","Processo agli antifascisti di Formigine","post",1420720014,[59,60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/antifascimo/","http://radioblackout.org/tag/formigine/","http://radioblackout.org/tag/forza-nuova/","http://radioblackout.org/tag/modena/","http://radioblackout.org/tag/processo/",[32,28,30,15,26],{"post_content":66,"post_title":70,"tags":73},{"matched_tokens":67,"snippet":68,"value":69},[28],"ritrovati in un presidio a \u003Cmark>Formigine\u003C/mark> (MO) chiamato da Forza Nuova,","La sera del 12 dicembre 2014, come preannunciato, una trentina di fascisti si sono ritrovati in un presidio a \u003Cmark>Formigine\u003C/mark> (MO) chiamato da Forza Nuova, di fronte all’hotel in cui sono “ospitati” circa 26 profughi, in base al piano di gestione dell’immigrazione amministrato da Stato-Regione-Questura: le stesse autorità, dunque, sbattono in mezzo al nulla un gruppo di persone, e poi autorizzano un presidio fascista nello stesso luogo.\r\n\r\nGli sbirri si gettavano contro un gruppo di antifascisti auto-organizzati. 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\r\n\r\nVivi e Aro sono stati condannati in primo grado a 1 anno e 2 messi senza la possibilità di sospensione della condizionale per gli scontri avvenuti fra antifascisti e polizia, il 12 dicembre scorso a Formigine (Modena), durante una contromanifestazione antifascista per opporsi alla calata dei fascisti di Forza Nuova, vigliaccamente presenti per contestare la presenza di migranti in un albergo del paese modenese, essere umani scappati da paesi in guerra, dove durante gli scontri fra antifascisti e polizia, Vivi e Aro furono arrestati e incarcerati per due giorni nel carcere di Modena.\r\n\r\nIl Tribunale di Modena si è riservato 5 giorni per decidere se mantenere o meno le misure cautelari, obbligo dimora nella provincia di Cremona e rientro notturno obbligato nella case in cui risiedono, che gravano ancora sui nostri compagni.\r\n\r\nAscolta la diretta con Aro: Aro-modena","6 Marzo 2015","2015-03-10 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Uno di essi – e ultimamente in crescita quantitativa – è quello delle deportazioni: le espulsioni coatte verso i cosiddetti paesi d’origine.\r\nRaccogliere informazioni e studiare la macchina delle espulsioni è fondamentale con il fine di lottare e trovare i migliori punti di attacco contro essa. A tal proposito ricordiamo l’opuscolo, fresco di stampa, dal titolo \"Deportazioni. Riflessioni per attaccare il razzismo di Stato\" scaricabile sui tre blog: campagneinlotta.org, nofrontierefvg.noblogs.org e nocprtorino.noblogs.org\r\n\r\nIn questo episodio non staremo qui a elencare le varie modalità attraverso cui lo Stato si garantisce la possibilità di arrestare, detenere e deportare le persone sprovviste di documento europeo, ma piuttosto ci interessa andare al fondo della storia raccontata in un altro importante opuscolo - edito recentemente e scaricabile sul blog nofrontierefvg.noblogs.org – dal titolo \"Egitto paese sicuro? Una storia paradigmatica di reclusione e deportazione dal CPR di Gradisca d’Isonzo\".\r\n\r\n\r\n\r\nSe “normalmente” le torture all’interno degli stati europei hanno la sua esemplare conclusione con l’arrivo nel paese di partenza: chiudendo il cerchio in un eterno perverso gioco dell’oca che dilania migliaia di vite. 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Ne parliamo, ai microfoni di Harraga, in onda su Radio Blackout, con Yasha Maccanico.\r\n\r\nAscolta qui il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/23.5.25RegolamentoEuropeo.mp3\"][/audio]","30 Maggio 2025","2025-05-30 17:09:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/99fuori-2986906019-200x110.jpg","Ragionamenti attorno al nuovo Regolamento Europeo sui rimpatri",1748624974,[218,251,252,253,254],"http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/modello-israele/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[223,195,256,257,258],"modello israele","razzismo","war on migrants",{"post_content":260},{"matched_tokens":261,"snippet":263,"value":264},[262],"origine","a rimpatriare nei paesi di \u003Cmark>origine\u003C/mark>, di una veloce ricollocazione negli","L’11 Marzo viene portata in Commissione Europea la nuova proposta per un quadro giuridico sui rimpatri applicabile dal giugno 2026. 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Le persone migranti intercettate in Tunisia vengono portati al confine per essere letteralmente vendute agli uomini in divisa libici e poi recluse nelle ormai tristemente note carceri di questo paese.\r\n\r\nEcco dove finiscono i soldi che l'Europa e l'Italia destinano alla Libia per contrastare l'immigrazione, in base agli accordi internazionali che si sono susseguiti negli ultimi anni.\r\n\r\nRingraziamo Matteo Garavoglia- Giornalista freelance residente a Tunisi dove scrive di Nord Africa e dintorni- per averci mandato un contributo audio fondamentale per capire la questione. 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Adattamento fisico, chimico, biologico, sociale e migratorio sono a rischio, sottoposti a forzanti indotte dalla produzione industriale, alimentare e trasportistica sempre più energivora. (…)\r\nUn problema di origine capitalista non può avere una soluzione capitalista.\r\nIl riscaldamento globale e la sua accelerazione sono causati principalmente dalle emissioni collegate alle attività umane: industriali, di trasporto e alimentari.\r\nCon Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR, abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui parleremo venerdì 31 gennaio alle 21 alla FAT\r\n\r\nZone rosse ed aree a sorveglianza rinforzata\r\nIl governo sperimenta nuovi meccanismi di esclusione e controllo degli indesiderabili. Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. Intanto, dal 27 gennaio al 30 aprile, saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e Barriera di Milano.\r\nNei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\n\r\nStati Uniti. Una corte di miliardari e l’America profonda\r\nDonald Trump si è insediato lunedì. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. L’imperatore li ha arringati firmando immediatamente la grazia per i golpisti condannati, deportazioni di massa dei clandestini che vivono negli States, la fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. La propaganda elettorale di The Donald non finirà mai: è la sua escape strategy di fronte al possibile fallimento di alcuni obiettivi, dei quali potrà imputare le forze oscure che minacciano l’America.\r\nMantiene subito alcune promesse. Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine dello ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato il 20 gennaio è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano la sua corte e hanno in mano il vero potere, quello dei social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso. \r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nA Davos Trump ha dettato le regole all’Europa, prima tra tutte un investimento del 5% del Pil in spese militari.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. Se riuscirà o meno a realizzarlo dipenderà dalla forza dei movimenti di opposizione che lunedì hanno riempito le piazze di Washington e di tutti gli Stati Uniti con la People March e di tutti coloro che, con tenacia, si battono contro il nuovo imperatore.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nRivolta al CPR di Gradisca\r\nSono giorni di rivolta dentro alle mura del carcere per migranti di Gradisca d’Isonzo, il Cpr in Friuli Venezia-Giulia al confine con la Slovenia, dove sono stipate in vere e proprie gabbie decine di persone.\r\nNegli ultimi dieci giorni, ogni notte, ci sono state proteste, incendi e scontri con le forze dell’ordine. Nonostante cariche, manganellate, pestaggi, spray al peperoncino e lacrimogeni i migranti continuano a lottare contro le condizioni inumane a cui sono sottoposti e l’assenza di informazioni sul proprio destino. Rinchiusi in una prigione per senza documenti potrebbero essere deportati in qualsiasi momento o passarvi un anno e mezzo, prima di essere liberati con un foglio di via.\r\nGiovedì 16 gennaio un recluso è caduto dal tetto della struttura nel tentativo di allontanarsi dal Cpr e far disperdere le proprie tracce. Nella caduta si è fratturato gravemente gli arti ed è stato trasportato in elisoccorso in ospedale. Il clima si è fatto più incandescente la sera di domenica 19 gennaio, quando anche un migrante di origine maghrebina è scivolato dal tetto. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi. É frequente che chi tenta la fuga saltando le mura alte dell’ex caserma Polonio si ferisca anche in modo serio. Una decina di anni fa un migrante, finito in coma in seguito alla caduta, perse la vita dopo mesi di agonia in ospedale.\r\nLunedì 20 gennaio un gruppo di una trentina di persone è salito sul tetto dell'ex caserma Polonio, causando ingenti danni agli impianti idraulici ed elettrici e praticando sette varchi nella struttura. Non ci sono stati, diversamente da altre volte, tentativi di fuga. Il giorno successivo è stata incendiata la zona rossa e sono stati creati dei varchi nel plexiglass che delimita le “vasche” che dividono le camerate. La zona rossa, una delle tre in cui è divisa la prigione di Gradisca, è completamente inagibile, così come alcune aree comuni.\r\nMercoledì 22 sono iniziati arresti e deportazioni punitive. Otto migranti sono stati espulsi in Marocco, altri cinquanta, in parte sono stati arrestati, in parte sono stati trasferiti nel CPR di Trapani.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte contro i Cpr\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro di Volin\r\n“La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921”\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Gennaio 2025","2025-01-29 14:01:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/repressione-viola-200x110.jpg","Anarres del 24 gennaio. 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La mobilitazione degli studenti serbi è stata innescata dal crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad lo scorso 1 novembre , costruita da una ditta cinese che la corruzione ha dotato di materiali scadenti: 15 persone sono morte in quel crollo. La protesta si è estesa a macchia d'olio a tutti gli istituti universitari e si è ben presto trasformata in una critica radicale al potere di Vučić, senza farsi condizionare dalle opposizioni e estendendosi anche ad altri soggetti sociali oltre gli studenti . I manifestanti chiedono conto dei 65 milioni spesi per la presunta ristrutturazione della stazione di Novi Sad ,puntano il dito sulla corruzione dilagante e ,come spesso è accaduto nella storia recente della Serbia, dimostrano la loro insofferenza al nazionalismo di Vucic ,degno erede di Seselj (fondatore e presidente del Partito Radicale Serbo, condannato nel 2018 per crimini contro l’umanità) ma abile trasformista che riesce a blandire l'Unione Europea ,flirtare con Mosca mentre invia armi agli ucraini e fare lucrosi affari con la Cina.\r\n\r\nLe proteste nascono dal basso senza leader ,nelle assemblee plenarie gli studenti affrontano i temi della mobilitazione ,discutono dei media ,la sicurezza, la repressione esercitando un metodo di democrazia diretta che mette in discussione l'architettura del regime di Vucic .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-DI-ORIONE-09012025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa parliamo di Panama dopo le uscite di Trump che ha reclamato diritti sul canale in funzione anticinese perseguendo una nuova versione della dottrina Monroe che prevede l'America agli americani (quelli del nord). Panama si staccò nel 1903 dalla Gran Colombia su istigazione nordamericana che finanziò le classi dirigenti corrotte per favorire gli interessi statunitensi, il canale torno' con l'accordo Carter-Torrijos sotto la sovranità del Panama ma non avendo lo stato centroamericano un esercito ,le clausole dell'accordo prevedono che la protezione militare sia demandata all'esercito americano. Facendo leva sulla presenza cinese nel canale Trump sfrutta questa clausola per minacciare l'uso della forza ,circostanza non nuova l'ultima nel 1989 con l'invasione voluta da Bush senior contro l'ex agente della C.I.A. Noriega e il massacro di circa 4000 civili nel criminale bombardamento del popoloso quartiere di El Chorrillo . Svanita al momento l'opzione alternativa di un canale che passasse per il Nicaragua , il choke point panamense è in sofferenza a causa della cronica mancanza d'acqua e del sovraffollamento delle navi che ingolfano il canale ,il governo del presidente Molino cerca di tenere testa alle intemperanze trumpiane ma ha una grave crisi di consensi e si trova a gestire una situazione sociale esplosiva .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-BASTIONI-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Pierluigi Fagan che pubblica articoli su varie riviste on line e partecipa ad incontri e dibattiti pubblici sulle questioni geopolitiche e del tema della complessità, proviamo a decrittare le ultime uscite di Trump svincolandole dall'immagine della volubilità caratteriale del soggetto ma riportandole ad una cogente visione realista in linea con il pensiero delle nuove élite dominanti a Washington. Trump è il front-man delle oligarchie dei grandi produttori di energia fossile ,del complesso militare industriale ,dei magnati della Silicon Valley ,le tecno élite e la cosidetta Paypal mafia che va da Peter Thiel ad Elon Musk. Le sue dichiarazioni sulla Groenlandia ,Canada,Panama e Messico squadernano una nuova dottrina Monroe 2.0 che prevede il controllo degli U.S.A. sul continente americano contro potenziali ingerenze straniere. Questa elaborazione discende dalla constatazione della struttura multipolare che si sta affermando nel mondo ,in cui ciascun soggetto si costruisce e rafforza il proprio polo distanziandosi così dal globalismo atlantista ed ideologico dei neocon . Trump cercherà di riequilibrare la bilancia commerciale americana trattando con i singoli stati ed utilizzando la minaccia dei dazi così da costringere gli europei ad aumentare il budget per la difesa alimentando l'industria bellica statunitense dei cui interessi è portatore. Probabilmente proverà ad utilizzare l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) una legge federale promulgata nel 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori degli Stati Uniti ,se sussiste uno stato di emergenza economica puo' assumere dei poteri che consentono di aggirare il Congresso . Sul piano interno il controllo sociale sarà demandato al nefasto Project 2025 allo scopo di mantenere l'innaturale asimmetria costituita dal privilegio americano di controllare il 26% del Pil mondiale rappresentando solo il 4,5% della popolazione mondiale .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-FAGAN.mp3\"][/audio]","15 Gennaio 2025","2025-01-15 15:39:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 09/01/2025-SERBIA GLI STUDENTI FANNO TREMARE VUCIC -PANAMA ,IL CANALE TORNA NEL MIRINO YANKEE- IL FRONTMAN ARANCIONE DELLE TECNO ELITE E LA DOTTRINA MONROE 2.0",1736955546,[330],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[181],{"post_content":333},{"matched_tokens":334,"snippet":335,"value":336},[262],"di identificare qualunque minaccia abbia \u003Cmark>origine\u003C/mark> al di fuori degli Stati","In questa prima puntata del 2025 Bastioni di Orione si occupa delle manifestazioni studentesche in Serbia con Tatiana Djordjevic corrispondente dall'Italia per vari media serbi . La mobilitazione degli studenti serbi è stata innescata dal crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad lo scorso 1 novembre , costruita da una ditta cinese che la corruzione ha dotato di materiali scadenti: 15 persone sono morte in quel crollo. La protesta si è estesa a macchia d'olio a tutti gli istituti universitari e si è ben presto trasformata in una critica radicale al potere di Vučić, senza farsi condizionare dalle opposizioni e estendendosi anche ad altri soggetti sociali oltre gli studenti . I manifestanti chiedono conto dei 65 milioni spesi per la presunta ristrutturazione della stazione di Novi Sad ,puntano il dito sulla corruzione dilagante e ,come spesso è accaduto nella storia recente della Serbia, dimostrano la loro insofferenza al nazionalismo di Vucic ,degno erede di Seselj (fondatore e presidente del Partito Radicale Serbo, condannato nel 2018 per crimini contro l’umanità) ma abile trasformista che riesce a blandire l'Unione Europea ,flirtare con Mosca mentre invia armi agli ucraini e fare lucrosi affari con la Cina.\r\n\r\nLe proteste nascono dal basso senza leader ,nelle assemblee plenarie gli studenti affrontano i temi della mobilitazione ,discutono dei media ,la sicurezza, la repressione esercitando un metodo di democrazia diretta che mette in discussione l'architettura del regime di Vucic .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-DI-ORIONE-09012025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa parliamo di Panama dopo le uscite di Trump che ha reclamato diritti sul canale in funzione anticinese perseguendo una nuova versione della dottrina Monroe che prevede l'America agli americani (quelli del nord). Panama si staccò nel 1903 dalla Gran Colombia su istigazione nordamericana che finanziò le classi dirigenti corrotte per favorire gli interessi statunitensi, il canale torno' con l'accordo Carter-Torrijos sotto la sovranità del Panama ma non avendo lo stato centroamericano un esercito ,le clausole dell'accordo prevedono che la protezione militare sia demandata all'esercito americano. Facendo leva sulla presenza cinese nel canale Trump sfrutta questa clausola per minacciare l'uso della forza ,circostanza non nuova l'ultima nel 1989 con l'invasione voluta da Bush senior contro l'ex agente della C.I.A. Noriega e il massacro di circa 4000 civili nel criminale bombardamento del popoloso quartiere di El Chorrillo . Svanita al momento l'opzione alternativa di un canale che passasse per il Nicaragua , il choke point panamense è in sofferenza a causa della cronica mancanza d'acqua e del sovraffollamento delle navi che ingolfano il canale ,il governo del presidente Molino cerca di tenere testa alle intemperanze trumpiane ma ha una grave crisi di consensi e si trova a gestire una situazione sociale esplosiva .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-BASTIONI-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Pierluigi Fagan che pubblica articoli su varie riviste on line e partecipa ad incontri e dibattiti pubblici sulle questioni geopolitiche e del tema della complessità, proviamo a decrittare le ultime uscite di Trump svincolandole dall'immagine della volubilità caratteriale del soggetto ma riportandole ad una cogente visione realista in linea con il pensiero delle nuove élite dominanti a Washington. Trump è il front-man delle oligarchie dei grandi produttori di energia fossile ,del complesso militare industriale ,dei magnati della Silicon Valley ,le tecno élite e la cosidetta Paypal mafia che va da Peter Thiel ad Elon Musk. Le sue dichiarazioni sulla Groenlandia ,Canada,Panama e Messico squadernano una nuova dottrina Monroe 2.0 che prevede il controllo degli U.S.A. sul continente americano contro potenziali ingerenze straniere. Questa elaborazione discende dalla constatazione della struttura multipolare che si sta affermando nel mondo ,in cui ciascun soggetto si costruisce e rafforza il proprio polo distanziandosi così dal globalismo atlantista ed ideologico dei neocon . Trump cercherà di riequilibrare la bilancia commerciale americana trattando con i singoli stati ed utilizzando la minaccia dei dazi così da costringere gli europei ad aumentare il budget per la difesa alimentando l'industria bellica statunitense dei cui interessi è portatore. Probabilmente proverà ad utilizzare l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) una legge federale promulgata nel 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia \u003Cmark>origine\u003C/mark> al di fuori degli Stati Uniti ,se sussiste uno stato di emergenza economica puo' assumere dei poteri che consentono di aggirare il Congresso . Sul piano interno il controllo sociale sarà demandato al nefasto Project 2025 allo scopo di mantenere l'innaturale asimmetria costituita dal privilegio americano di controllare il 26% del Pil mondiale rappresentando solo il 4,5% della popolazione mondiale .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-FAGAN.mp3\"][/audio]",[338],{"field":95,"matched_tokens":339,"snippet":335,"value":336},[262],{"best_field_score":237,"best_field_weight":38,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":238,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":162},{"document":342,"highlight":357,"highlights":362,"text_match":235,"text_match_info":365},{"comment_count":46,"id":343,"is_sticky":46,"permalink":344,"podcastfilter":345,"post_author":322,"post_content":347,"post_date":348,"post_excerpt":51,"post_id":343,"post_modified":349,"post_thumbnail":350,"post_title":351,"post_type":214,"sort_by_date":352,"tag_links":353,"tags":355},"93983","http://radioblackout.org/podcast/radio-kalakuta-02-12-2024-camp-thiaroye/",[346],"RADIO KALAKUTA"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/RADIO-KALAKUTA-02122024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n80 anni dal massacro di Camp Thiaroye\r\n\r\nL’1 dicembre 1944, a Thiaroye, sobborgo di Dakar, si consumò un episodio tragico e poco noto della storia coloniale francese. Circa 1.600 tirailleurs sénégalais, soldati africani che avevano combattuto per la Francia durante la Seconda Guerra Mondiale e che erano stati prigionieri di guerra in Germania, furono rimpatriati in Senegal. Ma ciò che avrebbe dovuto essere un ritorno trionfale si trasformò in un massacro.\r\n\r\nAppena arrivati nel campo militare di Thiaroye, questi uomini protestarono contro i ritardi nei pagamenti delle loro indennità, reclamando il compenso che gli era stato promesso per il loro servizio sotto la bandiera francese. Alcuni si rifiutarono di tornare nei loro paesi d’origine senza aver ricevuto quanto dovuto. La risposta delle autorità francesi fu spietata: le truppe aprirono il fuoco sui manifestanti, uccidendo almeno 35 uomini secondo le stime ufficiali. Tuttavia, molti storici ritengono che il numero reale delle vittime sia molto più alto, con decine di soldati sepolti in fosse comuni mai identificate.. Secondo la versione ufficiale, 35 di loro furono uccisi. In realtà, quel giorno ne caddero tra i 300 e i 400 a causa dei proiettili francesi\r\n\r\nUna memoria deliberatamente cancellata\r\n\r\nPer decenni, la Francia ha cercato di occultare la verità su Thiaroye. Secondo Mamadou Diouf, storico senegalese e presidente di un comitato dedicato alla ricerca della verità, “la Francia ha fatto di tutto per rimuovere questo evento dallo spazio pubblico”, impedendo l’accesso agli archivi, minimizzando i fatti e lasciando irrisolte questioni fondamentali come l’identificazione delle vittime e dei responsabili.\r\n\r\nLe ragioni della protesta e la repressione brutale\r\n\r\nIl contesto in cui si svolse il massacro rivela molto sulle tensioni tra la Francia e i suoi territori coloniali durante la Seconda Guerra Mondiale. I tirailleurs sénégalais erano stati reclutati in massa dalle colonie africane per combattere nelle guerre europee. Tornati a casa, molti di loro si trovarono di fronte a promesse infrante: i compensi previsti non arrivarono, le condizioni di vita nei campi militari erano degradanti, e la mancanza di riconoscimento per il loro servizio alimentava un profondo senso di ingiustizia. Le autorità francesi, tuttavia, temevano che le proteste dei soldati potessero trasformarsi in un movimento più ampio contro il dominio coloniale. La decisione di reprimere violentemente i manifestanti a Thiaroye fu quindi anche un messaggio intimidatorio rivolto alle altre colonie africane.\r\n\r\n \r\n\r\nPLAYLIST:\r\n\r\nMEISSA-THIAROYE\r\n\r\nLEK SEN-LIFE\r\n\r\nLASS-SENEGAL\r\n\r\nORCHESTRA BAOBAB-SEY\r\n\r\nROYAL BAND THIES-AM AM\r\n\r\nTOURE KUNDA-UTAMADA\r\n\r\nDIEUF DIEUL DE THIES-JIRIM\r\n\r\nPOSITIVE BLACK SOUL -VOILA\r\n\r\nBIDDEW BOU BESS-KAAY XOOL\r\n\r\nDJOLOFF-DIEUFOUMAME\r\n\r\nPEE FROISS-LINJA\r\n\r\nWA MWG 44-LI LANN LA\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ","3 Dicembre 2024","2024-12-03 23:03:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/THIAROYE-2-200x110.jpg","RADIO KALAKUTA-02/12/2024 CAMP THIAROYE",1733267033,[354],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[356],"RADIOKALAKUTA",{"post_content":358},{"matched_tokens":359,"snippet":360,"value":361},[229],"di tornare nei loro paesi \u003Cmark>d’origine\u003C/mark> senza aver ricevuto quanto dovuto."," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/RADIO-KALAKUTA-02122024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n80 anni dal massacro di Camp Thiaroye\r\n\r\nL’1 dicembre 1944, a Thiaroye, sobborgo di Dakar, si consumò un episodio tragico e poco noto della storia coloniale francese. Circa 1.600 tirailleurs sénégalais, soldati africani che avevano combattuto per la Francia durante la Seconda Guerra Mondiale e che erano stati prigionieri di guerra in Germania, furono rimpatriati in Senegal. Ma ciò che avrebbe dovuto essere un ritorno trionfale si trasformò in un massacro.\r\n\r\nAppena arrivati nel campo militare di Thiaroye, questi uomini protestarono contro i ritardi nei pagamenti delle loro indennità, reclamando il compenso che gli era stato promesso per il loro servizio sotto la bandiera francese. Alcuni si rifiutarono di tornare nei loro paesi \u003Cmark>d’origine\u003C/mark> senza aver ricevuto quanto dovuto. La risposta delle autorità francesi fu spietata: le truppe aprirono il fuoco sui manifestanti, uccidendo almeno 35 uomini secondo le stime ufficiali. Tuttavia, molti storici ritengono che il numero reale delle vittime sia molto più alto, con decine di soldati sepolti in fosse comuni mai identificate.. Secondo la versione ufficiale, 35 di loro furono uccisi. In realtà, quel giorno ne caddero tra i 300 e i 400 a causa dei proiettili francesi\r\n\r\nUna memoria deliberatamente cancellata\r\n\r\nPer decenni, la Francia ha cercato di occultare la verità su Thiaroye. Secondo Mamadou Diouf, storico senegalese e presidente di un comitato dedicato alla ricerca della verità, “la Francia ha fatto di tutto per rimuovere questo evento dallo spazio pubblico”, impedendo l’accesso agli archivi, minimizzando i fatti e lasciando irrisolte questioni fondamentali come l’identificazione delle vittime e dei responsabili.\r\n\r\nLe ragioni della protesta e la repressione brutale\r\n\r\nIl contesto in cui si svolse il massacro rivela molto sulle tensioni tra la Francia e i suoi territori coloniali durante la Seconda Guerra Mondiale. I tirailleurs sénégalais erano stati reclutati in massa dalle colonie africane per combattere nelle guerre europee. Tornati a casa, molti di loro si trovarono di fronte a promesse infrante: i compensi previsti non arrivarono, le condizioni di vita nei campi militari erano degradanti, e la mancanza di riconoscimento per il loro servizio alimentava un profondo senso di ingiustizia. Le autorità francesi, tuttavia, temevano che le proteste dei soldati potessero trasformarsi in un movimento più ampio contro il dominio coloniale. La decisione di reprimere violentemente i manifestanti a Thiaroye fu quindi anche un messaggio intimidatorio rivolto alle altre colonie africane.\r\n\r\n \r\n\r\nPLAYLIST:\r\n\r\nMEISSA-THIAROYE\r\n\r\nLEK SEN-LIFE\r\n\r\nLASS-SENEGAL\r\n\r\nORCHESTRA BAOBAB-SEY\r\n\r\nROYAL BAND THIES-AM AM\r\n\r\nTOURE KUNDA-UTAMADA\r\n\r\nDIEUF DIEUL DE THIES-JIRIM\r\n\r\nPOSITIVE BLACK SOUL -VOILA\r\n\r\nBIDDEW BOU BESS-KAAY XOOL\r\n\r\nDJOLOFF-DIEUFOUMAME\r\n\r\nPEE FROISS-LINJA\r\n\r\nWA MWG 44-LI LANN LA\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ",[363],{"field":95,"matched_tokens":364,"snippet":360,"value":361},[229],{"best_field_score":237,"best_field_weight":38,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":238,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":162},6637,{"collection_name":214,"first_q":28,"per_page":145,"q":28},["Reactive",369],{},["Set"],["ShallowReactive",372],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fakfWe6cq0BRcfkf-_ua5x2M4HJpU0OMvx6q31nszg5E":-1},true,"/search?query=Formigine"]