","Cosa sta accadendo in Messico? Una corrispondenza dallo stato di Oaxaca","post",1414526546,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/guerrero/","http://radioblackout.org/tag/messico/","http://radioblackout.org/tag/scuole-normales/","http://radioblackout.org/tag/studenti-scomparsi/",[20,15,31,35],{"post_content":68,"tags":72},{"matched_tokens":69,"snippet":70,"value":71},[20],"scuole normales dello stato di \u003Cmark>Guerrero\u003C/mark>, scuole che hanno l'obiettivo di","43 studenti scomparsi e sei ammazzati nella repressione iniziata in Messico ormai un mese fa. Studenti delle scuole normales dello stato di \u003Cmark>Guerrero\u003C/mark>, scuole che hanno l'obiettivo di formare maestri per le aree rurali e che stanno subendo drastici tagli dei finanziamenti. Nel momento in cui è avvenuto il massacro, gli studenti stavano raccogliendo fondi per organizzare una manifestazione in ricordo del 2 ottobre 1968, giorno in cui il Messico ha visto la sua prima grande strage di studenti.\r\n\r\nAbbiamo sentito Anna, che vive nello stato di Oaxaca e che ci ha dato un quadro dall'interno di quanto sta accadendo.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nanna_messico",[73,76,78,80],{"matched_tokens":74,"snippet":75},[20],"\u003Cmark>Guerrero\u003C/mark>",{"matched_tokens":77,"snippet":15},[],{"matched_tokens":79,"snippet":31},[],{"matched_tokens":81,"snippet":35},[],[83,88],{"field":36,"indices":84,"matched_tokens":85,"snippets":87},[48],[86],[20],[75],{"field":89,"matched_tokens":90,"snippet":70,"value":71},"post_content",[20],578730123365712000,{"best_field_score":93,"best_field_weight":94,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":95,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":97,"highlight":113,"highlights":123,"text_match":91,"text_match_info":129},{"cat_link":98,"category":99,"comment_count":48,"id":100,"is_sticky":48,"permalink":101,"post_author":51,"post_content":102,"post_date":103,"post_excerpt":54,"post_id":100,"post_modified":104,"post_thumbnail":105,"post_thumbnail_html":106,"post_title":107,"post_type":59,"sort_by_date":108,"tag_links":109,"tags":112},[45],[47],"26856","http://radioblackout.org/2014/12/un-report-dal-messico/","Gravissima aggressione la scorsa notte a Chilpachingo, capitale dello stato messicano del Guerriero, dove decine di agenti di polizia hanno aggredito e malmenato gli organizzatori del concerto “Una luz en la oscuridad”, evento in solidarietà con i 43 normalistas di Ayotzinapa scomparsi il 26 settembre scorso.\r\n\r\nL’attacco della polizia federale si è verificato intorno alle 5:30 del mattino, quando un gruppo di agenti in borghese – visibilmente ubriachi, secondo le testimonianze dei presenti – ha aggredito il comitato studentesco che presidiava il tratto di viale in cui si sarebbe dovuto tenere il concerto.\r\n\r\nI poliziotti, ritiratisi in un albergo vicino, sono ricomparsi subito dopo in assetto antisommossa e, mentre i professori della Scuola Normale e i genitori dei desaparecidos tentavano una mediazione per l’allontanamento degli aggressori, gli agenti hanno iniziato a caricare violentemente i presenti utilizzando anche i gas lacrimogeni. Il bilancio finale è stato di almeno 17 feriti, tra cui due familiari dei normalistas scomparsi, studenti della Normale di Ayotzinapa e dell'Università Nazionale Autonoma del Messico; diverse persone sono state portate in ospedale nonostante la croce rossa si sia rifiutata di curare i feriti, mentre non è ancora chiaro il numero di fermati da parte della polizia.\r\n\r\nTra i feriti, anche Carlos Alberto Ogaz Torres, corrispondente dell’emittente antagonista Regeneración Radio, al quale è stato rotto un braccio e che necessità di cure mediche particolari per non perdere l’utilizzo della mano.\r\n\r\nNonostante la gravissima aggressione e le continue minacce della polizia, gli studenti e i genitori hanno poi fatto sapere che il concerto si sarebbe tenuto ugualmente (alle 11 di questa sera), e più di 60 artisti hanno deciso di rimanere nella scuola Normale Rural Isidro Burgos per dimostrare la propria solidarietà e vicinanza ai 43 di Ayotzinapa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con una compagna che vive e studia a Città del Messico e sta seguendo le mobilitazioni degli ultimi mesi.\r\n\r\nMexico","16 Dicembre 2014","2014-12-18 16:16:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/08est1messico-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"207\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/08est1messico-300x207.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/08est1messico-300x207.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/08est1messico-768x530.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/08est1messico-1024x706.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/08est1messico.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La polizia messicana non si smentisce",1418734847,[110,62,63,111],"http://radioblackout.org/tag/assasini-politici/","http://radioblackout.org/tag/sparizioni/",[33,20,15,27],{"tags":114},[115,117,119,121],{"matched_tokens":116,"snippet":33},[],{"matched_tokens":118,"snippet":75},[20],{"matched_tokens":120,"snippet":15},[],{"matched_tokens":122,"snippet":27},[],[124],{"field":36,"indices":125,"matched_tokens":126,"snippets":128},[24],[127],[20],[75],{"best_field_score":93,"best_field_weight":94,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":130,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},"578730123365711977",{"document":132,"highlight":149,"highlights":154,"text_match":157,"text_match_info":158},{"cat_link":133,"category":134,"comment_count":48,"id":135,"is_sticky":48,"permalink":136,"post_author":51,"post_content":137,"post_date":138,"post_excerpt":54,"post_id":135,"post_modified":139,"post_thumbnail":140,"post_thumbnail_html":141,"post_title":142,"post_type":59,"sort_by_date":143,"tag_links":144,"tags":147},[45],[47],"97874","http://radioblackout.org/2025/05/non-ce-mai-tregua-alla-violenza-in-messico/","Negli ultimi giorni di Aprile 2025, il Messico è stato attraversato da un’ondata di violenza generalizzata e coordinata che ha colpito duramente vari stati del paese, tra cui Michoacán, Jalisco, Guanajuato, Guerrero e Chiapas. Questi eventi non rappresentano episodi isolati di criminalità o scontri tra \"narcos\", come spesso sostenuto dalle autorità, ma piuttosto un attacco sistematico a diversi settori della società, compresi comunità indigene, difensori dei diritti umani, attivisti ambientali e forme di autonomia territoriale.\r\nIl 23 aprile, il cartello Jalisco Nueva Generación ha incendiato decine di veicoli e bloccato arterie stradali tra Michoacán, Jalisco, Guanajuato. In Jalisco, è stata assassinata María del Carmen Morales — madre di un desaparecido e madre \"buscadora\" — e in Guerrero l’ambientalista Marco Antonio Suastegui Muñoz, noto per il suo ruolo nelle lotte per la difesa dell’acqua e della terra.\r\nIn Chiapas, due indigeni tzotzil, con legami con l’EZLN, sono stati arrestati e detenuti illegalmente per più di 55 ore, segno evidente di una repressione crescente verso chi porta avanti esperienze di autonomia e resistenza. Questi fatti indicano una strategia mirata al controllo territoriale e alla neutralizzazione delle lotte sociali, in un contesto in cui il narcotraffico, interessi economici e settori dello Stato sembrano intrecciarsi.\r\nIl giornalista freelance Andrea Cegna, ai nostri microfoni, sottolinea come tutto ciò avvenga in un clima di complicità o indifferenza istituzionale. Le autorità federali spesso non intervengono o minimizzano. L’assenza di narrazioni ufficiali e la criminalizzazione delle vittime rafforzano quella si può definire \"una strategia del silenzio\": un meccanismo attraverso cui lo Stato evita di riconoscere le vere motivazioni politiche ed economiche di queste violenze.\r\nNel silenzio delle istituzioni, ciò che emerge è un attacco diretto alle forme di vita comunitaria e di resistenza territoriale. Questo rende il contesto messicano particolarmente pericoloso per chi difende la terra, l’autonomia e la giustizia sociale. Una normalizzazione dell’orrore, che si cerca di rompere con le voci di chi cerca di resistere.\r\nAscolta questo podcast ed intervista, ai microfoni di Radio Blackout:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Podcast_Violenza.mp3\"][/audio]","15 Maggio 2025","2025-05-15 04:51:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Presentación1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Presentación1-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Presentación1-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Presentación1-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Presentación1-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Presentación1.png 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Non c'è mai tregua alla violenza in Messico",1747284681,[145,63,146],"http://radioblackout.org/tag/desaparecidos/","http://radioblackout.org/tag/violenza/",[22,15,148],"violenza",{"post_content":150},{"matched_tokens":151,"snippet":152,"value":153},[20],"tra cui Michoacán, Jalisco, Guanajuato, \u003Cmark>Guerrero\u003C/mark> e Chiapas. 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Le vie di El Centro, il quartiere storico di Città del Messico, erano vuote: la maggior parte dei capitalinos o stava dormendo o era già in fabbrica. Il terremoto dell’ottavo grado della scala Richter sorprese gli uni nel sonno, gli altri al lavoro. Una scossa lunga – più di tre minuti – e devastante: 10 mila morti, 100 mila case crollate e 5 milioni di persone senza acqua né luce. Nel 1985 la capitale era la città più popolosa del mondo: 16 milioni di abitanti concentrati soprattutto nella Colonia Obrera, il quartiere operaio. Era l’epoca del miracolo economico messicano e dagli Anni 70 migliaia di persone avevano scelto di trasferirsi dalla campagna in città in cerca di lavoro. Lo sviluppo urbano fu incontrollato: per tre decenni leggi e piani regolatori permissivi avevano consentito la costruzione di edifici precari non in linea con le norme antisismiche. (...) Ma il simbolo del terremoto del 1985, e delle disastrose politiche abitative del governo autoritario del Partito rivoluzionario istituzionale, rimasero le immagini del complesso residenziale Tlatelolco, un’area di due chilometri quadrati costruita nel 1960 per ospitare 80 mila persone. La scossa travolse buona parte dei 102 edifici che costituivano il complesso, intrappolando migliaia di persone: dalle macerie furono estratti più di 500 cadaveri.\" (da Messico, breve storia del terremoto del 1985)\r\n\r\n \r\n\r\n32 anni dopo la storia si ripete. Dopo la violentissima scossa sismica di magnitudo 8.2 del 7 settembre scorso, che ha colpito in particolare gli stati meridionali di Chiapas, Oaxaca, Veracruz e Guerrero, il 19 settembre un terremoto di magnitudo 7.1 ha investito la regione centrale del Messico, causando la morte di 337 persone, 200 delle quali nella capitale. Anche questa volta la calamità non ha colpito indiscriminatamente, perchè anche i terremoti sono sempre di classe: colpiscono gli edifici più vecchi, quelli per cui non ci sono soldi per la manutenzione, quelli costruiti speculando, colpiscono le zone in cui il rischio sismico è più alto ma dove chi non ha soldi o documenti è costretto ad abitare, colpiscono i quartieri delle classi popolari, le baraccopoli, colpiscono i poveri. La violenza politica e strutturale messa a nudo dai crolli è la stessa di trent’anni fa: speculazione edilizia, assenza di misure di prevenzione, enorme divisione di classe, anche in termini spaziali.\r\n\r\n \r\n\r\nLa \"gestione\" istituzionale dell'emergenza riproduce questa violenza. Interesse del governo messicano guidato da Peña Nieto è quello di favorire le imprese e la speculazione edilizia facendo del post-terremoto un'occasione per derubare ulteriormente la popolazione che però, come nell'85, sta dando prova di una grande capacità di auto-organizzazione. La solidarietà della strada, spontanea, è emersa con forza per riprendersi la città e tutti i luoghi colpiti dal terremoto. Persone che si arrangiano in modo autonomo per sottrarre le macerie da una classe politica collusa con le multinazionali, che vorrebbe demolire edifici che avrebbero bisogno solo di riparazioni per favorire i profitti degli speculatori immobiliari. Persone che si mobilitano da sé contro lo Stato e il Capitale per salvare le vite e la memoria di corpi \"di scarto\". Come quelli delle sarte cinesi e centroamericane senza documenti, morte nel crollo di una maquiladora nella zona obrera a Città del Messico. Se non fosse stato per alcune colleghe sopravvissute, di loro non si saprebbe nulla: l'unica preoccupazione dei padroni è stata quella di recuperare macchinari e materiali e rimuovere i detriti il più velocemente possibile per ottenere i fondi assicurativi.\r\n\r\n \r\n\r\nPer un commento sulla natura di classe dei terremoti, questa mattina abbiamo raggiunto ai microfoni Piero Gorza, antropologo e ricercatore presso l'Instituto de Estudios Indígenas di San Cristóbal de Las Casas:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","29 Settembre 2017","2017-10-02 16:09:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/memorial-por-las-vc3adctimas-de-la-fc3a1brica-textil-y-de-las-demc3a1s-fc3a1bricas-en-chimalpopoca-y-bolc3advar-3-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/memorial-por-las-vc3adctimas-de-la-fc3a1brica-textil-y-de-las-demc3a1s-fc3a1bricas-en-chimalpopoca-y-bolc3advar-3-300x183.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/memorial-por-las-vc3adctimas-de-la-fc3a1brica-textil-y-de-las-demc3a1s-fc3a1bricas-en-chimalpopoca-y-bolc3advar-3-300x183.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/memorial-por-las-vc3adctimas-de-la-fc3a1brica-textil-y-de-las-demc3a1s-fc3a1bricas-en-chimalpopoca-y-bolc3advar-3-768x467.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/09/memorial-por-las-vc3adctimas-de-la-fc3a1brica-textil-y-de-las-demc3a1s-fc3a1bricas-en-chimalpopoca-y-bolc3advar-3.jpg 789w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Messico: un altro terremoto di classe",1506689056,[176,63,177,178],"http://radioblackout.org/tag/classe/","http://radioblackout.org/tag/terremoti/","http://radioblackout.org/tag/violenza-politica/",[180,15,181,182],"classe","terremoti","violenza politica",{"post_content":184},{"matched_tokens":185,"snippet":186,"value":187},[20],"di Chiapas, Oaxaca, Veracruz e \u003Cmark>Guerrero\u003C/mark>, il 19 settembre un terremoto","\"Ore 7.19 del 19 settembre 1985. 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Abbiamo sentito di come venga manipolata la stampa, al di là dell'incredibile quantità di morti tra le fila di giornalisti impegnati (metà dei giornalisti uccisi al mondo nel 2016 erano messicani).\r\n\r\nDal 2006 Calderon aveva scatenato ufficialmente la Guerra messicana della Droga e il risultato sono stati massacri (quello di Ayotzinapa è solo uno dei più efferati e che hanno colpito l'opinione pubblica interna alla nazione e dove lo stato ha partecipato al massacro coprendo la desapareción forzada) di civili e pretesto per una ancora maggiore repressione; creazione di alleanze e divisioni all'interno dei cartelli, ma anche nascita di milizie popolari, resistenze della società civile, arresti eccellenti... Fino agli intrecci tra cartelli e istituzioni, tra politici e criminali e quanto le due figure si distinguono e quanto i paramilitari si spartiscono il territorio per agire la repressione.\r\n\r\nAbbiamo sentito una attivista del Nodo solidale chiapaneco per ottenere un quadro degli eventi e dell'attualità a proposito di periodistas asesinados e cartelli del narcotraffico nelle varie realtà della Unione di stati messicana, dal Michioacan al Guerrero, dal Chiapas al Sinaloa, da Veracruz a Chiuhahua.\r\n\r\nnarcos e giornalisti uccisi\r\n\r\nUn bell'aggiornamento di David Lifoti sul comune di Cheràn, di cui ci ha parlato la nostra corrispondente dal Chiapas al termine del podcast, può essere letto a questo indirizzo:\r\n\r\nhttp://www.labottegadelbarbieri.org/messico-lautogoverno-della-comune-di-cheran/","29 Aprile 2017","2017-05-03 12:07:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"184\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-300x184.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-300x184.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg-768x470.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/no_mas.jpg.jpg 770w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Mexico: dove i giornalisti scomodi muoiono, ammazzati dai narcos",1493455900,[206,207,208,209,210,211,212],"http://radioblackout.org/tag/cartelli-narcos/","http://radioblackout.org/tag/desaparecion-forzada/","http://radioblackout.org/tag/giornalisti-ammazzati/","http://radioblackout.org/tag/mexico/","http://radioblackout.org/tag/milizie-popolari/","http://radioblackout.org/tag/paramilitari/","http://radioblackout.org/tag/periodistas/",[214,215,216,217,218,219,29],"cartelli narcos","desaparecion forzada","giornalisti ammazzati","mexico","milizie popolari","paramilitari",{"post_content":221},{"matched_tokens":222,"snippet":223,"value":224},[20],"stati messicana, dal Michioacan al \u003Cmark>Guerrero\u003C/mark>, dal Chiapas al Sinaloa, da","In coda alla vicenda di Gabriele Del Grande siamo andati a vedere cosa capita ai giornalisti nel mondo, scoprendo che la metà di quelli assassinati nell'orbe terraqueo si trovano in Mexico a scoperchiare le soperchierie dei politici e amministratori intrallazzati con i narcos, e se si toccano gli interessi del narcotraffico, se si mette becco nell'idra dalle molte teste che si contendono il mercato della droga che transita in un senso della frontiera e le armi nell'altro senso, è molto probabile che il corpo martoriato verrà ritrovato nei pressi di un narco-mensaje a monito della cittadinanza. 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Il Coordinamento dissidente si è dato tempo una settimana, per poi nel caso, sedersi nuovamente al tavolo di discussione. Certamente a questo punto non viene meno la mobilitazione nazionale.\r\n\r\nMa in questi due giorni ci sono stati scontri con la polizia statale del Chiapas, riprendendo il controllo della barricata dell'autostrada, occupando il municipio, ricacciando il controllo militare e paramilitare (con i repressori che spudoratamente scortati dalla polizia entrano sparando)... e ora la situazione è di attesa con barricate molto determinate e presidate e la richiesta sono le dimissioni del sindaco di San Cristobal e non si rimuovono le barricate finché non vengono condannati i responsabili del desalojo (lo sgombero) violento del blocco del Cnte verso Tuxla e dell'omicidio di un maestro avvenuto a marzo.\r\n\r\nLa solidarietà dell'Ezln è stata ribadita poche ore fa e nel comunicato si ripete il completo appoggio al Magisterio, con l'impegno di portare viveri e appoggio alla barricata in lotta. Alle 17, ora locale, è convocata una \"megamarcha\" che parte dal centro di San Cristobàl e andrà a raggiungere le barricate sull'autostrada.\r\n\r\n \r\n\r\nEcco la puntuale corrispondenza di Giovanni, che stoicamente è rimasto in piedi fino a tarda notte dopo la giornata pesante di lotta per raccontarci dinamiche e situazioni:\r\n\r\n \r\n\r\nSancristobal","22 Luglio 2016","2016-07-26 10:52:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/2016-07-22_chiapas-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"186\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/2016-07-22_chiapas-300x186.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/2016-07-22_chiapas-300x186.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/2016-07-22_chiapas-768x475.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/2016-07-22_chiapas.jpg 840w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","San Cristobal, la fenice messicana che risorge dalle ceneri delle barricate",1469204660,[243,244,245,246,247,248,249],"http://radioblackout.org/tag/barricate/","http://radioblackout.org/tag/chiapas/","http://radioblackout.org/tag/desalojo/","http://radioblackout.org/tag/destitucion-de-alcalde/","http://radioblackout.org/tag/destituzione-del-sindaco/","http://radioblackout.org/tag/maestri/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[251,18,252,253,254,255,256],"barricate","desalojo","destitucion de alcalde","destituzione del sindaco","maestri","sgombero",{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[20],"in tutto il paese – in \u003Cmark>Guerrero\u003C/mark>, in Oaxaca, nel DF – la","In Chiapas il mantenimento della barricata costruita con la mobilitazione dei maestri della Cnte contro la riforma educativa è servita ancora di più nel momento in cui è stata spazzata via dalla reazione, che ha voluto dare la spallata e cancellare l'ultima fiammata di contestazione e insurrezione contro il governo, nuovamente sbagliando a valutare che sarebbe stata la vittoria definitiva; invece la devastazione delle derrate offerte dall'Ezln, lo smantellamento della barricata con la forza da parte di gruppi paramilitari avvenuta il 20 luglio in combutta con i poliziotti – rievocando passate stragi – questa volta non ha fatto che riaccendere in tutto il paese – in \u003Cmark>Guerrero\u003C/mark>, in Oaxaca, nel DF – la solidarietà e le barricate. 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