","Sospesi nel deserto da 50 anni","post",1606785832,[62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/algeria/","http://radioblackout.org/tag/guerguerat/","http://radioblackout.org/tag/hirak/","http://radioblackout.org/tag/marocco/","http://radioblackout.org/tag/polisario/","http://radioblackout.org/tag/sahara-spagnolo/","http://radioblackout.org/tag/saharawi/",[18,32,15,70,30,34,21],"marocco",{"post_content":72,"tags":76},{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":75},[15],"nuovo espresso dal “dégage” di \u003Cmark>Hirak\u003C/mark> possa cambiare la nazione, impegnata","Abbiamo parlato di Saharawi, l’ultima colonia africana, con Karim Metref, che dapprima ci ha fatto un quadro della situazione in riferimento agli eventi che hanno portato attraverso i decenni a questa situazione di stallo.\r\n\r\nDagli anni Settanta si congela la decolonizzazione e con quella l’occupazione marocchina del Sahara ex spagnolo, con le divisioni figlie della Guerra fredda; l’Occidente allineato con il Marocco impegnato a procrastinare in eterno il referendum; il blocco socialista a difendere il Polisario, sostenendo l’Algeria da sempre in contenzioso con il regno alawide.\r\n\r\n\r\n\r\nAscolta \"50 anni di muri di sabbia: gli antefatti della resistenza\" su Spreaker.\r\n\r\nIl blocco del confine di Ghergarat nasce dall’esasperazione dei saharawi, dalla sovrappopolazione forzosa di marocchini nei territori occupati per imporre una falsatura del referendum, dalla considerazione che quelle merci in transito sono quelle trafugate dai marocchini dalle risorse del territorio occupato. Di nuovo è l’assenza colpevole dell’Onu a contribuire al blocco politico e anche all’isolamento del Marocco e dei suoi traffici a causa di confini sigillati dalla Guerre des sables del 1963. Una situazione assurda che ha spinto surrealmente alla creazione del valico di Ghergarat da parte dei marocchini stessi che avevano aperto un varco – benedetto da tutti e tollerato finora anche dal Polisario, perché permette una economia di sussistenza nel Sahara e a sud del deserto – nel muro di 2700 chilometri, costruito da Rabat stessa in funzione di barriera contro il Fronte\r\n\r\nAscolta \"Il mondo oltre il varco di Ghergarat\" su Spreaker.\r\n\r\nL’Algeria è l’alleato naturale del popolo saharawi, che infatti può mantenere il quartier generale del Polisario a Tindouf, in territorio algerino a ridosso del confine stporico con il Marocco e con quello che era il coloniale Sahara spagnolo. Ma l’Algeria degli anni Settanta non esiste più e così anche il corteo di nazioni socialiste arabe che appoggiavano la resistenza verso il colonialismo occidentale a sostegno dell’espansionismo marocchino, anzi una dopo l’altra si riallineano tutte le nazioni arabe dietro al Marocco filooccidentale (se non stipulano gli Abraham Accords con Israele). Il crollo del sistema di potere di Bouteflika non consente ancora che quel vento nuovo espresso dal “dégage” di \u003Cmark>Hirak\u003C/mark> possa cambiare la nazione, impegnata a prepararsi a impegni bellici e a riconvertire l’economia. Così la contestazione al sistema si è esteso a tutti gli oligarchi, chiedendo una rifondazione di una nuova repubblica fondata su libertà, diritti e concertazione; Karim Metref ce lo spiega con coinvolgimento emotivo e politico.\r\nQuesto braccio di ferro indebolisce anche l’appoggio al Fronte Polisario\r\n\r\nAscolta \"Lo stallo ad Algeri e la resistenza del movimento \u003Cmark>Hirak\u003C/mark>: un sistema da sovvertire\" su Spreaker.\r\n\r\nLa riconversione dell’economia algerina, imposta dal venir meno delle riserve di gas e petrolio, si orienta alla produzione di altri minerali che potrebbero subentrare e che vede proprio nella zona di Tindouf uno dei capisaldi dell’estrazione. Questo prevede investimenti in infrastrutture e che possano portare i prodotti presso porti tutti da inventare sulla vicina Costa pacifica.\r\n\r\nCosì, con la consueta ispirazione da griot moderno, dopo un lungo excursus tra maghreb e Sahel, tra popoli insorgenti e nazioni decadenti, tra occupazioni e lotte, Karim Metref è tornato là da dove eravamo partiti: al territorio occupato, al collo di bottiglia valvola di sfogo per un territorio imbalsamato da retaggi pluridecennali\r\n\r\nAscolta \"Un conflitto che avvelena l’intera regione, un deserto dotato di risorse alternative\" su Spreaker.\r\n\r\n \r\n\r\n ",[77,79,81,84,86,88,90],{"matched_tokens":78,"snippet":18},[],{"matched_tokens":80,"snippet":32},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[15],"\u003Cmark>Hirak\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],{"matched_tokens":87,"snippet":30},[],{"matched_tokens":89,"snippet":34},[],{"matched_tokens":91,"snippet":21},[],[93,98],{"field":37,"indices":94,"matched_tokens":95,"snippets":97},[20],[96],[15],[83],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":74,"value":75},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":105,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":107,"highlight":141,"highlights":169,"text_match":101,"text_match_info":176},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":48,"id":110,"is_sticky":48,"permalink":111,"post_author":51,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":54,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":59,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":131},[45],[47],"69525","http://radioblackout.org/2021/05/cosa-celano-le-pressioni-di-rabat-sulla-ue/","Rabat preme sulla UE per proseguire l'occupazione coloniale e lo fa usando anche le bombe umane da riversare come sale sulle ferite razziste della Comunità europea: contiene talmente tanti disperati alle porte delle enclave spagnole in terra africana, vestigia veterocoloniale, che può riversarli come massa critica quando gli serve per rivendicare sovranità su un territorio occupato da quasi 50 anni con una formula neocoloniale e per procura dell'industria francese che ha bisogno di fosfati. Manifestazioni di confini selettivi, più che porosi, che lasciano filtrare solo unilateralmente.\r\nMa l'uso di queste forme di ricatto, tenere sotto scacco attraverso il controllo di un elemento considerato invasivo dal mondo opulento, da cosa è dettato in realtà? non può trattarsi solo della presenza del presidente della repubblica araba saharawi democratica (Rasd), gravemente malato, a scatenare una tale furia. In realtà le cause sono nella crisi economica che attraverso tutto il Maghreb: sia l'Algeria – da sempre rivale del Marocco – alle prese con le rivolte dell'Hirak, e la diplomazia algerina era il principale sostegno per gli esuli saharawi in territorio algerina; sia la Tunisia, che dopo 10 anni dalla cacciata di Ben Ali vede acuite le disparità tra classi sociali; la Libia si dibatte ancora in una guerra per procura infinita con divisioni lancinanti; il Marocco è in forti difficoltà economiche, a causa del Covid, e le tensioni interne sono ai massimi dalla morte di Hassan II (2001), un periodo di forti repressioni, che per tradizione scaturiscono innanzitutto nel Rif – vera ispirazione per le rivolte dell'Hirak – e dall'incidente di Guergerat (https://www.spreaker.com/user/ogzero/2020-11-26-karim-saharawi02-stallo-escal) sempre più militanti sono incarcerati.\r\nLe debolezze del Maghreb sono sullo sfondo del bisogno di controllo di territorio, sue risorse, porzioni di Zone esclusive di mare indispensabili per pose di cavi, gasdotti... industria ittica (le acque del Sahara occidentale sono tra le più pescose): la maggioranza delle potenze occidentali si è schierata a favore del colonialismo marocchino, tranne Spagna e Germania; piegando le resistenze soprattutto della prima Mohammed VI è certo di potersi annettere il territorio del popolo saharawi. Ma i legami tra Polisario e Spagna (e Cuba: a L'Havana si è formata l'intellighenzia saharawi) sono forti e questo appoggio è difficile da scardinare per la monarchia alawide, che oltre all'impatto dei migranti sulla frontiera di Ceuta può avvalersi di diritti di passaggio per i gasdotti algerini verso Almeria e infatti il Marocco ha già anticipato che non rinnoverà i diritti del gasdotto \"Maghreb-Europa\" in scadenza, che è vitale per Madrid.\r\nKarim Metref conosce molto bene l'area del Maghreb occidentale e con lui possiamo azzardare un'analisi delle reazioni e delle conseguenze derivanti dalla nuova spallata delle potenze occidentali a favore del Marocco nel contenzioso coloniale del Sahara occidentale, ma soprattutto cercare di individuare quali sono gli autentici motivi e processi riconducibili a costruzioni di gasdotti e sfruttamento di fosfati.\r\n\r\nAscolta \"Cosa celano le pressioni di Rabat sulla UE\" su Spreaker.","30 Maggio 2021","2021-05-30 16:41:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-768x576.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz.jpeg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Cosa celano le pressioni di Rabat sulla UE",1622392909,[120,121,122,123,124,125,126,127,128,129,64,130,68],"http://radioblackout.org/tag/elfarodeceuta/","http://radioblackout.org/tag/janmarot/","http://radioblackout.org/tag/karimetref/","http://radioblackout.org/tag/ceutamelilla/","http://radioblackout.org/tag/frontepolisario/","http://radioblackout.org/tag/mohammedvi/","http://radioblackout.org/tag/rabat/","http://radioblackout.org/tag/rasd/","http://radioblackout.org/tag/saharaoccidentale/","http://radioblackout.org/tag/ceuta/","http://radioblackout.org/tag/rif/",[132,133,134,135,136,137,138,139,140,26,15,24,21],"#@elfarodeceuta","#@janmarot","#@karimetref","#ceutamelilla","#frontepolisario","#mohammedvi","#rabat","#rasd","#saharaoccidentale",{"tags":142},[143,145,147,149,151,153,155,157,159,161,163,165,167],{"matched_tokens":144,"snippet":132},[],{"matched_tokens":146,"snippet":133},[],{"matched_tokens":148,"snippet":134},[],{"matched_tokens":150,"snippet":135},[],{"matched_tokens":152,"snippet":136},[],{"matched_tokens":154,"snippet":137},[],{"matched_tokens":156,"snippet":138},[],{"matched_tokens":158,"snippet":139},[],{"matched_tokens":160,"snippet":140},[],{"matched_tokens":162,"snippet":26},[],{"matched_tokens":164,"snippet":83},[15],{"matched_tokens":166,"snippet":24},[],{"matched_tokens":168,"snippet":21},[],[170],{"field":37,"indices":171,"matched_tokens":173,"snippets":175},[172],10,[174],[15],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":48,"score":177,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"578730123365711977",{"document":179,"highlight":199,"highlights":209,"text_match":101,"text_match_info":215},{"cat_link":180,"category":182,"comment_count":48,"id":184,"is_sticky":48,"permalink":185,"post_author":51,"post_content":186,"post_date":187,"post_excerpt":54,"post_id":184,"post_modified":188,"post_thumbnail":189,"post_thumbnail_html":190,"post_title":191,"post_type":59,"sort_by_date":192,"tag_links":193,"tags":196},[181],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[183],"Blackout Inside","60164","http://radioblackout.org/2020/05/algeria-tra-covid-19-e-rafforzamento-del-regime/","La pandemia ha colto l’Algeria mentre era in uno stato di profonda effervescenza politica da più di un anno. I poteri forti del Paese, però, non si perdono d’animo e a difetto di misure serie per combattere il contagio approfittano della “tregua sanitaria” per saldare i conti con l’opposizione e militarizzare ulteriormente il Paese.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, insegnante e blogger torinese, di origine Kabila, autore di un articolo sulla situazione algerina in questi ultimi mesi\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-05-05-karim-algeria.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui puoi leggere il suo articolo:\r\n\r\nhttps://www.qcodemag.it/indice/interventi/algeria-profondi-cambiamenti-ai-vertici-allombra-del-covid-19/","5 Maggio 2020","2020-05-05 13:19:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/algeria-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/algeria-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/algeria-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/algeria-1024x684.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/algeria-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/algeria-1536x1025.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/algeria-2048x1367.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Algeria: Tra Covid 19 e rafforzamento del regime",1588677557,[62,194,64,195],"http://radioblackout.org/tag/covid-19/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[18,197,15,198],"covid 19","repressione",{"tags":200},[201,203,205,207],{"matched_tokens":202,"snippet":18},[],{"matched_tokens":204,"snippet":197},[],{"matched_tokens":206,"snippet":83},[15],{"matched_tokens":208,"snippet":198},[],[210],{"field":37,"indices":211,"matched_tokens":212,"snippets":214},[20],[213],[15],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":48,"score":177,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},{"document":217,"highlight":235,"highlights":247,"text_match":101,"text_match_info":253},{"cat_link":218,"category":219,"comment_count":48,"id":220,"is_sticky":48,"permalink":221,"post_author":51,"post_content":222,"post_date":223,"post_excerpt":54,"post_id":220,"post_modified":224,"post_thumbnail":225,"post_thumbnail_html":226,"post_title":227,"post_type":59,"sort_by_date":228,"tag_links":229,"tags":233},[45],[47],"56629","http://radioblackout.org/2019/12/nulla-scardina-il-potere-algerino-radicato-in-profondita/","Tutto il mondo fa affari e si approvvigiona in Algeria, tributando denaro e fornendo armi al regime militare che regge il paese da quando è stata tradita la resistenza anticoloniale; e tutto il mondo tace e nemmeno ricostruisce la vera storia del potere dagli anni Novanta in avanti: un'unica lunga storia di cosche mafiose che hanno derubato, sfruttato e svenduto la nazione costituendo un sistema fatto apposta per perpetuare gli affari dell'oligarchia.\r\n\r\nKarim ci raconta che anche gli alti papaveri caduti in disgrazia con la fine di Bouteflika fanno semplicemente parte della fazione perdente che è stata scaricata dal vincente Gaid-Salah, uomo forte, generale-padrone del paese, di cui è un fantoccio Tebboune, il presidente eletto tra strali, insulti, urne gettate dalle finestre dei seggi. 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neopresidente: «Algeria parliamoci»... come sempre tra detentori del potere, per poterlo gestire insieme).\r\n\r\nGas, armi: bande mafiose al potere","19 Dicembre 2019","2019-12-19 18:43:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/reponse-algerienne-200x110.gif","\u003Cimg width=\"300\" height=\"186\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/reponse-algerienne-300x186.gif\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/reponse-algerienne-300x186.gif 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/reponse-algerienne-1024x636.gif 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/reponse-algerienne-768x477.gif 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nulla scardina il potere algerino radicato in profondità",1576780987,[230,62,231,64,232],"http://radioblackout.org/tag/ahmed-gaid-salah/","http://radioblackout.org/tag/gas/","http://radioblackout.org/tag/tebboune/",[36,18,234,15,28],"gas",{"tags":236},[237,239,241,243,245],{"matched_tokens":238,"snippet":36},[],{"matched_tokens":240,"snippet":18},[],{"matched_tokens":242,"snippet":234},[],{"matched_tokens":244,"snippet":83},[15],{"matched_tokens":246,"snippet":28},[],[248],{"field":37,"indices":249,"matched_tokens":250,"snippets":252},[17],[251],[15],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":48,"score":177,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},6646,{"collection_name":59,"first_q":15,"per_page":256,"q":15},6,{"facet_counts":258,"found":20,"hits":270,"out_of":323,"page":23,"request_params":324,"search_cutoff":38,"search_time_ms":20},[259,265],{"counts":260,"field_name":263,"sampled":38,"stats":264},[261],{"count":20,"highlighted":262,"value":262},"I Bastioni di 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In Algeria il governo voluto dai militari approfitta del contesto di crisi del movimento di contestazione \"hirak\" e dell'importanza strategica delle risorse energetiche del paese per accentuare la repressione e le restrizioni della libertà di manovra per l'opposizione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.lemonde.fr/afrique/article/2023/03/03/la-question-tres-taboue-du-racisme-en-tunisie-n-a-jamais-fait-l-objet-d-un-debat-national_6163975_3212.html\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-02032023-ALGERIA-TUNISIA.mp3\"][/audio]","5 Marzo 2023","2023-03-05 22:09:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 02/03/2023-SERBIA : L'EQUILIBRISTA VUCIC AL SUPERMARKET DELLE ARMI SI PREPARA ALLA PROSSIMA GUERRA - TUNISIA E ALGERIA PER LA STESSA CRISI I SOLITI RIMEDI: L'ODIO CONTRO I MIGRANTI E LA STRETTA AUTORITARIA.","podcast",1678054086,[285],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[268],{"post_content":288},{"matched_tokens":289,"snippet":291,"value":292},[290],"hirak","crisi del movimento di contestazione \"\u003Cmark>hirak\u003C/mark>\" e dell'importanza strategica delle risorse","Bastioni di Orione in questa puntata analizza la situazione della Serbia e dei Balcani con Marco Siragusa studioso dell'area balcanica che ci racconta degli equilibrismi del presidente serbo Vucic amico degli occidentali che fa affari con i cinesi ,compra armi alle fiere degli armamenti, favorisce investimenti miliardari a Belgrado da parte degli emiratini ,si accorda per un riconoscimento non ufficiale con il Kosovo .La crescita esponenziale del budget serbo per le spese militari viene giustificato con la necessità di protezione da eventuali aggressori, a detrimento degli investimenti nel welfare nonostante i malumori della società serba che nonostante la mobilitazione non trova un espressione politica organizzata , sullo sfondo le tensioni mai sopite con il Kosovo indipendente .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-2032023-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAndiamo nel Maghreb parlando di Tunisia e Algeria rispettivamente con Arianna Poletti studiosa che vive a Tunisi e Karim Metref giornalista algerino .Da una parte in Tunisia la torsione autoritaria del presidente Saied si innerva di razzismo con le sconsiderate dichiarazioni a proposito del tentativo di sostituzione etnica in atto in Tunisia ,classica manovra per nascondere gli effetti di una crisi economica devastante. 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mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-02032023-ALGERIA-TUNISIA.mp3\"][/audio]",[294],{"field":99,"matched_tokens":295,"snippet":291,"value":292},[290],578730123365187700,{"best_field_score":298,"best_field_weight":299,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":48,"score":300,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":302,"highlight":314,"highlights":319,"text_match":296,"text_match_info":322},{"comment_count":48,"id":303,"is_sticky":48,"permalink":304,"podcastfilter":305,"post_author":276,"post_content":306,"post_date":307,"post_excerpt":54,"post_id":303,"post_modified":308,"post_thumbnail":309,"post_title":310,"post_type":282,"sort_by_date":311,"tag_links":312,"tags":313},"70915","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-23-09-2021/",[262],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/bastioni-di-orione-23092021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBastioni di Orione torna come tutti i giovedì dalle 20 alle 21 per affrontare i temi internazionali ,in questa puntata :\r\n\r\n \r\n\r\nAfganistan ne parliamo ancora con il nostro corrispondente a Kabul che ci restituisce delle scene di vita quotidiane ,al mercato dove la gente disperata vende tutto quello che ha , per la strada dove si affolllano le persone in attesa di un lavoro che non c'è ,ci racconta della paura dei giovani talebani delle donne che allontanano dai luoghi pubblici con brutalità.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nParliamo dell' Algeria con Karim Metref giornalista freelance e collaboratore della radio che ci parla della vicenda degli harkis che combatterono a fianco dei francesi contro FLN e che ,dopo la sconfitta francese ,furono lasciati in Algeria trattati come traditori e ora a scopo elettorale riabilitati da Macron ,affrontiamo il tema delle relazioni difficili fra Algeria e Marocco con l'interruzione dei rapporti diplomatici fra i due paesi ,della morte di Bouteflika ex presidente la cui candidatura ad un quinto mandato fece esplodere le proteste del movimento popolare hirak.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo di Cina con Sabrina Moles collaboratrice del sito China files ,con cui affrontiamo il tema dell'accordo AUKUS dal punto di vista cinese ,approfondiamo le conseguenze della crisi del mercato immobiliare cinese dopo il crack di Evergrande e i riflessi sulla politica interna e la stabilità del progetto di Xi e il rapporto con i nuovi oligarchi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ","26 Settembre 2021","2021-09-26 22:50:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/afghanistan-donna-600x366-2-200x110.jpg","Bastioni di Orione 23/09/2021",1632696469,[285],[268],{"post_content":315},{"matched_tokens":316,"snippet":317,"value":318},[290],"le proteste del movimento popolare \u003Cmark>hirak\u003C/mark>.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo di","[audio 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