","Nuova rivolta al CPR di Torino","post",1747658139,[57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/rivolte/",[61,62,63],"cpr","italia","rivolte",{"post_content":65},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"l'orario","si è scatenata quando, dopo \u003Cmark>l'orario\u003C/mark> di consegna della terapia, due","Venerdì sera una potente rivolta è scoppiata nell'area bianca del CPR di Torino: le fiamme hanno divampato all'interno della struttura fino a raggiungere il tetto. Ad oggi, a meno di due mesi dalla riapertura del centro, le rivolte dei reclusi hanno di fatto reso inagibili due terzi della struttura attualmente in uso. A seguito della prima rivolta del 30 Aprile, che ha reso inutilizzabile l'area viola, sappiamo che 7 persone sono state denunciate per danneggiamento aggravato.\r\nLa giornata di venerdì è stata animata da vari momenti di protesta in un crescendo di rabbia e insofferenza: a pranzo, i reclusi dell'area blu hanno rifiutato collettivamente il pasto fornito dalla cooperativa Sanitalia, e nel pomeriggio, un materasso è stato incendiato. Il cibo scarso, di pessima qualità e condito di psicofarmaci, unitamente all'assenza di un telefono personale, sono state le ragioni che hanno scaturito questi primi momenti di insubordinazione.\r\n\r\nLa rivolta nell'area bianca, invece, si è scatenata quando, dopo \u003Cmark>l'orario\u003C/mark> di consegna della terapia, due reclusi hanno tentato la fuga arrampicandosi sulla rete del cortile. Uno di loro, è stato velocemente raggiunto dalla guardie di finanza che lo hanno manganellato facendolo cadere per poi colpirlo violentemente lasciandolo a terra. La persona ferita è rimasta ore in attesa di soccorsi, mentre nell'area divampavano le fiamme e varie persone recluse raggiungevano il tetto. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono rimasti in assetto antisommossa all'esterno dell'area bianca e nel frattempo i vigili del fuoco intervenivano con l'idrante.\r\n\r\nFuori, un gruppo di persone solidali ha raggiunto il centro. Attraverso il muro che separa i reclusi dall'esterno, le fiamme erano facilmente visibili, il fumo era alto e l'odore dei lacrimogeni impregnava l'area. Il coraggio di chi era salito sul tetto ha reso semplice comunicare direttamente, così come è accaduto anche domenica, durante il presidio in solidarietà con i reclusi di Corso Brunelleschi.\r\n\r\nLa notte tra venerdì e sabato è stata lunga e gli animi non si sono placati. L'ambulanza è intervenuta sul posto solo molte ore dopo (era già passata la mezzanotte), in seguito a varie sollecitazioni. Durante tutto questo tempo, le persone sul tetto intonavano cori e canti, denunciando le condizioni terribili di reclusione all'interno dei lager di stato e la violenza della repressione.\r\n\r\nAttualmente, non si hanno notizie della persona uscita a bordo dell'ambulanza ieri notte, mentre un altro recluso dell'area bianca è stato trasportato in pronto soccorso stamattina a seguito di atti di autolesionismo.\r\n\r\nI reclusi dell'area bianca hanno passato la notte all'aperto, dormendo nel cortile sui materassi anneriti dalla fuliggine e in parte si trovano ancora lì, visto che le altre aree non sono ancora state completamente ristrutturate, a seguito delle rivolte del 2023. Sembra che i lavori siano attualmente in corso nell'area rossa. Una parte invece dei rivoltosi ha subito trasferimenti verso altri centri di detenzione della Penisola.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a una compagna dell'assemblea torinese contro i Cpr di fare il punto della situazione dopo questa ennesima protesta all'interno del Centro di Corso Brunelleschi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/rivolta_maggio2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[71],{"field":72,"matched_tokens":73,"snippet":68,"value":69},"post_content",[67],578730054645711000,{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":79},"1108057784320",14,"578730054645710961",2,{"document":81,"highlight":101,"highlights":107,"text_match":74,"text_match_info":110},{"cat_link":82,"category":83,"comment_count":43,"id":84,"is_sticky":43,"permalink":85,"post_author":46,"post_content":86,"post_date":87,"post_excerpt":49,"post_id":84,"post_modified":88,"post_thumbnail":89,"post_thumbnail_html":90,"post_title":91,"post_type":54,"sort_by_date":92,"tag_links":93,"tags":97},[40],[42],"85407","http://radioblackout.org/2023/11/trieste-liberato-un-consultorio/","Il 24 novembre è stato temporaneamente liberato il consultorio familiare di San Giacomo per tenerlo aperto oltre l’orario di chiusura del servizio per denunciare pubblicamente lo smantellamento dei consultori di San Giacomo e San Giovanni.\r\nA Trieste ci sono quattro consultori: troppo pochi per il territorio. Eppure è stato deciso di chiuderne due, rendendo la situazione drammatica per chi ha necessità di rivolgersi a questo servizio.\r\nPer legge dovrebbe esserci un consultorio ogni 20.000 abitanti. Il Friuli e la Venezia Giulia ne hanno uno ogni 47mila abitanti, la quarta regione peggiore dopo Molise, Provincia autonoma di Bolzano e Veneto. 4Trieste attualmente ne ha uno ogni 49 mila: con il dimezzamento ne avrà uno ogni 98mila. Inoltre, le sedi attive hanno una grave carenza di personale.\r\nLa scelta di liberare per due giorni uno dei consultori destinati alla chiusura è parte di un percorso di lotta che dura da mesi.\r\nNe abbiamo parlato con Marta di Trieste\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-28-marta-occupaz-consultorio-trst.mp3\"][/audio]","29 Novembre 2023","2023-11-29 09:20:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-300x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-300x300.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-1024x1024.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-150x150.png 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-768x768.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-690x690.png 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst-170x170.png 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/consultorio-trst.png 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Trieste. 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Sul sito anarcosindacalista polacco Iniziativa dei Lavoratori è stato pubblicato materiale del Movimento Sociale Ucraino (Socjalnyj Ruh – Соціальний рух), un’organizzazione non governativa che cerca di costruire un partito dei lavoratori di ispirazione socialdemocratica. Questo materiale riguarda l’approvazione da parte della Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) della legge 2136-IX.\r\nLa legge sull’organizzazione dei rapporti di lavoro durante la legge marziale è stata proposta da Halyna Tretyakova, (membro del partito filo-presidenziale Servant of the People, presidente della commissione per le politiche sociali e la tutela dei diritti dei reduci) nota per il suo disprezzo per i sindacati e l’attaccamento alle idee neoliberiste. Il provvedimento, definito scandaloso dal Movimento Sociale Ucraino, semplificherà notevolmente i licenziamenti, legalizzerà il mancato pagamento dei salari e prolungherà l’orario di lavoro fino a 60 ore settimanali. Con l’approvazione di questa legge, parlamento e governo si sono schierati con i capitalisti, lasciando i lavoratori alla loro mercé.\r\nNel primo mese di guerra, in Ucraina il 50% dei lavoratori era rimasto disoccupato, mentre quattro milioni di persone hanno chiesto un risarcimento per mancato guadagno. La posizione del Socjalnyj Ruh risente del clima di ubriacatura nazionalista imposto da Zelenski e dalla sua cricca all’Ucraina, per cui la critica si muove tutta nella logica di contribuire in maniera equa alla guerra. L’ottica collaborazionista impedisce ai dirigenti di questa organizzazione di comprendere che la guerra è in primo luogo guerra dei governi alla classe operaia e ai ceti popolari del proprio paese, così in Russia come in Ucraina e nei vari Stati alleati dell’uno o dell’altro contendente.\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano Antonelli, autore di un articolo su questo tema, uscito su Umanità Nova.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/2022-04-26-tiz-salario-ucraina.mp3\"][/audio]","26 Aprile 2022","2022-04-26 14:39:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/lav-ucraini-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/lav-ucraini-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/lav-ucraini-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/lav-ucraini-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/lav-ucraini-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/lav-ucraini.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ucraina. 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Claro está, os jogadores de telemóveis também podem participar de todas as promoções e bónus diferentes em oferta, de modo que não vão deixar de aproveitar nada. Mergulhe no coração da emoção com a seleção imbatível de jogos de casino do Casino Leon. Em cada jogo, você tem um giro arriscado dos rolos no algoritmo ou lida com estratégias e antecipação do jogo ao vivo, mas com nosso portfólio, você pode encontrar algo para qualquer jogador. Nossos jogos representam não apenas vitórias, mas também o caminho do jogo experiente.\r\nExperiência De Casino Ao Vivo No Leon\r\nAinda que existam menos jogos de slots nesta casa, 400 slots online devem chegar para não te aborreceres. Podes jogar jogos individuais ou mesmo inscrever-te em torneios. Falando das slots, encontras no casino da ESC Online 80 jogos exclusivos da Gaming1 – não estão disponíveis em mais nenhum casino nacional. Há mais de 1500 jogos, para além de poderes optar por slots, roleta, blackjack, poker e mesmo banca francesa. Dentro destes 12 casinos online com licença, há diferenças e há marcas que se destacam.\r\nO jogo baccarat também recorre à contagem de pontos das cartas, mas aqui pretende-se alcançar apenas 9 pontos e são usadas menos cartas. A seleção de Leon bacará online também é vasta, estando representada no casino virtual e ao vivo, com várias mesas de jogo. A partir dela pode fazer a gestão de bónus, saldo, depósitos, levantamentos e ainda consultar o histórico de transações realizadas. É bom ser um cliente VIP para poder levantar os meus ganhos mais rapidamente, ter bónus exclusivos e poder saber os novos jogos que vão ser adicionados ao catálogo. Também gostei de participar num torneio exclusivo de blackjack. Registei-me na Leon Bet em Portugal, fiz uma verificação da sua conta e depositei 3.000€.\r\nApresentada por multiplicadores, as odds estão logo à frente dos mercados de apostas. Quanto às odds da Leon apostas, as mesmas estão no topo do ramo, sendo consideradas extremamente compatíveis com a média do mercado. As odds melhoradas Leon são mais uma das razões pelas quais a seção de apostas desportivas da casa é referência entre os apostadores portugueses.\r\nA segurança da Leon Portugal: Veja como protegemos os nossos clientes\r\nSe optar pela campanha de casino pode leon casino login receber um bónus no valor de 100% até 500€. Basta dirigir-se à secção “Ao Vivo”, escolher o evento e conseguirá ver a transmissão de forma a fazer a melhor aposta. Se apenas quiser ver o evento, sem apostar, não precisa de estar registado. Para fazer parte do programa, basta fazer um depósito e começar a jogar. No caso das apostas desportivas, por cada aposta vencedora ou perdida ganha 1 ponto por cada euro ganho/perda. Apesar de ser conhecida, existem relatos de quem tem más experiências com o site.\r\n¿Cómo registrarse en el Casino Leon?\r\nOs códigos promocionais são vistos como mais uma oportunidade de receber prémios adicionais e na sua essência são muito parecidos aos bónus de casino. Para usar os Leon códigos promocionais disponíveis deve entrar na conta de jogador e visitar a secção “Ativar código promocional”. Aí, só precisa de inserir o seu promo code no espaço destinado a tal e clicar em “Ativar”.\r\nBenefícios para os Usuários Brasileiros\r\nO casino online respondeu à grande maioria destes comentários dos jogadores, assegurando a resolução dos problemas de forma eficaz. É importante que os jogadores considerem os requisitos de apostas e as especificidades dos bónus e da elegibilidade das promoções. A nossa experiência de casino ao vivo com os jogos Leon foi imersiva, apresentando uma vasta seleção de mais de 100 jogos desenvolvidos pelos principais fornecedores mundiais. Existem ainda opções de auto exclusão para os jogadores que procuram uma pausa.\r\nA plataforma oferece odds competitivas nos principais desportos, incluindo futebol, ténis, basquetebol e muito mais. Assim como nos casinos físicos, na Leon Casino de Portugal estão presentes alguns dos jogos online de mesa mais populares da atualidade. Todavia, além dos jogos mais famosos e conhecidos do mundo, na Leon os jogadores poderão contar também com jogos de baccarat, entre outros. Nos tópicos seguintes saiba mais sobre algumas das opções de jogos de mesa da Leon jogos casino online. Com altiloquente, os fãs puerilidade jogos de casino online podem abraçar vários benefícios, que aumentam aproximado mais apostas maduro feitas. Acolá dessa cor pode atanazar achar 14 jogos criancice casino ao entusiasmado na parte “BetGames”.\r\n\r\nO desempenho não poderia ser mais agradável, fazendo com que o Leon Bet Casino online seja um dos mais adorados. O Leon está entre os casinos com Multibanco que aceitam este método para depósitos; mas também processa os pagamentos por meio dos queridos Tron e MBWay. O aporte mínimo inicia com €10 para alguns meios, podendo chegar a centenas de milhares de euros. O tempo para as transferências costuma ser imediato na maioria dos casos, como visto nesta revisão. Os jogadores encontram de tudo por lá, a superar slots e jogos clássicos, chegando até instantâneos, lotaria e exclusivos. O Casino LeonBet trabalha com os principais métodos de pagamento para apostas, a incluir alternativas como MBWay, Multibanco, Neteller, Binance, criptomoedas diversas e cartão de crédito.\r\nEm resumo, o Bodog Casino é uma excelente escolha para quem procura um site confiável para jogar online. Oferece vários métodos convenientes de depósito e retirada, incluindo cartões de crédito, carteiras eletrônicas e criptomoedas, permitindo transações rápidas e seguras. Isso permite que os jogadores se concentrem exclusivamente em sua diversão e não precisem se preocupar com problemas técnicos ou de segurança. O LVBet Casino é um cassino online que oferece uma grande variedade de jogos de alta qualidade, métodos de pagamento práticos como o Pix e atendimento ao cliente via chat ao vivo. Se você está procurando uma experiência de jogo on-line divertida e empolgante, o Leon Bet é uma escolha fantástica.","19 Aprile 2021","2021-04-19 23:32:58","Leonbet Receba sua aposta grátis de 20 até 20 vezes!",1618875178,[],[],{"post_content":163},{"matched_tokens":164,"snippet":166,"value":167},[165],"lotaria","jogos clássicos, chegando até instantâneos, \u003Cmark>lotaria\u003C/mark> e exclusivos. 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Alcuni medici sono in quarantena o sono stati impiegati per far fronte all’emergenza in atto: in mancanza di anestesisti, alcuni ospedali hanno dovuto sospendere l’IVG chirurgica, altri quella farmacologica.\r\n\r\nDurante la pandemia, l’aborto farmacologico potrebbe essere uno strumento risolutivo: un tempo ridotto di ospedalizzazione di persone sane comporta un minor rischio di contrarre infezioni, più risorse economiche impiegabili, nonché più posti letto disponibili. Eppure, a causa delle restrizioni imposte dalla legge, che ribadiamo non sono sostenute da nessuna evidenza in letteratura, l’aborto farmacologico è stato, paradossalmente, il primo ad essere eliminato in diversi ospedali. A questo quadro va aggiunta la chiusura di diversi consultori e l’orario di lavoro ridotto dei medici di base, senza i quali non è possibile ottenere il certificato necessario per prenotare un appuntamento. Tutto questo avviene nonostante la circolare del Ministero della Salute emessa in data 30 marzo 2020 abbia definito un elenco dettagliato delle prestazioni in ambito ostetrico e ginecologico che non sono differibili, tra cui l’IVG e il rilascio del certificato di IVG con ecodatazione.\r\n\r\nA livello europeo, possiamo registrare evidenti differenze laddove il sistema sanitario intercetta istanze ed esigenze a cui rispondere attraverso pratiche di tutela della salute ed esperienze\r\nmedico-sanitarie pluridecennali.\r\n\r\nNel Regno Unito, le normative in materia di aborto differiscono in ciascuna delle quattro nazioni. In Inghilterra e Galles, il Dipartimento della sanità e dell'assistenza sociale e il governo gallese hanno entrambi emanato regolamentazioni nuove e temporanee per consentire l'uso domestico di Mifepristone e Misoprostolo fino alla gestazione di 10 settimane. 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I fornitori dovranno organizzare i loro servizi per adottare questo nuovo modello di assistenza.\r\n\r\nIn Francia, più di un centinaio di professionisti sanitari, sostenuti da personalità del mondo della politica e della cultura, hanno pubblicato un appello su “Le Monde”, esponendo delle questioni che riteniamo fondamentali anche per l’Italia e che nel loro Paese stanno ostacolando il normale accesso alle interruzioni di gravidanza:\r\n\r\nLa pressione sui professionisti sanitari, molti dei quali sono positivi al COVID-19;\r\n\r\nIl rispetto della limitazione degli spostamenti che non può non valere per le donne che decidono di abortire in questo periodo;\r\n\r\nL’aggravamento dei casi di violenza domestica, a causa dell’obbligo di isolamento, rende ancora più difficile le consultazioni mediche di persona. 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L’eliminazione della settimana di sospensione, che in questo periodo si è rivelata un ulteriore ostacolo alla possibilità di abortire entro i termini di legge, e la possibilità di somministrazione della RU486 nei consultori e da parte del personale ostetrico e infermieristico, in linea con quanto\r\ngià avviene in altri Paesi europei.\r\n\r\nDiverse esperienze regionali hanno dimostrato come in ambito consultoriale venga fornito un accompagnamento alla donna qualificato, multidisciplinare e maggiormente articolato, in svariati ambiti. Queste strutture sanitarie potrebbero assicurare un servizio di IVG farmacologica uniforme, di qualità, con una maggiore appropriatezza clinica e organizzativa, alleggerendo gli ospedali. Riteniamo dunque necessario il finanziamento a destinazione vincolata per la gestione dei\r\nconsultori ai compiti stabiliti dagli articoli 1 e 2 della legge 22 maggio 1978, n. 194.\r\n\r\nL’estensione della possibilità di scelta dell’aborto farmacologico e della sua applicazione in ambito extraospedaliero tutela l’autonomia e la libertà di scelta di chi vuole interrompere una gravidanza e garantisce una maggiore sicurezza, offrendo maggiore tempestività dell’intervento e minori rischi di complicanze, nel rispetto delle best practices indicate dall’OMS e dagli studi medici più aggiornati.\r\nPertanto, garantire un migliore accesso all’aborto farmacologico è fondamentale per la piena applicazione della legge 194/78 dello Stato Italiano, che prevede “l’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza”","14 Aprile 2020","2020-04-14 14:05:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/obiezione-respinta-e1586865904658-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"107\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/obiezione-respinta-e1586865904658-300x107.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/obiezione-respinta-e1586865904658-300x107.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/obiezione-respinta-e1586865904658-1024x366.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/obiezione-respinta-e1586865904658-768x274.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/obiezione-respinta-e1586865904658.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L’aborto ai tempi del Covid 19",1586873024,[186,187,188],"http://radioblackout.org/tag/aborto-e-covid19/","http://radioblackout.org/tag/aborto-farmacologico/","http://radioblackout.org/tag/ivg/",[22,26,190],"ivg",{"post_content":192},{"matched_tokens":193,"snippet":194,"value":195},[104],"chiusura di diversi consultori e \u003Cmark>l’orario\u003C/mark> di lavoro ridotto dei medici","La libertà di scelta, già pesantemente condizionata dai limiti imposti dalla legge 194, in questo periodo diviene molto difficile e spesso impossibile.\r\nAbbiamo provato a capirne di più con Eleonora di Obiezione Respinta, gruppo che da anni si occupa di monitorare l’obiezione in ospedali e farmacie, che ha lanciato “Sos aborto – Covid 19” un canale telegram che fornisce i dati sulla situazione nelle varie regioni e nelle diverse strutture ospedaliere e consultori. 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Enriques” con scioperi e cortei quotidiani, per poi estendersi coinvolgendo tutte le scuole superiori della città portando in piazza 3000 studenti giovedì 10 gennaio. Importante la manifestazione di sabato 12, cui hanno preso parte studenti anche da Pisa, Pontedera, Arezzo, Rosignano e Portoferraio, oltre a lavoratrici e lavoratori della scuola, genitori, e tante persone solidali. Dal 2008/2010 non c’erano lotte studentesche così radicali e diffuse.\r\nUna lotta, che pur avendo un obiettivo pratico chiaro, esprime radicale opposizione alle politiche della Regione a guida PD, della città con giunta pentastellata e al governo nazionale gialloverde.\r\nVediamo i fatti e la scintilla che ha infiammato la protesta.\r\n\r\nQuest’anno il Liceo “F. Enriques” ha superato i 1200 studenti e ben sette classi non hanno spazio nella sede di Via della Bassata. Per alcuni mesi la Provincia, che ha la competenza dell’edilizia scolastica delle scuole superiori, ha pagato l’affitto di alcuni fondi commerciali a Porta a Mare, soluzione inadeguata e temporanea, in attesa di individuare un edificio come succursale. Da dicembre l’Ufficio Scolastico Provinciale si è spostato in Via Galilei lasciando libero un edificio in Piazza Vigo che è stato assegnato all’IIS “Vespucci – Colombo”, che ha potuto così lasciare libero l’edificio di Via Calafati, che la Provincia ha assegnato al Liceo “F. Enriques” come succursale. In questo gioco dei bussolotti l’edificio di Via Calafati viene da anni utilizzato come jolly e assegnato alle scuole che hanno carenza di aule, nel tentativo di far entrare tutti gli studenti negli edifici a disposizione della Provincia. Quando sembrava tutto sistemato, da una verifica dei Vigili del Fuoco effettuata due giorni prima del trasferimento è emerso che la Provincia non aveva depositato la SCIA per la certificazione antincendio dell’edificio, obbligatoria per le scuole. Mancando dei requisiti di sicurezza la Dirigente Scolastica del Liceo “F. Enriques” ha allora deciso di non accettare la soluzione di succursale proposta dalla Provincia ma di mantenere tutti gli studenti nella sede centrale, organizzando l’orario su doppi turni, mattina e pomeriggio. Così è iniziata la protesta degli studenti del liceo, con sciopero a oltranza e cortei ogni mattina fino alla sede della Provincia ed una partecipazione totale. Lavoratrici e lavoratori della scuola hanno preso parte alle alle manifestazioni, anche gli organi collegiali hanno preso posizione contro il trasferimento nella succursale che non ha requisiti di sicurezza e contro i doppi turni. Fin dai primi giorni la Provincia prova a smontare la protesta sostenendo che si tratti solo di problemi formali e procedurali ma che esiste una sostanziale sicurezza dell’edificio.\r\nDopo tre giorni di protesta ininterrotta esplode il caso, la stampa locale informa che sono 70 gli edifici scolastici non a norma in città, contando sia quelli di proprietà della Provincia (a guida PD) sia quelli di proprietà del Comune (a guida M5S). La neoinsediata Presidente della Provincia Marida Bessi e l’assessore regionale per l’istruzione Cristina Grieco, ex dirigente a Livorno dell’IIS “Vespucci – Colombo”, continuano a banalizzare la protesta. Dopotutto non c’è niente di eccezionale – sembra di leggere tra le righe di qualche giornale – buona parte delle scuole non hanno certificazioni, e l’edificio di Via Calafati è sicuro, fino a un mese prima ci stava proprio il “Vespucci”!\r\nIl mercoledì ormai però la questione è esplosa. In questo contesto il personale della Questura che sorveglia in gran numero le manifestazioni mette in atto pressioni per scongiurare un’estensione della protesta ad altre scuole e per evitare che si assumano forme di protesta più dure e rumorose. Intanto la dirigenza della scuola stava elaborando una terza soluzione con riduzione delle ore di lezione a 50 minuti e rotazioni su cinque giorni settimanali ma sia i docenti, sia l’Assemblea sindacale convocata dalle RSU della scuola, sia gli studenti respingono questa soluzione, uno stravolgimento d’orario sarebbe negativo per la didattica e per i tempi di vita di tutte e tutti. Inoltre lo scopo è avere una struttura adeguata per effettuare la didattica ordinaria, non una didattica compressa in uno spazio insufficiente.\r\nIl giovedì manifestano studenti da tutte le scuole, non riesce il tentativo di dividere gli studenti, la protesta si radicalizza e migliaia di persone occupano per ore Piazza del Municipio, davanti alla sede dell’amministrazione provinciale. La Provincia in quella mattina decide di ricevere solo la dirigenza della scuola, e tratta con arroganza le delegazioni di docenti, studenti e genitori, incontrandole di fatto solo per informarle di quanto già deciso. Dopo una lunghissima attesa infatti viene comunicato che la Provincia si sarebbe genericamente attivata per trovare una soluzione, mentre la scuola, tramite l’adozione dell’orario compresso, si sarebbe dovuta assumere l’impegno di interrompere la protesta e riavviare le lezioni. A quel punto è stato fatto notare che tale decisione certo non compete alla dirigenza ma a coloro che stanno protestando. Viene dunque ribadito che solo con risultati concreti la protesta si sarebbe interrotta, e il giorno seguente oltre mille persone sono tornate a manifestare fin sotto la Provincia.\r\nDopo questa quinta giornata di protesta, nel pomeriggio di venerdì, durante la conferenza stampa convocata dalle RSU della scuola in merito alla mobilitazione, arriva da parte della vicaria della dirigenza del Liceo “F. Enriques” la notizia che sarebbe stato raggiunto un accordo. La Provincia, con il coinvolgimento del Comune attraverso la vicesindaco – anche lei si presenterà alla conferenza stampa – avrebbe trovato una soluzione per avere 5 aule nella sede dell’Istituto“Buontalenti” in Via Zola. La “soluzione” appare immediatamente sulla stampa, assieme ad un bonario intervento dell’assessore regionale Grieco, che riconoscendo stavolta le ragioni degli studenti afferma con formidabile voltafaccia di essere pronta a aiutare a risolvere la situazione. Il problema è che le aule in questione già sono occupate da altre attività didattiche tra cui quelle del CPIA, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, che organizza corsi istituzionali statali per il conseguimento della licenza elementare e media, le cui attività sarebbero da ricollocare. Certo creare disagio e mettere in discussione gli spazi per un altro percorso educativo non può essere una soluzione, la lotta per spazi di studio e di lavoro sicuri e adeguati vale per tutti e va condotta insieme. Sabato 12 un nuovo corteo molto partecipato ha attraversato la città per concludersi in Piazza del Municipio. Al termine della manifestazione, negli interventi al microfono non si parla solo dell’edilizia scolastica, ma anche di sfruttamento e alternanza scuola lavoro ed è chiara la critica sia all’attuale governo sia ai precedenti.\r\n\r\nLunedì mattina riprende la lotta e arriva la notizia che la Provincia ha ceduto alla piazza ed affitterà gli spazi necessari ad ospitare tutte le classi, evitando così sia il trasferimento in edifici poco sicuri, sia i doppi turni.\r\n\r\nLa lotta paga.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario un compagno livornese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-15-livorno-stud-dario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Gennaio 2019","2019-01-15 12:42:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Edilizia scolastica: a Livorno esplode la lotta degli studenti",1547556143,[215,216,217,218],"http://radioblackout.org/tag/edilizia-scolastica/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/lotta-studentesca/","http://radioblackout.org/tag/studenti/",[220,221,24,222],"edilizia scolastica","livorno","Studenti",{"post_content":224},{"matched_tokens":225,"snippet":226,"value":227},[104],"studenti nella sede centrale, organizzando \u003Cmark>l’orario\u003C/mark> su doppi turni, mattina e","Una settimana di sciopero, blocchi e manifestazioni studentesche: la lotta per aule e scuole sicure degli studenti delle scuole superiori ha messo in difficoltà la controparte, che questo lunedì ha ceduto alle pressioni della piazza.\r\n\r\nLa protesta studentesca sui problemi dell’edilizia scolastica è iniziata lunedì 7 gennaio dal Liceo “F. Enriques” con scioperi e cortei quotidiani, per poi estendersi coinvolgendo tutte le scuole superiori della città portando in piazza 3000 studenti giovedì 10 gennaio. Importante la manifestazione di sabato 12, cui hanno preso parte studenti anche da Pisa, Pontedera, Arezzo, Rosignano e Portoferraio, oltre a lavoratrici e lavoratori della scuola, genitori, e tante persone solidali. Dal 2008/2010 non c’erano lotte studentesche così radicali e diffuse.\r\nUna lotta, che pur avendo un obiettivo pratico chiaro, esprime radicale opposizione alle politiche della Regione a guida PD, della città con giunta pentastellata e al governo nazionale gialloverde.\r\nVediamo i fatti e la scintilla che ha infiammato la protesta.\r\n\r\nQuest’anno il Liceo “F. Enriques” ha superato i 1200 studenti e ben sette classi non hanno spazio nella sede di Via della Bassata. Per alcuni mesi la Provincia, che ha la competenza dell’edilizia scolastica delle scuole superiori, ha pagato l’affitto di alcuni fondi commerciali a Porta a Mare, soluzione inadeguata e temporanea, in attesa di individuare un edificio come succursale. Da dicembre l’Ufficio Scolastico Provinciale si è spostato in Via Galilei lasciando libero un edificio in Piazza Vigo che è stato assegnato all’IIS “Vespucci – Colombo”, che ha potuto così lasciare libero l’edificio di Via Calafati, che la Provincia ha assegnato al Liceo “F. Enriques” come succursale. In questo gioco dei bussolotti l’edificio di Via Calafati viene da anni utilizzato come jolly e assegnato alle scuole che hanno carenza di aule, nel tentativo di far entrare tutti gli studenti negli edifici a disposizione della Provincia. Quando sembrava tutto sistemato, da una verifica dei Vigili del Fuoco effettuata due giorni prima del trasferimento è emerso che la Provincia non aveva depositato la SCIA per la certificazione antincendio dell’edificio, obbligatoria per le scuole. Mancando dei requisiti di sicurezza la Dirigente Scolastica del Liceo “F. Enriques” ha allora deciso di non accettare la soluzione di succursale proposta dalla Provincia ma di mantenere tutti gli studenti nella sede centrale, organizzando \u003Cmark>l’orario\u003C/mark> su doppi turni, mattina e pomeriggio. Così è iniziata la protesta degli studenti del liceo, con sciopero a oltranza e cortei ogni mattina fino alla sede della Provincia ed una partecipazione totale. Lavoratrici e lavoratori della scuola hanno preso parte alle alle manifestazioni, anche gli organi collegiali hanno preso posizione contro il trasferimento nella succursale che non ha requisiti di sicurezza e contro i doppi turni. Fin dai primi giorni la Provincia prova a smontare la protesta sostenendo che si tratti solo di problemi formali e procedurali ma che esiste una sostanziale sicurezza dell’edificio.\r\nDopo tre giorni di protesta ininterrotta esplode il caso, la stampa locale informa che sono 70 gli edifici scolastici non a norma in città, contando sia quelli di proprietà della Provincia (a guida PD) sia quelli di proprietà del Comune (a guida M5S). La neoinsediata Presidente della Provincia Marida Bessi e l’assessore regionale per l’istruzione Cristina Grieco, ex dirigente a Livorno dell’IIS “Vespucci – Colombo”, continuano a banalizzare la protesta. Dopotutto non c’è niente di eccezionale – sembra di leggere tra le righe di qualche giornale – buona parte delle scuole non hanno certificazioni, e l’edificio di Via Calafati è sicuro, fino a un mese prima ci stava proprio il “Vespucci”!\r\nIl mercoledì ormai però la questione è esplosa. In questo contesto il personale della Questura che sorveglia in gran numero le manifestazioni mette in atto pressioni per scongiurare un’estensione della protesta ad altre scuole e per evitare che si assumano forme di protesta più dure e rumorose. Intanto la dirigenza della scuola stava elaborando una terza soluzione con riduzione delle ore di lezione a 50 minuti e rotazioni su cinque giorni settimanali ma sia i docenti, sia l’Assemblea sindacale convocata dalle RSU della scuola, sia gli studenti respingono questa soluzione, uno stravolgimento d’orario sarebbe negativo per la didattica e per i tempi di vita di tutte e tutti. Inoltre lo scopo è avere una struttura adeguata per effettuare la didattica ordinaria, non una didattica compressa in uno spazio insufficiente.\r\nIl giovedì manifestano studenti da tutte le scuole, non riesce il tentativo di dividere gli studenti, la protesta si radicalizza e migliaia di persone occupano per ore Piazza del Municipio, davanti alla sede dell’amministrazione provinciale. La Provincia in quella mattina decide di ricevere solo la dirigenza della scuola, e tratta con arroganza le delegazioni di docenti, studenti e genitori, incontrandole di fatto solo per informarle di quanto già deciso. Dopo una lunghissima attesa infatti viene comunicato che la Provincia si sarebbe genericamente attivata per trovare una soluzione, mentre la scuola, tramite l’adozione dell’orario compresso, si sarebbe dovuta assumere l’impegno di interrompere la protesta e riavviare le lezioni. A quel punto è stato fatto notare che tale decisione certo non compete alla dirigenza ma a coloro che stanno protestando. Viene dunque ribadito che solo con risultati concreti la protesta si sarebbe interrotta, e il giorno seguente oltre mille persone sono tornate a manifestare fin sotto la Provincia.\r\nDopo questa quinta giornata di protesta, nel pomeriggio di venerdì, durante la conferenza stampa convocata dalle RSU della scuola in merito alla mobilitazione, arriva da parte della vicaria della dirigenza del Liceo “F. Enriques” la notizia che sarebbe stato raggiunto un accordo. La Provincia, con il coinvolgimento del Comune attraverso la vicesindaco – anche lei si presenterà alla conferenza stampa – avrebbe trovato una soluzione per avere 5 aule nella sede dell’Istituto“Buontalenti” in Via Zola. La “soluzione” appare immediatamente sulla stampa, assieme ad un bonario intervento dell’assessore regionale Grieco, che riconoscendo stavolta le ragioni degli studenti afferma con formidabile voltafaccia di essere pronta a aiutare a risolvere la situazione. Il problema è che le aule in questione già sono occupate da altre attività didattiche tra cui quelle del CPIA, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, che organizza corsi istituzionali statali per il conseguimento della licenza elementare e media, le cui attività sarebbero da ricollocare. Certo creare disagio e mettere in discussione gli spazi per un altro percorso educativo non può essere una soluzione, la lotta per spazi di studio e di lavoro sicuri e adeguati vale per tutti e va condotta insieme. Sabato 12 un nuovo corteo molto partecipato ha attraversato la città per concludersi in Piazza del Municipio. Al termine della manifestazione, negli interventi al microfono non si parla solo dell’edilizia scolastica, ma anche di sfruttamento e alternanza scuola lavoro ed è chiara la critica sia all’attuale governo sia ai precedenti.\r\n\r\nLunedì mattina riprende la lotta e arriva la notizia che la Provincia ha ceduto alla piazza ed affitterà gli spazi necessari ad ospitare tutte le classi, evitando così sia il trasferimento in edifici poco sicuri, sia i doppi turni.\r\n\r\nLa lotta paga.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario un compagno livornese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-15-livorno-stud-dario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[229],{"field":72,"matched_tokens":230,"snippet":226,"value":227},[104],{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":79},6692,{"collection_name":54,"first_q":234,"per_page":235,"q":234},"Lotario",6,{"facet_counts":237,"found":11,"hits":265,"out_of":323,"page":11,"request_params":324,"search_cutoff":32,"search_time_ms":43},[238,244],{"counts":239,"field_name":242,"sampled":32,"stats":243},[240],{"count":11,"highlighted":241,"value":241},"la perla di labuan","podcastfilter",{"total_values":11},{"counts":245,"field_name":31,"sampled":32,"stats":263},[246,248,249,251,253,255,257,259,261],{"count":11,"highlighted":247,"value":247},"Fulda",{"count":11,"highlighted":234,"value":234},{"count":11,"highlighted":250,"value":250},"Giovanna",{"count":11,"highlighted":252,"value":252},"Mary Read",{"count":11,"highlighted":254,"value":254},"Billy Lipton",{"count":11,"highlighted":256,"value":256},"Sonke Wortmann",{"count":11,"highlighted":258,"value":258},"Chevalier d'Eon",{"count":11,"highlighted":260,"value":260},"Donna Woolfolk Cross",{"count":11,"highlighted":262,"value":262},"Loreta Janeta Velazquez",{"total_values":264},9,[266],{"document":267,"highlight":290,"highlights":311,"text_match":318,"text_match_info":319},{"comment_count":43,"id":268,"is_sticky":43,"permalink":269,"podcastfilter":270,"post_author":271,"post_content":272,"post_date":273,"post_excerpt":49,"post_id":268,"post_modified":274,"post_thumbnail":275,"post_title":276,"post_type":277,"sort_by_date":278,"tag_links":279,"tags":289},"47334","http://radioblackout.org/podcast/la-perla-di-labuan-4-maggio-2018-la-papessa-e-le-altre/",[241],"eraunanotte...","\"Per il resto della sua vita si sarebbe chiesto quale pensiero buono o cattivo avesse diretto i suoi pensieri. Ma ora non aveva tempo. Era una possibilità. Forse non ne avrebbe mai avuto un'altra.\" Nel romanzo \"La papessa\" la scrittrice Donna Woolfolk Cross prende spunto da una delle tante leggende del medioevo per costruire e raccontare la storia di Giovanna, che ama e cerca il sapere più di ogni altra cosa. La sua epoca glielo proibisce in quanto donna, e allora si traveste da uomo e diventa papa nell'anno 854. Sette anni di ricerche dipingono un quadro vivace e dettagliato, tra intrighi per la corona imperiale (Carlo Magno é morto da poco), le incursioni dei vichinghi e dei saraceni, la medicina dell'epoca alla base di salassi, purganti e previsioni astrologiche. La papessa Giovanna probabilmente é una una delle tante leggende medievali come l'uomo selvatico, l'Eldorado e il Prete Gianni, ma pone la domanda se sia davvero possibile farsi passare a lungo per appartenente al sesso opposto. La storia ci offre alcuni esempi. Alla corte di Luigi XV il Chevalier d’Eon visse 46 anni da uomo e 37 da donna. Miranda Stuart esercitò la professione di chirurgo sotto il nome di James Berry in Inghilterra e nelle colonie, solo dopo la sua morte si scoprì che aveva un corpo femminile. Loreta Janeta Velazquez combatté con i sudisti nella guerra civile americana con il nome di Harry Buford. Dorothy Lucille Tipton divenne uno dei più applauditi pianisti di jazz e sassofonista negli anni 30 sotto il nome di Billy Tipton. Senza dimenticare le donne pirata Mary Read e Annie Bonny. Ce ne sono molti altri, e sono solo quelli di cui si è saputo, magari dopo la morte. Ma inseguire i propri sogni spesso comporta dolorose scelte. \"Non sono più l'ingenua ragazza languente d'amore. Sono padrona di me stessa, adesso. 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