","Chimica e rivolta al Casal del Marmo di Roma","post",1673534581,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/carcere-minorile/","http://radioblackout.org/tag/casal-del-marmo/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/",[19,23,21,15,17],{"post_content":56,"post_title":63,"tags":66},{"matched_tokens":57,"snippet":61,"value":62},[58,59,60],"Casal","del","Marmo","Gennaio 2023 al carcere minorile \u003Cmark>Casal\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>Marmo\u003C/mark> di Roma è scoppiata una","I sentieri per la francia sono pieni di scarti di buste di gaviscon. Chi esce in qualche modo da un CPR, dal carcere, o scappa da una delle tante comunità o appartamenti delle cooperative, spesso ha bruciori di stomaco lancinanti provocati dalle dosi massicce di antidepressivi che si porta dietro. Alle volte capita che a qualcuno venga un attacco epilettico mentre attraversa la frontiera. Sono gli effetti collaterali di una brusca interruzione \u003Cmark>del\u003C/mark> rivotril, ansiolitico antiepilettico anche detto “eroina dei poveri”[1], somministrato in dosi massicce in tutti i luoghi di reclusione, e spacciato fuori vicino alle stazioni. Ieri 11 Gennaio 2023 al carcere minorile \u003Cmark>Casal\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>Marmo\u003C/mark> di Roma è scoppiata una rivolta e sono andati a fuoco alcuni materassi perché non arrivavano gli ansiolitici della sera[2]. Non ce la facevano più e sono scoppiati, dei ragazzini di 15 anni. Come si dice quando una persona spacca tutto perché non trova una sostanza? Dipendenza, tossicità. Ma tossico è soprattutto lo stato che sceglie di creare decine di migliaia di ragazzi e ragazze dipendenti, che crea marginalità come aveva fatto con l’eroina di stato negli anni 70. Le carceri statali sono una “fabbirca di tossicodipendenza”[3]. Gli stessi medici che lavorano in carcere testimoniano la “responsabilità epidemiologica e la problematica restituzione alla società, a fine pena, di centinaia di soggetti in difficoltà nella gestione di forme di dipendenza problematiche”[4]. Allargando lo sguardo, negli ultimi anni in gran parte degli stati industrializzati, la percentuale delle persone con una diagnosi psichiatrica in cura a carico dei sistemi sanitari è sempre più risicata, mentre sale invece la percentuale di problematiche psichiatriche in persone rinchiuse in carcere. Questo può voler dire più cose: l’inefficacia dei sistemi di cura pubblici e privati da una parte, la rinnovata tensione a custodire e reprimere la follia e la sragione, il cambiamento della popolazione carceraria e delle storie personali che attraversano il carcere, l’utilizzo di diagnosi e contenzione chimica sempre più frequente e massiccio nelle galere.\r\n\r\nIl 43% dei detenuti assume sedativi o ipnotici, mentre il 20% risulta assumere regolarmente stabilizzanti dell’umore, antipsicotici o antidepressivi. Le percentuali schizzano nei cpr[5] dove per contenere il rischio suicidario dei tranquillanti minori si prescrivono insieme gli antidepressivi. Poi c’è il metadone e il subutex per chi una dipendenza già ce l’aveva quando è entrato/a. I farmaci a volte possono salvarti la pelle ma sono sempre e solo l’inizio di un percorso, nelle carceri davanti non hai niente verso cui andare, nel tempo e nello spazio. Nessun futuro in un non-luogo di una soggettività negata. La farmacologia diventa in questo contesto culturale e di rapporti di forza camicia di forza chimica e i manicomi si ricreano in carcere, un po’ come una volta le carceri si ricreavano in manicomio con gli ergastoli bianchi e le sbarre. Non è un caso dunque se i movimenti antipsichiatrici si occupano sempre più spesso di carcere[6][7], che comunque è un esperienza che accomuna gran parte della popolazione psichiatrica in carico ad altri istituti non penali: SPDC, SERT e carcere hanno le porte scorrevoli tra loro. È importante che lo facciano, che i compagni parlino di psichiatria in carcere, perché altrimenti la retorica “neomanicomiale” e la cosiddetta “emergenza psichiatrica” vengono utilizzate dai sindacati di polizia e dal DAP per ottenere trasferimenti dei detenuti, più potere nel governo delle carceri e nuove risorse per la repressione della vita privata della libertà.\r\n\r\nDa ieri, dopo questo fortuito sabotaggio dovuto a un ritardo nella consegna dei farmaci, è palese ed autoevidente a cosa serve la psichiatria in carcere: a sedare le rivolte, perchè senza pasticche o gocce le gabbie non sarebbero sostenibili per una popolazione carceraria che è cambiata, che “il carcere non lo sa fare”, che fuori non ha nessuno che aspetta, che chiede con disperazione e insistenza talvolta violenta di chiudere gli occhi almeno di notte, che senza non si dorme, di morire almeno per un attimo, il tempo che dura l’effetto dello xanax. Il dolore vivo che celano le carceri nelle loro varie forme va anestetizzato, legato, ucciso. Nessuna cura è possibile in un luogo nato per provocare dolore. Sedare, reprimere, addormentare e fare in modo che i prigionieri e le prigioniere non si suicidino. Quest’ultimo è il mandato che riesce meno e che ha sulla coscienza ha 83 suicidi nel 2022, a cui andrebbero aggiunti tutti quei decessi causati dagli effetti collaterali degli psicofarmaci, come è successo a Isabella, morta a Pozzuoli in seguito alle crisi respiratorie causate dagli psicofarmaci[8]. In breve la psichiatria serve a gestire, con gravi danni di salute, tutte quelle situazioni che sfuggono al auto-controllo e all’amministrazione della premialità e della pena individualizzata[9]. Chi non accetta il bastone e la carota non può che essere matto infondo.\r\n\r\n[1] https://www.psicoattivo.com/rivotril-nuova-sostanza-dabuso-vecchio-ansiolitico-e-antiepilettico/\r\n\r\n[2] https://ilmanifesto.it/carceri-minorili-la-rivolta-dei-farmaci\r\n\r\n[3] http://www.ristretti.it/areestudio/salute/mentale/bartolini/capitolo8.htm\r\n\r\n[4] https://www.rapportoantigone.it/diciassettesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/la-manica-stretta-ipotesi-di-regolazione-della-somministrazione-di-psicofarmaci-in-carcere/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/nessuna-cura-del-18-01-22/\r\n\r\n[6] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/\r\n\r\n[7] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[8] https://internapoli.it/isabella-morta-carcere-pozzuoli/\r\n\r\n[9] https://tamulibri.com/negozio/il-carcere-invisibile-etnografia-dei-saperi-medici-e-psichiatrici-nell-arcipelago-carcerario",{"matched_tokens":64,"snippet":65,"value":65},[58,59,60],"Chimica e rivolta al \u003Cmark>Casal\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>Marmo\u003C/mark> di Roma",[67,69,71,74,76],{"matched_tokens":68,"snippet":19},[],{"matched_tokens":70,"snippet":23},[],{"matched_tokens":72,"snippet":73},[58,59,60],"\u003Cmark>Casal\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> \u003Cmark>Marmo\u003C/mark>",{"matched_tokens":75,"snippet":15},[],{"matched_tokens":77,"snippet":17},[],[79,85,88],{"field":24,"indices":80,"matched_tokens":82,"snippets":84},[81],2,[83],[58,59,60],[73],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":65,"value":65},"post_title",[58,59,60],{"field":89,"matched_tokens":90,"snippet":61,"value":62},"post_content",[58,59,60],1736172819517538300,{"best_field_score":93,"best_field_weight":94,"fields_matched":95,"num_tokens_dropped":35,"score":96,"tokens_matched":95,"typo_prefix_score":35},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",6646,{"collection_name":46,"first_q":21,"per_page":99,"q":21},6,{"facet_counts":101,"found":154,"hits":155,"out_of":990,"page":14,"request_params":991,"search_cutoff":25,"search_time_ms":992},[102,129],{"counts":103,"field_name":126,"sampled":25,"stats":127},[104,107,110,112,114,116,118,120,122,124],{"count":105,"highlighted":106,"value":106},27,"anarres",{"count":108,"highlighted":109,"value":109},4,"frittura mista",{"count":95,"highlighted":111,"value":111},"black holes",{"count":95,"highlighted":113,"value":113},"liberation front",{"count":95,"highlighted":115,"value":115},"la perla di labuan",{"count":81,"highlighted":117,"value":117},"arsider",{"count":81,"highlighted":119,"value":119},"congiunzioni",{"count":81,"highlighted":121,"value":121},"Macerie su macerie",{"count":81,"highlighted":123,"value":123},"il colpo del strega",{"count":81,"highlighted":125,"value":125},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":128},77,{"counts":130,"field_name":24,"sampled":25,"stats":152},[131,134,136,138,140,142,144,146,148,150],{"count":132,"highlighted":133,"value":133},7,"torino",{"count":132,"highlighted":135,"value":135},"carcere",{"count":99,"highlighted":137,"value":137},"storia",{"count":99,"highlighted":139,"value":139},"musica",{"count":27,"highlighted":141,"value":141},"rugby",{"count":27,"highlighted":143,"value":143},"retro",{"count":27,"highlighted":145,"value":145},"biografia",{"count":27,"highlighted":147,"value":147},"serie podcast",{"count":27,"highlighted":149,"value":149},"racconti ovali",{"count":27,"highlighted":151,"value":151},"Luca Wallace Costello",{"total_values":153},610,66,[156,200,467,882,920,967],{"document":157,"highlight":180,"highlights":190,"text_match":195,"text_match_info":196},{"comment_count":35,"id":158,"is_sticky":35,"permalink":159,"podcastfilter":160,"post_author":162,"post_content":163,"post_date":164,"post_excerpt":41,"post_id":158,"post_modified":165,"post_thumbnail":166,"post_title":167,"post_type":168,"sort_by_date":169,"tag_links":170,"tags":175},"45122","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-di-19e59-puntata-del-22-dicembre-2017/",[161],"19e59","dj","Puntata anomala in cui abbandoniamo la cronologia e facciamo un passo indietro ritornando al 1977, un anno \"rivoluzionario\". 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Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.1_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 12 ore 12 - Voci degli agricoltori in protesta parte 2 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl 5 febbraio è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.2_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 14 ore 8,30 - Il perno originario parte 4: Intermezzo: rivoluzione \"industriosa\", fiscale e militare 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n«È polèmos (la guerra) padre di tutte le cose e di tutte il re; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi». Così si legge in un frammento di Eraclito, filosofo presocratico vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a. C. Antica è la consapevolezza del ruolo centrale che lo scontro aperto fra raggruppamenti ostili e concorrenti gioca negli umani destini, non solo e non tanto nei suoi esiti bellici più effimeri e momentanei, ma nello sprigionare forze e passioni che in circostanze determinate facilitano il parto di una società nuova che si sviluppa nei pori di quella vecchia.\r\n\r\n[…] Nei due precedenti episodi abbiamo visto come, attraverso la Guerra dei Trent’anni, si è forgiato il moderno Stato europeo. Questo Stato in realtà non esiste e non è mai esistito al singolare, ma solo e soltanto al plurale, cioè come un sistema di Stati. La pace di Vestfalia, che mette fine a quella guerra, rappresenta il suo formale atto di nascita. Con esso, sorgono egualmente i concetti fondamentali del pensiero politico moderno, e il primo luogo quello di sovranità, che con alterne fortune persisterà nei secoli fino ai giorni nostri.\r\n\r\n[…] In questo quadro, le guerre del XVI e XVII secolo fungono da vettore e acceleratore. Lo Stato fiscale è in effetti indissociabile dallo Stato militare, e lo Stato militare è esso stesso indissociabile dalla rivoluzione militare che si dispiega in quel frangente storico. Sullo sfondo o il filigrana si può cogliere poi la rivoluzione industriosa o proto-industriale, che precede e prepara la rivoluzione industriale avviatasi alla fine del XVIII secolo.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.4_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 14 ore 8,30 - La casa del nulla 30 minuti [Porfido]:\r\n\r\nAlcune lettrici di Porfido hanno letto alcuni estratti dal libro La casa del nulla di Giuliano Naria e Rosella Simone.\r\n\r\nPubblicato per la prima volta a metà degli anni ottanta da Tullio Pironti, e riproposto in una versione ridotta nel 1997 con il titolo “I duri”, il testo ha avuto, come i suoi autori, diverse vicissitudini, ma rimane un testo fondamentale per capire gli anni settanta-ottanta e conserva ancora oggi una freschezza narrativa inossidabile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/La-casa-del-nulla_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 15 ore 8,30 - Frank Zappa parte 3 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTerza di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 16 ore 9,30 - Te lo spiega Arsider: La memetica 42 minuti [Arsider]:\r\n\r\nI media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione.La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi di sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e del calcolo. Detto in modo drammatico, dal punto di vista dell’ingegneria cibernetica, il significato di un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D’ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. Ridere è una tattica di difesa contro il non riconoscere nulla. Dobbiamo sublimare l’orrore con l’umorismo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Te-lo-spiega-arsider_La-memeticaArsider_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 16 ore 20 - Radio Carosello 46 minuti [Produzioni Nessun Rimborso]:\r\n\r\nRadio Carosello è un palinsesto radiofonico condensato in 45 minuti. Dall’informazione mattutina, ai programmi ecosostenibili del pomeriggio, fino ai quiz e alle telenovele serali. Condito da pubblicità e jingle autoprodotti. Creato dalle Produzioni Nessun Rimborso, registrato negli studios di Radio Blackout con la collaborazione di 30 voci naturalmente non retribuite.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Radio-Carosello_46.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 17 ore 9,30 - Lettura musicata Fascismo eterno di U.Eco 55 minuti minuti [Penny-Kella]:\r\n\r\nLettura musicata di \"Fascismo eterno\" di Umberto Eco\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BLACKHOLE-FASCISTI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 17 ore 18 - Podcast Franti parte 2 35 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove 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Kurdistan parte 1 28 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nChiacchierata a più voci in un villaggio in montagna \u003Cmark>del\u003C/mark> Kurdistan Turco, realizzata a fine \u003Cmark>Marzo\u003C/mark> 2012.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Dai-monti-del-Kurdistan_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 12 ore 11 - Voci degli agricoltori in protesta parte 1 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl 5 febbraio è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.1_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 12 ore 12 - Voci degli agricoltori in protesta parte 2 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl 5 febbraio è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.2_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 14 ore 8,30 - Il perno originario parte 4: Intermezzo: rivoluzione \"industriosa\", fiscale e militare 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n«È polèmos (la guerra) padre di tutte le cose e di tutte il re; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi». Così si legge in un frammento di Eraclito, filosofo presocratico vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a. C. Antica è la consapevolezza \u003Cmark>del\u003C/mark> ruolo centrale che lo scontro aperto fra raggruppamenti ostili e concorrenti gioca negli umani destini, non solo e non tanto nei suoi esiti bellici più effimeri e momentanei, ma nello sprigionare forze e passioni che in circostanze determinate facilitano il parto di una società nuova che si sviluppa nei pori di quella vecchia.\r\n\r\n[…] Nei due precedenti episodi abbiamo visto come, attraverso la Guerra dei Trent’anni, si è forgiato il moderno Stato europeo. Questo Stato in realtà non esiste e non è mai esistito al singolare, ma solo e soltanto al plurale, cioè come un sistema di Stati. La pace di Vestfalia, che mette fine a quella guerra, rappresenta il suo formale atto di nascita. Con esso, sorgono egualmente i concetti fondamentali \u003Cmark>del\u003C/mark> pensiero politico moderno, e il primo luogo quello di sovranità, che con alterne fortune persisterà nei secoli fino ai giorni nostri.\r\n\r\n[…] In questo quadro, le guerre \u003Cmark>del\u003C/mark> XVI e XVII secolo fungono da vettore e acceleratore. Lo Stato fiscale è in effetti indissociabile dallo Stato militare, e lo Stato militare è esso stesso indissociabile dalla rivoluzione militare che si dispiega in quel frangente storico. Sullo sfondo o il filigrana si può cogliere poi la rivoluzione industriosa o proto-industriale, che precede e prepara la rivoluzione industriale avviatasi alla fine \u003Cmark>del\u003C/mark> XVIII secolo.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.4_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 14 ore 8,30 - La \u003Cmark>casa\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> nulla 30 minuti [Porfido]:\r\n\r\nAlcune lettrici di Porfido hanno letto alcuni estratti dal libro La \u003Cmark>casa\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> nulla di Giuliano Naria e Rosella Simone.\r\n\r\nPubblicato per la prima volta a metà degli anni ottanta da Tullio Pironti, e riproposto in una versione ridotta nel 1997 con il titolo “I duri”, il testo ha avuto, come i suoi autori, diverse vicissitudini, ma rimane un testo fondamentale per capire gli anni settanta-ottanta e conserva ancora oggi una freschezza narrativa inossidabile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/La-casa-del-nulla_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 15 ore 8,30 - Frank Zappa parte 3 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTerza di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 16 ore 9,30 - Te lo spiega Arsider: La memetica 42 minuti [Arsider]:\r\n\r\nI media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione.La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi di sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e \u003Cmark>del\u003C/mark> calcolo. Detto in modo drammatico, dal punto di vista dell’ingegneria cibernetica, il significato di un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D’ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. Ridere è una tattica di difesa contro il non riconoscere nulla. Dobbiamo sublimare l’orrore con l’umorismo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Te-lo-spiega-arsider_La-memeticaArsider_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 16 ore 20 - Radio Carosello 46 minuti [Produzioni Nessun Rimborso]:\r\n\r\nRadio Carosello è un palinsesto radiofonico condensato in 45 minuti. Dall’informazione mattutina, ai programmi ecosostenibili \u003Cmark>del\u003C/mark> pomeriggio, fino ai quiz e alle telenovele serali. Condito da pubblicità e jingle autoprodotti. Creato dalle Produzioni Nessun Rimborso, registrato negli studios di Radio Blackout con la collaborazione di 30 voci naturalmente non retribuite.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Radio-Carosello_46.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 17 ore 9,30 - Lettura musicata Fascismo eterno di U.Eco 55 minuti minuti [Penny-Kella]:\r\n\r\nLettura musicata di \"Fascismo eterno\" di Umberto Eco\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BLACKHOLE-FASCISTI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 17 ore 18 - Podcast Franti parte 2 35 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce \u003Cmark>del\u003C/mark> turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia \u003Cmark>del\u003C/mark> discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e \u003Cmark>del\u003C/mark> Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n[audio 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Frittura mista alias radio fabbrica con Paddy Gibson esponente di Trade Unionists for Palestine (Sydney). 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del programma \"Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici\" con approfondimenti sul teatro di Enzo Moscato e sul chitarrista funk Peppino Brio\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Non-siamo-razzisti-sono-loro-che-sono-neomelodici-5marzo24_46.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 5 ore 20 - Migrazione e intolleranze U.Eco, musicata 59 minuti [Radio Blackout, Penny kella]:\r\n\r\nUna lettura musicata di una piccola raccolta di scritti e interventi di umberto eco. alcuni risalgono a piu’ di vent’anni fa ma ci invitano a riflettere su temi ancora piu’ che mai attuali al giorno d’oggi\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Migrazione-e-intolleranze-U.Eco-musicata_59.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 5 ore 23,30 - Dan Hekate - Short sets benefit RBO 97 minuti [Dan Hekate, Radio Blackout]:\r\n\r\nQui sopra trovate i migliori mixati di Dan Hekate a sostegno di Radio Blackout.\r\nDan è un incredibile personaggio che ha legato le sorti della “scena” rave diy allo sviluppo di una cultura anti-istituzionale legata all’autoproduzione musicale ed all’autogestione degli spazi liberati.\r\nProduce una musica elettronica deviata, spezzata e talvolta rumorosa che deriva da versioni alterate della techno, della jungle e della d’n’b ma le influenze di questo suono multistrato lambiscono spesso territori industrial e noise.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Dan-Hekate-Shorts-sets-benefit-RBO_97.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 29 ore 9 - Pasta Fissan - White Bantu benefit RBO 50 minuti [Pasta Fisan, Radio Blackout]:\r\n\r\nPasta Fissan è una combinazione di menti avariate che portano la verità al livello della brutale percussione.\r\n\r\nReleased October 9, 3048\r\n\r\n[audio 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Unione di lavoratori e sindacati, che a difesa \u003Cmark>del\u003C/mark> popolo palestinese contro gli attacchi militari israeliani, organizza blocchi di armi in partenza o transito dai porti australiani verso Israele, oltre a vari eventi di informazione e protesta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Trade-unionists-for-Palestine_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 4 ore 8,30 - Alfredo Bandelli 27 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn approfondimento musicato sulla vita e le opere di un cantautore che con la sua voce e la sua chitarra ha raccontato dall’interno, un mondo fatto di militanza, contestazioni \u003Cmark>del\u003C/mark> periodo d’oro della lotta di classe in Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Alfredo-Bandelli-vibrazioni-sonore.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 5 ore 9,30 - Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 5/3/2024 46 minuti [Radio 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[Dan Hekate, Radio Blackout]:\r\n\r\nQui sopra trovate i migliori mixati di Dan Hekate a sostegno di Radio Blackout.\r\nDan è un incredibile personaggio che ha legato le sorti della “scena” rave diy allo sviluppo di una cultura anti-istituzionale legata all’autoproduzione musicale ed all’autogestione degli spazi liberati.\r\nProduce una musica elettronica deviata, spezzata e talvolta rumorosa che deriva da versioni alterate della techno, della jungle e della d’n’b ma le influenze di questo suono multistrato lambiscono spesso territori industrial e noise.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Dan-Hekate-Shorts-sets-benefit-RBO_97.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 29 ore 9 - Pasta Fissan - White Bantu benefit RBO 50 minuti [Pasta Fisan, Radio Blackout]:\r\n\r\nPasta Fissan è una combinazione di menti avariate che portano la verità al livello della brutale percussione.\r\n\r\nReleased October 9, 3048\r\n\r\n[audio 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Specie quando gli stupratori indossano una divisa.\r\nAl processo, nonostante la terribile violenza, l'avvocato Valentini sostenne che Rosa era stata consenziente.\r\nUna violenza, se possibile, peggiore di quella che le aveva lacerato le carni, facendola quasi morire.\r\nLa solidarietà femminista ha fatto sì che la storia di Rosa non passasse inosservata.\r\nLe donne che hanno seguito il processo, che informato su quello che accadeva, rimanendo vicine a Rosa, si sono attirate l'ostilità di militari e avvocati difensori.\r\n\r\nVenerdì 18 novembre all'Aquila si è aperto un altro processo. Questa volta alla sbarra erano due donne della Rete di solidarietà femminista, che avevano partecipato alla campagna di solidarietà con Rosa.\r\nAd accusarle c'è l'avvocato Valentini, uno dei difensori dello stupratore Tuccia.\r\nLa loro colpa?\r\nAver diffuso una lettera, nella quale veniva descritta la condotta processuale di Valentini, che, nel novembre del 2015, era stato invitato ad un convegno alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, un luogo simbolo dei percorsi di libertà delle donne.\r\nUn convegno al quale non ha mai partecipato, perché, dopo la campagna , le donne della Casa hanno deciso di chiudergli la porta in faccia.\r\nValentini, pronto a presentarsi alle prossime elezioni, ha reagito denunciando per “diffamazione aggravata” le due donne.\r\n\r\nLe due compagne sono state perquisite, private delle proprie apparecchiature elettroniche di uso quotidiano (cellulari, computer, tablet) per aver diffuso una mail che ribadiva l’atteggiamento provocatorio e sprezzante del difensore di Tuccia nei confronti di Rosa, dove si ricostruiva il clima morboso e pesante di un agghiacciante processo per stupro. In quella lettera era scritto chiaro che la responsabilità di quello stupro era anche dello Stato che aveva trattato le vittime del terremoto come problema di ordine pubblico.\r\nAll'Aquila, come in ogni dove, i militari fanno la guerra alla popolazione civile. E stuprano.\r\n00000\r\n\r\nI padroni del web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari…\r\nComunicazione virtuale, economia reale, controllo globale.\r\nTra gennaio e marzo del 2010 una serie di danneggiamenti alle dorsali sottomarine in fibra ottica che passano dall'Egitto rallenta il traffico dati dall'Europa al sud-est asiatico e al medio-oriente. I danni seguiti a questi danneggiamenti, le cui cause furono probabilmente dei sabotaggi, non sono mai stati chiariti.\r\n\r\nQuella serie di eventi porta alla nostra attenzione un fatto “nascosto” ma di fondamentale importanza per comprendere l'economia contemporanea: internet è un sistema fisico, non un'entità astratta.\r\nCentinaia di migliaia di chilometri di cavi in fibra ottica passano sotto gli oceani e i mari. L'insieme delle dorsali di fibra ottica rappresenta l'ossatura vera e propria della rete, collegando tra di loro i diversi paesi e, quindi, le sottoreti nazionali o regionali.\r\n\r\nL’importanza strategica ed economica di queste infrastrutture è enorme. Chi le controlla ha un potere immenso. \r\n\r\nL'intero web, ma non Internet nel suo complesso, e tutta l'economia ad esso legata dipendono da 13 server, gestiti sia da attori pubblici statunitensi che da consorzi di imprese.\r\nil web non è una rete a-gerarchica. 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Il governo Berlusconi decise che l'Aquila divenisse laboratorio di sperimentazione di strategie di controllo di una popolazione, piegata dal terremoto ed obbligata a scegliere tra la (auto)deportazione sulla costa e i campi tende militarizzati.\r\nIl centro città è ancora un cumulo di macerie, i campi tende hanno ceduto il posto a container e alla New Town, fatta di cemento e sputo, che ha arricchito i palazzinari senza ricostruire la città.\r\nPer l'operazione “strade sicure” partita nel 2008 in risposta all'ennesimo allarme “sicurezza”, anche per le strade dell'Aquila è presente un robusto contingente di militari.\r\n\r\nLa notte \u003Cmark>del\u003C/mark> 12 febbraio \u003Cmark>del\u003C/mark> 2012 fa molto freddo. Siamo in montagna e la neve è alta.\r\nRosa viene trovata mezza nuda, esanime in un lago di sangue ed in grave stato di ipotermia. Solo pochi minuti e sarebbe morta.\r\nSono le quattro. Rosa aveva trascorso la serata in una discoteca a Pizzoli, dove non c'erano tante persone se non i militari di “strade sicure”.\r\nIn seguito Rosa ricorderà solo che si trovava al guardaroba a parlare con la sua amica. Si risveglierà in sala operatoria. Lo stupro è evidente e anche la brutalità con la quale è stato commesso.\r\n48 punti per ricostruire vagina e apparato digerente devastati dalla violenza.\r\nIl militare \u003Cmark>del\u003C/mark> 33° reggimento artiglieria Aqui dell'Aquila Francesco Tuccia, difeso dagli avvocati Antonio Valentini e Alberico Villani, sarà l'unico indagato e condannato per i fatti.\r\n\r\nIl dibattimento processuale, il racconto dei media, ci dimostra che una cultura di complicità e legittimazione dello stupro, della violenza maschile sulle donne permea ancora profondamente il nostro paese. Specie quando gli stupratori indossano una divisa.\r\nAl processo, nonostante la terribile violenza, l'avvocato Valentini sostenne che Rosa era stata consenziente.\r\nUna violenza, se possibile, peggiore di quella che le aveva lacerato le carni, facendola quasi morire.\r\nLa solidarietà femminista ha fatto sì che la storia di Rosa non passasse inosservata.\r\nLe donne che hanno seguito il processo, che informato su quello che accadeva, rimanendo vicine a Rosa, si sono attirate l'ostilità di militari e avvocati difensori.\r\n\r\nVenerdì 18 novembre all'Aquila si è aperto un altro processo. Questa volta alla sbarra erano due donne della Rete di solidarietà femminista, che avevano partecipato alla campagna di solidarietà con Rosa.\r\nAd accusarle c'è l'avvocato Valentini, uno dei difensori dello stupratore Tuccia.\r\nLa loro colpa?\r\nAver diffuso una lettera, nella quale veniva descritta la condotta processuale di Valentini, che, nel novembre \u003Cmark>del\u003C/mark> 2015, era stato invitato ad un convegno alla \u003Cmark>Casa\u003C/mark> Internazionale delle Donne di Roma, un luogo simbolo dei percorsi di libertà delle donne.\r\nUn convegno al quale non ha mai partecipato, perché, dopo la campagna , le donne della \u003Cmark>Casa\u003C/mark> hanno deciso di chiudergli la porta in faccia.\r\nValentini, pronto a presentarsi alle prossime elezioni, ha reagito denunciando per “diffamazione aggravata” le due donne.\r\n\r\nLe due compagne sono state perquisite, private delle proprie apparecchiature elettroniche di uso quotidiano (cellulari, computer, tablet) per aver diffuso una mail che ribadiva l’atteggiamento provocatorio e sprezzante \u003Cmark>del\u003C/mark> difensore di Tuccia nei confronti di Rosa, dove si ricostruiva il clima morboso e pesante di un agghiacciante processo per stupro. In quella lettera era scritto chiaro che la responsabilità di quello stupro era anche dello Stato che aveva trattato le vittime \u003Cmark>del\u003C/mark> terremoto come problema di ordine pubblico.\r\nAll'Aquila, come in ogni dove, i militari fanno la guerra alla popolazione civile. E stuprano.\r\n00000\r\n\r\nI padroni \u003Cmark>del\u003C/mark> web. Tra internet, big data, fibra ottica, militari…\r\nComunicazione virtuale, economia reale, controllo globale.\r\nTra gennaio e \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> 2010 una serie di danneggiamenti alle dorsali sottomarine in fibra ottica che passano dall'Egitto rallenta il traffico dati dall'Europa al sud-est asiatico e al medio-oriente. I danni seguiti a questi danneggiamenti, le cui cause furono probabilmente dei sabotaggi, non sono mai stati chiariti.\r\n\r\nQuella serie di eventi porta alla nostra attenzione un fatto “nascosto” ma di fondamentale importanza per comprendere l'economia contemporanea: internet è un sistema fisico, non un'entità astratta.\r\nCentinaia di migliaia di chilometri di cavi in fibra ottica passano sotto gli oceani e i mari. L'insieme delle dorsali di fibra ottica rappresenta l'ossatura vera e propria della rete, collegando tra di loro i diversi paesi e, quindi, le sottoreti nazionali o regionali.\r\n\r\nL’importanza strategica ed economica di queste infrastrutture è enorme. Chi le controlla ha un potere immenso. \r\n\r\nL'intero web, ma non Internet nel suo complesso, e tutta l'economia ad esso legata dipendono da 13 server, gestiti sia da attori pubblici statunitensi che da consorzi di imprese.\r\nil web non è una rete a-gerarchica. Anzi, è una rete con la presenza di alcuni forti hub che in prospettiva sono destinati a crescere.\r\n\r\nNon solo. Negli ultimi anni i maggiori attori \u003Cmark>del\u003C/mark> mercato dei big data, Google e Facebook in testa, stanno investendo direttamente nella realizzazione di nuove dorsali in fibra ottica. \r\n\r\nUna scelta strategica, perché in questo modo i padroni \u003Cmark>del\u003C/mark> web, oltre a controllare i nervi, avrebbero le mani anche sul backbone, la spina dorsale della Rete. \r\n\r\nIl mestiere di Google e Facebook è la raccolta di dati generati degli utenti e la loro messa a valore rivendendoli a clienti affinché questi possano creare pubblicità mirate. Le infrastrutture che rendono possibile questo sono le reti telematiche e, in particolare, le dorsali in fibra ottica.\r\n\r\nIl cerchio si chiude.\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":912,"snippet":913,"value":913},[59,59],"Anarres \u003Cmark>del\u003C/mark> 25 novembre. In ricordo di Amedeo Bertolo, la primavera francese, i padroni \u003Cmark>del\u003C/mark> web, solidarietà femminista, referendum: tanto rumore per nulla",[915,917],{"field":89,"matched_tokens":916,"snippet":909,"value":910},[331,59],{"field":86,"matched_tokens":918,"snippet":913,"value":913},[59,59],{"best_field_score":465,"best_field_weight":198,"fields_matched":81,"num_tokens_dropped":35,"score":881,"tokens_matched":95,"typo_prefix_score":108},{"document":921,"highlight":957,"highlights":962,"text_match":463,"text_match_info":965},{"comment_count":35,"id":922,"is_sticky":35,"permalink":923,"podcastfilter":924,"post_author":205,"post_content":950,"post_date":951,"post_excerpt":41,"post_id":922,"post_modified":952,"post_thumbnail":209,"post_title":953,"post_type":168,"sort_by_date":954,"tag_links":955,"tags":956},"90356","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-10-al-16-giugno-2024/",[573,925,926,927,273,274,928,929,930,931,577,932,280,933,934,589,289,935,936,937,938,939,940,293,294,941,603,604,605,151,942,943,944,610,611,612,945,615,616,946,947,620,149,625,315,141,948,630,631,949,636,639],"all blacks","Andalusia","andrea santalusia","Australia","Autobahn","autostrada","basse frequenze","bloopers","Delfina Donnici","elettronicaMY-ARMA EN-KANDELA","infrastrutture","irlanda","israele","istituto Andrea Wolf","Jin Jiyan Azadi","jineology","limerick","mintaka","mix","munster","neozelanda","PALESTINA","Paolo Gioli","Sevilla","tamu edizioni"," \r\n\r\n\r\n\r\nMartedì 11 ore 12,30 - Trade Unionists for Palestine 18 minuti [Radio Blackout, Frittura mista alias radio fabbrica]:\r\n\r\nIntervista realizzata tra il 27 aprile e il 13 maggio 2024 dalla redazione di Frittura mista alias radio fabbrica con Paddy Gibson esponente di Trade Unionists for Palestine (Sydney). Unione di lavoratori e sindacati, che a difesa del popolo palestinese contro gli attacchi militari israeliani, organizza blocchi di armi in partenza o transito dai porti australiani verso Israele, oltre a vari eventi di informazione e protesta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Trade-unionists-for-Palestine_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 8,30 - Alfredo Bandelli 27 minuti [Vibrazioni Sonore]:\r\n\r\nUn approfondimento musicato sulla vita e le opere di un cantautore che con la sua voce e la sua chitarra ha raccontato dall’interno, un mondo fatto di militanza, contestazioni del periodo d’oro della lotta di classe in Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Alfredo-Bandelli-vibrazioni-sonore.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 16 - Speciale Autobahn 51 minuti [Radio Blackout, Arsider]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Speciale_AutobahnArsider_51.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 13 ore 8,30 - La casa del nulla 14 minuti [Porfido]:\r\n\r\nAlcune lettrici di Porfido hanno letto alcuni estratti dal libro La casa del nulla di Giuliano Naria e Rosella Simone.\r\n\r\nPubblicato per la prima volta a metà degli anni ottanta da Tullio Pironti, e riproposto in una versione ridotta nel 1997 con il titolo “I duri”, il testo ha avuto, come i suoi autori, diverse vicissitudini, ma rimane un testo fondamentale per capire gli anni settanta-ottanta e conserva ancora oggi una freschezza narrativa inossidabile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/La-casa-del-nulla_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 8,30 - Racconti Ovali 4 31 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nAttraversiamo la città di Limerick ed il suo stadio ovale, ci addentriamo in un episodio della lotta anticoloniale irlandese e scopriamo l’incredibile partita del 31 ottobre 1978 tra Munster e gli All Blacks, ovvero una delle squadre più forti del rugby irish in maglia tutta rossa contro la formidabile nazionale neozelandese in maglia tutta nera.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali4_31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 13,30 - Andrea Santalusia presenta Mintaka 45 minuti [Radio Blackout, Radio Bizarre]:\r\n\r\nIntervista registrata il 3 dicembre 2023 già andata in onda in due parti all’interno di due puntate di radio Bizarre.\r\n\r\nSi tratta di una lunga chiaccherata con Andrea Santalucia cantante, autrice, producer tra le esponenti più interessanti della ribollente scena Sevillana che dedica la sua ricerca a recuperare radici profonde della tradizione Andalusa rielaborando sofisticate riflessioni attraverso l’uso della sua voce preziosa, della sua perizia come producer e con il contributo di prestigiosi featuring.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Andrea-Santalusia-presenta-Mintaka_45.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 9,30 - Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 48 minuti [Radio Blackout, Frittura Mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Presentazione-libro-Jin-Jiyan-AzadiFritturaMista26042022_48.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 20 - Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 46 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nPuntata del 5 marzo 2024 del programma \"Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici\" con approfondimenti sul teatro di Enzo Moscato e sul chitarrista funk Peppino Brio\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Non-siamo-razzisti-sono-loro-che-sono-neomelodici-5marzo24_46.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 10 - Il margine di errore 43 minuti [Radio Blackout, Arsider]:\r\n\r\nSiamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli 10 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","9 Giugno 2024","2024-06-16 14:17:00","Black Holes dal 10 al 16 giugno 2024",1717957642,[],[],{"post_content":958},{"matched_tokens":959,"snippet":960,"value":961},[184,59],"Giovedì 13 ore 8,30 - La \u003Cmark>casa\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> nulla 14 minuti [Porfido]:\r\n\r\nAlcune"," \r\n\r\n\r\n\r\nMartedì 11 ore 12,30 - Trade Unionists for Palestine 18 minuti [Radio Blackout, Frittura mista alias radio fabbrica]:\r\n\r\nIntervista realizzata tra il 27 aprile e il 13 maggio 2024 dalla redazione di Frittura mista alias radio fabbrica con Paddy Gibson esponente di Trade Unionists for Palestine (Sydney). 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La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte \u003Cmark>del\u003C/mark> comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione \u003Cmark>del\u003C/mark> libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi \u003Cmark>del\u003C/mark> 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane \u003Cmark>del\u003C/mark> 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente \u003Cmark>del\u003C/mark> Kurdistan, dalla costituzione \u003Cmark>del\u003C/mark> Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi \u003Cmark>del\u003C/mark> confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione \u003Cmark>del\u003C/mark> mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. 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Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli 10 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[963],{"field":89,"matched_tokens":964,"snippet":960,"value":961},[184,59],{"best_field_score":465,"best_field_weight":198,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":966,"tokens_matched":95,"typo_prefix_score":108},"1733920882398593137",{"document":968,"highlight":981,"highlights":986,"text_match":463,"text_match_info":989},{"comment_count":35,"id":969,"is_sticky":35,"permalink":970,"podcastfilter":971,"post_author":972,"post_content":973,"post_date":974,"post_excerpt":41,"post_id":969,"post_modified":975,"post_thumbnail":976,"post_title":977,"post_type":168,"sort_by_date":978,"tag_links":979,"tags":980},"24780","http://radioblackout.org/podcast/musiche-per-la-quarta-guerra-mondiale/",[],"outsidermusic","Quarta guerra mondiale in corso, spiaccicata in teatri roventi ai quattro angoli del globo, non sarà una passeggiata e ce ne siamo accorti. Anche solo distinguere il vero dal falso, il buono dal cattivo. Al funerale dell'etica, corrisponde una frammentazione sempre più massiccia della musica ad un euro. Il futuro è cheap, pieno di sangue e miseria. In un certo senso se ne sono accorti in molti, nelle schiere dei metrappansè del web. Che senso abbia sommergere tutto di produzioni scadenti resta un mistero. Tra le migliaia e migliaia però, alcune elevano lo zeitgeist a materia sonora e ci raccontano il disturbato e il disturbante, come si diceva, \"in un presente che capire non sai\". Ho ascoltato questi dischi e ve li propongo oggi, ditemi se non ho ragione.\r\n\r\nThe Bug - Angels & Devils (ninja tune 2014) Io ho un debole per Kevin Martin. Ho un debole in generale per i bianchi che fanno melange con i neri (sherwood, su tutti). Beh questa è la firma di un artista assoluto sulla \"contingenza\". Incontinente è Martin, che ci mette tanti ospiti (alcuni inutili, seppur mai fuori luogo) ma porta soprattutto una geografia sonora che impiega figli e nipoti del dub elettronico sul teatro di guerra, usando il pennello e non la matita per ritinteggiare i generi (nei quali peraltro sguazza senza fermarsi), con una produzione esagerata che si prende tutto in un vortice che ingloba aerei, bombe, mitragliate, rap oscuro, post industrialismi nucleari, schegge impazzite. Per ora il disco \"elettronico\" dll'anno ma la parola è fuorviante. Lo paragonerei per violenza e concisione ad un action painting a tema conflitti globali: MASSIMO DEI VOTI!\r\n\r\nJanek Schaffer - Lay by Lullaby (2014) Catch me if you can. Intercettato Ballard su una veloce preferenziale del centro di londra, schaffer usa field recordings del traffico sulla suddetta insieme a disturbi radiofonici e protrusioni noise per descrivere un viaggio al termine della notte, proprio a pochi isolati dalla casa del maestro della distopia. Il risultato è Celiniano nell'accezione più descrittiva, come se un bagliore di ricordi illuminasse per pochi secondi la carreggiata fino a sparire dietro l'orizzonte. Era il fanale di un'auto o la scia di un pensiero. Lynchiano e ostico, ce ne fossero, di artisti così.\r\n\r\nChristian Vialard - Grautag (GT 2014). Un'altra bomba custom. Questa volta preparata in un grigio garage delle periferie est, blocco di cemento di qualche zona germanica. Un suono analogico marcito che va ad inalberarsi su progressioni motoriche (ma con un'auto scassata) prima di collassare nelle bave dei delays. Retrofuturista, junkpunk, o elettronica a vapore, che mi piace di più; altro che locomotiva tedesca...sembra di sentire i kraftwerk senza il sussidio di disoccupazione che jammano con la strumentazione dimenticata da Rodelius, sotto la direzione degli Einsturzende Neubaten in un momento non troppo rumoristico. Quando premono sulla composizione, spaccano e questa etichetta è la new thing se amate la vecchia malata Deutsche Welle. Uber Alles.\r\n\r\nThe Exaltics - Das Heise Experiment (Abstract Acid 2013) si va. Una colonna sonora per notti di terrore. Perfettamente sincronizzata alle nostre più ataviche paure, sbrodola dove è necessario e innesta come pochi gradazioni a vortice. Potresti anche ballare, se solo riuscissi a smettere di pensare che quell'uomo è un armato del mixer e che una o più di quelle lamate potrebbero colpirti alle spalle. Se la paura è un sentimento stimolante, questo disco è la mia prossima tazza di ginseng. L'ho fruito di notte, guidando piano in una campagna abbandonata, tra ruderi di capannoni industriali e fuochi di fanali in direzione contraria. Un gran produttore che cerca Mario Bava nello studio dimenticato da Kristof Komeda. Certo che è techno, che cazzo di domande.\r\n\r\nElectric Wurms - Musik, die Schwer zu Twerk (2014). solo gli stronzi non cambiano idea. Che Wayne Coyne fosse un genio non avevo dubbi. Che si fosse bruciato il cervello pure. Ma mi sono sempre detto pronto a cambiare idea. I flaming lips degli ultimi anni mi sembravano solo una macchinetta tritasoldi piena di pessime idee consumistiche per la testa (l'usb con 24ore di musica in vendita a 5000 euro, tanto per dire). Devono essersi stufati pure loro. Coyne e Drodz soli lasciano il nome di piuma ai fans e mettono insieme un cartellone psichedelico con le unghie affilatissime, malato il giusto, dove il nostro ritorna a cantare, dove le tastiere vanno in larsen e finalmente, lasciatemelo dire, si sentono parti di chitarra degne di questo nome. Il disco è un viaggione malato e coyne e tornato. Resta con noi, nun ce lassà... (ps ma twerk quello li?)","4 Settembre 2014","2018-10-17 22:10:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/09/index-200x110.jpeg","Musiche per la quarta guerra mondiale",1409829037,[],[],{"post_content":982},{"matched_tokens":983,"snippet":984,"value":985},[184,59],"proprio a pochi isolati dalla \u003Cmark>casa\u003C/mark> \u003Cmark>del\u003C/mark> maestro della distopia. Il risultato","Quarta guerra mondiale in corso, spiaccicata in teatri roventi ai quattro angoli \u003Cmark>del\u003C/mark> globo, non sarà una passeggiata e ce ne siamo accorti. 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