","Gambia: possono svanire 22 anni di dittatura nelle biglie di un'urna?","post",1481894958,[56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/adama-barrow/","http://radioblackout.org/tag/biglie-elettorali/","http://radioblackout.org/tag/gambia/","http://radioblackout.org/tag/jammeh/",[19,23,17,15],{"post_content":62,"tags":66},{"matched_tokens":63,"snippet":64,"value":65},[15],"perso concessa a caldo, Yahya \u003Cmark>Jammeh\u003C/mark> ci ha ripensato e una","Sembrava un'anomala transizione verso un'epoca di democrazia sconosciuta al paese: un feroce despota sanguinario sconfitto dalle biglie delle elezioni gambiane riconosce la sconfitta e si ritira a vita privata. Quasi un sogno di normalità nel panorama africano.\r\n\r\nInfatti dopo l'ammissione di aver perso concessa a caldo, Yahya \u003Cmark>Jammeh\u003C/mark> ci ha ripensato e una settimana dopo ha ricusato i risultati, mandato l'esercito a custodire le preziose biglie contenute nelle urne, ufficialmente perché a un riconteggio i risultati favorevoli a Adama Barrow sono stati ridimensionati, pur continuando a considerarlo vincitore.\r\n\r\nProbabilmente l'istrionico presidente del Gambia sta cercando una via d'uscita alla deposizione che non comporti il pasaggio attraverso la prigione per le sue tante malefatte. Pare che questo non disturbi il percorso dell'insediamento di Adama Barrow, presidente grazie a una coalizione di tutte le opposizioni, che gode del sostegno delle nazioni africane: dall'Ecowas di Marcel de Souza alla Organizzazione della cooperazione islamica invitano \u003Cmark>Jammeh\u003C/mark> a farsi da parte; prese di posizione utili anche per contenere le mire del Senegal che congloba il minuscolo paese fluviale, venendone diviso dalla Casamance che già è agitata da decenni di indipendentismo.\r\n\r\nIl paese è entrato in una grave crisi politica dopo il rifiuto di \u003Cmark>Jammeh\u003C/mark> di accettare la sconfitta e per capire un po' meglio le dinamiche abbiamo chiesto lumi a Marco Longari:\r\n\r\nGambia\r\n\r\n ",[67,69,71,73],{"matched_tokens":68,"snippet":19},[],{"matched_tokens":70,"snippet":23},[],{"matched_tokens":72,"snippet":17},[],{"matched_tokens":74,"snippet":75},[15],"\u003Cmark>Jammeh\u003C/mark>",[77,83],{"field":30,"indices":78,"matched_tokens":80,"snippets":82},[79],3,[81],[15],[75],{"field":84,"matched_tokens":85,"snippet":64,"value":65},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":42,"score":90,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":42},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":92,"highlight":110,"highlights":115,"text_match":118,"text_match_info":119},{"cat_link":93,"category":94,"comment_count":42,"id":95,"is_sticky":42,"permalink":96,"post_author":45,"post_content":97,"post_date":98,"post_excerpt":48,"post_id":95,"post_modified":99,"post_thumbnail":100,"post_thumbnail_html":101,"post_title":102,"post_type":53,"sort_by_date":103,"tag_links":104,"tags":109},[39],[41],"38235","http://radioblackout.org/2016/10/2017-fuga-dalla-corte-penale-internazionale/","Dopo il Burundi e il Sudafrica, anche il Gambia ha annunciato di voler uscire dalla Corte penale internazionale (Cpi), che è nata nel 2002, dopo essere stata prevista dallo Statuto di Roma ratificato da 123 Paesi, ha visto incriminare solo politici africani. Il ministro gambiano dell’Informazione Sherif Bojang ha quindi avuto buon gioco ad accusare la Corte di aver ignorato i crimini di guerra occidentali.\r\n\r\n \r\n\r\nOccasione dunque per un'emancipazione tardiva dalle impostazioni dei codici occidentali, o scappatoia per evitare di essere incriminati internazionalmente? Velleità di licenza di uccidere e restare impuniti, oppure affrancamento dell'Africa per via giuridica, chiamandosi fuori dalle discriminazioni coloniali, che non colpiscono il reo confesso Blair ma si accaniscono su altrettanto sanguinari autocrati africani?\r\n\r\nProbabilmente entrambe le cose, ovvero: forse si dà questa possibilità di rifiutare l'imposizione di una Corte penale postcoloniale pronta a giudicare e sanzionare soltanto despoti africani, perché questi ultimi, dopo aver affamato le loro popolazioni, pretendono anche l'impunità e ulteriori mandati extracostituzionali.\r\n\r\n \r\n\r\nComunque lo spirito del tempo conduce a questi rifiuti ormai estesi di sottostare a regole create apposta per mantenere sotto il giogo europeo i paesi africani; e contemporaneamente queste manovre servono ai regimi sanguinari per perpetuarsi: è il caso del Burundi, come del Gambia... un po' diverso quello sudafricano, ma sempre ispirato dalla difesa della leadership, a tutti i costi. Ufficialmente il governo gambiano accusa il tribunale di non essere equo e di perseguire solo i capi di Stato africani. In realtà Yahya Jammeh (al potere dal 1996, guida uno dei regimi più oppressivi al mondo, con arresti ed esecuzioni sommarie all’ordine del giorno, che si sono moltiplicate in vista del voto di dicembre, dove si è candidato per un quinto mandato), come anche Pierre Nkurunziza, teme l’apertura di indagini a suo carico con il rischio di essere incriminato per reati gravissimi. La sua condotta potrebbe infatti giustificare l’accusa di violazione dei diritti umani e crimini contro l’umanità. Se il Gambia e il Burundi sono due piccoli Stati, il Sudafrica è invece una nazione di grande rilevanza nel continente. In questo caso, i politici sudafricani non corrono il rischio di essere incriminati, ma la leadership di Pretoria non vuole essere costretta dalla Cpi a perseguire i propri alleati (l’anno scorso, lungi dal far scattare le manette, Zuma ha accolto a braccia aperte a Pretoria il presidente sudanese Omar Bashir, su cui pende dal 2009 un mandato di cattura per crimini contro l’umanità). Desmond Tutu ha bollato queste manovre come pretesa di avere la licenza di uccidere... Gli accordi prevedono un anno dalla dichiarazione di volontà di uscita dalla Corte prima che questa sia esecutiva: il 2017 potrebbe prospettarsi come l'anno della dissoluzione della Corte Penale Internazionale come organismo neocoloniale?\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo interpellato Marta Mosca, anropologa esperta della regione dei Grandi Lghi per capirne qualcosa in più.\r\n\r\nburundi-e-cpi","29 Ottobre 2016","2016-10-31 12:29:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/2016_10_28-cpi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"288\" height=\"162\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/2016_10_28-cpi.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","2017: Fuga dalla Corte penale internazionale",1477730754,[105,106,107,108],"http://radioblackout.org/tag/burundi-gambia-sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-e-neocolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/corte-penale-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/despoti-africani/",[25,29,27,21],{"post_content":111},{"matched_tokens":112,"snippet":113,"value":114},[15],"di Stato africani. 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Durante questa intensa sessione di cardio-fitness pomeridiana si scaverà nel torbido mondo del grime, genere che nasce nei quartieri est londinesi nei primi anni novanta e che poi si diffonde a macchia d’olio e a colpi di sequencer per tutto il Regno Unito. \r\nUna sorta di bel mischione di breakbeat, drum and bass, hip hop e dancehall della prima ora, portato in auge da alcune radio pirata londinesi, attraverso le opere di gente come Dizzee Rascal (il bassline junkie, per i più attenti) Skepta, Stormzy (nonché cugino di una delle nostre walking-ladies preferite, ovvero Nadia Rose), Tempa T e molti altri. \r\nAd un certo punto lasceremo Londra per farci un bel giretto nei Balcani, dove il grime ha avuto il suo seguito nella creazione della sua versione romena! Vista l'occasione più unica che rara, ritorneremo ai Subcarpati, una delle vecchie conoscenze di scuppuluni, e ad un progetto parallelo di alcuni membri, i Fratii Grime, così, giusto per non lasciare nulla d’inascoltato!\r\nMa oltre il grime c’è di più e questo in più, questa volta, sarà ben occupato, tra le varie cose, anche da un bel consiglio cinematografico! Il film d’esordio di Flying Lotus, Kuso, uscito nelle sale nel 2017, di cui il buon Tommi ci parlerà e da cui ci ha selezionato qualche succosa chicca da farci ascoltare!\r\nBuon ascolto e buoni balli!\r\n \r\n| pustole - postapocalisse - maledetta droga - shtrazzamutanni - nexthype - brainfeeder |\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/ascuppuluni-1marzo2018.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nScaletta di ‘a Scuppuluni |1Marzo2018|\r\n|pre-sigla| COMPANY FUCK, A2 Hurt me, “Wobble Unwind”, Hirntrust Grind Media, 2010\r\n|SIGLA| SPLACK PACK, 04 Shake That Ass Bitch, compilation “Booty Bass”, Pandisc, 1994\r\nKIDEKO & GEORGE KWALI feat. NADIA ROSE & SWEETIE IRIE, Crank it (Woah!), ep, Sony Music, 2016\r\nSANTIGOLD feat. JAMMER & BADNESS & CHRONIK RAGE & SILKMAN & TEMPZ, Creator (Mumdance Mix)\r\nTEMPA T, Next Hype, ep, No Hats no Hoods, 2009\r\nTEMPA T, 16 Go hard in this, “All-Stars Pars”, Defenders Ent.Ltd., 2013\r\nFRATII GRIME, Sound System\r\nFRATII GRIME CU BEAN MC, Oamenii Mei\r\nSUBCARPATI, 09 Cand a Fost la ’89, “Subcarpati”, Subcarpati self-released, 2010\r\nAZIS, Sen Trope, “Azis 2014”, 2014\r\nPISTAMASHINA, The inventor\r\n|Shtrazzamutanni| PATRIZIO, Maledetta droga\r\nDOTS, 02 Brain Dance, “Hanging on a Black Hole”, Depression House Records, 2017\r\nTHUNDERCAT, OG RON C & DJ CANDLESTICK, 10 Them Changes (Chopnotslop Remix), “Drank”, Brainfeeder, 2018\r\nTHE BUTTRESS, 02 Brutus, “My name means heavy”, 2017\r\nLADY LESHURR, New Freezer\r\nTHE I.L. Y’S, 01 The sickest fuck of them all, “I've always been good at true love”, Third Wolds, 2015\r\nTHE I.L. Y’S, 02 Itchy Itchy Itchy, “I've always been good at true love”, Third Wolds, 2015\r\nTHE I.L. 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