","Palestina occupata: intervista all'attivista ISM arrestato ed espulso dall'autorità sionista","post",1390512925,[64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/carceri/","http://radioblackout.org/tag/cooperazione/","http://radioblackout.org/tag/ism/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/resistenza-palestinese/",[70,35,18,23,71],"carceri","resistenza palestinese",{"post_content":73,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[18],"un attivista della Rete italiana \u003Cmark>ISM\u003C/mark> (www.reteitalianaism.it) che durante una recente","Fabio è un attivista della Rete italiana \u003Cmark>ISM\u003C/mark> (www.reteitalianaism.it) che durante una recente missione di solidarietà in Palestina è stato arrestato (insieme a un compagno svizzero) mentre difendeva dei ragazzini palestinesi dall'esercito israeliano; ammanettato e picchiato, è stato detenuto in due diverse carceri per alcuni giorni, prima di essere espulso in Italia col divieto di rientro per 10 anni.\r\n\r\nCi ha raccontato la sua vicenda, soffermandosi su alcuni aspetti della detenzione, non ultimo quello della presenza in carcere di centinaia di migranti africani che in questi giorni stanno dando vita a forti proteste contro le autorità sioniste.\r\n\r\nPer saperne di più, e per chi vuole sostenere da vicino la Resistenza palestinese all'occupazione, nel mese di febbraio presso il Barocchio Squat si svolgerà un training \u003Cmark>ISM\u003C/mark> per scendere in Palestina.\r\n\r\nAscolta l'intervista con Fabio\r\n\r\n2014.01.23-fabio \u003Cmark>ism\u003C/mark>",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[18],"Palestina occupata: intervista all'attivista \u003Cmark>ISM\u003C/mark> arrestato ed espulso dall'autorità sionista",[81,83,85,88,90],{"matched_tokens":82,"snippet":70},[],{"matched_tokens":84,"snippet":35},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[18],"\u003Cmark>ISM\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":23},[],{"matched_tokens":91,"snippet":71},[],[93,98,101],{"field":38,"indices":94,"matched_tokens":95,"snippets":97},[25],[96],[18],[87],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":79,"value":79},"post_title",[18],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":75,"value":76},"post_content",[18],578730123365712000,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":108,"num_tokens_dropped":50,"score":109,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":111,"highlight":126,"highlights":138,"text_match":104,"text_match_info":146},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":50,"id":114,"is_sticky":50,"permalink":115,"post_author":53,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":56,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":56,"post_thumbnail_html":56,"post_title":119,"post_type":61,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":124},[47],[49],"76018","http://radioblackout.org/2022/06/aggiornamento-dai-territori-palestinesi-occupati-con-focus-su-masafer-yatta/","Un lungo e interessante approfondimento con Federica di International Solidarity Movement (ISM) appena ritornata dai territori palestinesi occupati. 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L'arresto e la tentata espulsione ai danni di Marco si inseriscono all'interno di un escalation ai danni degli attivisti in difesa dei diritti umani che si recano o manifestano l'intenzione di recarsi nei territori occupati palestinesi.\r\n\r\nAscolta la corrispondenza con Johnny dell'ISM, attualmente in Palestina\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/Johnny-ISM-27-04-senza-intro.mp3\"]\r\n\r\nScarica file","27 Aprile 2012","2025-09-24 22:01:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/muro-bandiera-palestinese.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ancora in carcere l'attivista italiano arrestato a Hebron",1335531808,[66,122],[18,15],{"tags":198},[199,201],{"matched_tokens":200,"snippet":87},[18],{"matched_tokens":202,"snippet":15},[],[204],{"field":38,"indices":205,"matched_tokens":206,"snippets":208},[50],[207],[18],[87],{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":181,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":50},{"document":211,"highlight":225,"highlights":231,"text_match":104,"text_match_info":237},{"cat_link":212,"category":213,"comment_count":50,"id":214,"is_sticky":50,"permalink":215,"post_author":53,"post_content":216,"post_date":217,"post_excerpt":56,"post_id":214,"post_modified":218,"post_thumbnail":219,"post_thumbnail_html":220,"post_title":221,"post_type":61,"sort_by_date":222,"tag_links":223,"tags":224},[47],[49],"8177","http://radioblackout.org/2012/04/benvenuti-in-palestina/","Detenzioni immotivate, arresti negli aeroporti, coloni armati.\r\n\r\nNe parliamo con Jhonny.\r\n\r\nAscolta la diretta con Johnny dell'ISM dalla Palestina:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/Johnny-Palestina-16-04.mp3\"] Scarica l'audio della diretta","16 Aprile 2012","2025-09-24 22:01:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/palestina-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"216\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/palestina-300x216.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/palestina-300x216.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/palestina.jpg 410w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Benvenuti in Palestina.",1334576776,[66,122],[18,15],{"tags":226},[227,229],{"matched_tokens":228,"snippet":87},[18],{"matched_tokens":230,"snippet":15},[],[232],{"field":38,"indices":233,"matched_tokens":234,"snippets":236},[50],[235],[18],[87],{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":181,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":50},{"document":239,"highlight":257,"highlights":262,"text_match":265,"text_match_info":266},{"cat_link":240,"category":241,"comment_count":50,"id":242,"is_sticky":50,"permalink":243,"post_author":53,"post_content":244,"post_date":245,"post_excerpt":56,"post_id":242,"post_modified":246,"post_thumbnail":56,"post_thumbnail_html":56,"post_title":247,"post_type":61,"sort_by_date":248,"tag_links":249,"tags":253},[47],[49],"24334","http://radioblackout.org/2014/07/testimonianze-da-gaza-e-west-bank-sabato-corteo-a-torino/","Tre contributi audio da Gaza e dalla Palestina sotto il feroce attacco sionista, verso il corteo di sabato 19 luglio a Torino (appuntamento alle 15 in corso Giulio Cesare angolo via Andreis).\r\n\r\nDurante l'orario dello spazio informativo abbiamo sentito Giuditta (ISM - 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A questo attacco, che ha causato la morte di 109 civili in tre giorni, è seguita una risposta di Israele che ha bombardato fino nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco, dichiarando di voler difendere la comunità Drusa.\r\n\r\nProviamo a fare chiarezza intorno a questi eventi e osservali tramite una lente più ampia.\r\n\r\nI Drusi sono una comunità che prevalentemente insediata in tre distretti della regione più a Sud della Siria. Sono arabi di una minoranza che ha aderito a un pensiero esoterico e che crede nella reincarnazione. I drusi sono discendenti di una corrente sciita ismaelita. Hanno una società civile laica, ma le figure religiose svolgono un ruolo politico centrale. Hanno conquistato anche loro un'indipendenza di fatto già sotto il governo di Bashar al Assad e hanno ottenuto con il nuovo governo di Al-Sahara un accordo simile a quello stipulato con le SDF per la Siria del Nord Est, in cui si prevede un'integrazione delle forze armate con quelle del governo centrale, ma la polizia locale sarà composta esclusivamente da residenti della comunità drusa; verso una forma di governo decentralizzata. La comunità Drusa vuole far parte della Siria, in un modello che ne garantisca l'autonomia; i recenti assalti hanno però inasprito la diffidenza e le fratture con il governo centrale.\r\n\r\nIn questo quadro Israele, che già dall'inizio della recente crisi siriana ha occupato una fetta del sud della Siria destando proteste nella comunità Drusa, lavora per essere considerato una potenza amica dei drusi e perseguire nella sua strategia di espansione della propria area di occupazione diretta, in funzione di controllo sul governo temporaneo di Damasco e in chiave anti-turca.\r\n\r\n«Adesso a Suwayda alcune persone dicono apertamente di prendere soldi da Israele. Se prima la cosa era tenuta nascosta, ora sta emergendo», spiega F., militante del Partito Comunista Siriano a L’Indipendente in un recente articolo, pubblicato prima degli ultimi attacchi alla comunità a cui Israele, come dicevamo, ha risposto militarmente ergendosi a difensore della comunità Drusa. Il suo obiettivo però non è ovviamente questo: non vuole una Siria unita ma anzi vuole espandere il proprio controllo nel Medio Oriente. È , insomma, il più ampio e storico progetto della Grande Israele.\r\n\r\nUn'altra potenza che ha le stesse mire di controllo è la Turchia, che nei suoi desideri di espansione, entra in un conflitto che si fa sempre più palese con l'entità sionista. E questo episodio che ha coinvolto la comunità drusa ne è l'esempio. Sarebbe infatti lo stato Turco, maggiore sostenitore di HTS, attraverso il MIT (cioè i servizi segreti) ad aver diffuso un falso vocale attribuito ad un leader druso in cui insulta il profeta Maometto: è stata questa la scusa per scatenare le rappresaglie contro la comunità che, lo ricordiamo, ha causato decide e decine di morti in pochi giorni e che secondo la Turchia, rappresenta un'alleato di Israele nella regione.\r\n\r\nLa fase politica che stiamo vivendo vede il Medio Oriente come epicentro della Terza Guerra Mondiale: è da li che le forze del patriarcato, del capitalismo e degli stati nazioni si contendono l'egemonia sulla gestione delle risorse energetiche e del dominio politico che ne deriva. Attraverso l'Arabia Saudita e Israele, gli Stati Uniti d'America e la Nato espandono il loro controllo dell'area, dalla striscia di Gaza, alla Siria, all'Iran; allo stesso tempo, la Turchia, un tempo principale garante degli interessi Nato e Statunitensi in tutto il Medio Oriente, viene esclusa da questo scacchiere geopolitico capitalista e teme la guerra che Israele sta conducendo; cerca così da un lato di contrapporsi al progetto Israeliano espandendo la guerra e dall'altro cerca nuove alleanze con un'Unione Europea che, nel frattempo, ha deciso di correre al riarmo.\r\n\r\nNon a caso Erdogan è volato a Roma per aggiudicarsi nuovi accordi per facilitare la collaborazione tra l'industria bellica italiana e quella turca. E' infatti di pochi giorni fa (29 aprile) il summit Italia-Turchia tenutosi a Roma, in cui si sono discussi e sanciti undici accordi di cooperazione bilaterale tra i due Paesi, una parte dei quali riguarda l’industria della guerra; il più importante tra questi è l’accordo di collaborazione tra l’azienda di armamenti italiana Leonardo e quella turca Baykar per la costruzione di droni militari, in 4 differenti siti industriali in Italia, uno dei quali avrà sede a Torino.\r\n\r\nIn questo quadro risulta ancora più urgente sostenere la resistenza dei popoli dell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord - Est. La caduta di Assad ha aperto nuove prospettive: compagni e compagne hanno iniziato a spostarsi in tutta la Siria per sostenere la nascita in tutto il Paese di comitati popolari e locali, anche tra le comunità Druse e Alawite. Con l'obiettivo di espandere il metodo di organizzazione dal basso e di massa verso il Confederalismo democratico usato nella Siria del Nord Est, per una siria unita e democratica. La rivoluzione del Rojava è la via per una soluzione politica al caos mediorientale e l'unica alternativa concreta e radicale contro le forze del capitalismo e del patriarcato.\r\n\r\nLa resistenza alla diga di Tishreen, di cui festeggiamo finalmente la fine dell'assedio, è stata in questi mesi la dimostrazione concreta e il simbolo della forza che la società organizzata può esprimere per difendersi, anche davanti agli attacchi degli eserciti di stati nazione ben più equipaggiati militarmente. ","6 Maggio 2025","2025-05-06 18:07:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/AGGIORNAMENTI-DALLA-CAMPAGNA-DEFEND-ROJAVA-2-1-e1744293681399-200x110.png","Aggiornamenti dalla campagna Defend Rojava - Lo scontro tra Israele e Turchia in Siria","podcast",1746554862,[],[],{"post_content":333},{"matched_tokens":334,"snippet":336,"value":337},[335],"ism","sono discendenti di una corrente sciita \u003Cmark>ism\u003C/mark>aelita. Hanno una società civile laica,","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/podcast-dr-14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nLa Siria nell'ultima settimana è stata scossa dai violenti attacchi da parte delle forze armate del nuovo governo di Damasco che, insieme a gruppi fondamentalisti affiliati ad HTS, hanno assaltato la zona di Jamarana, a sud di Damasco, con l'obiettivo di colpire la comunità Drusa. A questo attacco, che ha causato la morte di 109 civili in tre giorni, è seguita una risposta di Israele che ha bombardato fino nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco, dichiarando di voler difendere la comunità Drusa.\r\n\r\nProviamo a fare chiarezza intorno a questi eventi e osservali tramite una lente più ampia.\r\n\r\nI Drusi sono una comunità che prevalentemente insediata in tre distretti della regione più a Sud della Siria. Sono arabi di una minoranza che ha aderito a un pensiero esoterico e che crede nella reincarnazione. I drusi sono discendenti di una corrente sciita \u003Cmark>ism\u003C/mark>aelita. Hanno una società civile laica, ma le figure religiose svolgono un ruolo politico centrale. Hanno conquistato anche loro un'indipendenza di fatto già sotto il governo di Bashar al Assad e hanno ottenuto con il nuovo governo di Al-Sahara un accordo simile a quello stipulato con le SDF per la Siria del Nord Est, in cui si prevede un'integrazione delle forze armate con quelle del governo centrale, ma la polizia locale sarà composta esclusivamente da residenti della comunità drusa; verso una forma di governo decentralizzata. La comunità Drusa vuole far parte della Siria, in un modello che ne garantisca l'autonomia; i recenti assalti hanno però inasprito la diffidenza e le fratture con il governo centrale.\r\n\r\nIn questo quadro Israele, che già dall'inizio della recente crisi siriana ha occupato una fetta del sud della Siria destando proteste nella comunità Drusa, lavora per essere considerato una potenza amica dei drusi e perseguire nella sua strategia di espansione della propria area di occupazione diretta, in funzione di controllo sul governo temporaneo di Damasco e in chiave anti-turca.\r\n\r\n«Adesso a Suwayda alcune persone dicono apertamente di prendere soldi da Israele. Se prima la cosa era tenuta nascosta, ora sta emergendo», spiega F., militante del Partito Comunista Siriano a L’Indipendente in un recente articolo, pubblicato prima degli ultimi attacchi alla comunità a cui Israele, come dicevamo, ha risposto militarmente ergendosi a difensore della comunità Drusa. Il suo obiettivo però non è ovviamente questo: non vuole una Siria unita ma anzi vuole espandere il proprio controllo nel Medio Oriente. È , insomma, il più ampio e storico progetto della Grande Israele.\r\n\r\nUn'altra potenza che ha le stesse mire di controllo è la Turchia, che nei suoi desideri di espansione, entra in un conflitto che si fa sempre più palese con l'entità sionista. E questo episodio che ha coinvolto la comunità drusa ne è l'esempio. Sarebbe infatti lo stato Turco, maggiore sostenitore di HTS, attraverso il MIT (cioè i servizi segreti) ad aver diffuso un falso vocale attribuito ad un leader druso in cui insulta il profeta Maometto: è stata questa la scusa per scatenare le rappresaglie contro la comunità che, lo ricordiamo, ha causato decide e decine di morti in pochi giorni e che secondo la Turchia, rappresenta un'alleato di Israele nella regione.\r\n\r\nLa fase politica che stiamo vivendo vede il Medio Oriente come epicentro della Terza Guerra Mondiale: è da li che le forze del patriarcato, del capitalismo e degli stati nazioni si contendono l'egemonia sulla gestione delle risorse energetiche e del dominio politico che ne deriva. Attraverso l'Arabia Saudita e Israele, gli Stati Uniti d'America e la Nato espandono il loro controllo dell'area, dalla striscia di Gaza, alla Siria, all'Iran; allo stesso tempo, la Turchia, un tempo principale garante degli interessi Nato e Statunitensi in tutto il Medio Oriente, viene esclusa da questo scacchiere geopolitico capitalista e teme la guerra che Israele sta conducendo; cerca così da un lato di contrapporsi al progetto Israeliano espandendo la guerra e dall'altro cerca nuove alleanze con un'Unione Europea che, nel frattempo, ha deciso di correre al riarmo.\r\n\r\nNon a caso Erdogan è volato a Roma per aggiudicarsi nuovi accordi per facilitare la collaborazione tra l'industria bellica italiana e quella turca. E' infatti di pochi giorni fa (29 aprile) il summit Italia-Turchia tenutosi a Roma, in cui si sono discussi e sanciti undici accordi di cooperazione bilaterale tra i due Paesi, una parte dei quali riguarda l’industria della guerra; il più importante tra questi è l’accordo di collaborazione tra l’azienda di armamenti italiana Leonardo e quella turca Baykar per la costruzione di droni militari, in 4 differenti siti industriali in Italia, uno dei quali avrà sede a Torino.\r\n\r\nIn questo quadro risulta ancora più urgente sostenere la resistenza dei popoli dell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord - Est. La caduta di Assad ha aperto nuove prospettive: compagni e compagne hanno iniziato a spostarsi in tutta la Siria per sostenere la nascita in tutto il Paese di comitati popolari e locali, anche tra le comunità Druse e Alawite. Con l'obiettivo di espandere il metodo di organizzazione dal basso e di massa verso il Confederalismo democratico usato nella Siria del Nord Est, per una siria unita e democratica. La rivoluzione del Rojava è la via per una soluzione politica al caos mediorientale e l'unica alternativa concreta e radicale contro le forze del capitalismo e del patriarcato.\r\n\r\nLa resistenza alla diga di Tishreen, di cui festeggiamo finalmente la fine dell'assedio, è stata in questi mesi la dimostrazione concreta e il simbolo della forza che la società organizzata può esprimere per difendersi, anche davanti agli attacchi degli eserciti di stati nazione ben più equipaggiati militarmente. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-09-29-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nArmi e energia. La liason tra Italia e Azderbaijan \r\nIn questi giorni si è molto parlato dell’attacco azero al Nagorno Karabak ed alla rapida capitolazione della piccola repubblica post-sovietica. Oltre metà degli abitanti dell’enclave sono fuggiti nella vicina Armenia. Probabile una totale pulizia etnica del territorio.\r\nSi è invece parlato molto meno del silenzio del governo italiano di fronte all’azione militare azera. Le ragioni? Semplici ma non di pubblico dominio: armi e risorse energetiche.\r\nProviamo a capirne di più, prendendo le mosse da un articolo di Antonio Mazzeo\r\n\r\nI fatti di Caivano, tra sceriffi e addomesticatori: il gran ballo securitario di destra e sinistra\r\n“I recenti fatti di Caivano hanno riportato alla ribalta una tradizionale differenza fra destra e sinistra.\r\nLa destra propone di bonificare i territori degradati grazie all’invio di robusti contingenti di soldati e poliziotti, la sinistra vorrebbe invece un esercito di insegnanti ed assistenti sociali.\r\nÈ interessante il fatto che, nella visione della sinistra, in particolare gli insegnanti avrebbero il ruolo di pacificatori ed addomesticatori della canaglia, ruolo abbastanza scontato nell’immaginario collettivo per quel che riguarda gli assistenti sociali.\r\nApparterrebbero, insomma, a quelle che Alain Bihr definisce \"classi dell'inquadramento\".\r\nLa destra, lo si deve riconoscere, tende a proporre da secoli e con qualche variante secondaria la stessa ricetta. 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Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo. Gargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, dimostra perché meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.\r\nLa vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\nNe parleremo il prossimo mercoledì alla FAT.\r\nEnrico Gargiulo ha anticipato alcuni dei temi di cui discuteremo mercoledì\r\n\r\nIntelligenza artificiale\r\nPer le strade e sui luoghi di lavoro si moltiplicano i dispositivi di controllo basati sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale.\r\nÉ importante capire come funzionano e in che modo difendersene, altrettanto importante è comprendere che si tratta solo di nuovi strumenti al servizio di chi sfrutta e di chi comanda, non un moloch impossibile da sconfiggere.\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo, autore di (Senza) Residenza. 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L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.\r\nVi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.\r\nDa fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. Hanno invece evitato di iscrivere i nuovi arrivati se poveri, immigrati, rom. \r\nGargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, prova a raccontarci come meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.\r\nLa vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","4 Ottobre 2023","2023-10-05 01:18:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-09-21-manif-gargiulo-col-200x110.jpg","Anarres del 29 settembre. Armi ed energia: la liason tra Italia e Azerbaijan. 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Non sarà facile per Meloni e soci, specie se mirano a far pagare all’UE o persino all’ONU le mazzette destinate ai governi africani. \r\nIl secondo obiettivo è il rinforzamento della detenzione amministrativa, prolungando a 18 mesi il periodo di reclusione nei Centri per il Rimpatrio e dando mandato al ministero della Difesa di costruire nuove prigioni per migranti, scegliendo piccole località poco abitate. Non solo. Anche i richiedenti asilo saranno obbligati a restare sino a 18 mesi nelle strutture che verranno, con gli stessi criteri, realizzate per loro e, se provenienti da paesi considerati “sicuri” potrà sfuggire alla detenzione amministrativa solo se pagherà cinquemila euro dal governo.\r\nIl nocciolo dell’operazione è l’affidamento al Ministero della Difesa dell’intera operazione. Una scelta che consente di limitare i costi riutilizzando l’immenso numero di strutture militari dismesse dopo la sospensione della leva obbligatoria. Una scelta che qualifica CPR, Cas ed hotspot come “opere destinate alla difesa e sicurezza nazionale”.\r\nIn questo modo si evita di passare dal parere dei comuni e delle regioni.\r\nUn merito va riconosciuto a Meloni: il governo fa la guerra ai migranti e schiera le forze armate. I CPR sono, anche per legge, campi di concentramento per prigionieri di guerra.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nA scuola come soldatini\r\nIl nuovo anno scolastico si apre con un’accelerazione nella militarizzazione delle scuole. Dai voti i condotta ai militari che si propongono come esperti se non, direttamente, come reclutatori.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nZainetti dell’esercito? Quest’anno l’Esercito Italiano aveva concluso un accordo con la ditta di giocattoli “Giochi Preziosi” offrendo il proprio marchio per la realizzazione di zainetti da scuola targati Alpini, Folgore ed Esercito.\r\nUna delle tante operazioni di marketing dell’Esercito, sul cui sito troverete un’intera gamma di prodotti.\r\nQuesta volta la ciambella non è riuscita con il buco. La denuncia dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole ha indotto Giochi Preziosi a fare marcia indietro.\r\n\r\nPer un autunno di lotta al militarismo e alla guerra\r\nAntimilitaristi da tutta Italia si sono incontrati a Milano la scorsa settimana, per un confronto ricco e serrato, dal quale sono scaturiti numerosi impegni di lotta a ottobre e novembre.\r\nDallo sciopero generale del 20 ottobre ai cortei antimilitaristi di Pisa e Palermo, sino alle tante iniziative per il 4 novembre (Monfalcone, Livorno, Torino, Sicilia, Reggio Emilia…) e al corteo contro la mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra a Torino il 18 novembre.\r\nProsegue la campagna di sostegno a chi si oppone e diserta la guerra in Russia e Ucraina.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nFrecce. Il tricolore che uccide\r\nL’ultimo “incidente” ha ucciso una bambina e ustionato gravemente il fratellino e i genitori. Siamo a San Francesco al Campo, lungo il perimetro dell’aeroporto dual use di Caselle Torinese.\r\nLa storia della pattuglia acrobatica tricolore è segnata da immemori stragi. Gli strumenti di guerra costellano di cadaveri anche le esibizioni propagandistiche.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. 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Il tricolore che uccide. Assemblea Antimilitarista...",1696125887,[],[],{"post_content":382},{"matched_tokens":383,"snippet":384,"value":385},[361],"con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e \u003Cmark>Ism\u003C/mark>ail si sono trasferiti in Italia","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/2023-09-22-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nPiù galera per tutti (i migranti)\r\nIl governo Meloni ha scelto ancora una volta una cornice simbolica per annunciare nuovi provvedimenti repressivi contro i migranti. La prima volta era stata a Cutro, dove si era appena consumata una nuova strage di Stato, ora ha scelto Lampedusa dove da mesi si sta creando a tavolino l’emergenza stipando sull’isola quelli che arrivano.\r\nGli obiettivi del governo sono due e ricalcano le politiche di tutti i governi precedenti. La prima è il blocco delle partenze, pagando i governanti dei paesi di emigrazione e transito. Non sarà facile per Meloni e soci, specie se mirano a far pagare all’UE o persino all’ONU le mazzette destinate ai governi africani. \r\nIl secondo obiettivo è il rinforzamento della detenzione amministrativa, prolungando a 18 mesi il periodo di reclusione nei Centri per il Rimpatrio e dando mandato al ministero della Difesa di costruire nuove prigioni per migranti, scegliendo piccole località poco abitate. Non solo. Anche i richiedenti asilo saranno obbligati a restare sino a 18 mesi nelle strutture che verranno, con gli stessi criteri, realizzate per loro e, se provenienti da paesi considerati “sicuri” potrà sfuggire alla detenzione amministrativa solo se pagherà cinquemila euro dal governo.\r\nIl nocciolo dell’operazione è l’affidamento al Ministero della Difesa dell’intera operazione. Una scelta che consente di limitare i costi riutilizzando l’immenso numero di strutture militari dismesse dopo la sospensione della leva obbligatoria. Una scelta che qualifica CPR, Cas ed hotspot come “opere destinate alla difesa e sicurezza nazionale”.\r\nIn questo modo si evita di passare dal parere dei comuni e delle regioni.\r\nUn merito va riconosciuto a Meloni: il governo fa la guerra ai migranti e schiera le forze armate. I CPR sono, anche per legge, campi di concentramento per prigionieri di guerra.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nA scuola come soldatini\r\nIl nuovo anno scolastico si apre con un’accelerazione nella militarizzazione delle scuole. Dai voti i condotta ai militari che si propongono come esperti se non, direttamente, come reclutatori.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nZainetti dell’esercito? Quest’anno l’Esercito Italiano aveva concluso un accordo con la ditta di giocattoli “Giochi Preziosi” offrendo il proprio marchio per la realizzazione di zainetti da scuola targati Alpini, Folgore ed Esercito.\r\nUna delle tante operazioni di marketing dell’Esercito, sul cui sito troverete un’intera gamma di prodotti.\r\nQuesta volta la ciambella non è riuscita con il buco. La denuncia dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole ha indotto Giochi Preziosi a fare marcia indietro.\r\n\r\nPer un autunno di lotta al militarismo e alla guerra\r\nAntimilitaristi da tutta Italia si sono incontrati a Milano la scorsa settimana, per un confronto ricco e serrato, dal quale sono scaturiti numerosi impegni di lotta a ottobre e novembre.\r\nDallo sciopero generale del 20 ottobre ai cortei antimilitaristi di Pisa e Palermo, sino alle tante iniziative per il 4 novembre (Monfalcone, Livorno, Torino, Sicilia, Reggio Emilia…) e al corteo contro la mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra a Torino il 18 novembre.\r\nProsegue la campagna di sostegno a chi si oppone e diserta la guerra in Russia e Ucraina.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nFrecce. Il tricolore che uccide\r\nL’ultimo “incidente” ha ucciso una bambina e ustionato gravemente il fratellino e i genitori. Siamo a San Francesco al Campo, lungo il perimetro dell’aeroporto dual use di Caselle Torinese.\r\nLa storia della pattuglia acrobatica tricolore è segnata da immemori stragi. Gli strumenti di guerra costellano di cadaveri anche le esibizioni propagandistiche.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e \u003Cmark>Ism\u003C/mark>ail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.\r\nVi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.\r\nDa fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. Hanno invece evitato di iscrivere i nuovi arrivati se poveri, immigrati, rom.\r\nGargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, dimostra perché meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.\r\nLa vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[387],{"field":102,"matched_tokens":388,"snippet":384,"value":385},[361],{"best_field_score":343,"best_field_weight":268,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":344,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":30},{"document":391,"highlight":403,"highlights":407,"text_match":341,"text_match_info":410},{"comment_count":50,"id":392,"is_sticky":50,"permalink":393,"podcastfilter":394,"post_author":278,"post_content":395,"post_date":396,"post_excerpt":56,"post_id":392,"post_modified":397,"post_thumbnail":398,"post_title":399,"post_type":328,"sort_by_date":400,"tag_links":401,"tags":402},"84032","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-15-settembre-incidenti-sul-lavoro-no-guerra-di-classe-i-turchi-che-addestrano-le-ia-verso-un-autunno-di-lotta-al-militarismo-lo-zar-e-il-suo-cuoco/",[278],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Un incidente è qualcosa di imponderabile, impossibile da prevenire, mentre la continua crescita di morti sul lavoro va di pari passo con i tagli ed i mancati investimenti sulla sicurezza.\r\nNelle ferrovie questo è un fatto strettamente legato alla secca riduzione del personale, all’esternalizzazione dei lavori di manutenzione, agli investimenti sulle linee ad alta velocità a discapito della viabilità ordinaria.\r\n\r\nIntelligenza artificiale. Il lavoro nero dei “turchi meccanici”\r\nL’Intelligenza Artificiale (che la Treccani definisce come quella “disciplina che studia se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali più complessi mediante l’uso di un computer”) e i suoi sviluppi sono al centro dell’attenzione del dibattito massmediologico, ben pochi invece hanno sentito parlare delle centinaia di migliaia di lavoratori che, sottopagati a cottimo, “addestrano” i computer a replicare comportamenti “umani”.\r\nSono i cosiddetti “turchi meccanici” o “turker”, con una trasparente allusione al celebre automa costruito nel 1700 da Wolfgang von Kempelen.\r\nPrendiamo spunto da un articolo di Mauro De Agostini per Umanità Nova\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista. Per un autunno di lotta al militarismo e alla guerra\r\nLa prossima Assemblea Antimilitarista si terrà a a Milano sabato 16 settembre presso la sede dell’Ateneo Libertario/FAM, in viale Monza 255 dalle h.10.\r\nQuesti gli argomenti di discussione:\r\n- report dalle situazioni di lotta dai vari territori\r\n– organizzazione della manifestazione a Torino il 18 novembre contro la città delle armi e l’acceleratore di innovazione della NATO a Torino in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra (Aerospace and Defence Meeting)\r\n- confronto sulla giornata di lotta contro le basi militari del 21 ottobre\r\n- partecipazione agli scioperi generali di autunno, contributi alla piattaforma e all’organizzazione\r\n- 4 novembre\r\n– continuazione e rafforzamento della campagna di sostegno politico e materiale ai disertori, renitenti e oppositori/trici alla guerra in Russia e Ucraina\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario del coordinamento antimilitarista livornese\r\n\r\nLo Zar e il suo cuoco\r\nProviamo a dipanare, a bocce fredde, il risico dell’estate finito con l’abbattimento dell’aereo che trasportava Prigozin il capo della compagnia Wagner. Un esito forse scontato ma che vale la pena analizzare.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.\r\nVi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.\r\nDa fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. 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Un incidente è qualcosa di imponderabile, impossibile da prevenire, mentre la continua crescita di morti sul lavoro va di pari passo con i tagli ed i mancati investimenti sulla sicurezza.\r\nNelle ferrovie questo è un fatto strettamente legato alla secca riduzione del personale, all’esternalizzazione dei lavori di manutenzione, agli investimenti sulle linee ad alta velocità a discapito della viabilità ordinaria.\r\n\r\nIntelligenza artificiale. 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Per un autunno di lotta al militarismo e alla guerra\r\nLa prossima Assemblea Antimilitarista si terrà a a Milano sabato 16 settembre presso la sede dell’Ateneo Libertario/FAM, in viale Monza 255 dalle h.10.\r\nQuesti gli argomenti di discussione:\r\n- report dalle situazioni di lotta dai vari territori\r\n– organizzazione della manifestazione a Torino il 18 novembre contro la città delle armi e l’acceleratore di innovazione della NATO a Torino in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra (Aerospace and Defence Meeting)\r\n- confronto sulla giornata di lotta contro le basi militari del 21 ottobre\r\n- partecipazione agli scioperi generali di autunno, contributi alla piattaforma e all’organizzazione\r\n- 4 novembre\r\n– continuazione e rafforzamento della campagna di sostegno politico e materiale ai disertori, renitenti e oppositori/trici alla guerra in Russia e Ucraina\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario del coordinamento antimilitarista livornese\r\n\r\nLo Zar e il suo cuoco\r\nProviamo a dipanare, a bocce fredde, il risico dell’estate finito con l’abbattimento dell’aereo che trasportava Prigozin il capo della compagnia Wagner. Un esito forse scontato ma che vale la pena analizzare.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e \u003Cmark>Ism\u003C/mark>ail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.\r\nVi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.\r\nDa fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. 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Questa logica, che si pretende naturale, fonda l’ordine patriarcale.\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. In questo testo Gargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, prova a raccontarci come meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda. La vita delle persone cambia se si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\nNe abbiamo parlato con Enrico Gargiulo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 1 luglio\r\ncorteo No CPR\r\nore 17\r\npiazza Castello\r\n\r\n\r\nDomenica 2 luglio\r\nore 11 Porta Palazzo\r\nAssemblea contro detenzione e frontiere\r\n\r\n7, 8, 9 luglio\r\nBalkan Anarchist Bookfair\r\nOltre i muri del nazionalismo e della guerra\r\nLjubljana, Slovenia\r\n\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","28 Giugno 2023","2023-06-28 17:29:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/1-luglio-no-cpr-200x110.jpg","Anarres del 16 giugno. Oltre i generi. Militari nelle scuole. (Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo",1687973341,[],[],{"post_content":425},{"matched_tokens":426,"snippet":362,"value":427},[361],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/2023-06-16-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMilitari nelle scuole\r\nIl processo di militarizzazione delle scuole ed università ha avuto un sempre più marcata accelerazione.\r\nSi va dalle visite alle caserme all’alternanza scuola lavoro in fabbriche d’armi, basi militari, cerimonie militari nelle scuole e militari chiamati come esperti di storia.\r\nUn tentativo sempre più aggressivo di militarizzare le coscienze e arruolare i corpi.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante e blogger\r\n\r\nOltre i generi\r\nPercorsi tranfemministi, queer, anarchici\r\nI percorsi di libertà tracciati dalle soggettività tenute ai margini dalla cultura patriarcale hanno scosso dalle fondamenta un ordine che pareva immutabile arrivando a spezzarne la logica binaria ed essenzialista.\r\nLa logica binaria è quella che divide le persone in base al sesso attribuito alla nascita cui si pretende corrispondano precise caratteristiche di genere.\r\nIl binarismo implica uno iato tra il più ed il meno, il pieno e il vuoto, il vaso e il seme, lo spazio dei sentimenti e quello della ragione. Questa logica, che si pretende naturale, fonda l’ordine patriarcale.\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n“Ahmed e \u003Cmark>Ism\u003C/mark>ail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. In questo testo Gargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, prova a raccontarci come meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda. La vita delle persone cambia se si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\nNe abbiamo parlato con Enrico Gargiulo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 1 luglio\r\ncorteo No CPR\r\nore 17\r\npiazza Castello\r\n\r\n\r\nDomenica 2 luglio\r\nore 11 Porta Palazzo\r\nAssemblea contro detenzione e frontiere\r\n\r\n7, 8, 9 luglio\r\nBalkan Anarchist Bookfair\r\nOltre i muri del nazionalismo e della guerra\r\nLjubljana, Slovenia\r\n\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[429],{"field":102,"matched_tokens":430,"snippet":362,"value":427},[361],{"best_field_score":343,"best_field_weight":268,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":344,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":30},{"document":433,"highlight":450,"highlights":455,"text_match":341,"text_match_info":458},{"comment_count":50,"id":434,"is_sticky":50,"permalink":435,"podcastfilter":436,"post_author":437,"post_content":438,"post_date":439,"post_excerpt":56,"post_id":434,"post_modified":440,"post_thumbnail":441,"post_title":442,"post_type":328,"sort_by_date":443,"tag_links":444,"tags":449},"69307","http://radioblackout.org/podcast/quel-che-resta-della-notte-16-05-2021-middle-eastern-promises-vi/",[282],"jenenellanotte","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/qcrdn-rendeece05_1621.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\ndownload\r\nAhmed Abdul Malik - ya Anna’s/ isma’s a \u2028\r\n\r\nAndy Moor & yannis kiriakides - day two/ hell breaks loose\r\n\u2028Yazz Ahmed- jamil Jamal/ misophonia/ the space between the fish and the moon\r\n\r\n\u2028Don cherry- Love Train/ Bass Figure For Ballatune\r\nRendeece – “Middle Eastern Promises VI” mixtape\r\n01. Rendeece – Psarrali Adam\r\n02. Rendeece – Buried Under Snow – Part 1\r\n03. Muhammad El-Arabi – Darabukka Solo 1\r\n04. Muslimgauze – Medina Flight\r\n05. YUNIS – Mama El-Karima\r\n06. Rojin Sharafi – Khesh\r\n07. Rendeece – Buried Under Snow – Part 3\r\n08. Kamran Sadeghi – DAF\r\n09. Munma – Three Voices\r\n10. Fadi Tabbal – The New And Improved Guide To Birdwatching Vol. 1\r\n11. Atasehir – From The Kozyatagi Metro, A Dim Dying Glow Emanates\r\n12. Rendeece – Moria Burning – Part 3\r\n13. Umchunga – Turbulence I\r\n14. Jawad Nawfal – Seagrass\r\n15. Rendeece – Moria Burning – Part 4\r\n16. Nadah El Shazly – Barzakh (Limen)\r\n17. Omar Khorshid – Ana Lak Ala Toul\r\nBandcamp: https://rendeece.bandcamp.com\r\nSoundcloud: https://soundcloud.com/chico79er\r\nFidjeri- songs of the bahrain pearl divers\u2028\r\n\r\nAl Doum & the Faryds - lava/thirst\r\n\u2028Daniel Carter, Tobias Wilner, Djibril Toure, federico ughi- canal street\u2028Boden - Jerusalem\r\n\r\n\u2028New Jooklo Age - evocation of the winds\u2028\r\n\r\nLa Piramide di Sangue - baciati dall’acido/ jetem\u2028\r\n\r\nSylvia moore for studioG mood music library - west and central Africa\r\n\r\n\u2028Kelan Phil Cohran and legacy - white Nile","18 Maggio 2021","2021-10-22 10:59:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Middle-Eastern-Promises-artwork-200x110.png","Quel che resta della notte / 16-05-2021 Middle Eastern Promises VI",1621375098,[445,446,447,448],"http://radioblackout.org/tag/middle-east/","http://radioblackout.org/tag/quel-che-resta-della-notte/","http://radioblackout.org/tag/radioblackout/","http://radioblackout.org/tag/rendeece/",[306,312,308,304],{"post_content":451},{"matched_tokens":452,"snippet":453,"value":454},[335],"Ahmed Abdul Malik - ya Anna’s/ \u003Cmark>ism\u003C/mark>a’s a \u2028\r\n\r\nAndy Moor &","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/qcrdn-rendeece05_1621.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\ndownload\r\nAhmed Abdul Malik - ya Anna’s/ \u003Cmark>ism\u003C/mark>a’s a \u2028\r\n\r\nAndy Moor & yannis kiriakides - day two/ hell breaks loose\r\n\u2028Yazz Ahmed- jamil Jamal/ misophonia/ the space between the fish and the moon\r\n\r\n\u2028Don cherry- Love Train/ Bass Figure For Ballatune\r\nRendeece – “Middle Eastern Promises VI” mixtape\r\n01. 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Omar Khorshid – Ana Lak Ala Toul\r\nBandcamp: https://rendeece.bandcamp.com\r\nSoundcloud: https://soundcloud.com/chico79er\r\nFidjeri- songs of the bahrain pearl divers\u2028\r\n\r\nAl Doum & the Faryds - lava/thirst\r\n\u2028Daniel Carter, Tobias Wilner, Djibril Toure, federico ughi- canal street\u2028Boden - Jerusalem\r\n\r\n\u2028New Jooklo Age - evocation of the winds\u2028\r\n\r\nLa Piramide di Sangue - baciati dall’acido/ jetem\u2028\r\n\r\nSylvia moore for studioG mood music library - west and central Africa\r\n\r\n\u2028Kelan Phil Cohran and legacy - white Nile",[456],{"field":102,"matched_tokens":457,"snippet":453,"value":454},[335],{"best_field_score":343,"best_field_weight":268,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":344,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":30},6637,{"collection_name":328,"first_q":18,"per_page":272,"q":18},["Reactive",462],{},["Set"],["ShallowReactive",465],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f-63vDbGyN-IgUIbvwor9fimm5Co7le5tGq5WEV-7YjI":-1},true,"/search?query=ISM"]