","CISGIORDANIA CONTINUANO LE DEMOLIZIONI E IL FURTO DI TERRITORI PALESTINESI .","post",1744661130,[65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/coloni/","http://radioblackout.org/tag/demolizioni/","http://radioblackout.org/tag/insediamenti/","http://radioblackout.org/tag/masafer-yatta/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[18,26,72,73,36,15],"demolizioni","INSEDIAMENTI",{"tags":75},[76,78,80,82,85,87],{"matched_tokens":77,"snippet":18},[],{"matched_tokens":79,"snippet":26},[],{"matched_tokens":81,"snippet":72},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[73],"\u003Cmark>INSEDIAMENTI\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":36},[],{"matched_tokens":88,"snippet":15},[],[90],{"field":39,"indices":91,"matched_tokens":92,"snippets":94},[30],[93],[73],[84],578730123365712000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":51,"score":100,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":51},"1108091339008",13,1,"578730123365711977",{"document":102,"highlight":119,"highlights":129,"text_match":95,"text_match_info":135},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":51,"id":105,"is_sticky":51,"permalink":106,"post_author":54,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":109,"post_id":105,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":62,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":117},[48],[50],"87716","http://radioblackout.org/2024/03/testimonianza-dalla-cisgiordania-occupata/","Parliamo con una compagna che si trova da l'inizio di febbraio nella zona di Masafer Yatta a sud di Hebron per sotenere la resistenza della popolazione palestinese alle espropriazioni di terre da parte dei coloni ed a fare interposizione e dare testimonianza delle brutali demolizioni delle proprietà palestinesi.\r\n\r\nCi racconta delle quotidiane incursioni dei coloni che attaccano le comunità di pastori ,distruggendo le loro proprietà ,si presentano vestiti in divisa e spalleggiati dall'esercito ,minacciano gli abitanti e colpiscono le infrastrutture impedendo alle comunità palestinesi di reperire i mezzi di sostentamento . Dal 7 ottobre molti palestinesi che lavoravano in Israele ora sono senza lavoro e gli assalti dei coloni rendono la situazione ancora piu' pesante ,nonostante tutto resistono rimanendo nella loro terra e ricostruiscono cio' che è stato distrutto dai coloni.\r\n\r\nLa presenza degli internazionali riesce in qualche caso a funzionare da deterrente ,nonostante le minacce dei coloni nei confronti degli scomodi testimoni, molti palestinesi rimasti senza abitazione sono costretti a vivere in decine di grotte che nell'area C della Cisgiordania vengono utilizzate come dimore.\r\n\r\nAnche ad Hebron la situazione è molto tesa ,sussiste un coprifuoco di fatto e i coloni girano armati minacciosi nella città vecchia ,decine di palestinesi vengono arrestati e subiscono la detenzione amministrativa senza conoscere neppure il capo d'imputazione .\r\n\r\n \r\n\r\nLa testimonianza della compagna :\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-04032024-CISGIORDANIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","4 Marzo 2024","Testimonianza diretta dalla Cisgiordania di una compagna italiana che si trova sul posto. ","2024-03-04 17:25:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-040324-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-040324-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-040324-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-040324-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-040324-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-040324-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/INFO-040324.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","TESTIMONIANZA DALLA CISGIORDANIA OCCUPATA.",1709573114,[65,66,116,68],"http://radioblackout.org/tag/conflitto-palestina-israele/",[18,26,118,73],"conflitto palestina-israele",{"tags":120},[121,123,125,127],{"matched_tokens":122,"snippet":18},[],{"matched_tokens":124,"snippet":26},[],{"matched_tokens":126,"snippet":118},[],{"matched_tokens":128,"snippet":84},[73],[130],{"field":39,"indices":131,"matched_tokens":132,"snippets":134},[30],[133],[73],[84],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":51,"score":100,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":51},{"document":137,"highlight":154,"highlights":160,"text_match":164,"text_match_info":165},{"cat_link":138,"category":139,"comment_count":51,"id":140,"is_sticky":51,"permalink":141,"post_author":54,"post_content":142,"post_date":143,"post_excerpt":144,"post_id":140,"post_modified":145,"post_thumbnail":146,"post_thumbnail_html":147,"post_title":148,"post_type":62,"sort_by_date":149,"tag_links":150,"tags":152},[48],[50],"99015","http://radioblackout.org/2025/07/israele-accelera-la-pulizia-etnica-in-cisgiordania/","Negli ultimi mesi, le forze e i coloni israeliani hanno intensificato gli sforzi per espellere circa 2.500 palestinesi che vivono in un gruppo di villaggi nella regione meridionale della Cisgiordania di Masafer Yatta. All'inizio di maggio, quando i militari hanno raso al suolo la maggior parte di Khilet Al-Dabe, era la più grande demolizione nell'area fino ad oggi. Ora, una nuova direttiva militare minaccia di accelerare la distruzione di una dozzina di altri villaggi.\r\n\r\nLa scorsa settimana, l’Ufficio di Pianificazione Centrale dell’Amministrazione Civile – l’organismo militare israeliano responsabile del rilascio dei permessi di costruzione nei territori palestinesi occupati – ha adottato una politica che richiede che tutte le richieste di costruzione palestinesi in sospeso a Masafer Yatta siano automaticamente respinte. La direttiva cita le esigenze militari come giustificazione e si riferisce specificamente alla Zona di tiro 918, l’area che comprende 12 dei 20 villaggi di Masafer Yatta, e che Israele ha dichiarato come zona militare chiusa nei primi anni ’80 al fine di spostare con la forza i suoi residenti palestinesi.\r\n\r\nLa nuova direttiva si basa sull’uso di Israele delle zone di fuoco militari come pretesto per l’espropriazione della terra e l’espansione degli insediamenti. Mentre i palestinesi in precedenza potevano presentare piani di costruzione che almeno temporaneamente congelavano gli ordini di demolizione durante la revisione, un regolamento militare del 2021 ha prima bloccato l’elaborazione di tali richieste senza “l’approvazione del comandante militare”. La nuova direttiva ora si rivolge a decine di domande in sospeso presentate prima di questo cambiamento.\r\n\r\nLa mossa di accelerare le demolizioni si allinea con il più ampio programma di del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Il ministro di estrema destra, a cui è stato consegnato il controllo di fatto dell’amministrazione civile da Netanyahu nel 2022, ha consolidato il controllo sulle politiche di costruzione della Cisgiordania installando alleati in posizioni chiave, in pratica, mentre l’esercito ha dichiarato circa 1 milione di dunam – un quinto della Cisgiordania – come zone di tiro, l’80% di quel territorio rimane inutilizzato per scopi militari.\r\n\r\nNel frattempo, sul terreno, l’assalto burocratico di Israele coincide con l’escalation della violenza dei coloni. che molestano le famiglie rimanenti e saccheggiano i loro possedimenti,a Masafer Yatta, gli attacchi dei coloni sono continuati senza sosta, mentre Israele pianifica la prossima annessione della Cisgiordania.\r\n\r\nNe parliamo con una compagna che si trova nella zona di Masafer Yatta. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA.mp3\"][/audio]","7 Luglio 2025","A Masafer Yatta nuove direttive incrementano le espulsioni di palestinesi.","2025-07-07 15:07:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-300x176.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-300x176.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-1024x602.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-768x452.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-1536x904.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-2048x1205.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ISRAELE ACCELERA LA PULIZIA ETNICA IN CISGIORDANIA .",1751900826,[65,66,69,151],"http://radioblackout.org/tag/occupazione-israeliana/",[18,26,36,153],"Occupazione Israeliana",{"post_content":155},{"matched_tokens":156,"snippet":158,"value":159},[157],"insediamenti","della terra e l’espansione degli \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark>. Mentre i palestinesi in precedenza","Negli ultimi mesi, le forze e i coloni israeliani hanno intensificato gli sforzi per espellere circa 2.500 palestinesi che vivono in un gruppo di villaggi nella regione meridionale della Cisgiordania di Masafer Yatta. All'inizio di maggio, quando i militari hanno raso al suolo la maggior parte di Khilet Al-Dabe, era la più grande demolizione nell'area fino ad oggi. Ora, una nuova direttiva militare minaccia di accelerare la distruzione di una dozzina di altri villaggi.\r\n\r\nLa scorsa settimana, l’Ufficio di Pianificazione Centrale dell’Amministrazione Civile – l’organismo militare israeliano responsabile del rilascio dei permessi di costruzione nei territori palestinesi occupati – ha adottato una politica che richiede che tutte le richieste di costruzione palestinesi in sospeso a Masafer Yatta siano automaticamente respinte. 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La nuova direttiva ora si rivolge a decine di domande in sospeso presentate prima di questo cambiamento.\r\n\r\nLa mossa di accelerare le demolizioni si allinea con il più ampio programma di del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Il ministro di estrema destra, a cui è stato consegnato il controllo di fatto dell’amministrazione civile da Netanyahu nel 2022, ha consolidato il controllo sulle politiche di costruzione della Cisgiordania installando alleati in posizioni chiave, in pratica, mentre l’esercito ha dichiarato circa 1 milione di dunam – un quinto della Cisgiordania – come zone di tiro, l’80% di quel territorio rimane inutilizzato per scopi militari.\r\n\r\nNel frattempo, sul terreno, l’assalto burocratico di Israele coincide con l’escalation della violenza dei coloni. che molestano le famiglie rimanenti e saccheggiano i loro possedimenti,a Masafer Yatta, gli attacchi dei coloni sono continuati senza sosta, mentre Israele pianifica la prossima annessione della Cisgiordania.\r\n\r\nNe parliamo con una compagna che si trova nella zona di Masafer Yatta. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA.mp3\"][/audio]",[161],{"field":162,"matched_tokens":163,"snippet":158,"value":159},"post_content",[157],578730123365187700,{"best_field_score":166,"best_field_weight":167,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":51,"score":168,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":51},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":170,"highlight":193,"highlights":198,"text_match":164,"text_match_info":201},{"cat_link":171,"category":172,"comment_count":51,"id":173,"is_sticky":51,"permalink":174,"post_author":54,"post_content":175,"post_date":176,"post_excerpt":177,"post_id":173,"post_modified":178,"post_thumbnail":179,"post_thumbnail_html":180,"post_title":181,"post_type":62,"sort_by_date":182,"tag_links":183,"tags":189},[48],[50],"98240","http://radioblackout.org/2025/05/accettata-la-tregua-da-israele-mentre-netanyahu-propone-22-colonie-in-cisgiordania/","L'approvazione da parte di Tel Aviv di 22 nuovi insediamenti coloniali in Cisgiordania occupata e l'approvazione del testo della tregua, non ancora approvata dalla contropoarte Palestinese, sono le due notizie apparentemente incongrue che arrivano giovedì 29 maggio.\r\n\r\nL'espansione coloniale non si è di fatto mai fermata e questo ulteriore passo risponde a quella che, secondo un comunicato del ministero Israeliano, è «una visione strategica a lungo termine, il cui obiettivo è rafforzare la presa israeliana sul territorio, evitare la creazione di uno Stato palestinese e creare le basi per il futuro sviluppo degli insediamenti nei prossimi decenni».\r\n\r\nPer quanto la decisione si inserisca evidentemente negli più volti dimostrati intenti di spopolamento dei territori palestinesi, nella nostra intervista si mettono in luce delle possibili spiegazioni del perchè questa decisione arrivi proprio nei giorni in cui viene revisionato il testo di una possibile imminente tregua. L'attenzione ricade sui rapporti interni al governo, che di fronte ad una perdita di consenso deve strizzare sempre più l'occhio alle allenze, per così dire, più estremiste in particolare Ben Givir e Smotrich, così come ai dei difficili equilibrismi sul piano internazionale.\r\n\r\nPer quanto riguarda il testo della tregua, le indiscrezioni trapelate della bozza trattano di un cessate il fuoco temporaneo di 60 giorni durante il quale l'esercito israeliano inizierebbe a ritirarsi. Gli Stati Uniti, sotto la garanzia personale del presidente Donald Trump, vigileranno sul rispetto della tregua da parte di Israele. 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I palestinesi esortano il nuovo sponsor Reebok a ritirarsi o ad affrontare boicottaggi, come Erreà, PUMA e Adidas prima di loro. Il genocidio israeliano a Gaza ha ucciso decine di migliaia di palestinesi, tra cui almeno 715 atleti e calciatori palestinesi, e ha distrutto o danneggiato tutte le strutture sportive palestinesi a Gaza, tra cui stadi, palestre e club, alcuni dei quali sono stati utilizzati come campi di detenzione e tortura. L’IFA è direttamente complice del regime di apartheid decennale di Israele e dell’occupazione militare e, più di recente, del suo genocidio a Gaza. L’IFA include nei suoi campionati ufficiali squadre con sede in insediamenti israeliani illegali su terre palestinesi occupate e sostiene, insieme al governo israeliano, il loro mantenimento. Sotto pressione dalle crescenti richieste di boicottaggio, Erreà si è svincolata dal contratto. Una vittoria per il movimento BDS.\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Jacopo, di BDS Italia. 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Queste armi sono poi rivendute negli insediamenti illegali e acquistate da privati cittadini, tra cui i coloni. Non ci sono meccanismi di controllo della filiera e la liberalizzazione del possesso delle armi private da parte del ministro Ben Gvir ha consentito ai coloni nei territori occupati da Israele di armarsi liberamente. Questo imponente flusso di armi dall'Italia è stato monitorato da un'inchiesta pubblicata dalla rivista Altreconomia, che ha denunciato come l'Italia continui ad esportare armi e munizioni a uso “civile” in Israele, che vengono poi rivendute negli insediamenti illegali in un contesto di scarso controllo e crescente violenza contro i palestinesi. Queste armi non sono progettate per uso militare, ma possono essere acquistate da chiunque abbia una licenza. E in Israele, ottenere una licenza è diventato più facile che prenotare un tavolo al ristorante, basta dimostrare di aver frequentato tre corsi di tiro negli ultimi vent’anni e fare un colloquio telefonico. Con queste regole, in meno di tre mesi sono state presentate 300mila richieste. Aziende come Beretta e Fiocchi hanno una lunga tradizione nel rifornire il mercato israeliano. Armi Beretta e munizioni Fiocchi sono regolarmente presenti nei negozi e nei poligoni degli insediamenti illegali in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nel Golan siriano occupato.\r\n\r\nNe parliamo con l'autrice dell'inchiesta Elisa Brunelli.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-ALTRAECONOMIA.mp3\"][/audio]","20 Gennaio 2025","\"Il calibro dei coloni\" le armi italiane finiscono in mano ai coloni nei territori occupati.","2025-01-21 01:56:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025.jpg 850w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LE ARMI ITALIANE FINISCONO AI COLONI IN CISGIORDANIA",1737400179,[248,249,66,250],"http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/beretta-fiocchi/","http://radioblackout.org/tag/territori-occupati/",[252,253,26,28],"armi","Beretta Fiocchi",{"post_content":255},{"matched_tokens":256,"snippet":257,"value":258},[157],"armi sono poi rivendute negli \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark> illegali e acquistate da privati","Le armi italiane destinate al cosiddetto mercato civile privato costituiscono la maggior parte dell’export verso Israele di aziende come la Fiocchi o Beretta e riguarda soprattutto munizioni e armi non direttamente predisposte per lo specifico uso militare. 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Una regione ricca di risorse energetiche in cui si intrecciano intorno allo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale gli interessi delle multinazionali occidentali, un sottosviluppo atavico che ha innescato una ribellione poi egemonizzata dai gruppi islamisti,un governo incapace di prendere in mano la situazione , un esercito che giorno dopo giorno si dimostra non in grado di difendere le popolazioni ma al soldo delle compagnie straniere, la presenza di truppe straniere e mercenari .\r\n\r\nIn questo contesto è emersa un inchieste realizzata e pubblicata da \"Politico\" che per la prima volta rivela i responsabili di un massacro compiuto nel 2021 dai soldati mozambicani. Secondo le testimonianze acquisite e la ricostruzione effettuata nella lunga inchiesta del sito, pare che i responsabili abbiano operato all’interno dell’impianto del colosso francese Total energies , situato a Cabo Delgado.\r\n\r\nDurante l’estate del 2021, una squadra di commandos dell'esercito mozambicano che aveva la missione di proteggere “il progetto Total” è accusata di aver stipato in dei container ,torturato e infine ucciso dei civili sospettati di aver preso parte a un’insurrezione nella remota penisola di Afungi.I civili erano fuggiti in cerca di protezione. I soldati regolari, però, li hanno accusati di essere ribelli e hanno separato gli uomini dalle donne e dai bambini. I prigionieri sono poi stati stipati in dei container posizionati all’ingresso di un impianto di gas naturale di proprietà del colosso petrolifero. I prigionieri sono stati torturati ,le donne violentate ,hanno ucciso almeno 97 persone il tutto in un sito della Total che aveva stipulato degli accordi e finanziato i reparti dell'esercito che si sono macchiati di questi crimini.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-DI-ORIONE-10102024-SIMONE-OGNO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","12 Ottobre 2024","2024-10-12 12:18:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/10/2024- ELEZIONI IN MOZAMBICO L'ETERNO FRELIMO CERCA DI RINNOVARSI -ESTRATTIVISMO A CABO DELGADO: I CRIMINI DELLA TOTALENERGIES.","podcast",1728735358,[320],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[322],"BastioniOrione",{"post_content":324},{"matched_tokens":325,"snippet":326,"value":327},[157],"è occupato dello sviluppo degli \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark> informali in Africa , al rientro","Inquesta puntata parliamo delle elezioni in Mozambico con Federico Monica ,architetto ed urbanista che si è occupato dello sviluppo degli \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark> informali in Africa , al rientro da un reportage a Cabo Delgado .\r\n\r\nIl partito stato del Frelimo che governa dal 1975 ,anno dell'indipendenza,cerca di rinnovarsi di fronte alle accuse di corruzione ed inefficienza nella gestione della cosa pubblica candidando Daniel Chapo,volto nuovo e il primo potenziale presidente del paese che non ha partecipato ,per ragioni anagrafiche,alla lotta di liberazione dal colonialismo portoghese ,mito fondativo delle élite al potere.\r\n\r\nIl contendente dell'opposizione è Ossufo Momade rappresentante della Renamo ,partito creato dai servizi segreti rodesiani ai tempi di Ian Smith in funzione anticomunista e sostenuto poi dai sudafricani diventato partito politico ; terzo incomodo Venancio Mondlane fuoriuscito dalla Renamo ,candidato indipendente appoggiato dalla coalizione Podemos ( Partido Otimista para o Desenvolvimento de Moçambique) composta da ex Frelimo .Molto popolare fra i giovani si è proclamato già vincitore senza attendere i risultati ufficiali potenzialmente se non ci saranno brogli ,potrebbe essere la sorpresa di queste elezioni e rompere il monopolio del Frelimo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-DI-ORIONE-10102024-MOZAMBICO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Simone Ogno di Re common parliamo dell'incubo estrattivista di Cabo Delgado (regione nel nord del Mozambico ) che è diventato uno dei temi forti della campagna eletterale nelle elezioni mozambicane . 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Una manifestazione culturale parecchio fuori dall'ordinario, infatti si svolgerà per la seconda volta, al presidio del collettivo di lavoratori ex GKN, forse nel contesto migliore possibile per parlare di queste tematiche. La rassegna piena di spettacoli teatrali, presentazione di libri e dibattiti, andrà a toccare il tema della narrativa prodotta dalla classe lavoratrice stessa (o da ambienti limitrofi per così dire) , andando a pescare dalla tradizione letteraria di diversi paesi, oltre all'Italia, Regno Unito e Svezia. Il tutto, come dicevamo, si svolge nella cornice repressiva contro i lavoratori in lotta, che proprio la notte prima in cui è stata realizzata questa intervista, hanno dovuto affrontare l'intrusione di qualcuno nel presidio che ha tentato di tolto l'allaccio elettrico allo stabilimento, un attacco anticipato da alcuni precedenti con la proprietà, avvenuti il mese scorso. Il 4 Aprile si svolgerà una conferenza stampa di presentazione alle 11:30 presso la stazione di Santa Maria Novella e anche un momento di anteprima del festival alle 20 presso il Teatro Dante, sempre a Firenze. Mentre il festival si svolgerà a Campi Bisenzio in Via Fratelli Cervi 1 il 5,6 e 7 Aprile, qui il programma completo \r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_02_04_Alberto-Prunetti-presenta-il-festival-di-letteratura-working-class.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento lo abbiamo trattato in compagnia di Delio Fantasia ex operaio Stellantis a Cassino sul presidio che si terrà sabato 6 aprile 24 a partire dalle 10.30 in piazza Diamare a Cassino indetto dalla FLMU CUB. Lo smantellamento degli insediamenti produttivi dell'area industriale di Cassino sta producendo migliaia di licenziamenti: nel solo reparto automobilistico tra Stellantis e indotto siamo arrivati già oltre i 15oo posti. Come gli effetti sono concatenati al territorio e legati allo smantellamento della ex FIAT sono gli argomenti che si porteranno in piazza con l'obbiettivo di organizzare un' adeguata risposta operaia.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_02_04_Delio-ex-operaio-Stellantis-su-futuro-stabilimenti-e-lancio-assemblea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Anna Vitiello licenziata dalla scuola perché malata. Con il suo aiuto abbiamo analizzato la situazione inaccettabile frutto di\r\nun'inefficienza, di una disumanità e di una burocrazia cieca di fronte ad un caso di questa gravità. 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Una manifestazione culturale parecchio fuori dall'ordinario, infatti si svolgerà per la seconda volta, al presidio del collettivo di lavoratori ex GKN, forse nel contesto migliore possibile per parlare di queste tematiche. La rassegna piena di spettacoli teatrali, presentazione di libri e dibattiti, andrà a toccare il tema della narrativa prodotta dalla classe lavoratrice stessa (o da ambienti limitrofi per così dire) , andando a pescare dalla tradizione letteraria di diversi paesi, oltre all'Italia, Regno Unito e Svezia. Il tutto, come dicevamo, si svolge nella cornice repressiva contro i lavoratori in lotta, che proprio la notte prima in cui è stata realizzata questa intervista, hanno dovuto affrontare l'intrusione di qualcuno nel presidio che ha tentato di tolto l'allaccio elettrico allo stabilimento, un attacco anticipato da alcuni precedenti con la proprietà, avvenuti il mese scorso. Il 4 Aprile si svolgerà una conferenza stampa di presentazione alle 11:30 presso la stazione di Santa Maria Novella e anche un momento di anteprima del festival alle 20 presso il Teatro Dante, sempre a Firenze. Mentre il festival si svolgerà a Campi Bisenzio in Via Fratelli Cervi 1 il 5,6 e 7 Aprile, qui il programma completo \r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_02_04_Alberto-Prunetti-presenta-il-festival-di-letteratura-working-class.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento lo abbiamo trattato in compagnia di Delio Fantasia ex operaio Stellantis a Cassino sul presidio che si terrà sabato 6 aprile 24 a partire dalle 10.30 in piazza Diamare a Cassino indetto dalla FLMU CUB. Lo smantellamento degli \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark> produttivi dell'area industriale di Cassino sta producendo migliaia di licenziamenti: nel solo reparto automobilistico tra Stellantis e indotto siamo arrivati già oltre i 15oo posti. Come gli effetti sono concatenati al territorio e legati allo smantellamento della ex FIAT sono gli argomenti che si porteranno in piazza con l'obbiettivo di organizzare un' adeguata risposta operaia.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_02_04_Delio-ex-operaio-Stellantis-su-futuro-stabilimenti-e-lancio-assemblea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Anna Vitiello licenziata dalla scuola perché malata. Con il suo aiuto abbiamo analizzato la situazione inaccettabile frutto di\r\nun'inefficienza, di una disumanità e di una burocrazia cieca di fronte ad un caso di questa gravità. Qualche giorno fà i nodi sono venuti al pettine e qualcosa si è sbloccata.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_02_04_Anna-Vitiello-licenziata-e-non-liquidata-dopo-malattia-grave.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[354],{"field":162,"matched_tokens":355,"snippet":351,"value":352},[157],{"best_field_score":166,"best_field_weight":167,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":51,"score":168,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":51},{"document":358,"highlight":370,"highlights":375,"text_match":164,"text_match_info":378},{"comment_count":51,"id":359,"is_sticky":51,"permalink":360,"podcastfilter":361,"post_author":271,"post_content":362,"post_date":363,"post_excerpt":177,"post_id":359,"post_modified":364,"post_thumbnail":365,"post_title":366,"post_type":317,"sort_by_date":367,"tag_links":368,"tags":369},"85542","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-primo-dicembre-bloccati-i-mercanti-darmi-sudan-il-silenzio-sulla-strage-il-bavaglio-ad-haaretz-affari-di-morte-tra-italia-ed-egitto-analisi-e-prospettive-del-conflitto-in-me/",[271],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/2023-12-01-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nTorino. Bloccati i mercanti d’armi!\r\nIl 28 novembre era la giornata di apertura dell’Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell’industria bellica aerospaziale.\r\nUn evento a porte chiuse, riservato ai maggiori produttori a livello mondiale, ai rappresentanti di governi, forze armate e compagnie di contractor.\r\nL’appuntamento per gli antimilitaristi era di fronte all’ingresso dell’Oval, dove, protetti da un ingente schieramento di polizia, dovevano entrare i partecipanti a questa convention, fiore all’occhiello della lobby armiera subalpina.\r\nGli antimilitaristi armati di striscioni e cartelli sin dalle 12 hanno occupato la strada davanti al cancello del centro congressi.\r\nDopo pochi minuti le auto dirette all’Oval hanno fatto retro marcia. I partecipanti sono stati obbligati ad entrare all’Oval a piedi, alla spicciolata, da un passaggio interno al Lingotto.\r\nPer la prima volta dopo 18 anni gli antimilitarist* hanno bloccato l’ingresso ai mercanti d’armi.\r\nIl blocco è stato tenuto per oltre due ore, in modo che nessuno passasse dalla porta principale.\r\n\r\nSudan. Il silenzio sulla strage\r\nLa guerra civile in Sudan è scomparsa dai media, nonostante continuino i massacri specie nel Darfur.\r\nSe a Khartoum e nelle zone limitrofe la situazione è molto grave, nel Darfur è catastrofica. Forte è il rischio di un genocidio simile a quello compiuto nella prima decade del Duemila dagli ex janjaweed (termine che più o meno significa “diavoli a cavallo”), che sono stati ribattezzati Rapid Support Forces. Hemetti ne era il leader: assaltavano i villaggi africani, bruciavano le capanne, ammazzavano senza pietà gli uomini, stupravano le donne e rapivano i bambini costringendoli a arruolarsi.\r\nPersone in fuga verso il Ciad hanno riferito di una nuova ondata di omicidi a sfondo etnico nel Darfur occidentale, dopo che le RSF hanno preso il controllo della principale base dell’esercito a El Geneina, capoluogo della regione. Anche in questo caso testimoni oculari hanno riferito ai reporter di Reuters di aver visto le milizie arabe in azione mentre perseguitavano i masalit a Ardamata, vicino a El Geneina, dove si trova anche un campo per sfollati.\r\nIn quell’area l’obbiettivo sono proprio le persone di etnia masalit, popolazione musulmana, ma non araba, che vive a cavallo tra Sudan e Ciad.\r\nDa Africa ExPress\r\n\r\nAffari di morte tra Italia ed Egitto\r\nIl 22 novembre il gruppo a capitale statale Fincantieri Spa ha firmato con la Armament Authority del Ministero della Difesa della Repubblica araba d’Egitto un contratto della durata decennale per la fornitura di servizi di manutenzione e studi logistici a favore delle due fregate multi-missione Fremm “ENS Al-Galala” ed “ENS Bernees” della Marina Militare egiziana.\r\n\r\nIl contratto del valore di 260 milioni di euro comprende la quota che sarà destinata a Orizzonte Sistemi Navali (la joint venture partecipata da Fincantieri e dalla holding del complesso militare-industriale italiano Leonardo Spa con quote, rispettivamente, del 51% e del 49%) in qualità di sub-fornitore.\r\n\r\nIl governo israeliano vuole chiudere Haaretz\r\nHaaretz in ebraico significa “terra”. Fondato nel 1918 è diventato un punto di riferimento, uno strumento per i giornalisti esteri, dà voce a tutti (dai palestinesi ai movimenti pacifisti), ha fatto da megafono alle recenti proteste contro la riforma della Corte suprema e lo sconvolgimento dei meccanismi di potere. Pubblica che cosa succede nella West Bank e nella Striscia di Gaza (non solo ora che c’è la guerra), fa inchieste, intervista coloni e palestinesi e nomadi del Negev. Dà voce a minoranze e maggioranze.\r\nCon la guerra di Gaza ha lasciato un discreto spazio alle critiche al governo e all’esercito per la mancata difesa dei Kibbutz attaccati violentemente da Hamas per ore nel drammatico 7 ottobre scorso, ha intervistato quotidianamente i parenti dei duecento e passa rapiti da Hamas che hanno esercitato una pressione politica per ottenere il rilascio degli ostaggi.\r\nLa scorsa settimana ha pubblicato un approfondimento sull’elicottero da combattimento che avrebbe sparato sui partecipanti al rave party israeliani facendo un certo numero di vittime. È molto critico su Netanyahu e la sua fuga dalle inchieste che lo accusano di corruzione.\r\nTutto questo certo ha dato fastidio (e dà fastidio) a quello che in Israele ora chiamano il triumvirato/gabinetto di guerra, formato dal premier Bibi Netanyahu, il ministro della difesa Yov Gallant e il ministro senza portafoglio Benny Ganz.\r\nFonte Senza Bavaglio\r\n\r\nAnalisi e prospettive del conflitto in medio oriente\r\nIl governo di Netanyahu è in profonda difficoltà da un anno. Per ottenere una coalizione governativa stabile in un paese che storicamente è caratterizzato da una certa instabilità parlamentare, il Likud si è dovuto alleare con gli elementi più oltranzisti del panorama politico, nello specifico con il variegato mondo del sionismo religioso e con raggruppamenti politici ultra-ortodossi. Nella storia politica israeliana tali gruppi non hanno mai goduto di peso politico come ora. Il sionismo, sia nella sua componente socialista che in quella revisionista, ovvero liberale, nasce come progetto politico laico nelle sue parti maggioritarie, e, sopratutto, trainanti, e tale rimane per decenni anche dopo la nascita dello stato di Israele. Le componenti religiose di estrema destra cominciano a guadagnare trazione a partire dalla seconda metà degli anni ’70. Elettoralmente avevano un peso relativo ma riescono a influenzare pesantemente lo scacchiere politico fornendo una base di voti per il Likud. Da quegli ambienti arriverà l’assassino di Rabin nel 1995. Facciamo un salto avanti di una decina di anni. A metà anni 2000 il governo – per ironia della sorte del Likud – nell’ambito del processo di pace decide il ritiro dalla striscia di Gaza e la demolizione degli insediamenti dei coloni sul territorio che viene restituito alle autorità palestinesi. Bisogna qua chiarire alcuni passaggi: quegli insediamenti erano roccaforti dell’estrema destra religiosa e nulla avevano a che fare con i Kibbuzim e Moshav dei pionieri e quel momento segna una frattura tra quei settori, dalla sinistra fino al centro-destra, della società israeliana che volevano un processo di pace con l’ANP e il movimento dei coloni che teorizza la necessità di stabilire l’autorità di uno stato con un’identità religiosa e politica – e non solo culturale – ebraica sull’intera area del così detto Grande Israele. Il processo di pace di quegli anni naufragò ma la frattura, logicamente, non venne mai sanata.\r\nNe abbiamo parlato con Gino\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 8 dicembre\r\nmarcia No Tav da Susa a Venaus\r\nore 12 dal piazzale dell’ex Assa\r\n\r\nVenerdì 15 dicembre\r\nCena antinatalizia \r\nbenefit lotte sociali\r\nore 20 alla FAT, in corso Palermo 46\r\nMenù eretico \r\nEsposizione spettacolare del Prese(m)pio autogestito: porta la tua statuetta per arricchirlo!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","5 Dicembre 2023","2023-12-05 23:47:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/blu-200x110.jpg","Anarres del primo dicembre. 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Mozambico e il Madagascar dove è scattata una violenta operazione repressiva contro gli insediamenti dei migranti provenienti dalle Comore .\r\n\r\nIn questa operazione chiamata Wuambushu (“ripresa”),sono impiegati piu' di un migliaio di poliziotti fatti venire dalla Francia,operazione che doveva rimanere segreta ma che è stata svelata dal giornale “Le Canard Enchaîné” un paio di mesi fa ,condannata dalle organizazzioni per la tutela dei diritti umani e che assomiglia per le modalità brutali allo sgombero degli insediamenti di migranti a Calais nel 2016 e nel 2020.Parliamo anche della condizione sociale di Mayotte ,della sua controversa appartenenza al territorio metropolitano francese ,i suoi rapporti con le Comore a cui naturalmente appartiene se non fosse stata separata con una forzatura dopo il referendum del 1975.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-040523-MAYOTTE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.focusonafrica.info/mayotte-tensioni-per-loperazione-wuambushu-nel-dipartimento-doltremare-francese/\r\n\r\n ","6 Maggio 2023","2023-05-06 14:28:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 04/05/2023- TUNISIA LABORATORIO POLITICO DI UN SOVRANISMO NORDAFRICANO-MAYOTTE LA MANO PESANTE DI DARMANIN SUI MIGRANTI.",1683383294,[391],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[393],"Bastioni di Orione",{"post_content":395},{"matched_tokens":396,"snippet":397,"value":398},[157],"violenta operazione repressiva contro gli \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark> dei migranti provenienti dalle Comore"," \r\n\r\nBastioni di Orione torna in Tunisia con Arianna Poletti che ci racconta degli sviluppi della crisi tunisina ,il modello di sovranismo di Saied fa della Tunisia un laboratorio politico per i paesi del Nordafrica,l'esempio egiziano ed algerino,la crisi economica che si avvita sempre di piu' ,il rifiuto delle condizionalità imposte dagli organismi finanziari internazionali per concedere un prestito di quasi 2 miliardi di dollari, la fragile alternativa del ricorso alle pratiche estrattiviste relative alle risorse di fosfati presenti in Tunisia ,il richiamo ideologico all'eredità di Bourghiba ,la torsione autoritaria che si manifesta con la censura di un libro alla Fiera Internazionale del libro di Tunisi, dove alcuni agenti della sicurezza hanno sequestrato un saggio politico che lo raffigura come Frankestein.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-040523-TUNISIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAndiamo a Mayotte per raccontare con Giovanni Gugg della redazione di Focus on Africa della situazione dell'isola,territorio metropolitano francese, che si trova tra il Mozambico e il Madagascar dove è scattata una violenta operazione repressiva contro gli \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark> dei migranti provenienti dalle 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nApartheid in Palestina\r\nI palestinesi sono intrappolati in un circolo vizioso. Israele richiede loro di ottenere un permesso per costruire o anche solo di erigere una struttura come una tenda, ma – a differenza delle e dei richiedenti ebrei israeliani – raramente rilascia loro un permesso.\r\n\r\nMolti palestinesi sono costretti a costruire senza permesso. Israele poi demolisce le case palestinesi perché sarebbero state costruite “illegalmente”. Israele usa queste politiche discriminatorie di pianificazione e suddivisione in zone per creare condizioni di vita insopportabili per costringere le e i palestinesi a lasciare le loro case per permettere l’espansione degli insediamenti ebraici.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nNaturalizzare lo stato\r\nLe frontiere sono linee di nulla su una mappa, che diventano vere solo grazie alla presenza di uomini in armi.\r\nO, meglio, appena c’è una mappa con delle linee di separazione, ci sono le condizioni per un controllo militare del territorio.\r\nLa naturalizzazione di queste linee, che trasformano montagne, fiumi, laghi e mari in limiti, limes, confini mira a costruire lo spazio politico, quindi squisitamente culturale, dove ila frontiera definisce un ambito di potere esclusivo, il luogo della sovranità.\r\nL’approccio dei geografi anarchici e della geografia critica decostruiscono i processi di naturalizzazione dei confini, dove affondano la retorica delle nazioni, del suolo e del sangue, dell’esclusione e della guerra.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, geografo, docente all’università di Bologna\r\n\r\nUna Barriera contro militari e padroni\r\nNei quartieri poveri il controllo militare imposto durante il lockdown è diventato normale. Anzi! Ogni giorno è peggio.\r\nIntere aree del quartiere vengono messe sotto assedio militare, con continue retate di persone senza documenti o che vivono grazie ad un’economia informale.\r\nPersino gli allegri festeggiamenti per la vittoria del Senegal nella coppa Africa si sono trasformati in occasione per criminalizzare chi vi aveva partecipato e gradito poco lo scorrazzare di auto della polizia.\r\n\r\nPolonia. Sciopero della fame in un centro di detenzione\r\nMuri, filo spinato, barriere, finestre sbarrare e, fuori, carri armati, spari ed esplosioni.\r\nLi chiamano centri, ma sono campi di concentramento. Centinaia di persone sono state trattenute per mesi in queste prigioni, senza avere informazioni sul loro destino, senza avvocati, con un trattamento da vero lager, dove sono considerati numeri e non persone. La conseguenza sono stati tentativi di suicidio, crolli nervosi, peggioramento delle condizioni di salute.\r\nMa c’è anche la lotta! Dalla mattina del 9 febbraio, nel campo di concentramento di Wędrzyn i migranti hanno cominciato uno sciopero della fame. 130 persone di uno dei blocchi, si sono chiuse nelle loro camere ed hanno appeso all’esterno dei cartelli con la scritta “libertà”.\r\n\r\nMemoria di Stato. Foibe e nazionalismi\r\nIl mito degli “italiani brava gente”, assunto in modo trasversale a destra come a sinistra, fonda il nazionalismo italiano, un nazionalismo che si nutre di un’aura di innocenza e bonarietà “naturali”.\r\nIn Italia la memoria è la prima vittima del nazionalismo, che impone una sorta di ricordo di Stato, che diviene segno culturale condiviso. Una sorta di marchio di fabbrica. Si sacrificano le virtù eroiche ma si eleva l’antieroismo dei buoni a cifra di un’identità collettiva.\r\nNonostante le ricerche storiche abbiamo mostrato la ferocia della trama sottesa al mito, questo sopravvive e si riproduce negli anni.\r\nUn mito falso e consolatorio, che apre la via al revisionismo fascista. La giornata del Ricordo viene cavalcata ogni anno dalla destra xenofoba e razzista.\r\nLa gestione delle giornate della “memoria” e del “ricordo”, assunte in modo bipartisan dalle varie forze politiche, ha contribuito ad alimentare questa favola rassicurante, impedendo una riflessione collettiva che individuasse nei nazionalismi la radice culturale del male. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 2 marzo\r\nassemblea contro il carovita\r\nore 18 alla tettoia dei contadini a Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 5 marzo\r\nGender Strike! 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Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2 Marzo 2022","2022-03-02 13:28:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/migranti-polonia-1-690x362-1-200x110.jpg","Anarres dell’11 febbraio. Apartheid in Palestina. 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I marinai, i mercanti e i soldati di Olanda, Inghilterra e Spagna hanno solcato mari e oceani, scoperto nuove rotte, ammalatisi a decine, affondato navi, costruito insediamenti e colonie solo per aggiudicarsi il monopolio della noce moscata. Una sanguinosa concorrenza che è sfociata più volte in guerra, terminata col trattato di Breda del 1667 che lasciava all'Olanda la minuscola isola di Run e concedeva all'Inghilterra l'isola di Manhattan, allora Nuova Olanda. Tratto dal libro di Giles Milton - L'isola della noce moscata\r\n\r\nUn racconto a più voci dedicato all'amico Riccardino\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/lisola-della-noce-moscata.mp3\"][/audio]","13 Gennaio 2022","2022-01-13 13:02:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/noce-moscata-200x110.jpg","l'isola della noce moscata",1642078935,[],[],{"post_content":440},{"matched_tokens":441,"snippet":442,"value":443},[157],"a decine, affondato navi, costruito \u003Cmark>insediamenti\u003C/mark> e colonie solo per aggiudicarsi","Il racconto dell'epopea della noce moscata, la spezia che a cavallo del seicento ha scatenato una corsa sfrenata per la conquista delle isole Banda, l'unico luogo al mondo dove crescesse l'inestimabile pianta. 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