","MORIRE PER IL FASHION, LA RIVOLTA DEI LAVORATORI IN BANGLADESH.","post",1699291416,[51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/bangladesh/","http://radioblackout.org/tag/fast-fashion/","http://radioblackout.org/tag/manifestazioni/",[14,16,18],{"post_content":56},{"matched_tokens":57,"snippet":60,"value":61},[58,59],"tessile","l’industria","Bangladesh, i lavoratori del settore \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, \u003Cmark>l’industria\u003C/mark> chiave per il paese asiatico,","In Bangladesh, i lavoratori del settore \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, \u003Cmark>l’industria\u003C/mark> chiave per il paese asiatico, il secondo maggiore esportatore di abbigliamento nel mondo dietro la Cina, manifestano da giorni, chiedono che il loro salario minimo mensile sia triplicato. Nella capitale Dhaka e in diverse altre città industriali, decine di fabbriche sono state prese di mira e saccheggiate dai lavoratori e centinaia sono state chiuse secondo le autorità, che il 2 novembre hanno parlato di scontri tra lavoratori, manifestanti e forze dell’ordine.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLe condizioni di lavoro sono dure per i quattro milioni di lavoratori del settore, in maggioranza donne, con un salario minimo mensile di 8.300 taka (70 euro). I lavoratori chiedono che il salario minimo passi a 23mila taka (190 euro), quasi tre volte di più, per far fronte all’aumento del costo della vita. Le sue 3.500 fabbriche, che riforniscono marchi occidentali come Gap, H&M e Levi Strauss, rappresentano l’85 per cento dei 55 miliardi di dollari di esportazioni annuali del paese dell’Asia meridionale.\r\n\r\nLa filiera del\" fast fashion\" gestita dai grandi marchi della moda produce sfruttamento della manodopera e inquinamento a causa delle dannose modalità di produzione l e grandi multinazionali dell'abbigliamento si sono rifiutate di sostenere pubblicamente le rivendicazioni dei lavoratori.\r\n\r\nNe parliamo con Deborah Lucchetti. coordinatrice della Campagna Abiti Puliti (www.abitipuliti.org), sezione italiana della Clean Clothes Campaign, coalizione internazionale che da 20 anni promuove i diritti del lavoro nell’industria \u003Cmark>tessile\u003C/mark> globale.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/bangladesh-deborah-lucchetti.mp3\"][/audio]",[63],{"field":64,"matched_tokens":65,"snippet":60,"value":61},"post_content",[58,59],1157451402721624000,{"best_field_score":68,"best_field_weight":69,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":37,"score":70,"tokens_matched":71,"typo_prefix_score":71},"2211864313856",14,"1157451402721624177",2,{"document":73,"highlight":92,"highlights":98,"text_match":101,"text_match_info":102},{"cat_link":74,"category":75,"comment_count":37,"id":76,"is_sticky":37,"permalink":77,"post_author":40,"post_content":78,"post_date":79,"post_excerpt":80,"post_id":76,"post_modified":81,"post_thumbnail":82,"post_thumbnail_html":83,"post_title":84,"post_type":48,"sort_by_date":85,"tag_links":86,"tags":91},[34],[36],"80346","http://radioblackout.org/2023/02/allarme-siccita-giro-del-mondo-tra-le-lotte-per-lacqua/","Di seguito proponiamo un approfondimento sull'acqua, sull'agricoltura e, di conseguenza, sulla siccità in una prospettiva transnazionale dal Messico, a Torino alla Francia.\r\n\r\nE' importante andare a ricollocare il dibattito sulla siccità in un contesto di privatizzazione delle risorse e dell’impatto devastante sul territorio di aziende e multinazionali che rimangono impunite, lo vedremo con il caso messicano di inquinamento del fiume Metlapanapa da parte delle industrie del settore tessile ; inoltre, è centrale interrogarsi sulle varie forme di mobilitazione che si stanno organizzando sul tema e sulle possibilità di lotta che si aprono.\r\n\r\nIn Italia, Coldiretti da diverse settimane, ha chiesto un tavolo tecnico alla Regione per affrontare quello che viene definito «argomento invasi». Ovvero di quanta acqua potrà usufruire l’agricoltura la prossima estate senza che vengano intaccate la produzione idroelettrica e l’uso potabile. «Per noi è fondamentale – ribadisce il numero uno di Coldiretti – anche perché lo scorso anno i tre metri cubi al secondo che Iren ci ha concesso aprendo i suoi invasi in Valle Orco sono stati vitali per far sopravvivere la pianura».\r\n\r\n«Quello che noi auspichiamo, in caso di un’emergenza idrica che è abbastanza reale è di poter contare sulla risorsa dei Lago della Rossa o del Lago di Malciaussia, tanto per fare solo due esempi – termina Mecca Cici - Ma nel Torinese esistono 23 grandi derivazioni che, in maniera più o meno consistente, potrebbero salvarci».\r\n\r\nQuesta proposta apre alcune riflessioni importanti rispetto alla soluzione degli invasi e al coinvolgimento degli interessi di imprese private e multiutility dell'energia nella gestione di un bene primario ed essenziale come l'acqua.\r\n\r\nMessico.\r\n\r\nAlcune compagne della radio comunitaria di Santa Maria Zacatepec a Puebla raccontano la lotta delle guardiane del fiume Metlapanapa per la difesa dell'acqua e della terra, contro le industrie e la loro opera di devastazione del territorio attraverso lo scarico dei rifiuti tossici nelle acque del fiume. Grazie alla loro lotta, nel marzo 2021 insieme alle comunità vicine, è stata occupata la fabbrica Bonafont (Danone) che estraeva e imbottigliava acqua. In queste settimane si è tenuta la seconda assemblea nazionale per l'acqua e per la vita convocata dalla comunità indigena Otomì nello stato del Queretaro. I due giorni di assemblea nella comunità di Santiago Mexquititlán hanno visto la partecipazione di 500 persone, di oltre 100 organizzazioni diverse che nei propri territori lottano contro le multinazionali che saccheggiano l'acqua, contro il mercato immobiliare e l'accaparramento delle terre, contro il turismo che sfrutta le tradizioni e le risorse dei popoli.\r\n\r\nItalia, Torino.\r\n\r\nAttraverso l'intervista a Mariangela Rosolen del Comitato Acqua Pubblica Torino abbiamo analizzato alcuni elementi che derivano dal DDL Concorrenza, di cui ricordiamo i punti principali :\r\n\r\n \tIl decreto delegato della Legge sulla Concorrenza rilancia le privatizzazioni\r\n \tVarato dal Governo Draghi dimissionario il 16 settembre 2022, una settimana prima del voto, il decreto delegato di riordino dei servizi pubblici locali, si configura chiaramente come un “eccesso di delega” che non può in alcun modo essere accettato.\r\n \tDiscendente dalla Legge delega sulla concorrenza n. 118 del 5 agosto 2022, questo decreto esclude la possibilità per le aziende speciali di gestire i servizi a rete, ammessa dalla legislazione europea, dalla stessa legge delega e mai messa in discussione in Parlamento; reintroduce l’obbligo degli Enti Locali che scelgono l’autoproduzione dei servizi, di giustificare le ragioni del mancato ricorso al mercato, dizione espunta nel corso del precedente dibattito parlamentare; stabilisce che tale relazione debba essere inviata all’Osservatorio per i servizi pubblici locali, ripristinando per questa via una “supervisione” nazionale che era stata esclusa in corso d’opera nella discussione del Parlamento.\r\n\r\nFrancia, Soulevement de la Terre.\r\n\r\nIl movimento nato da due anni in Francia si occupa di mettere in rete le più varie lotte territoriali che si battono contro grandi opere inutili, contro progetti dannosi per l'ambiente, contro la cementificazione e contro il business dell'angroindustria. In particolar modo è interessante la lotta contro i progetti di grandi bacini idrici che andrebbero a prosciugare l'acqua direttamente dalle falde acquifere per riempire enormi vasche interrate che dovrebbero servire la rete di irrigazione delle grandi industrie dell'agricoltura. Questo implica conseguenze gravi sia sul piano della devastazione ambientale, l'inefficacia nel trovare soluzioni alla siccità e imporrebbe un accesso differenziale all'acqua per chi lavora la terra e vive di agricoltura. In questo senso è molto importante la composizione rurale e agricola che ha preso parte al movimento e che si organizza, nonostante le differenti pratiche, con movimenti e esperienze che derivano dalla tradizione autonoma e dalla Zad.\r\n\r\nIn questo momento in tour in Italia per invitare alla partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 marzo a Poitu proprio a difesa dell'acqua.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Acqua-e-siccita-2023_02_23_2023.02.23-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAppuntamento al Campus Luigi Einaudi a Torino venerdì 24 febbraio ore 17.30 per un incontro con una delegazione di Soulevement de la Terre.","23 Febbraio 2023","","2023-02-23 16:05:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-300x188.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-300x188.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-1024x640.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-768x480.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image.jpeg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Allarme siccità: giro del mondo tra le lotte per l'acqua.",1677168266,[87,88,89,90],"http://radioblackout.org/tag/acqua-bene-comune/","http://radioblackout.org/tag/acqua-pubblica/","http://radioblackout.org/tag/messico/","http://radioblackout.org/tag/soulevement-de-la-terre/",[22,20,12,24],{"post_content":93},{"matched_tokens":94,"snippet":96,"value":97},[95,58],"industrie","fiume Metlapanapa da parte delle \u003Cmark>industrie\u003C/mark> del settore \u003Cmark>tessile\u003C/mark> ; inoltre, è centrale interrogarsi sulle","Di seguito proponiamo un approfondimento sull'acqua, sull'agricoltura e, di conseguenza, sulla siccità in una prospettiva transnazionale dal Messico, a Torino alla Francia.\r\n\r\nE' importante andare a ricollocare il dibattito sulla siccità in un contesto di privatizzazione delle risorse e dell’impatto devastante sul territorio di aziende e multinazionali che rimangono impunite, lo vedremo con il caso messicano di inquinamento del fiume Metlapanapa da parte delle \u003Cmark>industrie\u003C/mark> del settore \u003Cmark>tessile\u003C/mark> ; inoltre, è centrale interrogarsi sulle varie forme di mobilitazione che si stanno organizzando sul tema e sulle possibilità di lotta che si aprono.\r\n\r\nIn Italia, Coldiretti da diverse settimane, ha chiesto un tavolo tecnico alla Regione per affrontare quello che viene definito «argomento invasi». 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È coordinatrice della Campagna Abiti Puliti (www.abitipuliti.org), sezione italiana della Clean Clothes Campaign, coalizione internazionale che da decenni promuove i diritti del lavoro nell’industria tessile globale, ed è stata diverse volte in Bangladesh.\r\n\r\nIn Bangladesh milioni di lavoratori sono impiegati nelle manifatture tessili, con salari bassissimi e condizioni di lavoro pessime. Germania, Gran Bretagna, Spagna, Italia sono tra i paesi europei di cui un maggior numero di industrie tessili e di abbigliamento operano in questo paese. Dopo la strage del Rana Plaza, edificio di nove piani crollato il 24 aprile 2013 causando la morte di oltre 1100 lavoratrici e lavoratori, in larga parte donne, molte multinazionali hanno sottoscritto degli accordi per migliorare le condizioni di lavoro, ma non li applicano concretamente.\r\n\r\nE' quindi molto importante la pressione di associazioni e altre realtà solidali in collaborazione con i sindacati bengalesi, per migliorare la situazione del popolo; in caso contrario è facile che il radicalismo islamico diventi la via privilegiata di ribellione contro gli odiati sfruttatori \"occidentali\", coinvolgendo anche appartenenti alla borghesia locale come è il caso del commando autore dell'attacco del 2 luglio.\r\n\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\nUnknown","4 Luglio 2016","2016-07-06 12:40:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/bangladesh_lavoratrici-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/bangladesh_lavoratrici-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/bangladesh_lavoratrici-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/bangladesh_lavoratrici.jpg 470w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il Bangladesh e lo sfruttamento della manodopera tessile",1467639645,[],[],{"post_content":121,"post_title":125},{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":124},[58],"altri diversi italiani impegnati nell'imprenditoria \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, questa mattina abbiamo sentito Deborah","All'indomani dell'attacco jihadista in un ristorante del quartiere diplomatico di Dacca, ove si trovavano tra gli altri diversi italiani impegnati nell'imprenditoria \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, questa mattina abbiamo sentito Deborah Lucchetti, nata a Torino, ex-operaia metalmeccanica e sindacalista, che si occupa di lavoro, diritti umani, globalizzazione e economie solidali. 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\r\n\r\nIn questa puntata di Liberation Front parliamo della lana, iniziando con una panoramica sulla storia della sua produzione, dalle sue origini antichissime, passando per la rivoluzione tessile, fino all'attuale mercato globale. Oggi gli allevamenti di pecore da lana si concentrano in Australia, Cina e Argentina, e la razza “favorita” è la Merino perché non perde il pelo. Questa, come tante altre razze, è frutto di selezioni genetiche durate decenni, ma la sovrapproduzione di lana spesso costa la vita agli animali che muoiono di caldo se non vengono tosate regolarmente.\r\n\r\nE' questo un caso esemplare di come l'addomesticamento, le selezioni e modificazioni genetiche che seguono i ritmi e i bisogni del profitto le hanno rese dipendenti dal'uomo. Dalla mortalità per gli shock termici alle malattie dovute al degrado degli allevamenti, alle pratiche di tosatura violente e alle medicazioni barbare come il mulesing, ci immergiamo nell'ambiente degli allevamenti di ovini, con le sue pratiche e abusi quotidiani.\r\n\r\nNonostante la millenaria attività di pastorizia e transumanza che riguarda gli ovini, questi non sono esenti dai processi di modernizzazione e sperimentazione genetica che attanagliano ogni aspetto della vita in questo secolo. Infatti con la clonazione e la modificazione transgenica, le pecore divengono sempre più animali da laboratorio, mentre lo sviluppo tecnologico ambisce a ovili hi-tech dove le pecore verranno seguite e monitorate ogni attimo della loro esistenza. Anche per gli allevatori è oramai impossibile non piegarsi ai nuovi metodi di chippatura e controllo del bestiame, che peraltro potrebbero avere inquietanti risvolti anche nella società umana e nella gestione delle masse. Per quanto legittime siano le lotte contro il controllo tecnologico anche in questo contesto, non si intende difendere la pratica dell'allevamento in sé, in quanto, coerentemente con una visione antispecista e di liberazione totale, rappresenta una delle tante forme di dominio sul vivente.\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/pec.mp3\"][/audio]","4 Maggio 2018","2018-10-24 18:39:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/Lana-300x225-200x110.jpg","Un approfondimento sull'industria della lana",1525452920,[182,233,234],"http://radioblackout.org/tag/lana/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento-animale/",[140,157,164],{"post_content":237,"tags":241},{"matched_tokens":238,"snippet":239,"value":240},[58],"antichissime, passando per la rivoluzione \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, fino all'attuale mercato globale. 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