","MIA. Arriva il reddito di esclusione sociale","post",1678218501,[63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/disoccupazione/","http://radioblackout.org/tag/mia/","http://radioblackout.org/tag/misura-di-inclusione-attiva/","http://radioblackout.org/tag/poverta/","http://radioblackout.org/tag/reddito-di-cittadinanza/","http://radioblackout.org/tag/sussidio/",[70,71,72,73,74,75],"disoccupazione","MIA","misura di inclusione attiva","povertà","reddito di cittadinanza","sussidio",{"post_content":77,"post_title":81,"tags":84},{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":80},[71],"Si chiamerà \u003Cmark>MIA\u003C/mark> – Misura di Inclusione Attiva – il","Si chiamerà \u003Cmark>MIA\u003C/mark> – Misura di Inclusione Attiva – il sussidio governativo che sostituirà il reddito di cittadinanza, che l’esecutivo ha deciso di rottamare.\r\nLa nuova misura tutela le famiglie e penalizza i singoli, secondo lo schema – dio patria famiglia – tanto caro a Meloni. Ma… A ben guardare i figli a carico alzano poco la cifra corrisposta, perché il governo vuole colpire gli immigrati e le immigrate che, statisticamente, hanno più figli. Così tutto torna.\r\nSi tratta, anche in questo caso, di una possibilità cui si accede solo con la disponibilità ad accettare qualunque lavoro venga proposto. Anche i minorenni con più di 16 anni sono tenuti a dimostrare di stare attivamente cercando un lavoro. Va da se che stage, corsi di formazione non pagati, vanno accettati in silenzio e a testa bassa.\r\nSinora le strutture preposte a proporre lavori ai non occupati erano solo pubbliche e funzionavano poco: con il \u003Cmark>MIA\u003C/mark> potranno entrare in campo le agenzie interinali, che, contando sulla paura della perdita del sussidio, potranno ricattare le vite di molte persone. 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La strategia neo-con si articola in due direzioni, entrambe funzionali al ricatto politico: da un lato, il drastico taglio ai finanziamenti destinati alla ricerca, soprattutto quella che si occupa di temi invisi all'arco reazionario come la disinformazione o la giustizia sociale; dall’altro, una stretta repressiva sui visti degli studenti internazionali. In questo secondo caso, l’amministrazione Trump ha avviato una prima ondata di revoche arbitrarie, in cui il solo fatto di comparire nei database della polizia – anche per infrazioni minime come una multa per eccesso di velocità o l’assenza di un biglietto in metropolitana – è sufficiente per giustificare l’espulsione. Le deportazioni colpiscono così anche studentx privx di qualsiasi esperienza di militanza e coinvolgimento politico. Una seconda ondata di revoche dei visti sembra stia adesso assumendo connotazioni più ideologiche: i visti vengono revocati in base a segnalazioni della condotta degli studenti sui social media, e a chi ha partecipato alle mobilitazioni politiche, come nel caso di Mahmud Khalil, arrestato e recluso in Louisiana in attesa di deportazione per aver organizzato manifestazioni a sostegno della Palestina.\r\nIn questo contesto, gli atenei non possono essere considerati semplici spettatori passivi – o addirittura vittime – della strategia repressiva trumpiana. La criminalizzazione della militanza studentesca, in particolare di quella legata alla questione palestinese, ha preceduto l’attuale presidenza, ed è stata legittimata proprio da quelle stesse istituzioni accademiche che oggi denunciano l’ingerenza del presidente Trump nei loro «affari interni». Sono state infatti le università a permettere l’ingresso della polizia nei campus quando questi erano occupati dalle accampate per la Palestina, a tollerare arresti arbitrari e pratiche di schedatura politica. Questo atteggiamento ha di fatto anticipato e reso possibile la retorica reazionaria oggi adottata a livello federale, offrendo al potere esecutivo strumenti e linguaggi già collaudati.\r\nIn questo scenario e dopo un primo momento di shock, i collettivi per la Palestina e le militanze studentesche americane si stanno organizzando per reagire. Alla NYU, ad esempio, l'esperienza delle accampate in solidarietà con Gaza dell'anno scorso ha modificato radicalmente la percezione collettiva dell’università, trasformandola da semplice luogo di passaggio in uno spazio di connessione e organizzazione politica: è nata così una comunità resistente, capace adesso di fare fronte comune di fronte alla crescente repressione. Ed è proprio grazie a questi legami che molti e molte stanno tornando a mobilitarsi in quella che sembra annunciarsi come un'altra tenace battaglia sui campus americani.\r\nNe abbiamo parlato con una compagna studentessa della New York University.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Alia-NYU-doppiato.mp3\"][/audio]\r\nAlcuni link utili per approfondire:\r\n0) Pagina instagram del collettivo Students for Justice in Palestine della NYU\r\n1) Trump is trying to deport students who show up in a criminal records check, but many have never been convicted\r\n2) Press release from NYU Sanctuary\r\n3) NYU law professors criticize Trump\r\n4) Resisting repression: what's next for the student fight for Palestine?\r\n5) Che cosa significa essere definita persona non grata dalla mia università","23 Aprile 2025","2025-04-23 17:49:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/palestine-usa-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"196\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/palestine-usa-300x196.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/palestine-usa-300x196.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/palestine-usa-1024x669.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/palestine-usa-768x502.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/palestine-usa.png 1225w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso una nuova stagione di resistenza nelle università americane",1745430521,[130,131,132],"http://radioblackout.org/tag/solidarieta-palestina/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[134,135,136],"solidarietà palestina","Stati Uniti","Trump",{"post_content":138},{"matched_tokens":139,"snippet":141,"value":142},[140],"mia","definita persona non grata dalla \u003Cmark>mia\u003C/mark> università","In questa intervista con una studentessa della New York University proviamo a fare il punto su quella che viene raccontata come l'offensiva di Trump contro le università americane – una offensiva che sembra colpire in modo particolarmente violento i settori più militanti e politicizzati degli studenti, dei docenti e del personale universitario. 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Ogni gazzettiere dirà la sua. Anche se la ggggente l'ha già eletto nuovo eroe popolare. Come ha ben sintetizzato (speranza!) un consulente presso il \"Network Contagion Resarch Institute\" analizzando le tome di di messaggi solidali in rete:\r\n\r\n\"L'uccisione di Thompson viene spiegata come una specie di segnale d'inizio di una più ampia guerra di classe\"\r\n\r\nResta su tutto la chiarezza del gesto e le motivazioni che lo stesso ha vergato sulla sua lettera-testamento.\r\n\r\nUn commento dal nostro corrispondente dalla East Coast, Felice Mometti\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Mometti_mangione_10_12_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n“Per i federali,\r\nsarò breve, perché rispetto ciò che fate per il nostro Paese. Per risparmiarvi una lunga indagine, vi dico chiaramente che non ho collaborato con altri.\r\nSi è trattato di un'operazione piuttosto banale: un po' di ingegneria sociale elementare, CAD di base, molta pazienza. Il taccuino a spirale, se presente, contiene alcuni appunti e liste di cose da fare che ne illustrano il succo. La mia tecnologia è piuttosto bloccata perché lavoro nel mondo dell’ingegneria, quindi probabilmente non ci sono molte informazioni.\r\nMi scuso per eventuali traumi, ma era necessario farlo. Francamente, questi parassiti se la sono cercata. Un promemoria: gli Stati Uniti hanno il primo sistema sanitario più costoso al mondo, eppure siamo al 42° posto per aspettativa di vita. La United è la [indecifrabile] più grande azienda degli Stati Uniti per capitalizzazione di mercato, dietro solo a Apple, Google e Walmart. È cresciuta, ancora e ancora, ma la nostra aspettativa di vita? No, la realtà è che queste [indecifrabili] sono semplicemente diventate troppo potenti e continuano ad abusare del nostro Paese per ottenere immensi profitti perché il popolo americano ha permesso loro di farla franca.\r\nOvviamente il problema è più complesso, ma non ho spazio e francamente non pretendo di essere la persona più qualificata per esporre l’argomento completo. Ma molti hanno illuminato la corruzione e l’avidità (ad esempio Rosenthal, Moore), decenni fa, e i problemi semplicemente rimangono. A questo punto non si tratta di un problema di consapevolezza, ma di evidenti giochi di potere.\r\nEvidentemente sono il primo ad affrontarlo con così brutale onestà”.","11 Dicembre 2024","2024-12-11 19:44:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"187\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-300x187.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-300x187.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-1024x638.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-768x478.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-1536x957.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-2048x1275.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il sintomo Mangione",1733945792,[165,166,131,167],"http://radioblackout.org/tag/farmaceutica/","http://radioblackout.org/tag/luigi-mangione/","http://radioblackout.org/tag/united-healthcare/",[169,170,135,171],"farmaceutica","Luigi Mangione","united healthcare",{"post_content":173},{"matched_tokens":174,"snippet":175,"value":176},[140],"ne illustrano il succo. 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Questa creazione de gigante dei minigiochi Smartsoft, che anordna regalato ai giocatori un capolavoro come JetX.","26 Maggio 2024","2024-05-26 13:14:52","Recensione di Planetwin365 Casinò: Sito, Bonus e App Mobile",1716729292,[],[],{"post_content":197},{"matched_tokens":198,"snippet":199,"value":200},[140],"più sostanziose, che approfondisco nella \u003Cmark>mia\u003C/mark> recensione della slot Millionaire Genie","ContentWarum Nine Casino führend im Bereich mobiler Spiele istDomande frequenti su Planetwin 365 Casinò\r\n\r\nSu questi casinò online potrete trovare ricchi cataloghi che comprendono sia slot classiche che titoli innovativi, come le divertenti slot Slingo. Una delle slot online che pagano di più in assoluto è senza dubbio 1492 Uncharted Sea di Thunderkick, ambientata nelle misteriose profondità marine e contraddistinta oltre che da un generoso RTP da un design ispiratissimo. 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Parallelamente portano avanti richieste legate al Campus:\r\n- fine della repressione verso gli studenti palestinesi, ovvero fine dei processi disciplinari, di targeting, e di espulsione dalle residenze che l'amministrazione universitaria ha portato avanti dall'inizio dell'occupazione\r\n- un controllo comunitario sul processo di land grabbing - o gentrificazione - operato dalla Columbia nella zona di Harlem, fermando l'espansione dell'Università nel quartiere e lasciando spazio ai residenti.\r\n\r\nVenerdì 19 aprile l'accampamento viene sgomberato da un ingente gruppo di forze dell'ordine e vengono arrestatx più di 100 attivistx.\r\n\r\nNonostante il primo sgombero, gli arresti e le sospensioni, il South Lawn viene rioccupato, ottenendo il favore di molti membri delle facoltà e personale docente.\r\nIl clima di tensione interno al Campus - soprattutto date le pressioni politiche degli investitori esterni sulla rettrice Shafik - ha portato alla reintegrazione della didattica a distanza. Nel frattempo la protesta si è estesa a varie università americane (NYU, Harvard, Yale, Mit etc).\r\n\r\nQUI VI PRESENTIAMO UN PODCAST REGISTRATO E PRODOTTO DA UN REDATTORE DELL'INFO E PERITO SONORO - ING. SOLLAZZI - INSIEME AD ANNA GIOVANNA.\r\n\r\nEntrambi si trovano al momento sul luogo delle proteste e ci informano che l'accampamento della Columbia è accessibile solo per chi ha la tessera della Columbia o addetti Press. Per questo le registrazioni del podcast sono state fatte all'esterno, seguendo i vari rally e sit-in che si svolgono ogni giorno di fronte ai cancelli dell'Università e le dirette della radio del campus WKCR che segue la situazione in diretta.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/CU-x-infovene-rbo-04.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTrascrizione e traduzione delle interviste\r\n\r\nNell'ordine:\r\n- notizia in diretta di sgombero del primo encampent su WKCR\r\n- ragazzo al rally di fronte ai cancelli - statements + intervista\r\n- lettura della mail mandata dalla rettrice Shafik agli studenti/studentesse della Columbia per motivare l'invio dell'NYPD all'interno del Campus e gli arresti\r\n\r\nSpeaker 1 00:00:00.900\r\n«Just to let listeners know if they're just tuning in now. There is currently NYPD presence on Columbia's campus. It's currently 1:18 p.m. the presence began around 1:13 p.m. so about five minutes. And we have, upwards of 100 NYPD officers, both on campus and also, entering the encampment. It seems that the occupants are currently in a circle seated around, um, the sort of central area of the lawn. There seems to be some interaction with NYPD so far, but it doesn't seem like there is much, communication verbally. but they are, um, approaching the encampment in, uh, the encampment members who are in a circle there.»\r\n\r\nPer chi si è appena sintonizzato - la polizia di New York è entrata nel campus della Columbia circa cinque minuti fa: ci sono +100 agenti, gli occupanti siedono in cerchio intorno all'accampamento, ci sono scarse interazioni verbali con la polizia.\r\n\r\nSpeaker 2 00:01:04.290\r\n«Okay. We therefore declare this institution illegitimate, and we have created a liberated autonomous zone on the southwest lawn in solidarity with our Palestinian brothers and sisters, and in solidarity with all the free people of planet Earth. This university will divest from all military industry. This university will grant amnesty to all the students involved in this and in other pro-Palestinian demonstrations. And this university will, in all future incidents, keep the NYPD off of our campus. These things will come to pass through our hard work, through Our determination, through our solidarity and our love. All human beings on planet Earth, and so we therefore invite you Be a part of this historic success in the liberation of the Palestinian people. The liberation of all free human beings planet Earth. We love you so much. Thank you for being out here. This is welcome not only to the people that are entering the building, but are welcome to the people of Earth to come in and see what's happening and to understand that this is a multi vectored movement. That includes each independent struggle. So we've had excellent programming throughout the entire Event, throughout the entire occupation. It's been truly wonderful. Like we've had teachings, from professors. We've had teachings from Occupy Wall Street members. We've had just a fantastic education, far better than the imperial education handed to us by the forces that be within the university. Yes. The professors, I believe, have voted to wildcat strike. In support of the students and I believe, and I would call upon Serene Jones and Reverend Doctor Cornel West of Union Theological Seminary to please join us students here on the lawn to make sure that students have amnesty, that Columbia divests from all military industry and that the NYPD are kept forever off of our campus.»\r\n\r\nDichiariamo illegittima questa istituzione, abbiamo creato una zona autonoma liberata sul prato a sud-ovest in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle palestinesi. Questa università si distaccherà da tutte le industrie militari; concederà l'amnistia a tutti gli studenti coinvolti in questa e in altre manifestazioni pro-palestinesi; e in tutti gli incidenti futuri, terrà la polizia fuori dal nostro campus. Queste cose si realizzeranno grazie al nostro duro lavoro, alla nostra determinazione, alla nostra solidarietà e al nostro amore e per questo vi invitiamo a partecipare questo storico successo x liberazione del popolo palestinese. (...)\r\n\r\nQuesto è un benvenuto non solo per chi sta entrando, ma x per chi viene a vedere cosa sta accadendo e a comprendere che questo è un movimento multi-vettoriale che include ogni lotta indipendente.\r\nAbbiamo avuto un'eccellente programmazione per tutta l'occupazione, abbiamo avuto lezioni da parte di professori e membri di Occupy Wall Street. Abbiamo avuto un'educazione fantastica, molto migliore dell'educazione imperialista che ci è stata impartita dall'università. E questi professori hanno supportato lo sciopero selvaggio a sostegno degli studenti e li invito a unirsi a noi sul prato per assicurarsi che gli studenti abbiano l'amnistia, che la Columbia si ritiri da tutte le industrie militari e che la polizia di New York sia tenuta per sempre fuori dal nostro campus.\r\n\r\nSpeaker 1 00:03:59.960\r\n«Um. All right. Thank you for that. We are also hearing news that they are actively recording the encampment, uh, individuals in there. Um, I this is this is breaking news. We've just received a message from my peers that they have received a message from Nemat Shafik addressing the Columbia community. This was sent literally minutes ago at 1:17 p.m. on Thursday, April 18th, 2024. It's currently 1:23 pm. This is the email. It is addressed to the Columbia community. again, this was sent at 1:17. I want to make note that police presence began on Columbia's campus at 1:13 p.m. This is again a message from Columbia President Shafiq. I'm reading this morning. I had to make a decision that I hoped would never be necessary. I have always said that the safety of our community was my top priority, and that we needed to preserve an environment where everyone could learn in a supportive context out of an abundance of concern for the safety of [...]»\r\n\r\nSappiamo che la polizia sta registrando il campo e chi è dentro. Ora abbiamo una breaking news, abbiamo appena ricevuto il messaggio da alcuni colleghi che hanno ricevuto una mail da Nemat Shafik rivolta alla community della Columbia. Pochi minuti fa, il 18 apprile, pochi minuti dopo l'ingresso della polizia nel campus. questo è il messaggio: \"Questa mattina ho dovuto prendere una decisione che speravo non fosse necessaria. Ho sempre detto che la sicurezza della nostra comunità è la mia priorità e che dobbiamo preservare un ambiente dove ognuno può imparare in un contesto supportive. Per questo ho autorizzato il dipartimento di Polizia di New York a sgomberare l'accampento nel South Lawen che era stato allestito mercoledì mattina dagli studenti. Ho preso questa scelta straordinaria perché le circostanze sono straordinarie. Gli individui che hanno realizzato l'accampamento violano una lunga lista di regole, per le quali sono stati avvisati direttamente con varie notifiche, incluso un avviso scritto che li informava della sospensione nel caso in cui fossero rimasti nell'accampamento. Abbiamo anche proposto di continuare a discutere e farci carico delle loro preoccupazioni se avessero acconsentito a disperdersi.\r\nSono rammaricata che ogni tentativo di risoluzione è stato respinto dagli studenti coinvolti. Come risultato, la polizia è ora nel campo per sgomberare l'accampamento.\r\nLe proteste sono un componente essenziale nella storia della Columbia e della libertà di parola in America e nei nostri campus. Lavoriamo duro per mantenere un equilibrio tra il diritto degli studenti di esprimere le loro idee politiche e la necessità di proteggere gli altri studenti dalla retorica che diventa aggressione e discriminazione. Abbiamo aggiornato i regolamenti sulle proteste per permettere manifestazioni all'ultimo minuto permettendo comunque agli studenti di seguire i corsi e ai laboratori e biblioteche di rimanere attive. L'attuale accampamento viola tutte questi nuovi regolamenti, disturba seriamente la vita del campus e crea un ambiente aggressivo e intimidatorio per molti dei nostri studenti.\r\nLa Columbia si impegna nella libertà accademica e di espressione politica, ma all'interno di regole stabilite e con il rispetto della sicurezza di tutti. Le regole che abbiamo per le manifestazioni servono per rispettare sia il diritto d'espressione che la sicurezza il funzionamento dell'università. Abbiamo capito che la polizia stava entrando nel Campus e ci siamo seduti per terra, cantando inni e canzoni di rivoluzione - continuando fino al commissariato. Saremo qui finché non verrà garantita l'amnistia per tutti gli studenti, nessuna negoziazione, non abbandoneremo i nostri compagni finché l'ultimo non sarà rilasciato.\r\n\r\n \r\n\r\nPagine utili per seguire gli sviluppi, o saperne più di storia, sono qui e qui.","29 Aprile 2024","2024-04-29 16:37:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-1536x768.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","GAZA SOLIDARITY ENCAMPMENT / Voci dall'area liberata",1714402492,[219,220,221,222,223,224],"http://radioblackout.org/tag/america/","http://radioblackout.org/tag/boicottaggio/","http://radioblackout.org/tag/occupazione/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[226,227,228,229,15,230],"america","boicottaggio","occupazione","palestina","università",{"post_content":232},{"matched_tokens":233,"snippet":234,"value":235},[140],"della nostra comunità è la \u003Cmark>mia\u003C/mark> priorità e che dobbiamo preservare","Mercoledì 17 Aprile nasce nel South Lawn dell Columbia University (come nelle proteste del '68 contro la guerra in Vietnam) il 'Gaza Solidarity Encampment', un accampamento permanente in protesta organizzato da Columbia University Apartheid Divest (CUAD), Students for Justice in Palestine and Jewish Voice for Peace.\r\n\r\nGli studenti e studentesse chiedono trasparenza finanziaria sugli investimenti dell'Università; il disinvestimento totale da aziende e istituzioni che traggono profitto dall'apartheid e occupazione israeliana e il boicottaggio accademico delle relazioni con le università israeliane. 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Questa università si distaccherà da tutte le industrie militari; concederà l'amnistia a tutti gli studenti coinvolti in questa e in altre manifestazioni pro-palestinesi; e in tutti gli incidenti futuri, terrà la polizia fuori dal nostro campus. Queste cose si realizzeranno grazie al nostro duro lavoro, alla nostra determinazione, alla nostra solidarietà e al nostro amore e per questo vi invitiamo a partecipare questo storico successo x liberazione del popolo palestinese. (...)\r\n\r\nQuesto è un benvenuto non solo per chi sta entrando, ma x per chi viene a vedere cosa sta accadendo e a comprendere che questo è un movimento multi-vettoriale che include ogni lotta indipendente.\r\nAbbiamo avuto un'eccellente programmazione per tutta l'occupazione, abbiamo avuto lezioni da parte di professori e membri di Occupy Wall Street. Abbiamo avuto un'educazione fantastica, molto migliore dell'educazione imperialista che ci è stata impartita dall'università. E questi professori hanno supportato lo sciopero selvaggio a sostegno degli studenti e li invito a unirsi a noi sul prato per assicurarsi che gli studenti abbiano l'amnistia, che la Columbia si ritiri da tutte le industrie militari e che la polizia di New York sia tenuta per sempre fuori dal nostro campus.\r\n\r\nSpeaker 1 00:03:59.960\r\n«Um. All right. Thank you for that. We are also hearing news that they are actively recording the encampment, uh, individuals in there. Um, I this is this is breaking news. We've just received a message from my peers that they have received a message from Nemat Shafik addressing the Columbia community. This was sent literally minutes ago at 1:17 p.m. on Thursday, April 18th, 2024. It's currently 1:23 pm. This is the email. It is addressed to the Columbia community. again, this was sent at 1:17. I want to make note that police presence began on Columbia's campus at 1:13 p.m. This is again a message from Columbia President Shafiq. I'm reading this morning. I had to make a decision that I hoped would never be necessary. I have always said that the safety of our community was my top priority, and that we needed to preserve an environment where everyone could learn in a supportive context out of an abundance of concern for the safety of [...]»\r\n\r\nSappiamo che la polizia sta registrando il campo e chi è dentro. Ora abbiamo una breaking news, abbiamo appena ricevuto il messaggio da alcuni colleghi che hanno ricevuto una mail da Nemat Shafik rivolta alla community della Columbia. Pochi minuti fa, il 18 apprile, pochi minuti dopo l'ingresso della polizia nel campus. questo è il messaggio: \"Questa mattina ho dovuto prendere una decisione che speravo non fosse necessaria. Ho sempre detto che la sicurezza della nostra comunità è la \u003Cmark>mia\u003C/mark> priorità e che dobbiamo preservare un ambiente dove ognuno può imparare in un contesto supportive. Per questo ho autorizzato il dipartimento di Polizia di New York a sgomberare l'accampento nel South Lawen che era stato allestito mercoledì mattina dagli studenti. Ho preso questa scelta straordinaria perché le circostanze sono straordinarie. Gli individui che hanno realizzato l'accampamento violano una lunga lista di regole, per le quali sono stati avvisati direttamente con varie notifiche, incluso un avviso scritto che li informava della sospensione nel caso in cui fossero rimasti nell'accampamento. Abbiamo anche proposto di continuare a discutere e farci carico delle loro preoccupazioni se avessero acconsentito a disperdersi.\r\nSono rammaricata che ogni tentativo di risoluzione è stato respinto dagli studenti coinvolti. Come risultato, la polizia è ora nel campo per sgomberare l'accampamento.\r\nLe proteste sono un componente essenziale nella storia della Columbia e della libertà di parola in America e nei nostri campus. Lavoriamo duro per mantenere un equilibrio tra il diritto degli studenti di esprimere le loro idee politiche e la necessità di proteggere gli altri studenti dalla retorica che diventa aggressione e discriminazione. Abbiamo aggiornato i regolamenti sulle proteste per permettere manifestazioni all'ultimo minuto permettendo comunque agli studenti di seguire i corsi e ai laboratori e biblioteche di rimanere attive. L'attuale accampamento viola tutte questi nuovi regolamenti, disturba seriamente la vita del campus e crea un ambiente aggressivo e intimidatorio per molti dei nostri studenti.\r\nLa Columbia si impegna nella libertà accademica e di espressione politica, ma all'interno di regole stabilite e con il rispetto della sicurezza di tutti. Le regole che abbiamo per le manifestazioni servono per rispettare sia il diritto d'espressione che la sicurezza il funzionamento dell'università. Abbiamo capito che la polizia stava entrando nel Campus e ci siamo seduti per terra, cantando inni e canzoni di rivoluzione - continuando fino al commissariato. Saremo qui finché non verrà garantita l'amnistia per tutti gli studenti, nessuna negoziazione, non abbandoneremo i nostri compagni finché l'ultimo non sarà rilasciato.\r\n\r\n \r\n\r\nPagine utili per seguire gli sviluppi, o saperne più di storia, sono qui e qui.",[237],{"field":109,"matched_tokens":238,"snippet":234,"value":235},[140],{"best_field_score":148,"best_field_weight":149,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":150,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":241,"highlight":262,"highlights":267,"text_match":146,"text_match_info":270},{"cat_link":242,"category":243,"comment_count":49,"id":244,"is_sticky":49,"permalink":245,"post_author":52,"post_content":246,"post_date":247,"post_excerpt":55,"post_id":244,"post_modified":248,"post_thumbnail":249,"post_thumbnail_html":250,"post_title":251,"post_type":60,"sort_by_date":252,"tag_links":253,"tags":258},[46],[48],"87221","http://radioblackout.org/2024/02/da-napoli-a-torino-presidi-contro-la-rai-caricati-dalla-polizia/","TORINO:\r\nQuesto martedì 13 febbraio era stato chiamato un presidio davanti alla sede RAI, in via Verdi 16, nel pieno centro di Torino, che seguiva quelli di Roma e Napoli. La volontà dei partecipanti era quella di denunciare la censura e la narrazione a senso unico dell'emittente di Stato, schierata unicamente a sostegno di Israele. Nonostante sia un fatto risaputo, ha fatto scalpore la notizia di un comunicato RAI letto durante la trasmissione Domenica In, con affermazioni come \"ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre\" e le parole dell'ad RAI Roberto Sergio:\"La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta.\"\r\n\r\nIl presidio è stato subito raggiunto da centinaia di persone, le quali hanno completamente bloccato l'accesso alla sede della RAI su via Verdi con cori e bandiere. Davanti ai cancelli si trovava già schierata la celere in tenuta antisommossa. Dopo un primo momento di interventi al megafono il presidio si è trasformato in un corteo spontaneo per le vie del centro. Con un giro ad anello i manifestanti sono poi tornati davanti alla RAI. Ad attenderli tre blindati e agenti con scudi e manganelli in mano, i quali non hanno atteso a lungo per effettuare delle cariche, una di seguito all'altra, a cui chi era in strada ha risposto compatto, rimanendo davanti all'ingresso. Solo molti minuti dopo il corteo è ripartito, fermandosi davanti al McDonald di via Sant'Ottavio per esprire il proprio dissenso all'appoggio dato dall'azienda all'esercito Israeliano, e terminando in Piazza Castello.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un'attivista di Progetto Palestina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/PresidioRAI.13022024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUn articolo su Osservatorio Repressione sulla vicenda:\r\nDopo Napoli, anche a Torino la polizia carica il presidio davanti alla RAI: L’Italia è unita solo nella repressione\r\n \r\nNAPOLI:\r\nLa mattina dello stesso giorno, il 13 febbraio, davanti alla sede RAI di Napoli, in viale Marconi, si era radunato un presidio per la Palestina, contro la censura dell'emittente e il genocidio a Gaza, come quelli di Roma e Torino. A una delegazione di manifestanti era stato concesso di entrare nella sede, invasa così da cartelli come \"RAI - Radio Televisione IsRAIeliana\".\r\n\r\nIntanto però il presidio viene caricato dai reparti della celere: si contano cinque feriti tra i manifestanti, oltre a un fotografo. Lo stesso copione repressivo che verrà ripreso dagli agenti torinesi la sera dello stesso giorno, anche lì con alcuni feriti.\r\n\r\nDa aggiungere che, prima del presidio di Napoli, ad alcune persone considerate \"portavoci\" della protesta era stato notificato dalla Digos un avviso che prescriveva di \"non creare intrarcio alle attività della RAI\", di \"non esporre vessilli, striscioni, bandiere discriminatorie o a carattere razziale o religioso\" e di \"non pronunciare slogan inneggianti all’odio razziale\". Un chiara presa di posizione da parte del questore di Napoli, Maurizio Agricola.\r\n\r\nNe hanno parlato ai nostri microfoni Mimì Ercolano, di Si Cobas, insieme a Dario Oropallo e Valter Iannucci del Laboratorio politico Iskra:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/presidioNapoli.14022024.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNe parla Giuseppe Cozzolino:\r\nNapoli: cariche di polizia al presidio per la Palestina sotto la sede della Rai\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","14 Febbraio 2024","2024-02-14 11:50:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/IMG_3425-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/IMG_3425-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/IMG_3425-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/IMG_3425-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/IMG_3425-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/IMG_3425-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/IMG_3425-2048x1536.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Da Napoli a Torino: presidi contro la RAI caricati dalla polizia",1707911452,[254,255,222,256,257],"http://radioblackout.org/tag/cariche/","http://radioblackout.org/tag/napoli/","http://radioblackout.org/tag/rai/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[259,260,229,261,20],"cariche","napoli","rai",{"post_content":263},{"matched_tokens":264,"snippet":265,"value":266},[140],"parole dell'ad RAI Roberto Sergio:\"La \u003Cmark>mia\u003C/mark> solidarietà al popolo di Israele","TORINO:\r\nQuesto martedì 13 febbraio era stato chiamato un presidio davanti alla sede RAI, in via Verdi 16, nel pieno centro di Torino, che seguiva quelli di Roma e Napoli. 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Poi vaga per un mese finchè un gendarme lo arresta. In carcere scrive la sua storia che Michel Foucault, uno dei maggiori studiosi di storia della follia, raccoglie con gli atti del processo, le testimonianze e molti articoli di giornale. Il libro \"Io, Pierre Riviére, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello... - Un caso di parricidio nel XIX secolo\" del 1976 ci rimanda al mondo interiore dell'assassino e alla società del suo tempo. \"Ero divorato da idee di grandezza e d'immortalità, mi stimavo molto più degli altri, ma avevo vergogna a dirlo.\" Prima della strage Pierre era considerato un ragazzo introverso, taciturno e un po' strano. \"A volte parlava da solo con la testa rivolta in alto, come se parlasse agli alberi, a volte lanciava grida orribili.\" (Geneviève Quesnel, 36 anni, casalinga). Nella Francia uscita dalla rivoluzione la condizione di chi vive nella campagna è cambiata poco, al posto dei nobili ci sono gli intendenti, i notai, gli ispettori fiscali. La vita é fatta di fatica, fame, malattia e paura, a cui molti reagiscono con la violenza verso gli altri e sé stessi. La moglie di un bracciante non sopporta più il pianto per la fame del suo bambino e lo sgozza. Un vignaiolo abbandona il suo villaggio, vive come un selvaggio, aggredisce una bambina, la squarta, ne succhia il cuore e ne beve il sangue. Pierre Riviére é condannato a morte, ma ottiene la grazia e la pena é commutata nel carcere a vita. Il 20 ottobre 1840 si impicca in cella. \"Ora che ho fatto conoscere tutta la mia mostruosità, attendo la sorte che mi é destinata.\" Buon ascolto.\r\n\r\n ","28 Novembre 2020","2020-11-28 09:01:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/RIVIERE1-1-195x110.jpg","IO, PIERRE RIVIERE, AVENDO SGOZZATO MIA MADRE - LA PERLA DI LABUAN 27/11/2020","podcast",1606553884,[],[],{"post_content":344,"post_title":348},{"matched_tokens":345,"snippet":346,"value":347},[140,140],"questo crimine orrendo, cominciando da \u003Cmark>mia\u003C/mark> madre, poi \u003Cmark>mia\u003C/mark> sorella e","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/2020.11.27-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Presi la roncola e commisi questo crimine orrendo, cominciando da \u003Cmark>mia\u003C/mark> madre, poi \u003Cmark>mia\u003C/mark> sorella e il mio fratellino.\" Il 3 giugno 1835 nel comune di Aunay in Francia Pierre Rivére uccide la madre, la sorella e il fratellino. 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Pillole sintetiche dal mondo-guerra.\r\n1.6 (5.05.25)\r\n\r\nL’automobile è stata a lungo la metafora della superiorità dell’Occidente capitalistico nei confronti del resto del mondo, in cui le popolazioni viaggiavano a piedi o al più a cavallo e ne ha rappresentato uno dei cuori pulsante della struttura industriale, diventando una merce di massa che implicava la crescita tanto dello sfruttamento lavorativo salariato, quanto dei consumi che, ça va sans dire, del progresso tecnico. E’ stata anche un potente propulsore di due mitologie capitaliste. Quella della “libertà\" intesa come possibilità resa via via più accessibile alle masse di potersi muovere con più facilità, che ha contribuito a mistificare la libertà intesa come possibilità di preservare degli spazi di autonomia esistenziale. E quella del mondo inteso come \"frontiera\" sempre più dominabile, la riduzione della distanza, il mondo \"a portata\".\r\n\r\nOggi l'industria dell'automobile europea è in profondo declino. 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Un piano che, peraltro, ha solo la parvenza semantica di \"sovranismo\", nel momento in cui gli esiti della scellerata guerra per procura combattuta in Ucraina svelano ancor più il ruolo vassallo degli Stati europei rispetto agli Stati Uniti: le armi per l'Unione Europea sono affari per il grande capitale finanziario statunitense.\r\n\r\nAll'interno dell'attuale guerra mondiale \"a pezzi\", particolare rilevanza assume nell'industria automobilistica il ruolo dell'automazione, con la corsa ai veicoli a guida autonoma, in cui si svela la compenetrazione tra civile e militare e la guerra a un'umanità considerata sempre più eccedente.\r\n\r\nCiò che è certo è che il nesso tra industria dell'automobile, settore della difesa e dominio tecnico non ha nulla di nuovo se pensiamo alla storia del Novecento e all'intreccio tra guerra interna - la disciplina nelle fabbriche attraverso la militarizzazione degli operai - ed esterna - basti pensare che lo stabilimento di Mirafiori sorge sui cadaveri della guerra d'Etiopia - nel caso del capitalismo incarnato dalla FIAT degli Agnelli, a Torino. 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Una storia politica, musicale, controculturale e di militanza, che attraversa gli anni Ottanta, nella Torino che si avviava a essere una città post-industriale, tra fine della lotta armata e riflusso.\r\n\r\n«Noi sentivamo di avere una collocazione forte! Io nell’84 quando abbiamo cominciato, avevo vent’anni, eravamo giovani, ma ci sentivamo di avere un grande compito e anche in completa controtendenza. Io, Marco e Sergio abbiamo vissuto il riflusso in modo molto forte, quando tutti si ritiravano, noi avanzavamo».\r\n\r\n«Non rinnego affatto la mia storia in S-Contro, anzi la rivendico, perché senza questo elemento formativo non credo che avrei potuto fare il percorso che ho fatto, anche con la libertà di pensiero che, credo, di aver mantenuto... 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