","Renzi e la democrazia nel tempo dell'astensionismo","post",1416938884,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-regionali-2014/","http://radioblackout.org/tag/lega/","http://radioblackout.org/tag/politica-interna/","http://radioblackout.org/tag/renzi/",[21,15,19,17],{"post_content":53,"tags":58},{"matched_tokens":54,"snippet":56,"value":57},[55],"elezioni","Le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> in Emilia Romagna e Calabria","Le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> in Emilia Romagna e Calabria palesano una scollatura che ormai non dà più indicazioni geografiche. Siamo ormai a distanze siderali dalle regioni quasi religiosamente monocolore ma altrettanto da un modello che vede confinata a sud un'insofferenza che veniva descritta preda dei più facili populismi. Scricchiolano tutti gli accordi tra PD e PDL e per primo il cosiddetto patto del Nazareno, alla luce di quanto uscito dalle urne tra domenica e lunedì. La posizione di Forza Italia sembra ormai debolissima se non in via di disintegrazione e dunque Renzi passa all'attacco di un alleato che sembra quasi non servirgli più. \r\n\r\nNon importa che sia l'astensionismo il grande vincitore delle ultime \u003Cmark>regionali\u003C/mark>, Renzi vuole ostinatamente passare all'incasso, conscio che in materia di voto contano le percentuali relative ai votanti e soprattutto del fatto che non si profilano all'orizzonte competitor reali. Così rilascia dichiarazioni sconvolgenti e in parte ridicole, lasciando credere che la questione dei numeri assoluti non ponga problematicità particolarmente rilevanti. \r\n\r\nBoom della Lega in Emilia, che diventa però una forza concorrente solo in coalizione con il solito centrodestra più i Frateli d'Italia della Meloni.\r\n\r\nSi conferma l'indebolimento progressivo del M5S sempre più assimilato all'odiato ceto politico nella percezione di chi ancora va a votare. Intanto i media mainstream, che hanno contribuito a creare il successo di Salvini cercando di metterlo alle strette come fatto precedentemente con Grilo, non mostrano di avere una grande progettualità se non un tifo obbligato per l'unico candidato per loro credibile ancora in pista, Renzi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco Revelli, storico e commentatore politico\r\n\r\nREPELLI",[59,65,67,69],{"matched_tokens":60,"snippet":64},[61,62,63],"Elezioni","regionali","2014","\u003Cmark>Elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>regionali\u003C/mark> \u003Cmark>2014\u003C/mark>",{"matched_tokens":66,"snippet":15},[],{"matched_tokens":68,"snippet":19},[],{"matched_tokens":70,"snippet":17},[],[72,77],{"field":22,"indices":73,"matched_tokens":74,"snippets":76},[33],[75],[61,62,63],[64],{"field":78,"matched_tokens":79,"snippet":56,"value":57},"post_content",[55],1736172819517538300,{"best_field_score":82,"best_field_weight":83,"fields_matched":84,"num_tokens_dropped":33,"score":85,"tokens_matched":86,"typo_prefix_score":33},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",3,6646,{"collection_name":44,"first_q":21,"per_page":89,"q":21},6,{"facet_counts":91,"found":86,"hits":120,"out_of":228,"page":14,"request_params":229,"search_cutoff":23,"search_time_ms":86},[92,100],{"counts":93,"field_name":98,"sampled":23,"stats":99},[94,96],{"count":14,"highlighted":95,"value":95},"anarres",{"count":14,"highlighted":97,"value":97},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":84},{"counts":101,"field_name":22,"sampled":23,"stats":118},[102,104,106,108,110,112,114,116],{"count":14,"highlighted":103,"value":103},"salvini",{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"livorno",{"count":14,"highlighted":107,"value":107},"Lega Nord",{"count":14,"highlighted":109,"value":109},"flop del voto",{"count":14,"highlighted":111,"value":111},"astensione record",{"count":14,"highlighted":113,"value":113},"Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":115,"value":115},"elezioni emilia-romagna",{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"contestazione a salvini a livorno",{"total_values":119},8,[121,152,194],{"document":122,"highlight":139,"highlights":144,"text_match":147,"text_match_info":148},{"comment_count":33,"id":123,"is_sticky":33,"permalink":124,"podcastfilter":125,"post_author":95,"post_content":126,"post_date":127,"post_excerpt":39,"post_id":123,"post_modified":128,"post_thumbnail":129,"post_title":130,"post_type":131,"sort_by_date":132,"tag_links":133,"tags":138},"29391","http://radioblackout.org/podcast/salvini-fascista-livorno-non-ti-vuole/",[95],"Matteo Salvini ha provato a fare un comizio in un mercato del centro di Livorno, ma la risposta degli antifascisti e degli abitanti del quartiere lo ha impedito.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario della Federazione Anarchica Livornese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 04 24 dario salvini e livorno\r\n\r\nDi seguito il resoconto di un compagno che c'era in uscita sul prossimo numero del settimanale Umanità Nova.\r\nDopo la provocatoria presenza del nazileghista Borghezio, a Livorno mercoledì 22 aprile è arrivato anche Salvini, per una tappa del suo tour elettorale in vista delle elezioni regionali.\r\nStando alle notizie date nei giorni precedenti dalla stampa locale, il leader leghista sarebbe dovuto arrivare alle 9 e mezza al gazebo della Lega Nord in Via Grande, vicino alla zona del mercato, per poi passeggiare tra le strade del centro, tra i negozi e i banchi degli ambulanti.\r\nLa mattina di mercoledì 22 però, tra i banchi del mercato la tensione è alta, nessuno vuole essere strumentalizzato dalla Lega e i commenti della gente sono tutti contro Salvini. 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Tutti là per impedire a Salvini di venire al mercato di piazza Cavallotti per il suo solito spot razzista.\r\n\r\nLa Lega non ha montato nessun gazebo, è riuscita solo ad aprire un banchino dall’altra parte della strada, protetta su ogni lato da cordoni di agenti in assetto antisommossa.\r\n\r\nQuando da dietro i caschi blu si alzano una bandiera leghista ed una bandiera del Granducato di toscana con i colori degli Asburgo-Lorena, parte la contestazione vera e propria, viene aperto uno striscione e tutti cantano Bella Ciao, da una finestra qualcuno sventola una bandiera rossa. La folla dei contestatori cresce, i passanti si uniscono alla manifestazione spontanea e partono i primi slogan: “Salvini, fascista! Livorno non ti vuole!”, “siamo tutti clandestini!”, “Se ci sono i disoccupati, la colpa è dei padroni e non degli immigrati!”.\r\n\r\nQuando, in ritardo, arriva Salvini passando da una strada laterale per evitare le contestazioni, i manifestanti sono ormai più di 200. Allora la protesta si fa più intensa e molti riescono, aggirando il primo cordone di polizia in borghese, ad arrivare di fronte agli scudi dell’antisommossa, a pochi metri dal gruppetto di leghisti che si fanno selfie con il proprio capo. Gli slogan e i cori coprono completamente le parole di Salvini, che quando sale in piedi su una panchina per parlare al microfono, da bravo collezionista di felpe, indossa una maglia con su scritto “Livorno” che accende ancora di più la contestazione. A quel punto una fitta pioggia di pomodori e uova lo costringe a scendere dalla panchina e a passare la parola ad un altro leghista. È ormai chiaro che Salvini non farà nessuna passeggiata per il mercato.\r\n\r\nDopo pochi minuti, i leghisti concludono il breve comizio, e Salvini per rispondere alle domande dei giornalisti senza essere sovrastato dagli slogan dei dimostranti deve allontanarsi di circa un centinaio di metri, in una via della Madonna deserta e blindata. La visita dello showman padano dura poco più di mezzora, un corteo di mezzi della polizia lo scorta verso la prossima tappa del suo tour elettorale.\r\n\r\nLo sparuto gruppo di leghisti, protetto dai cordoni delle forze del disordine, resta per una ventina di minuti circondato dai manifestanti, che continuano a scandire slogan e bruciano una bandiera della Lega che qualche timido padano aveva probabilmente abbandonato a terra allontanandosi. Quando alla fine i sostenitori di Salvini se ne vanno via in macchina scortati dalla polizia, la folla dei contestatori si dirada e la manifestazione si scioglie.\r\n\r\nIl fascista Salvini non è riuscito a fare un passo nel centro di Livorno e non ha neanche visto il mercato, di cui ha potuto però apprezzare “al volo” alcuni prodotti ortofrutticoli. La mattina del 22 aprile a Livorno è stato dimostrato che la propaganda della Lega può essere spezzata. La foto del giorno di Salvini non è quella di un “capitano” che dispensa strette di mano tra la gente, ma quella di un politico che mostra uno dei pomodori che la gente gli ha lanciato contro. Lo spot non è riuscito, il pubblico stavolta ha fatto irruzione sulla scena, senza preoccuparsi delle conseguenze mediatiche della contestazione. \r\n\r\nLa risposta della città, di chi a Livorno rifiuta il razzismo e il fascismo, di chi respinge la propaganda della Lega, è stata un segnale importante, che si intreccia con le contestazioni che ci sono state anche in altre città Toscane in questi giorni, con il grande corteo contro il comizio di Salvini a Roma il 28 febbraio scorso, con la contestazione a Torino di un mese fa, e con tutte le altre manifestazioni di protesta contro la propaganda della Lega. Ma la contestazione di Salvini a Livorno si salda anche con la manifestazione dei lavoratori di sabato 18 aprile, che ha portato in piazza anche la lotta contro le politiche del governo che cercano di spezzare la solidarietà tra gli sfruttati.\r\nSalvini ha promesso che tornerà a Livorno, speriamo che da bravo politico non mantenga le promesse, ma nel caso dovesse tornare speriamo che torni in estate, in modo che possa assaggiare gli ottimi cocomeri del mercato.\r\nuno che c'era","26 Aprile 2015","2018-11-01 22:24:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/salvini-e-il-pomodoro-200x110.jpg","Salvini, fascista! 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L’esito no, cioè la conferma al governo della regione del partito che l’ha amministrata dal 1970, ma l’affluenza al voto, che non ha raggiunto il 38 % degli aventi diritto, è stato un crash test per il sistema politico della regione.\r\nIl voto ha dimostrato la lontananza della base del partito dalle politiche confindustriali di Renzi. Ha ricordato anche che le schifezze clientelari di Errani e di tutto il consiglio regionale, nonché il problemuccio dei rimborsi spese che ha coinvolto anche Bonacini, il presidente eletto, hanno incrinato il sistema fiduciario che da decenni ha sostenuto i partiti di sinistra al governo della regione . Ha dimostrato che senza il leader Forza Italia non esiste e che in Emilia Romagna si trovano ancora resistenze alla becera demagogia razzista sulla quale la lega nord, anzi Salvini ha costruito la campagna. Non a caso Salvini è stato l’unico leader nazionale che ha condotto la campagna regionale: la lega nord in Emilia Romagna si era auto estinta e nessuno ne sentiva la mancanza.\r\nIl M5S è finalmente emerso come il partito autoritario che è. Un partito che ha avuto il coraggio di presentare per l’ennesima volta Giulia Gibertoni riciclata dopo non essere stata eletta al parlamento europeo. Insomma roba già vista.\r\nL’astensione è il risultato della disillusione, dell’allontanamento da questo sistema politico di centinaia di migliaia di persone. Così il nuovo presidente Stefano Bonacini, eletto con il 49% delle preferenze, in realtà avrà la delega del 18% degli aventi diritto.\r\n\r\nQuesti i risultati, PD 535.109 voti (857.613 nelle regionali del 2010) e Sinistra Ecologia e Libertà 38.845 voti (37.698 nel 2010) raggiungono il 49,69 %. La Lega Nord 233.439 voti (288.601 nel 2010) con Forza Italia 100.478 (518.108 nel 2010) raggiungono il 29,79%. Il M5S 159.456 voti (126.619nel 2010) raggiunge il 13,26%. Infine l’Altra Emilia Romagna con 44.676 voti tocca il 5%.\r\n\r\nIl M5S non è più valvola di sfogo dei delusi; doppiamente delusi. Il modello statunitense dei due megapartiti che si autosostengono con le stesse politiche neoliberali che omogenizzano il panorama istituzionale non rappresenta più un riferimento credibile.\r\nMentre Renzi e una coalizione parlamentare trasversale si organizzano e costruiscono una riforma elettorale che consentirà ad una forza con il 35/37 % dei voti di avere un’ampia maggioranza in parlamento come si tradurrà politicamente la disillusione e la rabbia verso questo panorama politico, la distanza dai partiti e la consapevolezza degli interessi malsani che questi generano?\r\nDue sono le possibilità, aspettare il prossimo demagogo, il leader che ridia fiducia e speranza a milioni di elettori assuefatti da decenni di processi di delega o ricostruire faticosamente e lentamente processi partecipativi reali, traducendo l’astensionismo amorfo in una forza sociale attiva.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone, astenuto nonché anarchico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 11 28 ruini elezioni emilia","30 Novembre 2014","2018-10-17 22:09:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/incidente-treno-200x110.jpg","Emilia Romagna. 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Il modello statunitense dei due megapartiti che si autosostengono con le stesse politiche neoliberali che omogenizzano il panorama istituzionale non rappresenta più un riferimento credibile.\r\nMentre Renzi e una coalizione parlamentare trasversale si organizzano e costruiscono una riforma elettorale che consentirà ad una forza con il 35/37 % dei voti di avere un’ampia maggioranza in parlamento come si tradurrà politicamente la disillusione e la rabbia verso questo panorama politico, la distanza dai partiti e la consapevolezza degli interessi malsani che questi generano?\r\nDue sono le possibilità, aspettare il prossimo demagogo, il leader che ridia fiducia e speranza a milioni di elettori assuefatti da decenni di processi di delega o ricostruire faticosamente e lentamente processi partecipativi reali, traducendo l’astensionismo amorfo in una forza sociale attiva.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone, astenuto nonché anarchico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\u003Cmark>2014\u003C/mark> 11 28 ruini \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> emilia",[174,176,179],{"matched_tokens":175,"snippet":111,"value":111},[],{"matched_tokens":177,"snippet":178,"value":178},[55],"\u003Cmark>elezioni\u003C/mark> emilia-romagna",{"matched_tokens":180,"snippet":109,"value":109},[],[182,184],{"field":78,"matched_tokens":183,"snippet":171,"value":172},[63,55],{"field":22,"indices":185,"matched_tokens":186,"snippets":188,"values":189},[14],[187],[55],[178],[178],1733921019434893300,{"best_field_score":192,"best_field_weight":150,"fields_matched":84,"num_tokens_dropped":33,"score":193,"tokens_matched":86,"typo_prefix_score":33},"2216192638976","1733921019434893426",{"document":195,"highlight":209,"highlights":218,"text_match":224,"text_match_info":225},{"comment_count":33,"id":196,"is_sticky":33,"permalink":197,"podcastfilter":198,"post_author":199,"post_content":200,"post_date":201,"post_excerpt":39,"post_id":196,"post_modified":202,"post_thumbnail":203,"post_title":204,"post_type":131,"sort_by_date":205,"tag_links":206,"tags":208},"96058","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-27-02-2025-arabia-saudita-mbs-e-le-aspirazioni-di-potenza-globale-tigray-le-ferite-della-guerra-germania-dopo-le-elezioni-yazidi-un-popolo-perseguitato/",[97],"radiokalakuta","In questa puntata Bastioni di Orioni approfondisce il ruolo che l'Arabia Saudita sta giocando sullo scacchiere internazionale ,aspirando ad essere riconosciuta come potenza globale imprescindibile nella definizione dei nuovi equilibri non solo regionali. Ci facciamo aiutare da Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista esperta della penisola araba che ha seguito a lungo anche le vicende yemenite.\r\n\r\nL'Arabia Saudita di Bin Salman si presenta forte della potenza finanziaria del suo fondo sovrano e della società che gestisce le ricchezze petrolifere del paese Aramco,che ormai estende i suoi interessi anche verso l'Asia meridionale .Il faraonico progetto della Vision 2030 che ha come obiettivo anche quello di diversificare le fonti dell'economia saudita e di modernizzare il paese ,per quanto ridimensionato, costituisce il volano con il quale Bin Salman vuole proiettare un' immagine diversa del paese come elemento di stabilità che tenga insieme gli USA ,Russia e Cina dialogando al contempo con lo storico rivale persiano. L'Arabia Saudita guarda anche con interesse al Libano dopo l'elezione di Aoun come presidente e l'indebolimento di Hezbollah e alla Siria mirando a diventare un nodo decisionale che non si puo' ignorare . Forte dei rapporti che lo legano a Trump Bin Salman sta giocando una partita globale, non a caso gli incontri tra le delegazioni russe e americane si sono tenuti a Riyad ,ma non solo sul piano diplomatico anche su quello economico come dimostra la quasi adesione ai BRICS, l'emissioni di obbligazioni in euro per sostenere il progetto \"Vision 2030\" , il mancato rinnovo dell'accordo relativo al pagamento del petrolio in dollari Usa, promosso cinquanta anni fa tra gli Stati Uniti d’America e l’Arabia Saudita . Il principe trova l'opposizione delle correnti conservatrici legate ai valori tradizionale ma è sostenuto dalla maggioranza della popolazione giovane che aspira ad uno stile di vita in linea con le modernizazioni promesse da Bin Salman.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI27022025-BATTAGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMatteo Palamidesse ,giornalista di Focus on Africa ,ci racconta della situazione che ha trovato in Tigray devastato dall guerra civile . Nella regione manca il carburante ,le file ai distributori sono infinite e il prezzo della benzina è arrivato al cambio attuale a quasi 2 euro al litro ,con conseguenze devastanti per il trasporto pubblico che è praticamente fermo. Al di fuori delle città si vedono le conseguenze delle devastazioni provocate dalla guerra ,impianti produttivi danneggiati e chiusi ,con migliaia di persone che hanno perso il lavoro ,molti vagano traumatizzati dalle violenze del conflitto per le strade ,i giovani tentano di andarsene verso la penisola arabica o verso l'Europa intraprendendo viaggi pericolsi che spesso si concludono tragicamente. Si prova a riaprire le scuole ma la gestione dei giovani alunni traumatizzati perchè orfani o perchè ex combattenti è estremamente complessa mentre emergono i dati raccapriccianti delle vittime degli stupri ,usati dalle milizie combattenti come arma contro la popolazione civile .Nonostante questo quadro drammatico la popolazione cerca di ricostruire senza aspettare aiuti che tardano ad arrivare , si ricostituisce un tessuto di solidarietà e sostegno reciproco per sanare le ferite della guerra .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/bastioni-27022025-palamidesse.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Vita Lo Russo attivista e giornalista che vive a Berlino , parliamo delle elezioni tedesche in particolare dell'influenza sull'esito del voto delle mobilitazioni di massa contro AFD ,la composizione del voto per la Linke che inaspettatamente ha raddoppiato i consensi ,l'ambiguità di fondo delle posizioni di certa sinistra tedesca rispetto alla condanna dei crimini sionisti a Gaza e nei territori occupati. A 36 anni dalla caduta del muro l'esito di queste elezioni con il successo della destra di AFD nei laender orientali ,rimanda al fallimento sostanziale del processo di unificazione vissuto ad est come un' annessione forzata a suon di trasferimento di risorse economiche ed umane che però non hanno contribuito alla crescita delle regioni orientali. Con Vita parliamo anche dell'impatto della riunificazione sulla vita delle persone che vivevano nella DDR.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONE-27022025-GERMANIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Laura Schrader ,giornalista e studiosa della questione kurda ,parliamo degli Yazidi in occasione di una mostra che si terrà da sabato 1 marzo al polo del '900 sulla comunità yezidae lo spazio sacro. Il popolo degli yazidi è stato vittima di varie persecuzioni a causa della sua religione eterodossa e l'ultimo tentativo di genocidio è stato perpretato dall'Isis nell'agosto del 2014 nella regione irachena nord occidentale di Sinjar, nel giro di poche settimane più di 5000 persone furono uccise mentre donne e bambini furono ridotti in schiavitù. Un decennio dopo il massacro risultano ancora disperse 2600 persone e molte fosse comuni non sono ancora stae scavate , il massacro ha provocato circa 350000 profughi costretti a fuggire. Con Laura parliamo anche della situazione nel Rojava e dell'attacco delle milizie filo turche contro la diga di Tishrin difesa dalla popolazione del luogo e dai combattenti curdi. Il nuovo governo siriano ,nonostante il maquillage democratico ,è espressione degli integralisti islamici e controllato dalla Turchia che ha come obiettivo quello di cancellare la presenza curda nel nord est e cancellare l'esperienza dell'Amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale che vuole costruire una Siria laica e multietnica.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Bastioni-27022025-schrader.mp3\"][/audio]","1 Marzo 2025","2025-03-01 12:14:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 27/02/2025- ARABIA SAUDITA: MBS E LE ASPIRAZIONI DI POTENZA GLOBALE -TIGRAY: LE FERITE DELLA GUERRA - GERMANIA DOPO LE ELEZIONI -YAZIDI UN POPOLO PERSEGUITATO.",1740831265,[207],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[113],{"post_content":210,"post_title":214},{"matched_tokens":211,"snippet":212,"value":213},[62],"dei nuovi equilibri non solo \u003Cmark>regionali\u003C/mark>. 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Forte dei rapporti che lo legano a Trump Bin Salman sta giocando una partita globale, non a caso gli incontri tra le delegazioni russe e americane si sono tenuti a Riyad ,ma non solo sul piano diplomatico anche su quello economico come dimostra la quasi adesione ai BRICS, l'emissioni di obbligazioni in euro per sostenere il progetto \"Vision 2030\" , il mancato rinnovo dell'accordo relativo al pagamento del petrolio in dollari Usa, promosso cinquanta anni fa tra gli Stati Uniti d’America e l’Arabia Saudita . 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