","Spazzini. Braccialetti di classe","post",1527008042,[57,58,59,60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/appalti/","http://radioblackout.org/tag/avr-manutencoop/","http://radioblackout.org/tag/braccieletti-elettronici/","http://radioblackout.org/tag/cooperative/","http://radioblackout.org/tag/igiene-urbana/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/pisa/","http://radioblackout.org/tag/spazzini/","http://radioblackout.org/tag/uomini-macchine/",[67,68,69,70,71,72,73,74,75],"appalti","avr-manutencoop","braccieletti elettronici","cooperative","igiene urbana","livorno","Pisa","spazzini","uomini-macchine",{"post_content":77},{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":81},[79],"matematica","razionalità astratta, basata sull’applicazione della \u003Cmark>matematica\u003C/mark> e delle scienze al processo","I braccialetti elettronici, che la ditta appaltatrice imporrà agli spazzini di Pisa e Livorno, ci dicono molte cose: su questi lavoratori, sull’internet delle cose, sul ruolo delle amministrazioni locali.\r\n\r\nI braccialetti elettronici\r\n\r\nL’Avr-Manutencoop, alleanza di imprese che ha in appalto la pulizia delle strade nelle due città, “ha sviluppato un sistema informativo di gestione per assegnare i compiti aziendali e, sul suo sito, afferma di implementare sistemi Iot (internet delle cose, in poche parole internet legata a oggetti di ogni tipo dal frigorifero ai lampioni a strumenti di lavoro) per (testuale) ‘avere un controllo in tempo reale su cassonetti, automezzi e altre strutture’.”. Il braccialetto elettronico imposto agli spazzini Avr lega il lavoratore ai mezzi di produzione, automezzi, cassonetti e altri strumenti, che fanno parte del processo di produzione immediato, processo di cui questo lavoratore è la parte animata.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano, un compagno di Livorno che ha seguito la vicenda.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 05 22 Tiziano\r\n\r\nDi seguito ampi stralci di un articolo di Tiziano su questa vicenda:\r\n\r\n“Al di là della denuncia del singolo fatto, per quanto, vorremmo provare ad individuare i nessi sociali che determinano il carattere antagonistico di ogni innovazione tecnologica.\r\nNel caso specifico il sistema adottato consente al lavoratore di individuare subito i cestini da svuotare, con un aumento del ritmo di lavoro; alla fine il lavoratore avrà svuotato più cestini, sarà stato più redditizio per Avr, a parità di paga, anche se la funzione di controllo non è in primo piano per la dirigenza aziendale.\r\n\r\nL’Avr-Manutencoop è un’alleanza di imprese, che ha preso in appalto un servizio dal gestore del servizio dell’igiene urbana. Il carattere di servizio dell’attività svolta non incide sul fatto che ci troviamo all’interno del processo di produzione; infatti merci sono tutti i prodotti, beni o servizi, destinati ad essere venduti. Attraverso il contratto di appalto una parte, l’appaltatore (in questo caso l’Avr), assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, l’obbligazione di compiere in favore di un’altra (committente o appaltante) un’opera o un servizio in cambio di un corrispettivo in denaro. L’Avr-Manutencoop diventa così il capitalista che, in quanto rappresentante del capitale produttivo, dirige e sfrutta il lavoro produttivo, in modo che, alla conclusione del contratto, il capitale anticipato frutti un capitale accresciuto e lavoratori diventano i salariati della fabbrica dell’igiene urbana.\r\n\r\nPer quanto disseminata sul territorio, l’internet delle cose permette di implementare il comando capitalista all’interno dei mezzi di lavoro e trasformare gli autocarri, i cassonetti e tutte le strutture impiegate dai lavoratori in strumenti che impiegano lavoro vivo, che assorbono lavoro vivo, che succhiano la linfa vitale dei lavoratori per dare la vita al mostro inanimato del lavoro morto, del capitale.\r\n\r\nQual è la condizione sociale dei dipendenti Avr? Per quanto il servizio da loro fornito sia simile a quello dei vecchi dipendenti della municipalizzata, è profondamente diverso per lo scopo, che per questi era assicurare la pulizia della città, mentre per quelli è assicurare un profitto crescente ad Avr. Per quanto i lavoratori di Avr siano disseminati sul territorio, per quanto il rapporto giuridico possa essere precario e differenziato da dipendente e dipendente, il fatto di essere trasformati in appendici viventi dei mezzi di produzione, in accessori della fabbrica dell’igiene urbana, li fa assomigliare molto di più agli operai della grande fabbrica automatica.\r\n\r\nChe cosa caratterizza l’operaio all’interno del processo produttivo capitalistico? Se bastassero “le man callose e il volto abbronzato”, anche Patrizio Bertelli, CEO di Prada, al ritorno da una settimana di regate, potrebbe essere scambiato per un operaio. Anche il lavoro manuale va scomparendo, man mano che l’operaio viene trasformato in semplice sorvegliante, accessorio del complesso automatico di macchine. Quindi i tratti caratteristici della condizione operaia, anche nella condizione attuale sono: la produzione plusvalore e la condizione di dipendenza del lavoratore, dipendenza non dall’organizzazione aziendale, più o meno basata sul merito e sulla professionalità, ma dal ritmo incessante del macchinario, che sottomette le esigenze vitali del lavoratore ad una razionalità astratta, basata sull’applicazione della \u003Cmark>matematica\u003C/mark> e delle scienze al processo produttivo, che trasforma la sete di profitto dell’azienda capitalista in una razionalità apparentemente imparziale.\r\n\r\nSe noi astraiamo quindi dal processo lavorativo particolare, concentriamo la nostra attenzione sul processo di valorizzazione e sul rapporto tra lavoratore e mezzi di produzione, il passaggio da lavoratori dipendenti di una municipalizzata a lavoratori dipendenti di un’azienda capitalistica provoca l’aumento del numero degli operai.\r\n\r\nIl capitalista, dal suo apparire, pone il processo lavorativo sotto il suo comando e controllo: la sorveglianza e la disciplina imposta dal capitalista intervengono affinché il lavoratore esegua il suo lavoro con assiduità, che non ci siano sprechi nella materia prima o nei mezzi di lavoro. Prima che la fabbrica automatica imponga agli operai i ritmi dettati dal macchinario, questa disciplina viene imposta dal capitalista attraverso una gerarchia che non si basa sulle abilità professionali, ma sulla capacità di controllare i subordinati e sulla fedeltà al proprietario, composta da capi reparto, capisquadra, marcatempo, sorveglianti e guardie, oltre alle spie e ai crumiri. È con questi manutengoli che si esprime l’arroganza del padrone a chi varca per la prima volta il cancello della fabbrica.\r\n\r\nL’internet delle cose, oltre ad umiliare i lavoratori, suona la campana a morto per questi rappresentanti del capitalista: Avr non avrà più bisogno di un ispettore che giri la città controllando il lavoro svolto dagli operai: questi quadri intermedi saranno ricacciati, prima o poi, nella grande massa degli operai, se non dei disoccupati.\r\n\r\nQuanto avviene nella raccolta rifiuti, tra Avr e lavoratori, non è comunque una cosa che riguarda solo loro: l’ente appaltante, in questo caso il Comune di Livorno, che appalta ad Aamps, che a sua volta appalta ad Avr, ha una responsabilità diretta: spetta al sindaco vigilare affinché l’appaltatore rispetti la dignità degli operai. Oltre che sindacale, quindi, la questione dei braccialetti agli spazzini diventa questione immediatamente politica. Dimostra ancora una volta che il culto della legalità e della democrazia è incapace di dare ai lavoratori strumenti di lotta contro le prepotenze dei capitalisti.”",[83],{"field":84,"matched_tokens":85,"snippet":80,"value":81},"post_content",[79],578729985926234200,{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":90,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":35},"1108024229888",14,"578729985926234225",{"document":92,"highlight":114,"highlights":119,"text_match":86,"text_match_info":122},{"cat_link":93,"category":94,"comment_count":43,"id":95,"is_sticky":43,"permalink":96,"post_author":46,"post_content":97,"post_date":98,"post_excerpt":49,"post_id":95,"post_modified":99,"post_thumbnail":100,"post_thumbnail_html":101,"post_title":102,"post_type":54,"sort_by_date":103,"tag_links":104,"tags":111},[40],[42],"29825","http://radioblackout.org/2015/05/allegria-la-scuola-in-un-quiz/","Il 12 maggio si è svolto lo sciopero contro le prove Invalsi nella scuola superiore. Lo sciopero è stato sostenuto da tutto il sindacalismo di base e da numerose organizzazioni e collettivi studenteschi, ma non ha visto l'adesione o l'indicazione di sciopero da parte di nessuno dei sindacati \"maggiormente rappresentativi\" che pure hanno proclamato, nella giornata dello scorso 5 maggio, la loro contrarietà al ddl Renzi-Giannini.\r\nEppure la valutazione è uno dei punti essenziali del disegno di legge, che ribadisce con forza, tra l'altro, il ruolo dell'Invalsi.\r\nL'Invalsi è un'agenzia convenzionata con il Ministero dell'Istruzione, che svolge attività di predisposizione di test e di valutazione del sistema scolastico di cui vengono definiti gli standard di rendimento. i test si caratterizzano in modo assolutamente negativo sotto il profilo didattico, perché, seguendo il mito fabbrichista della misurazione oggettiva, propongono le medesime prove (italiano e matematica) in un liceo classico e in una scuola professionale, perché escludono abilità non standardizzate come quelle derivanti dalla presenza di studenti stranieri o in situazione di handicap, perché considerano solo modalità fisse e schematiche di ragionamento.\r\nMa ovviamente l'Invalsi ha anche altri risvolti e finalità. Attraverso questa presunta rilevazione degli apprendimenti si punta a valutare le scuole e i singoli docenti; non più per l'obiettivo, inizialmente propagandato, di dare finanziamenti alle scuole in linea con lo standard e premi stipendiali ai docenti meritevoli: questo avrebbe comportato investimenti; molto meglio attivare il procedimento opposto e utilizzare la valutazione Invalsi per lasciare al palo le scuole di serie B e i docenti che si rivelino asini, magari perché insegnano a ragionare invece che a fare crocette. Quindi in un'ottica di istruzione intesa come merce, l'Invalsi punta a valutare innanzitutto tutto la produttività, ovviamente quella più funzionale alle esigenze del mercato e alla logica dell'autoritarismo.\r\nEd è questa manovra, insieme a quella più complessiva, che va contrastata con decisione.\r\nIl ddl sulla buona scuola è al vaglio della commissione Affari costituzionali dopo il via libera in commissione cultura, mentre il 18 maggio dovrebbe approdare nell'aula di Montecitorio.\r\nLe ultime modifiche riguardano il ruolo del preside manager che, a propria discrezione, potrà assumere i docenti, ma non potrà più premiarli a proprio piacimento. A decidere i più meritevoli sarà un apposito comitato, ancora un mistero i criteri che verranno utilizzati, anche se le prove invalsi dovrebbero essere lo strumento principe. Una toppa peggiore del buco secondo i sindacati di base che rilanciano la lotta con la proposta del blocco degli scrutini. \r\nI sindacati di base contestano il “nucleo di valutazione” assunto da Renzi ma proposto dai sindacati di Stato, perché di fatto consegna ulteriori poteri ai potentati locali.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia dell'Unicobas, insegnante a Livorno.\r\nAscolta la diretta:\r\npatrizia (unicobas)_sciopero scuola","12 Maggio 2015","2015-05-13 17:16:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Allegria! 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Questa mattina era ancora in prima pagina del Corriere e della Stampa. Al centro di tutto la minuziosa dissezione mediatica della cosiddetta “malattia mentale” del copilota, il rimpallo di responsabilità sulla mancanza di controlli, le richieste di maggiori misure di sicurezza. Nessuno, o quasi, ha provato a osservare la vicenda con gli occhi diversi. Ogni anno cresce la schiera dei suicidi, alcuni dei quali decidono di morire ammazzando anche qualcun altro. Nessuno o quasi ha notato che la depressione, la tristezza, il disagio del vivere siano una costante nelle nostre società, dove nessuno o quasi corrisponde agli stereotipi proposti dall'immaginario pubblicitario, che, per vendere un prodotto, vende, insieme, uno stile di vita ideale. Chi non è adeguato, chi non si sente all'altezza ne patisce. A volte il patimento diventa intollerabile.\r\n\r\nUno dei pochi a riflettere su questi temi è stato Franco Berardi, “Bifo”, che ha scritto un articolo, che è rimbalzato su blog e socialnetwork in modo virale.\r\n\r\nLo abbiamo sentito al telefono per una riflessione sulla vita quotidiana al tempo della precarietà. Precarietà del lavoro, della vita, del futuro.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\npilota depresso\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito il suo articolo:\r\n\r\nNella cabina di pilotaggio\r\n\r\nDicono che il giovane pilota Andreas Lubitz avesse sofferto di crisi depressive e avesse tenuto nascoste le sue condizioni psichiche all’azienda per cui lavorava, la Lufthansa. I medici consigliavano un periodo di assenza dal lavoro. La cosa non è affatto sorprendente: il turbo-capitalismo contemporaneo detesta coloro che chiedono di usufruire dei permessi di malattia, e detesta all’ennesima potenza ogni riferimento alla depressione. Depresso io? Non se ne parli neanche. Io sto benissimo, sono perfettamente efficiente, allegro, dinamico, energico, e soprattutto competitivo. Faccio jogging ogni mattina, e sono sempre disponibile a fare straordinario. Non è forse questa la filosofia del low cost? Non suonano forse le trombe quando l’aereo decolla e quando atterra? Non siamo forse circondati ininterrottamente dal discorso dell’efficienza competitiva? Non siamo forse quotidianamente costretti a misurare il nostro stato d’animo con l’allegria aggressiva delle facce che compaiono negli spot pubblicitari? Non corriamo forse il rischio di essere licenziati se facciamo troppe assenze per malattia? \u2028Adesso i giornali (gli stessi giornali che da anni ci chiamano fannulloni e tessono le lodi della rottamazione degli inefficienti) consigliano di fare maggiore attenzione nelle assunzioni. Faremo controlli straordinari per verificare che i piloti d’aereo non siano squilibrati, matti, depressi, maniaci, malinconici tristi e sfigati. Davvero? E i medici? E i colonnelli dell’esercito? E gli autisti dell’autobus? E i conducenti del treno? E i professori di matematica? E gli agenti di polizia stradale? \u2028Epureremo i depressi. Epuriamoli. Peccato che siano la maggioranza assoluta della popolazione contemporanea. Non sto parlando dei depressi conclamati, che pure sono in proporzione crescente, ma di coloro che soffrono di infelicità, tristezza, disperazione. Anche se ce lo dicono raramente e con una certa cautela l’incidenza delle malattie psichiche è cresciuta enormemente negli ultimi decenni, e il tasso di suicidio (secondo il rapporto del World Health Organization) è cresciuto del 60% (wow) negli ultimi quarant’anni. \u2028Quaranta anni? E che potrà mai significare? Che cosa è successo negli ultimi quarant’anni perché la gente corra a frotte verso la nera signora? Forse ci sarà un rapporto tra questo incredibile incremento della propensione a farla finita e il trionfo del Neoliberismo che implica precarietà e competizione obbligatoria? E forse ci sarà un rapporto anche con la solitudine di una generazione che è cresciuta davanti allo schermo ricevendo continui stimoli psico-informativi e toccando sempre di meno il corpo dell’altro? Non si dimentichi che per ogni suicidio realizzato ce ne sono circa venti tentati senza successo. E non si dimentichi che in molti paesi del mondo (anche in Italia) i medici sono invitati a essere cauti nell’attribuire una morte al suicidio, se non ci sono prove evidenti dell’intenzione del deceduto. E quanti incidenti d’auto nascondono un’intenzione suicida più o meno cosciente? \u2028Non appena le autorità investigative e la compagnia aerea hanno rivelato che la causa del disastro aereo sta nel suicidio di un lavoratore che ha sofferto di crisi depressive e le ha tenute nascoste, ecco che in Internet si è messo in marcia il solito esercito di cospirazionisti. “Figuriamoci se ci credo”, dicono quelli che sospettano il complotto. Ci deve essere dietro la CIA, o forse Putin, o magari semplicemente un gravissimo errore della Lufthansa che ci vogliono tenere nascosto. Un vignettista che si firma Sartori e crede di essere molto spiritoso mostra un tizio che legge il giornale e dice: “Strage Airbus: responsabile il copilota depresso.” Poi aggiunge: Fra poco diranno che anche l’ISIS è fatta da depressi.” \u2028Ecco, bravo. Il punto è proprio questo: il terrorismo contemporaneo può avere mille cause politiche, ma la sola causa vera è l’epidemia di sofferenza psichica (e sociale, ma le due cose sono una) che si sta diffondendo nel mondo. Si può forse spiegare il comportamento di uno shaheed, di un giovane che si fa esplodere per uccidere una decina di altri umani in termini politici, ideologici, religiosi? Certo che si può, ma sono chiacchiere. La verità è che chi si uccide considera la vita un peso intollerabile, e vede nella morte la sola salvezza, e nella strage la sola vendetta.\r\n\r\nUn’epidemia di suicidio si è abbattuta sul pianeta terra, perché da decenni si è messa in moto una gigantesca fabbrica dell’infelicità cui sembra impossibile sfuggire. Quelli che dappertutto vedono un complotto dovrebbero smetterla di cercare una verità nascosta, e dovrebbero invece interpretare diversamente la verità evidente. Andreas Lubitz si è chiuso dentro quella maledetta cabina di pilotaggio perché il dolore che sentiva dentro si era fatto insopportabile, e perché accusava di quel dolore i centocinquanta passeggeri e colleghi che volavano con lui, e tutti gli altri esseri umani che come lui sono incapaci di liberarsi dall’infelicità che divora l’umanità contemporanea, da quando la pubblicità ci ha sottoposto a un bombardamento di felicità obbligatorio, da quanto la solitudine digitale ha moltiplicato gli stimoli e isolato i corpi, da quando il capitalismo finanziario ci ha costretto a lavorare il doppio per guadagnare la metà.","1 Aprile 2015","2015-04-07 19:53:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/aereo-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"173\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/aereo-300x173.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Germanwings. Depressione e turbocapitalismo",1427900781,[137,138,139,140,141],"http://radioblackout.org/tag/andreas-lubitz/","http://radioblackout.org/tag/depressione/","http://radioblackout.org/tag/franco-berardi/","http://radioblackout.org/tag/germanwings/","http://radioblackout.org/tag/turbocapitalismo/",[22,14,20,12,26],{"post_content":144},{"matched_tokens":145,"snippet":146,"value":147},[79],"treno? E i professori di \u003Cmark>matematica\u003C/mark>? E gli agenti di polizia","Sono trascorsi più di dieci giorni dal disastro aereo nel quale sono morte 150 persone che viaggiavano sull'airbus 320 della Germanwings diretto da Barcellona a Dusseldorf.\r\nDa quando è stata diffusa la notizia che la causa più probabile del disastro è stata la decisione volontaria del copilota Andreas Lubitz, che ha così ucciso se stesso e altre 150 persone, la notizia non ha mai lasciato le pagine dei giornali main stream. Questa mattina era ancora in prima pagina del Corriere e della Stampa. 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E i colonnelli dell’esercito? E gli autisti dell’autobus? E i conducenti del treno? E i professori di \u003Cmark>matematica\u003C/mark>? E gli agenti di polizia stradale? \u2028Epureremo i depressi. Epuriamoli. Peccato che siano la maggioranza assoluta della popolazione contemporanea. Non sto parlando dei depressi conclamati, che pure sono in proporzione crescente, ma di coloro che soffrono di infelicità, tristezza, disperazione. Anche se ce lo dicono raramente e con una certa cautela l’incidenza delle malattie psichiche è cresciuta enormemente negli ultimi decenni, e il tasso di suicidio (secondo il rapporto del World Health Organization) è cresciuto del 60% (wow) negli ultimi quarant’anni. \u2028Quaranta anni? E che potrà mai significare? Che cosa è successo negli ultimi quarant’anni perché la gente corra a frotte verso la nera signora? Forse ci sarà un rapporto tra questo incredibile incremento della propensione a farla finita e il trionfo del Neoliberismo che implica precarietà e competizione obbligatoria? E forse ci sarà un rapporto anche con la solitudine di una generazione che è cresciuta davanti allo schermo ricevendo continui stimoli psico-informativi e toccando sempre di meno il corpo dell’altro? Non si dimentichi che per ogni suicidio realizzato ce ne sono circa venti tentati senza successo. E non si dimentichi che in molti paesi del mondo (anche in Italia) i medici sono invitati a essere cauti nell’attribuire una morte al suicidio, se non ci sono prove evidenti dell’intenzione del deceduto. E quanti incidenti d’auto nascondono un’intenzione suicida più o meno cosciente? \u2028Non appena le autorità investigative e la compagnia aerea hanno rivelato che la causa del disastro aereo sta nel suicidio di un lavoratore che ha sofferto di crisi depressive e le ha tenute nascoste, ecco che in Internet si è messo in marcia il solito esercito di cospirazionisti. “Figuriamoci se ci credo”, dicono quelli che sospettano il complotto. Ci deve essere dietro la CIA, o forse Putin, o magari semplicemente un gravissimo errore della Lufthansa che ci vogliono tenere nascosto. Un vignettista che si firma Sartori e crede di essere molto spiritoso mostra un tizio che legge il giornale e dice: “Strage Airbus: responsabile il copilota depresso.” Poi aggiunge: Fra poco diranno che anche l’ISIS è fatta da depressi.” \u2028Ecco, bravo. Il punto è proprio questo: il terrorismo contemporaneo può avere mille cause politiche, ma la sola causa vera è l’epidemia di sofferenza psichica (e sociale, ma le due cose sono una) che si sta diffondendo nel mondo. Si può forse spiegare il comportamento di uno shaheed, di un giovane che si fa esplodere per uccidere una decina di altri umani in termini politici, ideologici, religiosi? Certo che si può, ma sono chiacchiere. La verità è che chi si uccide considera la vita un peso intollerabile, e vede nella morte la sola salvezza, e nella strage la sola vendetta.\r\n\r\nUn’epidemia di suicidio si è abbattuta sul pianeta terra, perché da decenni si è messa in moto una gigantesca fabbrica dell’infelicità cui sembra impossibile sfuggire. Quelli che dappertutto vedono un complotto dovrebbero smetterla di cercare una verità nascosta, e dovrebbero invece interpretare diversamente la verità evidente. Andreas Lubitz si è chiuso dentro quella maledetta cabina di pilotaggio perché il dolore che sentiva dentro si era fatto insopportabile, e perché accusava di quel dolore i centocinquanta passeggeri e colleghi che volavano con lui, e tutti gli altri esseri umani che come lui sono incapaci di liberarsi dall’infelicità che divora l’umanità contemporanea, da quando la pubblicità ci ha sottoposto a un bombardamento di felicità obbligatorio, da quanto la solitudine digitale ha moltiplicato gli stimoli e isolato i corpi, da quando il capitalismo finanziario ci ha costretto a lavorare il doppio per guadagnare la metà.",[149],{"field":84,"matched_tokens":150,"snippet":146,"value":147},[79],{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":90,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":35},{"document":153,"highlight":172,"highlights":178,"text_match":86,"text_match_info":181},{"cat_link":154,"category":155,"comment_count":43,"id":156,"is_sticky":43,"permalink":157,"post_author":46,"post_content":158,"post_date":159,"post_excerpt":49,"post_id":156,"post_modified":160,"post_thumbnail":49,"post_thumbnail_html":49,"post_title":161,"post_type":54,"sort_by_date":162,"tag_links":163,"tags":168},[40],[42],"21773","http://radioblackout.org/2014/03/ucraina-il-fuorigioco-delleuropa/","La situzione nel risico mortale che si gioca tra Kiev e Sebastopoli, tra Mosca e Washington è oggi in stallo. Tra minacce ed atti concreti Putin ha mostrato le sue carte, dall'altra parte dell'Atlantico gli fa eco l'amministrazione Obama, mentre l'Europa, il cuore immaginario della sanguinosa battaglia condotta in piazza Indipendenza, ribattezzata piazza Europa, resta al palo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, autore dell'editoriale di oggi sul quotidiano \"ilmanifesto\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ndal lago_ucraina\r\n\r\nDi seguito il pezzo di Dal Lago\r\n\r\n\"Che nessuno voglia morire per Kiev è ovvio. E che la nuova «guerra di Crimea» finisca in una bolla di sapone è assai probabile. La decisione di Putin di ritirare le truppe dal confine ucraino dimostra come i russi, lungi dal praticare una pura politica di forza, siano capaci di fare i loro calcoli. Chiarito in via definitiva che non consentiranno mai un passaggio dell’Ucraina alle strette dipendenze di Washington, è possibile che si vada verso un qualche tipo d’accordo, con il passaggio della Crimea alla Russia, dopo un plebiscito, e il riconoscimento di una forma più o meno larvata di autonomia alle regioni russofone dell’Ucraina.\r\n\r\nDetto questo, è anche vero che il caso ucraino chiama in causa una questione ben più ampia, e cioè la definizione delle sfere d’influenza reciproche di occidente e Russia. Per chiarire, poniamo per assurdo (come si dice in matematica) che in un futuro più o meno lontano uno stato confinante con gli Usa, che so il Messico o il Canada, stipuli un accordo militare con i russi o i cinesi. È impensabile, ovviamente, ma proprio l’impensabilità è una misura della relazione equivoca che Usa e Europa continuano a praticare con la Russia. Questa è circondata da ogni parte dalla Nato e dalle basi Usa (dalla Turchia all’Asia centrale cinese). Il caso della Georgia nel 2008 ha mostrato sia la volontà dei russi di non subire ingerenze nel Mar Nero e nel Caucaso, sia il velleitarismo occidentale (in particolare di George W. Bush) che aveva suscitato speranze impossibili nei georgiani. Dopo vent’anni di umiliazioni (v. i Balcani), era inevitabile che i russi difendessero la loro zona d’influenza strategica, come gli Usa hanno sempre fatto a casa propria.\r\n\r\nLe relazioni internazionali hanno una loro logica, sgradevole quanto si vuole, ma oggettiva (perché basata sulla forza e sull’influenza). Di conseguenza, si rimane allibiti di fronte agli appelli a una sorta di guerra per l’esportazione della democrazia, che si leggono sulla grande stampa, come l’articolo di Bernard-Henri Lévy ieri sul Corriere. A questo pseudo-filosofo esaltato non è bastata la tragedia della Libia, che ha fomentato insieme a Sarkozy. Voleva la guerra in Siria e oggi vorrebbe qualcosa del genere in Ucraina. E questo è tanto più grottesco, quanto più le cancellerie occidentali sanno bene che Putin non ha affatto brutte carte in mano: dal ricatto energetico verso Ucraina ed Europa fino a un’alleanza strategica con la Cina. Putin è stato decisivo nella gestione della crisi in Siria e anche nel favorire la distensione Usa-Iran. È quindi incredibile che la stampa ospiti articoli di falchi che propongono l’intervento della Nato in Ucraina, qualcosa non solo di impensabile, ma contrario a lungo andare agli stessi interessi Usa.\r\n\r\nQuanto precede non ha nulla a che fare con un’accettazione a priori della politica interna o estera della Russia. La democrazia di Mosca è quello che è, il regime di un super-oligarca sprezzante verso la libertà d’opinione. Il presidente ucraino fuggito, Yanukovic, è uno dei despoti sanguinari e inetti che Putin usa e getta via in base ai suoi interessi. Ma credere che Tymošenko sia una santa e che le milizie para-naziste che hanno cacciato Yanukovic offrano un gran futuro all’Ucraina non è che delirio alla Bernard-Henri Lévy. Dissolti i fumi della propaganda di entrambe le parti, ciò che resta è l’incapacità dell’occidente di entrare in relazione con i poteri mondiali (nel nostro piccolo, la gestione del caso marò, tra furbizia e tracotanza, dà una perfetta idea dell’incomprensione della realtà delle potenze emergenti).\r\n\r\nChi al momento esce peggio dalla vicenda ucraina è l’Europa. Divisa tra la apparente linea dura Usa e bellicismo Nato, da una parte, e pragmatismo mercantile tedesco, dall’altra, l’Europa strepita, ma è incapace di agire. Poteva aiutare l’Ucraina, sull’orlo del baratro economico, e non l’ha fatto. Priva di testa, un po’ atlantica e un po’ ammiccante all’est, l’Europa fallisce programmaticamente là dove potrebbe assolvere una funzione di ponte tra Usa e stati emergenti, favorendo i negoziati. E quindi i i suoi ruggiti oggi non fanno paura a nessuno.\"","5 Marzo 2014","2014-03-12 14:44:01","Ucraina. Il fuorigioco dell'Europa",1394042344,[164,165,166,167],"http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/grande-gioco/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[169,16,170,171],"europa","Stati Uniti","Ucraina",{"post_content":173},{"matched_tokens":174,"snippet":176,"value":177},[175],"matematica","assurdo (come si dice in \u003Cmark>matematica\u003C/mark>) che in un futuro più","La situzione nel risico mortale che si gioca tra Kiev e Sebastopoli, tra Mosca e Washington è oggi in stallo. 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Chiarito in via definitiva che non consentiranno mai un passaggio dell’Ucraina alle strette dipendenze di Washington, è possibile che si vada verso un qualche tipo d’accordo, con il passaggio della Crimea alla Russia, dopo un plebiscito, e il riconoscimento di una forma più o meno larvata di autonomia alle regioni russofone dell’Ucraina.\r\n\r\nDetto questo, è anche vero che il caso ucraino chiama in causa una questione ben più ampia, e cioè la definizione delle sfere d’influenza reciproche di occidente e Russia. Per chiarire, poniamo per assurdo (come si dice in \u003Cmark>matematica\u003C/mark>) che in un futuro più o meno lontano uno stato confinante con gli Usa, che so il Messico o il Canada, stipuli un accordo militare con i russi o i cinesi. È impensabile, ovviamente, ma proprio l’impensabilità è una misura della relazione equivoca che Usa e Europa continuano a praticare con la Russia. Questa è circondata da ogni parte dalla Nato e dalle basi Usa (dalla Turchia all’Asia centrale cinese). Il caso della Georgia nel 2008 ha mostrato sia la volontà dei russi di non subire ingerenze nel Mar Nero e nel Caucaso, sia il velleitarismo occidentale (in particolare di George W. Bush) che aveva suscitato speranze impossibili nei georgiani. Dopo vent’anni di umiliazioni (v. i Balcani), era inevitabile che i russi difendessero la loro zona d’influenza strategica, come gli Usa hanno sempre fatto a casa propria.\r\n\r\nLe relazioni internazionali hanno una loro logica, sgradevole quanto si vuole, ma oggettiva (perché basata sulla forza e sull’influenza). Di conseguenza, si rimane allibiti di fronte agli appelli a una sorta di guerra per l’esportazione della democrazia, che si leggono sulla grande stampa, come l’articolo di Bernard-Henri Lévy ieri sul Corriere. A questo pseudo-filosofo esaltato non è bastata la tragedia della Libia, che ha fomentato insieme a Sarkozy. Voleva la guerra in Siria e oggi vorrebbe qualcosa del genere in Ucraina. E questo è tanto più grottesco, quanto più le cancellerie occidentali sanno bene che Putin non ha affatto brutte carte in mano: dal ricatto energetico verso Ucraina ed Europa fino a un’alleanza strategica con la Cina. Putin è stato decisivo nella gestione della crisi in Siria e anche nel favorire la distensione Usa-Iran. È quindi incredibile che la stampa ospiti articoli di falchi che propongono l’intervento della Nato in Ucraina, qualcosa non solo di impensabile, ma contrario a lungo andare agli stessi interessi Usa.\r\n\r\nQuanto precede non ha nulla a che fare con un’accettazione a priori della politica interna o estera della Russia. La democrazia di Mosca è quello che è, il regime di un super-oligarca sprezzante verso la libertà d’opinione. Il presidente ucraino fuggito, Yanukovic, è uno dei despoti sanguinari e inetti che Putin usa e getta via in base ai suoi interessi. Ma credere che Tymošenko sia una santa e che le milizie para-naziste che hanno cacciato Yanukovic offrano un gran futuro all’Ucraina non è che delirio alla Bernard-Henri Lévy. Dissolti i fumi della propaganda di entrambe le parti, ciò che resta è l’incapacità dell’occidente di entrare in relazione con i poteri mondiali (nel nostro piccolo, la gestione del caso marò, tra furbizia e tracotanza, dà una perfetta idea dell’incomprensione della realtà delle potenze emergenti).\r\n\r\nChi al momento esce peggio dalla vicenda ucraina è l’Europa. Divisa tra la apparente linea dura Usa e bellicismo Nato, da una parte, e pragmatismo mercantile tedesco, dall’altra, l’Europa strepita, ma è incapace di agire. Poteva aiutare l’Ucraina, sull’orlo del baratro economico, e non l’ha fatto. Priva di testa, un po’ atlantica e un po’ ammiccante all’est, l’Europa fallisce programmaticamente là dove potrebbe assolvere una funzione di ponte tra Usa e stati emergenti, favorendo i negoziati. 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E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,30 – Woodstown: racconto horror di A. Daudet 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 – Do you remember revolution? pt. 2 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 16,30 – Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro della radio 43 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stkka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro della radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 – Podcast Franti pt.2 36 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 11,30 – La Casa Del Disastro! Je suis Punk! Breve storia delle origini del punk in Francia 53 minuti [La Casa del disastro!, Radio Onda D'urto]:\r\n\r\nBreve storia sulle origini del punk in Francia con musiche di BULDOZER, LOU REED, NEW YORK DOLLS, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 15,30 – Blackout Fest 2025 Mix 70 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMix con gruppi e progetti che suoneranno all'edizione del Blackout Fest 2025. Con in ordine di apparizione: Andrea Santalucia, Arsenal Mikebe, Warfuck, Concetration, Odia, Ddwy, Jedbalak, Frammenti, Babe Roots, Korobu, Semiratruth, Ondakeiki, Ethico, Resina, Eden For All, Asino. Non sono tutti ovviamente!\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 – Muhammad Alì, Rumble in the jungle 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Muhammad Alì.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 19,00 – Babe Roots - Estratto dal live del 2019 al Leoncavallo 18 minuti [Babe Roots, Radio Blackout]:\r\n\r\nSessione spirituale e subacquea condensata in un mini-live-set purificante, deep dub techno. Tracklist:\r\n> Live intro feat Baba Ras (live only)\r\n\r\n> Jah Nuh Dead feat Another Channel\r\n\r\n> Can’t See feat Lee Perry (live only)\r\n\r\n> Sufferation Time feat Kojo Neatness (Babe Roots remix)\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 20,00 – SFratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 21,00 – Worlds to come - Chapter 2 - Corpi 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Per trascendere l'idea dell'essere umano come centro dell'ordine, è necessario rioccupare i nostri corpi, il primato della mente, l'idea di coscienza costruita sul senso univoco della narrazione dominante che ci ha spinto alla negazione della materialità che ci costituisce. Tornare al corpo è l'unico modo che abbiamo per trovare il nostro posto nello spazio della ricostruzione. Non si tratta del corpo come unità standardizzata, regolata e limitata, bensì del veicolo di potenzialità fisiche con cui sperimentiamo la nostra esistenza. Il corpo come unità semantica a partire dalla quale abitiamo un mondo che può accettarci solo se diventiamo coscienti e responsabili della nostra appartenenza a un ordine geologico, rizomatico, acquifero, atmosferico, dove l'organico è solo un altro strato, un rivestimento permeabile attraverso cui passano gli elementi.\r\nI corpi non nascono, si fanno. I corpi sono marcati (sessualizzati, razzializzati, animalizzati). I corpi sono simpoietici. Questo è ciò che esploriamo in questa puntata grazie alle pratiche artistiche di Johanna Hedva e Justin Randolph Thompson.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 00,30 – Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 50 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 08,30 – Ponte Radio - Resistere a sud 131 minuti [Radio Neanderthal, Ponte Radio]:\r\n\r\nPuntata del 29/11/2024 di Ponte Radio a cura di Radio Neanderthal, realizzata da registrazioni dell'iniziativa \"Resistere a sud\" al Terzo Piano Autogestito a Napoli. Chiacchiere e riflessioni su cosa significa stare, restare e resistere a Sud\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.6 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 21,30 – Intervista Alex Vargiu: Un punk a Roma 64 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]: Votato fin dalla fine degli anni 70 al Punk R'n'R Hc con gruppi come Stigma,Bloody Riot,Bingo,Dissuaders, Alex Vargiu, in questa intervista del 2015, ci sbatte in faccia il cadavere ambulante del punk! Punk's dead your the next!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 23,00 – No Hay Banda Live @ Blackout house 19/5/19 110 minuti [No Hay Banda, Radio Blackout]: Nohaybandatrio was born in 2004, when Fabio Recchia (prepared bass and guitar which he plays simultaneously) met Marcello Allulli (sax and liveelectronics) and Emanuele Tommasi (drums and percussions).\r\n\r\nIts musical proposal has its roots in many genres: jazzcore, prog, math rock, `70s groove, soundtracks, noise… but they are all re-encoded in its unique style.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 – Audiodocumentario Saharawi pt.2 25 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 05/2025 65 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. La legge delle tre R (ripetere ripetere ripetere) è meravigliosamente incorniciata dai corollari della noia e dell'errore. Cosa fa un animale che ripete ripete ripete ma poi si distrae, si sbaglia e si dimentica che cosa doveva ripetere? Fare musica è solo un modo di fischiettare.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 – Psychotronic Radio vol.4 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 18,30 – ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3 32 minuti [Radio Blackout, compilation ardecore benefit]: Siamo partiti quasi per scherzo, poi l’affare si è ingrossato e siamo arrivati al volume 3. Oltre a queste edizioni digitali, stiamo curando anche le uscite in cassetta, non per santificare una moda ma per ribadire che il diy è il nostro unico “metodo”. Oggi come ieri, ma forse più di ieri, ciò che conta è lo spirito. In tutte le sue accezioni.\r\n\r\n ","9 Giugno 2025","2025-06-09 21:16:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 9 al 15 Maggio 2025","podcast",1749503777,[238,239,240,241,242,243,244,245,246,247,248,249,250,251,252,253,254,255,256,257,258,259,260,261,262,263,264,265,266,267,268,269,270,271,272,273,274,275,276,277,278,279,280,281,282,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292,293,294,295,296,297,298,299,300,301,302,303,304,305,306,307,308,309,310,311,312,313,314,315,316,317,318,319,320,321,322,323,324,325,326,327,328,329,330,331,332,333,334,335,336,337,338,339,340,341,342,343,344,345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366,367,368,369,370,371,372,373,374,375,376,377,378,379,380,381,382,383,384,385,386,387,388,389,390,391,392,393,394,395,396,397,398,399,400,401,402,403,404,405,406,109,407,408,409,410,411,412,413,414,415,416,417,418,419,420,421,422,423,424,425,426,427,428,429,430,431,432,433,434,435,436,437,438,439,440,441,442,443,444,445,446],"http://radioblackout.org/tag/60/","http://radioblackout.org/tag/70/","http://radioblackout.org/tag/80/","http://radioblackout.org/tag/2015/","http://radioblackout.org/tag/2019/","http://radioblackout.org/tag/2025/","http://radioblackout.org/tag/a-fora-de-arrastu/","http://radioblackout.org/tag/adriana-faranda/","http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/alessio-alonne/","http://radioblackout.org/tag/alex-vargiu/","http://radioblackout.org/tag/alphonse-daudet/","http://radioblackout.org/tag/alt-country/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/andrea-borgnino/","http://radioblackout.org/tag/andrea-santalucia/","http://radioblackout.org/tag/andrea-turco/","http://radioblackout.org/tag/archivio-moroni/","http://radioblackout.org/tag/arrembaggio-compilation-ardecore-benefit-v-3/","http://radioblackout.org/tag/arsenal-mikebe/","http://radioblackout.org/tag/asino/","http://radioblackout.org/tag/audiodocumentario/","http://radioblackout.org/tag/b-movies/","http://radioblackout.org/tag/babe-roots/","http://radioblackout.org/tag/barbara-balzerani/","http://radioblackout.org/tag/bass/","http://radioblackout.org/tag/benefit/","http://radioblackout.org/tag/big-hands/","http://radioblackout.org/tag/bingo/","http://radioblackout.org/tag/biografia/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest-2025/","http://radioblackout.org/tag/bloody-riot/","http://radioblackout.org/tag/bonnie-prince-billy/","http://radioblackout.org/tag/boschi/","http://radioblackout.org/tag/bosco/","http://radioblackout.org/tag/breve-storia-delle-origini-del-punk-in-francia/","http://radioblackout.org/tag/brigatismo/","http://radioblackout.org/tag/buldozer/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/chapter-2/","http://radioblackout.org/tag/chemical-sisters/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/collage/","http://radioblackout.org/tag/colonizzazione-interna/","http://radioblackout.org/tag/compilation/","http://radioblackout.org/tag/compilation-ardecore/","http://radioblackout.org/tag/concentration/","http://radioblackout.org/tag/conflitti/","http://radioblackout.org/tag/corpi/","http://radioblackout.org/tag/cox-18/","http://radioblackout.org/tag/crisi-umanitaria/","http://radioblackout.org/tag/cuneiform-tabs/","http://radioblackout.org/tag/david-burrows/","http://radioblackout.org/tag/ddwy/","http://radioblackout.org/tag/deep-dub-techno/","http://radioblackout.org/tag/dissuders/","http://radioblackout.org/tag/diy/","http://radioblackout.org/tag/do-you-remember-revolution/","http://radioblackout.org/tag/docenti/","http://radioblackout.org/tag/documentario/","http://radioblackout.org/tag/donna-haraway/","http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/eden-for-all/","http://radioblackout.org/tag/educazione/","http://radioblackout.org/tag/elettronica/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/estratto-dal-live-del-2019-al-leoncavallo/","http://radioblackout.org/tag/ethico/","http://radioblackout.org/tag/experimental/","http://radioblackout.org/tag/film/","http://radioblackout.org/tag/filosofia/","http://radioblackout.org/tag/flic-dans-la-tetta/","http://radioblackout.org/tag/frammenti/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/franti/","http://radioblackout.org/tag/fratture/","http://radioblackout.org/tag/futuro-della-radio/","http://radioblackout.org/tag/giulia-deval/","http://radioblackout.org/tag/greenwashing/","http://radioblackout.org/tag/grrawr/","http://radioblackout.org/tag/hard-quartet/","http://radioblackout.org/tag/hardcore/","http://radioblackout.org/tag/hasswerk/","http://radioblackout.org/tag/hc/","http://radioblackout.org/tag/hip-hop/","http://radioblackout.org/tag/horror/","http://radioblackout.org/tag/index-for-working-musik/","http://radioblackout.org/tag/indie-rock/","http://radioblackout.org/tag/iniziativa-di-incontri/","http://radioblackout.org/tag/interferenze/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/interviste/","ht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21 ore 08,30 – Sanità in Lombardia 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nC’è un ambito in cui la “razionalità specifica” neoliberista è riuscita ad applicare la sua potente quanto mortifera “logica delle pratiche”: la Sanità. Specialmente in Lombardia nell’ultimo ventennio, è stata svuotata di senso la relazione tra pubblico e salute per sostituirla con una performatività economica basata su concorrenza e messa a valore del corpo malato.\r\n\r\nGià forma di comando giuridico-amministrativo “keynesiano” – nelle cui pieghe si erano insinuate pratiche significative di lotta dei lavoratori e di riuso sociale della strutture pubbliche -, la Sanità è stata trasformata ex lege in un’arena concorrenziale tra consorterie che marchia il quotidiano dei suoi luoghi di degenza, opprime i lavoratori che vi sono impiegati e impedisce vere relazioni di solidarietà e protezione sociale , dichiarandole obsolete.\r\n\r\nDi questo e di altro abbiamo parlato insieme con quattro lavoratori della Sanità in Lombardia\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 08,30 – Il percorso di Ocalan 27 minuti [Radio BlackoutRadio Alpi Libere]:\r\n\r\nTratto dal video/documentario “Ocalan’s journey to peace”.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 08,30 – Fine del Marinese 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 20,30 – Worlds to come - Chapter 0 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Sulla superficie di questo pianeta infetto e agonico suoni di altri mondi sono già udibili, le loro onde diffondono un messaggio, parlandoci di qualcosa che forse non riusciamo ancora comprendere, ma di cui possiamo metterci in ascolto.\r\n\r\nWorlds to Come è una conversazione basata su ciò che David Burrows e Simon O'Sullivan hanno proposto nella loro opera Fictioning: The Myth-Functions of Contemporary Art and Philosophy e le idee che pensatrici come Donna Haraway e Rosi Braidotti hanno sviluppato nel tentativo di definire questo tempo di trasformazioni imminenti.\r\n\r\nMa è anche una mappatura di pratiche sonore che si muovono tra finzione e realtà, virtuale e concreto, un passato che non c'è mai stato e un'audience ancora a venire. Pratiche che con diversi mezzi evocano demoni, parlano con i gatti, compongono nuove temporalità, il tutto in nome della costruzione di un futuro così alieno che nessuno di noi potrebbe nemmeno immaginarlo.\r\n\r\nWorlds to come are just begun!\r\n\r\nTracklist:\r\n\r\nSun Ra - Thats How I Feel\r\nAgnes Hvizdalek (voice) & Jakob Schneidewind (bass, electronics) – DEMI BROXA\r\nTanya Tagaq - Retribution\r\nSaul Williams - The Noise Came From Here / FCK THE BELIEFS\r\nArca - Nonbinary\r\nJ. Zunz - Four women and a darkness\r\nJohanna Hedva - Beauty (feat. Simone Weil)\r\nBenedict Drew - Cacophony\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.3 64 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 21,30 – Ghigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare 65 minuti [Ghigliottina, Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGhigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 23,00 – Simona Zamboli - Grave Show X Radio Blackout 61 minuti [Simona Zamboli, Radio Blackout]: Simona Zamboli, producer and sound engineer di stanza a Milano e già ospite, tra le altre, di Noods Radio (Bristol) e Fango Radio, presenta questo mix andato in onda su Quel che resta della notte a sostegno delle libere frequenze di RBO.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 09,00 – Ponte Radio - Balkanika 20.09.2024 98 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 13,30 – Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 20 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 18,30 – Proiezioni di Sizigia pt.2 8 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"Lo straniero\" di Albert Camus.","27 Maggio 2025","2025-05-27 14:19:49","Black Holes dal 19 al 25 Maggio 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sparo","torino","tratta","Turchia","wormhole",{"post_content":1227},{"matched_tokens":1228,"snippet":1229,"value":1230},[184],"Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce \u003Cmark>Lamatematica\u003C/mark> band che aveva gia’ dimostrato","Mercoledì 21 ore 08,30 – Sanità in Lombardia 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nC’è un ambito in cui la “razionalità specifica” neoliberista è riuscita ad applicare la sua potente quanto mortifera “logica delle pratiche”: la Sanità. Specialmente in Lombardia nell’ultimo ventennio, è stata svuotata di senso la relazione tra pubblico e salute per sostituirla con una performatività economica basata su concorrenza e messa a valore del corpo malato.\r\n\r\nGià forma di comando giuridico-amministrativo “keynesiano” – nelle cui pieghe si erano insinuate pratiche significative di lotta dei lavoratori e di riuso sociale della strutture pubbliche -, la Sanità è stata trasformata ex lege in un’arena concorrenziale tra consorterie che marchia il quotidiano dei suoi luoghi di degenza, opprime i lavoratori che vi sono impiegati e impedisce vere relazioni di solidarietà e protezione sociale , dichiarandole obsolete.\r\n\r\nDi questo e di altro abbiamo parlato insieme con quattro lavoratori della Sanità in Lombardia\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 08,30 – Il percorso di Ocalan 27 minuti [Radio BlackoutRadio Alpi Libere]:\r\n\r\nTratto dal video/documentario “Ocalan’s journey to peace”.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 08,30 – Fine del Marinese 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 20,30 – Worlds to come - Chapter 0 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Sulla superficie di questo pianeta infetto e agonico suoni di altri mondi sono già udibili, le loro onde diffondono un messaggio, parlandoci di qualcosa che forse non riusciamo ancora comprendere, ma di cui possiamo metterci in ascolto.\r\n\r\nWorlds to Come è una conversazione basata su ciò che David Burrows e Simon O'Sullivan hanno proposto nella loro opera Fictioning: The Myth-Functions of Contemporary Art and Philosophy e le idee che pensatrici come Donna Haraway e Rosi Braidotti hanno sviluppato nel tentativo di definire questo tempo di trasformazioni imminenti.\r\n\r\nMa è anche una mappatura di pratiche sonore che si muovono tra finzione e realtà, virtuale e concreto, un passato che non c'è mai stato e un'audience ancora a venire. 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Simone Weil)\r\nBenedict Drew - Cacophony\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.3 64 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 21,30 – Ghigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare 65 minuti [Ghigliottina, Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGhigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 23,00 – Simona Zamboli - Grave Show X Radio Blackout 61 minuti [Simona Zamboli, Radio Blackout]: Simona Zamboli, producer and sound engineer di stanza a Milano e già ospite, tra le altre, di Noods Radio (Bristol) e Fango Radio, presenta questo mix andato in onda su Quel che resta della notte a sostegno delle libere frequenze di RBO.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 09,00 – Ponte Radio - Balkanika 20.09.2024 98 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 13,30 – Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 20 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce \u003Cmark>Lamatematica\u003C/mark> band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 18,30 – Proiezioni di Sizigia pt.2 8 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"Lo straniero\" di Albert Camus.",[1232],{"field":84,"matched_tokens":1233,"snippet":1229,"value":1230},[184],578730123365187700,{"best_field_score":1236,"best_field_weight":89,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":1237,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},"1108091338752","578730123365187697",{"document":1239,"highlight":1398,"highlights":1402,"text_match":1234,"text_match_info":1405},{"comment_count":43,"id":1240,"is_sticky":43,"permalink":1241,"podcastfilter":1242,"post_author":1243,"post_content":1244,"post_date":1245,"post_excerpt":49,"post_id":1240,"post_modified":1246,"post_thumbnail":233,"post_title":1247,"post_type":235,"sort_by_date":1248,"tag_links":1249,"tags":1324},"92963","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-28-ottobre-al-3-novembre-2024/",[195],"fritturamista"," \r\n\r\nLunedì 28 ore 13,30 - Racconti ovali 6 26 minuti [Luca Wallace Costello]: Scopriamo questo ruolo molto particolare, il numero 9 è la mente vibrante che con visione di spazi ed interpretazioni fulminee provvede alle scelte di gioco, a guidare la mischia ed a rilanciare l’ovale all’apertura per le accelerate scorribande dei trequarti.\r\nA raccontare un paio di cose Aaron Smith, il portentoso mediano All Blacks: skills, interpretazione del ruolo, attitudine; sempre alla ricerca dello spiral pass perfetto.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Racconti-ovali6_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 29 ore 12,30 - Proiezioni di Sizigia pt.3 4 minuti [Proiezioni di Sizigia]: Parole estratte da \"La morte nell'anima\" di Jean-Paul Sartre.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Mathieu_4.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 8,30 - Perno Originario #4 14 minuti [Porfido]: «È polèmos (la guerra) padre di tutte le cose e di tutte il re; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi». Così si legge in un frammento di Eraclito, filosofo presocratico vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a. C. Antica è la consapevolezza del ruolo centrale che lo scontro aperto fra raggruppamenti ostili e concorrenti gioca negli umani destini, non solo e non tanto nei suoi esiti bellici più effimeri e momentanei, ma nello sprigionare forze e passioni che in circostanze determinate facilitano il parto di una società nuova che si sviluppa nei pori di quella vecchia.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.4_14.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 16 - Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 12/4/2024 46 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata sull'evoluzione del concetto dei gast arbeiter nato durante la germania nazista e poi normalizzato nel corso dei decenni, o forse sempre esistito e fondativo dell'Europa stessa? Il tutto condito da musiche di artisti napoletani\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Non-siamo-razzisti-sono-loro-che-sono-neomelodici-16aprile24_46.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 31 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in protesta pt.1 28 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.1_28.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in protesta pt.2 26 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.2_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 8,30 - Ponte Radio - Balkanika 20/09/2024 97 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. 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Dig it or pass your way ....Dudes & Chickies !\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Free-and-easy-8.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 23:30 - Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 19 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Lama-Tematica-Abominio-2004-Promo-2002_20.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Audiodocumentario su Maria Occhipinti 40 minuti [Enrica Firrincieli]: Questa è la storia di Maria Occhipinti raccontata attraverso le voci di chi l’ha conosciuta, studiata e amata. Autrice del libro autobiografico Una donna di Ragusa, pubblicato nel 1957 con la casa editrice Landi e successivamente con altre edizioni.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Audiodocumentario-su-Maria-OcchipintiEnrica-Firrincielli_40.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 13,30 - Markadè un punk a New York 41 minuti [Radio Blackout] : 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markad%C3%A8-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","27 Ottobre 2024","2024-11-04 19:29:19","Black holes dal 28 Ottobre al 3 Novembre 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nell'anima\" di Jean-Paul Sartre.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Mathieu_4.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 8,30 - Perno Originario #4 14 minuti [Porfido]: «È polèmos (la guerra) padre di tutte le cose e di tutte il re; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi». Così si legge in un frammento di Eraclito, filosofo presocratico vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a. C. Antica è la consapevolezza del ruolo centrale che lo scontro aperto fra raggruppamenti ostili e concorrenti gioca negli umani destini, non solo e non tanto nei suoi esiti bellici più effimeri e momentanei, ma nello sprigionare forze e passioni che in circostanze determinate facilitano il parto di una società nuova che si sviluppa nei pori di quella vecchia.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.4_14.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 16 - Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 12/4/2024 46 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata sull'evoluzione del concetto dei gast arbeiter nato durante la germania nazista e poi normalizzato nel corso dei decenni, o forse sempre esistito e fondativo dell'Europa stessa? Il tutto condito da musiche di artisti napoletani\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Non-siamo-razzisti-sono-loro-che-sono-neomelodici-16aprile24_46.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 31 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in protesta pt.1 28 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.1_28.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in protesta pt.2 26 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.2_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 8,30 - Ponte Radio - Balkanika 20/09/2024 97 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Ponte-radio-Balkanika-20.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Free and easy 08/09/2024 77 minuti [Ouest Track Radio, Patryck Albert]: \"Free& Easy\" épisode 172 Dimanche 08/09/24 Patryck Albert present : intro....Who , Sir Bald & los Hairies , Mings , Beatles , Keefmen , Isaaac Rother & the Phantoms , Primitives , Pat Todd & the Rankoutsiders , Doors , J .Prozac , Grip Weeds , Flamin' Groovies , Hipbone Slim & the Kneejerks , Dirtbombs, Barrence Whitfield & his Savages , Modern Lovers , Troggs , Cynics , Miracle Workers , Alice Cooper , Dee Rangers , Flamin' Sideburns , Boeing Duvven Beautiful Soup , Paul Messis , Roson Hang up ..... Dig it or pass your way ....Dudes & Chickies !\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Free-and-easy-8.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 23:30 - Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 19 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce \u003Cmark>Lamatematica\u003C/mark> band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Lama-Tematica-Abominio-2004-Promo-2002_20.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Audiodocumentario su Maria Occhipinti 40 minuti [Enrica Firrincieli]: Questa è la storia di Maria Occhipinti raccontata attraverso le voci di chi l’ha conosciuta, studiata e amata. Autrice del libro autobiografico Una donna di Ragusa, pubblicato nel 1957 con la casa editrice Landi e successivamente con altre edizioni.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Audiodocumentario-su-Maria-OcchipintiEnrica-Firrincielli_40.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 13,30 - Markadè un punk a New York 41 minuti [Radio Blackout] : 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markad%C3%A8-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[1403],{"field":84,"matched_tokens":1404,"snippet":1229,"value":1401},[184],{"best_field_score":1236,"best_field_weight":89,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":1237,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},6663,{"collection_name":235,"first_q":184,"per_page":185,"q":184},{"title":1409,"slug":1410},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",1412],{},["Set"],["ShallowReactive",1415],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fzd0c9UTI-HKwKm-TUU7ZDlmlx6vZqZrFY7bW8Dl6w5c":-1},true,"/search?query=Lamatematica"]