","La rivoluzione in Rojava. La testimonianza di Paolo Pachino","post",1543335767,[60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/paolo-pachino/","http://radioblackout.org/tag/rivoluzione-in-rojava/","http://radioblackout.org/tag/rojava/","http://radioblackout.org/tag/siria/",[65,66,67,31],"paolo pachino","rivoluzione in rojava","rojava",{"post_content":69},{"matched_tokens":70,"snippet":73,"value":74},[71,72],"essere","ferito","ciò, in guerra puoi morire, \u003Cmark>essere\u003C/mark> \u003Cmark>ferito\u003C/mark>. Qui in Europa, in un","Paolo è tornato da poco dalla Siria, dove si è recato per la terza volta per combattere con Le YPG, le milizie di autodifesa della rivoluzione democratica radicale nel nord del paese.\r\nPaolo si trova ai domiciliari, perché quando è partito era sottoposto ad obbligo di firma e divieto di dimora per gli scontro sotto al carcere delle Vallette della notte di capodanno.\r\nSapeva cosa lo aspettava al ritorno. Carcere e, ora, domiciliari.\r\nCon lui abbiamo ripercorso la sua vicenda personale e abbiamo fatto il punto sulla situazione in Siria, in bilico tra guerra e rivoluzione.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/2018-11-27-pachino-siria.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito il comunicato scritto da Paolo, dopo il suo ritorno.\r\n“A Marzo ho deciso di sottrarmi all’obbligo di firma per tornare in Siria, per questo dopo qualche mese e stato emesso un mandato di arresto dalla procura di Torino .\r\nDopo più 6 mesi in Siria, rieccomi di nuovo qui, in Europa e in Italia.\r\nRitornare non è facile, non sono scelte che si prendono in poche ore o in qualche giorno.\r\nSono partito per la Siria a Marzo, avevo deciso di violare le misure cautelari che mi erano state imposte a inizio febbraio del 2018. Firmavo quotidianamente nella caserma dei carabinieri di Grugliasco e non potevo nemmeno vivere o passare da Torino, dove risiedo e in cui per anni ho lottato e sostenuto lotte, al fianco degli oppressi e contro gli oppressori.\r\nIl mio viaggio, programmato da mesi, non volevo rinviarlo per delle semplici misure cautelari, volevo ritornare in Siria per la 3^ volta e unirmi allo Ypg.\r\nPer questo dopo tanti giri, sono riuscito ad arrivare in Siria.\r\nEro consapevole anche delle conseguenze che questa scelta avrebbe potuto portare, infatti dopo qualche mese, le misura cautelare è stata aggravata, ed è stato emesso un mandato di arresto dalla procura di Torino.\r\nSono stati 6 mesi belli, coinvolgenti e pieni di gioia, ma anche duri e difficili. Si sa la rivoluzione è bella, ma portarla avanti e sopratutto difenderla è molto difficile, e lo capisci quando la pratichi, perché in un mondo patriarcale, sessista, autoritario e gerarchico non è facile uscire da questi schemi, trasformare una società e soprattutto se stessi.\r\nSono tornato per portare avanti le mie idee, i miei valori e la mia etica, che in questi mesi ho praticato e sperimentato ancora di più.\r\nÈ vero, l’Occidente sembra allo sfascio, a volte si vive meglio in guerra, che in mezzo all’egoismo sfrenato dove tutto sembra impossibile, ma anche in Siria 8 anni fa era tutto impossibile.\r\nCredo nella libertà e nelle lotta quotidiana, perché la rivoluzione in primis dobbiamo sentirla dentro di noi, credo non sia nemmeno facile, ma personalmente non voglio restare a guardare mentre tutto va a rotoli e voglio cercare il meglio intorno a me; come già fanno tantissimi compagni e compagne che da anni in Italia, come in Europa, portano avanti lotte e resistenze, contro questo sistema che cerca di dominarci.\r\nQuello che ho visto in Siria in questi mesi, è stata una confederazione Democratica, che nonostante la fatica della guerra, lotta, resiste e sopratutto si organizza. Conosciamo la Siria come un luogo di guerra, sì è vero, è pieno di check point, di armi ecc, ma dentro le città libere da anni è vietato girare con armi, proprio per non portare avanti e coltivare una società militarista.\r\nQuello che ho visto stavolta, sono stati i ragazzi arabi, lottare insieme a loro al fronte o semplicemente stando in città, sono anche loro la forza di questa rivoluzione, gli arabi insieme ai curdi, gli assiri, e le molte altre etnie che vivono nel Nord della Siria.\r\nHo deciso di tornare perché, dopo quasi due anni nello Ypg, ho visto il meglio di una rivoluzione e le sue contraddizioni, ma quello che per me è importate è che lo Ypg lotti contro queste contraddizioni.\r\nPer questo mi sento Ypg a vita, non è un esercito invasore, colonialista o militarista, ma è un esercito di liberazione che difende i popoli e soprattutto sta in mezzo al popolo.\r\nQuesto mio terzo viaggio in Siria, mi ha fatto capire molte altre cose, che non avevo compreso prima, se tornassi indietro lo rifarei, ripartirei, non mi sono assolutamente pentito. Adesso affronto tutte le conseguenze di cui ero consapevole prima di partire.\r\nL’unico rammarico, non aver potuto difendere Afrin, \u003Cmark>essere\u003C/mark> arrivato dopo che è stata invasa, questo è l’unico rimorso, non \u003Cmark>essere\u003C/mark> arrivato prima. Riabbracciare i compagni, gli amici che tornavano da Afrin è stato bellissimo, non poter più rivedere altri amici, compagni no, non è stato bello, ma loro mi hanno dato la forza per continuare a lottare.\r\nPer me prima di tutto viene la rivoluzione, la lotta e soprattutto l’amore con cui si porta avanti.\r\nSi sa, quando si lotta si è automaticamente messi dal sistema e da chi lo governa, dall’altra parte ossia quella del torto.\r\nQuindi se sono dalla parte del torto, dico a chi pensa ciò, che è stato lo Ypg, a liberare una\r\nparte di Siria dallo Stato Islamico, è stato lo Ypg che ha difeso valorosamente Afrin e che resiste ancora in quei territori occupati dall’esercito turco e dalle bande jihadiste, ed è anche grazie allo Ypg ed alle strutture civili che questa rivoluzione sopravvive, resiste e lotta.\r\nIn uno scenario di guerra così ampio non è facile, sembrava impossibile, ma lì adesso è possibile, anzi è realtà.\r\nAdesso non si possono fare previsioni o dire se questa rivoluzione sopravviverà o quanto, perché questa rivoluzione non ha schemi imposti da nessuno e si sperimenta ogni giorno.\r\nAdesso è il momento di lottare, resistere agli attacchi del sistema.\r\nE bisogna \u003Cmark>essere\u003C/mark> consapevoli dei rischi che può portare ciò, in guerra puoi morire, \u003Cmark>essere\u003C/mark> \u003Cmark>ferito\u003C/mark>. Qui in Europa, in un contesto diverso, puoi perdere la libertà, \u003Cmark>essere\u003C/mark> perseguitato dalla legge, tutto questo solo perché siamo stati messi nella parte del torto.\r\nMa lotterò, insieme ai compagni e alle compagne, come ho sempre fatto, fino a quando non saranno loro, i potenti, gli sfruttatori ad \u003Cmark>essere\u003C/mark> considerati quelli dell’altra parte, quella del torto.\r\nSi sa quando si lotta, non veniamo accettati dai potenti tanto meno da chi li protegge ogni giorno.\r\nBasta non aver paura ed \u003Cmark>essere\u003C/mark> consapevoli di quello che si fa e, soprattutto, bisogna crederci.\r\nQuesto ho imparato dalla Rivoluzione Confederale ancora in atto nel Nord della Siria.\r\nPer questo sono tornato per resistere e lottare, contro questo sistema capitalista-autoritario.\r\nSe non ora quando?\r\nA me piace vivermi il presente e nessuno mai potrà fermare la lotta e il desiderio per la libertà che quotidianamente cerco di portare avanti e praticare insieme a tanti compagni e compagne, per questo, anche se su di me pende un mandato di arresto, sono ritornato.\r\nLo faccio con i martiri nel cuore e pensando che nulla è impossibile, basta lottare. E lottando si può anche cadere, basta sapersi rialzare, con più forza e grinta di prima.\r\nLa rivoluzione non deve \u003Cmark>essere\u003C/mark> un sogno, la rivoluzione per me è la realtà.\r\nBella, difficile, faticosa ma piena di amore e gioie.\r\n\r\nLa lotta è vita, \r\nLa vita è amore, \r\nL’amore è rivoluzione.\r\n\r\nCi vediamo per le strade e piazze, quelle stesse strade che per anni ho percorso insieme a tanti compagne e compagni e amici a me cari.”",[76],{"field":77,"matched_tokens":78,"snippet":73,"value":74},"post_content",[71,72],1157451334002147300,{"best_field_score":81,"best_field_weight":82,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":46,"score":84,"tokens_matched":85,"typo_prefix_score":21},"2211830759424",14,1,"1157451334002147441",2,{"document":87,"highlight":112,"highlights":118,"text_match":121,"text_match_info":122},{"cat_link":88,"category":89,"comment_count":46,"id":90,"is_sticky":46,"permalink":91,"post_author":92,"post_content":93,"post_date":94,"post_excerpt":52,"post_id":90,"post_modified":95,"post_thumbnail":96,"post_thumbnail_html":97,"post_title":98,"post_type":57,"sort_by_date":99,"tag_links":100,"tags":106},[43],[45],"47747","http://radioblackout.org/2018/05/crisi-coreana-trump-rischia-di-far-saltare-lincontro-con-kim-jong-un/","info","La visita del presidente sudcoreano Moon Jae-in da Donald Trump era stata definita come «propedeutica» al prossimo incontro tra il presidente americano e Kim Jong-un a Singapore il 12 giugno.\r\n\r\nMeeting che a questo punto è in alto mare: nonostante Moon jae-in abbia ancora una volta vestito il ruolo di \"mediatore\", Trump ha lasciato balenare che quell’incontro potrebbe anche non farsi: non il 12 giugno almeno.\r\n\r\nPoco prima di riunirsi con Moon, Trump ha spiegato che «Kim è serio, ma l’incontro potrebbe essere posticipato». Poco dopo, secondo Reuters, Mike Pence – invece – avrebbe ribadito che l’incontro si farà. Non è ancora chiaro cosa succederà il 12 giugno ma se l'incontro non si farà, potrebbe rappresentare un passo indietro ai negoziati discussi fino ad ora.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone Pieranni, giornalista de Il Manifesto\r\n\r\nUsa vs Corea del Nord\r\n\r\n \r\n\r\n ","23 Maggio 2018","2018-05-24 12:14:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/8669758-3x2-940x627-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/8669758-3x2-940x627-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/8669758-3x2-940x627-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/8669758-3x2-940x627-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/8669758-3x2-940x627.jpg 940w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Crisi coreana: Trump rischia di far saltare l'incontro con Kim Jong-un",1527078315,[101,102,103,104,105],"http://radioblackout.org/tag/corea-del-nord/","http://radioblackout.org/tag/corea-del-sud/","http://radioblackout.org/tag/moon/","http://radioblackout.org/tag/trump/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[107,108,109,110,111],"corea del nord","corea del sud","Moon","Trump","USA",{"post_content":113},{"matched_tokens":114,"snippet":116,"value":117},[115,71],"serio","ha spiegato che «Kim è \u003Cmark>serio\u003C/mark>, ma l’incontro potrebbe \u003Cmark>essere\u003C/mark> posticipato». 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I “fascisti del Terzo Millennio” cercano di rendersi accattivanti attraverso la patina dell’associazionismo, ma in realtà sdoganano, \"ammodernandole\", le idee del ventennio fascista, tentando di assicurarsi un posticino ai “piani alti”. E laddove trovano ostacoli nella loro propaganda, passano alle azioni più drastiche: accoltellamenti, spedizioni punitive e aggressioni.\r\n\r\nLa manovalanza e la violenza di Casapound e dei gruppi nazifascisti devono essere inquadrate nel contesto “storico” di questo Paese nel quale gli squadristi, dal primo dopo guerra ad oggi, hanno sempre operato: l’instaurazione di un clima di paura e terrore che serva ai loro finanziatori e referenti politici più alti in grado per poter mantenere lo status quo. Fascismo, infatti, non è solo nel rigurgito dei gruppetti di estrema destra, ma è nelle politiche che loro stessi appoggiano: nei provvedimenti razzisti, nei lager per immigrati, nelle carceri, negli istituti bancari, negli attacchi padronali ai lavoratori.\r\nIl movimento di base ha preso in carico la battaglia antifascista, ben sapendo che le istituzioni, così come le forze dell’ordine, poco hanno fatto e dichiarano di poter fare, nonostante la nostra Costituzione sia antifascista. Come già accaduto nella nostra storia, i fascismi si possono e si devono sconfiggere. Per questo chiamiamo a raccolta la cittadinanza a manifestare contro il fascismo, perché la presenza di Casapound è incompatibile con Parma, città antifascista.”\r\n\r\nAscolta l'intervento di Massimiliano, un compagno di Parma: 2012 06 28 massimiliano antifa parma\r\n\r\nscarica l'audio","28 Giugno 2012","Sabato 30 giugno il movimento antifascista di Parma sfilerà per le vie del quartiere Montanara e della città, per chiedere la chiusura della sede fascista di Casapound. \r\nIl concentramento del corteo è alle ore 17 al parco Montermini in via Ognibene.\r\nSi tratta di un’ulteriore tappa di una battaglia che nasce nel 2008 - da parte del comitato di abitanti del quartiere - e accolta dall'intero movimento antifascista. \r\nCasa Pound si è distinta per aver detto che i partigiani sono “vecchi bastardi” e, di recente per l’aggressione – con lame a bastoni – ad un gruppo di antifascisti riuniti al circolo Minerva il 12 maggio.\r\n\r\nScrive il Comitato Antifascista di Montanara nell’appello per la manifestazione:\r\n“Dietro ai “liberi pensieri” e ad un ribellismo solo sbandierato, c’è solo classismo, revisionismo e razzismo. 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Alcuni compagni sono stati presi a manganellate. Giovedì è stato lo stesso capo del governo ad annunciare in chat su #matteorisponde che non sarebbe venuto in Toscana per l'evento ma che avrebbe tenuto un collegamento.\r\nC'è stata tensione e qualche ferito, poi la situazione sembrava essere tornata calma quando gli scontri sono ripresi con violenza. Lancio di pietre, bastoni e ortaggi. E' stato colpito da una manganellata anche il videomaker di Repubblica Andrea Lattanzi. Un compagno è stato fermato.\r\nAbbiamo sentito un collega di Lattanzi presente sul luogo degli scontri\r\nscontri a Pisa\r\n\r\n ","29 Aprile 2016","2016-05-02 12:48:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/pisa_stefano-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/pisa_stefano-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/pisa_stefano-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/pisa_stefano.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Renzi manda un tweet alla piazza pisana con le botte della sua polizia",1461938962,[175,176,177],"http://radioblackout.org/tag/30-anni-di-internet/","http://radioblackout.org/tag/pisa/","http://radioblackout.org/tag/scontri/",[179,180,181],"30 anni di internet","Pisa","scontri",{"post_content":183},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":186},[72,71],"C'è stata tensione e qualche \u003Cmark>ferito\u003C/mark>, poi la situazione sembrava \u003Cmark>essere\u003C/mark> tornata calma quando gli scontri","Finito di scrivere i suoi sproloqui digitali pieni di vacue promesse e parole al vento prive di significato, il premier avrebbe dovuto andare a Pisa per i 30 anni di internet italiano, cominciato al Cnr pisano, ma non si è visto invece c'erano i suoi contestatori (lo striscione più apprezzato è stato appunto: “Parole parole parole” come la canzone di Mina e Alberto Lupo) e subito sono scoppiati tafferugli: la polizia, schierata in forze, ha caricato gruppi di dimostranti. 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Un compagno è stato fermato.\r\nAbbiamo sentito un collega di Lattanzi presente sul luogo degli scontri\r\nscontri a Pisa\r\n\r\n ",[188],{"field":77,"matched_tokens":189,"snippet":185,"value":186},[72,71],1157451333465276400,{"best_field_score":192,"best_field_weight":82,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":46,"score":193,"tokens_matched":85,"typo_prefix_score":21},"2211830497280","1157451333465276529",{"document":195,"highlight":227,"highlights":233,"text_match":236,"text_match_info":237},{"cat_link":196,"category":197,"comment_count":46,"id":198,"is_sticky":46,"permalink":199,"post_author":92,"post_content":200,"post_date":201,"post_excerpt":52,"post_id":198,"post_modified":202,"post_thumbnail":203,"post_thumbnail_html":204,"post_title":205,"post_type":57,"sort_by_date":206,"tag_links":207,"tags":217},[43],[45],"55988","http://radioblackout.org/2019/11/brasile-un-punto-sulla-controrivoluzione-preventiva-di-bolsonaro/","Dall'omicidio di Marielle Franco agli incendi in Amazzonia, il Brasile governato dal fascista Bolsonaro sta da tempo attraversando un'ennesima fase controrivoluzionaria preventiva, in cui emerge in maniera quanto mai esplicita lo storico connubio tra autoritarismo e capitalismo, ben radicato a livello pratico e teorico in tutta la regione latino-americana.\r\n\r\nCome si inserisce l'attuale espansione latifondistica in Amazzonia nello sfruttamento di questa regione e nel genocidio e schiavizzazione delle popolazioni indigene che la popolano, a partire dalla conquista coloniale? Quali sono gli interessi che si giocano dietro ai processi di accumulazione capitalistica legati agli incendi e mascherati dietro al concetto edulcorato di \"agro-business\"? Più in generale, nel contesto brasiliano vi è una chiara continuità che si evidenzia nelle trasformazioni del modo di produzione capitalistico e nelle forme sociali ad esso legate - che può essere compresa solo a partire dallo storico legame tra latifondisti e industriali - di cui il governo Bolsonaro non è che un tassello, così come lo fu la dittatura militare nel 1964 o ancora il suicidio di Getúlio Vargas nel 1954.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Luciano - compagno di São Paulo con cui qualche mese fa avevamo già tracciato alcune riflessioni sullo Stato fascista in fase di ristrutturazione e crisi in Brasile - partendo dalle recenti evidenze che confermano il coinvolgimento di Bolsonaro nell'omicidio di Marielle Franco.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/lu.mp3\"][/audio]","1 Novembre 2019","2019-11-01 16:38:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/bolsonaro-floresta-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/bolsonaro-floresta-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/bolsonaro-floresta-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/bolsonaro-floresta-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/bolsonaro-floresta-1024x569.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/bolsonaro-floresta-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/bolsonaro-floresta.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile: un punto sulla controrivoluzione preventiva di Bolsonaro",1572612930,[208,209,210,211,212,213,214,215,216],"http://radioblackout.org/tag/amazzonia/","http://radioblackout.org/tag/autoritarismo/","http://radioblackout.org/tag/bolsonaro/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/incendi/","http://radioblackout.org/tag/indios/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/",[218,219,220,221,222,223,224,225,226],"amazzonia","autoritarismo","bolsonaro","brasile","capitalismo","colonialismo","incendi","indios","sfruttamento",{"post_content":228},{"matched_tokens":229,"snippet":231,"value":232},[71,230],"storico","ad esso legate - che può \u003Cmark>essere\u003C/mark> compresa solo a partire dallo \u003Cmark>storico\u003C/mark> legame tra latifondisti e industriali","Dall'omicidio di Marielle Franco agli incendi in Amazzonia, il Brasile governato dal fascista Bolsonaro sta da tempo attraversando un'ennesima fase controrivoluzionaria preventiva, in cui emerge in maniera quanto mai esplicita lo \u003Cmark>storico\u003C/mark> connubio tra autoritarismo e capitalismo, ben radicato a livello pratico e teorico in tutta la regione latino-americana.\r\n\r\nCome si inserisce l'attuale espansione latifondistica in Amazzonia nello sfruttamento di questa regione e nel genocidio e schiavizzazione delle popolazioni indigene che la popolano, a partire dalla conquista coloniale? 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Questo ci si auspicava. Invece con rapida e progressiva codardia si è andati verso l'annullamento del convegno sulla vicenda Moro previsto per oggi, 12 maggio, a Palazzo san Macuto. Le spiegazioni ufficiose ma autorevoli di Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera non hanno convinto gli organizzatori. Nel senso che il giornalista ha finito col riportare tutto nel comodo solco dell'annoso problema della sensibilità delle vittime (ma diremmo meglio delle associazioni rappresentanti) che in via generale non sopportano che a parlare siano anche coloro che all'epoca dei fatti scelsero di stare dalla parte degli sparatori senza divisa. Di fatti il primo pezzo dell'evento a saltare è proprio la tavola rotonda in cui, tra gli altri, le vittime o i loro rappresentanti avrebbero dovuto prendere parola. In realtà come è stato ben rilevato da Paolo Persichetti, che non a caso avrebbe dovuto intervenire in maniera non innocua su \"Il PCI durante il caso Moro. Origini e movente del discorso dietrologico\", il problema è politico e storico. Il PD semplicemente non tollera di essere accostato alle proprie responsabilità. Il PCI, ieri, e il PD, oggi, si sono tranquillamente rifugiati nelle ricostruzioni storiche discutibili (con dire eufemistico) di un Flamigni e apprezzano evidentemente i quintali di dietrologia che vengono scaricati ancora oggi su questa vicenda perché dopo quarant'anni non sono ancora in grado di fare i conti con la realtà di migliaia di giovani armati o meno che vollero rompere con una generazione di parolai ma molto meno con le generazioni che li precedettero che rimasero come una sorta di inconfessabile matrice comune.\r\n\r\nProprio con Paolo Persichetti abbiamo deciso di tentare un'interpretazione dei fatti che hanno portato alla cancellazione del convegno.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","12 Maggio 2016","2016-05-14 02:44:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/persichetti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"270\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/persichetti.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Voltare pagina? Non credo",1463070550,[254,255,256,257,258],"http://radioblackout.org/tag/anni-settanta/","http://radioblackout.org/tag/brigate-rosse/","http://radioblackout.org/tag/caso-moro/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/storiografia/",[260,261,262,263,264],"anni settanta","Brigate Rosse","Caso Moro","storia","storiografia",{"post_content":266},{"matched_tokens":267,"snippet":268,"value":269},[230,71],"il problema è politico e \u003Cmark>storico\u003C/mark>. Il PD semplicemente non tollera di \u003Cmark>essere\u003C/mark> accostato alle proprie responsabilità. Il","Voltare pagina. Questo ci si auspicava. Invece con rapida e progressiva codardia si è andati verso l'annullamento del convegno sulla vicenda Moro previsto per oggi, 12 maggio, a Palazzo san Macuto. Le spiegazioni ufficiose ma autorevoli di Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera non hanno convinto gli organizzatori. 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Per fortuna sono tante le persone che non hanno paura di affrontare la loro condizione di corpo come materia creante e ricreatrice. Puoi ciò che sentì . Ma tutt’ora in molti luoghi si tende a ghettizzare o opprimere la persona usandone sesso biologico e sessualità ...\r\n\r\n\r\nEsplorazione del tema e intervista a\r\nJax Hades Vs #Astrid\r\n\r\nCredits foto :Sabrina Casiroli\r\n\r\n\r\nmusica :\r\n\r\nDADI ETRO - A CENA CON I CASI UMANI\r\n\r\nVIKTORIA MODESTA - PROTOTYPE\r\n\r\nNAOMI SMALLS - POSE\r\n\r\nMINA - MI SEI SCOPPIATO DENTRO AL CUORE\r\n\r\nEURYTHMICS - THERE MUST BE AN ANGEL\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/astrid-17092020drag-queen.mp3\"][/audio]","24 Settembre 2020","2020-09-24 13:45:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/maladrag-200x110.jpg","MALA DRAG FEMME QUEEN","podcast",1600954863,[323,324,325,326,327,328,329,330,331],"http://radioblackout.org/tag/arte/","http://radioblackout.org/tag/astrid/","http://radioblackout.org/tag/drag/","http://radioblackout.org/tag/dragqueen/","http://radioblackout.org/tag/essere-sferico/","http://radioblackout.org/tag/no-gender/","http://radioblackout.org/tag/performance/","http://radioblackout.org/tag/sessualita/","http://radioblackout.org/tag/sferico/",[290,294,292,300,276,298,304,302,296],{"post_content":334,"tags":339},{"matched_tokens":335,"snippet":337,"value":338},[336],"sferico","esplora l’essere \u003Cmark>sferico\u003C/mark> e la danza dell’empatia .\r\nIl","esplora l’essere \u003Cmark>sferico\u003C/mark> e la danza dell’empatia .\r\nIl sistema binario e giudicante ha esasperato la condizione umana . 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