","TERRITORI OCCUPATI PALESTINESI IL REGIME DI APARTHEID TORTURA NELLE CARCERI.","post",1734369738,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/carceri-israeliani/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/hebron/","http://radioblackout.org/tag/phr/",[68,24,69,70],"CARCERI ISRAELIANI","HEBRON","PHR",{"tags":72},[73,75,77,80],{"matched_tokens":74,"snippet":68},[],{"matched_tokens":76,"snippet":24},[],{"matched_tokens":78,"snippet":79},[69],"\u003Cmark>HEBRON\u003C/mark>",{"matched_tokens":81,"snippet":70},[],[83],{"field":38,"indices":84,"matched_tokens":85,"snippets":87},[30],[86],[69],[79],578730123365712000,{"best_field_score":90,"best_field_weight":91,"fields_matched":92,"num_tokens_dropped":50,"score":93,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,1,"578730123365711977",{"document":95,"highlight":113,"highlights":122,"text_match":129,"text_match_info":130},{"cat_link":96,"category":97,"comment_count":50,"id":98,"is_sticky":50,"permalink":99,"post_author":31,"post_content":100,"post_date":101,"post_excerpt":102,"post_id":98,"post_modified":103,"post_thumbnail":104,"post_thumbnail_html":105,"post_title":106,"post_type":60,"sort_by_date":107,"tag_links":108,"tags":111},[47],[49],"8404","http://radioblackout.org/2012/04/ancora-in-carcere-lattivista-italiano-arrestato-a-hebron/","Ancora in carcere l'italiano arrestato a Hebron, Israele si appella alla sentenza. È stato vinto l'appello contro il reimpatrio forzato di Marco, l'attivista italiano di 32 anni arrestato ad Hebron (al-Khalil). Ciò nonostante Israele ha deciso di appellarsi alla sentenza e il caso sarà portato davanti alla Corte Suprema domenica 29 aprile o nei giorni immediatamente successivi. Le forze di occupazione si contro-appellano chiedendo l'intervento della corte suprema. Nel frattempo Marco resterà in carcere, pur non esistendo ancora alcuna accusa formale nei suoi confronti. L'arresto e la tentata espulsione ai danni di Marco si inseriscono all'interno di un escalation ai danni degli attivisti in difesa dei diritti umani che si recano o manifestano l'intenzione di recarsi nei territori occupati palestinesi.\r\n\r\nAscolta la corrispondenza con Johnny dell'ISM, attualmente in Palestina\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/Johnny-ISM-27-04-senza-intro.mp3\"]\r\n\r\nScarica file","27 Aprile 2012","","2025-09-24 22:01:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ancora in carcere l'attivista italiano arrestato a Hebron",1335531808,[109,110],"http://radioblackout.org/tag/ism/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[112,15],"ISM",{"post_content":114,"post_title":119},{"matched_tokens":115,"snippet":117,"value":118},[116],"Hebron","in carcere l'italiano arrestato a \u003Cmark>Hebron\u003C/mark>, Israele si appella alla sentenza.","Ancora in carcere l'italiano arrestato a \u003Cmark>Hebron\u003C/mark>, Israele si appella alla sentenza. 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Marco è stato arrestato con 11 altri partecipanti alla Conferenza, quattro internazionali e otto palestinesi, tra di essi molti sono organizzatori dell’evento internazionale. Marco è trattenuto in una struttura di detenzione per immigrati mentre sta per iniziare il processo di appello contro l’espulsione giustificata dall’accusa di aver aggredito un soldato. Due degli Internazionali arrestati sono stati rilasciati senza accuse mentre il terzo ha collaborato con le procedure di espulsione. Due degli otto palestinesi arrestati restano in carcere e saranno processati all’inizio della prossima settimana. La diretta da Hebron con Pito [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/ism.mp3\"] Scarica il file","14 Aprile 2012","2025-09-24 22:01:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/palestina1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"265\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/palestina1.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Gli arresti degli internazionali ad Hebron",1334422919,[110],[15],{"post_content":150,"post_title":154},{"matched_tokens":151,"snippet":152,"value":153},[116],"nella città vecchia occupata di \u003Cmark>Hebron\u003C/mark>. Marco è stato arrestato con","Marco Mohamed Abdelaal, un attivista ISM di 32 anni è stato arrestato l’ 11 APRILE 2012 alla 7 ° Conferenza internazionale di Bil’in sulla lotta popolare palestinese tenutasi nella città vecchia occupata di \u003Cmark>Hebron\u003C/mark>. 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Le sue condizioni rimangono sconosciute.\r\nLe piattaforme dei social media hanno diffuso video e foto che mostrano le forze di occupazione israeliane mentre assaltano il villaggio di Tarama, a sud di Dura, nella zona di Hebron.\r\n\r\nTestimoni oculari citati da Al-Jazeera hanno affermato che decine di giovani sono stati arrestati durante i raid notturni, mentre i\r\nsoldati israeliani effettuavano arresti su larga scala e incursioni nelle abitazioni.\r\nAltrove, le truppe israeliane sono entrate nella città di Kafr Malik, a nord-est di Ramallah, in un altro raid notturno. L'entità delle persone trattenute o dei danni causati da quell'operazione non è ancora chiara.\r\nNel frattempo, nella Cisgiordania settentrionale, sono state segnalate attività di resistenza armata durante un raid militare israeliano nella città di Deir Abu Daif, a est di Jenin. Secondo fonti palestinesi, durante l'incursione i combattenti della resistenza hanno fatto esplodere un grosso ordigno esplosivo contro le forze israeliane.\r\n\r\nLa tensione resta alta anche nel governatorato di Salfit, in seguito alla sparatoria della scorsa settimana in cui è morto un colono ebreo israeliano illegale e ne è rimasto ferito un altro. In risposta, le forze israeliane hanno lanciato una campagna prolungata di punizioni collettive in diverse città a ovest di Salfit, in particolare Burqin e Kafr ad-Dik.\r\nA Burqin, dove le truppe israeliane sono presenti da cinque giorni consecutivi, i residenti hanno segnalato pesanti scontri a fuoco, coprifuoco e attacchi diffusi contro le abitazioni civili. Fonti di Al-Jazeera hanno confermato che diversi palestinesi sono stati arrestati durante i raid e sottoposti a interrogatori sul campo. Contemporaneamente, sono emerse segnalazioni di attacchi da parte dei coloni. Nella zona industriale di Barkan, vicino a Salfit, almeno 17 veicoli appartenenti a lavoratori palestinesi sarebbero stati incendiati dai coloni la notte del 15 maggio.\r\nAnche altri veicoli sono stati bruciati a Burqin. Le forze di occupazione israeliane hanno imposto uno stretto cordone militare intorno alle città di Burqin, Kafr ad-Dik e Salfit stessa. Gli ingressi alle città rimangono bloccati e i soldati continuano a effettuare perquisizioni e interrogatori dei residenti. La circolazione è fortemente limitata e rimane in vigore il coprifuoco.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a una compagna che si trova in Cisgiordania di raccontarci la guerra vista da lì, e la vita quotidiana sotto l'occupazione israeliana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/westbank_5.mp3\"][/audio]","19 Maggio 2025","2025-05-19 16:38:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"232\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180-232x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180-232x300.jpg 232w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180.jpg 757w\" sizes=\"auto, (max-width: 232px) 100vw, 232px\" />","L'offensiva israeliana vista dalla Cisgiordania",1747672726,[177,178,179,110,180],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/west-bank/",[18,21,28,15,182],"West Bank",{"post_content":184},{"matched_tokens":185,"snippet":186,"value":187},[116],"di Dhahiriya, a sud di \u003Cmark>Hebron\u003C/mark>. 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L’operazione «Muro di ferro» è iniziata ormai 81 giorni fa e ha portato allo svuotamento di intere comunità, dai campi di Jenin e Tulkarem a quelli di Nablus e Tubas. Solo a Jenin sono 600 le case distrutte, 3.200 quelle danneggiate. Prosegue l’operazione anche a Tulkarem: i soldati israeliani hanno fatto irruzione in diverse abitazioni e cacciato gli abitanti (gli è stata «concessa» al massimo un’ora per raccogliere qualche effetto personale), mentre i bulldozer militari procedevano con altre demolizioni di negozi e strade. Aumentano le violenze dei coloni nei confronti dei palestinesi in tutta la Cisgiordania , in sole due settimane l'esercito israeliano ha ucciso nove palestinesi , tra cui due bambini, e ferito almeno 130 persone. Sono state distrutte centinaia di abitazioni e strutture a causa della mancanza dei permessi edilizi emessi da Israele,che sono quasi impossibili da ottenere. Questa situazione ha provocato lo spostamento forzato di migliaia di persone e le violenze contro i palestinesi condotte dai coloni in coordinamento con l'esercito si stanno estendendo in gran parte del territorio della Cisgiordania. Lo scopo ormai apertamente dichiarato è di creare le premesse per un annessione ,obiettivo perseguito da sempre dai sionisti messianici che ora hanno il pieno sostegno dell'amministrazione americana ,il nuovo ambasciatore statunitense in Israele ,Mike Huckabee è un fervente sostenitore del presunto diritto di Israele ad annettersi la Cisgiordania .\r\n\r\n\r\nNe parliamo con una attivista italiana che si trova nella zona di Masafer Yatta ,a sud di Hebron che ci descrive la situazione .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA.mp3\"][/audio]","14 Aprile 2025","Cisgiordania aggiornamenti da Masafer Yatta","2025-04-14 20:05:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CISGIORDANIA CONTINUANO LE DEMOLIZIONI E IL FURTO DI TERRITORI PALESTINESI .",1744661130,[177,209,210,211,212,110],"http://radioblackout.org/tag/coloni/","http://radioblackout.org/tag/demolizioni/","http://radioblackout.org/tag/insediamenti/","http://radioblackout.org/tag/masafer-yatta/",[18,26,214,33,215,15],"demolizioni","Masafer Yatta",{"post_content":217},{"matched_tokens":218,"snippet":219,"value":220},[116],"Masafer Yatta ,a sud di \u003Cmark>Hebron\u003C/mark> che ci descrive la situazione","In Cisgiordania continuano le demolizioni delle abitazioni palestinesi e il furto dei terreni . 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Questa procedura della detenzione amministrativa consente la tortura dilagante e, in alcune circostanze, istituzionalizza la sparizione forzata . Le autorità israeliane stanno usando la legge sui combattenti illegali per radunare arbitrariamente i civili palestinesi di Gaza e della West Bank per gettarli in un buco nero per periodi prolungati, senza produrre alcuna prova che rappresentino una minaccia per la sicurezza e senza la minima parvenza di giusto processo. Il Servizio carcerario israeliano (IPS) ha confermato all'ONG israeliana Hamoked che al 1° luglio 2024, 1.402 palestinesi erano detenuti in virtù della legge sui combattenti illegali. Le cifre escludono le persone detenute per un periodo iniziale di 45 giorni senza un ordine formale.\r\nAbbiamo contattato Sami Huraini dal villaggio di Al Tuwani ,zona Masafer Yatta a sud di Hebron area c West bank sotto controllo israeliano dagli accordi di Oslo,che ha parlato delle modalità e dell'estensione della detenzione amministrativa in un area dove sono presenti i volontari dell'operazione Colomba che in questi 20 anni si sono interposti alla violenza dell'occupazione israeliana e alla prepotenza di coloni e soldati .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/ZionismApartheidWestBank-1.mp3\"][/audio]","28 Ottobre 2024","Detenzione amministrativa in Cisgiordania.","2024-10-28 15:33:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/DETENZIONE-AMMINISTRATIVA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/DETENZIONE-AMMINISTRATIVA-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/DETENZIONE-AMMINISTRATIVA-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/DETENZIONE-AMMINISTRATIVA.jpg 650w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA DETENZIONE AMMINISTRATIVA NEI TERRITORI OCCUPATI.",1730129620,[240,241,242],"http://radioblackout.org/tag/cidgiordania/","http://radioblackout.org/tag/detenzione-amministrativa/","http://radioblackout.org/tag/territori-occupati/",[244,245,35],"Cidgiordania","detenzione amministrativa",{"post_content":247},{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":250},[116],"Masafer Yatta a sud di \u003Cmark>Hebron\u003C/mark> area c West bank sotto","La Legge sui combattenti illegali (Unlawful Combatants Law) concede alle forze armate israeliane ampi poteri per detenere chiunque da Gaza sia sospettato di partecipare alle ostilità contro Israele o di rappresentare una minaccia per la sicurezza dello Stato per periodi indefiniti e prorogabili, senza dover produrre prove a sostegno delle accuse. 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I bombardamenti seguono incessanti su Rafah e altri campi profughi, in attesa della ormai quasi certa operazione di terra sulla città. \r\n\r\nMentre la Knesset approvava la decisione del governo israeliano di non accettare alcuna risoluzione unilaterale per la creazione di uno Stato palestinese, nella Striscia di Gaza ieri sono finite ancora una volta nel mirino delle forze armate israeliane le organizzazioni internazionali umanitarie. Le cannonate dei tank hanno colpito per la seconda volta in due mesi un rifugio di Medici Senza Frontiere (Msf) nei pressi di Khan Younis, nel sud della Striscia.\r\n\r\nIn Cisgiordania proseguono le violenze dei coloni, ormai indistinguibili dall'esercito, essendo molti di loro riservisti, in barba agli appelli di Blinken e Biden e alle sanzioni imposte a quattro coloni con interessi negli Usa.\r\n\r\nPer parlare della situazione in West Bank abbiamo raggiunto ai nostri microfoni un cooperante italiano ad Hebron.\r\n\r\nLunedì 19 febbraio era a Torino uno dei fondatori del BDS (Boycott, Divestment, Sanctions) e leader carismatico della società civile palestinese Omar Bargouthi. Riportiamo nel podcast alcuni estratti del suo intervento.\r\n\r\nNotizia di ieri è il terzo veto degli USA alla risoluzione per il cessate il fuoco immediato a Gaza. La Gran Bretagna si è astenuta. Si starebbe lavorando a una risoluzione che piaccia agli States, che subordini il cessate il fuoco alla liberazione degli ostaggi e condanni i fatti del 7 ottobre. Una condanna tanto cara a certi ambienti e ad una narrazione che vorrebbe i fatti legati a questa data come l'inizio di tutto, causati dalla follia di Hamas, come per altri versi è l'appellativo \"unprovoked war\" usato per definire la guerra di Putin contro l’ Ucraina martirizzata per interessi non suoi.\r\n\r\n--------------------------------------------------\r\n\r\nL'Ucraina devastata da due anni di guerra batte in ritirata da quella che era considerata la vera roccaforte del fronte Donetsk, Avdiivka. Una ritirata su cui si è giocata in parte anche l'estromissione del generalissimo Zaluzhny. In Europa torna in auge una retorica aggressiva come testimoniano i recenti interventi di Stoltenberg, dell'ammiraglio Bauer (presidente del comitato militare NATO) e della stessa Van Der Leyen, retorica che si è fatta ancora più aggressiva dopo la morte di Navalny. Di questo e di altro abbiamo discusso con il prof. Francesco Dall'Aglio, esperto di Est Europa e autore del canale Telegram War Room.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/la-fine-22-02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nLa Palestina e il ruolo dell'Occidente - Incontro con Omar Barghouti (BDS) Torino 19/02/2024\r\n\r\n \r\n\r\n ","23 Febbraio 2024","2024-02-23 19:52:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/1708688289236-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #18 -Rafah resta in attesa. 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Una Cop, quella di quest'anno, se possibile ancora più ipocrita delle edizioni precedenti, caratterizzata da un compromesso tra paesi dell'Opec e Unione Europea mentre mantengono un low profile i due giganti delle emissioni globali: Cina e Stati Uniti. L'accordo è sulla transizione moderata (transitioning away) piuttosto che sull'uscita dal fossile (phase out), con una entusiasta conferma della riproposizione del Nucleare.\r\n\r\n***\r\n\r\nIl cuore della trasmissione resta però ancora, necessariamente, la guerra in corso contro la popolazione civile palestinese segregata nella Striscia di Gaza, con una ripresa ancora più forsennata di bombardamenti e distruzione dopo la rottura della tregua per lo scambio dei prigionieri, nonostante una votazione all'Onu che conferma in modo sempre più plastico la siderale distanza politica che separa l'Occidente dal sud globale.\r\n\r\nSu questi temi abbiamo raggiunto al telefono Michele Giorgio, corrispondente del Manifesto dalla Palestina e redattore di Pagine Esteri.\r\n\r\nIl cuore dell'analisi che proponiamo in questa puntata proviene però da un lungo articolo apparso sulla prestigiosa rivista statunitense The Nation, dove i due autori, Tony Karon e Daniel Levy (il primo una lunga carriera da giornalista dal Time ad Al Jazeera nonché attivista anti-apartheid di lungo corso in Sud Africa; il secondo negoziatore con i palestinesi per Barak e Rabin, oggi presidente dell'U.S./Middle East Project) pongono senza mezzi termini la fatidica domanda (in realtà un'affermazione) se Israele - al netto dei massacri che sta compiendo - non stia in realtà perdendo questa guerra, paragonando gli effetti del 7 ottobre all'offensiva vietnamita del Tet, dove la sconfitta militare dei vietcong causò la sconfitta politica internazionale degli Stati Uniti d'America.\r\n\r\nA contraltare di questa lettura segnaliamo però l'altrettanto puntuale quanto macabra possibilità che sottolinea Gilbert Achcar, secondo il quale la prospettiva di una espulsione di massa della popolazione civile dalla striscia di Gaza resta un'opzione più che concreta con l'attuale governo in carica, raccogliendo il consenso di buona parte della popolazione israeliana.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/la-fine-14-12.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nTony Karon e Daniel Levy (THE NATION) - Israel Is Losing This War (traduzione italiana qui)\r\n\r\nGilbert Achcar - Lo spettro dell'espulsione\" (Le Monde Diplomatique, dicembre 2023) - versione francese (versione italiana in edicola)\r\n\r\nMenachem Klein: “Oggi In Israele sia il governo che lo stato non esistono più”\r\n\r\nAlberto Negri - Il finto “strappo” di Joe Biden\r\n\r\nFrancesca Mannocchi intervista Yonatan Shay - Tra i sionisti di Hebron: “Questa terra è nostra da 3000 anni, a Gaza muoiono solo dei terroristi”\r\n\r\n***\r\n\r\nLorenzo Tecleme - L'«accordo storico» di Cop28: il petrolio ha i decenni contati\r\n\r\nLorenzo Tecleme - «I soldi erano la chiave della trattativa ma il Nord globale ha frenato ancora»","15 Dicembre 2023","2023-12-15 18:40:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/1702643340761-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #12 - Israele sta perdendo la guerra ?",1702663115,[329,330,331,64,332,333,110,334,335],"http://radioblackout.org/tag/7ottobre/","http://radioblackout.org/tag/cop28/","http://radioblackout.org/tag/fossile/","http://radioblackout.org/tag/nakhba/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/palestinesi/","http://radioblackout.org/tag/striscia/",[279,271,275,24,273,337,15,283,277],"nucleare",{"post_content":339},{"matched_tokens":340,"snippet":341,"value":342},[116],"Shay - Tra i sionisti di \u003Cmark>Hebron\u003C/mark>: “Questa terra è nostra da","Iniziamo la puntata con un collegamento da Dubai, con Lorenzo Tecleme, corrispondente per Il Manifesto dagli Emirati Arabi per questa 28esima edizione della Conferenza delle Parti sul Clima. 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Quelli approvati questa settimana e più volte finanziati dal parlamento non sarebbero interventi di guerra, ma operazioni di mantenimento, istruzione, formazione e controllo di territori a rischio, dove sono in corso conflitti.\r\nI dati a nostra disposizione, specie per l'Afganistan dove l'Italia è maggiormente impegnata, raccontano un'altra storia, la storia di un'occupazione militare violenta, fatta di bombardamenti, mitragliamenti, perquisizioni notturne, assassini di civili. Una storia di guerra.\r\n\r\nQueste le missioni internazionali in cui sono impegnate le forze armate italiane:\r\nMissioni ISAF-EUPOL (Afganistan) 124.536.000 euro\r\nMissione UNIFIL (Libano) 40.237.496 euro\r\nMissioni Joint Enterprise – MSU – MLO- EULEX (Kossovo) 22.447.777 euro\r\nMissione ALTHEA – IPU (Bosnia-Ervegovina) 75.320 euro\r\nMissione Active Endeavour (Mediterraneo) 5.090.340 euro\r\nMissione TIPH 2 (Hebron, Palestina) 285.997 euro\r\nMissione EUBAM (valico di Rafah)\r\nMissione UNAMID (Darfur)\r\nMissione UNFICYP (Cipro) 66.961 euro\r\nMissioni ATALANTA e OCEAN SHIELD (antipirateria) 11.424.069 euro\r\nMissione la logistica per l'Afganistan in Barhein - 5.509.576 euro\r\nMissioni EUTM – EUCAP NESTOR (Somalia e Corno d’Africa) 3.689.030 euro\r\nMissione EUBAM (Libia) 2.547.405 euro\r\nMissione EUMM (Georgia)\r\nMissione UNMISS (Sud Sudan)\r\nMissione EUCAP Sahel Niger e iniziative ONU ed EU per il Mali 726.003 euro\r\nCooperazione delle Forze di polizia italiane (Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Corpo della guardia di finanza) in Albania e nei Paesi dell’area balcanica\r\nMissione EUPOL COPPS (Palestina)\r\nUfficio Interforze Area Balcani\r\nAgenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali.\r\nSi aggiungono il corpo militare volontario e Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afganistan e negli Emirati Arabi Uniti.\r\n\r\nLa più corposa è la missione Isaf-Eupol in Afganistan, a guida Nato la prima, decisa dal Consiglio Europeo la seconda: oltre 3mila soldati impegnati, con mezzi terrestri e aerei, per un totale di oltre 124 milioni di euro (124.536.000)\r\nLa seconda per importanza e voce di spese è la Unifil, in Libano, al confine sud del paese fino a quello con Israele. Più di mille i soldati impiegati, come mezzi militari, aerei e navali: in tutto 40 milioni di euro.\r\nNon mancano le missioni navali, tra queste l’Active Endeavour, “impegno attivo” 347 militari, 3 aerei e 4 navi sotto la bandiera della Nato per un costo di 5 milioni di euro.\r\nLa missione nasce per il controllo del mar Mediterraneo: secondo i dati raccolti, nel 2009 veniva controllato il 60% delle acque. La percentuale è in aumento negli ultimi anni: ci sono unità di 62 paesi, tra cui anche la Russia, che tengono sotto controllo oltre 100mila mercantili.\r\nIl dato curioso di questa enorme operazione di controllo del mare è quello che non c'é. Ci si aspetterebbe che in tanti anni qualcuno avesse incrociato qualche barcone degli immigrati, che percorrono le rotte del Mediterraneo per approdare in Sicilia. Invece no. nonostante i collegamenti satellitari e i radar potentissimi l'enorme flotta militare internazionale che pattuglia il Mediterraneo non ha mai visto nessuno.\r\nAll’inizio la missione era diretta al controllo delle rotte di Al Qaeda, ma non è stato mai fermato nessuno. Solo controlli sui mercantili, oltre 100mila: delle navi dei rifugiati neanche un accenno. Il tratto tra la Libia e la Sicilia, è pattugliato, mentre sul canale tra Tunisia e Italia volano gli aerei: sulla mappa c’è Lampedusa, eppure, da questa missione non giungono dati sulla presenza di navi che non siano mercantili.\r\nUn inghippo interessante da sciogliere, mentre, dopo la strage di Lampedusa, sono diventate più pressanti le richieste di intervento da parte dell'Unione Europea e della sua agenzia per il controllo delle frontiere, la famigerata Frontex.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Stefano Raspa del Comitato contro Aviano 2000. Ne è scaturita una discussione a tutto campo, sul confine sempre più labile tra guerra esterna e guerra interna.\r\n\r\nAscolta la chiacchierata:\r\n\r\n2013 12 04 raspa missioni estero","6 Dicembre 2013","2018-10-17 22:59:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/militari_italiani_missioni-200x110.jpg","Soldi per le avventure belliche dell'Italia",1386346816,[359,360,361,362],"http://radioblackout.org/tag/afganistan/","http://radioblackout.org/tag/militarismo/","http://radioblackout.org/tag/missioni-militari/","http://radioblackout.org/tag/spesa-bellica/",[281,285,289,287],{"post_content":365},{"matched_tokens":366,"snippet":367,"value":368},[116],"5.090.340 euro\r\nMissione TIPH 2 (\u003Cmark>Hebron\u003C/mark>, Palestina) 285.997 euro\r\nMissione EUBAM","Mercoledì alla Camera e giovedì al Senato, il parlamento ha trasformato in legge il decreto sul finanziamento delle missioni militari all'estero.\r\nI militari italiani sono impegnati in 25 missioni internazionali. La spesa complessiva del dl è di circa 265 milioni di euro - 265.801.614 per la precisione - tra rifinanziamento delle missioni, competenze del ministero degli esteri e \"interventi umanitari\". Per le prime due voci il costo è di 256 milioni di euro.\r\nLa legge approvata continua a sostenere che \"Le missioni delle Forze Armate e di Polizia italiane sono “iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione“. Quelli approvati questa settimana e più volte finanziati dal parlamento non sarebbero interventi di guerra, ma operazioni di mantenimento, istruzione, formazione e controllo di territori a rischio, dove sono in corso conflitti.\r\nI dati a nostra disposizione, specie per l'Afganistan dove l'Italia è maggiormente impegnata, raccontano un'altra storia, la storia di un'occupazione militare violenta, fatta di bombardamenti, mitragliamenti, perquisizioni notturne, assassini di civili. Una storia di guerra.\r\n\r\nQueste le missioni internazionali in cui sono impegnate le forze armate italiane:\r\nMissioni ISAF-EUPOL (Afganistan) 124.536.000 euro\r\nMissione UNIFIL (Libano) 40.237.496 euro\r\nMissioni Joint Enterprise – MSU – MLO- EULEX (Kossovo) 22.447.777 euro\r\nMissione ALTHEA – IPU (Bosnia-Ervegovina) 75.320 euro\r\nMissione Active Endeavour (Mediterraneo) 5.090.340 euro\r\nMissione TIPH 2 (\u003Cmark>Hebron\u003C/mark>, Palestina) 285.997 euro\r\nMissione EUBAM (valico di Rafah)\r\nMissione UNAMID (Darfur)\r\nMissione UNFICYP (Cipro) 66.961 euro\r\nMissioni ATALANTA e OCEAN SHIELD (antipirateria) 11.424.069 euro\r\nMissione la logistica per l'Afganistan in Barhein - 5.509.576 euro\r\nMissioni EUTM – EUCAP NESTOR (Somalia e Corno d’Africa) 3.689.030 euro\r\nMissione EUBAM (Libia) 2.547.405 euro\r\nMissione EUMM (Georgia)\r\nMissione UNMISS (Sud Sudan)\r\nMissione EUCAP Sahel Niger e iniziative ONU ed EU per il Mali 726.003 euro\r\nCooperazione delle Forze di polizia italiane (Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Corpo della guardia di finanza) in Albania e nei Paesi dell’area balcanica\r\nMissione EUPOL COPPS (Palestina)\r\nUfficio Interforze Area Balcani\r\nAgenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali.\r\nSi aggiungono il corpo militare volontario e Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afganistan e negli Emirati Arabi Uniti.\r\n\r\nLa più corposa è la missione Isaf-Eupol in Afganistan, a guida Nato la prima, decisa dal Consiglio Europeo la seconda: oltre 3mila soldati impegnati, con mezzi terrestri e aerei, per un totale di oltre 124 milioni di euro (124.536.000)\r\nLa seconda per importanza e voce di spese è la Unifil, in Libano, al confine sud del paese fino a quello con Israele. Più di mille i soldati impiegati, come mezzi militari, aerei e navali: in tutto 40 milioni di euro.\r\nNon mancano le missioni navali, tra queste l’Active Endeavour, “impegno attivo” 347 militari, 3 aerei e 4 navi sotto la bandiera della Nato per un costo di 5 milioni di euro.\r\nLa missione nasce per il controllo del mar Mediterraneo: secondo i dati raccolti, nel 2009 veniva controllato il 60% delle acque. La percentuale è in aumento negli ultimi anni: ci sono unità di 62 paesi, tra cui anche la Russia, che tengono sotto controllo oltre 100mila mercantili.\r\nIl dato curioso di questa enorme operazione di controllo del mare è quello che non c'é. Ci si aspetterebbe che in tanti anni qualcuno avesse incrociato qualche barcone degli immigrati, che percorrono le rotte del Mediterraneo per approdare in Sicilia. Invece no. nonostante i collegamenti satellitari e i radar potentissimi l'enorme flotta militare internazionale che pattuglia il Mediterraneo non ha mai visto nessuno.\r\nAll’inizio la missione era diretta al controllo delle rotte di Al Qaeda, ma non è stato mai fermato nessuno. Solo controlli sui mercantili, oltre 100mila: delle navi dei rifugiati neanche un accenno. Il tratto tra la Libia e la Sicilia, è pattugliato, mentre sul canale tra Tunisia e Italia volano gli aerei: sulla mappa c’è Lampedusa, eppure, da questa missione non giungono dati sulla presenza di navi che non siano mercantili.\r\nUn inghippo interessante da sciogliere, mentre, dopo la strage di Lampedusa, sono diventate più pressanti le richieste di intervento da parte dell'Unione Europea e della sua agenzia per il controllo delle frontiere, la famigerata Frontex.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Stefano Raspa del Comitato contro Aviano 2000. 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