","Gip e vermi alla mensa del Cie: 12 banditi da Torino","post",1464357454,[61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/12-divieti-di-dimora/","http://radioblackout.org/tag/asilo-occupato/","http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/ladisa/",[34,66,15,20],"Asilo Occupato",{"post_content":68,"tags":72},{"matched_tokens":69,"snippet":70,"value":71},[20],"città i compagni, mentre la \u003Cmark>Ladisa\u003C/mark> sta per sbarcare nel bar","Pretestuosa la motivazione che allontana 12 compagni dalla cinta daziaria di Torino e retaggio di un diritto arcaico le modalità del provvedimento previsto dal loro codice penale secondo cui senza dibattimento un pm con la connivenza di un giudice può cacciare, mettere all'indice un cittadino, scombinargli la vita. Questo è accaduto a 12 compagni per l'accanimento della procura torinese contro l'Asilo, un atteggiamento persecutorio che evidenzia una ossessione che non può più essere tollerata e richiede una risposta, come sentiamo dalle parole della nostra compagna e redattrice di radio blackout, compresa nell'elenco dei banditi da Torino per aver visitato in ottobre la sede della Ladisa a fronte di una denuncia proveniente dai reclusi nel Cie torinese di cibo immangiabile, in cui pullulavano vermi... nei locali della ditta di pasti furono restituite le forniture verminose, liquami e altre materie prime, utili per i loro pranzi, ma il gesto non fu apprezzato e ora la procura ha cacciato dalla città i compagni, mentre la \u003Cmark>Ladisa\u003C/mark> sta per sbarcare nel bar della procura.\r\n\r\nEcco l'intervento di Silvia ai nostri e suoi microfoni\r\n\r\nsilvia",[73,75,77,79],{"matched_tokens":74,"snippet":34},[],{"matched_tokens":76,"snippet":66},[],{"matched_tokens":78,"snippet":15},[],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[20],"\u003Cmark>Ladisa\u003C/mark>",[83,89],{"field":35,"indices":84,"matched_tokens":86,"snippets":88},[85],3,[87],[20],[81],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":70,"value":71},"post_content",[20],578730123365712000,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":96,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":98,"highlight":112,"highlights":120,"text_match":126,"text_match_info":127},{"cat_link":99,"category":100,"comment_count":47,"id":101,"is_sticky":47,"permalink":102,"post_author":50,"post_content":103,"post_date":104,"post_excerpt":53,"post_id":101,"post_modified":105,"post_thumbnail":106,"post_thumbnail_html":107,"post_title":108,"post_type":58,"sort_by_date":109,"tag_links":110,"tags":111},[44],[46],"31475","http://radioblackout.org/2015/09/le-fughe-dal-cie-e-i-vermi-di-ladisa-ristorazione/","Domenica scorsa nel pomeriggio un gruppetto di reclusi dopo aver scavalcato le recinzioni ha tentato di scappare dal CIE di corso Brunelleschi a Torino; qualcuno è stato ripreso ma due sono riusciti a farla franca. A nostra memoria era dal 1 gennaio 2012 che non c'era un'evasione dal centro di Torino, nel quale i lavori di ristrutturazione purtroppo proseguono a dispetto di mozioni comunali e regionali che ne chiedono la chiusura.\r\nIntanto i reclusi tra le varie proteste hanno anche scioperato contro la qualità del cibo condito con vermi servito dalla ditta barese Ladisa Ristorazione, colosso del settore con una filiale a Torino e un appalto per le mense scolastiche della circoscrizione 4. Per denunciare la complicità di Ladisa nella gestione del CIE c'è già stata la diffusione di un volantino davanti ad alcune scuole torinesi, come accadde nel 2009-2010 quando il ristoratore era Camst. La mobilitazione si appresta a continuare, mentre quanto prima verrà promosso un presidio sotto il CIE.\r\nAscolta la diretta di stamattina con Andrea di Macerie:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","24 Settembre 2015","2015-09-30 15:24:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/img-20150909-wa0001-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/img-20150909-wa0001-225x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/img-20150909-wa0001-225x300.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/img-20150909-wa0001-768x1024.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/img-20150909-wa0001.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Le fughe dal CIE e i vermi di Ladisa Ristorazione",1443101714,[],[],{"post_content":113,"post_title":117},{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":116},[20],"vermi servito dalla ditta barese \u003Cmark>Ladisa\u003C/mark> Ristorazione, colosso del settore con","Domenica scorsa nel pomeriggio un gruppetto di reclusi dopo aver scavalcato le recinzioni ha tentato di scappare dal CIE di corso Brunelleschi a Torino; qualcuno è stato ripreso ma due sono riusciti a farla franca. 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Di fronte all'utilizzo, ormai dilagante, di una misura repressiva \"minore\" per togliere di mezzo compagn* impegnati quotidianamente nelle lotte, si è scelto di puntare i piedi. La scelta dei dodici banditi è chiara e temeraria: da Torino non ce ne andiamo!\r\nA sostegno di chi ha scelto di non subire, l'otto giugno è iniziato un percorso di iniziative contro i divieti di dimora, che proseguirà oggi pomeriggio alle 16 con un presidio presso i giardini ex gft, davanti alla circoscrizione 7 in corso Vercelli.\r\nSabato 11 giugno sono previsti: banchetto informativo e musica al Balon a partire dalle 10, murales in quartiere dalle 14 ed apericena presso la casa occupata di corso Giulio Cesare 45 alle 21.\r\nDomenica 12 giugno alle 16 appuntamento fuori dalle mura del Cie di corso Brunelleschi per un presidio.\r\nNel frattempo, è stata fissata la data dell'udienza del Riesame: si tratta del 14 giugno. Quel giorno alle 9 è previsto un presidio davanti al tribunale, in solidarietà ai dodici banditi recalcitranti.\r\nAbbiamo parlato di queste ed altre iniziative con Francesco:\r\nfrancesco\r\n\r\nAggiornamento al 14 giugno.Il 14 giugno, in occasione dell'udienza del riesame, una sessantina di solidali hanno dato vita ad un presidio davanti al tribunale. Nel corso dell'udienza, che si è svolta a porte chiuse, i 12 antirazzisti hanno letto la loro dichiarazione di disobbedienza alle imposizioni del tribunale e poi sono usciti intonando slogan.\r\nLa decisione del tribunale verrà resa nota entro 10 giorni.\r\n\r\nAscolta la diretta con Francesca, una dei dodici banditi:\r\n\r\n2016-06-14-francesca-riesame","14 Giugno 2016","2016-06-17 13:54:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/Vadolammazzo_e_torno_i_3_banditi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"145\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/Vadolammazzo_e_torno_i_3_banditi-300x145.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/Vadolammazzo_e_torno_i_3_banditi-300x145.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/Vadolammazzo_e_torno_i_3_banditi.jpg 637w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","12 banditi puntano i piedi!",1465906530,[145,146,147],"http://radioblackout.org/tag/banditi/","http://radioblackout.org/tag/divieto-di-dimora/","http://radioblackout.org/tag/riesame/",[28,32,24],{"post_content":150},{"matched_tokens":151,"snippet":152,"value":153},[20],"per un'iniziativa di contestazione alla \u003Cmark>Ladisa\u003C/mark> - ditta che si occupava di","Il 25 maggio la polizia ha notificato dodici divieti di dimora dalla città di Torino per un'iniziativa di contestazione alla \u003Cmark>Ladisa\u003C/mark> - ditta che si occupava di servire i pasti ai reclusi nei Cie – durante una giornata promozionale. 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Le disposizioni contenute nel testo hanno scatenato durissime e motivate critiche. Perché il provvedimento contiene una serie di punti inaccettabili, soprattutto in merito alle definizioni di “opera digitale” e “gestori” e a tempi e modalità per la rimozione dei contenuti illegali. Inoltre, l’entrata in vigore della nuova normativa configura una situazione giuridica piuttosto bizzarra: un organismo dello Stato (l’Agcom) regolamenta in via amministrativa e senza le dovute garanzie del caso, una serie di illeciti, scavalcando d'emblée politica e magistratura ordinaria.\r\n\r\nNelle intenzioni dei legislatori, il “Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica”dovrebbe proteggere i detentori del copyright e promuovere “lo sviluppo dell’offerta legale di opere digitali e la corretta fruizione delle stesse”. Cosa si intende, esattamente, per “opera digitale”? Al Capo I del testo si legge che un’opera digitale è “un’opera [sic] o parti di essa, di carattere sonoro, audiovisivo, fotografico, videoludico, editoriale e letterario, inclusi i programmi applicativi e i sistemi operativi per elaboratore, tutelata dalla Legge sul diritto d’autore e diffusa su reti di comunicazione elettronica”. Una definizione dentro la quale vanno a finire praticamente tutti i contenuti della rete.\r\n\r\nE' sin troppo facile immaginare i livelli strumentali a cui si presta un simile ginepraio, dalla tacitazione di voci scomode all'eliminazione di piccoli concorrenti sul mercato da parte di gruppi più grossi in una svariata serie di ambiti.\r\n\r\nDi fronte alla denuncia di violazione si aprono sostanzialmente due strade: i gestori possono procedere all’“adeguamento spontaneo” dei contenuti oppure rispondere alla notifica, il tutto entro cinque giorni dalla ricezione della comunicazione (in questo caso la procedura viene sospesa). Se questo non accade, l’Agcom si rivolge ai gestori di servizi di hosting e agli internet service provider – indicati come“prestatori di servizi” nel testo – e richiede la rimozione selettiva del contenuto se il portale si trova in Italia. In caso di violazioni di“carattere massivo”, l’agenzia può anche richiedere ladisabilitazione completa dell’accesso, provvedimento invece previsto sempre per portali con sede all’estero. Il tutto entro trentacinque giorni dalla ricezione dell’istanza originaria. La legislazione prevede inoltre un procedimento abbreviato a dodici giorni per casi speciali che “configurino un’ipotesi di grave lesione dei diritti di sfruttamento economico di un’opera digitale”o “un’ipotesi di violazione di carattere massivo”. Qui di massivo in realtà c'è soprattutto l'intervento preventivo che l'Authority è in grado di attuare sulla libertà in rete.\r\n\r\nUn provvedimento affatto anacronistico che rischia di avere ricadute gravissime e che immagina una proprietà privata dei diritti intellettuali che di fatto non è mai esistita e che la rete rende del tutto impalpabile e in definitiva inafferrabile. L'operazione non potendo realizzarsi in una regolamentazione vera e propria che sarebbe impossibile, finirà con l'essere uno strumento attentamente selettivo di eliminazione di realtàscomode a chi è in grado di far partire la macchina della censura.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con l'avvocato Fulvio Sarzana che da diversi anni si occupa di diritti digitali.\r\n\r\nSarzana\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Aprile 2014","2014-04-07 12:54:25","Nuove tecnologie, vecchie censure",1396377430,[211,212,213,214],"http://radioblackout.org/tag/agicom/","http://radioblackout.org/tag/censura/","http://radioblackout.org/tag/diritti-digitali/","http://radioblackout.org/tag/internet/",[22,216,217,30],"censura","diritti digitali",{"post_content":219},{"matched_tokens":220,"snippet":222,"value":223},[221],"ladisa","massivo”, l’agenzia può anche richiedere \u003Cmark>ladisa\u003C/mark>bilitazione completa dell’accesso, provvedimento invece previsto","Dopo aver ricevuto la benedizione di Michael Barnier, commissario dell’Unione Europea responsabile per il mercato unico – che qualche tempo fa aveva parlato di norme “conformi al quadro legislativo europeo”, il regolamento per il diritto d’autore su internet stilato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) è entrato ufficialmente in vigore il 31 marzo. 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L'operazione non potendo realizzarsi in una regolamentazione vera e propria che sarebbe impossibile, finirà con l'essere uno strumento attentamente selettivo di eliminazione di realtàscomode a chi è in grado di far partire la macchina della censura.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con l'avvocato Fulvio Sarzana che da diversi anni si occupa di diritti digitali.\r\n\r\nSarzana\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[225],{"field":90,"matched_tokens":226,"snippet":222,"value":223},[221],578730089005449300,{"best_field_score":229,"best_field_weight":158,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":230,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":17},"1108074561536","578730089005449329",6646,{"collection_name":58,"first_q":20,"per_page":233,"q":20},6,{"facet_counts":235,"found":17,"hits":266,"out_of":309,"page":17,"request_params":310,"search_cutoff":36,"search_time_ms":311},[236,242],{"counts":237,"field_name":240,"sampled":36,"stats":241},[238],{"count":17,"highlighted":239,"value":239},"La Terra Trama","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":243,"field_name":35,"sampled":36,"stats":264},[244,246,248,250,252,254,256,258,260,262],{"count":17,"highlighted":245,"value":245},"parigi",{"count":17,"highlighted":247,"value":247},"non-fides",{"count":17,"highlighted":249,"value":249},"La Discordia",{"count":17,"highlighted":251,"value":251},"sociobiologia",{"count":17,"highlighted":253,"value":253},"necrotecnologie",{"count":17,"highlighted":255,"value":255},"dominio sociale",{"count":17,"highlighted":257,"value":257},"addomesticamento",{"count":17,"highlighted":259,"value":259},"La terra trama..",{"count":17,"highlighted":261,"value":261},"critica alla scienza",{"count":17,"highlighted":263,"value":263},"biblioteca anarchica",{"total_values":265},12,[267],{"document":268,"highlight":296,"highlights":302,"text_match":305,"text_match_info":306},{"comment_count":47,"id":269,"is_sticky":47,"permalink":270,"podcastfilter":271,"post_author":272,"post_content":273,"post_date":274,"post_excerpt":53,"post_id":269,"post_modified":275,"post_thumbnail":276,"post_title":277,"post_type":278,"sort_by_date":279,"tag_links":280,"tags":293},"32302","http://radioblackout.org/podcast/la-sociobiologia-come-scienza-che-giustifica-il-dominio-sociale/",[239],"dj","Domenica 1 novembre 2015 due compagni della biblioteca anarchica parigina La Discordia sono intervenuti in diretta all’interno della trasmissione “La terra trama..” su Radio Blackout per parlare dei contenuti dell’iniziativa che si era tenuta il mercoledì precedente a proposito della sociobiologia, nella critica particolare dell’essere una delle scienze che vengono utilizzate dal dominio per giustificare ed attuare l’addomesticamento del vivente.\r\nNella presentazione iniziale, ci raccontano la nascita della biblioteca e del recente ritrovamento di telecamere volte a sorvegliare le attività del posto e dei suoi frequentatori/trici.\r\nQui le due parti dell’intervento, segue l’introduzione dell’iniziativa tradotta in italiano e poi in francese, con suggerimenti di letture.\r\n\r\n \r\n\r\nLaDiscordia_sociobiologia1\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nLaDiscordia_sociobiologia2\r\n\r\nIntroduzione ad un dibattito sulla sociobiologia\r\n\r\n\r\nPrecisiamo innanzitutto che non siamo degli esperti in merito e che non tratteremo problemi di ordine tecnico. Semplicemente perché ciò non ci interessa; la nostra intenzione è quella di liberarci dagli impedimenti di questo mondo di merda, compresi quelli che ci sono imposti dalla scienza. A questo proposito, vorremmo discutere di sociobiologia, che si potrebbe descrivere come un modo di spiegare i nostri rapporti sociali, le nostre emozioni ed i nostri comportamenti attraverso dei fattori biologici. Le tesi sostenute dagli ideologi di tali discorsi scientifici – dai ricercatori ai giornalisti – riguardano spesso un gene particolare o il funzionamento di certe zone del cervello (neuroscienze) o certi ormoni, che si presume identifichino una causa materiale precisa quale origine di fenomeni che li superano di gran lunga. Si cercherà quindi, per esempio, il gene del delinquente, l’ormone della fedeltà oppure il feromone dell’istinto materno e una volta “identificata” questa causa, si proporrà di palliarvi, dato che essa è problematica, attraverso mezzi anch’essi biologici, per esempio attraverso prodotti proposti dai laboratori che finanziano queste stesse ricerche. \r\nIl testo “L’obscurantisme triomphant des neurosciences” descrive un buon esempio di questo tipo di discorsi scientifici. Tratta di una conferenza di Larry Y. Joung, a Ginevra nel 2014, nell’ambito della “Settimana del cervello”, che aveva come tema l’amore e la fedeltà. Topi e arvicole sottoposti agli effetti di certi ormoni vengono divisi fra fedeli e “leggeri”, secondo il tipo dei prodotti utilizzati su di loro, e servono come esempio al conferenziere per parlare di quegli stessi comportamenti da parte di esseri umani. La causa, alfine trovata, dell’adulterio si ridurrà così ad una produzione eccessiva o ad una mancanza di un certo ormone e Young proporrà dei prodotti commerciali come lo spray nasale all’ossitocina per “guarirne”, garantendo gli stessi effetti che la morale coniugale, ma senza le costrizioni che le sono associate. Precisiamo che per noi alle norme sociali umane, fra cui quelle che hanno a che fare con il desiderio, la fedeltà, l’amore o la sessualità, cioè le vere cause del problema, non si possono opporre delle critiche valide se non cerchiamo di comprenderle nel loro contesto banale, quello di individui appartenenti alla specie umana, con tutte le loro specificità (storiche, culturali). Non, al contrario, attraverso paragoni possibili fra la produzione di un certo ormone e i comportamenti che vi sono associati presso altri animali, semplicemente perché questi ormoni non hanno la stessa incidenza né gli stessi significati per le diverse specie. Agendo in questo modo, la sociobiologia serve a dare delle risposte a tutta una massa di persone ingenue che contano sul verdetto degli “esperti” del comportamento per prendere le proprie decisioni e regolare i propri problemi emotivi o affettivi per mezzo di terapie e di prescrizioni mediche, esattamente come i credenti che contano sulle prediche dei preti, la cui comprensione del divino permetterebbe di meglio capire le specificità dell’animo umano. Verranno perciò utilizzate le stesse immagini da favola; quando tutti vivranno nel favoloso reame dello stato psichico perfetto, potremo trovare principi e principesse anch’essi emotivamente regolati, con i quali essere fecondi e moltiplicarci. \r\nRicordiamo anche che, in sovrappiù del suo ruolo di autorità morale, la sociobiologia fornisce delle armi al controllo sociale moderno. Possiamo prendere come esempio, certo un po’ facile, poiché tutto ciò è spesso fatto in maniera più sottile, l’idea del gene del delinquente oppure quella dei segnali biologici (come la produzione di testosterone) che permetterebbero di operare il più presto possibile una selezione ed un controllo dei potenziali sobillatori. A proposito di tali predisposizioni, possiamo pensare ad una dottrina ridicola come la frenologia del XIX secolo, che voleva identificare tipi precisi di criminali a seconda della forma del loro cranio, mettendo semplicemente da parte le condizioni di vita delle persone e la loro storia personale. Per riassumere, la principale arma della scienza è, come sempre, la strumentalizzazione dell’ignoranza e se si vuole provare che un tal gene è all’origine di comportamenti aggressivi, al comitato di esperti o di politici basterà trovare l’articolo scientifico giusto, che mostra il risultato che interessa loro su cavie o umani da laboratorio, per poi estendere la portata di questo “studio” ad una spiegazione universale e conseguentemente incriticabile di comportamenti giudicati devianti. \r\nNon dimentichiamo che a voler sempre trovare une radice del male (l’anima malvagia, l’umore bilioso, l’eccesso di un certo ormone, il gene del delinquente) si cade facilmente in un moralismo quasi religioso che serve a giustificare la rassegnazione: “Volevo ribellarmi, ma mi hanno detto che il problema sono io, il mio comportamento, il mio gene sbagliato e non la società, che funziona perfettamente” oppure al contrario, la mia mancanza di autocontrollo : “Ho un problema insormontabile, sono violento, non posso farci nulla a parte curarmi”. L’eugenismo, che opera una separazione degli individui a seconda della “qualità” del loro materiale genetico, non è altro che la continuazione di questa concezione di correzione dei corpi attraverso mezzi esterni. Per evitare i possibili problemi derivanti da “geni sbagliati”, che si tratti della salute, il carattere o le capacità delle persone, tanto vale selezionarle prima, in modo da evitare ogni problema, cosa che giustifica tutte le scuse per rimandare le possibilità di una vita migliore ad un avvenire ipotetico: “Aspettiamo ancora qualche decennio, che la ricerca avanzi, e non ci saranno altro che esseri umani sani, vicini alla perfezione”. \r\nLa sociobiologia, in particolare quando si appoggia sulla genetica, può sempre essere utilizzata per sostenere qualunque discorso che pretende di presentarsi come la verità, come il razzismo o il razzialismo1 (ricordiamo che Watson, che con Crick ha proposto il modello di molecola di DNA a doppia elica, l’ha fatto per dimostrare la superiorità della razza bianca). Essa può servire anche a visioni ben chiuse quanto ai generi, come quelle dei neoevoluzionisti, per i quali le divergenze fra uomini e donne dipenderebbero da una mitologia antropologica di uomini-cacciatori e donne-casalinghe. Per farla breve, quello che si può vedere è che se ci si rifà a “verità scientifiche” è facile ricalcare sull’insieme della vita umana dei modelli completamente costruiti, osservati velocemente e che non contengono nient’altro che un vecchio moralismo da bar, e prendere poi gli effetti che i nostri corpi subiscono nel rapporto con questa società di merda come le cause dei nostri problemi. \r\nPer finire sotto forma di domanda, e poi lasciare la parola a chi vuole prenderla, il problema sarebbe: come attaccare il mondo scientifico in maniera concreta, ma senza presentarsi come portatore di verità? \r\n\r\n\r\n1racialisme : una forma si riappropriazione del razzismo da parte delle persone che lo subiscono, che ne accettano la tesi di fondo, la divisione dell’umanità in razze, ma ne rovesciano la gerarchia di valore, utilizzando la propria appartenenza “razziale” come identità e motivo di orgoglio, a volte riproducendo forme di razzismo verso altri; NdT.\r\n\r\n\r\n———————————————————————————————————————————-\r\n\r\nSociobiologie : quand la science justifie la domination sociale\r\n\r\nMercredi 28 octobre 2015 – 19h\r\nLa sociobiologie est la science qui prétend expliquer nos rapports sociaux, nos émotions et nos comportements par des facteurs biologiques, même si elle fait mine aujourd’hui de tenir compte du social. Ses discours portent souvent sur des gènes particuliers, des hormones particulières ou encore, liés aux premiers, sur le fonctionnement de certaines zones du cerveau, qui sont censés expliquer l’existence de nos prétendus « instincts naturels ». Ainsi, les sociobiologistes affirment avoir déterminé quel gène « déclenche » la production de l’hormone qui, à son tour, « stimule » entre autres choses le développement de « l’instinct maternel ». Par suite, ils proposent de palier à la faiblesse, voire à l’absence de tels « instincts » par des kits de survie biologiques, ou même psychologiques. En naturalisant ainsi ce qui relève du social et de l’histoire, la sociobiologie apparaît comme l’un des moyens privilégiés pour domestiquer les individus, sous prétexte de les aider à surmonter les souffrances qui les tourmentent. Elle les empêche de remettre en cause le carcan des rôles qui les écrasent et donc participe au maintien de la domination sociale et étatique.\r\nQuelques suggestions de lecture (d’autres à venir prochainement) :\r\n\r\n\r\n\tBref recueil de citations sur les apologistes de l’instinctivisme (Konrad Lorenz en tête) et du comportementalisme, et leurs critiques (ici en la personne d’Erich Fromm).\r\n\tNotes sur le darwinisme, l’une des principales bases de la sociobiologie.","3 Novembre 2015","2018-11-01 22:01:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/octobre1-200x110.png","La sociobiologia come scienza che giustifica il dominio sociale","podcast",1446572742,[281,282,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292],"http://radioblackout.org/tag/addomesticamento/","http://radioblackout.org/tag/biblioteca-anarchica/","http://radioblackout.org/tag/critica-alla-scienza/","http://radioblackout.org/tag/dominio-sociale/","http://radioblackout.org/tag/la-discordia/","http://radioblackout.org/tag/la-terra-trama/","http://radioblackout.org/tag/liberazione/","http://radioblackout.org/tag/necrotecnologie/","http://radioblackout.org/tag/neuroscienze/","http://radioblackout.org/tag/non-fides/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/sociobiologia/",[257,263,261,255,249,259,294,253,295,247,245,251],"liberazione","neuroscienze",{"post_content":297},{"matched_tokens":298,"snippet":300,"value":301},[299,299],"LaDisc","con suggerimenti di letture.\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>LaDisc\u003C/mark>ordia_sociobiologia1\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\u003Cmark>LaDisc\u003C/mark>ordia_sociobiologia2\r\n\r\nIntroduzione ad un dibattito sulla","Domenica 1 novembre 2015 due compagni della biblioteca anarchica parigina La Discordia sono intervenuti in diretta all’interno della trasmissione “La terra trama..” su Radio Blackout per parlare dei contenuti dell’iniziativa che si era tenuta il mercoledì precedente a proposito della sociobiologia, nella critica particolare dell’essere una delle scienze che vengono utilizzate dal dominio per giustificare ed attuare l’addomesticamento del vivente.\r\nNella presentazione iniziale, ci raccontano la nascita della biblioteca e del recente ritrovamento di telecamere volte a sorvegliare le attività del posto e dei suoi frequentatori/trici.\r\nQui le due parti dell’intervento, segue l’introduzione dell’iniziativa tradotta in italiano e poi in francese, con suggerimenti di letture.\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>LaDisc\u003C/mark>ordia_sociobiologia1\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\u003Cmark>LaDisc\u003C/mark>ordia_sociobiologia2\r\n\r\nIntroduzione ad un dibattito sulla sociobiologia\r\n\r\n\r\nPrecisiamo innanzitutto che non siamo degli esperti in merito e che non tratteremo problemi di ordine tecnico. 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Si cercherà quindi, per esempio, il gene del delinquente, l’ormone della fedeltà oppure il feromone dell’istinto materno e una volta “identificata” questa causa, si proporrà di palliarvi, dato che essa è problematica, attraverso mezzi anch’essi biologici, per esempio attraverso prodotti proposti dai laboratori che finanziano queste stesse ricerche. \r\nIl testo “L’obscurantisme triomphant des neurosciences” descrive un buon esempio di questo tipo di discorsi scientifici. Tratta di una conferenza di Larry Y. Joung, a Ginevra nel 2014, nell’ambito della “Settimana del cervello”, che aveva come tema l’amore e la fedeltà. Topi e arvicole sottoposti agli effetti di certi ormoni vengono divisi fra fedeli e “leggeri”, secondo il tipo dei prodotti utilizzati su di loro, e servono come esempio al conferenziere per parlare di quegli stessi comportamenti da parte di esseri umani. 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Agendo in questo modo, la sociobiologia serve a dare delle risposte a tutta una massa di persone ingenue che contano sul verdetto degli “esperti” del comportamento per prendere le proprie decisioni e regolare i propri problemi emotivi o affettivi per mezzo di terapie e di prescrizioni mediche, esattamente come i credenti che contano sulle prediche dei preti, la cui comprensione del divino permetterebbe di meglio capire le specificità dell’animo umano. Verranno perciò utilizzate le stesse immagini da favola; quando tutti vivranno nel favoloso reame dello stato psichico perfetto, potremo trovare principi e principesse anch’essi emotivamente regolati, con i quali essere fecondi e moltiplicarci. \r\nRicordiamo anche che, in sovrappiù del suo ruolo di autorità morale, la sociobiologia fornisce delle armi al controllo sociale moderno. 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