","COSA RESTA DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE: MANDATI DI ARRESTO DISATTESI E IL CASO ELMASRY","post",1737725889,[62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/accordi-italia-libia/","http://radioblackout.org/tag/corte-penale-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/libia/",[66,15,18],"accordi italia-libia",{"post_content":68,"post_title":75,"tags":81},{"matched_tokens":69,"snippet":73,"value":74},[70,71,72],"Corte","penale","internazionale","eseguire il mandato d’arresto della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>, di cui ora l’Aja chiede","Osama Najeem Elmasry Habish, capo della polizia giuridica libica e oggetto di un mandato di arresto \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>, è stato rilasciato e comodamente scortato in Libia. La deciusione è stata presa dal ministro della giustizia Nordio, che ha scelto di non convalidarne l’arresto.\r\nElmasry veniva arrestato a Torino nella giornata di martedì 21 Gennaio, mentre pare stesse assistendo ad un match tra le squadre della Juve e del Milan. Alcuni commentatori hanno poi ipotizzato che la presenza allo stadio fosse solo una copertura per incontri di altra natura.\r\nD’altronde sono ben conosciuti i rapporti economici e politici tra l’Italia e la Libia, tra cui vergognosamente spiccano i finanziamenti italiani alla guardia costiera perché effettui i rimpatri dei migranti e la reclusione in lager gestiti proprio dalla polizia Libica. Altri interessi non secondari riguardano gli interessi de colosso Eni, interessato al greggio libico, verso il quale ha già annunciato nuove perforazioni con il benestare libico.\r\n\r\nIl governo e i suoi ministri hanno quindi tutte le intenzioni ha scarcerare quello che è a tutti gli effetti un loro partner in affari, così come a non lasciarlo nelle mani degli investigatori dell’Interpol.Fino al punto di prendere la decisione dell’Italia di non eseguire il mandato d’arresto della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>, di cui ora l’Aja chiede conto.\r\n\r\nCosa ne è rimasto del sistema di cooperazione \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> a livello giuridico e quali sono i precedenti che hanno reso così facile per il governo Italiano di farne beffe?\r\n\r\nRisponde alle nostre domande Ugo Giannangeli, avvocato penalista.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/giannelli.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":76,"snippet":80,"value":80},[77,78,79],"CORTE","PENALE","INTERNAZIONALE","COSA RESTA DELLA \u003Cmark>CORTE\u003C/mark> \u003Cmark>PENALE\u003C/mark> \u003Cmark>INTERNAZIONALE\u003C/mark>: MANDATI DI ARRESTO DISATTESI E IL CASO ELMASRY",[82,84,89],{"matched_tokens":83,"snippet":66},[],{"matched_tokens":85,"snippet":88},[70,86,87],"Penale","Internazionale","\u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":18},[],[92,97,100],{"field":36,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[24],[95],[70,86,87],[88],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":80,"value":80},"post_title",[77,78,79],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":73,"value":74},"post_content",[70,71,72],1736172819517538300,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":48,"score":108,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",{"document":110,"highlight":129,"highlights":146,"text_match":103,"text_match_info":156},{"cat_link":111,"category":112,"comment_count":48,"id":113,"is_sticky":48,"permalink":114,"post_author":51,"post_content":115,"post_date":116,"post_excerpt":54,"post_id":113,"post_modified":117,"post_thumbnail":118,"post_thumbnail_html":119,"post_title":120,"post_type":59,"sort_by_date":121,"tag_links":122,"tags":126},[45],[47],"93681","http://radioblackout.org/2024/11/mandati-di-arresto-della-icc-contro-netanyahu-e-gallant-monta-la-pressione-internazionale-su-israele/","È di ieri la notizia che la Corte Penale Internazionale (ICC-ICP) ha emesso due mandati di arresto per il premier israeliano Netanyahu e l'ex-ministro della difesa Yoav Gallant, con le accuse di aver commesso crimini di guerra che sembrano aver trovato riscontro nelle affermazioni del procuratore Khan. Particolarmente importanti sono le accuse di aver deliberatamente utilizzato la fame e la cessazione delle forniture di acqua, cibo ed energia alla Striscia di Gaza come armi di guerra e di aver bombardato a tappeto la popolazione civile. Resta da vedere il reale risvolto di una decisione che non ha margini attuativi \"super-partes\", dato che l'eventuale applicazione del mandato di arresto ricade sui singoli paesi che riconoscono l'ICC, paesi che sarebbero obbligati ad eseguirli nel caso che i due politici israeliani si trovassero sul loro territorio nazionale. Tra questi si trova la maggioranza dei paesi europei, Italia inclusa, ma non gli Stati Uniti d'America, il più importante alleato politico-militare di Israele dai tempi della sua fondazione. Sebbene la possibile attuazione degli arresti di Gallant e Netanyahu rimanga quindi improbabile, la mossa della ICC corrisponde ad un significativo innalzamento della pressione internazionale nei confronti di Israele e ad una notevole riduzione dei margini di manovra politici del governo israeliano.\r\n\r\nSe da un lato l'individualizzazione delle responsabilità penali da parte della giustizia internazionale non riconosce il ruolo strutturale delle politiche di pulizia etnica, sterminio e segregazione nella fondazione e nello sviluppo stesso dello Stato di Israele, dall'altro questa mossa conduce comunque ad un suo tangibile isolamento, aprendo le porte ad ulteriori possibilità di procedure giudiziarie non solo contro i vertici politici del governo israeliano ma anche contro i governi loro alleati e contro singoli foreign fighters, tra cui molti italiani, arruolatisi volontari per contribuire al genocidio in Palestina.\r\n\r\nAi nostri microfoni Ugo Giannangeli, compagno avvocato esperto di Palestina e di Diritti Umani e firmatario della denuncia contro il governo italiano per complicità in genocidio.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/UgoGiannangeli.mp3\"][/audio]","22 Novembre 2024","2024-11-22 16:48:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/israel-mercenaries-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"119\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/israel-mercenaries-300x119.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/israel-mercenaries-300x119.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/israel-mercenaries-1024x405.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/israel-mercenaries-768x304.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/israel-mercenaries-1536x607.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/israel-mercenaries.png 1980w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Mandati di arresto della ICC contro Netanyahu e Gallant: monta la pressione internazionale su Israele",1732294123,[63,123,124,125],"http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/genocidio-israele/","http://radioblackout.org/tag/israele/",[15,127,128,20],"Gaza","genocidio israele",{"post_content":130,"post_title":134,"tags":137},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[70,86,87],"ieri la notizia che la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> (ICC-ICP) ha emesso due mandati","È di ieri la notizia che la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> (ICC-ICP) ha emesso due mandati di arresto per il premier israeliano Netanyahu e l'ex-ministro della difesa Yoav Gallant, con le accuse di aver commesso crimini di guerra che sembrano aver trovato riscontro nelle affermazioni del procuratore Khan. Particolarmente importanti sono le accuse di aver deliberatamente utilizzato la fame e la cessazione delle forniture di acqua, cibo ed energia alla Striscia di Gaza come armi di guerra e di aver bombardato a tappeto la popolazione civile. Resta da vedere il reale risvolto di una decisione che non ha margini attuativi \"super-partes\", dato che l'eventuale applicazione del mandato di arresto ricade sui singoli paesi che riconoscono l'ICC, paesi che sarebbero obbligati ad eseguirli nel caso che i due politici israeliani si trovassero sul loro territorio nazionale. Tra questi si trova la maggioranza dei paesi europei, Italia inclusa, ma non gli Stati Uniti d'America, il più importante alleato politico-militare di Israele dai tempi della sua fondazione. Sebbene la possibile attuazione degli arresti di Gallant e Netanyahu rimanga quindi improbabile, la mossa della ICC corrisponde ad un significativo innalzamento della pressione \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> nei confronti di Israele e ad una notevole riduzione dei margini di manovra politici del governo israeliano.\r\n\r\nSe da un lato l'individualizzazione delle responsabilità penali da parte della giustizia \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> non riconosce il ruolo strutturale delle politiche di pulizia etnica, sterminio e segregazione nella fondazione e nello sviluppo stesso dello Stato di Israele, dall'altro questa mossa conduce comunque ad un suo tangibile isolamento, aprendo le porte ad ulteriori possibilità di procedure giudiziarie non solo contro i vertici politici del governo israeliano ma anche contro i governi loro alleati e contro singoli foreign fighters, tra cui molti italiani, arruolatisi volontari per contribuire al genocidio in Palestina.\r\n\r\nAi nostri microfoni Ugo Giannangeli, compagno avvocato esperto di Palestina e di Diritti Umani e firmatario della denuncia contro il governo italiano per complicità in genocidio.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/UgoGiannangeli.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":136},[72],"Mandati di arresto della ICC contro Netanyahu e Gallant: monta la pressione \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> su Israele",[138,140,142,144],{"matched_tokens":139,"snippet":88},[70,86,87],{"matched_tokens":141,"snippet":127},[],{"matched_tokens":143,"snippet":128},[],{"matched_tokens":145,"snippet":20},[],[147,152,154],{"field":36,"indices":148,"matched_tokens":149,"snippets":151},[48],[150],[70,86,87],[88],{"field":101,"matched_tokens":153,"snippet":132,"value":133},[70,86,87],{"field":98,"matched_tokens":155,"snippet":136,"value":136},[72],{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":48,"score":108,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},{"document":158,"highlight":175,"highlights":192,"text_match":103,"text_match_info":202},{"cat_link":159,"category":160,"comment_count":48,"id":161,"is_sticky":48,"permalink":162,"post_author":51,"post_content":163,"post_date":164,"post_excerpt":54,"post_id":161,"post_modified":165,"post_thumbnail":166,"post_thumbnail_html":167,"post_title":168,"post_type":59,"sort_by_date":169,"tag_links":170,"tags":174},[45],[47],"38235","http://radioblackout.org/2016/10/2017-fuga-dalla-corte-penale-internazionale/","Dopo il Burundi e il Sudafrica, anche il Gambia ha annunciato di voler uscire dalla Corte penale internazionale (Cpi), che è nata nel 2002, dopo essere stata prevista dallo Statuto di Roma ratificato da 123 Paesi, ha visto incriminare solo politici africani. Il ministro gambiano dell’Informazione Sherif Bojang ha quindi avuto buon gioco ad accusare la Corte di aver ignorato i crimini di guerra occidentali.\r\n\r\n \r\n\r\nOccasione dunque per un'emancipazione tardiva dalle impostazioni dei codici occidentali, o scappatoia per evitare di essere incriminati internazionalmente? Velleità di licenza di uccidere e restare impuniti, oppure affrancamento dell'Africa per via giuridica, chiamandosi fuori dalle discriminazioni coloniali, che non colpiscono il reo confesso Blair ma si accaniscono su altrettanto sanguinari autocrati africani?\r\n\r\nProbabilmente entrambe le cose, ovvero: forse si dà questa possibilità di rifiutare l'imposizione di una Corte penale postcoloniale pronta a giudicare e sanzionare soltanto despoti africani, perché questi ultimi, dopo aver affamato le loro popolazioni, pretendono anche l'impunità e ulteriori mandati extracostituzionali.\r\n\r\n \r\n\r\nComunque lo spirito del tempo conduce a questi rifiuti ormai estesi di sottostare a regole create apposta per mantenere sotto il giogo europeo i paesi africani; e contemporaneamente queste manovre servono ai regimi sanguinari per perpetuarsi: è il caso del Burundi, come del Gambia... un po' diverso quello sudafricano, ma sempre ispirato dalla difesa della leadership, a tutti i costi. Ufficialmente il governo gambiano accusa il tribunale di non essere equo e di perseguire solo i capi di Stato africani. In realtà Yahya Jammeh (al potere dal 1996, guida uno dei regimi più oppressivi al mondo, con arresti ed esecuzioni sommarie all’ordine del giorno, che si sono moltiplicate in vista del voto di dicembre, dove si è candidato per un quinto mandato), come anche Pierre Nkurunziza, teme l’apertura di indagini a suo carico con il rischio di essere incriminato per reati gravissimi. La sua condotta potrebbe infatti giustificare l’accusa di violazione dei diritti umani e crimini contro l’umanità. Se il Gambia e il Burundi sono due piccoli Stati, il Sudafrica è invece una nazione di grande rilevanza nel continente. In questo caso, i politici sudafricani non corrono il rischio di essere incriminati, ma la leadership di Pretoria non vuole essere costretta dalla Cpi a perseguire i propri alleati (l’anno scorso, lungi dal far scattare le manette, Zuma ha accolto a braccia aperte a Pretoria il presidente sudanese Omar Bashir, su cui pende dal 2009 un mandato di cattura per crimini contro l’umanità). Desmond Tutu ha bollato queste manovre come pretesa di avere la licenza di uccidere... Gli accordi prevedono un anno dalla dichiarazione di volontà di uscita dalla Corte prima che questa sia esecutiva: il 2017 potrebbe prospettarsi come l'anno della dissoluzione della Corte Penale Internazionale come organismo neocoloniale?\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo interpellato Marta Mosca, anropologa esperta della regione dei Grandi Lghi per capirne qualcosa in più.\r\n\r\nburundi-e-cpi","29 Ottobre 2016","2016-10-31 12:29:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/2016_10_28-cpi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"288\" height=\"162\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/2016_10_28-cpi.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","2017: Fuga dalla Corte penale internazionale",1477730754,[171,172,63,173],"http://radioblackout.org/tag/burundi-gambia-sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-e-neocolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/despoti-africani/",[33,35,15,31],{"post_content":176,"post_title":180,"tags":183},{"matched_tokens":177,"snippet":178,"value":179},[70,71,72],"annunciato di voler uscire dalla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> (Cpi), che è nata nel","Dopo il Burundi e il Sudafrica, anche il Gambia ha annunciato di voler uscire dalla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> (Cpi), che è nata nel 2002, dopo essere stata prevista dallo Statuto di Roma ratificato da 123 Paesi, ha visto incriminare solo politici africani. Il ministro gambiano dell’Informazione Sherif Bojang ha quindi avuto buon gioco ad accusare la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> di aver ignorato i crimini di guerra occidentali.\r\n\r\n \r\n\r\nOccasione dunque per un'emancipazione tardiva dalle impostazioni dei codici occidentali, o scappatoia per evitare di essere incriminati internazionalmente? Velleità di licenza di uccidere e restare impuniti, oppure affrancamento dell'Africa per via giuridica, chiamandosi fuori dalle discriminazioni coloniali, che non colpiscono il reo confesso Blair ma si accaniscono su altrettanto sanguinari autocrati africani?\r\n\r\nProbabilmente entrambe le cose, ovvero: forse si dà questa possibilità di rifiutare l'imposizione di una \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> postcoloniale pronta a giudicare e sanzionare soltanto despoti africani, perché questi ultimi, dopo aver affamato le loro popolazioni, pretendono anche l'impunità e ulteriori mandati extracostituzionali.\r\n\r\n \r\n\r\nComunque lo spirito del tempo conduce a questi rifiuti ormai estesi di sottostare a regole create apposta per mantenere sotto il giogo europeo i paesi africani; e contemporaneamente queste manovre servono ai regimi sanguinari per perpetuarsi: è il caso del Burundi, come del Gambia... un po' diverso quello sudafricano, ma sempre ispirato dalla difesa della leadership, a tutti i costi. Ufficialmente il governo gambiano accusa il tribunale di non essere equo e di perseguire solo i capi di Stato africani. In realtà Yahya Jammeh (al potere dal 1996, guida uno dei regimi più oppressivi al mondo, con arresti ed esecuzioni sommarie all’ordine del giorno, che si sono moltiplicate in vista del voto di dicembre, dove si è candidato per un quinto mandato), come anche Pierre Nkurunziza, teme l’apertura di indagini a suo carico con il rischio di essere incriminato per reati gravissimi. La sua condotta potrebbe infatti giustificare l’accusa di violazione dei diritti umani e crimini contro l’umanità. Se il Gambia e il Burundi sono due piccoli Stati, il Sudafrica è invece una nazione di grande rilevanza nel continente. In questo caso, i politici sudafricani non corrono il rischio di essere incriminati, ma la leadership di Pretoria non vuole essere costretta dalla Cpi a perseguire i propri alleati (l’anno scorso, lungi dal far scattare le manette, Zuma ha accolto a braccia aperte a Pretoria il presidente sudanese Omar Bashir, su cui pende dal 2009 un mandato di cattura per crimini contro l’umanità). Desmond Tutu ha bollato queste manovre come pretesa di avere la licenza di uccidere... Gli accordi prevedono un anno dalla dichiarazione di volontà di uscita dalla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> prima che questa sia esecutiva: il 2017 potrebbe prospettarsi come l'anno della dissoluzione della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> come organismo neocoloniale?\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo interpellato Marta Mosca, anropologa esperta della regione dei Grandi Lghi per capirne qualcosa in più.\r\n\r\nburundi-e-cpi",{"matched_tokens":181,"snippet":182,"value":182},[70,71,72],"2017: Fuga dalla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>",[184,186,188,190],{"matched_tokens":185,"snippet":33},[],{"matched_tokens":187,"snippet":35},[],{"matched_tokens":189,"snippet":88},[70,86,87],{"matched_tokens":191,"snippet":31},[],[193,198,200],{"field":36,"indices":194,"matched_tokens":195,"snippets":197},[17],[196],[70,86,87],[88],{"field":98,"matched_tokens":199,"snippet":182,"value":182},[70,71,72],{"field":101,"matched_tokens":201,"snippet":178,"value":179},[70,71,72],{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":48,"score":108,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},{"document":204,"highlight":225,"highlights":239,"text_match":103,"text_match_info":247},{"cat_link":205,"category":206,"comment_count":48,"id":207,"is_sticky":48,"permalink":208,"post_author":51,"post_content":209,"post_date":210,"post_excerpt":211,"post_id":207,"post_modified":212,"post_thumbnail":213,"post_thumbnail_html":214,"post_title":215,"post_type":59,"sort_by_date":216,"tag_links":217,"tags":221},[45],[47],"93916","http://radioblackout.org/2024/12/mandato-di-arresto-per-netanyahu-lalibi-dellimmunita/","Quello dell'immunità di cui godrebbe Benjamin Netanyahu è uno dei temi 'caldi' del momento, con il dibattito aperto proprio sulla prerogativa che potrebbe esonerare gli Stati dall'arrestare il primo ministro israeliano e consegnarlo alla Corte penale internazionale (Cpi), che la scorsa settimana ha spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra. La questione divide gli esperti di diritto internazionale, mentre per il ministero degli Esteri francese Netanyahu beneficia di una \"immunità\" che \"deve essere presa in considerazione\" in quanto Israele non fa parte della Cpi. La questione per ora rimane teorica, perché per essere arrestato Netanyahu dovrebbe trovarsi nel territorio di uno dei paesi che hanno accettato la giurisdizione della Corte, e che quindi hanno firmato il trattato che l’ha fondata, cioè lo Statuto di Roma.\r\nMercoledì la Francia è diventata invece il secondo paese europeo dopo l’Ungheria di Viktor Orbán, a dire che non arresterebbe Netanyahu. La posizione del governo francese è stata molto discussa non solo per la decisione in sé, ma anche per gli argomenti usati per sostenerla. La Francia infatti ha fatto riferimento a un particolare articolo dello Statuto, l’articolo 98, che da tempo è diventato lo strumento usato da alcuni paesi per non applicare i mandati di arresto della Corte.\r\nÈ un articolo che riguarda il principio dell’immunità, che nelle relazioni fra stati garantisce ai capi di stato e di governo che viaggiano in un altro paese mentre ricoprono il loro ruolo di non rischiare l’arresto e la persecuzione, per evitare che possano essere condizionati da pressioni esterne. Non avendo la CPI un organo coercitivo per rendere operative le sentenze ci si affida alla volontà politica degli stati firmatari il trattato di Roma, ma quando si tratta di alleati dell'Occidente e non di presidenti africani o qualche cattivo nemico della democrazia le cose cambiano.\r\nCi aiuta a comprendere questo complesso meccanismo giuridico/politico Fabiana Triburgo, avvocata e operatrice legale in merito alla protezione internazionale.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/FABIANA-CPI.mp3\"][/audio]","2 Dicembre 2024","MANDATO DI ARRESTO PER NETANYAHU, LA FOGLIA DI FICO DELL'IMMUNITA'","2024-12-02 16:25:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","MANDATO DI ARRESTO PER NETANYAHU, L'ALIBI DELL'IMMUNITA'",1733153566,[63,218,219,220],"http://radioblackout.org/tag/genocidio-gaza/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/netanyahu/",[15,222,223,224],"GENOCIDIO GAZA","macron","netanyahu",{"post_content":226,"tags":230},{"matched_tokens":227,"snippet":228,"value":229},[70,71,72],"ministro israeliano e consegnarlo alla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> (Cpi), che la scorsa settimana","Quello dell'immunità di cui godrebbe Benjamin Netanyahu è uno dei temi 'caldi' del momento, con il dibattito aperto proprio sulla prerogativa che potrebbe esonerare gli Stati dall'arrestare il primo ministro israeliano e consegnarlo alla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> (Cpi), che la scorsa settimana ha spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra. La questione divide gli esperti di diritto \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>, mentre per il ministero degli Esteri francese Netanyahu beneficia di una \"immunità\" che \"deve essere presa in considerazione\" in quanto Israele non fa parte della Cpi. La questione per ora rimane teorica, perché per essere arrestato Netanyahu dovrebbe trovarsi nel territorio di uno dei paesi che hanno accettato la giurisdizione della \u003Cmark>Corte\u003C/mark>, e che quindi hanno firmato il trattato che l’ha fondata, cioè lo Statuto di Roma.\r\nMercoledì la Francia è diventata invece il secondo paese europeo dopo l’Ungheria di Viktor Orbán, a dire che non arresterebbe Netanyahu. La posizione del governo francese è stata molto discussa non solo per la decisione in sé, ma anche per gli argomenti usati per sostenerla. La Francia infatti ha fatto riferimento a un particolare articolo dello Statuto, l’articolo 98, che da tempo è diventato lo strumento usato da alcuni paesi per non applicare i mandati di arresto della \u003Cmark>Corte\u003C/mark>.\r\nÈ un articolo che riguarda il principio dell’immunità, che nelle relazioni fra stati garantisce ai capi di stato e di governo che viaggiano in un altro paese mentre ricoprono il loro ruolo di non rischiare l’arresto e la persecuzione, per evitare che possano essere condizionati da pressioni esterne. Non avendo la CPI un organo coercitivo per rendere operative le sentenze ci si affida alla volontà politica degli stati firmatari il trattato di Roma, ma quando si tratta di alleati dell'Occidente e non di presidenti africani o qualche cattivo nemico della democrazia le cose cambiano.\r\nCi aiuta a comprendere questo complesso meccanismo giuridico/politico Fabiana Triburgo, avvocata e operatrice legale in merito alla protezione \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/FABIANA-CPI.mp3\"][/audio]",[231,233,235,237],{"matched_tokens":232,"snippet":88},[70,86,87],{"matched_tokens":234,"snippet":222},[],{"matched_tokens":236,"snippet":223},[],{"matched_tokens":238,"snippet":224},[],[240,245],{"field":36,"indices":241,"matched_tokens":242,"snippets":244},[48],[243],[70,86,87],[88],{"field":101,"matched_tokens":246,"snippet":228,"value":229},[70,71,72],{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":248,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},"1736172819517538410",{"document":250,"highlight":273,"highlights":291,"text_match":103,"text_match_info":299},{"cat_link":251,"category":252,"comment_count":48,"id":253,"is_sticky":48,"permalink":254,"post_author":51,"post_content":255,"post_date":256,"post_excerpt":54,"post_id":253,"post_modified":257,"post_thumbnail":258,"post_thumbnail_html":259,"post_title":260,"post_type":59,"sort_by_date":261,"tag_links":262,"tags":268},[45],[47],"38426","http://radioblackout.org/2016/11/sudafrica-uno-snodo-epocale-in-cui-divampa-la-protesta/","Il popolo sudafricano non ne può più: la tolleranza verso la corruzione si è consumata integralmente e, come avviene forse soltanto in quel paese, le proteste sono vivaci e decise: molteplici i motivi, che affondano nella progressiva delusione di molte fette della popolazione che non trovano benefici dalla fine dell'apartheid, non sono coinvolti dalla redistribuzione dei beni e s'infuriano giustamente contro il sistema oligarchico e in particolare con il potere di Zuma. Avevano cominciato gli studenti un paio di settimane fa e la repressione fu brutale; ora sono classi e settori di società che sono coinvolti e animano le proteste di piazza; questo perché nel panorama continentale, la società sudafricana è attenta e non fa passare enormità inaccettabili proprio perché è una società sana abituata a inscenare proteste che finiscono con l'ottenere le istanze per cui sono chiamate a mobilitarsi masse di persone inferocite.\r\n\r\n \r\n\r\nL'attenzione particolare per queste proteste proviene dall'enorme importanza del popoloso paese australe, per cui la scelta di uscire dalla Corte penale internazionale è molto più sintomatica che non la medesima iniziativa del Burundi o del Gambia e può condizionare l'area, inoltre l'opinione pubblica sudafricana ha i mezzi per imporre il dibattito su questa scelta, verificando che si tratti davvero di prodromi all'affrancamento dal neocolonialismo occidentale e non semplicemente un modo drastico di coprire orrori, malefatte, torture, eccidi, abusi in generale.\r\n\r\n \r\n\r\nPer comprendere meglio la situazione del paese abbiamo interpellato Marco Longari, fotografo dell'Afp, ecco cosa ci ha raccontato:\r\n\r\nprotestecontrozuma","5 Novembre 2016","2016-11-07 17:12:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-300x195.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-300x195.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-768x500.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-1024x667.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1.jpg 1228w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sudafrica: uno snodo epocale in cui divampa la protesta",1478364760,[263,63,264,265,266,267],"http://radioblackout.org/tag/corruzione/","http://radioblackout.org/tag/riot/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/zuma/",[269,15,270,271,272,25],"corruzione","riot","Studenti","Sudafrica",{"post_content":274,"tags":278},{"matched_tokens":275,"snippet":276,"value":277},[71,72],"la scelta di uscire dalla Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> è molto più sintomatica che","Il popolo sudafricano non ne può più: la tolleranza verso la corruzione si è consumata integralmente e, come avviene forse soltanto in quel paese, le proteste sono vivaci e decise: molteplici i motivi, che affondano nella progressiva delusione di molte fette della popolazione che non trovano benefici dalla fine dell'apartheid, non sono coinvolti dalla redistribuzione dei beni e s'infuriano giustamente contro il sistema oligarchico e in particolare con il potere di Zuma. Avevano cominciato gli studenti un paio di settimane fa e la repressione fu brutale; ora sono classi e settori di società che sono coinvolti e animano le proteste di piazza; questo perché nel panorama continentale, la società sudafricana è attenta e non fa passare enormità inaccettabili proprio perché è una società sana abituata a inscenare proteste che finiscono con l'ottenere le istanze per cui sono chiamate a mobilitarsi masse di persone inferocite.\r\n\r\n \r\n\r\nL'attenzione particolare per queste proteste proviene dall'enorme importanza del popoloso paese australe, per cui la scelta di uscire dalla Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> è molto più sintomatica che non la medesima iniziativa del Burundi o del Gambia e può condizionare l'area, inoltre l'opinione pubblica sudafricana ha i mezzi per imporre il dibattito su questa scelta, verificando che si tratti davvero di prodromi all'affrancamento dal neocolonialismo occidentale e non semplicemente un modo drastico di coprire orrori, malefatte, torture, eccidi, abusi in generale.\r\n\r\n \r\n\r\nPer comprendere meglio la situazione del paese abbiamo interpellato Marco Longari, fotografo dell'Afp, ecco cosa ci ha raccontato:\r\n\r\nprotestecontrozuma",[279,281,283,285,287,289],{"matched_tokens":280,"snippet":269},[],{"matched_tokens":282,"snippet":88},[70,86,87],{"matched_tokens":284,"snippet":270},[],{"matched_tokens":286,"snippet":271},[],{"matched_tokens":288,"snippet":272},[],{"matched_tokens":290,"snippet":25},[],[292,297],{"field":36,"indices":293,"matched_tokens":294,"snippets":296},[24],[295],[70,86,87],[88],{"field":101,"matched_tokens":298,"snippet":276,"value":277},[71,72],{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":248,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},{"document":301,"highlight":325,"highlights":345,"text_match":353,"text_match_info":354},{"cat_link":302,"category":303,"comment_count":48,"id":304,"is_sticky":48,"permalink":305,"post_author":51,"post_content":306,"post_date":307,"post_excerpt":54,"post_id":304,"post_modified":308,"post_thumbnail":309,"post_thumbnail_html":310,"post_title":311,"post_type":59,"sort_by_date":312,"tag_links":313,"tags":319},[45],[47],"95244","http://radioblackout.org/2025/01/il-boia-libico/","La scorsa settimana l’info si è occupata degli aspetti giuridici del caso del capo della polizia giuridica libica Elmasry, arrestato a Torino, in seguito ad un mandato della corte internazionale dell’Aja, ma subito fatto rilasciare da Nordio, ed immediatamente riportato in Libia da un aereo dell’aeronautica militare italiana .\r\nOggi proveremo a raccontarvi chi è Elmasry.\r\nL’uomo, signore assoluto del famigerato carcere di Mitiga, dove sono rinchiusi prigionieri politici ed apostati, ha costruito la sua reputazione su un regime del terrore fatto di continui abusi, stupri, omicidi e riduzione in schiavitù.\r\nUn trafficante di petrolio, armi ed esseri umani la cui carriera comincia ai tempi di Gheddafi e prende il volo con la “nuova” Libia.\r\nViene nominato capo della polizia giudiziaria nel 2015. E’ capo della milizia RADA, Forze Speciali di deterrenza, che controllano un’area che va da Tripoli sino a Zintan,\r\n“Nel carcere di Elmasry si sono verificati 34 omicidi e un bimbo è stato stuprato”, è scritto nel fascicolo dell’indagine della Corte penale internazionale dell’Aja, che ha spiccato il mandato di cattura nei suoi confronti. Secondo i giudici, Elmasry “ha picchiato, torturato, sparato, aggredito sessualmente e ucciso personalmente detenuti, nonché ha ordinato alle guardie di picchiarli e torturarli”.\r\nSono decine le testimonianze raccolte tra le vittime di Elmasry ed altri 12 torturatori ed assassini.\r\n\r\nIn Libia, dopo la firma, nel 2017, del memorandum di intesa – ministro dell’Interno era Minniti – i migranti sono una merce da spremere all’osso, senza alcun riguardo per la vita e la dignità di donne, bambin e uomini. L’Italia esternalizza i propri confini e paga la Libia per il contrasto dell’Immigrazione nei deserti del sud e nel Mediterraneo.\r\nOggi chi guadagna non sono tanto gli scafisti ma gli attori statali. Business della L’intercettazione e detenzione dei migranti è un business molto lucroso.\r\nLe milizie fanno a gara su chi gestisce più centri per avere accesso ai fondi stanziati dall’Italia. Ogni singolo migrante tenta più volte di passare, tornando nei centri più volte. Un tragico gioco dell’oca. Siriani, eritrei, yemeniti, eritrei ed etiopi vengono sottoposti a ricatto economico: i torturatori riprendono le proprie vittime ed inviano ai parenti richieste di riscatto. Per gli altri ci sono i lavori forzati.\r\nVi è una stretta relazione tra chi gestisce le prigioni per migranti ed Elmasry, che aveva il via libera per reclutare con la forza migranti per sottoporli a lavori forzati.\r\n\r\nUn processo con protagonista Elmasry avrebbe messo allo scoperto quello che tutti sappiamo ma che sarebbe stato imbarazzante per il governo Meloni sentire nelle aule di tribunale. Elmasry e quelli come lui sono solo gli esecutori di piani che da decenni vengono elaborati a Roma ed eseguiti a Tripoli.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Nancy Porsia, giornalista free lance e profonda conoscitrice della Libia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-28-almasry-porsia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","30 Gennaio 2025","2025-01-30 13:41:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/arton25015-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"138\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/arton25015-300x138.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/arton25015-300x138.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/arton25015-1024x472.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/arton25015-768x354.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/arton25015.jpg 1500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il boia libico",1738243728,[314,315,64,316,317,318],"http://radioblackout.org/tag/corte-dellaja/","http://radioblackout.org/tag/elmasry/","http://radioblackout.org/tag/memorandum-italia-libia/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/nordio/",[320,321,18,322,323,324],"corte dell'Aja","elmasry","memorandum italia libia","migranti","nordio",{"post_content":326,"tags":330},{"matched_tokens":327,"snippet":328,"value":329},[70,71,72],"scritto nel fascicolo dell’indagine della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> dell’Aja, che ha spiccato il","La scorsa settimana l’info si è occupata degli aspetti giuridici del caso del capo della polizia giuridica libica Elmasry, arrestato a Torino, in seguito ad un mandato della \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> dell’Aja, ma subito fatto rilasciare da Nordio, ed immediatamente riportato in Libia da un aereo dell’aeronautica militare italiana .\r\nOggi proveremo a raccontarvi chi è Elmasry.\r\nL’uomo, signore assoluto del famigerato carcere di Mitiga, dove sono rinchiusi prigionieri politici ed apostati, ha costruito la sua reputazione su un regime del terrore fatto di continui abusi, stupri, omicidi e riduzione in schiavitù.\r\nUn trafficante di petrolio, armi ed esseri umani la cui carriera comincia ai tempi di Gheddafi e prende il volo con la “nuova” Libia.\r\nViene nominato capo della polizia giudiziaria nel 2015. E’ capo della milizia RADA, Forze Speciali di deterrenza, che controllano un’area che va da Tripoli sino a Zintan,\r\n“Nel carcere di Elmasry si sono verificati 34 omicidi e un bimbo è stato stuprato”, è scritto nel fascicolo dell’indagine della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> dell’Aja, che ha spiccato il mandato di cattura nei suoi confronti. Secondo i giudici, Elmasry “ha picchiato, torturato, sparato, aggredito sessualmente e ucciso personalmente detenuti, nonché ha ordinato alle guardie di picchiarli e torturarli”.\r\nSono decine le testimonianze raccolte tra le vittime di Elmasry ed altri 12 torturatori ed assassini.\r\n\r\nIn Libia, dopo la firma, nel 2017, del memorandum di intesa – ministro dell’Interno era Minniti – i migranti sono una merce da spremere all’osso, senza alcun riguardo per la vita e la dignità di donne, bambin e uomini. L’Italia esternalizza i propri confini e paga la Libia per il contrasto dell’Immigrazione nei deserti del sud e nel Mediterraneo.\r\nOggi chi guadagna non sono tanto gli scafisti ma gli attori statali. Business della L’intercettazione e detenzione dei migranti è un business molto lucroso.\r\nLe milizie fanno a gara su chi gestisce più centri per avere accesso ai fondi stanziati dall’Italia. Ogni singolo migrante tenta più volte di passare, tornando nei centri più volte. Un tragico gioco dell’oca. Siriani, eritrei, yemeniti, eritrei ed etiopi vengono sottoposti a ricatto economico: i torturatori riprendono le proprie vittime ed inviano ai parenti richieste di riscatto. Per gli altri ci sono i lavori forzati.\r\nVi è una stretta relazione tra chi gestisce le prigioni per migranti ed Elmasry, che aveva il via libera per reclutare con la forza migranti per sottoporli a lavori forzati.\r\n\r\nUn processo con protagonista Elmasry avrebbe messo allo scoperto quello che tutti sappiamo ma che sarebbe stato imbarazzante per il governo Meloni sentire nelle aule di tribunale. Elmasry e quelli come lui sono solo gli esecutori di piani che da decenni vengono elaborati a Roma ed eseguiti a Tripoli.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Nancy Porsia, giornalista free lance e profonda conoscitrice della Libia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-28-almasry-porsia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[331,335,337,339,341,343],{"matched_tokens":332,"snippet":334},[333],"corte","\u003Cmark>corte\u003C/mark> dell'Aja",{"matched_tokens":336,"snippet":321},[],{"matched_tokens":338,"snippet":18},[],{"matched_tokens":340,"snippet":322},[],{"matched_tokens":342,"snippet":323},[],{"matched_tokens":344,"snippet":324},[],[346,348],{"field":101,"matched_tokens":347,"snippet":328,"value":329},[70,71,72],{"field":36,"indices":349,"matched_tokens":350,"snippets":352},[48],[351],[333],[334],1736172819517014000,{"best_field_score":355,"best_field_weight":356,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":357,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},"3315704397824",14,"1736172819517014130",6646,{"collection_name":59,"first_q":15,"per_page":360,"q":15},6,{"facet_counts":362,"found":401,"hits":402,"out_of":595,"page":24,"request_params":596,"search_cutoff":37,"search_time_ms":597},[363,377],{"counts":364,"field_name":375,"sampled":37,"stats":376},[365,367,369,371,373],{"count":107,"highlighted":366,"value":366},"Bello come una prigione che brucia",{"count":17,"highlighted":368,"value":368},"I Bastioni di Orione",{"count":24,"highlighted":370,"value":370},"anarres",{"count":24,"highlighted":372,"value":372},"stakka stakka",{"count":24,"highlighted":374,"value":374},"La fine della Fine della storia","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":378,"field_name":36,"sampled":37,"stats":399},[379,381,383,385,387,389,391,393,395,397],{"count":380,"highlighted":20,"value":20},4,{"count":107,"highlighted":382,"value":382},"sorveglianza",{"count":17,"highlighted":384,"value":384},"repressione",{"count":17,"highlighted":386,"value":386},"Bastioni di Orione",{"count":24,"highlighted":388,"value":388},"nso",{"count":24,"highlighted":390,"value":390},"open ai",{"count":24,"highlighted":392,"value":392},"cloudflare",{"count":24,"highlighted":394,"value":394},"lega calcio",{"count":24,"highlighted":396,"value":396},"cambiare rotta",{"count":24,"highlighted":398,"value":398},"cavi sottomarini",{"total_values":400},28,8,[403,433,460,502,537,566],{"document":404,"highlight":419,"highlights":427,"text_match":353,"text_match_info":432},{"comment_count":48,"id":405,"is_sticky":48,"permalink":406,"podcastfilter":407,"post_author":408,"post_content":409,"post_date":410,"post_excerpt":54,"post_id":405,"post_modified":411,"post_thumbnail":412,"post_title":413,"post_type":414,"sort_by_date":415,"tag_links":416,"tags":418},"96447","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-13-03-2025-panamablackrock-e-lamerica-latina-secondo-trump-stati-uniti-il-fardello-del-debito-filippine-duterte-alla-corte-penale-dellaia-per-i-massacri-della-sua-guerra-a/",[368],"radiokalakuta","Bastioni di Orione in questa puntata con Diego Battistessa ,reporter e analista politico esperto di America Latina, guardiamo a Panama e alll'acquisizione da parte del gigante finanziario Blackrock che controlla quasi 11000 miliardi di dollari di asset ,dei porti d'ingresso e d'uscita del canale dalla compagnia di Hong Kong Ck Huttchinson. L'acquisizione è avvenuta di concerto con l'amministrazione americana che reclama il controllo del canale .Trump ha esplicitamente chiesto al Pentagono di fornigli delle opzioni militari per un eventuale intervento a Panama ,non sarebbe la prima volta che i marines intervengono , l'ultima fu nel 1989 contro Noriega. Trump lamenta la mancanza di riconoscimento da parte del Panama per il contributo degli americani nella costruzione del canale ,ma il Panama si staccò dalla Colombia proprio nel 1903 quando iniziò la costruzione del canale su istigazione degli U.S.A. Trump vuole diminuire l'influenza cinese nella regione in un contesto di guerra commerciale aperta con Pechino che ha costruito negli ultimi anni una serie di infrastrutture strategiche in America Latina ,ultima il grande porto di Chancay ad 80 km da Lima. Secondo gli accordi del 1999 non avendo Panama un esercito ,la sua sicurezza è garantita dagli Stati Uniti che sono già presenti militarmente sul posto allo scopo di garantire il passaggio sicuro e a basso costo alle navi statunitensi.\r\n\r\nIn America Latina si stanno sfaldando le alleanze che facevano riferimento ai governi progressisti ,in Colombia Petro si trova di fronte ad una grave crisi di credibilità ,in Brasile Lula è indebolito dalle alleanze parlamentari con i partiti centristi ,in Cile Boric si confronta con una destra montante e con il disincanto dei movimenti che lo hanno portatro alla presidenza. E' in crisi una linea comune contro le politiche imperiali degli Stati Uniti e si registra nel continente un arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a causa delle politiche iperliberiste ,come nell'Argentina di Milei e ad un restringimento delle libertà civili.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Andrea Fumagalli ,economista e docente universitario, parliamo delle conseguenze dell'imposizione dei dazi e della politica economica dell'amministrazione Trump. La politica dei dazi è strettamente legata al debito \"monstre\" degli Stati Uniti ,un deficit commerciale negativo causato dall'elevato valore del dollaro in quanto valuta di riferimento per gli scambi commerciali, che ha sempre penalizzato le esportazioni americane e favorito le importazioni da altri paesi.\r\n\r\nAl debito estero si è aggiunto un debito interno che ammonta quasi al 110% del PIL ,causato anche dalle politiche espansive di Biden per affrontare la recessione post pandemia. Con i dazi Trump vuole ridurre la portata delle importazioni ,ma penalizzando i prodotti essenziali per l'industria americana come l'alluminio e l'acciaio ,rischia una spirale inflattiva causata dall'aumento dei prezzi. Non è impresa facile sostituire le importazioni con un aumento della produzione interna perchè la produzione manifatturiera negli anni della globalizzazione si è delocalizzata, le catene del valore si sono diluite localizzandosi in diversi paesi. Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . Trump cerca di far recuperare alle corporations il terreno perso nella competizione con la Cina ,il campo di battaglia è il mercato dei semiconduttori e dei microchip e di ritardare il più possibile l'inevitabile declino dell'egemonia americana .Il fardello del debito sta inceppando il meccanismo egemonico e la sua proiezione imperiale e militare ,le politiche di Trump rischiano di fratturare il blocco sociale che lo sta sostenendo, importando inflazione ,innestando processi recessivi che gli impediranno di portare a termine le promesse di ulteriore detassazione dei profitti scontentando la base che lo ha votato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-FUMAGALLI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Paolo Affatato , giornalista ed esperto conoscitore delle Filippine , parliamo dell'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte che è stato arrestato e trasferito all'Aia dove sarà processato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani. L’accusa riguarda la campagna violenta per estirpare il traffico di droga che promosse nei suoi anni da presidente, tra il 2016 e il 2022: nella dura repressione che ordinò, migliaia di persone furono uccise dalla polizia o dagli squadroni della morte al servizio della polizia stessa ,si parla di 6000 vittime ma secondo le ONG circa 20000 . Le vittime furono uccise dalla polizia che faceva irruzione nei quartieri poveri sparando contro gli abitanti ,avvalendosi dell'impunità garantita per legge e affiancata da veri e propri squadroni della morte informali al soldo del governo. Una rete di associazioni che sostengono le vittime della repressione hanno sporto denuncia alla Corte penale internazionale ,le Filippine sono uscite dal trattato fondativo della corte nel 2019 ,ma una procuratrice ha stabilito che Duterte è perseguibile per i reati commessi fino a quel momento. L'arresto di Duterte s'inseriscce in una guerra fra le potenti dinastie di Marcos e Duterte , famiglie che dominano la politica filippina controllando l'economia e l'esercito .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-AFFATATO.mp3\"][/audio]","15 Marzo 2025","2025-03-15 23:39:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 13/03/2025-PANAMA,BLACKROCK E L'AMERICA LATINA SECONDO TRUMP-STATI UNITI : IL FARDELLO DEL DEBITO -FILIPPINE : DUTERTE ALLA CORTE PENALE DELL'AIA PER I MASSACRI DELLA SUA GUERRA AI POVERI ...","podcast",1742081949,[417],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[386],{"post_content":420,"post_title":424},{"matched_tokens":421,"snippet":422,"value":423},[70,71,72],"all'Aia dove sarà processato dalla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> per crimini contro l’umanità e","Bastioni di Orione in questa puntata con Diego Battistessa ,reporter e analista politico esperto di America Latina, guardiamo a Panama e alll'acquisizione da parte del gigante finanziario Blackrock che controlla quasi 11000 miliardi di dollari di asset ,dei porti d'ingresso e d'uscita del canale dalla compagnia di Hong Kong Ck Huttchinson. L'acquisizione è avvenuta di concerto con l'amministrazione americana che reclama il controllo del canale .Trump ha esplicitamente chiesto al Pentagono di fornigli delle opzioni militari per un eventuale intervento a Panama ,non sarebbe la prima volta che i marines intervengono , l'ultima fu nel 1989 contro Noriega. Trump lamenta la mancanza di riconoscimento da parte del Panama per il contributo degli americani nella costruzione del canale ,ma il Panama si staccò dalla Colombia proprio nel 1903 quando iniziò la costruzione del canale su istigazione degli U.S.A. Trump vuole diminuire l'influenza cinese nella regione in un contesto di guerra commerciale aperta con Pechino che ha costruito negli ultimi anni una serie di infrastrutture strategiche in America Latina ,ultima il grande porto di Chancay ad 80 km da Lima. Secondo gli accordi del 1999 non avendo Panama un esercito ,la sua sicurezza è garantita dagli Stati Uniti che sono già presenti militarmente sul posto allo scopo di garantire il passaggio sicuro e a basso costo alle navi statunitensi.\r\n\r\nIn America Latina si stanno sfaldando le alleanze che facevano riferimento ai governi progressisti ,in Colombia Petro si trova di fronte ad una grave crisi di credibilità ,in Brasile Lula è indebolito dalle alleanze parlamentari con i partiti centristi ,in Cile Boric si confronta con una destra montante e con il disincanto dei movimenti che lo hanno portatro alla presidenza. E' in crisi una linea comune contro le politiche imperiali degli Stati Uniti e si registra nel continente un arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a causa delle politiche iperliberiste ,come nell'Argentina di Milei e ad un restringimento delle libertà civili.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Andrea Fumagalli ,economista e docente universitario, parliamo delle conseguenze dell'imposizione dei dazi e della politica economica dell'amministrazione Trump. La politica dei dazi è strettamente legata al debito \"monstre\" degli Stati Uniti ,un deficit commerciale negativo causato dall'elevato valore del dollaro in quanto valuta di riferimento per gli scambi commerciali, che ha sempre penalizzato le esportazioni americane e favorito le importazioni da altri paesi.\r\n\r\nAl debito estero si è aggiunto un debito interno che ammonta quasi al 110% del PIL ,causato anche dalle politiche espansive di Biden per affrontare la recessione post pandemia. Con i dazi Trump vuole ridurre la portata delle importazioni ,ma penalizzando i prodotti essenziali per l'industria americana come l'alluminio e l'acciaio ,rischia una spirale inflattiva causata dall'aumento dei prezzi. Non è impresa facile sostituire le importazioni con un aumento della produzione interna perchè la produzione manifatturiera negli anni della globalizzazione si è delocalizzata, le catene del valore si sono diluite localizzandosi in diversi paesi. Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . Trump cerca di far recuperare alle corporations il terreno perso nella competizione con la Cina ,il campo di battaglia è il mercato dei semiconduttori e dei microchip e di ritardare il più possibile l'inevitabile declino dell'egemonia americana .Il fardello del debito sta inceppando il meccanismo egemonico e la sua proiezione imperiale e militare ,le politiche di Trump rischiano di fratturare il blocco sociale che lo sta sostenendo, importando inflazione ,innestando processi recessivi che gli impediranno di portare a termine le promesse di ulteriore detassazione dei profitti scontentando la base che lo ha votato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-FUMAGALLI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Paolo Affatato , giornalista ed esperto conoscitore delle Filippine , parliamo dell'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte che è stato arrestato e trasferito all'Aia dove sarà processato dalla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> per crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani. L’accusa riguarda la campagna violenta per estirpare il traffico di droga che promosse nei suoi anni da presidente, tra il 2016 e il 2022: nella dura repressione che ordinò, migliaia di persone furono uccise dalla polizia o dagli squadroni della morte al servizio della polizia stessa ,si parla di 6000 vittime ma secondo le ONG circa 20000 . Le vittime furono uccise dalla polizia che faceva irruzione nei quartieri poveri sparando contro gli abitanti ,avvalendosi dell'impunità garantita per legge e affiancata da veri e propri squadroni della morte informali al soldo del governo. Una rete di associazioni che sostengono le vittime della repressione hanno sporto denuncia alla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> ,le Filippine sono uscite dal trattato fondativo della \u003Cmark>corte\u003C/mark> nel 2019 ,ma una procuratrice ha stabilito che Duterte è perseguibile per i reati commessi fino a quel momento. L'arresto di Duterte s'inseriscce in una guerra fra le potenti dinastie di Marcos e Duterte , famiglie che dominano la politica filippina controllando l'economia e l'esercito .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-AFFATATO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":425,"snippet":426,"value":426},[77,78],"BASTIONI DI ORIONE 13/03/2025-PANAMA,BLACKROCK E L'AMERICA LATINA SECONDO TRUMP-STATI UNITI : IL FARDELLO DEL DEBITO -FILIPPINE : DUTERTE ALLA \u003Cmark>CORTE\u003C/mark> \u003Cmark>PENALE\u003C/mark> DELL'AIA PER I MASSACRI DELLA SUA GUERRA AI POVERI ...",[428,430],{"field":101,"matched_tokens":429,"snippet":422,"value":423},[70,71,72],{"field":98,"matched_tokens":431,"snippet":426,"value":426},[77,78],{"best_field_score":355,"best_field_weight":356,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":357,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},{"document":434,"highlight":446,"highlights":454,"text_match":353,"text_match_info":459},{"comment_count":48,"id":435,"is_sticky":48,"permalink":436,"podcastfilter":437,"post_author":408,"post_content":438,"post_date":439,"post_excerpt":54,"post_id":435,"post_modified":440,"post_thumbnail":441,"post_title":442,"post_type":414,"sort_by_date":443,"tag_links":444,"tags":445},"89385","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-05-05-2024-america-latina-violenza-strutturale-sahel-il-niger-sfratta-gli-americani-gli-italiani-rimangono-la-giustizia-internazionale-di-fronte-ai-crimini-di-israele/",[368],"Bastioni di Orione con Diego Battistessa approfondisce il tema della violenza in America Latina prendendo spunto da un incontro internazionale tenutosi a Madrid il 23 aprile scorso . In un intenso dibattito, con testimonianze e analisi , si è discusso dei vari aspetti che alimentano questa spirale nella regione latinoamericana, utilizzando una prospettiva ampia che ingloba la geopolitica, le migrazioni, i femminicidi e la protezione dell’ambiente. Il punto di partenza lo offre InSight Crime, che nel suo report regionale riferito all’anno scorso spiega che “nel 2023 in America Latina e nei Caraibi sono state uccise almeno 117.492 persone, con un tasso di omicidi di 20 ogni 100.000 abitanti.\r\n\r\nLa violenza nel continente latinoamericano è agita da molti attori fra i quali anche le forze repressive degli stati al soldo degli interessi dominanti , dai narcotrafficanti che ampliano i loro interessi anche nel traffico degli esseri umani gestendo i processi di migrazione e colpendo i soggetti vulnerabili, aumentano i casi di femminicidio e di violenza contro le donne conseguenza di una organizzazione della società biecamente maschilista ,si colpiscono i difensori dei diritti umani e coloro che tra le comunità native difendono i territori dalle politiche estrattiviste.\r\n\r\nNon sono mancate le riflessioni sulla “Bukelizzazione” della regione e su quanto si stia vivendo nel Salvador , dove il presidente Bukele mantiene da due anni il paese in stato di eccezione. Anche in Ecuador si registra il risultato della consultazione del 21 aprile scorso, voluta dal presidente ecuadoriano Daniel Noboa , dove la maggioranza dei votanti ha deciso di autorizzare le forze armate ad ampliare il loro raggio d’azione per pacificare con le armi il paese diventato snodo continentale del traffico di cocaina nel continente.\r\n\r\nSi parla anche del processo colombiano dove il presidente Petro incontra difficoltà nello sviluppo del suoi piano di pace totale , venendo meno le riforme strutturali promesse in campagna elettorale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/bastioni-020524-battistessa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Edoardo Baldaro analista e conoscitore della regione parliamo del Sahel e in paritcolare del Niger dove la giunta al potere ha invitato i militari americani ad andarsene da una delle basi piu' importante della regione , dopo la partenza dei francesi rimane quale unica forza militare occidentale , il contingente italiano della missione \"Misin \" composta da circa 450 militari che al momento dopo la visita del capo dei servizi segreti italiani rimarrà sul posto in coabitazione con il contigente russo che è arrivato in Niger.\r\n\r\nApprofondiamo la natura del posizionamento delle giunte militari arrivate al potere in Sahel rispetto alla ridefinizione globale degli schieramenti in corso ,constatando un attitudine disincantata che riposiziona questi paesi come soggetti attivi e non più condizionati dai governi dei paesi ex coloniali . Dove l'aspirazione all'indipendenza dai condizionamenti delle potenze coloniali ha la possibilità di esprimersi attraverso percorsi elettorali come in Senegal ,si manifesta una forte volontà di cambiamento da parte della società civile ,senza necessariamente passare attraverso putsch militari .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-020524-EDOARDO-BALDARO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Fabiana Triburgo avvocato e operatore legale in merito alla protezione internazionale ci occupiamo della richiesta che la Corte Penale Internazionale starebbe valutando riguardo l' incriminazione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per crimini di guerra contro l’umanità commessi dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza . A differenza della Corte internazionale di giustizia che opera nei confronti degli stati ,la Corte penale internazionale puo' incriminare solo persone fisiche e nel caso specifico si è mossa \"motu proprio\" attraverso il procuratore generale Karim Khan .\r\n\r\nLa Palestina dal 2021 fa parte della Corte penale internazionale mentre nè Israele nè gli U.S.A. hanno sotoscritto la convenzione di Roma che nel 1998 istituiti' questo organismo , l'accusa di crimini di guerra si basa su evidenze rilevate dallo stesso procuratore Khan sul posto e da una precedente denuncia della Palestina che risale alle violenze israeliane nella Striscia di Gaza nel 2014 .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-020524-FABIANA.mp3\"][/audio]","7 Maggio 2024","2024-05-07 19:24:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 05/05/2024- AMERICA LATINA VIOLENZA STRUTTURALE -SAHEL IL NIGER SFRATTA GLI AMERICANI ,GLI ITALIANI RIMANGONO-LA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE DI FRONTE AI CRIMINI DI ISRAELE.",1715109847,[417],[386],{"post_content":447,"post_title":451},{"matched_tokens":448,"snippet":449,"value":450},[70,86,87],"occupiamo della richiesta che la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> starebbe valutando riguardo l' incriminazione","Bastioni di Orione con Diego Battistessa approfondisce il tema della violenza in America Latina prendendo spunto da un incontro \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> tenutosi a Madrid il 23 aprile scorso . In un intenso dibattito, con testimonianze e analisi , si è discusso dei vari aspetti che alimentano questa spirale nella regione latinoamericana, utilizzando una prospettiva ampia che ingloba la geopolitica, le migrazioni, i femminicidi e la protezione dell’ambiente. Il punto di partenza lo offre InSight Crime, che nel suo report regionale riferito all’anno scorso spiega che “nel 2023 in America Latina e nei Caraibi sono state uccise almeno 117.492 persone, con un tasso di omicidi di 20 ogni 100.000 abitanti.\r\n\r\nLa violenza nel continente latinoamericano è agita da molti attori fra i quali anche le forze repressive degli stati al soldo degli interessi dominanti , dai narcotrafficanti che ampliano i loro interessi anche nel traffico degli esseri umani gestendo i processi di migrazione e colpendo i soggetti vulnerabili, aumentano i casi di femminicidio e di violenza contro le donne conseguenza di una organizzazione della società biecamente maschilista ,si colpiscono i difensori dei diritti umani e coloro che tra le comunità native difendono i territori dalle politiche estrattiviste.\r\n\r\nNon sono mancate le riflessioni sulla “Bukelizzazione” della regione e su quanto si stia vivendo nel Salvador , dove il presidente Bukele mantiene da due anni il paese in stato di eccezione. Anche in Ecuador si registra il risultato della consultazione del 21 aprile scorso, voluta dal presidente ecuadoriano Daniel Noboa , dove la maggioranza dei votanti ha deciso di autorizzare le forze armate ad ampliare il loro raggio d’azione per pacificare con le armi il paese diventato snodo continentale del traffico di cocaina nel continente.\r\n\r\nSi parla anche del processo colombiano dove il presidente Petro incontra difficoltà nello sviluppo del suoi piano di pace totale , venendo meno le riforme strutturali promesse in campagna elettorale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/bastioni-020524-battistessa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Edoardo Baldaro analista e conoscitore della regione parliamo del Sahel e in paritcolare del Niger dove la giunta al potere ha invitato i militari americani ad andarsene da una delle basi piu' importante della regione , dopo la partenza dei francesi rimane quale unica forza militare occidentale , il contingente italiano della missione \"Misin \" composta da circa 450 militari che al momento dopo la visita del capo dei servizi segreti italiani rimarrà sul posto in coabitazione con il contigente russo che è arrivato in Niger.\r\n\r\nApprofondiamo la natura del posizionamento delle giunte militari arrivate al potere in Sahel rispetto alla ridefinizione globale degli schieramenti in corso ,constatando un attitudine disincantata che riposiziona questi paesi come soggetti attivi e non più condizionati dai governi dei paesi ex coloniali . Dove l'aspirazione all'indipendenza dai condizionamenti delle potenze coloniali ha la possibilità di esprimersi attraverso percorsi elettorali come in Senegal ,si manifesta una forte volontà di cambiamento da parte della società civile ,senza necessariamente passare attraverso putsch militari .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-020524-EDOARDO-BALDARO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Fabiana Triburgo avvocato e operatore legale in merito alla protezione \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> ci occupiamo della richiesta che la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> starebbe valutando riguardo l' incriminazione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per crimini di guerra contro l’umanità commessi dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza . A differenza della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> di giustizia che opera nei confronti degli stati ,la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> puo' incriminare solo persone fisiche e nel caso specifico si è mossa \"motu proprio\" attraverso il procuratore generale Karim Khan .\r\n\r\nLa Palestina dal 2021 fa parte della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark> mentre nè Israele nè gli U.S.A. hanno sotoscritto la convenzione di Roma che nel 1998 istituiti' questo organismo , l'accusa di crimini di guerra si basa su evidenze rilevate dallo stesso procuratore Khan sul posto e da una precedente denuncia della Palestina che risale alle violenze israeliane nella Striscia di Gaza nel 2014 .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-020524-FABIANA.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":452,"snippet":453,"value":453},[79],"BASTIONI DI ORIONE 05/05/2024- AMERICA LATINA VIOLENZA STRUTTURALE -SAHEL IL NIGER SFRATTA GLI AMERICANI ,GLI ITALIANI RIMANGONO-LA GIUSTIZIA \u003Cmark>INTERNAZIONALE\u003C/mark> DI FRONTE AI CRIMINI DI ISRAELE.",[455,457],{"field":101,"matched_tokens":456,"snippet":449,"value":450},[70,86,87],{"field":98,"matched_tokens":458,"snippet":453,"value":453},[79],{"best_field_score":355,"best_field_weight":356,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":357,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},{"document":461,"highlight":492,"highlights":497,"text_match":353,"text_match_info":500},{"comment_count":48,"id":462,"is_sticky":48,"permalink":463,"podcastfilter":464,"post_author":465,"post_content":466,"post_date":467,"post_excerpt":54,"post_id":462,"post_modified":468,"post_thumbnail":469,"post_title":470,"post_type":414,"sort_by_date":471,"tag_links":472,"tags":483},"99056","http://radioblackout.org/podcast/stupri-e-morti-in-carcere-palestine-action-terrorismo-icc-big-beautiful-bill-e-guerra-montelibretti/",[366],"bellocome","Estratti dalla puntata del 7 luglio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERI ITALIANE: CRESCONO STUPRI E LETALITÀ “FISIOLOGICA”\r\n\r\nPartiamo dal caso della detenuta trans stuprata e successivamente posta in isolamento nel carcere di Ferrara per estendere la riflessione sulla sessualità in carcere.\r\n\r\nDi nocività in nocività, osserviamo l’aumento impressionante dei decessi “normali” (non per suicidio) nelle galere italiane: una tendenza che ne descrive la letalità fisiologica.\r\n\r\nAggiornamento: negli ultimi giorni emergono casi di stupro anche dal carcere di Prato, mentre un uomo di 57 muore per il caldo nel carcere di Sollicciano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_carcere-stupri-morti-normali.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPALESTINE ACTION DIVENTA UN GRUPPO TERRORISTICO\r\n\r\nDalla mezzanotte di venerdì 4 luglio 2025 Palestine Action è ufficialmente un gruppo terroristico.\r\n\r\nLe proposta della Home Secretary Yvette Cooper è passata con una maggioranza quasi assoluta.\r\n\r\nIl governo Laburista di Starmer applica per la prima volta la legge antiterrorismo del 2000 per mettere al bando un movimento... mentre un neonato “Yvette Cooper Group” rivendica azioni dirette giocando con la possibile messa al bando della responsabile degli Interni britannica.\r\n\r\nLa stretta repressiva contro Palestine Action ha cambiato registro dopo il sabotaggio messo in atto alla base RAF di Brize Norton, centro operativo collegato a quello di Akrotiri (Cipro) da cui partono i velivoli britannici direttamente coinvolti in missioni di ricognizione e rifornimento a supporto del genocidio messo in atto da Israele.\r\n\r\nMa i legami tra l’apparato politico britannico e quello tecnomilitare israeliano sono molto più articolati, come descritto da un’inchiesta di DeclassifiedUK.\r\n\r\nIn conclusione, i ripetuti attacchi sferrati dal Mossad contro la Corte Penale Internazionale potrebbero includere anche i recenti tentativi di invasione dei suoi sistemi informatici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_PalestineActionBandita_RAF_ICC_cyber.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIG BEAUTIFUL BILL: TAGLI AL WELFARE E POTENZIAMENTO APPARATO MILITARE-SORVEGLIANTE-REPRESSIVO\r\n\r\nLeggiamo alcuni estratti da un’interessante e documentato articolo di Fiorella Isabel sulla parte meno visibilizzata all’interno del dibattito pubblico sul Big Beautiful Bill di Donald Trump.\r\n\r\nLa controparte dei tagli operati verso il bilancio dei programmi di copertura sanitaria e di sostegno verso le fasce più vulnerabilizzate di popolazione è rappresentata da una crescita ipertrofica dei fondi per guerra, sorveglianza, rastrellamenti e repressione.\r\n\r\nAggiornamento degli arsenali nucleari, fondi per realizzare nuove basi militari in chiave anti-cinese, potenziamento delle agenzie trasformate in milizie trumpiane, cyberguerra (e vulnerabilizzazione delle infrastrutture civili americane)… uno scenario che, nelle sue sfaccettature, sembra seguire la traiettoria tecno-autoritaria dettata dai top manager di Palantir.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_Big-Beatuiful-Surveillance-Bill.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui l’articolo con le voci del bilancio\r\n\r\n \r\n\r\nESERCITAZIONE A MONTELIBRETTI (ROMA): L’EUROPA GUARDA ALLA ROBOTICA MILITARE\r\n\r\nUn rapido sguardo sulla recente esercitazione svoltasi al campo sperimentale militare di Montelibretti e il coinvolgimento di aziende \"europee\" di robotica e intelligenza artificiale applicate al settore bellico:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_AI_Montelibretti-Robots_hi.mp3\"][/audio]","10 Luglio 2025","2025-07-10 12:18:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/bcupcb_carcere-idf-icc-200x110.jpg","STUPRI E MORTI IN CARCERE - PALESTINE ACTION, TERRORISMO, ICC - BIG BEAUTIFUL BILL E GUERRA - MONTELIBRETTI",1752149902,[473,474,475,476,125,477,478,479,480,481,482],"http://radioblackout.org/tag/anduril/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/crisi-climatica/","http://radioblackout.org/tag/ice/","http://radioblackout.org/tag/israelificazione/","http://radioblackout.org/tag/killer-robots/","http://radioblackout.org/tag/palantir/","http://radioblackout.org/tag/palestine-action/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/",[484,485,486,487,20,488,489,490,491,384,382],"anduril","carcere","crisi climatica","ice","israelificazione","killer robots","Palantir","Palestine action",{"post_content":493},{"matched_tokens":494,"snippet":495,"value":496},[70,86,87],"sferrati dal Mossad contro la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> potrebbero includere anche i recenti","Estratti dalla puntata del 7 luglio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERI ITALIANE: CRESCONO STUPRI E LETALITÀ “FISIOLOGICA”\r\n\r\nPartiamo dal caso della detenuta trans stuprata e successivamente posta in isolamento nel carcere di Ferrara per estendere la riflessione sulla sessualità in carcere.\r\n\r\nDi nocività in nocività, osserviamo l’aumento impressionante dei decessi “normali” (non per suicidio) nelle galere italiane: una tendenza che ne descrive la letalità fisiologica.\r\n\r\nAggiornamento: negli ultimi giorni emergono casi di stupro anche dal carcere di Prato, mentre un uomo di 57 muore per il caldo nel carcere di Sollicciano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_carcere-stupri-morti-normali.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPALESTINE ACTION DIVENTA UN GRUPPO TERRORISTICO\r\n\r\nDalla mezzanotte di venerdì 4 luglio 2025 Palestine Action è ufficialmente un gruppo terroristico.\r\n\r\nLe proposta della Home Secretary Yvette Cooper è passata con una maggioranza quasi assoluta.\r\n\r\nIl governo Laburista di Starmer applica per la prima volta la legge antiterrorismo del 2000 per mettere al bando un movimento... mentre un neonato “Yvette Cooper Group” rivendica azioni dirette giocando con la possibile messa al bando della responsabile degli Interni britannica.\r\n\r\nLa stretta repressiva contro Palestine Action ha cambiato registro dopo il sabotaggio messo in atto alla base RAF di Brize Norton, centro operativo collegato a quello di Akrotiri (Cipro) da cui partono i velivoli britannici direttamente coinvolti in missioni di ricognizione e rifornimento a supporto del genocidio messo in atto da Israele.\r\n\r\nMa i legami tra l’apparato politico britannico e quello tecnomilitare israeliano sono molto più articolati, come descritto da un’inchiesta di DeclassifiedUK.\r\n\r\nIn conclusione, i ripetuti attacchi sferrati dal Mossad contro la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> potrebbero includere anche i recenti tentativi di invasione dei suoi sistemi informatici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_PalestineActionBandita_RAF_ICC_cyber.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIG BEAUTIFUL BILL: TAGLI AL WELFARE E POTENZIAMENTO APPARATO MILITARE-SORVEGLIANTE-REPRESSIVO\r\n\r\nLeggiamo alcuni estratti da un’interessante e documentato articolo di Fiorella Isabel sulla parte meno visibilizzata all’interno del dibattito pubblico sul Big Beautiful Bill di Donald Trump.\r\n\r\nLa controparte dei tagli operati verso il bilancio dei programmi di copertura sanitaria e di sostegno verso le fasce più vulnerabilizzate di popolazione è rappresentata da una crescita ipertrofica dei fondi per guerra, sorveglianza, rastrellamenti e repressione.\r\n\r\nAggiornamento degli arsenali nucleari, fondi per realizzare nuove basi militari in chiave anti-cinese, potenziamento delle agenzie trasformate in milizie trumpiane, cyberguerra (e vulnerabilizzazione delle infrastrutture civili americane)… uno scenario che, nelle sue sfaccettature, sembra seguire la traiettoria tecno-autoritaria dettata dai top manager di Palantir.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_Big-Beatuiful-Surveillance-Bill.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui l’articolo con le voci del bilancio\r\n\r\n \r\n\r\nESERCITAZIONE A MONTELIBRETTI (ROMA): L’EUROPA GUARDA ALLA ROBOTICA MILITARE\r\n\r\nUn rapido sguardo sulla recente esercitazione svoltasi al campo sperimentale militare di Montelibretti e il coinvolgimento di aziende \"europee\" di robotica e intelligenza artificiale applicate al settore bellico:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_AI_Montelibretti-Robots_hi.mp3\"][/audio]",[498],{"field":101,"matched_tokens":499,"snippet":495,"value":496},[70,86,87],{"best_field_score":355,"best_field_weight":356,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":501,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},"1736172819517014129",{"document":503,"highlight":528,"highlights":533,"text_match":353,"text_match_info":536},{"comment_count":48,"id":504,"is_sticky":48,"permalink":505,"podcastfilter":506,"post_author":465,"post_content":507,"post_date":508,"post_excerpt":54,"post_id":504,"post_modified":509,"post_thumbnail":510,"post_title":511,"post_type":414,"sort_by_date":512,"tag_links":513,"tags":521},"90719","http://radioblackout.org/podcast/europa-e-spyware-israele-e-cyber-propaganda-ai-e-limiti-materiali/",[366],"Estratti dalla puntata del 24 giugno 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nATTACCO DI CYBER-PROPAGANDA ISRAELIANA NEGLI STATI UNITI\r\n\r\nSuccessivamente all’emersione dei tentativi di spionaggio e condizionamento nei confronti della Corte Penale Internazionale per interferire con i procedimenti aperti nei suoi confronti per crimini di guerra, l’apparato tecno-militare israeliano è risultato essere coinvolto in una campagna di propaganda online volta a manipolare il consenso della popolazione statunitense e a rappresentare artificialmente un’adesione dei/delle “black voters” allo sterminio in corso a Gaza.\r\n\r\nUn’operazione di cyber-propaganda militare, intensificatasi in prossimità delle votazioni parlamentari per la fornitura di oltre 14 milioni di dollari in armamenti, basata su falsi profili social (come i cosiddetti “troll russi”), obbiettivi mirati da condizionare (come il leader democratico al Congresso Hakeem Jeffries) e contenuti generati serialmente via ChatGPT di Open AI.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israele-GPT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIL MERCATO EUROPEO DEGLI SPYWARES\r\n\r\nNegli ultimi anni si sono susseguite notizie di giornaliste/i, dissidenti, avvocati, membri dello stesso apparato politico europeo, spiati e controllati attraverso l’installazione di spyware nei loro dispositivi.\r\n\r\nIsraele è sicuramente la “Spyware Valley”, ma varie aziende europee (e italiane) competono per conquistare segmenti di mercato.\r\n\r\nNonostante queste evidenze e la costituzione di un Comitato Europeo di Inchiesta nel 2022, il commercio di questi strumenti viene curato – al pari di quello delle armi convenzionali – tanto per curare gli interessi corporativi di settore, quanto per tessere relazioni geopolitiche.\r\n\r\nNe parliamo insieme a Riccardo Coluccini, co-autore insieme a Laura Carrer, Lorenzo Bagnoli e Raffaele Angius di un’inchiesta pubblicata su irpimedia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_riccardo-spywareEU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBREVI SU APPARATO TECNO-MILITARE, ENERGIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE\r\n\r\nCerchiamo di osservare alcune evoluzioni che riguardano la complessa relazione tra fenomeni globali quali la corsa al primato sull’intelligenza artificiale, la sua dimensione materiale ed energivora, la “transizione ecologica”, la scarsità di risorse.\r\n\r\nSe proseguono le mosse del polo geotecnologico a guida statunitense per “disaccoppiarsi”, sottrarre dipendenza e frenare l’avanzata di quello cinese, alcuni dati sottolineano come lo scenario sia complesso e insidioso: tra cyberattacchi, interessi industriali e politici divergenti, limiti materiali, dissenso interno, il percorso appare accidentato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_AI-limits01.mp3\"][/audio]","26 Giugno 2024","2024-06-26 10:32:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/bcupcb-spyware2-200x110.png","Europa e spyware | Israele e cyber-propaganda | AI e limiti materiali",1719397591,[514,515,516,517,125,518,519,520],"http://radioblackout.org/tag/chat-gpt/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/miniere/","http://radioblackout.org/tag/open-ai/","http://radioblackout.org/tag/spyware/",[522,523,524,525,20,526,390,527],"chat gpt","estrattivismo","guerra","intelligenza artificiale","miniere","spyware",{"post_content":529},{"matched_tokens":530,"snippet":531,"value":532},[70,86,87],"e condizionamento nei confronti della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> per interferire con i procedimenti","Estratti dalla puntata del 24 giugno 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nATTACCO DI CYBER-PROPAGANDA ISRAELIANA NEGLI STATI UNITI\r\n\r\nSuccessivamente all’emersione dei tentativi di spionaggio e condizionamento nei confronti della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark> per interferire con i procedimenti aperti nei suoi confronti per crimini di guerra, l’apparato tecno-militare israeliano è risultato essere coinvolto in una campagna di propaganda online volta a manipolare il consenso della popolazione statunitense e a rappresentare artificialmente un’adesione dei/delle “black voters” allo sterminio in corso a Gaza.\r\n\r\nUn’operazione di cyber-propaganda militare, intensificatasi in prossimità delle votazioni parlamentari per la fornitura di oltre 14 milioni di dollari in armamenti, basata su falsi profili social (come i cosiddetti “troll russi”), obbiettivi mirati da condizionare (come il leader democratico al Congresso Hakeem Jeffries) e contenuti generati serialmente via ChatGPT di Open AI.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israele-GPT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIL MERCATO EUROPEO DEGLI SPYWARES\r\n\r\nNegli ultimi anni si sono susseguite notizie di giornaliste/i, dissidenti, avvocati, membri dello stesso apparato politico europeo, spiati e controllati attraverso l’installazione di spyware nei loro dispositivi.\r\n\r\nIsraele è sicuramente la “Spyware Valley”, ma varie aziende europee (e italiane) competono per conquistare segmenti di mercato.\r\n\r\nNonostante queste evidenze e la costituzione di un Comitato Europeo di Inchiesta nel 2022, il commercio di questi strumenti viene curato – al pari di quello delle armi convenzionali – tanto per curare gli interessi corporativi di settore, quanto per tessere relazioni geopolitiche.\r\n\r\nNe parliamo insieme a Riccardo Coluccini, co-autore insieme a Laura Carrer, Lorenzo Bagnoli e Raffaele Angius di un’inchiesta pubblicata su irpimedia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_riccardo-spywareEU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBREVI SU APPARATO TECNO-MILITARE, ENERGIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE\r\n\r\nCerchiamo di osservare alcune evoluzioni che riguardano la complessa relazione tra fenomeni globali quali la corsa al primato sull’intelligenza artificiale, la sua dimensione materiale ed energivora, la “transizione ecologica”, la scarsità di risorse.\r\n\r\nSe proseguono le mosse del polo geotecnologico a guida statunitense per “disaccoppiarsi”, sottrarre dipendenza e frenare l’avanzata di quello cinese, alcuni dati sottolineano come lo scenario sia complesso e insidioso: tra cyberattacchi, interessi industriali e politici divergenti, limiti materiali, dissenso interno, il percorso appare accidentato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_AI-limits01.mp3\"][/audio]",[534],{"field":101,"matched_tokens":535,"snippet":531,"value":532},[70,86,87],{"best_field_score":355,"best_field_weight":356,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":501,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},{"document":538,"highlight":557,"highlights":562,"text_match":353,"text_match_info":565},{"comment_count":48,"id":539,"is_sticky":48,"permalink":540,"podcastfilter":541,"post_author":465,"post_content":542,"post_date":543,"post_excerpt":54,"post_id":539,"post_modified":544,"post_thumbnail":545,"post_title":546,"post_type":414,"sort_by_date":547,"tag_links":548,"tags":553},"90342","http://radioblackout.org/podcast/israele-due-inchieste-su-repressione-e-intimidazioni-icc-tecnocolonialismo-in-africa/",[366],"Estratti dalla puntata del 3 giugno 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTorniamo a parlare del conflitto tra la macchina tecno-militare israeliana e la popolazione palestinese partendo da due inchieste pubblicate su +972Magazine (con Local Call e The Guardian).\r\n\r\nISRAELE: MAFIE ARABE E POLIZIA\r\n\r\nIl primo fenomeno osservato riguarda la relazione tra l’operato delle organizzazioni criminali nelle comunità arabe (e druse) e le forze di polizia israeliane; tra incremento della violenza e sottrazione di protezione da parte dello Stato.\r\n\r\nLa cosiddetta “criminalità” viene costantemente rappresentata come un fenomeno primario e non come il prodotto di condizioni economiche, sociali e politiche; conseguentemente, si indicano le forze repressive come unico modo per tutelare la popolazione dalla brutalizzazione della società.\r\n\r\nQuesta inchiesta ci offre la possibilità di riflettere sulla relazione profonda e simbiotica tra criminalità e forze di polizia nell’ambito dell’economia della repressione e del governo del territorio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israel-police.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nISRAELE: INTIMIDAZIONI VERSO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE\r\n\r\nIl secondo fenomeno osservato concerne l’utilizzo del potenziale sorvegliante dell’apparato tecno-militare israeliano dispiegato contro la Corte Penale Internazionale, allo scopo di intimidirne i membri e arginare le conseguenze delle ripetute violazioni commesse da IDF.\r\n\r\nPartendo da una breve descrizione dell’arsenale cyberbellico di Israele e del suo posizionamento globale, passiamo alla lettura di alcuni estratti da questa inchiesta che descrive diversi tentativi di condizionamento, attraverso spionaggio e ricatti, che coinvolgono strutturalmente l’esercito, l’intelligence, l’apparato giuridico e il governo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israel-ICC.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTECNO-COLONIALISMO: INFRASTRUTTURAZIONE E TECNO-SCHIAVISMO\r\n\r\nL’attuale Race for Africa non si limita allo sfruttamento delle risorse. La predazione capitalista, funzionale alla sua rivoluzione digitale, si concentra anche sull’estrazione di dati e di forza lavoro dalla popolazione del continente africano.\r\n\r\nCercheremo di osservare alcune recenti dinamiche che hanno coinvolto il cablaggio sottomarino, tra interruzioni di servizio e nuove connessioni, l’interesse cinese per la telefonia mobile e i suoi ripetitori, i programmi di conferimento di identità digitale biometrica, ma anche i segnali di fermento tra gli sfruttati del Kenya (e non solo) in risposta alle condizioni terribili dei click-jobs (moderazione di contenuti ed etichettatura dati per addestrare le AI) a cui sono costretti dalle multinazionali statunitensi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_tecnocolonialismo-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQUI un precedente approfondimento sul tema","6 Giugno 2024","2024-06-06 13:33:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/bcupcb_israele-icc-200x110.jpg","ISRAELE: DUE INCHIESTE SU REPRESSIONE E INTIMIDAZIONI ICC - TECNOCOLONIALISMO IN AFRICA",1717680836,[549,550,551,125,481,482,552],"http://radioblackout.org/tag/cavi-sottomarini/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/economia-della-repressione/","http://radioblackout.org/tag/tecnocolonialimso/",[398,554,555,20,384,382,556],"colonialismo","economia della repressione","tecnocolonialimso",{"post_content":558},{"matched_tokens":559,"snippet":560,"value":561},[77,78,79],"nbsp;\r\n\r\nISRAELE: INTIMIDAZIONI VERSO LA \u003Cmark>CORTE\u003C/mark> \u003Cmark>PENALE\u003C/mark> \u003Cmark>INTERNAZIONALE\u003C/mark>\r\n\r\nIl secondo fenomeno osservato concerne","Estratti dalla puntata del 3 giugno 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTorniamo a parlare del conflitto tra la macchina tecno-militare israeliana e la popolazione palestinese partendo da due inchieste pubblicate su +972Magazine (con Local Call e The Guardian).\r\n\r\nISRAELE: MAFIE ARABE E POLIZIA\r\n\r\nIl primo fenomeno osservato riguarda la relazione tra l’operato delle organizzazioni criminali nelle comunità arabe (e druse) e le forze di polizia israeliane; tra incremento della violenza e sottrazione di protezione da parte dello Stato.\r\n\r\nLa cosiddetta “criminalità” viene costantemente rappresentata come un fenomeno primario e non come il prodotto di condizioni economiche, sociali e politiche; conseguentemente, si indicano le forze repressive come unico modo per tutelare la popolazione dalla brutalizzazione della società.\r\n\r\nQuesta inchiesta ci offre la possibilità di riflettere sulla relazione profonda e simbiotica tra criminalità e forze di polizia nell’ambito dell’economia della repressione e del governo del territorio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israel-police.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nISRAELE: INTIMIDAZIONI VERSO LA \u003Cmark>CORTE\u003C/mark> \u003Cmark>PENALE\u003C/mark> \u003Cmark>INTERNAZIONALE\u003C/mark>\r\n\r\nIl secondo fenomeno osservato concerne l’utilizzo del potenziale sorvegliante dell’apparato tecno-militare israeliano dispiegato contro la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>Penale\u003C/mark> \u003Cmark>Internazionale\u003C/mark>, allo scopo di intimidirne i membri e arginare le conseguenze delle ripetute violazioni commesse da IDF.\r\n\r\nPartendo da una breve descrizione dell’arsenale cyberbellico di Israele e del suo posizionamento globale, passiamo alla lettura di alcuni estratti da questa inchiesta che descrive diversi tentativi di condizionamento, attraverso spionaggio e ricatti, che coinvolgono strutturalmente l’esercito, l’intelligence, l’apparato giuridico e il governo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_israel-ICC.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTECNO-COLONIALISMO: INFRASTRUTTURAZIONE E TECNO-SCHIAVISMO\r\n\r\nL’attuale Race for Africa non si limita allo sfruttamento delle risorse. La predazione capitalista, funzionale alla sua rivoluzione digitale, si concentra anche sull’estrazione di dati e di forza lavoro dalla popolazione del continente africano.\r\n\r\nCercheremo di osservare alcune recenti dinamiche che hanno coinvolto il cablaggio sottomarino, tra interruzioni di servizio e nuove connessioni, l’interesse cinese per la telefonia mobile e i suoi ripetitori, i programmi di conferimento di identità digitale biometrica, ma anche i segnali di fermento tra gli sfruttati del Kenya (e non solo) in risposta alle condizioni terribili dei click-jobs (moderazione di contenuti ed etichettatura dati per addestrare le AI) a cui sono costretti dalle multinazionali statunitensi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BCUPCB_tecnocolonialismo-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQUI un precedente approfondimento sul tema",[563],{"field":101,"matched_tokens":564,"snippet":560,"value":561},[77,78,79],{"best_field_score":355,"best_field_weight":356,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":501,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},{"document":567,"highlight":586,"highlights":591,"text_match":353,"text_match_info":594},{"comment_count":48,"id":568,"is_sticky":48,"permalink":569,"podcastfilter":570,"post_author":571,"post_content":572,"post_date":573,"post_excerpt":54,"post_id":568,"post_modified":574,"post_thumbnail":575,"post_title":576,"post_type":414,"sort_by_date":577,"tag_links":578,"tags":584},"90155","http://radioblackout.org/podcast/stakkastakka-29-maggio-2024-dal-politecnico-occupato-israele-potenza-della-sorveglianza-e-cambiare-rotta-con-un-ransomware/",[372],"sowdust","Giornata sfortunata per la ciurma di stakkastakka questo 29 maggio 2024 che si ritrova un podcast dimidiato dai problemi tecnici e scopre che la parte seria della puntata non è stata trasmessa in onda per un celebre \"salto della connessione\" e trasmessa solo tramite le casse nel Politecnico occupato. Ma non tutto il male vien per nuovere, i nostri eroi riscoprono il dono della sintesi nel riassumere alcuni dei temi trattati: l'importanza della ricerca e sviluppo tecnologico in Israele e i suoi legami con l'apparato militare; come la posizione di primo esportatore di tecnologie di sorveglianza, spionaggio e controllo fornisca al Paese un forte potere politico e diplomatico; come siano portate avanti le operazioni di \"cyber security\" all'interno dei vari corpi militari e di polizia; la storia di NSO, azienda leader nel settore degli spyware e travolta nel tempo da diversi scandali. Riportiamo inoltre due notizie di attualità: di come Israele abbia sfruttato le proprie risorse militari e di intelligence per spiare e minacciare funzionari della corte penale internazionale, in particolare Fatou Bensouda, giurista gambiana ed ex-capo procuratore della corte penale internazionale; di come l'IDF abbia controllato un canale Telgram che pubblicava immagini e video raccapriccianti.\r\n\r\nParliamo anche della lotta che la Lega Calcio ha intrapreso nei confronti del gigante del cloud CloudFlare ma, soprattutto, smarmelliamo sul potente malware firmato \"Cambiare Rotta\". Qui i dettagli promessi.\r\n\r\nCi abbiamo provato a fare i seri, ma Prodi ci ha nuovamente sabotato con una delle sue sedute spiritiche. \r\n\r\n[ scarica la puntata ]","29 Maggio 2024","2024-05-29 16:49:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/israel-cyber-defense-unit-200x110.jpg","StakkaStakka 29 maggio 2024 dal Politecnico occupato - Israele potenza della sorveglianza e Cambiare Rotta con un ransomware",1717000440,[579,580,581,125,582,583,482],"http://radioblackout.org/tag/cambiare-rotta/","http://radioblackout.org/tag/cloudflare/","http://radioblackout.org/tag/idf/","http://radioblackout.org/tag/lega-calcio/","http://radioblackout.org/tag/nso/",[396,392,585,20,394,388,382],"Idf",{"post_content":587},{"matched_tokens":588,"snippet":589,"value":590},[333,71,72],"spiare e minacciare funzionari della \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>, in particolare Fatou Bensouda, giurista","Giornata sfortunata per la ciurma di stakkastakka questo 29 maggio 2024 che si ritrova un podcast dimidiato dai problemi tecnici e scopre che la parte seria della puntata non è stata trasmessa in onda per un celebre \"salto della connessione\" e trasmessa solo tramite le casse nel Politecnico occupato. Ma non tutto il male vien per nuovere, i nostri eroi riscoprono il dono della sintesi nel riassumere alcuni dei temi trattati: l'importanza della ricerca e sviluppo tecnologico in Israele e i suoi legami con l'apparato militare; come la posizione di primo esportatore di tecnologie di sorveglianza, spionaggio e controllo fornisca al Paese un forte potere politico e diplomatico; come siano portate avanti le operazioni di \"cyber security\" all'interno dei vari corpi militari e di polizia; la storia di NSO, azienda leader nel settore degli spyware e travolta nel tempo da diversi scandali. Riportiamo inoltre due notizie di attualità: di come Israele abbia sfruttato le proprie risorse militari e di intelligence per spiare e minacciare funzionari della \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>, in particolare Fatou Bensouda, giurista gambiana ed ex-capo procuratore della \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>penale\u003C/mark> \u003Cmark>internazionale\u003C/mark>; di come l'IDF abbia controllato un canale Telgram che pubblicava immagini e video raccapriccianti.\r\n\r\nParliamo anche della lotta che la Lega Calcio ha intrapreso nei confronti del gigante del cloud CloudFlare ma, soprattutto, smarmelliamo sul potente malware firmato \"Cambiare Rotta\". Qui i dettagli promessi.\r\n\r\nCi abbiamo provato a fare i seri, ma Prodi ci ha nuovamente sabotato con una delle sue sedute spiritiche. \r\n\r\n[ scarica la puntata ]",[592],{"field":101,"matched_tokens":593,"snippet":589,"value":590},[333,71,72],{"best_field_score":355,"best_field_weight":356,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":501,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":414,"first_q":15,"per_page":360,"q":15},7,["Reactive",599],{},["Set"],["ShallowReactive",602],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fuf-gU-ww16fzIPHyRuQMZlmUMvYH_6FaAe84mkPqdzc":-1},true,"/search?query=Corte+Penale+Internazionale"]