","Burkina: Kaboré presidente, una transizione nella tradizione","post",1449234980,[61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/burkina-faso/","http://radioblackout.org/tag/compaore/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/kabore/",[19,17,66,15],"elezioni",{"post_content":68,"post_title":72,"tags":75},{"matched_tokens":69,"snippet":70,"value":71},[15],"cento dei voti da Roch \u003Cmark>Kaboré\u003C/mark> (il cui partito MPP ha","Con le elezioni democratiche di domenica scorsa, vinte con il 53 per cento dei voti da Roch \u003Cmark>Kaboré\u003C/mark> (il cui partito MPP ha ottenuto la maggioranza relativa all'Assemblea nazionale), controversa figura presente al potere in ogni stagione successiva alla rivoluzione di Sankara, la transizione del paese verso un'epoca in grado di superare i quasi 30 anni di regime di Compaoré si ammanta di aspetti compromissori e difficilmente controllabili dai cittadini del giovane stato che comunque, dopo l'esperienza rivoluzionaria di Thomas Sankara degli anni '80, si mantiene anomalo rispetto al rapporto con le potenze coloniali e allo sfruttamento da parte occidentale, anche grazie all'assenza di risorse appetibili.\r\n\r\nLe elezioni hanno visto una partecipazione ampia, con molti candidati alla presidenza (nonostante sia già stato un successo il fatto che molti più compromessi con il regime di Compaoré siano stati esclusi), mentre l'astensione è stata del 40%; il partito dei \"sankaristi\" ha ottenuto un suffragio inferiore rispetto alle aspettative perché una parte dell'elettorato del movimento Le Balai Citoyen (letteralmente \"la scopa cittadina\"), protagonista della rivolta che l'anno scorso ha cacciato Compaorè, ha riversato i voti sull'UPC di Zephirin Diabré, giunto secondo, giudicato più \"controllabile\" di \u003Cmark>Kaboré\u003C/mark>, per quanto proveniente da società petrolifere e di dottrina neoliberista. Il Balai Citoyen per questa campagna elettorale è stato \"sostenuto\" da varie ong e ambasciate per una campagna di senibilizzazione sull'importanza di votare. Probabilmente sono stati pagati per crearlo, per passare messaggi \"progressisti\" di stampo occidentale.\r\n\r\nAnche se per limitare il clientelismo i gadget erano stati vietati, la compravendita dei voti basata su regali e promesse ha avuto sempre buon gioco (come dappertutto del resto..) e i politici di lungo corso come \u003Cmark>Kaboré\u003C/mark> hanno potuto scorrazzare come preferivano ad accaparrarsi voti, forti della ricchezza dei loro comitati elettorali.\r\n\r\nSentiamo il commento di Francesca, per quanto siamo riusciti a mantenere la linea con Ouagadougu\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\nAltre note a margine della diretta.\r\n\r\nLa popolazione che si è mobilitata aspetta segnali chiari e precisi di rottura con il passato, visto che vengono da 27 anni di dittatura di Blaise Compaoré e questo non può cancellare tutte le complicità. Roch è figlio del primo direttore della banca dell'Africa Occidentale e lui stesso era direttore di banca a 27 anni, capo del partito fino al 2012. Insomma uno che non ha mai tenuto una zappa in mano e in un paese composto all'80% da contadini è un paradosso. Il vero problema è Salif Diallo, arrivato secondo nelle competizione elettorale (il terzo è Simon Compaore, sindaco di Ouaga per 15 anni, accusato di corruzione che anche senza atti giudiziari è un dato di fatto palesato dallo stato della città). Salif è stato il gemello politico di Blaise, era lui che coordinava tutte le azioni repressive, presidiava le sessioni di tortura, soprattutto contro gli studenti. Salif è stato il ministro dell'agricoltura che ha fatto accordi segreti con Monsanto per introdurre cotone Ogm e che poi ha ricattato i contadini perché lo coltivassero (producendo molti suicidi tra coloro che dopo un raccolto scarso o dopo la siccità, non avevano i soldi per ricomprare altro cotone ogm dalla Monsanto stessa). Troppo pericoloso anche per Blaise che per lberarsene negli utlimi anni l'aveva \"esiliato\" a fare l'ambasciatore in Austria. In conflitto perenne con il fratello di Blaise, François, che viene accusato anche dai simpatizzanti di Blaise di averlo mandato alla rovina con i suoi consigli (ricopriva l'incarico ufficiale di consigliere speciale del presidente: nella sua megavilla, bruciata durante l'insurrezione dell'anno scorso sono stati ritrovati vari dossier compromettenti. Lui è il mandante dell'assassinio di Norbert Zongo). ll vero problema sarà se cambiano il capo di stato maggiore, rioccupando i centri di potere militare.\r\n\r\nOuaga è un villaggio dove tutti conoscono tutti, si sanno cose, ma le relazioni intepersonali hanno spesso la meglio; perciò Kabore è stato votato da buona parte di quelli che portano il suo stesso cognome: \"è uno di famiglia\" (è il terzo cognome per diffusione in Burkina), Salif ha elargito talmente tanti soldi negli anni e ha aiutato vicini, amici dei vicini, famiglie al villaggio, che alla fine \"sì, si comporta male ma non posso non votarlo\".\r\n\r\nTutto il mondo è paese... ne riparleremo presto di questo piccolo stato del Sahel.",{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":74},[15],"Burkina: \u003Cmark>Kaboré\u003C/mark> presidente, una transizione nella tradizione",[76,78,80,82],{"matched_tokens":77,"snippet":19},[],{"matched_tokens":79,"snippet":17},[],{"matched_tokens":81,"snippet":66},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[15],"\u003Cmark>Kaboré\u003C/mark>",[86,91,94],{"field":35,"indices":87,"matched_tokens":88,"snippets":90},[39],[89],[15],[84],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":74,"value":74},"post_title",[15],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":70,"value":71},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":39,"num_tokens_dropped":47,"score":101,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":103,"highlight":126,"highlights":146,"text_match":97,"text_match_info":153},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":47,"id":106,"is_sticky":47,"permalink":107,"post_author":50,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":53,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":58,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":122},[44],[46],"33762","http://radioblackout.org/2016/02/ancora-forti-tensioni-in-burkina-faso-dopo-lattentato-di-gennaio/","La popolazione burkinabé continua ad essere oggetto di forti pressioni e violenze. Le prime elezioni libere che si sono svolte a novembre, dopo il colpo di stato dello scorso settembre, non sembrano in grado di garantire un minimo di stabilità dopo una dittatura quasi trentennale. L'uscita di scena del deposto presidente Blaise Compaoré, rimasto per 27 anni al potere e responsabile dell’assassinio di Thomas Sankara, e del generale Dienderé, suo braccio armato, non sembra affatto semplice. Sono molti i legami del nuovo presidente Kaboré con Compaoré così come sono enormi gli intressi di Francia e Stati Uniti nel paese e, più in generale, nell'area.\r\n\r\nAbbiamo parlato questa mattina con Francesca, una compagna che vive in Burkina da molti anni, della situazione molto tesa e precaria sul piano politico e sociale che vive la popolazione burkinabé a cui si aggiungono chiari tentativi di destabilizzazione (molto utili agli interessi di lobby e governi stranieri, in particolare francesi e statunitensi) come l'attentato che venerdì 15 gennaio ha colpito il centro di Ouagadogou, causando 29 morti.\r\n\r\nAscolta il contributo\r\n\r\nburkina\r\n\r\n ","1 Febbraio 2016","2016-02-02 15:54:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Burkina-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Burkina-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Burkina-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Burkina-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Burkina-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Burkina.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ancora forti tensioni in Burkina Faso dopo l'attentato di gennaio",1454333981,[116,61,117,62,118,119,120,64,121],"http://radioblackout.org/tag/attentato-ouagadogou/","http://radioblackout.org/tag/colpo-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/destabilizzazione/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-burkina/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[34,19,123,17,32,30,124,15,125],"colpo di stato","francia","Stati Uniti",{"tags":127},[128,130,132,134,136,138,140,142,144],{"matched_tokens":129,"snippet":34},[],{"matched_tokens":131,"snippet":19},[],{"matched_tokens":133,"snippet":123},[],{"matched_tokens":135,"snippet":17},[],{"matched_tokens":137,"snippet":32},[],{"matched_tokens":139,"snippet":30},[],{"matched_tokens":141,"snippet":124},[],{"matched_tokens":143,"snippet":84},[15],{"matched_tokens":145,"snippet":125},[],[147],{"field":35,"indices":148,"matched_tokens":150,"snippets":152},[149],7,[151],[15],[84],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":47,"score":154,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":47},"578730123365711977",{"document":156,"highlight":174,"highlights":179,"text_match":182,"text_match_info":183},{"cat_link":157,"category":158,"comment_count":47,"id":159,"is_sticky":47,"permalink":160,"post_author":50,"post_content":161,"post_date":162,"post_excerpt":53,"post_id":159,"post_modified":163,"post_thumbnail":164,"post_thumbnail_html":165,"post_title":166,"post_type":58,"sort_by_date":167,"tag_links":168,"tags":173},[44],[46],"44685","http://radioblackout.org/2017/12/le-espressioni-del-neocolonialismo-europeo-riunite-ad-abidjan/","Francesca Spinelli su “l'Internazionale” ha scritto oggi: «I leader europei sono ormai abituati a sfruttare questo tipo di vertici per rafforzare l’orientamento repressivo delle loro politiche di migrazione e asilo.Un aspetto chiave della loro strategia è appunto la scelta strumentale di dare la priorità alla lotta contro i trafficanti di migranti... i criminali non sono i migranti ma i trafficanti, che li derubano, li torturano e li mandano a morire nel loro tentativo di attraversare i confini europei.Uno slittamento consolidato dal vertice di Abidjan, al termine del quale il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha dichiarato: “Dobbiamo fare sì che le persone bloccate in Libia e altrove possano tornare a casa in modo sicuro”, sorvolando sul fatto che l’obiettivo di quelle persone non è tornare nel paese che hanno lasciato ma raggiungere in modo sicuro l’Europa, e che è l’assenza di vie legali di accesso al territorio dell’Unione ad aver creato la trappola libica e le traversate mortali. »\r\n\r\nGli europei sono scesi in massa ad Abidjan per il vertice tra Unione europea e Unione africana, una due giorni per promettere un nuovo Piano Marshall africano – utile ai satrapi locali per arricchire entourage, clan e famiglie –, spartirsi risorse africane, chiedere collaborazione per trattenere migranti, creare nuovi campi di concentramento, imporre rimpatri.\r\n\r\nPer farlo i cortei di potenti primi ministri e capi di stato, costituiti da boiari e ceo di partecipate o multinazionali dell'energia (un nome tra gli altri, Descalzi che poi è rientrato a gestire il Med a Roma: il corrispondente del vertice politico-coloniale in terra d'Africa, ma sul Mediterraneo dal punto di vista energetico), hanno fatto tappe strategiche per avvicinarsi alla Costa d'Avorio, paese ospitante con il despota locale, molto amico dell'Occidente. Macron è passato dalla Libia (per miniare il controllo dell'Eni sul petrolio libico) e dal Burkina (dove la sua arroganza è stata contestata dagli studenti apostrofati con fastidio, anche dileggiando Kaboré, il presidente burkinabé), Gentiloni non a caso da Tunisia, Ghana, Angola.\r\n\r\nNel comunicato diffuso il 1° dicembre i leader africani ed europei ribadiscono di voler “assicurare il benessere di migranti e rifugiati”, un impegno formulato fin dal primo giorno del vertice, in cui è stata annunciata la creazione di una “task force congiunta” contro le reti di trafficanti, per “salvare e proteggere le vite di migranti e rifugiati lungo le rotte e in particolare in Libia”.\r\n\r\nI risultati paiono essere stati: una task force militare in Africa per \"salvare\" i migranti, un campo di concentramento in Libia (che stavolta dovrebbe essere affidato a Unhcr e non a ex criminali scafisti), accordi per rimpatri; 40 miliardi di elargizioni, che dovrebbero trattenere i giovani africani nelle loro case, e soprattutto contenere la penetrazione della Cina nel continente nero.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Franco Nofori, collaboratore di Africa-Express:\r\n\r\nVertice UE/UA di Abidjan","2 Dicembre 2017","2017-12-06 14:11:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/africa_bianca-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"224\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/africa_bianca-300x224.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/africa_bianca-300x224.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/africa_bianca.jpg 593w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le espressioni del neocolonialismo europeo, riunite ad Abidjan",1512213281,[169,170,171,172],"http://radioblackout.org/tag/abidjan/","http://radioblackout.org/tag/neocolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/rimpatri/","http://radioblackout.org/tag/ueua/",[24,28,26,22],{"post_content":175},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":178},[15],"apostrofati con fastidio, anche dileggiando \u003Cmark>Kaboré\u003C/mark>, il presidente burkinabé), Gentiloni non","Francesca Spinelli su “l'Internazionale” ha scritto oggi: «I leader europei sono ormai abituati a sfruttare questo tipo di vertici per rafforzare l’orientamento repressivo delle loro politiche di migrazione e asilo.Un aspetto chiave della loro strategia è appunto la scelta strumentale di dare la priorità alla lotta contro i trafficanti di migranti... i criminali non sono i migranti ma i trafficanti, che li derubano, li torturano e li mandano a morire nel loro tentativo di attraversare i confini europei.Uno slittamento consolidato dal vertice di Abidjan, al termine del quale il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha dichiarato: “Dobbiamo fare sì che le persone bloccate in Libia e altrove possano tornare a casa in modo sicuro”, sorvolando sul fatto che l’obiettivo di quelle persone non è tornare nel paese che hanno lasciato ma raggiungere in modo sicuro l’Europa, e che è l’assenza di vie legali di accesso al territorio dell’Unione ad aver creato la trappola libica e le traversate mortali. »\r\n\r\nGli europei sono scesi in massa ad Abidjan per il vertice tra Unione europea e Unione africana, una due giorni per promettere un nuovo Piano Marshall africano – utile ai satrapi locali per arricchire entourage, clan e famiglie –, spartirsi risorse africane, chiedere collaborazione per trattenere migranti, creare nuovi campi di concentramento, imporre rimpatri.\r\n\r\nPer farlo i cortei di potenti primi ministri e capi di stato, costituiti da boiari e ceo di partecipate o multinazionali dell'energia (un nome tra gli altri, Descalzi che poi è rientrato a gestire il Med a Roma: il corrispondente del vertice politico-coloniale in terra d'Africa, ma sul Mediterraneo dal punto di vista energetico), hanno fatto tappe strategiche per avvicinarsi alla Costa d'Avorio, paese ospitante con il despota locale, molto amico dell'Occidente. 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In quest’epoca di paura, desideriamo ardentemente salvezza, aggrappandosi ai sacri ideali della famiglia, resistendo al terrore del conformismo e sfidando il mandato del sacrificio.\r\n\r\nI diplomatici, otri gonfi, strombazzano la loro battaglia contro demoni invisibili: castrazione chimica per i malvagi e polizia per gli abbandonati. Migliaia di persone annegano, dilaniate dagli elementi, mentre i sopravvissuti strisciano verso la prigione successiva.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nWe, the beacon of hope, stand firm against the encroaching barbarity with mighty sonic weapons, ready to disrupt the power. Spitting In the face of darkness, Arsider's resounding call to resistance echoes, offering a cheap salvation and a steadfast shield against the forces of chaos.\r\n\r\n\"Amidst the obscurity of a brutal era, we traverse the remnants of once-great cities, now consumed by decay and violence. Tribes of addicts, the desperate, and wretched souls clasp trembling hands, trapped in the grasp of power's illusory security. Forgotten laborers perish, devoured by the relentless machinery of production, crushed beneath the weight of industrial apparatus. Souls, terrorized by their own shadows, drift into superstitions of old, nurturing sinister moral doctrines as reason falters. In this age of fear, we yearn for salvation, clinging to the sacred ideals of family, resisting the terror of conformity, and defying the mandate of sacrifice.\r\n\r\nDiplomats, them swollen wineskins, trumpet their battle against unseen demons: chemical castration for the wicked and police for the forsaken. 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