","Prosegue la mobilitazione contro la riforma delle pensioni, una corrispondenza dalla Francia","post",1678763523,[64,65,66,67,68,69,70,71,72,73],"http://radioblackout.org/tag/blocchi/","http://radioblackout.org/tag/cgt/","http://radioblackout.org/tag/cortei/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/pensioni/","http://radioblackout.org/tag/porti/","http://radioblackout.org/tag/proteste/",[30,21,75,15,76,18,28,32,77,78],"cortei","logistica","porti","proteste",{"post_content":80,"tags":84},{"matched_tokens":81,"snippet":82,"value":83},[21],"e riflessioni dalla base della \u003Cmark>CGT\u003C/mark>, ecco i contributi tradotti nella","Martedì 7 marzo, i sindacati francesi hanno dimostrato ancora una volta la loro forte opposizione al progetto di riforma delle pensioni voluto da Macron, con un numero record di manifestanti (1,28 milioni di persone secondo il Ministero degli Interni, più di tre milioni secondo l'intersindacale), la settimana è proseguita all'insegna dei blocchi - stradali, ferroviari, dell'elettricità, del gas, dei porti, dei siti della logistica - per terminare sabato, altra giornata di mobilitazione chiamata contro la riforma del sistema pensionistico. Ci siamo fattx raccontare da Irene, che vive a Parigi, l'ultima settimana di mobilitazione in Francia, che ha visto anche le manifestazioni dell'8 e 9 marzo tansfemministe e studentesche, e l'avanzamento dell'iter legislativo della contestata riforma:\r\n\r\nAscolta e scarica la diretta con Irene, che avevamo già contattato qualche settimana fa:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/retraites.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSu blocchi, logistica e riflessioni dalla base della \u003Cmark>CGT\u003C/mark>, ecco i contributi tradotti nella corrispondenza da Parigi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/4.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/5.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/6.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/7.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/9.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/10.mp3\"][/audio]",[85,87,90,92,94,96,98,100,102,104],{"matched_tokens":86,"snippet":30},[],{"matched_tokens":88,"snippet":89},[21],"\u003Cmark>CGT\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":75},[],{"matched_tokens":93,"snippet":15},[],{"matched_tokens":95,"snippet":76},[],{"matched_tokens":97,"snippet":18},[],{"matched_tokens":99,"snippet":28},[],{"matched_tokens":101,"snippet":32},[],{"matched_tokens":103,"snippet":77},[],{"matched_tokens":105,"snippet":78},[],[107,113],{"field":38,"indices":108,"matched_tokens":110,"snippets":112},[109],1,[111],[21],[89],{"field":114,"matched_tokens":115,"snippet":82,"value":83},"post_content",[21],578730123365712000,{"best_field_score":118,"best_field_weight":119,"fields_matched":36,"num_tokens_dropped":50,"score":120,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":122,"highlight":141,"highlights":157,"text_match":116,"text_match_info":165},{"cat_link":123,"category":124,"comment_count":50,"id":125,"is_sticky":50,"permalink":126,"post_author":53,"post_content":127,"post_date":128,"post_excerpt":56,"post_id":125,"post_modified":129,"post_thumbnail":130,"post_thumbnail_html":131,"post_title":132,"post_type":61,"sort_by_date":133,"tag_links":134,"tags":138},[47],[49],"36201","http://radioblackout.org/2016/05/loi-travail-cortei-e-blocchi-di-raffinerie-centrali-nucleari-e-trasporti/","Ieri, giovedì 26 maggio, ottava giornata di mobilitazione generale e sciopero nazionale (ma non sciopero generale) indetto dai sindacati e dai movimenti in Francia contro la famigerata Loi Travail. Nel corso di ormai quasi tre mesi di protesta, le pratiche dei manifestanti si sono fatte sempre più determinate ed efficaci, fino ad arrivare a paralizzare i centri economici del paese, nel tentativo di contrastare l'odioso progetto di riforma voluto dal presidente Hollande. Mentre continuano i blocchi in tutte le raffinerie del paese, tanto che un terzo delle pompe di benzina è ormai senza carburante, sono iniziati gli scioperi nei trasporti ed il blocco delle 19 centrali nucleari, che producono i tre quarti dell'elettricità totale.\r\n\r\nNel pomeriggio di ieri a Paris si è svolta una manifestazione di circa 100 mila persone da Place de la Bastille a Place de la Nation. Duri scontri con la polizia, che ha più volte cercato di reprimere il corteo ed in particolare il suo spezzone più radicale e determinato: 31 persone sono state arrestate. Intanto a Le Havre i lavoratori hanno presidiato per tutta la notte il ponte di Normandia, epicentro degli scambi commerciali tra Francia e Gran Bretagna, mentre agenti in antisommossa presidiavano il ponte di Brotonne, terzo per importanza sulla Senna tra Rouen e Le Havre, per evitare il blocco da parte dei manifestanti. Mobilitazioni fin dalle prime ore dell’alba a Nantes, con il blocco dell’areoporto, Amiens e Rennes, con scontri tra polizia e manifestanti, Avignon, Bordeaux, Perpignan, Valence, Grenoble, Lyon, Toulouse, Clermont-Ferrand, Saint-Nazaire, Rouen, Limoges, Poitiers, Strasbourg, Marseille, Caen. Ieri inoltre i quotidiani, tranne l'Humanité, non sono usciti nelle edicole, perchè i lavoratori della CGT Livre ne hanno bloccato la pubblicazione. I giornali si erano infatti rifiutati di pubblicare un intervento di Philippe Martinez, il segretario della CGT, sindacato che il governo sta tentando di criminalizzare in ogni modo. Nonostante questo l’opinione pubblica continua a schierarsi nettamente in favore della protesta. Per Gilbert Garrel, Cgt Ferrovieri, “il 75% della popolazione rigetta la Loi Travail, quindi dire che c’è un braccio di ferro tra sindacati e governo è falso, la popolazione è contro. Bisogna che Valls prenda atto della situazione e accetti di rinegoziare”.\r\n\r\nOggi Hollande, a margine delle conclusioni del G7, a Kyoto ci ha tenuto ad affermare che si andrà fino in fondo sulla riforma del lavoro. Intanto, però, il governo, di fronte alla determinazione dei lavoratori, pare orientato a concessioni, sebbene in ordine sparso ed in modo contraddittorio. Il premier francese Manuel Valls nelle ultime ore ha tentato di accreditare presso i mezzi di informazione la possibilità di “apportare alcune modifiche, dei miglioramenti” alla legge (in particolare relativamente al famigerato articolo 2), di cui il movimento di contestazione continua comunque a chiedere il completo ritiro. Il governo teme che le proteste riescano a paralizzare il paese, scatenando le rimostranze degli imprenditori e di alcuni settori penalizzati dai blocchi, mentre si avvicinano gli Europei di calcio, la cui apertura è prevista il 10 giugno, proprio nel mezzo dell’esame della Loi Travail da parte del Senato. La Francia non puo’ permettersi immagini di protesta e, se manca la benzina ed i trasporti non funzionano, i problemi per Hollande e Valls si faranno ancora più seri.\r\nAscolta la diretta di questa mattina con Luna da Parigi:\r\nLoi-travail\r\n\r\n\r\n\r\n ","27 Maggio 2016","2016-05-30 12:05:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200-300x176.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200-300x176.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200.jpg 340w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Loi Travail: cortei e blocchi di raffinerie, centrali nucleari e trasporti",1464352946,[64,135,65,136,137],"http://radioblackout.org/tag/centrali-nucleari/","http://radioblackout.org/tag/loi-travail/","http://radioblackout.org/tag/raffinerie/",[30,139,21,34,140],"centrali nucleari","raffinerie",{"post_content":142,"tags":146},{"matched_tokens":143,"snippet":144,"value":145},[21],"edicole, perchè i lavoratori della \u003Cmark>CGT\u003C/mark> Livre ne hanno bloccato la","Ieri, giovedì 26 maggio, ottava giornata di mobilitazione generale e sciopero nazionale (ma non sciopero generale) indetto dai sindacati e dai movimenti in Francia contro la famigerata Loi Travail. 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Insieme ad una compagna che sta a Parigi abbiamo ripercorso le iniziative della settimana passata in Francia, cortei e scioperi, ma anche blocchi dei pedaggi autostradali, dei porti, degli snodi della logistica, taglio delle forniture energetiche nelle abitazioni di parlamentari di maggioranza e ad alcuni autovelox, occupazioni liceali e universitarie. Nella manifestazione di sabato 11 a Parigi non sono mancati i disordini, un incendio è stato appiccato a un'auto, mentre la polizia disperdeva la folla con gas lacrimogeni.\r\nMacron ha dichiarato, dopo le manifestazioni oceaniche della scorsa settimana, che la riforma si farà, con le buone o con le cattive. E i sindacati hanno, a loro volta, annunciato di voler bloccare tutte le attività produttive, a partire dai settori strategici dell'energia e del trasporto pubblico e locale. Nuove mobilitazioni sono annunciate per giovedì 16 febbraio e martedì 7 marzo.\r\nAscoltate l'interessante approfondimento:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/greve.mp3\"][/audio]","13 Febbraio 2023","2023-02-13 18:40:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/paris-e1676301991222-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"238\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/paris-e1676301991222-300x238.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/paris-e1676301991222-300x238.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/paris-e1676301991222-1024x812.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/paris-e1676301991222-768x609.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/paris-e1676301991222.png 1181w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La mobilitazione in Francia contro le pensioni continua",1676307219,[64,65,67,180,181,69,71],"http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lotte/",[30,21,15,183,26,18,32],"lavoro",{"tags":185},[186,188,190,192,194,196,198],{"matched_tokens":187,"snippet":30},[],{"matched_tokens":189,"snippet":89},[21],{"matched_tokens":191,"snippet":15},[],{"matched_tokens":193,"snippet":183},[],{"matched_tokens":195,"snippet":26},[],{"matched_tokens":197,"snippet":18},[],{"matched_tokens":199,"snippet":32},[],[201],{"field":38,"indices":202,"matched_tokens":203,"snippets":205},[109],[204],[21],[89],{"best_field_score":118,"best_field_weight":119,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":207,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},"578730123365711977",{"document":209,"highlight":230,"highlights":242,"text_match":116,"text_match_info":248},{"cat_link":210,"category":211,"comment_count":50,"id":212,"is_sticky":50,"permalink":213,"post_author":53,"post_content":214,"post_date":215,"post_excerpt":56,"post_id":212,"post_modified":216,"post_thumbnail":217,"post_thumbnail_html":218,"post_title":219,"post_type":61,"sort_by_date":220,"tag_links":221,"tags":226},[47],[49],"11190","http://radioblackout.org/2012/11/n14-in-spagna-picchetti-blocchi-arresti/","Lo sciopero europeo contro le politiche di austerità dell'UE ha bloccato le attività produttive e i servizi di un paese, dove sono più di sei milioni i disoccupati, e dove, specie nelle periferie, la crisi lascia il segno.\r\nNumerosissimi i blocchi e i picchetti attuati di fronte ai supermercati, oltre all'occupazione dei depositi di tram e autobus.\r\nImponenti e conflittuali i cortei che hanno attraversato le principali città spagnole. Dura la repressione poliziesca: numerosissimi i fermati e gli arrestati. Segno che, anche in Spagna, la politica del manganello è la sola risposta alle questioni sociali.\r\nIn Spagna il sindacalismo libertario e di base ha un radicamento molto forte e sa esprimere le istanze sempre più radicali di lavoratori, disoccupati e precari stanchi di pagare la crisi dei padroni.\r\nUna curiosità: la decisione dei tassisti anarchici di fare corse gratuite per i manifestanti che dovevano raggiungere i vari cortei.\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza docente di Storia della Spagna contemporanea all'università di Trieste.\r\n\r\nAscolta l'intevista: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/2012-11-15-caudio-venza-N14-spagna.mp3\"]\r\nscarica l'audio","15 Novembre 2012","2025-09-24 22:01:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/borsabarcelona29m2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"192\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/borsabarcelona29m2-300x192.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/borsabarcelona29m2-300x192.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/borsabarcelona29m2-768x491.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/borsabarcelona29m2.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","N14 in Spagna. 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I media parlano di un centinaio poliziotti feriti e 291 arresti. Non una parola su manifestanti colpiti dalla crescente violenza poliziesca.\r\nIn tutta la Francia sono scese in piazza 2 milioni e trecentomila persone secondo i dati forniti dai sindacati, 800.000 secondo la polizia.\r\nA Parigi, dove ci sono stati scontri molto duri con la polizia che ha caricato ripetutamente i manifestanti, i due cortei paralleli che hanno attraversato la capitale hanno raccolto 540.000 partecipanti secondo la CGT, 80.000 secondo i dati forniti dalla polizia.\r\nGianni Carrozza di Radio Paris Plurielle dove conduce “vive la sociale!”, ha partecipato ad uno dei due cortei di Parigi e ritiene che ci fossero 200.000 persone per le strade di Parigi.\r\nCon lui, al di là della cronaca, abbiamo fatto il punto sulle lotte sociali che hanno messo in seria difficoltà Macron.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/2023-05-02-carrozza-primo-maggio-fr.mp3\"][/audio]","3 Maggio 2023","2023-05-03 13:49:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/francia-nove-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/francia-nove-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/francia-nove-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/francia-nove-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/francia-nove-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/francia-nove-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/francia-nove.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Non una parola su manifestanti colpiti dalla crescente violenza poliziesca.\r\nIn tutta la Francia sono scese in piazza 2 milioni e trecentomila persone secondo i dati forniti dai sindacati, 800.000 secondo la polizia.\r\nA Parigi, dove ci sono stati scontri molto duri con la polizia che ha caricato ripetutamente i manifestanti, i due cortei paralleli che hanno attraversato la capitale hanno raccolto 540.000 partecipanti secondo la \u003Cmark>CGT\u003C/mark>, 80.000 secondo i dati forniti dalla polizia.\r\nGianni Carrozza di Radio Paris Plurielle dove conduce “vive la sociale!”, ha partecipato ad uno dei due cortei di Parigi e ritiene che ci fossero 200.000 persone per le strade di Parigi.\r\nCon lui, al di là della cronaca, abbiamo fatto il punto sulle lotte sociali che hanno messo in seria difficoltà Macron.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/2023-05-02-carrozza-primo-maggio-fr.mp3\"][/audio]",[272],{"field":114,"matched_tokens":273,"snippet":269,"value":270},[21],578730123365187700,{"best_field_score":276,"best_field_weight":277,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":278,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":280,"highlight":298,"highlights":303,"text_match":274,"text_match_info":306},{"cat_link":281,"category":282,"comment_count":50,"id":283,"is_sticky":50,"permalink":284,"post_author":53,"post_content":285,"post_date":286,"post_excerpt":56,"post_id":283,"post_modified":287,"post_thumbnail":288,"post_thumbnail_html":289,"post_title":290,"post_type":61,"sort_by_date":291,"tag_links":292,"tags":295},[47],[49],"81701","http://radioblackout.org/2023/04/corrispondenze-da-parigi-6/","Come prosegue la mobilitazione contro la riforma delle pensioni in Francia?\r\nSicuramente non si ferma. 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Già mentre pronunciava queste parole, nella serata del 17 aprile, migliaia di francesi sono scesi in piazza a fare baccano con pentole e mestoli, espressione di dissenso che si sta moltiplicando in tutte le città in cui membri del governo abbiano il coraggio di andare in visita. Tutto ciò, mentre la segretaria del sindacato CGT, Sophie Binet, ha annunciato una storica giornata di mobilitazione proprio per il 1° maggio.\r\n\r\nAscolta e scarica la corrispondenza con Irene:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/paris6.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui e qui potete ascoltare alcune delle corrispondenze con Parigi delle scorse settimane.\r\n\r\nDi seguito un audio su Les Soulèvements de la Terre:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/MP3-Dissouluzione-soulèvement-de-la-terre.mp3\"][/audio]","25 Aprile 2023","2023-04-25 14:41:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-13.46.34-e1682424567193-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"121\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-13.46.34-e1682424567193-300x121.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-13.46.34-e1682424567193-300x121.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-13.46.34-e1682424567193-1024x414.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-13.46.34-e1682424567193-768x311.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-13.46.34-e1682424567193.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il festival di Cannes al buio?/Corrispondenze da Parigi/6",1682431695,[293,294,66,67,180,69,71,224],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/cacerolazo/",[296,297,75,15,183,18,32,23],"1 maggio","cacerolazo",{"post_content":299},{"matched_tokens":300,"snippet":301,"value":302},[21],"e i prossimi appuntamenti: la \u003Cmark>CGT\u003C/mark> energie, infatti, parte del grande","Come prosegue la mobilitazione contro la riforma delle pensioni in Francia?\r\nSicuramente non si ferma. 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Abbiamo più volte trattato questo aspetto, cercando di rimanere fuori dal dibattito sull'efficacia dei vaccini di per sè, ma concentrandoci sull'assurdità di una misura (la sospensione) che ha avuto solo un carattere punitivo e vessatorio nei confronti di lavoratrici e lavoratori che per vari motivi hanno deciso di mettere in discussione questo obbligo, ricordiamo che si è trattato di lasciare dei lavoratori totalmente senza stipendio. Quello che è venuto fuori dall'intervista, è che il reintegro non è da considerarsi automatico ed immediato, ma che ci sono tutta una serie di step da affrontare e di possibili ostacoli dietro l'angolo, determinati soprattutto da una sorta di braccio di ferro di responsabilità tra Stato e regioni. Per orientarsi in questo labirinto burocratico e per discuterne i risvolti politici e non solo, il 7 novembre la CUB ha organizzato un incontro on-line alle h 18, il link per partecipare si trova sulle pagine social della CUB Sanità Torino.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_01_11_Umberto-CUB-sanità-sul-reintegro-personale-sanitario-sospeso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico, nostro inviato dalla Francia, sugli scioperi delle raffinerie e corovita in corso in Francia. Gli abbiamo chiesto:\r\n\r\n* la manifestazione del 16 e del 18 lanciate dalla France Insoumise, dove\r\nhanno partecipato migliaia di persone, come la CGT ha gestito le relazioni\r\npolitiche e la sua partecipazione?\r\n* L’accordo che chiude la vertenza, non firmato dalla CGT, prevede un\r\naumento salariale del 5 per cento (i lavoratori chiedevano il 10), e un\r\nbonus una tantum tra i 3000 e i 6000 euro: potresti entrare nel dettaglio?\r\n* Lo sciopero delle raffinerie e nei depositi di carburante di Total ed\r\nEsso ha rappresentato un primo segnale di sommovimento sociale in questo\r\nautunno: emergono segnali di un possibile crescita della temperatura\r\nsociale?\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_01_11_Enrico-Riboni-su-sciopero-raffinerie-e-proteste-contro-carovita.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl tezo argomento che abbiamo trattato è stato quello dell'accordo migliorativo ottenuto dal SiCobas presso gli stabilimenti IN'S a Tortona, lo abbiamo fatto in compagnia di Mahmood del SiCobas Torino. 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Ero arrivato troppo tardi. I miei colleghi avevano giocato ai cow-boys. Quando arrivavano uccidevano. L'unico indiano buono è quello morto. E a Marsiglia erano tutti indiani, o quasi.\" Il poliziotto Fabio Montale, figlio di immigrati italiani, é il protagonista narrante di \"Casino Totale\" scritto nel 1995 da Jean-Claude Izzo, figlio di un immigrato italiano e di una francese figlia di immigati spagnoli. Lo sfondo sono le citè, i grandi agglomerati di Marsiglia dove si parlano molte lingue e la pelle ha diversi colori. Maloud arriva dall'Algeria, aderice alla CGT, sciopera, si scontra con la polizia. \"Schedato come agitatore, non trovò più veri lavori. Ma credeva ancora nella Francia.\" Fabio non riesce più a fare il poliziotto. Lo ritroviamo in \"Chourmo\" del 1996 dove passa molto tempo in barca., l'emozione prevalente è la nostalgia. \"Gélou aveva alimentato i miei sogni di adolescente. Il mio amore segreto. Adesso andava per i cinquanta, ma era ancora piacente.\" In \"Solea\" del 1998 Fabio Montale tenta di aiutare Babette, la giornalista che in quattro anni di lavoro ha ricostruito gli intrecci del crimine organizzato con l'economia legale e la politica nel sud della Francia. \"Babette mi aveva spiegato tutto, davanti a un piatto di spigola e finocchi alla griglia. Mi piaceva l'aspetto piacevole di quei nostri incontri, quell'atmosfera da finti innamorati.\" Ma qualcuno in alto ha condannato Babette a morte, e non c'é il lieto fine. Jean-Claude Izzo muore il 26 gennaio 2000 per cancro al polmone, all'età di 54 anni. \"Ci stavo bene nel bar di Hassan. Tra i frequentatori non esistevano barriere di età, sesso o colore della pelle. 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I blocchi delle raffineria e gli scioperi di ferrovieri e lavoratori di EDF. Nostro corrispondente Gianni Carrozza, corrispondente parigino di Collegamenti e redattore di Vive La Sociale! su radio Frequence Plurielle.\r\nAl di là della cronaca dell'ultima settimana, tra blocchi delle raffinerie, scioperi delle ferrovie e grandi manifestazioni di piazza, con Gianni abbiamo provato a cogliere le prospettive di un movimento che, dopo due mesi, continua ad essere in crescita, nonostante ampi settori del maggiore sindacato, la CGT, abbiano scelto di radicalizzarsi per provare a controllare una situazione che minaccia(va) di non essere più controllabile dalle burocrazie sindacali. In quest'ultima settimana è scesa in campo anche FO, Force Ouvriere, sindacato classicamente padronale, mentre meno rilevante è il ruolo degli studenti. Crepe si aprono nel fronte governativo, dove il partito socialista deve fare i conti con una crescente fronda della sua base sociale e politica.\r\nContinuano le Nouit Debout e tentano – sia pure a fatica - di sbarcare anche nella banlieaue, mentre gli attivisti si spostano dove ci sono blocchi e azioni di picchetto.\r\nUna riflessione particolare è stata dedicata al tema del blocco (delle merci, delle persone, dei flussi di notizie) come strumento per mettere in difficoltà un padronato, molto più libero di agire, vista la leggerezza estrema del sistema produttivo, ancorato al just in time, privo di magazzino, con capannoni e macchine in leasing.\r\nNe è scaturito un dibattito interessante, in cui è emerso, che sebbene la pratica del blocco sia efficace nel mettere in difficoltà la controparte, l'ingovernabilità del territorio, passa, necessariamente da un allargamento del fronte di lotta più radicale. \r\n\r\n* Torino. Anarchici in piazza contro razzisti e polizia. 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Per garantire che nessuno potesse vedere il modo pacifico con cui Idomeni sarebbe stata sgomberata, a giornalisti e attivisti è stato precluso l’accesso all’area.\r\n\r\nUna spiegazione di come questo paradosso dello spostamento non violento di migliaia di persone, che non avevano intenzione di spostarsi, potesse essere risolto, è stata data da un rappresentante di MSF, secondo il quale la gestione del campo da parte della polizia ha “reso complicata la fornitura di cibo e l’assistenza sanitaria”.\r\n\r\nSi tratta di una mossa simile a quella riportata dai/dalle migranti di Vial a Chios, quando venne detto loro che avrebbero dovuto lasciare il campo per trasferirsi nell’altro hotspot di Kos: “Non avevamo l’acqua per poter usare i bagni o poter farci una doccia”, ha detto un migrante. “Avevamo giusto l’acqua potabile da bere. 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Durante il lavoro che ho svolto nelle mense questo inverno, mi ha colpito quanto velocemente una mentalità paternalista, o peggio autoritaria, si possa sviluppare tra i volontari.\r\nNoi, per lo più ventenni bianchi/e, eravamo donatori e loro riceventi. Noi avevamo cose che la maggior parte dei/delle migranti non aveva. Potevamo viaggiare, prendere in affitto case, guidare auto, mentre loro non potevano. Eravamo noi che l* facevamo mettere in fila, che decidevamo le loro porzioni, che decidevamo se una persona poteva ricevere una, due o nessuna porzione di zuppa, che l* facevamo allineare in fila, che facevamo rispettare la coda a chi la saltava e così via. Questa posizione di superiorità può facilmente sfociare nella prepotenza, e ho visto spesso e in diversi luoghi volontari urlare contro i/le migranti che erano in attesa in fila per ottenere un paio di mutande o una carta di registrazione. Si tratta di uno spettacolo che non vorrei vedere mai più.\r\n\r\nQuesta denigrazione è divenuta a volte sistematica quando le ONG e i distributori di cibo hanno marcato le unghie o distribuito braccialetti identificativi ai/alle migranti in modo da poter assegnare loro la “quota giusta”. La motivazioni sono candide, la pratica repellente. Ma quando le condizioni sono come erano quest’inverno in Grecia, la dignità dei migranti deve essere anteposta alle pratiche del lavoro umanitario. Le condizioni in cui sono stati portati dalla guerra a casa loro e dalla chiusura delle frontiere ci lascia pochissimi spazi di manovra.\r\n\r\nLo sfortunato risultato di questo schema è che “‘umanitarismo” è diventata una parola molto flessibile. Il trasferimento di migranti dall’hotspot sovraffollato di Vial a quello sull’isola di Kos potrebbe essere descritto come guidato da uno scopo “umanitario”, perché essi avrebbero avuto molto più spazio a Kos. Il fatto che essi fossero chiusi dentro, mentre a Vial erano liberi di uscire, mi è stato spiegato da un volontario come un piccolo e temporaneo inconveniente – non un abuso fondamentale dei diritti dei detenuti e un diniego della loro autonomia. Che i/le migranti detenute negli hotspot dicessero di subire trattamenti “da animali”, per molti vuol dire dar loro più zuppa, più spazio, più coperte piuttosto che una questione di dignità.\r\n\r\nApolitici\r\nÈ questa ridefinizione della parola “umanitario” come semplice fornitore di “comfort” che permette alle autorità greche di presentare l’evacuazione dei residenti di Idomeni verso i campi “più umanitari”, come un aiuto ai poveri ignoranti spaventati migranti ad effettuare la scelta più saggia. (Questo si chiama agire come un “salvatore bianco”). Ma è semplicemente irrilevante quanto buoni siano i campi militari. Il punto è che ai migranti non è lasciata scelta. Quello che manca qui è quello che dovrebbe essere un principio fondamentale dell’umanitarismo: non opporsi alla volontà e desideri di chi vi è soggetto. Trascinare adulti come se fossero bestie da un luogo a un altro non è mai un aiuto, non importa quanto gradevole sia il luogo dove verranno sistemati.\r\n\r\nQuando i/le migranti hanno occupato il porto di Chios, ne è nata una discussione simile. Avevano trovato un posto dove non potevano essere ignorati, dove i media hanno parlato con loro, dove le loro proteste sono state viste. Ma i volontari e le ONG li hanno supplicati di andare in campi “migliori” perché dotati di docce e letti caldi. Come se ciò importasse! Hanno scelto di dormire sul cemento, non perché fossero stupidi o privi di buon senso, ma perché volevano fare una dichiarazione politica. Ma che è caduta nel vuoto a causa di quei volontari che hanno lavorato “apoliticamente”; che volevano migliorare il comfort, non cambiare la società.\r\n\r\nLe radici del volontariato apolitico meritano un approfondimento a parte, che non voglio fare in questa sede, ma più o meno significa lavorare all’interno del sistema, registrarti (farti accreditare) quando ti dicono di farlo e non andare dove non ti è permesso. A volte le persone in buona fede seguono questa semplice idea: trovare persone in difficoltà e fornire loro tutto ciò che li fa sentire meglio.\r\n\r\nMantieni la calma e mangia la minestra\r\nIl rischio che i volontari non politicizzati corrono è quello di diventare strumenti pratici di una disumana politica statale, finendo col lavorare in condizioni che, a lungo andare, distruggono le speranze dei migranti – e che potrebbero col tempo eliminare ogni traccia di umanitarismo nel trattamento che ricevono.\r\n\r\nIl caso più evidente di questo atteggiamento è quando i volontari dicono ai migranti di mantenere la calma. Si tratta di una strategia tipicamente non politica: se VOI mantenete la calma, NOI saremo meglio in grado di portarvi la zuppa. Manca completamente uno sguardo più ampio: i/le migranti vengono violentemente perseguitati dalla UE, e vogliono esporre la loro situazione al pubblico europeo. Non possono farlo senza l’attenzione dei media, e i media non si presentano senza che vi sia un “incidente”. I migranti devono piangere, morire di fame, gridare o annegare per rappresentare una storia. Non appena “l’umanitarismo” li avvolge nel suo abbraccio soffocante, vengono buttati fuori dalle prime pagine – e possono aspettare in silenzio la deportazione. (È anche opportuno ricordare che i migranti nell’hotspot di Vial hanno notevolmente migliorato le loro condizioni evadendo letteralmente dal carcere, dopo che i volontari gli avevano detto che sarebbe stato meglio “tacere”.)\r\n\r\nE così, l’umanitarismo non politico raggiunge l’ obiettivo opposto. 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Mostra in modo efficace il ruolo dei volontari apolitici nell'assistenza e controllo dei migranti in viaggio a Chios e Idomeni. nel fiaccare la resistenza, umiliando le persone che si aiutano, riducendole a tubi digerenti, minori da assistere, inferiori cui mostrare il modo giusto di vivere. Uno sguardo colonialista e complice delle politiche repressive del governo.\r\n\r\nSotto trovate la traduzione fatta dal blog Hurriya, che abbiamo letto ad Anarres\r\n\r\nOggi le autorità greche hanno dato l’avvio a quello che minacciavano da tempo: lo sgombero dell’accampamento di Idomeni. Il portavoce del ministro dell’immigrazione ha detto che tutti sapevano che “le condizioni di vita” sarebbero state migliori nei campi in cui le persone saranno ricollocate e aveva promesso che “non sarebbe stata usata la forza”, ma anche che si aspettava che le 8000 persone che hanno vissuto lì per mesi sarebbero state spostate in meno di una settimana. Per garantire che nessuno potesse vedere il modo pacifico con cui Idomeni sarebbe stata sgomberata, a giornalisti e attivisti è stato precluso l’accesso all’area.\r\n\r\nUna spiegazione di come questo paradosso dello spostamento non violento di migliaia di persone, che non avevano intenzione di spostarsi, potesse essere risolto, è stata data da un rappresentante di MSF, secondo il quale la gestione del campo da parte della polizia ha “reso complicata la fornitura di cibo e l’assistenza sanitaria”.\r\n\r\nSi tratta di una mossa simile a quella riportata dai/dalle migranti di Vial a Chios, quando venne detto loro che avrebbero dovuto lasciare il campo per trasferirsi nell’altro hotspot di Kos: “Non avevamo l’acqua per poter usare i bagni o poter farci una doccia”, ha detto un migrante. “Avevamo giusto l’acqua potabile da bere. La polizia ha tagliato l’acqua perché, ci hanno detto, dobbiamo spostarci su un’altra isola”.\r\n\r\nQueste tattiche vengono solitamente definite assedi di guerra, intimidazioni, abusi o, per ultimo, atti antiumanitari. Ma negli ultimi tempi sembra essersi affermata la scuola di pensiero che ritiene queste pratiche non sostanzialmente sbagliate, trattandosi solo di una questione di procedure. Il lavoro umanitario consiste nel trovare “un buon posto”, identificato dai volontari o dalle autorità, dove poter trasferire i/le migranti. I desideri e le richieste dei/delle migranti sono semplicemente ignorati. Questo approccio cresce naturalmente nel contesto della politica di confine europea, e dovremmo cominciare a resistere e opporci ad essa.\r\n\r\nRimani in fila\r\nNon è solo il consueto sentimento europeo di superiorità che nutre questo atteggiamento. Durante il lavoro che ho svolto nelle mense questo inverno, mi ha colpito quanto velocemente una mentalità paternalista, o peggio autoritaria, si possa sviluppare tra i volontari.\r\nNoi, per lo più ventenni bianchi/e, eravamo donatori e loro riceventi. Noi avevamo cose che la maggior parte dei/delle migranti non aveva. Potevamo viaggiare, prendere in affitto case, guidare auto, mentre loro non potevano. Eravamo noi che l* facevamo mettere in fila, che decidevamo le loro porzioni, che decidevamo se una persona poteva ricevere una, due o nessuna porzione di zuppa, che l* facevamo allineare in fila, che facevamo rispettare la coda a chi la saltava e così via. Questa posizione di superiorità può facilmente sfociare nella prepotenza, e ho visto spesso e in diversi luoghi volontari urlare contro i/le migranti che erano in attesa in fila per ottenere un paio di mutande o una carta di registrazione. Si tratta di uno spettacolo che non vorrei vedere mai più.\r\n\r\nQuesta denigrazione è divenuta a volte sistematica quando le ONG e i distributori di cibo hanno marcato le unghie o distribuito braccialetti identificativi ai/alle migranti in modo da poter assegnare loro la “quota giusta”. La motivazioni sono candide, la pratica repellente. Ma quando le condizioni sono come erano quest’inverno in Grecia, la dignità dei migranti deve essere anteposta alle pratiche del lavoro umanitario. Le condizioni in cui sono stati portati dalla guerra a casa loro e dalla chiusura delle frontiere ci lascia pochissimi spazi di manovra.\r\n\r\nLo sfortunato risultato di questo schema è che “‘umanitarismo” è diventata una parola molto flessibile. Il trasferimento di migranti dall’hotspot sovraffollato di Vial a quello sull’isola di Kos potrebbe essere descritto come guidato da uno scopo “umanitario”, perché essi avrebbero avuto molto più spazio a Kos. Il fatto che essi fossero chiusi dentro, mentre a Vial erano liberi di uscire, mi è stato spiegato da un volontario come un piccolo e temporaneo inconveniente – non un abuso fondamentale dei diritti dei detenuti e un diniego della loro autonomia. Che i/le migranti detenute negli hotspot dicessero di subire trattamenti “da animali”, per molti vuol dire dar loro più zuppa, più spazio, più coperte piuttosto che una questione di dignità.\r\n\r\nApolitici\r\nÈ questa ridefinizione della parola “umanitario” come semplice fornitore di “comfort” che permette alle autorità greche di presentare l’evacuazione dei residenti di Idomeni verso i campi “più umanitari”, come un aiuto ai poveri ignoranti spaventati migranti ad effettuare la scelta più saggia. (Questo si chiama agire come un “salvatore bianco”). Ma è semplicemente irrilevante quanto buoni siano i campi militari. Il punto è che ai migranti non è lasciata scelta. Quello che manca qui è quello che dovrebbe essere un principio fondamentale dell’umanitarismo: non opporsi alla volontà e desideri di chi vi è soggetto. Trascinare adulti come se fossero bestie da un luogo a un altro non è mai un aiuto, non importa quanto gradevole sia il luogo dove verranno sistemati.\r\n\r\nQuando i/le migranti hanno occupato il porto di Chios, ne è nata una discussione simile. Avevano trovato un posto dove non potevano essere ignorati, dove i media hanno parlato con loro, dove le loro proteste sono state viste. Ma i volontari e le ONG li hanno supplicati di andare in campi “migliori” perché dotati di docce e letti caldi. Come se ciò importasse! Hanno scelto di dormire sul cemento, non perché fossero stupidi o privi di buon senso, ma perché volevano fare una dichiarazione politica. Ma che è caduta nel vuoto a causa di quei volontari che hanno lavorato “apoliticamente”; che volevano migliorare il comfort, non cambiare la società.\r\n\r\nLe radici del volontariato apolitico meritano un approfondimento a parte, che non voglio fare in questa sede, ma più o meno significa lavorare all’interno del sistema, registrarti (farti accreditare) quando ti dicono di farlo e non andare dove non ti è permesso. A volte le persone in buona fede seguono questa semplice idea: trovare persone in difficoltà e fornire loro tutto ciò che li fa sentire meglio.\r\n\r\nMantieni la calma e mangia la minestra\r\nIl rischio che i volontari non politicizzati corrono è quello di diventare strumenti pratici di una disumana politica statale, finendo col lavorare in condizioni che, a lungo andare, distruggono le speranze dei migranti – e che potrebbero col tempo eliminare ogni traccia di umanitarismo nel trattamento che ricevono.\r\n\r\nIl caso più evidente di questo atteggiamento è quando i volontari dicono ai migranti di mantenere la calma. Si tratta di una strategia tipicamente non politica: se VOI mantenete la calma, NOI saremo meglio in grado di portarvi la zuppa. Manca completamente uno sguardo più ampio: i/le migranti vengono violentemente perseguitati dalla UE, e vogliono esporre la loro situazione al pubblico europeo. Non possono farlo senza l’attenzione dei media, e i media non si presentano senza che vi sia un “incidente”. I migranti devono piangere, morire di fame, gridare o annegare per rappresentare una storia. Non appena “l’umanitarismo” li avvolge nel suo abbraccio soffocante, vengono buttati fuori dalle prime pagine – e possono aspettare in silenzio la deportazione. (È anche opportuno ricordare che i migranti nell’hotspot di Vial hanno notevolmente migliorato le loro condizioni evadendo letteralmente dal carcere, dopo che i volontari gli avevano detto che sarebbe stato meglio “tacere”.)\r\n\r\nE così, l’umanitarismo non politico raggiunge l’ obiettivo opposto. Rimuovendo i/le migranti dalla scena politica e dei media presso il porto di Chios, sgomberandoli da Idomeni, dalle piazze e dai parchi, dando loro quel tanto che basta di cibo per scongiurare la fame, le autorità sono riuscite a farli tacere.",[456],{"field":114,"matched_tokens":457,"snippet":453,"value":454},[21],{"best_field_score":276,"best_field_weight":277,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":50,"score":278,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":356,"first_q":21,"per_page":309,"q":21},5,["Reactive",463],{},["Set"],["ShallowReactive",466],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fdoMJd2BneeElVKHaZc2WBDnE4zyDr7LFFARX0x8SHgQ":-1},true,"/search?query=CGT"]