","Afganistan. Ferocia e debolezza del gigante americano",1331746556,[115,116,117],"http://radioblackout.org/tag/afganistan/","http://radioblackout.org/tag/strage/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[15,24,119],"USA",{"post_content":121},{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":124},[26],"stesso governo/fantoccio guidato da Hamid \u003Cmark>Karzai\u003C/mark> ha preso le distanze da","L’ultima strage di civili l’hanno attribuita ad un soldato ubriaco e pazzo. Ma non ci crede nessuno. Lo stesso governo/fantoccio guidato da Hamid \u003Cmark>Karzai\u003C/mark> ha preso le distanze da quest’ennesimo atto di ferocia gratuita. Ormai lo fa da mesi, perché nemmeno le esili strutture “democratiche” volute dagli Stati Uniti per mettere in scena lo spettacolo della democrazia, sono in grado di reggere l’impatto delle operazioni notturne dei soldati della coalizione ISAF.\r\nQueste operazioni notturne, con tanto di rastrellamenti e sequestri illegali di civili, raramente si concludono senza lasciare sul terreno nuove vittime. Nonostante le ripetute proteste del parlamento afgano, dello stesso \u003Cmark>Karzai\u003C/mark> e della Loya Jirga, gli americani e i loro alleati si sono rifiutati di far cessare queste incursioni sanguinarie.\r\nLa strage della provincia di Kandahar con ogni probabilità - lo confermerebbe la presenza di un elicottero sui due villaggi colpiti – si inserisce nel quadro di queste azioni di terrorismo verso la popolazione civile, nel tentativo di erodere il sostegno alla guerriglia talebana.\r\nQuesta strage ha un precedente storico nella guerra del Vietnam, che, specie negli USA è lo spettro di guerra infinita che ormai accompagna l’avventura militare afgana. A Mylai, il 16 marzo 1968, vennero uccisi 347 civili, tra cui molte donne – spesso anche stuprate – bambini ed anziani. Alla fine i soldati ammazzarono anche gli animali domestici e diedero fuoco al villaggio. A far scattare la strage fu il sospetto che una famiglia sostenesse i vietcong. Sul tenente William Calley, che guidava le truppe, venne insinuato il dubbio che fosse psichicamente instabile. A capo della commissione di inchiesta era un uomo destinato ad una folgorante carriera, il futuro segretario di Stato, Colin Powell, che concluse che i rapporti tra americani e popolazione vietnamita erano comunque ottimi. Calley venne condannato all’ergastolo e ai lavori forzati, ma, per decisione del presidente Nixon venne subito messo ai domiciliari nella sua casa a Fort Benning e tornò in libertà tre anni e mezzo dopo.\r\n\r\nL’Afganistan sta diventando sempre più una sorta di Vietnam per gli statunitensi, incapaci di cogliere la complessità etnica, geografica, religiosa, politica di un paese che non si può definire nei termini della nazione in senso occidentale, dove i governi americani hanno più volte cambiato fronte e dove, soprattutto, non hanno saputo trovare alleati tra popolazioni disprezzate e vessate per oltre un decennio.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco Rossi, autore di numerosi articoli e di un libro, “Afganistan senza pace”, uscito qualche anno fa per le edizioni Zero in Condotta.\r\n\r\nAscolta il suo intervento: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/2012-03-14-Marco-Rossi-Afganistan.mp3\"]\r\n\r\nScarica l’audio",[126],{"field":127,"matched_tokens":128,"snippet":123,"value":124},"post_content",[26],578730123365187700,{"best_field_score":131,"best_field_weight":38,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":132,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},"1108091338752","578730123365187697",{"document":134,"highlight":154,"highlights":159,"text_match":129,"text_match_info":162},{"cat_link":135,"category":136,"comment_count":47,"id":137,"is_sticky":47,"permalink":138,"post_author":50,"post_content":139,"post_date":140,"post_excerpt":141,"post_id":137,"post_modified":142,"post_thumbnail":143,"post_thumbnail_html":144,"post_title":145,"post_type":56,"sort_by_date":146,"tag_links":147,"tags":151},[44],[46],"6308","http://radioblackout.org/2012/02/ministeri-di-guerra-in-afganistan-bombe-sui-caccia/","È di qualche giorno fa la decisione del neo-ministro della difesa Di Paola di dotare di bombe i caccia Amx \"in servizio\" in Afganistan.\r\nL'impegno militare italiano, lungi dal diminuire, cresce di anno in anno.\r\nNon è certo da meno il governo statunitense.\r\nLa Defense Strategic Review presentata recentemente da Obama e dal capo del Pentagono, Leon Panetta, appare chiara: dopo il ritiro delle truppe regolari dall’Iraq (restano comunque 4/5000 militari addetti alla “ricostruzione”), soppiantate in parte dall’esercito nazionale iracheno (addestrato e assistito dagli Usa) e in parte da mercenari e contractors, anche per l’Afganistan dopo un decennio di guerra si prospetta entro il 2014 un analogo graduale disimpegno, ma intanto continuano i bombardamenti nonostante le trattative avviate, nel Qatar, con i rappresentanti delle forze combattenti talebane. \r\nTali bombardamenti, fin dal giorno dell’insediamento di Obama alla Casa Bianca, hanno causato una serie di stragi tra la popolazione civile tanto da sollevare le rimostranze del presidente Karzai, dei governatori delle province e della Loya Jirga. Le ultime prese di posizione contro i raid notturni e le sistematiche irruzioni dei soldati nelle abitazioni risalgono allo scorso 20 dicembre, ma sono state subito respinte dal comando Isaf-Nato.\r\nLe linee della tattica anti-guerriglia sono state peraltro definite con chiarezza dal generale McChrystal che, dopo la sperimentazione irachena, ha teorizzato anche per l’Afganistan l’impiego combinato di intelligence, squadre speciali, droni e operazioni coperte. Sistematiche “neutralizzazioni” ai danni di comandanti dell’insorgenza, capi tribali non sottomessi e sospetti terroristi. \r\nAgli effetti devastanti dei bombardamenti si sono infatti aggiunti quelli dei droni, ossia degli aerei telecomandati Predator e Reaper che, sotto la presidenza Obama, hanno visto moltiplicarsi il loro micidiale impiego offensivo non solo in Afganistan, ma anche in Pakistan, Libia, Yemen, Somalia. Un impiego “mirato”, ad alta tecnologia, che lascia un scia di crimini di guerra contro inermi civili, donne e bambini.\r\nD’altro canto con il ricorso ai droni nessun genitore americano rischia di piangere un pilota abbattuto ed il risparmio economico è assicurato.\r\n\r\nNe parliamo con Marco Rossi, autore di \"Afganistan senza pace\" - uscito per i tipi di Zero in Condotta -\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/marco_rossi-afganistan.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file","1 Febbraio 2012","È di qualche giorno fa la decisione del neo-ministro della difesa Di Paola di dotare i caccia Amx 'in servizio' in Afganistan di bombe. Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, parla di 'una vera follia' mentre ila decisione è stata condannata in area istituzionale da Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, che vi legge una continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti.\r\n\r\nNe parliamo con Marco Rossi, autore di Afganistan senza pace (uscito per i tipi di Zero in Condotta).\r\n\r\n","2025-09-24 22:01:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/amx_afghanistan2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/amx_afghanistan2-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/amx_afghanistan2-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/amx_afghanistan2.jpg 450w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ministeri di guerra: in Afganistan bombe sui caccia",1328107977,[115,148,149,150],"http://radioblackout.org/tag/amx/","http://radioblackout.org/tag/bombardamenti/","http://radioblackout.org/tag/italia-in-guerra/",[15,18,152,153],"bombardamenti","italia in guerra",{"post_content":155},{"matched_tokens":156,"snippet":157,"value":158},[26],"sollevare le rimostranze del presidente \u003Cmark>Karzai\u003C/mark>, dei governatori delle province e","È di qualche giorno fa la decisione del neo-ministro della difesa Di Paola di dotare di bombe i caccia Amx \"in servizio\" in Afganistan.\r\nL'impegno militare italiano, lungi dal diminuire, cresce di anno in anno.\r\nNon è certo da meno il governo statunitense.\r\nLa Defense Strategic Review presentata recentemente da Obama e dal capo del Pentagono, Leon Panetta, appare chiara: dopo il ritiro delle truppe regolari dall’Iraq (restano comunque 4/5000 militari addetti alla “ricostruzione”), soppiantate in parte dall’esercito nazionale iracheno (addestrato e assistito dagli Usa) e in parte da mercenari e contractors, anche per l’Afganistan dopo un decennio di guerra si prospetta entro il 2014 un analogo graduale disimpegno, ma intanto continuano i bombardamenti nonostante le trattative avviate, nel Qatar, con i rappresentanti delle forze combattenti talebane. \r\nTali bombardamenti, fin dal giorno dell’insediamento di Obama alla Casa Bianca, hanno causato una serie di stragi tra la popolazione civile tanto da sollevare le rimostranze del presidente \u003Cmark>Karzai\u003C/mark>, dei governatori delle province e della Loya Jirga. 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In pochi giorni il quadro è mutato radicalmente. L'attacco alla Siria è stato rimandato. Forse non si farà mai.\r\nBarack Obama, dopo aver scoperto che solo la Francia era disponibile a seguirlo nell'impresa, che il Congresso statunitense non era affatto entusiasta di una nuova guerra dalle prospettive incerte, che la Russia non sarebbe ingoiato di buon grado un'invasione di campo, ha accettato al volo l'assist offerto da Vladimir Putin in occasione del G20 svoltosi a Mosca lo scorso fine settimana. In cambio dell'impegno assunto da Bashar Assad di porre sotto controllo internazionale il proprio arsenale chimico, l'ammnistrazione statunitense ha accettato di riaprire i canali diplomatici.\r\nL'immagine di Obama, e, conseguentemente, degli Stati Uniti ne esce decisamente appannata.\r\nOvviamente i giochi sono ben lungi dall'essere conclusi e la battaglia per il controllo della Siria continua con altri mezzi. Tutti micidiali per la popolazione civile.\r\nLe difficoltà di Obama in Siria derivano direttamente dagli errori commessi dalle ammanistrazioni statunitensi negli ultimi 15 anni. In questi tre lustri gli Stati Uniti hanno perso tre guerre su quattro. Solo in Kosovo, grazie alla solida alleanza con la mafia albanese, gli USA sono riusciti a non perdere la pace dopo aver vinto facilmente la guerra.\r\nL'Iraq è governato da una maggioranza islamica shiita vicina all'Iran. In Libia, esattamente un anno fa, Obama ha subito lo scacco dell'assalto salafita alla propria legazione di Bengasi e dell'uccisione dell'ambasciatore Stevens. Il prossimo primo gennaio le truppe a stelle e strisce lasceranno l'Afganistan esattamente come capitò a suo tempo ai sovietici. 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Ne parleremo nella puntata di anarres di venerdì 21 settembre.","15 Settembre 2012","L’attacco al consolato statunitense a Bengasi e l’uccisione dell’ambasciatore Chris Stevens, uno degli uomini che più si era speso nell’appoggio alla rivolta della Cirenaica contro il governo di Muammar Gheddafi, è l’emblema delle crescenti difficoltà di Washington a gestire le relazioni con alleati, che non esitano a mordere la mano che li ha sospinti al potere.\r\nDalla relazione ambigua e pericolosa con il Pakistan all’appoggio ai volontari della jhad al seguito del carismatico milionario saudita Osama bin Laden, sino al pantano afgano, dove gli USA non controllano a pieno neppure il proprio uomo di paglia, l’azzimato e sfuggente Hamid Karzai, la scelta di appoggiare formazioni islamiche, sia moderate che integraliste, si è rivelata un vero boomerang per l’amministrazione oggi guidata da Barack Obama.\r\nIl Grande Gioco del dopo muro di estendere la propria influenza nelle aree controllate dall’impero sovietico e, quindi, di contrastare regimi autoritari ma laici, non è stato giocato nel migliore dei modi dagli Stati Uniti. 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