","TORINO, LO SPAZIO NON-SOLO MAMME ASPETTA DI RIAPRIRE","post",1709067993,[61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/cpia/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/spazio-non-solo-mamme/",[15,65,30],"donne",{"post_content":67,"tags":72},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"CPIA","garantiva alle donne iscritte al \u003Cmark>CPIA\u003C/mark> la possibilità di frequentare i","L’esperienza dello Spazio Non-Solo Mamme di via Carlo Poma a Torino, nel contesto del Centro per l’istruzione per gli adulti che insiste nella zona sud della nostra città, per diversi anni ha garantito il diritto allo studio delle donne impegnate a tempo pieno nel lavoro di cura dei figli in erà prescolare. Aperta nei locali di un’ex scuola dell’infanzia comunale, garantiva alle donne iscritte al \u003Cmark>CPIA\u003C/mark> la possibilità di frequentare i corsi supportandole concretamente nel lavoro di cura potendo lasciare i propri figli a personale qualificato.\r\n\r\nPer nessuna persona è facile riuscire a conciliare le difficoltà di essere madre con l’accesso ai propri diritti, da quello al lavoro a quello alla salute passando per quello allo studio. E gli ostacoli diventano spesso ancor più feroci quando – come nel caso della maggior parte delle studentesse dei \u003Cmark>CPIA\u003C/mark> – si è una donna migrante o di origine straniera.\r\n\r\nAll’interno dei locali che ospitano lo Spazio Non-Solo Mamme lo scorso settembre è avvenuto un atto vandalico di lieve entità (qualche vetro rotto, escrementi in giro, oggetti sottosopra). È bastato così poco perché si bloccasse la possibilità delle studentesse madri di fruire di questo servizio essenziale e poter così frequentare le lezioni nonostante le incombenze della maternità; è stato sufficiente per impedire ai loro figli di frequentare uno spazio bimbi 0-6 attrezzato e funzionante. A distanza di mesi il risultato è che le studentesse si trovano ancora oggi costrette a rinunciare al proprio diritto alla studio non avendo più la possibilità di portare i piccoli in via Poma durante le lezioni. Il fatto sembra ancora più paradossale se si considera che i \u003Cmark>CPIA\u003C/mark> della Città Metropolitana soffrono storicamente della mancanza di spazi, mancanza che ha impedito sistematicamente a molte donne e a molti uomini di frequentare percorsi di Istruzione. In via Poma 14 c’è una scuola intera a rimanere chiusa, aule che potrebbero ospitare donne e bambini lungo tutto il corso della giornata! In via Poma è stata sperimentata con successo l’unica esperienza in Torino che, parallelamente a lezioni con insegnanti della scuola di Stato per le mamme, prevede un servizio educativo per i bambini con personale qualificato.\r\n\r\nIl fatto che un diritto fondamentale sia negato a seguito di un’inezia costituita da qualche vetro rotto rende ancor più odiosa l’ingiustizia subita da queste donne. Compito delle istituzioni dovrebbe essere quello di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono l’esercizio dei diritti per tutte e tutti. Ma evidentemente così non è per chi – dal Sindaco Lo Russo all’assessore Rosatelli, all’assessora Salerno – presiede le istituzioni competenti della nostra città. Se non abbiamo mai accettato che l’istruzione fosse negata per vincoli di bilancio, tagli dei fondi ministeriali, riforme scolastiche e altre sciagure non possiamo che esprimere tutta la nostra rabbia quando viene negata per una bagattella come l’intrusione in una scuola e qualche atto di teppismo.\r\n\r\nIl dramma è che evidentemente per il Comune, per l’assessora alla scuola e all’edilizia scolastica Salerno e per l’assessore alle politiche sociali Rosatelli non si vede il motivo per “correre”. Evidentemente non è una loro priorità dare una risposta a queste studentesse e ai loro figli. Evidentemente il fatto che la quasi totalità delle madri coinvolte – non essendo cittadine italiane – non abbiano diritto al voto (prossime regionali incluse, ci viene malignamente da pensare) rende l’ingiustizia da loro subita meno bruciante agli occhi del sindaco e delle forze politiche che amministrano la città.\r\n\r\nSe intorno all’istruzione per gli adulti si sommano drammaticamente le contraddizioni subite dal diritto all’istruzione nella scuola italiana e delle politiche sull’immigrazione degli ultimi anni sembra che, coerentemente, si addensino nell’operato (e in questo caso, nell’assenza di operato) della giunta torinese anche le ambiguità che i rappresentanti di PD & simili hanno sempre mostrato su tali temi.\r\n\r\nNe parliamo con Giulia Pizzolato dello spazio \"non solo mamme\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/spazio-non-solo-mamme.mp3\"][/audio]",[73,76,78],{"matched_tokens":74,"snippet":75},[15],"\u003Cmark>Cpia\u003C/mark>",{"matched_tokens":77,"snippet":65},[],{"matched_tokens":79,"snippet":30},[],[81,86],{"field":35,"indices":82,"matched_tokens":83,"snippets":85},[47],[84],[15],[75],{"field":87,"matched_tokens":88,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],578730123365712000,{"best_field_score":91,"best_field_weight":92,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":47,"score":94,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":96,"highlight":112,"highlights":124,"text_match":89,"text_match_info":132},{"cat_link":97,"category":98,"comment_count":47,"id":99,"is_sticky":47,"permalink":100,"post_author":50,"post_content":101,"post_date":102,"post_excerpt":53,"post_id":99,"post_modified":103,"post_thumbnail":104,"post_thumbnail_html":105,"post_title":106,"post_type":58,"sort_by_date":107,"tag_links":108,"tags":111},[44],[46],"52755","http://radioblackout.org/2019/02/riempire-il-vuoto-di-reazioni-allignoranza-razzista-si-comincia-dallalfabeto/","Si sentiva il bisogno di una prima vox che rompesse il silenzio assordante di una società attonita che ha scoperto quanto si sia allargata la platea della zona grigia e quanto sia stata sdoganata quella ancora più stolida, deprivata di mezzi per capire quanto il loro consenso alle politiche sovraniste e ferocemente razziste siano ingiuste e nocive a loro stessi. E proprio per l'ambito e il bisogno urgente di Istruzione che spazzi via la becera persecuzione di migranti quell'urlo di dolore non poteva che provenire dall'interno dei Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti, perché – come sentirete nell'audio – il rapporto e la conoscenza delle necessità di formazione degli utenti di questi Centri sono così evidenti e ovvi per gli operatori, quegli insegnanti di queste particolari scuole, che di fronte alle conseguenze di decreti come quello voluto dal ministro degli Interni e divenuto legge il 5 dicembre 2018 non possono che gridare vendetta e lo fanno rivendicando che \"Tutta l'educazione è politica\", come scriveva Paulo Freire (ora non a caso proibito nelle scuole sovraniste di Bolsonaro). E lo fanno a modo loro: illustrando le nuove difficoltà e le trappole innescate dalla Legge 113/2018, l'ulteriore stretta alle libertà di tutti e in particolare le vessazioni a cui sono sottoposti i migranti che sono passati tutti dai Cpia; un Decreto persino peggiorativo della situazione che ogni governo ha reso vieppiù intollerabile negli ultimi 25 anni, mettendoci del suo per angariare profughi e richiedenti asilo.\r\n\r\nIl documento che ci illustra Paola, un'insegnante tra i primi 24 firmatari dell'appello (tutti dei Cpia torinesi), è una protesta puntuale e circostanziata; un richiamo ai principi cardine degli articoli più libertari della Carta Costituzionale calpestata dal Decreto Sicurezza; una rivendicazione di un lavoro essenziale e indispensabile; una stigmatizzazione del vulnus contro il diritto e l'accoglienza, dimostrando con le cifre che non esiste alcuna emergenza; un richiamo all'origine dei Cpia come luogo di autonomia e emancipazione delle persone... e questo si percepisce nelle parole di Ousmane a cui Paola ha passato il microfono perché presentasse il suo lavoro: un successo, che in un anno soltanto lo ha condotto a padroneggiare la lingua, a leggere e scrivere; ad aiutare addirittura in classe assistendo chi è arrivato dopo di lui e funge da mediatore.\r\n\r\nSe ne sentiva a tal punto bisogno che in due settimane hanno firmato il documento più di tremila persone, le più disparate come professione, età, provenienza... forse un barlume di rinnovata coscienza sociale può cominciare a muoversi al di là di ogni indignazione; si prevedono iniziative nella prima metà di marzo, la pacchia è finita per i rozzi trogloditi che hanno imperversato anche troppo.\r\n\r\nScuole e porti aperte all'umanità","22 Febbraio 2019","2019-02-22 20:51:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-22_scuole-chiusa-aperta-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"161\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-22_scuole-chiusa-aperta-300x161.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-22_scuole-chiusa-aperta-300x161.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-22_scuole-chiusa-aperta.jpg 680w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riempire il vuoto di reazioni all’ignoranza razzista: si comincia dall’alfabeto",1550867410,[109,61,110],"http://radioblackout.org/tag/aprire-i-porti-e-le-scuole/","http://radioblackout.org/tag/decreto-immigrazione-sicurezza/",[32,15,34],{"post_content":113,"tags":117},{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":116},[15],"che sono passati tutti dai \u003Cmark>Cpia\u003C/mark>; un Decreto persino peggiorativo della","Si sentiva il bisogno di una prima vox che rompesse il silenzio assordante di una società attonita che ha scoperto quanto si sia allargata la platea della zona grigia e quanto sia stata sdoganata quella ancora più stolida, deprivata di mezzi per capire quanto il loro consenso alle politiche sovraniste e ferocemente razziste siano ingiuste e nocive a loro stessi. 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Un quartiere con una fama che non merita, come non la meritano i suoi allievi di scuola media con cui nessuno vuole spartire la struttura sottoutilizzata della Turoldo, un quartiere a vocazione migratoria, costruito proprio per ospitare prima gli istriani in fuga e poi i meridionali richiamati dalla fabbrica vorace, che li ha scaricati in un dormitorio (dove poi è stato collocato il carcere, il termovalorizzatore e sono stati soggetti a pogrom i rom che storicamente erano i primi ad abitarlo, per fare spazio al non-luogo stadio juventino, per i business residui della famiglia Agnelli, che lo hanno sconciato definitivamente... poco più in là gli ipermercati, l'inizio della filiera della discarica); per questo l'operazione dei media mainstream per creare un alone di razzismo attorno alla sindrome nimby non dovrebbe essere credibile, eppure l'alzata di scudi contro l'approdo del Cpia1 – che ora opera in un seminterrato della scuola media Saba (sempre all'interno della V circoscrizione), dove è stato rilevato il radon e sono a disposizione due bagni per 700 persone – nella scuola Giannelli delle Vallette, che causerebbe lo spostamento dei bambini alla scuola media Turoldo – vicina e gemella nell'aspetto – insinua il sospetto di rigetto del diverso, perché l'utenza della scuola per adulti è quasi per intero straniera. E su questo si sono subito gettati gli sciacalli delle cronache cittadine.\r\n\r\nIl fatto che la cub si schieri al fianco della protesta dei genitori rispetto alle esigenze della struttura che nasce dall'esperienza delle 150 ore trova una spiegazione nel rifiuto delle scelte non condivise dell'istituzione e nel tentativo di evitare quella guerra tra poveri, trovando una soluzione in quartiere che possa accogliere i migranti che intendono imparare l'italiano per salvarsi dalle trappole di una società non accogliente e contemporaneamente invece accogliere le istanze dei bambini del quartiere che intendono rimanere nella \"loro\" struttura.\r\n\r\nAbbiamo interpellato Marco Meotto, del coordinamento provinciale della Cub di Torino per capire dove si colloca il sindacato di base, dove le istituzioni e dove il quartiere per trovare una soluzione valida per le due scuole... chi rimane fuori sono i Baradel della Turoldo, già additati senza appello come bulli e drop-out senza speranza, ma per il loro destino cercheremo di approfondire nelle prossime puntate.\r\n\r\nIl Comune impone soluzioni divisive alle Vallette, proteste e strumentalizzazioni\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020_02_27_gianelli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","27 Febbraio 2020","2020-02-28 11:16:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"206\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-300x206.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-300x206.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying-768x527.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/vallette-flying.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerre tra poveri per un servizio imposto al territorio",1582847212,[61,147,148,149],"http://radioblackout.org/tag/giannelli/","http://radioblackout.org/tag/lucento-vallette/","http://radioblackout.org/tag/scuole/",[15,22,24,18],{"post_content":152,"tags":156},{"matched_tokens":153,"snippet":154,"value":155},[15],"di scudi contro l'approdo del \u003Cmark>Cpia\u003C/mark>1 – che ora opera in un","A volte erogare un servizio utile in un territorio può irritare perché si incide su un altro degli sporadici esistenti in una zona abbandonata da sempre. 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Enriques” con scioperi e cortei quotidiani, per poi estendersi coinvolgendo tutte le scuole superiori della città portando in piazza 3000 studenti giovedì 10 gennaio. Importante la manifestazione di sabato 12, cui hanno preso parte studenti anche da Pisa, Pontedera, Arezzo, Rosignano e Portoferraio, oltre a lavoratrici e lavoratori della scuola, genitori, e tante persone solidali. Dal 2008/2010 non c’erano lotte studentesche così radicali e diffuse.\r\nUna lotta, che pur avendo un obiettivo pratico chiaro, esprime radicale opposizione alle politiche della Regione a guida PD, della città con giunta pentastellata e al governo nazionale gialloverde.\r\nVediamo i fatti e la scintilla che ha infiammato la protesta.\r\n\r\nQuest’anno il Liceo “F. Enriques” ha superato i 1200 studenti e ben sette classi non hanno spazio nella sede di Via della Bassata. Per alcuni mesi la Provincia, che ha la competenza dell’edilizia scolastica delle scuole superiori, ha pagato l’affitto di alcuni fondi commerciali a Porta a Mare, soluzione inadeguata e temporanea, in attesa di individuare un edificio come succursale. Da dicembre l’Ufficio Scolastico Provinciale si è spostato in Via Galilei lasciando libero un edificio in Piazza Vigo che è stato assegnato all’IIS “Vespucci – Colombo”, che ha potuto così lasciare libero l’edificio di Via Calafati, che la Provincia ha assegnato al Liceo “F. Enriques” come succursale. In questo gioco dei bussolotti l’edificio di Via Calafati viene da anni utilizzato come jolly e assegnato alle scuole che hanno carenza di aule, nel tentativo di far entrare tutti gli studenti negli edifici a disposizione della Provincia. Quando sembrava tutto sistemato, da una verifica dei Vigili del Fuoco effettuata due giorni prima del trasferimento è emerso che la Provincia non aveva depositato la SCIA per la certificazione antincendio dell’edificio, obbligatoria per le scuole. Mancando dei requisiti di sicurezza la Dirigente Scolastica del Liceo “F. Enriques” ha allora deciso di non accettare la soluzione di succursale proposta dalla Provincia ma di mantenere tutti gli studenti nella sede centrale, organizzando l’orario su doppi turni, mattina e pomeriggio. Così è iniziata la protesta degli studenti del liceo, con sciopero a oltranza e cortei ogni mattina fino alla sede della Provincia ed una partecipazione totale. Lavoratrici e lavoratori della scuola hanno preso parte alle alle manifestazioni, anche gli organi collegiali hanno preso posizione contro il trasferimento nella succursale che non ha requisiti di sicurezza e contro i doppi turni. Fin dai primi giorni la Provincia prova a smontare la protesta sostenendo che si tratti solo di problemi formali e procedurali ma che esiste una sostanziale sicurezza dell’edificio.\r\nDopo tre giorni di protesta ininterrotta esplode il caso, la stampa locale informa che sono 70 gli edifici scolastici non a norma in città, contando sia quelli di proprietà della Provincia (a guida PD) sia quelli di proprietà del Comune (a guida M5S). La neoinsediata Presidente della Provincia Marida Bessi e l’assessore regionale per l’istruzione Cristina Grieco, ex dirigente a Livorno dell’IIS “Vespucci – Colombo”, continuano a banalizzare la protesta. Dopotutto non c’è niente di eccezionale – sembra di leggere tra le righe di qualche giornale – buona parte delle scuole non hanno certificazioni, e l’edificio di Via Calafati è sicuro, fino a un mese prima ci stava proprio il “Vespucci”!\r\nIl mercoledì ormai però la questione è esplosa. In questo contesto il personale della Questura che sorveglia in gran numero le manifestazioni mette in atto pressioni per scongiurare un’estensione della protesta ad altre scuole e per evitare che si assumano forme di protesta più dure e rumorose. Intanto la dirigenza della scuola stava elaborando una terza soluzione con riduzione delle ore di lezione a 50 minuti e rotazioni su cinque giorni settimanali ma sia i docenti, sia l’Assemblea sindacale convocata dalle RSU della scuola, sia gli studenti respingono questa soluzione, uno stravolgimento d’orario sarebbe negativo per la didattica e per i tempi di vita di tutte e tutti. Inoltre lo scopo è avere una struttura adeguata per effettuare la didattica ordinaria, non una didattica compressa in uno spazio insufficiente.\r\nIl giovedì manifestano studenti da tutte le scuole, non riesce il tentativo di dividere gli studenti, la protesta si radicalizza e migliaia di persone occupano per ore Piazza del Municipio, davanti alla sede dell’amministrazione provinciale. La Provincia in quella mattina decide di ricevere solo la dirigenza della scuola, e tratta con arroganza le delegazioni di docenti, studenti e genitori, incontrandole di fatto solo per informarle di quanto già deciso. Dopo una lunghissima attesa infatti viene comunicato che la Provincia si sarebbe genericamente attivata per trovare una soluzione, mentre la scuola, tramite l’adozione dell’orario compresso, si sarebbe dovuta assumere l’impegno di interrompere la protesta e riavviare le lezioni. A quel punto è stato fatto notare che tale decisione certo non compete alla dirigenza ma a coloro che stanno protestando. Viene dunque ribadito che solo con risultati concreti la protesta si sarebbe interrotta, e il giorno seguente oltre mille persone sono tornate a manifestare fin sotto la Provincia.\r\nDopo questa quinta giornata di protesta, nel pomeriggio di venerdì, durante la conferenza stampa convocata dalle RSU della scuola in merito alla mobilitazione, arriva da parte della vicaria della dirigenza del Liceo “F. Enriques” la notizia che sarebbe stato raggiunto un accordo. La Provincia, con il coinvolgimento del Comune attraverso la vicesindaco – anche lei si presenterà alla conferenza stampa – avrebbe trovato una soluzione per avere 5 aule nella sede dell’Istituto“Buontalenti” in Via Zola. La “soluzione” appare immediatamente sulla stampa, assieme ad un bonario intervento dell’assessore regionale Grieco, che riconoscendo stavolta le ragioni degli studenti afferma con formidabile voltafaccia di essere pronta a aiutare a risolvere la situazione. Il problema è che le aule in questione già sono occupate da altre attività didattiche tra cui quelle del CPIA, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, che organizza corsi istituzionali statali per il conseguimento della licenza elementare e media, le cui attività sarebbero da ricollocare. Certo creare disagio e mettere in discussione gli spazi per un altro percorso educativo non può essere una soluzione, la lotta per spazi di studio e di lavoro sicuri e adeguati vale per tutti e va condotta insieme. Sabato 12 un nuovo corteo molto partecipato ha attraversato la città per concludersi in Piazza del Municipio. Al termine della manifestazione, negli interventi al microfono non si parla solo dell’edilizia scolastica, ma anche di sfruttamento e alternanza scuola lavoro ed è chiara la critica sia all’attuale governo sia ai precedenti.\r\n\r\nLunedì mattina riprende la lotta e arriva la notizia che la Provincia ha ceduto alla piazza ed affitterà gli spazi necessari ad ospitare tutte le classi, evitando così sia il trasferimento in edifici poco sicuri, sia i doppi turni.\r\n\r\nLa lotta paga.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario un compagno livornese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-15-livorno-stud-dario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Gennaio 2019","2019-01-15 12:42:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Edilizia scolastica: a Livorno esplode la lotta degli studenti",1547556143,[190,191,192,193],"http://radioblackout.org/tag/edilizia-scolastica/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/lotta-studentesca/","http://radioblackout.org/tag/studenti/",[28,20,26,195],"Studenti",{"post_content":197},{"matched_tokens":198,"snippet":199,"value":200},[69],"didattiche tra cui quelle del \u003Cmark>CPIA\u003C/mark>, Centro Per l’Istruzione degli Adulti,","Una settimana di sciopero, blocchi e manifestazioni studentesche: la lotta per aule e scuole sicure degli studenti delle scuole superiori ha messo in difficoltà la controparte, che questo lunedì ha ceduto alle pressioni della piazza.\r\n\r\nLa protesta studentesca sui problemi dell’edilizia scolastica è iniziata lunedì 7 gennaio dal Liceo “F. Enriques” con scioperi e cortei quotidiani, per poi estendersi coinvolgendo tutte le scuole superiori della città portando in piazza 3000 studenti giovedì 10 gennaio. Importante la manifestazione di sabato 12, cui hanno preso parte studenti anche da Pisa, Pontedera, Arezzo, Rosignano e Portoferraio, oltre a lavoratrici e lavoratori della scuola, genitori, e tante persone solidali. Dal 2008/2010 non c’erano lotte studentesche così radicali e diffuse.\r\nUna lotta, che pur avendo un obiettivo pratico chiaro, esprime radicale opposizione alle politiche della Regione a guida PD, della città con giunta pentastellata e al governo nazionale gialloverde.\r\nVediamo i fatti e la scintilla che ha infiammato la protesta.\r\n\r\nQuest’anno il Liceo “F. Enriques” ha superato i 1200 studenti e ben sette classi non hanno spazio nella sede di Via della Bassata. Per alcuni mesi la Provincia, che ha la competenza dell’edilizia scolastica delle scuole superiori, ha pagato l’affitto di alcuni fondi commerciali a Porta a Mare, soluzione inadeguata e temporanea, in attesa di individuare un edificio come succursale. Da dicembre l’Ufficio Scolastico Provinciale si è spostato in Via Galilei lasciando libero un edificio in Piazza Vigo che è stato assegnato all’IIS “Vespucci – Colombo”, che ha potuto così lasciare libero l’edificio di Via Calafati, che la Provincia ha assegnato al Liceo “F. Enriques” come succursale. In questo gioco dei bussolotti l’edificio di Via Calafati viene da anni utilizzato come jolly e assegnato alle scuole che hanno carenza di aule, nel tentativo di far entrare tutti gli studenti negli edifici a disposizione della Provincia. Quando sembrava tutto sistemato, da una verifica dei Vigili del Fuoco effettuata due giorni prima del trasferimento è emerso che la Provincia non aveva depositato la SCIA per la certificazione antincendio dell’edificio, obbligatoria per le scuole. Mancando dei requisiti di sicurezza la Dirigente Scolastica del Liceo “F. Enriques” ha allora deciso di non accettare la soluzione di succursale proposta dalla Provincia ma di mantenere tutti gli studenti nella sede centrale, organizzando l’orario su doppi turni, mattina e pomeriggio. Così è iniziata la protesta degli studenti del liceo, con sciopero a oltranza e cortei ogni mattina fino alla sede della Provincia ed una partecipazione totale. Lavoratrici e lavoratori della scuola hanno preso parte alle alle manifestazioni, anche gli organi collegiali hanno preso posizione contro il trasferimento nella succursale che non ha requisiti di sicurezza e contro i doppi turni. Fin dai primi giorni la Provincia prova a smontare la protesta sostenendo che si tratti solo di problemi formali e procedurali ma che esiste una sostanziale sicurezza dell’edificio.\r\nDopo tre giorni di protesta ininterrotta esplode il caso, la stampa locale informa che sono 70 gli edifici scolastici non a norma in città, contando sia quelli di proprietà della Provincia (a guida PD) sia quelli di proprietà del Comune (a guida M5S). La neoinsediata Presidente della Provincia Marida Bessi e l’assessore regionale per l’istruzione Cristina Grieco, ex dirigente a Livorno dell’IIS “Vespucci – Colombo”, continuano a banalizzare la protesta. Dopotutto non c’è niente di eccezionale – sembra di leggere tra le righe di qualche giornale – buona parte delle scuole non hanno certificazioni, e l’edificio di Via Calafati è sicuro, fino a un mese prima ci stava proprio il “Vespucci”!\r\nIl mercoledì ormai però la questione è esplosa. In questo contesto il personale della Questura che sorveglia in gran numero le manifestazioni mette in atto pressioni per scongiurare un’estensione della protesta ad altre scuole e per evitare che si assumano forme di protesta più dure e rumorose. Intanto la dirigenza della scuola stava elaborando una terza soluzione con riduzione delle ore di lezione a 50 minuti e rotazioni su cinque giorni settimanali ma sia i docenti, sia l’Assemblea sindacale convocata dalle RSU della scuola, sia gli studenti respingono questa soluzione, uno stravolgimento d’orario sarebbe negativo per la didattica e per i tempi di vita di tutte e tutti. Inoltre lo scopo è avere una struttura adeguata per effettuare la didattica ordinaria, non una didattica compressa in uno spazio insufficiente.\r\nIl giovedì manifestano studenti da tutte le scuole, non riesce il tentativo di dividere gli studenti, la protesta si radicalizza e migliaia di persone occupano per ore Piazza del Municipio, davanti alla sede dell’amministrazione provinciale. La Provincia in quella mattina decide di ricevere solo la dirigenza della scuola, e tratta con arroganza le delegazioni di docenti, studenti e genitori, incontrandole di fatto solo per informarle di quanto già deciso. Dopo una lunghissima attesa infatti viene comunicato che la Provincia si sarebbe genericamente attivata per trovare una soluzione, mentre la scuola, tramite l’adozione dell’orario compresso, si sarebbe dovuta assumere l’impegno di interrompere la protesta e riavviare le lezioni. A quel punto è stato fatto notare che tale decisione certo non compete alla dirigenza ma a coloro che stanno protestando. Viene dunque ribadito che solo con risultati concreti la protesta si sarebbe interrotta, e il giorno seguente oltre mille persone sono tornate a manifestare fin sotto la Provincia.\r\nDopo questa quinta giornata di protesta, nel pomeriggio di venerdì, durante la conferenza stampa convocata dalle RSU della scuola in merito alla mobilitazione, arriva da parte della vicaria della dirigenza del Liceo “F. Enriques” la notizia che sarebbe stato raggiunto un accordo. La Provincia, con il coinvolgimento del Comune attraverso la vicesindaco – anche lei si presenterà alla conferenza stampa – avrebbe trovato una soluzione per avere 5 aule nella sede dell’Istituto“Buontalenti” in Via Zola. La “soluzione” appare immediatamente sulla stampa, assieme ad un bonario intervento dell’assessore regionale Grieco, che riconoscendo stavolta le ragioni degli studenti afferma con formidabile voltafaccia di essere pronta a aiutare a risolvere la situazione. Il problema è che le aule in questione già sono occupate da altre attività didattiche tra cui quelle del \u003Cmark>CPIA\u003C/mark>, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, che organizza corsi istituzionali statali per il conseguimento della licenza elementare e media, le cui attività sarebbero da ricollocare. Certo creare disagio e mettere in discussione gli spazi per un altro percorso educativo non può essere una soluzione, la lotta per spazi di studio e di lavoro sicuri e adeguati vale per tutti e va condotta insieme. Sabato 12 un nuovo corteo molto partecipato ha attraversato la città per concludersi in Piazza del Municipio. Al termine della manifestazione, negli interventi al microfono non si parla solo dell’edilizia scolastica, ma anche di sfruttamento e alternanza scuola lavoro ed è chiara la critica sia all’attuale governo sia ai precedenti.\r\n\r\nLunedì mattina riprende la lotta e arriva la notizia che la Provincia ha ceduto alla piazza ed affitterà gli spazi necessari ad ospitare tutte le classi, evitando così sia il trasferimento in edifici poco sicuri, sia i doppi turni.\r\n\r\nLa lotta paga.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario un compagno livornese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-15-livorno-stud-dario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n 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Lenin e Mao hanno dimostrato l’importanza di un partito rivoluzionario!” In “Orchidea nera” Sylvette è incaricata di rintracciare l’ambasciatore del Canada rapito (forse) dai Tupamaros uruguaiani. “A Sylvette bastò un’occhiata per classificarla: tra i diciannove e i vent’anni, studentessa rivoluzionaria, fate l’amore e la guerriglia urbana.” Per complicare le cose si mettono di mezzo anche i militanti del Canada Libero. In “Magia nera” Sylvette è ad Haiti dove si prepara un colpo di stato contro il dittatore Papa Doc e ritrova vecchi rituali che risalgono al tempo della schiavitù. “Tre suonatori battevano sui tamburi sacri, scandendo la danza frenetica dei partecipanti posseduti dai loas.” Sylvette Cabrisseau nacque nel 1949 alla Martinica e aveva vent’anni quando divenne la prima annunciatrice televisiva. L’emittente ricevette molte lettere di protesta di spettatori indignati dalla “negra” che alla sera si affacciava nei loro salotti e cucine “per bene”. 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I suoi personaggi sono stanchi, dimessi e delusi. Lo sfondo é quello della guerra fredda, il grande nemico é il KGB, ma in primo piano ci sono i litigi e le rivalità tra colleghi, e anche i problemi coniugali. Taylor deve recuperare le foto aeree scattate sulla DDR dove forse i russi stanno installando dei missili, ma muore nel tentativo. Avery riceve l'incarico di recuperare la salma e le foto. \"Avery apparteneva alla classe intermedia degli inglesi contemporanei che deve barcamenarsi, con una laurea e nient'altro.\" Le foto sono perse e Leiser viene incaricato di andare nella DDR a indagare. E' un reduce ormai a riposo, non ne ha voglia ma è l'unico che sappia il tedesco. \"Leiser era una uomo di bassa statura, molto eretto. Avrebbe potuto essere un cameriere.\" Le Carrè studiò a Oxford, si laureò in letteratura tedesca e fece parte del servizio segreto britannico. 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Buon ascolto.","24 Dicembre 2020","2020-12-24 10:44:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/SPIA1-173x110.jpg","LA SPIA STANCA - LA PERLA DI LABUAN 18/12/2020",1608806673,[],[],{"post_title":377},{"matched_tokens":378,"snippet":379,"value":379},[354],"LA \u003Cmark>SPIA\u003C/mark> STANCA - LA PERLA DI LABUAN 18/12/2020",[381],{"field":323,"matched_tokens":382,"snippet":379,"value":379},[354],{"best_field_score":329,"best_field_weight":330,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":384,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":93},"578730054645710969",{"document":386,"highlight":402,"highlights":413,"text_match":327,"text_match_info":422},{"comment_count":47,"id":387,"is_sticky":47,"permalink":388,"podcastfilter":389,"post_author":219,"post_content":390,"post_date":391,"post_excerpt":53,"post_id":387,"post_modified":392,"post_thumbnail":393,"post_title":394,"post_type":288,"sort_by_date":395,"tag_links":396,"tags":399},"57095","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-24-gennaio-gradisca-polizia-assassina-cambiano-i-ministri-la-musica-e-la-stessa-migranti-schiavi-a-torino-sigonella-centro-per-i-droni-spia-torino-a-5-stelle-abusivi-in-divisa/",[219],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Nel frattempo il taser, sperimentato da Salvini, viene introdotto da Lamorgese.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino, collaboratore di Umanità Nova\r\n\r\nMigranti-schiavi.\r\nA Torino impacchettavano pennarelli di marchi famosi in condizioni massacranti in un capannone senza riscaldamento di San Mauro Torinese. Dalle 8 alle 18 tutti i giorni, sette giorni su sette, una pausa di pochi minuti per pranzo, sorvegliati a vista. Chi non aveva nulla da mangiare beveva l'acqua del bagno e basta. Ogni giorno dovevano confezionare almeno mille scatole per prendere un compenso giornaliero di 18 euro. L'elenco delle buste paga è un pugno nello stomaco: 150 euro, 400 euro, 58 euro, 300euro.\r\nNe parliamo con Simone Bisacca, l’avvocato che rappresenta tre lavoratori che sono stati licenziati per aver chiesto un aumento\r\n\r\nSigonella. Capitale dei droni-spia\r\n\r\nAbusivi in divisa\r\n\r\nTelecamere, droni spia, retate, militari per le strade... 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Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.\r\nFilomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici. \r\n\r\nWild C.A.T. 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La mobilitazione degli studenti serbi è stata innescata dal crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad lo scorso 1 novembre , costruita da una ditta cinese che la corruzione ha dotato di materiali scadenti: 15 persone sono morte in quel crollo. La protesta si è estesa a macchia d'olio a tutti gli istituti universitari e si è ben presto trasformata in una critica radicale al potere di Vučić, senza farsi condizionare dalle opposizioni e estendendosi anche ad altri soggetti sociali oltre gli studenti . I manifestanti chiedono conto dei 65 milioni spesi per la presunta ristrutturazione della stazione di Novi Sad ,puntano il dito sulla corruzione dilagante e ,come spesso è accaduto nella storia recente della Serbia, dimostrano la loro insofferenza al nazionalismo di Vucic ,degno erede di Seselj (fondatore e presidente del Partito Radicale Serbo, condannato nel 2018 per crimini contro l’umanità) ma abile trasformista che riesce a blandire l'Unione Europea ,flirtare con Mosca mentre invia armi agli ucraini e fare lucrosi affari con la Cina.\r\n\r\nLe proteste nascono dal basso senza leader ,nelle assemblee plenarie gli studenti affrontano i temi della mobilitazione ,discutono dei media ,la sicurezza, la repressione esercitando un metodo di democrazia diretta che mette in discussione l'architettura del regime di Vucic .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-DI-ORIONE-09012025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa parliamo di Panama dopo le uscite di Trump che ha reclamato diritti sul canale in funzione anticinese perseguendo una nuova versione della dottrina Monroe che prevede l'America agli americani (quelli del nord). Panama si staccò nel 1903 dalla Gran Colombia su istigazione nordamericana che finanziò le classi dirigenti corrotte per favorire gli interessi statunitensi, il canale torno' con l'accordo Carter-Torrijos sotto la sovranità del Panama ma non avendo lo stato centroamericano un esercito ,le clausole dell'accordo prevedono che la protezione militare sia demandata all'esercito americano. Facendo leva sulla presenza cinese nel canale Trump sfrutta questa clausola per minacciare l'uso della forza ,circostanza non nuova l'ultima nel 1989 con l'invasione voluta da Bush senior contro l'ex agente della C.I.A. Noriega e il massacro di circa 4000 civili nel criminale bombardamento del popoloso quartiere di El Chorrillo . Svanita al momento l'opzione alternativa di un canale che passasse per il Nicaragua , il choke point panamense è in sofferenza a causa della cronica mancanza d'acqua e del sovraffollamento delle navi che ingolfano il canale ,il governo del presidente Molino cerca di tenere testa alle intemperanze trumpiane ma ha una grave crisi di consensi e si trova a gestire una situazione sociale esplosiva .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-BASTIONI-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Pierluigi Fagan che pubblica articoli su varie riviste on line e partecipa ad incontri e dibattiti pubblici sulle questioni geopolitiche e del tema della complessità, proviamo a decrittare le ultime uscite di Trump svincolandole dall'immagine della volubilità caratteriale del soggetto ma riportandole ad una cogente visione realista in linea con il pensiero delle nuove élite dominanti a Washington. Trump è il front-man delle oligarchie dei grandi produttori di energia fossile ,del complesso militare industriale ,dei magnati della Silicon Valley ,le tecno élite e la cosidetta Paypal mafia che va da Peter Thiel ad Elon Musk. Le sue dichiarazioni sulla Groenlandia ,Canada,Panama e Messico squadernano una nuova dottrina Monroe 2.0 che prevede il controllo degli U.S.A. sul continente americano contro potenziali ingerenze straniere. Questa elaborazione discende dalla constatazione della struttura multipolare che si sta affermando nel mondo ,in cui ciascun soggetto si costruisce e rafforza il proprio polo distanziandosi così dal globalismo atlantista ed ideologico dei neocon . Trump cercherà di riequilibrare la bilancia commerciale americana trattando con i singoli stati ed utilizzando la minaccia dei dazi così da costringere gli europei ad aumentare il budget per la difesa alimentando l'industria bellica statunitense dei cui interessi è portatore. Probabilmente proverà ad utilizzare l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) una legge federale promulgata nel 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori degli Stati Uniti ,se sussiste uno stato di emergenza economica puo' assumere dei poteri che consentono di aggirare il Congresso . Sul piano interno il controllo sociale sarà demandato al nefasto Project 2025 allo scopo di mantenere l'innaturale asimmetria costituita dal privilegio americano di controllare il 26% del Pil mondiale rappresentando solo il 4,5% della popolazione mondiale .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-FAGAN.mp3\"][/audio]","15 Gennaio 2025","2025-01-15 15:39:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 09/01/2025-SERBIA GLI STUDENTI FANNO TREMARE VUCIC -PANAMA ,IL CANALE TORNA NEL MIRINO YANKEE- IL FRONTMAN ARANCIONE DELLE TECNO ELITE E LA DOTTRINA MONROE 2.0",1736955546,[463],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[465],"Bastioni di Orione",{"post_content":467},{"matched_tokens":468,"snippet":470,"value":471},[469],"C.I.A","senior contro l'ex agente della \u003Cmark>C.I.A\u003C/mark>. 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I manifestanti chiedono conto dei 65 milioni spesi per la presunta ristrutturazione della stazione di Novi Sad ,puntano il dito sulla corruzione dilagante e ,come spesso è accaduto nella storia recente della Serbia, dimostrano la loro insofferenza al nazionalismo di Vucic ,degno erede di Seselj (fondatore e presidente del Partito Radicale Serbo, condannato nel 2018 per crimini contro l’umanità) ma abile trasformista che riesce a blandire l'Unione Europea ,flirtare con Mosca mentre invia armi agli ucraini e fare lucrosi affari con la Cina.\r\n\r\nLe proteste nascono dal basso senza leader ,nelle assemblee plenarie gli studenti affrontano i temi della mobilitazione ,discutono dei media ,la sicurezza, la repressione esercitando un metodo di democrazia diretta che mette in discussione l'architettura del regime di Vucic .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-DI-ORIONE-09012025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa parliamo di Panama dopo le uscite di Trump che ha reclamato diritti sul canale in funzione anticinese perseguendo una nuova versione della dottrina Monroe che prevede l'America agli americani (quelli del nord). Panama si staccò nel 1903 dalla Gran Colombia su istigazione nordamericana che finanziò le classi dirigenti corrotte per favorire gli interessi statunitensi, il canale torno' con l'accordo Carter-Torrijos sotto la sovranità del Panama ma non avendo lo stato centroamericano un esercito ,le clausole dell'accordo prevedono che la protezione militare sia demandata all'esercito americano. Facendo leva sulla presenza cinese nel canale Trump sfrutta questa clausola per minacciare l'uso della forza ,circostanza non nuova l'ultima nel 1989 con l'invasione voluta da Bush senior contro l'ex agente della \u003Cmark>C.I.A\u003C/mark>. Noriega e il massacro di circa 4000 civili nel criminale bombardamento del popoloso quartiere di El Chorrillo . Svanita al momento l'opzione alternativa di un canale che passasse per il Nicaragua , il choke point panamense è in sofferenza a causa della cronica mancanza d'acqua e del sovraffollamento delle navi che ingolfano il canale ,il governo del presidente Molino cerca di tenere testa alle intemperanze trumpiane ma ha una grave crisi di consensi e si trova a gestire una situazione sociale esplosiva .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-BASTIONI-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Pierluigi Fagan che pubblica articoli su varie riviste on line e partecipa ad incontri e dibattiti pubblici sulle questioni geopolitiche e del tema della complessità, proviamo a decrittare le ultime uscite di Trump svincolandole dall'immagine della volubilità caratteriale del soggetto ma riportandole ad una cogente visione realista in linea con il pensiero delle nuove élite dominanti a Washington. Trump è il front-man delle oligarchie dei grandi produttori di energia fossile ,del complesso militare industriale ,dei magnati della Silicon Valley ,le tecno élite e la cosidetta Paypal mafia che va da Peter Thiel ad Elon Musk. Le sue dichiarazioni sulla Groenlandia ,Canada,Panama e Messico squadernano una nuova dottrina Monroe 2.0 che prevede il controllo degli U.S.A. sul continente americano contro potenziali ingerenze straniere. Questa elaborazione discende dalla constatazione della struttura multipolare che si sta affermando nel mondo ,in cui ciascun soggetto si costruisce e rafforza il proprio polo distanziandosi così dal globalismo atlantista ed ideologico dei neocon . Trump cercherà di riequilibrare la bilancia commerciale americana trattando con i singoli stati ed utilizzando la minaccia dei dazi così da costringere gli europei ad aumentare il budget per la difesa alimentando l'industria bellica statunitense dei cui interessi è portatore. Probabilmente proverà ad utilizzare l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) una legge federale promulgata nel 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori degli Stati Uniti ,se sussiste uno stato di emergenza economica puo' assumere dei poteri che consentono di aggirare il Congresso . Sul piano interno il controllo sociale sarà demandato al nefasto Project 2025 allo scopo di mantenere l'innaturale asimmetria costituita dal privilegio americano di controllare il 26% del Pil mondiale rappresentando solo il 4,5% della popolazione mondiale .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-FAGAN.mp3\"][/audio]",[473],{"field":87,"matched_tokens":474,"snippet":470,"value":471},[469],{"best_field_score":329,"best_field_weight":207,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":448,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":93},6637,{"collection_name":288,"first_q":15,"per_page":211,"q":15},["Reactive",479],{},["Set"],["ShallowReactive",482],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fIDDXVCS3w2F-bx82jeLgyvA5NsInVisOYYLhI-vN2_8":-1},true,"/search?query=Cpia"]