","Licenza di uccidere: via libera della Camera alla legge ammazzaladri","post",1493985708,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/ammazzaladri/","http://radioblackout.org/tag/legittima-difesa/","http://radioblackout.org/tag/losco/","http://radioblackout.org/tag/rastrellamento-razzista/",[68,69,70,71],"ammazzaladri","legittima difesa","Losco","rastrellamento razzista",{"post_content":73,"tags":77},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[70],"parlato con il penalista Eugenio \u003Cmark>Losco\u003C/mark>, con il quale abbiamo anche","La modifica dell’art. 52 del codice penale sulla legittima difesa è passata ieri alla Camera con appena 225 voti. E' stata approvata in solitaria dal Pd e dai centristi, ormai più destri dei destri, e passa ora al Senato dove, se l’Mdp di Bersani non ci ripenserà o se non sopraggiungerà un accordo con gli azzurri di Berlusconi, avrà vita più dura. Quali misure prevede il testo appena passato alla Camera? Si considera legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all’introduzione con violenza, minaccia o inganno. Con questo nuovo concetto ampliato di legittima difesa se un ladro verrà colto in flagrante all’interno di un’abitazione privata, di notte, gli si potrà anche sparare. Inoltre, nella legittima difesa domiciliare è sempre esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un \"grave turbamento psichico\" causato dall’aggressore. Non dovrebbe essere difficile per un avvocato dimostrare che ritrovarsi un rapinatore in casa o a bottega turba gravemente. Di fatto, la nuova norma limita enormemente i margini di discrezionalità del magistrato, che riguardavano essenzialmente la proporzionalità tra l’offesa e la reazione. Lo Stato, infine, risarcirà l’aggredito se processato e assolto. Un onere per l’erario stimato in 295.200 euro a decorrere dal 2017. Insomma, a fronte di un calo accertato della criminalità, un premier e un governo targati di fatto Pd aggravano ulteriormente una delle leggi peggiori varate dalla destra (Berlusconi-Castelli nel 2006), dando il via libera al \"far west\".\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con il penalista Eugenio \u003Cmark>Losco\u003C/mark>, con il quale abbiamo anche commentato l'esito del rastrellamento razzista di migranti accampati alla Stazione Centrale di Milano, avvenuto mercoledì:\r\n\r\nPena di morte notturna e rastrellamenti\r\n\r\n ",[78,80,82,85],{"matched_tokens":79,"snippet":68},[],{"matched_tokens":81,"snippet":69},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[70],"\u003Cmark>Losco\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":71},[],[88,94],{"field":37,"indices":89,"matched_tokens":91,"snippets":93},[90],2,[92],[70],[84],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":75,"value":76},"post_content",[70],578730123365712000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":14,"fields_matched":90,"num_tokens_dropped":49,"score":100,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},"1108091339008","578730123365711978",1,{"document":103,"highlight":124,"highlights":140,"text_match":97,"text_match_info":148},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":49,"id":106,"is_sticky":49,"permalink":107,"post_author":52,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":55,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":60,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":120},[46],[48],"36400","http://radioblackout.org/2016/06/processo-no-expo-la-difesa-smonta-lipotesi-accusatoria/","Nell'immediatezza del corteo NoExpo svoltosi a Milano il primo maggio 2015, Mirko era stato arrestato con l'accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione della polizia avrebbe ferito un vice questore lanciando un sasso. Tre giorni fa è stato assolto: a processo è emerso come la dinamica dei fatti descritta dai poliziotti fosse del tutto falsa. Nel frattempo però, grazie a un sistema fatto di poliziotti bugiardi e magistrati determinati a punire gli oppositori politici, Mirko si è fatto sei mesi di arresti.\r\n\r\nDopo sei mesi dalla fine dell'Expo è stata poi eseguita un'ordinanza di custodia cautelare, con l'accusa di resistenza e di devastazione, nei confronti di dieci persone. Per quattro di loro è iniziato il procedimento con rito abbreviato, mentre per i sei compagni greci i giudici di Atene avevano rifiutato la richiesta di estradizione. La responsabilita' collettiva non e' riconosciuta nel diritto penale greco, dove peraltro non esistono i reati di devastazione e saccheggio, retaggio del fascista codice Rocco. Il pubblico ministero ha chiesto per i quattro imputati pene molto elevate - in virtù del fatto che il reato di devastazione prevede pene che vanno dagli 8 ai 15 anni -, mentre ieri c'è stata l'audizione della difesa che ha smontato l'ipotesi accusatoria. Il 14 è prevista la sentenza.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo sentito l'avvocato Eugenio Losco, uno dei legali degli imputati:\r\n\r\nlosco","10 Giugno 2016","2016-06-13 15:17:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/milano-no-expo-675-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"122\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/milano-no-expo-675-300x122.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/milano-no-expo-675-300x122.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/milano-no-expo-675.jpg 675w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Processo No Expo: la difesa smonta l'ipotesi accusatoria",1465559883,[116,65,117,118,119],"http://radioblackout.org/tag/devastazione/","http://radioblackout.org/tag/no-expo/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio/","http://radioblackout.org/tag/processo/",[121,70,122,123,30],"devastazione","no expo","primo maggio",{"post_content":125,"tags":129},{"matched_tokens":126,"snippet":127,"value":128},[70],"mattina abbiamo sentito l'avvocato Eugenio \u003Cmark>Losco\u003C/mark>, uno dei legali degli imputati:\r","Nell'immediatezza del corteo NoExpo svoltosi a Milano il primo maggio 2015, Mirko era stato arrestato con l'accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. 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Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 4 luglio, diventerà effettiva dopo trenta giorni, tranne le parti soggette a legge delega al governo.\r\nIl provvedimento introduce importanti modifiche dell'ordinamento penale, sia sul piano del diritto sostanziale sia su quello del diritto processuale.\r\n\r\n \r\n\r\nLa riforma inasprisce le pene per furto, rapina, scippo e cambio elettorale politico-mafioso.\r\n\r\n \r\n\r\nÉ significativo che vengano sanzionati ancora più duramente i reati contro la proprietà privata commessi dai poveri, che nel nostro paese già prevedevano pene molto pesanti.\r\n\r\n \r\n\r\nChiara la volontà di accontentare le pulsioni giustizialiste che attraversano parte del corpo sociale.\r\n\r\n \r\n\r\nVengono significativamente aumentati i termini di prescrizione, aumentando i casi di sospensiva già previsti dalla legge. Tra il processo di primo grado e quello di secondo grado è prevista una interruzione di un anno e mezzo. Sempre di un anno e mezzo è l'arresto del calcolo della prescrizione tra il processo d'appello e quello in Cassazione. Nei fatti la prescrizione è stata aumentata di tre anni. Alla faccia della asserita volontà di adeguamento alle richieste dell'Unione Europea, che sollecitava una maggiore celerità nell'azione penale, vengono nei fatti allungati i tempi a disposizione dell'apparato giudiziario per portare a termine i processi.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nUn vero paradosso, che si nutre di pregiudizi radicati diffusi ad arte dai media, che amplificano alcuni casi di reati gravi estinti dalla prescrizione, nascondendo le obiettive responsabilità, anche politiche, della magistratura.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl caso più recente ed eclatante è quello della Procura di Torino, che ha accelerato al massimo i procedimenti a carico del movimento No Tav, anche quelli più banali. Condanne e sanzioni pecuniarie sono state la leva potente usata contro un movimento vivo e pericoloso per l'ordine costituito, ben al di là della consistenza penale dei tanti procedimenti attuati contro gli attivisti.\r\n\r\n \r\n\r\nLa possibilità di difesa sono drasticamente ridotte dall'introduzione del dibattimento a distanza, tramite videoconferenza. Sinora era un provvedimento eccezionale, ora diviene la norma per chi è accusato di alcuni reati come mafia, associazione sovversiva, attentato con finalità di terrorismo.\r\n\r\n \r\n\r\nUna legge che conferma sia la natura di classe dell'ordinamento giudiziario, sia il suo utilizzo contro i movimenti di opposizione sociale.\r\nPersino norme apparentemente più “liberali” come quella che introduce l'estinzione di alcuni reati per i quali è prevista la querela di parte e un massimo di pena di 4 anni, se le vittime vengono risarcite, hanno una chiara impronta di classe. Chi non ha soldi per i risarcimenti andrà in carcere.\r\n\r\nI penalisti si sono opposti alla riforma sino all'ultimo, facendo numerosissimi “scioperi”, l'ultimo nella settimana precedente all'approvazione definitiva della nuova legge.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, in prima fila nella difesa degli attivisti dei movimenti di opposizione sociale e dei migranti.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n2017 07 04 losco riforma dir penale","5 Luglio 2017","2017-07-14 13:53:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-768x571.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-1024x761.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Diritto penale. 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Una domenica come tante al parco Lambro. Un giovane salvadoregno con gli zii da cui abita da un anno sta passando lì la giornata. Aggredito da un ubriaco con una bottiglia rotta viene ferito molto gravemente: perde un occhio e dovrebbe sottoporsi a diversi interventi di chirurgia per sostituire il bulbo con una protesi. Lo Stato italiano non è d'accordo. Il ragazzo, entrato in Italia con visto turistico ed ospite dagli zii, è un clandestino senza documenti\r\n\r\n \r\n\r\nNei suoi confronti viene disposto l'allontanamento coatto. In attesa del ricorso dei suoi legali, deve firmare due volte al giorno. Se verrà deportato non potrà essere essere operato.\r\n\r\nUna vicenda che colpisce per la ferocia burocratica dello Stato che si accanisce contro una persona mutilata, bisognosa di cure.\r\n\r\nUn clandestino, un uomo illegale, non ha diritti, né protezione, è solo un vuoto a perdere di cui disfarsi senza esitare.\r\n\r\n \r\n\r\nLa sua vicenda tuttavia ci ricorda che non c'è nessun modo legale di vivere nel nostro paese, quando scadono i permessi per studio o vacanza o quando si perde un lavoro regolare. Per molti immigrati la clandestinità è la norma, non l'eccezione.\r\n\r\n \r\n\r\nL'unico modo di entrare in Italia con le carte è avere già in tasca un contratto di lavoro, firmato all'ambasciata italiana del proprio paese. Ovviamente nessuno lo ottiene mai: da anni i decreti flussi – sanatorie mascherate – non vengono fatti. Invece il governo moltiplica i dispositivi di controllo e repressione, fa accordi di rimpatrio, per il trattenimento in prigioni in Ciad, Libia, Niger. È l'esternalizzazione della guerra ai poveri, che rischiano morte, torture, sequestri e stupri. Da mesi si moltiplicano le deportazioni dirette con i paesi con cui l'Italia ha stretto accordi.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato che da anni segue migranti e oppositori sociali.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo profittato per fare il punto sull'iter applicativo delle nuove leggi sulla sicurezza urbana e l'immigrazione.\r\n\r\n \r\n\r\nA Milano il sindaco e il prefetto stanno mettendo a punto un piano che fisserà alcune zone rosse urbane, principalmente quelle della movida meneghina, dove la mancanza di “decoro” dei poveri non verrà tollerata.\r\n\r\nA Torino Appendino ha calato la sua carta contro la “movida molesta”, un bel regalo ai localini di San Salvario, del quadrilatero e di piazza Vittorio. I negozietti, i kebabbari, le gastronomie non potranno più vendere birra dopo le 20. 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Il ragazzo, entrato in Italia con visto turistico ed ospite dagli zii, è un clandestino senza documenti\r\n\r\n \r\n\r\nNei suoi confronti viene disposto l'allontanamento coatto. In attesa del ricorso dei suoi legali, deve firmare due volte al giorno. Se verrà deportato non potrà essere essere operato.\r\n\r\nUna vicenda che colpisce per la ferocia burocratica dello Stato che si accanisce contro una persona mutilata, bisognosa di cure.\r\n\r\nUn clandestino, un uomo illegale, non ha diritti, né protezione, è solo un vuoto a perdere di cui disfarsi senza esitare.\r\n\r\n \r\n\r\nLa sua vicenda tuttavia ci ricorda che non c'è nessun modo legale di vivere nel nostro paese, quando scadono i permessi per studio o vacanza o quando si perde un lavoro regolare. Per molti immigrati la clandestinità è la norma, non l'eccezione.\r\n\r\n \r\n\r\nL'unico modo di entrare in Italia con le carte è avere già in tasca un contratto di lavoro, firmato all'ambasciata italiana del proprio paese. Ovviamente nessuno lo ottiene mai: da anni i decreti flussi – sanatorie mascherate – non vengono fatti. Invece il governo moltiplica i dispositivi di controllo e repressione, fa accordi di rimpatrio, per il trattenimento in prigioni in Ciad, Libia, Niger. È l'esternalizzazione della guerra ai poveri, che rischiano morte, torture, sequestri e stupri. Da mesi si moltiplicano le deportazioni dirette con i paesi con cui l'Italia ha stretto accordi.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio \u003Cmark>Losco\u003C/mark>, avvocato che da anni segue migranti e oppositori sociali.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo profittato per fare il punto sull'iter applicativo delle nuove leggi sulla sicurezza urbana e l'immigrazione.\r\n\r\n \r\n\r\nA Milano il sindaco e il prefetto stanno mettendo a punto un piano che fisserà alcune zone rosse urbane, principalmente quelle della movida meneghina, dove la mancanza di “decoro” dei poveri non verrà tollerata.\r\n\r\nA Torino Appendino ha calato la sua carta contro la “movida molesta”, un bel regalo ai localini di San Salvario, del quadrilatero e di piazza Vittorio. I negozietti, i kebabbari, le gastronomie non potranno più vendere birra dopo le 20. Chi, senza troppi soldi, si prendeva due birrette da asporto da consumare con gli amici, sarà obbligato a portarsele calde dalle periferie dove il decreto non vale.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con Eugenio:\r\n\r\n \r\n\r\n2013 06 13 \u003Cmark>losco\u003C/mark> salvadoregno",[237,239,241,243,245,247],{"matched_tokens":238,"snippet":227},[],{"matched_tokens":240,"snippet":228},[],{"matched_tokens":242,"snippet":183},[182],{"matched_tokens":244,"snippet":229},[],{"matched_tokens":246,"snippet":28},[],{"matched_tokens":248,"snippet":230},[],[250,252],{"field":95,"matched_tokens":251,"snippet":234,"value":235},[70],{"field":37,"indices":253,"matched_tokens":254,"snippets":256},[90],[255],[182],[183],{"best_field_score":204,"best_field_weight":205,"fields_matched":90,"num_tokens_dropped":49,"score":206,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":259,"highlight":280,"highlights":298,"text_match":202,"text_match_info":306},{"cat_link":260,"category":261,"comment_count":49,"id":262,"is_sticky":49,"permalink":263,"post_author":52,"post_content":264,"post_date":265,"post_excerpt":55,"post_id":262,"post_modified":266,"post_thumbnail":267,"post_thumbnail_html":268,"post_title":269,"post_type":60,"sort_by_date":270,"tag_links":271,"tags":277},[46],[48],"33318","http://radioblackout.org/2015/12/sabotaggio-non-terrorismo-disinnescato-lordigno-della-procura-di-torino/","La corte d'assise d'appello della Procura di Torino ha emesso ieri, poco prima delle 16, la sentenza al processo contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò. Il collegio ha approvato il giudizio di primo grado, rigettando l'accusa di attentato con finalità di terrorismo. Ai quattro No Tav è stata confermata la condanna a tre anni e mezzo per il sabotaggio al cantiere della notte tra il 13 e il 14 maggio 2013..\r\nIl procuratore generale Marcello Maddalena aveva chiesto nove anni e mezzo. \r\nMaddalena ieri mattina ha sparato le ultime cartucce. A sostegno della sua tesi anche la lettera dei quattro No Tav, che si identificavano nei passaggi salienti della lotta: dalla battaglia del Seghino all'assedio del 3 luglio 2011, passando per Venaus e la Libera Repubblica della Maddalena. \r\nAllora il movimento No Tav obbligò il governo a cancellare un progetto ormai entrato in fase esecutiva. Maddalena ha le idee chiare: chi ci è riuscito una volta potrebbe riuscirci ancora. La mera intenzione di fermare il Tav basterebbe a giustificare l’accusa di terrorismo.\r\nIn filigrana si legge la trama sottesa del tessuto argomentativo di Maddalena: tutti i No Tav sono terroristi. Chi devasta e militarizza il territorio invece difende la democrazia. Il sabotaggio di quella notte di maggio fu quindi un attacco alla democrazia, ad un sistema che legittima il diritto del governo a devastare e militarizzare il territorio.\r\nChi si mette di mezzo, chi non si rassegna al dissenso, chi pratica l’azione diretta finisce nel mirino.\r\nLa Corte d’assise ha rigettato le tesi del PM, perché è (ancora) troppo diffusa l’opinione che non si possa equiparare un sabotaggio alla diffusione del terrore.\r\nL’operazione tentata dalla Procura di Torino questa volta è fallita, ma la carta del terrorismo potrebbe essere rigiocata, se il movimento No Tav riuscisse nuovamente a mettere in difficoltà il governo, se il territorio divenisse nuovamente ingovernabile. \r\nTutti i No Tav, compresi i sette del sabotaggio del maggio 2013, intendono davvero obbligare il governo a cancellare la nuova linea veloce da Torino a Lyon dalla propria agenda. Nonostante non sia stata riconosciuta la finalità di terrorismo, resta il fatto che quattro No Tav sono stati sottratti per tre anni e mezzo alle loro vite, agli affetti, alla lotta. \r\nLa mossa più ardita della Procura torinese contro i No Tav è stata disinnescata, nonostante la discesa in campo del procuratore generale.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati dei quattro No Tav.\r\nAscolta la diretta:\r\n2015-12-22-losco","22 Dicembre 2015","2015-12-23 15:01:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"260\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi-300x260.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi-300x260.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi.jpg 381w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sabotaggio, non terrorismo. 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Lunedì 12 a Torino si è svolta un’assemblea informativa.\r\nGiovedì 15 alle 9 presidio all’aula bunker delle Vallette\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati del collegio difensivo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013-10-13-losco\r\n\r\nDi seguito il comunicato di solidarietà del Movimento No Tav.\r\n\r\nIl 15 ottobre comincia il processo d’appello contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò, condannati in primo grado a tre anni e mezzo per il sabotaggio al cantiere della Maddalena del 14 maggio 2013. Quell’angolo di Val Susa è una fortezza con truppe ed armi da guerra. Quella notte l’imponente apparato di sicurezza venne colto alla sprovvista. Un compressore prese fuoco.\r\nUn piccolo smacco che il governo e la magistratura non erano disposti a tollerare. Il movimento No Tav fece proprio quel sabotaggio, tassello in una lotta popolare nella quale tutti sono protagonisti.\r\nLa Procura di Torino si è assunta il compito di regolare i conti con i No Tav. L’accusa di terrorismo contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è stata la punta di un iceberg di processi e condanne ad altissima velocità.\r\nIl processo del “compressore” si basa sull’articolo 280.\r\nQuella notte venne danneggiato un compressore. Nonostante non sia stato ferito nessuno, i No Tav sono stati accusati di aver tentato di colpire gli operai dei cantiere e i militari di guardia. Una follia. una lucida follia.\r\n\r\nCome si trasforma un'azione di sabotaggio in un atto terrorista?\r\nL'ordinamento mette a disposizione delle procure l'articolo 270 sexties, l'ultima incarnazione, del 270, l'articolo che descrive i reati associativi di natura politica.\r\n\r\nQuesta legge potrebbe essere usata contro chiunque provi a contrastare una decisione del governo.\r\nL’accusa di terrorismo potrebbe essere fatta a qualunque movimento di lotta.\r\nDiversi giuristi, non sospettabili di simpatie No Tav, dissentirono pubblicamente con l’allora procuratore capo, Giancarlo Caselli, che chiuse in anticipo la sua carriera.\r\nLo scorso dicembre la corte d’assise smontò le tesi della Procura torinese, ribadendo il pronunciamento della Cassazione che aveva giudicato incongrua l’accusa di attentato con finalità di terrorismo, dal quale i quattro No Tav sono stati assolti. Francesco, Graziano e Lucio, arrestati qualche mese dopo, sono stati processati e condannati per lo stesso sabotaggio, ma non per terrorismo, perché la Cassazione aveva nuovamente bocciato la Procura di Torino.\r\n\r\nIl movimento No Tav si è stretto solidale a chi era stato investito da un’accusa tanto pesante. Migliaia di persone sono scese in piazza, centinaia di iniziative di sostegno, informazione, lotta si sono susseguite sin dal nove dicembre del 2013, quando i quattro vennero arrestati e subirono oltre un anno di carcere duro.\r\n\r\nL’ultima zampata della Procura di Torino contro i No Tav arriva dal Procuratore Generale Marcello Maddalena, che sarà in aula per sostenere le ragioni dell’accusa nel processo d’appello. Viene ribadita l’imputazione di attentato con finalità di terrorismo. La Procura di Torino non molla la presa. È raro che il procuratore generale scenda in campo direttamente. Maddalena vuole sparare tutte le cartucce per ottenere una condanna per terrorismo.\r\nMaddalena non si gioca una carriera giunta ormai al termine, ma rischia, se sconfitto, di non chiudere in bellezza.\r\nCercherà di far sentire ai magistrati tutto il suo peso .\r\nIl processo, inizialmente fissato in tribunale, è stato spostato nell’aula bunker delle Vallette, dove si era già celebrato quello di primo grado. Un ulteriore segnale del carattere speciale dei processi ai No Tav.\r\nIl processo alla 'ndragheta, in cui sono alla sbarra imprenditori, che hanno lavorato anche nel cantiere Tav, si svolge in contemporanea ma in sordina all'interno delle comode aule del tribunale Caccia, nonostante dalle intercettazioni, diffuse da alcuni organi di stampa, siano emersi i nomi di esponenti del partito democratico, che si sarebbero impegnati a sostenere l’ingresso di ditte fallite e colluse nel cantiere della Maddalena. Questa volta qualche pesce piccolo è rimasto imbrigliato nella rete della magistratura, ma i politici che li avrebbero sostenuti continuano le loro carriere nelle istituzioni e nella società che costruisce il Tav. Niente di cui stupirci. Legge Obiettivo, Sblocca Italia sono state inventate per rendere più agili, veloci le grandi opere, senza l’impiccio di qualche normativa di controllo o tutela.\r\n\r\nI processi ai No Tav sono processi contro ciascuno di noi. Con Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è alla sbarra tutto il movimento.\r\nIn questi anni di lotta durissima e di durissima repressione, non abbiamo mai accettato di trasformarci in meri testimoni dello scempio, perché siamo un movimento di resistenza attiva, perché le barricate, i sabotaggi, le occupazioni dell’autostrada, i blocchi alle trivelle, li abbiamo fatti tutti, chi in prima fila, chi impastando la polenta, chi ricostruendo un presidio bruciato.\r\nSiamo tutti colpevoli. Colpevoli di non esserci arresi, colpevoli di continuare la lotta, colpevoli perché costruiamo insieme, giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, il mondo che vorremmo.\r\n\r\nConquisteremo il futuro, perché stiamo liberando il nostro presente.\r\n\r\nSiamo tutti Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò, Lucio, Francesco e Graziano.\r\n\r\nAppuntamento per il processo giovedì 15 ottobre alle 9 all’aula bunker delle Vallette.\r\n\r\nMovimento No Tav","13 Ottobre 2015","2015-10-15 11:47:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-300x194.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-300x194.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-768x496.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta-1024x662.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/notavcant-scritta.jpg 1651w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No Tav liberi! 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Maddalena vuole sparare tutte le cartucce per ottenere una condanna per terrorismo.\r\nMaddalena non si gioca una carriera giunta ormai al termine, ma rischia, se sconfitto, di non chiudere in bellezza.\r\nCercherà di far sentire ai magistrati tutto il suo peso .\r\nIl processo, inizialmente fissato in tribunale, è stato spostato nell’aula bunker delle Vallette, dove si era già celebrato quello di primo grado. Un ulteriore segnale del carattere speciale dei processi ai No Tav.\r\nIl processo alla 'ndragheta, in cui sono alla sbarra imprenditori, che hanno lavorato anche nel cantiere Tav, si svolge in contemporanea ma in sordina all'interno delle comode aule del tribunale Caccia, nonostante dalle intercettazioni, diffuse da alcuni organi di stampa, siano emersi i nomi di esponenti del partito democratico, che si sarebbero impegnati a sostenere l’ingresso di ditte fallite e colluse nel cantiere della Maddalena. Questa volta qualche pesce piccolo è rimasto imbrigliato nella rete della magistratura, ma i politici che li avrebbero sostenuti continuano le loro carriere nelle istituzioni e nella società che costruisce il Tav. Niente di cui stupirci. Legge Obiettivo, Sblocca Italia sono state inventate per rendere più agili, veloci le grandi opere, senza l’impiccio di qualche normativa di controllo o tutela.\r\n\r\nI processi ai No Tav sono processi contro ciascuno di noi. Con Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è alla sbarra tutto il movimento.\r\nIn questi anni di lotta durissima e di durissima repressione, non abbiamo mai accettato di trasformarci in meri testimoni dello scempio, perché siamo un movimento di resistenza attiva, perché le barricate, i sabotaggi, le occupazioni dell’autostrada, i blocchi alle trivelle, li abbiamo fatti tutti, chi in prima fila, chi impastando la polenta, chi ricostruendo un presidio bruciato.\r\nSiamo tutti colpevoli. Colpevoli di non esserci arresi, colpevoli di continuare la lotta, colpevoli perché costruiamo insieme, giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, il mondo che vorremmo.\r\n\r\nConquisteremo il futuro, perché stiamo liberando il nostro presente.\r\n\r\nSiamo tutti Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò, Lucio, Francesco e Graziano.\r\n\r\nAppuntamento per il processo giovedì 15 ottobre alle 9 all’aula bunker delle Vallette.\r\n\r\nMovimento No Tav",[332,334,336,338,340],{"matched_tokens":333,"snippet":183},[182],{"matched_tokens":335,"snippet":324},[],{"matched_tokens":337,"snippet":15},[],{"matched_tokens":339,"snippet":325},[],{"matched_tokens":341,"snippet":21},[],[343,345],{"field":95,"matched_tokens":344,"snippet":329,"value":330},[70],{"field":37,"indices":346,"matched_tokens":347,"snippets":349},[49],[348],[182],[183],{"best_field_score":204,"best_field_weight":205,"fields_matched":90,"num_tokens_dropped":49,"score":206,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},6646,{"collection_name":60,"first_q":70,"per_page":353,"q":70},6,7,{"facet_counts":356,"found":395,"hits":396,"out_of":531,"page":101,"request_params":532,"search_cutoff":38,"search_time_ms":20},[357,372],{"counts":358,"field_name":370,"sampled":38,"stats":371},[359,362,364,366,368],{"count":360,"highlighted":361,"value":361},23,"anarres",{"count":90,"highlighted":363,"value":363},"Bello come una prigione che brucia",{"count":101,"highlighted":365,"value":365},"frittura mista",{"count":101,"highlighted":367,"value":367},"liberation front",{"count":101,"highlighted":369,"value":369},"I suoni le parole","podcastfilter",{"total_values":20},{"counts":373,"field_name":37,"sampled":38,"stats":393},[374,375,376,379,381,383,385,387,389,391],{"count":20,"highlighted":18,"value":18},{"count":25,"highlighted":15,"value":15},{"count":377,"highlighted":378,"value":378},3,"carcere",{"count":101,"highlighted":380,"value":380},"9 dicembre",{"count":101,"highlighted":382,"value":382},"17dicembre",{"count":101,"highlighted":384,"value":384},"compressore",{"count":101,"highlighted":386,"value":386},"aula bunker",{"count":101,"highlighted":388,"value":388},"arresti no tav",{"count":101,"highlighted":390,"value":390},"processo no tav",{"count":101,"highlighted":392,"value":392},"processoterrorismo",{"total_values":394},35,29,[397,421,443,465,487,509],{"document":398,"highlight":411,"highlights":416,"text_match":202,"text_match_info":419},{"comment_count":49,"id":399,"is_sticky":49,"permalink":400,"podcastfilter":401,"post_author":361,"post_content":402,"post_date":403,"post_excerpt":55,"post_id":399,"post_modified":404,"post_thumbnail":405,"post_title":406,"post_type":407,"sort_by_date":408,"tag_links":409,"tags":410},"98201","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell11-aprile-rearm-europe-propaganda-di-guerra-targata-ue-5-milioni-in-marcia-contro-trump-e-il-suo-mondo-decreto-sicurezza/",[361],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nI paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose escalation belliche.\r\nLa guerra non è più così lontana come un tempo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa propaganda bellica targata UE\r\nIl 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione \"sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune\"\r\nTra le tante cose al punto 164 si legge:\r\n\"è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell'UE, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è essenziale per sviluppare una difesa dell'UE efficace e coerente a lungo termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l'UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l'iniziativa svedese di emergenza civile\"\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\n5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo\r\nIl ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.\r\nLe imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria scatenata dal presidente statunitense.\r\nAbbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità, con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe\r\nCe ne ha parlato Robertino Barbieri\r\n\r\nDecreto sicurezza. 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L’Artico importante non solo per quello che contiene, ma soprattutto per ciò che divide essendo un naturale corridoio, il più veloce, tra oriente ed occidente, la nuova via della seta marittima.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\nAlbania e Libia. Esternalizzazione delle frontiere e della repressione\r\nIl pattugliatore della Marina militare Cassiopea ha selezionato 49 naufraghi nelle acque attorno a Lampedusa ed ha fatto rotta verso l’Albania, dove è arrivato martedì mattina.\r\nA bordo avrebbero dovuto esserci persone con i requisiti “giusti” in base alla Legge “Cutro”: maschi, adulti, senza vulnerabilità, in buona salute e provenienti da Paesi “sicuri”. Sei persone, quattro minorenni e de vulnerabili, devono tornare in Italia. I restanti 43 hanno fatto richiesta di protezione internazionale e sono stati trasferiti dall’hotspot di Schengjin al centro di Gjader.\r\nIl governo ha deciso di non attendere il pronunciamento della Consulta sulla legittimità di applicare la procedura di espulsione più “snella” ai richiedenti asilo provenienti da paesi entrati nella lista dei “paesi sicuri”.\r\nNel frattempo l’esecutivo ha cambiato sia la lista, sia soprattutto la competenza dei giudici, passata dai magistrati della sezione immigrazione di Roma alle corti di appello. Meloni spera che questi magistrati siano più disponibili ad accogliere i desiderata del governo.\r\nMeloni vuole aprire a tutti i costi le prigioni in Albania, il suo fiore all’occhiello per dimostrare di essere più capace di chi l’ha preceduta nell’esternalizzare le frontiere.\r\nNel frattempo la primo ministro è finita nei guai per la scarcerazione ed il rimpatrio, con tanto di aereo militare, del generale Elmasry, arrestato a Torino, in seguito ad un mandato di cattura emanato dalla Corte Internazionale dell’Aja. Elmasry è accusato di omicidi, stupri, torture nelle prigioni sotto il controllo della miliazia RADA, di cui è capo. In queste prigioni sono rinchiusi prigionieri politici ed apostati. Migranti, selezionati nei centri di detenzione, vengono impiegati da Elmasry come lavoratori schiavi.\r\nIl sistema di esternalizzazione delle frontiere con la Libia dal memorandum targato Minniti del 2017, e, più di recente, con la Tunisia, affida il lavoro sporco a macellai con le stellette, cui è garantita assoluta impunità.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\nDopo la nostra diretta è arrivata la notizia che i giudici di corte d’appello non avevano convalidato la reclusione dei 43 migranti, che sono stati ttti riportati in Italia. I due centri albanesi restano vuoti.\r\n\r\nItalia-Niger. Piano di cooperazione militare 2025\r\nLa giunta militare del Niger guidata dopo il golpe del 26 luglio 2023 dal generale Abdourahamane Tchiani, dopo aver cacciato via dal paese le forze armate di Francia, Stati Uniti d’America e Germania ha sottoscritto un accordo di cooperazione nel settore difesa con la Federazione Russa di Vladimir Putin. Ciononostante nel corso dell’ultimo anno le autorità di Niamey hanno rafforzato la “storica” partnership diplomatico-militare con l’Italia.\r\nNei giorni 16-17 dicembre 2024 ha avuto luogo a Roma la quarta edizione dei Bilateral Staff Talk nel settore della Difesa tra l’Italia e il Niger che si sono conclusi con la firma del Piano di Cooperazione 2025 che prevede lo svolgimento di undici attività addestrative, cinque in Italia e sei in Niger.\r\nLe truppe italiane sono presenti in Niger sin dal 2017, con un contingente di 500 soldati, per rinforzare la sorveglianza alle frontiere. In altri termini per intercettare i migranti diretti a nord.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21\r\nalla Fat\r\ncorso Palermo 46 - Torino\r\n\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro: “La rivoluzione sconosciuta. 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Per non parlare delle mire sul Canada.\r\nLa partita che si gioca intorno a questo mondo di mare e di ghiacci, dove il cambiamento climatico potrebbe rendere più accessibili le risorse di petrolio, gas e terre rare, oggi poco redditizie da estrarre, è molto importante e vede una secca competizione tra gli Stati che si affacciano sulla regione e non solo.\r\nMa. L’Artico importante non solo per quello che contiene, ma soprattutto per ciò che divide essendo un naturale corridoio, il più veloce, tra oriente ed occidente, la nuova via della seta marittima.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\nAlbania e Libia. Esternalizzazione delle frontiere e della repressione\r\nIl pattugliatore della Marina militare Cassiopea ha selezionato 49 naufraghi nelle acque attorno a Lampedusa ed ha fatto rotta verso l’Albania, dove è arrivato martedì mattina.\r\nA bordo avrebbero dovuto esserci persone con i requisiti “giusti” in base alla Legge “Cutro”: maschi, adulti, senza vulnerabilità, in buona salute e provenienti da Paesi “sicuri”. Sei persone, quattro minorenni e de vulnerabili, devono tornare in Italia. I restanti 43 hanno fatto richiesta di protezione internazionale e sono stati trasferiti dall’hotspot di Schengjin al centro di Gjader.\r\nIl governo ha deciso di non attendere il pronunciamento della Consulta sulla legittimità di applicare la procedura di espulsione più “snella” ai richiedenti asilo provenienti da paesi entrati nella lista dei “paesi sicuri”.\r\nNel frattempo l’esecutivo ha cambiato sia la lista, sia soprattutto la competenza dei giudici, passata dai magistrati della sezione immigrazione di Roma alle corti di appello. Meloni spera che questi magistrati siano più disponibili ad accogliere i desiderata del governo.\r\nMeloni vuole aprire a tutti i costi le prigioni in Albania, il suo fiore all’occhiello per dimostrare di essere più capace di chi l’ha preceduta nell’esternalizzare le frontiere.\r\nNel frattempo la primo ministro è finita nei guai per la scarcerazione ed il rimpatrio, con tanto di aereo militare, del generale Elmasry, arrestato a Torino, in seguito ad un mandato di cattura emanato dalla Corte Internazionale dell’Aja. Elmasry è accusato di omicidi, stupri, torture nelle prigioni sotto il controllo della miliazia RADA, di cui è capo. In queste prigioni sono rinchiusi prigionieri politici ed apostati. Migranti, selezionati nei centri di detenzione, vengono impiegati da Elmasry come lavoratori schiavi.\r\nIl sistema di esternalizzazione delle frontiere con la Libia dal memorandum targato Minniti del 2017, e, più di recente, con la Tunisia, affida il lavoro sporco a macellai con le stellette, cui è garantita assoluta impunità.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio \u003Cmark>Losco\u003C/mark>\r\nDopo la nostra diretta è arrivata la notizia che i giudici di corte d’appello non avevano convalidato la reclusione dei 43 migranti, che sono stati ttti riportati in Italia. I due centri albanesi restano vuoti.\r\n\r\nItalia-Niger. Piano di cooperazione militare 2025\r\nLa giunta militare del Niger guidata dopo il golpe del 26 luglio 2023 dal generale Abdourahamane Tchiani, dopo aver cacciato via dal paese le forze armate di Francia, Stati Uniti d’America e Germania ha sottoscritto un accordo di cooperazione nel settore difesa con la Federazione Russa di Vladimir Putin. Ciononostante nel corso dell’ultimo anno le autorità di Niamey hanno rafforzato la “storica” partnership diplomatico-militare con l’Italia.\r\nNei giorni 16-17 dicembre 2024 ha avuto luogo a Roma la quarta edizione dei Bilateral Staff Talk nel settore della Difesa tra l’Italia e il Niger che si sono conclusi con la firma del Piano di Cooperazione 2025 che prevede lo svolgimento di undici attività addestrative, cinque in Italia e sei in Niger.\r\nLe truppe italiane sono presenti in Niger sin dal 2017, con un contingente di 500 soldati, per rinforzare la sorveglianza alle frontiere. In altri termini per intercettare i migranti diretti a nord.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21\r\nalla Fat\r\ncorso Palermo 46 - Torino\r\n\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro: “La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia” di Volin, edizioni Zero in Condotta.\r\n\r\nVolin, anarchico, tra i protagonisti della rivoluzione russa, ci restituisce l'immagine viva di una rivoluzione sociale, in cui la dimensione autogestionaria e libertaria dei Soviet viene soffocata poco a poco alla dittatura bolscevica. Non senza una forte resistenza.\r\n\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nIl libro, oltre che alle presentazioni, lo trovate alla FAT oppure può essere richiesto a http://www.zeroincondotta.org/\r\n\r\nSabato 22 febbraio\r\na tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nCon i disertori russi e ucraini per un mondo senza frontiere\r\nore 11\r\npresidio antimilitarista al Balon\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[440],{"field":95,"matched_tokens":441,"snippet":437,"value":438},[70],{"best_field_score":204,"best_field_weight":205,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":420,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":444,"highlight":456,"highlights":461,"text_match":202,"text_match_info":464},{"comment_count":49,"id":445,"is_sticky":49,"permalink":446,"podcastfilter":447,"post_author":361,"post_content":448,"post_date":449,"post_excerpt":55,"post_id":445,"post_modified":450,"post_thumbnail":451,"post_title":452,"post_type":407,"sort_by_date":453,"tag_links":454,"tags":455},"94782","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-gennaio-stato-di-polizia-citta-delle-armi-il-politecnico-in-prima-fila-la-siria-come-lafganistan-seconda-puntata/",[361],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Gennaio 2025","2025-01-16 02:17:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/red-zone-200x110.jpeg","Anarres del 10 gennaio. 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È il dato dei procedimenti seguiti da un solo studio legale di Milano sulle una parte delle inchieste nate da lotte sindacali soprattutto nella logistica nel nord Italia.\r\nLo studio, specializzatosi dal 2016 in poi nella difesa di operai e esponenti sindacali nel settore della logistica, ne ha contati circa tremila, solo nei territori seguiti: in particolare Milano e Piacenza, ma anche Bologna, Alessandria, Pavia, Brescia, Novara, Mantova, Cremona, Bergamo.\r\nSignifica che il numero totale italiano è molto più alto.\r\nAd oggi sono 300 i procedimenti ancora aperti.\r\nCon il DDL 1660 la situazione è destinata a peggiorare.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSanitalia è il nuovo gestore del CPR di Torino\r\nL’appalto da 8,4 milioni di euro per la gestione della prigione per migranti di corso Brunelleschi se lo è aggiudicato Sanitalia. La Cooperativa era già stata in corso Brunelleschi, quando aveva gestito i “servizi di igiene e sanificazione” e di “assistenza infermieristica” per l’allora ente gestore Gepsa, multinazionale francese che dal 2016 al 2022 ha incassato 8,6 milioni di euro dalla prefettura di Torino.\r\nSi tratta di un gruppo specializzato nella gestione di strutture chiuse: dalle RSA a spazi dedicati a malati di Alzahimer, a numerosi CAS in Piemonte.\r\nNon c’è bisogno si scomodare Foucault per cogliere l’intima interconnessione tra strutture di tipo sanitario/assitenziale e luoghi di detenzione amministrativa. Si tratta di posti caratterizzati dalla necessità di gestire corpi in eccesso, non produttivi, incontrollabili, inutili, fastidiosi, che si decide di concentrare in spazi specifici.\r\nLa scelta di tentare la scalata dei CPR ha visto Saniatalia partecipare, senza successo, alle gare per i CPR in Albania e per quello di via Corelli a Milano.\r\nPresto entrerà in corso Brunelleschi.\r\nQuindi a breve la prigione per migranti di Torino, chiusa in seguito alle rivolte del febbraio 2023, riaprirà.\r\n\r\nAlways on the move\r\nTorino. Vetrina per turisti e città delle armi\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nTorino è stata attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. Il primo è il fulcro della narrazione pubblica, il secondo viene occultato tra satelliti ed esplorazioni spaziali.\r\nLa lenta ma inesorabile fuga della Fiat, ormai solo più un marchio per le auto, ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, hanno provato a costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché si è basata su violente dinamiche di controllo sociale ed interventi di riqualificazione escludente, una sempre più netta dinamica di gentrification.\r\nVi abbiamo proposto la lettura ragionata della prima parte dell’opuscolo, presentato il 28 novembre a Torino.\r\nPer chi si fosse perso l’incontro qui c’è il video della serata: https://www.anarresinfo.org/video-always-on-the-move-torino-vetrina-per-turisti-e-citta-delle-armi/\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nQuanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera, autogestita, solidale.\r\nPorta la tua statuetta per il pres-empio autogestito!\r\nPer prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Dicembre 2024","2024-12-12 19:04:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/2024-12-07-cena-antinatalizia-2-200x110.jpeg","Anarres del 6 dicembre. 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È il dato dei procedimenti seguiti da un solo studio legale di Milano sulle una parte delle inchieste nate da lotte sindacali soprattutto nella logistica nel nord Italia.\r\nLo studio, specializzatosi dal 2016 in poi nella difesa di operai e esponenti sindacali nel settore della logistica, ne ha contati circa tremila, solo nei territori seguiti: in particolare Milano e Piacenza, ma anche Bologna, Alessandria, Pavia, Brescia, Novara, Mantova, Cremona, Bergamo.\r\nSignifica che il numero totale italiano è molto più alto.\r\nAd oggi sono 300 i procedimenti ancora aperti.\r\nCon il DDL 1660 la situazione è destinata a peggiorare.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio \u003Cmark>Losco\u003C/mark>\r\n\r\nSanitalia è il nuovo gestore del CPR di Torino\r\nL’appalto da 8,4 milioni di euro per la gestione della prigione per migranti di corso Brunelleschi se lo è aggiudicato Sanitalia. La Cooperativa era già stata in corso Brunelleschi, quando aveva gestito i “servizi di igiene e sanificazione” e di “assistenza infermieristica” per l’allora ente gestore Gepsa, multinazionale francese che dal 2016 al 2022 ha incassato 8,6 milioni di euro dalla prefettura di Torino.\r\nSi tratta di un gruppo specializzato nella gestione di strutture chiuse: dalle RSA a spazi dedicati a malati di Alzahimer, a numerosi CAS in Piemonte.\r\nNon c’è bisogno si scomodare Foucault per cogliere l’intima interconnessione tra strutture di tipo sanitario/assitenziale e luoghi di detenzione amministrativa. Si tratta di posti caratterizzati dalla necessità di gestire corpi in eccesso, non produttivi, incontrollabili, inutili, fastidiosi, che si decide di concentrare in spazi specifici.\r\nLa scelta di tentare la scalata dei CPR ha visto Saniatalia partecipare, senza successo, alle gare per i CPR in Albania e per quello di via Corelli a Milano.\r\nPresto entrerà in corso Brunelleschi.\r\nQuindi a breve la prigione per migranti di Torino, chiusa in seguito alle rivolte del febbraio 2023, riaprirà.\r\n\r\nAlways on the move\r\nTorino. Vetrina per turisti e città delle armi\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nTorino è stata attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. Il primo è il fulcro della narrazione pubblica, il secondo viene occultato tra satelliti ed esplorazioni spaziali.\r\nLa lenta ma inesorabile fuga della Fiat, ormai solo più un marchio per le auto, ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, hanno provato a costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché si è basata su violente dinamiche di controllo sociale ed interventi di riqualificazione escludente, una sempre più netta dinamica di gentrification.\r\nVi abbiamo proposto la lettura ragionata della prima parte dell’opuscolo, presentato il 28 novembre a Torino.\r\nPer chi si fosse perso l’incontro qui c’è il video della serata: https://www.anarresinfo.org/video-always-on-the-move-torino-vetrina-per-turisti-e-citta-delle-armi/\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nQuanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera, autogestita, solidale.\r\nPorta la tua statuetta per il pres-empio autogestito!\r\nPer prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[484],{"field":95,"matched_tokens":485,"snippet":481,"value":482},[70],{"best_field_score":204,"best_field_weight":205,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":420,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":488,"highlight":500,"highlights":505,"text_match":202,"text_match_info":508},{"comment_count":49,"id":489,"is_sticky":49,"permalink":490,"podcastfilter":491,"post_author":361,"post_content":492,"post_date":493,"post_excerpt":55,"post_id":489,"post_modified":494,"post_thumbnail":495,"post_title":496,"post_type":407,"sort_by_date":497,"tag_links":498,"tags":499},"92778","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell11-ottobre-leggi-di-guerra-stati-uniti-il-ruolo-dei-nazionalisti-cristiani-la-santa-alleanza-tra-liberali-e-fascisti/",[361],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco che in serata ha partecipato ad un incontro sul ddl 1660 che si è tenuto alla fat.\r\nQui puoi ascoltare l’audio della serata.\r\n\r\nIl piano dei nazionalisti cristiani per riprendersi l’America\r\nIl ruolo della religione è cambiato profondamente da quando il predicatore fondamentalista Jerry Falwell e il magnate conservatore della posta diretta Paul Weyrich hanno co-fondato la Moral Majority nel 1979. A quel tempo, l'incapacità dei cristiani di far valere il loro potere alle urne su questioni che consideravano una sfida per la loro fede (l'aborto era in cima alla lista, ma anche la preghiera nelle scuole, l'omosessualità e i diritti delle donne) era vista come un'opportunità per galvanizzare un blocco di voto per i conservatori. Il sostegno della Moral Majority ai candidati che avrebbero rappresentato quegli interessi come funzionari eletti ha scatenato una potente risorsa nel Partito Repubblicano. La Moral Majority si è sciolta nel 1989, ma a quel punto erano comparse molte ramificazioni: la Christian Coalition, Focus on the Family e il Family Research Council. Gli elettori evangelici e cristiani avevano in gran parte fatto del Partito Repubblicano la loro casa.\r\nDonald Trump ha attinto e sfruttato questa importante bacino di elettori scontenti. In lui, una corrente di estrema destra ha trovato la sua voce.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa santa alleanza tra liberali e fascisti\r\n“Si sta riproponendo il fenomeno politico che più di tutti ha segnato il Novecento in Occidente in modo significativo: la tendenza, sempre negata da entrambe le parti in commedia, all'alleanza tra liberali e fascisti.\r\nÈ una tendenza che vediamo in atto in forme diverse rispetto a quelle prese nel ventennio tra le due guerre perché significativamente differente è la situazione complessiva. Il Novecento vedeva un movimento operaio e un lotta di classe dispiegata che venne abbattuta e silenziata solo grazie alla mobilitazione violenta e omicida delle classi medie con la copertura dei corpi dello stato. Oggi le classi subalterne in occidente sono un corpo senza unità e progettualità e stanno subendo la lotta di classe da quasi mezzo secolo più che produrla.”\r\nQuesto l’incipit del primo di due articoli di Stefano Capello usciti su Umanità Nova\r\nNe abbiamo parlato con Stefano\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nSabato 26 ottobre\r\nore 10,30 13,30\r\nPresidio antimilitarista al Balon\r\n\r\nVenerdì 1 novembre\r\ncorteo contro la riapertura del CPR di Torino\r\nore 16 piazza Robilant\r\n\r\nGiornate dei disertori\r\n\r\nSabato 2 e lunedì 4 novembre\r\ncontro la guerra e il militarismo\r\n\r\nContro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon disertori e obiettori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 2 novembre\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi \r\nManifestazione antimilitarista\r\nIn via Roma di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti! \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 \r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","19 Ottobre 2024","2024-10-19 12:09:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/09-200x110.jpg","Anarres dell’11 ottobre. 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E non solo.\r\nNon saremo in piazza il 5 ottobre, perché per fermare la guerra occorre cominciare ad estirparne le radici, radici che traggono linfa dal suprematismo, dalle religioni, dalla follia nazionalista.\r\n\r\nItalia. Basi di guerra\r\nL’Italia è una piattaforma logistica per le guerre dell’imperialismo tricolore e Nato.\r\nL’ultima base operativa è quella di Solbiate Olona. Ma la mappa delle basi, aeroporti, poligoni di tiro, porti, postazioni radar, caserme è molto densa.\r\nQueste basi sono cruciali per la logistica delle guerre.\r\nDi fronte al rischio di ulteriore escalation militare la possibilità che il nostro paese venga investito direttamente è sempre più concreta.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nSoldi pubblici, chiesa cattolica e terzo settore\r\nLa chiesa cattolica è una rete globale di tutto rispetto nei tradizionali settori dell’educazione e della sanità.\r\nI governi italiani finanziano le attività private della bottega vaticana.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti, autore di una ricerca sul tema\r\n\r\nVi proponiamo l’intervista realizzata dai compagni della CNT Toulouse ad un compagno sudanese\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","5 Ottobre 2024","2024-10-05 10:18:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/14324688_10154572325683336_8509698710283523515_o-200x110.jpg","Anarres del 4 ottobre. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2024-10-04-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nL’urgenza di fermare il genocidio.\r\nAd un anno dal massacro nel sud di Israele, mentre Gaza è un cumulo di macerie e il conflitto si estende a Libano e Iran è urgente fermare la strage, inceppando la guerra, sostenendo chi si oppone, chi diserta, chi lotta contro il proprio governo, contro ogni forma di nazionalismo, contro le religioni. In Israele, in Libano, in Palestina, in Iran, in ogni dove a partire dal nostro paese, dove vengono prodotte e commercializzate le armi che alimentano il conflitto.\r\nIl disfattismo, l’insubordinazione, la rivolta contro stati e frontiere sono l’unica possibilità per le popolazioni del Mediterraneo orientale. E non solo.\r\nNon saremo in piazza il 5 ottobre, perché per fermare la guerra occorre cominciare ad estirparne le radici, radici che traggono linfa dal suprematismo, dalle religioni, dalla follia nazionalista.\r\n\r\nItalia. Basi di guerra\r\nL’Italia è una piattaforma logistica per le guerre dell’imperialismo tricolore e Nato.\r\nL’ultima base operativa è quella di Solbiate Olona. Ma la mappa delle basi, aeroporti, poligoni di tiro, porti, postazioni radar, caserme è molto densa.\r\nQueste basi sono cruciali per la logistica delle guerre.\r\nDi fronte al rischio di ulteriore escalation militare la possibilità che il nostro paese venga investito direttamente è sempre più concreta.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nSoldi pubblici, chiesa cattolica e terzo settore\r\nLa chiesa cattolica è una rete globale di tutto rispetto nei tradizionali settori dell’educazione e della sanità.\r\nI governi italiani finanziano le attività private della bottega vaticana.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti, autore di una ricerca sul tema\r\n\r\nVi proponiamo l’intervista realizzata dai compagni della CNT Toulouse ad un compagno sudanese\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. 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