","Caffè turco con Murat: accelera la svolta repressiva e l'oscurantismo","post",1616411151,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/bogazici/","http://radioblackout.org/tag/convenzione-di-istanbul/","http://radioblackout.org/tag/demirtas/","http://radioblackout.org/tag/istanbul/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[69,70,23,71,15],"Bogaziçi","Convenzione di Istanbul","Istanbul",{"post_content":73,"tags":77},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[23],"già tutti: dal discorso di \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> in videoconferenza nell’aula di tribunale,","Nella giornata in cui ricorrevano i 150 anni dall’insurrezione della Comune di Parigi, Murat ha selezionato una Internazionale un po’ particolare, eseguita da Bandista; scopriamo nel corso della rubrica che tre “Giovani ottomani” vi avevano partecipato, riportando nelle lotte turche ciò che avevano imparato sulle barricate parigine\r\n\r\nhttps://youtu.be/5jyNV-Cp0GA\r\n\r\nGiovedì 18 il presidente e il suo regime non avevano ancora preso i tanti provvedimenti che hanno ancora aggiunto una stretta repressiva (praticamente messo fuorilegge il principale partito di opposizione e l’incarceramento del responsabile di Amnesty), l’ennesimo scarico delle colpe del sistema su un capro espiatorio (in questo caso il quarto governatore dela Banca di Turchia in pochi tempi) e una ulteriore chiusura ai bisogni di una convivenza civile non improntata a un arcaico patriarcato (l’uscita dalla Convenzione di Istanbul).\r\n\r\nMa i prodromi c’erano già tutti: dal discorso di \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> in videoconferenza nell’aula di tribunale, tradotto da Murat per “Pressenza\"; alla rimozione della immunità e la sospensione dell’incarico a parlamentari di opposizione (Ömer Faruk Gergerlioğlu allontanandosi dal parlamento aveva gridato in curdo: «Vivere è resistere, viva la fraternità dei popoli»; fino alle centinaia di persone che davanti al palazzo di giustizia di Istanbul protestavano durante la prima udienza contro gli studenti di Boǧaziçi (e qualche giorno dopo sappiamo che in molti di più stanno scendendo in piazza a difendere il diritto costituito contro gli uomini che uccidono le donne, che sappiamo essere una percentuale seconda solo ai femminicidi commessi in Messico). Ne parleremo più diffusamente il 25, ma già in questa puntata, dove sentirete un aggiornamento anche sulla lotta dei lavoratori della Bialetti, ci sono molte suggestioni di un periodo molto concitato nella vita politica e sociale della Turchia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021_03_18_Murat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[78,80,82,85,87],{"matched_tokens":79,"snippet":69},[],{"matched_tokens":81,"snippet":70},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[23],"\u003Cmark>Demirtas\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":71},[],{"matched_tokens":88,"snippet":15},[],[90,95],{"field":37,"indices":91,"matched_tokens":92,"snippets":94},[20],[93],[23],[84],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":75,"value":76},"post_content",[23],578730123365712000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":104,"highlight":128,"highlights":153,"text_match":98,"text_match_info":161},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":49,"id":107,"is_sticky":49,"permalink":108,"post_author":52,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":55,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":60,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":124},[46],[48],"56550","http://radioblackout.org/2019/12/la-spartizione-del-mediterraneo-e-strategie-mediorientali/","Lo spunto per questa doppia diretta ci è stato offerto dall'accordo intercorso tra Erdoğan e Serraj per spartirsi il petrolio del Mediterraneo. Le reazioni internazionali a questo abuso sono state minime: una fregata italiana a difendere i giacimenti che l'Eni si era aggiudicata nel mare prospiciente Cipro – dimenticata in questa operazione, forse perché comunque la Turchia la considera integralmente di sua proprietà – e infatti la Grecia ha espulso l'ambasciatore turco. Ma cosa si può immaginare in trasparenza dietro a questa sorprendente iniziativa? in quale contesto nei due paesi si va a inserire?\r\n\r\nLo abbiamo chiesto contemporaneamente a Murat Cinar e a Nancy Porsia, creando un bel cortocircuito che coinvolge l'intero scacchiere mediorientale.\r\n\r\nIn entrambi i casi da quell'episodio si è potuto allargare il campo, ai molti motivi di scontro e guerra aperta, di repressione e strategie, alleanze e affinità religiose (piegate a fare da foglia di fico per gli interessi geopolitici): il parlamentare Demirtaş malato non curato nel carcere di Edirne dove è ostaggio del regime, banche nazionalizzate per svuotarne i forzieri e sovvenzionare le infrastrutture che fanno da bacino di voti per l'Akp, e poi l'arabizzazione forzata del Rojava negli intenti di Erdoğan – e in questo ambito si registrano le affermazioni di Assad, disponibile a incontrare il presidente turco ma solo per ricordargli che è un invasore (ma in fondo anche Assad padre aveva operato un'arabizzazione della regione ai danni dei curdi); le due fazioni che si contendono il potere in quella che era la Libia sono sempre più internazionalizzate, con precisi appoggi agli uni o agli altri, con la presenza russa che condiziona protagonisti di entrambi i campi di questa guerra per procura, che è un risvolto di quanto è successo e sta accadendo in Siria, un paese che sta diventando modello anche per una nazione che non esiste più dalla fine di Gheddafi; l’attenzione turca si sta da tempo concentrando anche sul Nordafrica e la Libia dove Arabia Saudita ed Emirati, insieme all’Egitto del generale al-Sisi, sostengono il capo della Cirenaica Khalifa Haftar. Mentre Ankara, con il Qatar e in parte l’Italia, appoggia il governo di Tripoli, la città di Misurata e la Fratellanza Musulmana.\r\n\r\n \r\n\r\nAscoltate questa interessante disamina dei tanti problemi che si vanno a toccare a partire dai dubbi che sorgono spontanei di fronte alla notizia di un accordo unilaterale nascosta tra le pieghe di notiziari indaffarati:\r\n\r\nSi delineano chiaramente le strategie di alleanze e spartizioni mediorientali","12 Dicembre 2019","2019-12-14 10:21:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/spartizione_corridoio-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"287\" height=\"175\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/spartizione_corridoio.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","La spartizione del Mediterraneo e strategie mediorientali",1576167757,[117,118,65,119,120,121,122,123,67],"http://radioblackout.org/tag/assad/","http://radioblackout.org/tag/curdi/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/haftar/","http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/serraj/","http://radioblackout.org/tag/siria/",[125,21,23,18,26,126,28,127,15],"assad","libia","Siria",{"post_content":129,"tags":134},{"matched_tokens":130,"snippet":132,"value":133},[131],"Demirtaş","gli interessi geopolitici): il parlamentare \u003Cmark>Demirtaş\u003C/mark> malato non curato nel carcere","Lo spunto per questa doppia diretta ci è stato offerto dall'accordo intercorso tra Erdoğan e Serraj per spartirsi il petrolio del Mediterraneo. 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Una dottrina che sta sullo sfondo del racconto di questo ultimo Caffè turco di @muratcinar prima della pausa estiva.\r\nLa cosa interessante infatti è che quei vecchi colonnelli che sono stati processati una dozzina di anni fa, ora sono ridiventati uomini di fiducia del sistema del presidente proprio per aver ideato questa dottrina.\r\nSezgin Baran Korkmaz, un imprenditore curdo accusato e ricercato dagli Usa per una truffa di 900 milioni ai danni dell'erario statunitense, 500 dei quali sarebbero ora in Turchia – e alcune voci insinuano che ci siano arrivati nascosti sull'aereo personale di Erdoğan. Potrebbe diventare il nuovo Sedat Peker, che nel suo ottavo messaggio lo aveva chiamato in causa: minacce e riciclaggio, rileva imprese decotte sottocosto su istigazione di Soylu stesso. Un imprenditore esemplare in Turchia, mentre in Usa due fratelli mormoni lo denunciano con un imprenditore armeno loro complice nell'impresa di avviare una ditta nel settore della energia rinnovabile, puntando agli sgravi fiscali, senza mai fondare realmente l'azienda. Ora è in detenzione provvisoria in Austria, perché l'amministrazione Biden è interessata ad avere in mano quante più carte possibile per ricattare e controllare l'alleato irriducibile Erdoğan. Korkmaz infatti preferirebbe essere estradato in Turchia.\r\nPer tutelare e proseguire questo status quo è importante per l'Akp e i suoi alleati Lupi grigi rimuovere ogni possibile opposizione e quindi la Corte costituzionale, controllata dal potere centrale, sta mettendo fuori legge il secondo partito d'opposizione, quello di Demirtas, cosiddetto filocurdo. E questo processo avviene attraverso assurdità surreali del processo giuridico.\r\nDal processo farsa alla tragedia dei migranti che producono soldi per Ankara: Merkel, Draghi e Von der Layen erogheranno altri 3 miliardi. Che forse userà per devastare il territorio con il Kanal di Istanbul che ha valenza internazionale in quanto sarebbe fuori dalla Convenzione di Montreux e quindi le navi militari occidentali potrebbero soggiornare nel Mar Nero senza limiti di tempo (oltre a fornire denaro alle aziende della famiglia presidenziale, che ha già costruito un ponte prima che scorra l'acqua del canale futuribile).\r\n\r\n@muratcinar ci ha raccontato con precisione queste e altre storie correlate:\r\n\r\n\"Mavi Vatan, Kanal Istanbul e truffe internazionali\".","27 Giugno 2021","2021-06-27 19:17:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"163\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-300x163.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-300x163.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-768x418.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/virus-musicale.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Caffè turco con Murat: Korkmaz il malversatore sull'aereo presidenziale",1624821431,[176,177,178,179,180,181,119,67],"http://radioblackout.org/tag/kanalistanbul/","http://radioblackout.org/tag/korkmaz/","http://radioblackout.org/tag/mavivatan/","http://radioblackout.org/tag/perdeninonuarkasi/","http://radioblackout.org/tag/sedatpeker/","http://radioblackout.org/tag/albayrak/",[183,184,32,36,185,186,18,15],"#kanalistanbul","#korkmaz","#sedatpeker","Albayrak",{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[23],"secondo partito d'opposizione, quello di \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark>, cosiddetto filocurdo. 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Rivendicato dal TAK, formazione filocurda che non esclude le vittime civili nei suoi attacchi, l'attentato può avere diverse conseguenze politiche. Dopo il tentato golpe di luglio il governo di Erdogan fa leva da una parte sulla repressione, dall'altra sui sentimenti anti-occidentali delle masse popolari per insistere sulla riforma della costituzione che sancirebbe un accentramento dei poteri per ora realizzato di fatto attraverso gli arresti e lo stato d'emergenza. Il leader del partito filocurdo HDP Demirtas dal carcere invoca il dialogo e la ripresa del processo di pace.\r\n\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n ","12 Dicembre 2016","2016-12-14 13:32:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/C_2_articolo_3045718_upiImagepp-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/C_2_articolo_3045718_upiImagepp-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/C_2_articolo_3045718_upiImagepp-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/C_2_articolo_3045718_upiImagepp.jpg 597w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'attentato di Istanbul e la situazione politica in Turchia",1481544937,[],[],{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[23],"leader del partito filocurdo HDP \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> dal carcere invoca il dialogo","Intervista a Murat Cinar, appena rientrato dalla Turchia, sull'attentato di sabato a Istanbul (quasi 50 morti e oltre 150 feriti). 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L'Hdp guidato da Selahattin \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> ha raggiunto il 13% dei","Erdogan non è più l'unico e solo leader della Turchia: non sarà il nuovo sultano come sperava, mettendo mano alla costituzione e puntando alla repubblica presidenziale. La sua ambizione è stata fortemente ridimensionata. Il partito di governo, l'Akp , supera di poco il 40% delle preferenze ma non avrà la maggiornaza assoluta in parlamento. Altri partiti invece sono cresciuti, quello nazionalista di estrema destra e l'Hdp, il partito curdo che supera lo sbarramento del 10% ed entra in una fase poltica nuova. L'Hdp guidato da Selahattin \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> ha raggiunto il 13% dei voti e ottiene un’ottantina di seggi in Parlamento. \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> è avvocato per i diritti umani con già due legislature alle spalle, ed è riuscito a conquistare gli elettori sposando buona parte delle idee libertarie espresse dai ragazzi di Gezi Park, che non hanno dimenticato la dura repressione messa in atto da Recep Tayyip Erdogan.\r\n\r\nNe abbiamo parlato questa mattina con Murat che ha analizzato il voto di ieri e ipotizzato alcuni scenari futuri.\r\n\r\nAscolta il contributo\r\n\r\nmurat_elezioni in turchia\r\n\r\n \r\n\r\n ",[253],{"field":96,"matched_tokens":254,"snippet":250,"value":251},[23],{"best_field_score":197,"best_field_weight":198,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":199,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},6646,{"collection_name":60,"first_q":23,"per_page":258,"q":23},6,{"facet_counts":260,"found":17,"hits":278,"out_of":351,"page":25,"request_params":352,"search_cutoff":38,"search_time_ms":258},[261,267],{"counts":262,"field_name":265,"sampled":38,"stats":266},[263],{"count":20,"highlighted":264,"value":264},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":25},{"counts":268,"field_name":37,"sampled":38,"stats":277},[269,271,273,275],{"count":25,"highlighted":270,"value":270},"newroz",{"count":25,"highlighted":272,"value":272},"Kurdistan",{"count":25,"highlighted":274,"value":274},"BastioniOrione",{"count":25,"highlighted":276,"value":276},"Bastioni di Orione",{"total_values":14},[279,303,327],{"document":280,"highlight":294,"highlights":299,"text_match":195,"text_match_info":302},{"comment_count":49,"id":281,"is_sticky":49,"permalink":282,"podcastfilter":283,"post_author":52,"post_content":284,"post_date":285,"post_excerpt":55,"post_id":281,"post_modified":286,"post_thumbnail":287,"post_title":288,"post_type":289,"sort_by_date":290,"tag_links":291,"tags":293},"96956","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-03-04-2025-il-movimento-turco-a-sostegno-del-sindaco-di-istanbul-potrebbe-far-traballare-erdogan-il-terremoto-in-myanmar-non-fa-tremare-la-giunt/",[264],"Terremoto nel Sudest asiatico, sua vergognosa narrazione mediatica e prosecuzione dei misfatti della giunta birmana troppo utile agli interessi locali e globali. \r\nRivolta non solo giovanile nel Sudovest asiatico, scarso rilievo sulla stampa europea e consueta repressione con i soliti metodi di Erdoğan.\r\n\r\nLa politica della catastrofe in Myanmar, il paese che a tutti è utile non muti\r\nBastioni di Orione con Massimo Morello, esperto conoscitore dell’Asia residente a Bangkok, parliamo degli effetti del terremoto che ha colpito il Myanmar già devastato dalla guerra che oppone la sanguinaria giunta militare alle milizie etniche e l’opposizione. Ci parla delle conseguenze del sisma a Bangkok, in particolare del palazzo in costruzione che si è sbriciolato travolgendo decine di operai birmani che lavoravano sul sito. Sono emerse situazioni di corruzione e utilizzo di materiali scadenti, in un contesto di speculazione selvaggia che alimenta una bolla immobiliare nella capitale thailandese sostenuta dagli investimenti per riciclare denaro da parte di cinesi, russi e birmani ricchi che sostengono gli affari della giunta. In Myanmar il bilancio delle vittime sale quotidianamente, non ci sono risorse sufficienti e quindi le operazioni e gli aiuti si sono concentrati sui punti dove si pensava fossero intrappolate più persone, trascurandone altri. Gli sfollati si sono rifugiati nei parchi e in altri luoghi all’aperto. La giunta cerca di convogliare gli aiuti nelle aree controllate dai militari che costituiscono circa il 20 per cento del paese, il regime ha invece ostacolato l’invio dei soccorsi verso le aree controllate dalle milizie. In questo contesto devastante si registrano anche danni enormi al patrimonio culturale birmano costituito dai templi e monumenti già patrimonio dell’umanità.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/myanmar-dopo-il-sisma-la-giunta-militare-fagocita-anche-gli-aiuti-umanitari--65378527\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/I-veri-terremoti-in-Myanmar.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa Turchia: il paese extrauropeo che a tutti è utile\r\nCon Murat Cinar il discorso si è dipanato a partire dall’aspetto strettamente economico a partire dai dazi trumpiani che vedono la Turchia colpita dalle ecumeniche gabelle al 10 per cento erga omnes per giungere a un confronto tra il movimento di Gezi Park di una dozzina di anni fa con le modalità e le strategie di quello attuale, per numeri comparabile con uno spirito adattato alla contingenza e a partire dalla surrettizia incarcerazione di Imamoğlu.\r\nLa Turchia è già sempre stata un terreno di analisi sdrucciolevole e Murat Cinar nelle ormai decennali presenze su radio blackout ha mantenuto un atteggiamento lucido ma prudente nelle considerazioni sulle conseguenze al riguardo di ciò che avviene. Il momento è particolarmente confuso: le aperture al Pkk con gli abboccamenti intrattenuti da Ocalan con componenti della compagine governativa e segnali inviati al movimento si intrecciano con il nuovo recluso che ha scavalcato di slancio in importanza e capacità di mobilitazione Demirtas: le modalità di incarcerazione del sindaco di Istanbul, speranza per una boccata d’aria per la penisola anatolica negli ultimi 30 anni, Imamoglu sono state ancora più dirompenti… ma hanno scatenato una sorta di Gezi Park che ci ha portato a fare un paragone azzardato con la grande insurrezione di una dozzina di anni fa, facendo le dovute proporzioni e sottolineando lo spirito diverso che anima i due momenti. Ma si può riscontrare una continuità tra tre generazioni impegnate a liberarsi di una morsa di potere e affari che ha spolpato il paese. 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La Turchia è comunque un paese – ancora – exraeuropeo che serve a sbrogliare certi dossier, come quello ucraino (dove non ha preso posizione e, anzi: alcuni oligarchi hanno avuto accesso alla cittadinanza turca per proseguire i propri affari), e che non impensierisce di certo per la concorrenza ai prodotti americani; è un grande produttore di armi a basso prezzo, capace di baccagliare qualunque altro potente per quanto distante possa apparire.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/14bJ7PblJVxMAdeJTpHGJn?si=97a729e8f2a84b66\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Le-mille-ambiguità-per-perpetuare-il-potere-a-Istanbul-.mp3\"][/audio]","6 Aprile 2025","2025-04-07 14:37:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 03/04/2025- IL MOVIMENTO TURCO A SOSTEGNO DEL SINDACO DI ISTANBUL POTREBBE FAR TRABALLARE ERDOĞAN - IL TERREMOTO IN MYANMAR NON FA TREMARE LA GIUNTA","podcast",1743964558,[292],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[274],{"post_content":295},{"matched_tokens":296,"snippet":297,"value":298},[23],"importanza e capacità di mobilitazione \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark>: le modalità di incarcerazione del","Terremoto nel Sudest asiatico, sua vergognosa narrazione mediatica e prosecuzione dei misfatti della giunta birmana troppo utile agli interessi locali e globali. \r\nRivolta non solo giovanile nel Sudovest asiatico, scarso rilievo sulla stampa europea e consueta repressione con i soliti metodi di Erdoğan.\r\n\r\nLa politica della catastrofe in Myanmar, il paese che a tutti è utile non muti\r\nBastioni di Orione con Massimo Morello, esperto conoscitore dell’Asia residente a Bangkok, parliamo degli effetti del terremoto che ha colpito il Myanmar già devastato dalla guerra che oppone la sanguinaria giunta militare alle milizie etniche e l’opposizione. 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Affrontiamo il caso \"Equalize\" , la società accusata di aver fatto accessi illegali agli archivi delle forze dell’ordine per ottenere informazioni riservate su persone e società, perchè emergono relazioni con elementi del Mossad ,i servizi segreti israeliani ,che ci rimandano ad una \"Israel connection\" e alle relazioni di lunga data tra il Mossad e i servizi segreti italiani. L'interesse israeliano è per l'ENI che ha ottenuto dal governo israeliano le concessioni per lo sfruttamento del gas al largo delle coste di Gaza , in violazione delle norme del diritto internazionali in quanto questi giacimenti off shore apparterrebero in gran parte ai palestinesi . Inoltre la controversa decisione del governo Meloni di appaltare la gestione della cybersecurity italiana ad Israele ,decisione che ha portato alle dimissioni del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), fa suppore una sottovalutazione dei rischi di affidare un campo così delicato ad un paese straniero impegnato in attività belliche a dir poco controverse i cui interessi nell'area del Mediterraneo orientale non sempre coincindono con quelli italiani . Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Novembre 2024","2024-11-03 15:37:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 31/10/2024-IL CRIMINE PREMEDITATO DELLA DISTRUZIONE DEL MEDIO ORIENTE -TURCHIA ERDOGAN TENTA DI DIVIDERE IL FRONTE CURDO -ECUADOR \"APAGONES\" E CRISI POLITICA",1730648245,[316],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[276],{"post_content":319},{"matched_tokens":320,"snippet":321,"value":322},[23],"l’ex leader del Dem, Selahattin \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark>, incarcerato dal 2016. il presidente","Bastioni di Orione incontra Alberto Negri storico corrispondente di guerra nel Medio Oriente e profondo conoscitore di quella regione , con cui abbiamo avuto una lunga conversazione di cui trasmettiamo in questa puntata la prima parte . 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Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark>, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[324],{"field":96,"matched_tokens":325,"snippet":321,"value":322},[23],{"best_field_score":197,"best_field_weight":198,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":199,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},{"document":328,"highlight":342,"highlights":347,"text_match":195,"text_match_info":350},{"comment_count":49,"id":329,"is_sticky":49,"permalink":330,"podcastfilter":331,"post_author":52,"post_content":332,"post_date":333,"post_excerpt":55,"post_id":329,"post_modified":334,"post_thumbnail":335,"post_title":336,"post_type":289,"sort_by_date":337,"tag_links":338,"tags":341},"7718","http://radioblackout.org/podcast/festeggiamenti-del-newroz-in-kurdistan-fra-resistenza-e-repressione/",[],"Anche quest’anno il popolo curdo non ha potuto festeggiare in pace il Newroz, il capodanno zoroastriano che cade nell’equinozio di primavera e che da decenni ha assunto il carattere di festa nazionale e di giornata di rivendicazione dei propri diritti politici, linguistici e culturali. Dopo un periodo caratterizzato da alcune aperture di facciata, il governo di Erdogan ha scatenato contro i curdi una repressione su grande scala. Decine di amministratori locali, sindaci e deputati sono sotto processo con l’accusa di essere al servizio dei guerriglieri del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), mentre le galere del paese si sono riempite di giornalisti curdi e turchi dei media dell’opposizione di sinistra, oltre che di attivisti del movimento studentesco. Quale sarebbe stato l’atteggiamento del governo turco era già chiaro da domenica, quando le autorità hanno proibito i festeggiamenti pubblici ad Ankara e Istanbul ma anche a Diyarbakir e Van, con la giustificazione che sarebbero state permesse solo il 21 di marzo e non prima.\r\n\r\nNella città di Mersin la Polizia è intervenuta senza alcun preavviso assaltando con lacrimogeni e idranti le migliaia di persone che si erano radunate. Ertugrul Kurkcu, deputato eletto in città, è stato duramente picchiato dalla polizia. Di fronte ai divieti il presidente del BDP (“Barış ve Demokrasi Partisi”, il Partito della Pace e la Democrazia espressione maggioritaria della popolazione curda di Turchia) Selahattin Demirtas ha risposto \"Nessun esercito, nessuna polizia, nessuna forza può impedire la marcia de popolo curdo verso la libertà.\" E così è stato, ovunque in Turchia. A Diyarbakir un milione di persone è scesa in piazza nonostante gli attacchi continui della Polizia e dell’Esercito con i cannoni ad acqua e i manganelli. Nell’impossibilità di bloccare l’afflusso dei curdi la Polizia ha anche aperto il fuoco contro i manifestanti e li ha inondati dagli elicotteri di gas CS. Ma gli attivisti hanno eretto barricate per rallentare l’intervento delle forze repressive e per permettere l’afflusso della gente sulla spianata di Baglar dove era prevista la celebrazione. Come hanno testimoniato i componenti della Rete Italiana di Solidarietà con il popolo curdo, presenti alla manifestazione, numerosi attivisti e semplici manifestanti sono stati fermati e arrestati, tra questi lo stesso Selahattin Demirtas e molti deputati e dirigenti del BDP.\r\nCinque soldati sono morti in scontri armati nelle zone di montagna del Kurdistan turco, nella provincia di Sirnak, con unità del Pkk.\r\nCome è ormai tradizione, in occasione del Newroz i gruppi politici kurdi avanzano rivendicazioni politiche, puntualmente represse con la forza dalle autorità turche. Ma come potete sentire dalle dirette effettuate all'indomani dei festeggiamenti, l'orgoglio e la determinazione del popolo Kurdo non è venuto meno.\r\n\r\nDi seguito le dirette con Alessia Montuori e Alberto Mari, dell'associazione \"Senza Confini\" presenti in Kurdistan con la delegazione italiana di solidarietà\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Alessia-e-Alberto-KURDISTAN1.mp3]\r\n\r\ne con Daniele, redattore di Radio BlackOut, anche lui in Kurdistan\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Daniele-Kurdistan.mp3]\r\n\r\n ","22 Marzo 2012","2018-10-17 22:11:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/notav81-200x110.jpg","Festeggiamenti del Newroz in Kurdistan, fra resistenza e repressione",1332427705,[339,340],"http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/newroz/",[272,270],{"post_content":343},{"matched_tokens":344,"snippet":345,"value":346},[23],"popolazione curda di Turchia) Selahattin \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> ha risposto \"Nessun esercito, nessuna","Anche quest’anno il popolo curdo non ha potuto festeggiare in pace il Newroz, il capodanno zoroastriano che cade nell’equinozio di primavera e che da decenni ha assunto il carattere di festa nazionale e di giornata di rivendicazione dei propri diritti politici, linguistici e culturali. Dopo un periodo caratterizzato da alcune aperture di facciata, il governo di Erdogan ha scatenato contro i curdi una repressione su grande scala. Decine di amministratori locali, sindaci e deputati sono sotto processo con l’accusa di essere al servizio dei guerriglieri del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), mentre le galere del paese si sono riempite di giornalisti curdi e turchi dei media dell’opposizione di sinistra, oltre che di attivisti del movimento studentesco. Quale sarebbe stato l’atteggiamento del governo turco era già chiaro da domenica, quando le autorità hanno proibito i festeggiamenti pubblici ad Ankara e Istanbul ma anche a Diyarbakir e Van, con la giustificazione che sarebbero state permesse solo il 21 di marzo e non prima.\r\n\r\nNella città di Mersin la Polizia è intervenuta senza alcun preavviso assaltando con lacrimogeni e idranti le migliaia di persone che si erano radunate. Ertugrul Kurkcu, deputato eletto in città, è stato duramente picchiato dalla polizia. Di fronte ai divieti il presidente del BDP (“Barış ve Demokrasi Partisi”, il Partito della Pace e la Democrazia espressione maggioritaria della popolazione curda di Turchia) Selahattin \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> ha risposto \"Nessun esercito, nessuna polizia, nessuna forza può impedire la marcia de popolo curdo verso la libertà.\" E così è stato, ovunque in Turchia. A Diyarbakir un milione di persone è scesa in piazza nonostante gli attacchi continui della Polizia e dell’Esercito con i cannoni ad acqua e i manganelli. Nell’impossibilità di bloccare l’afflusso dei curdi la Polizia ha anche aperto il fuoco contro i manifestanti e li ha inondati dagli elicotteri di gas CS. Ma gli attivisti hanno eretto barricate per rallentare l’intervento delle forze repressive e per permettere l’afflusso della gente sulla spianata di Baglar dove era prevista la celebrazione. Come hanno testimoniato i componenti della Rete Italiana di Solidarietà con il popolo curdo, presenti alla manifestazione, numerosi attivisti e semplici manifestanti sono stati fermati e arrestati, tra questi lo stesso Selahattin \u003Cmark>Demirtas\u003C/mark> e molti deputati e dirigenti del BDP.\r\nCinque soldati sono morti in scontri armati nelle zone di montagna del Kurdistan turco, nella provincia di Sirnak, con unità del Pkk.\r\nCome è ormai tradizione, in occasione del Newroz i gruppi politici kurdi avanzano rivendicazioni politiche, puntualmente represse con la forza dalle autorità turche. 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