","IL RISIKO BANCARIO ACCELERA. 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Inoltre, Betpoint offre anche scommesse live, con aggiornamenti in tempo reale e statistiche dettagliate, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente mentre guardi i match. Betpoint offre una combinazione di marchi famosi e meno conosciuti per le sue live sessions. Puoi trovare Ezugi, che è conosciuta ma non popolare come Evolution o Playtech, insieme ad altri fornitori italiani e internazionali.\r\nBonus di benvenuto Betpoint\r\nPresenti inoltre live ticker, animazione grafica dei match e statistiche base, come del resto anche su SportPesa scommesse live. Le opzioni di scommessa sul basket in tempo reale sono una trentina, mentre il tennis in-play oscilla tra 10 e 15. Il payout di Betpoint scommesse live è 90.98%, calcolato su tanti sport tra cui volley e badminton.\r\nI nuovi iscritti ricevono un bonus senza deposito Betpoint?\r\nSe hai domande tecniche o semplicemente hai una domanda da porre, puoi contattare facilmente il servizio clienti. Il servizio di chat è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e gli agenti dell’assistenza clienti rispondono in modo efficiente e utile. Inoltre Betpoint ha anche un blog dove puoi trovare tantissime informazioni su come utilizzare il casinò online. Inoltre, se desideri risolvere tu stesso il problema, troverai un elenco molto completo di domande e risposte nella sezione Domande frequenti. Se preferisci testare le tue abilità ai tavoli da gioco, Betpoint offre un’ampia selezione di opzioni.\r\nLa scelta di giochi da tavolo su Betpoint non è ampia come quella delle slot, ma ci sono comunque i classici. Puoi trovare poker, blackjack, roulette, baccarat e craps, per un totale di circa 30 giochi. Alcuni dei nomi più noti sulla piattaforma includono Pragmatic Play, Capecod, WorldMatch e Play’n GO, famosi per la loro grafica accattivante, varietà di temi e funzionalità bonus.\r\n\r\nBetPoint non mette in palio nemmeno particolari promozioni per i suoi utenti, se non quella di benvenuto da riscattare nella sezione Sport. Parteciparvi è molto semplice e non richiede alcuna azione aggiuntiva da parte dell’utente, se non quella di giocare ai giochi del casinò. Così facendo si accumulano RP (Ranking Point) che possono essere trasformati in Diamanti in seguito, che serviranno per acquistare prodotti dal negozio online.\r\nPro e contro di Betpoint\r\nNel palinsesto di Betpoint scommesse live i mercati calcio sono almeno 65 per match, includono combo e tante opzioni sui singoli tempi di gioco e le squadre. Giornalmente, collegandovi alla live suite del portale troverete circa otto, nove sport, una disponibilità appena inferiore a quella di concorrenti come LeoVegas scommesse. La funzione è attiva su tutti gli sport live e pre match, sulle scommesse singole e sulle multiple (sistemi esclusi) purché almeno un esito si sia già avverato. In base ai punti accumulati nel mese solare viene assegnato un livello (Silver, Gold o Premium) valido per il mese seguente. Nel caso di una scommessa dal vivo, ma può ancora alimentare in modo significativo il conto in banca degli Amsterdammers.\r\n\r\nBetpoint Casino opera legalmente in Italia con licenza ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Questo garantisce piena Betpoint casino trasparenza, sicurezza e rispetto delle leggi italiane sul gioco online. Time2play.com fornisce offerte personalizzate di casinò e scommesse sportive attraverso link di affiliazione, ricevendo da essi una commissione senza costi aggiuntivi per l’utente. Per quanto riguarda le carte di credito, prelievo e ricarica su Betpoint possono effettuarsi tramite MasterCard e Visa; Betpoint casinò online accetta anche le prepagate (Postepay e Postepay Impresa) nonché BancoPosta On Line (BPOL).\r\nIl rimborso verrà effettuato in qualità di fun bonus Betpoint, spendibile su una determinata selezione di slot machine e giochi da casinò. Uno dei motivi che spinge molti appassionati di betting ad affidarsi a questo operatore è l’ampiezza del catalogo di proposte Betpoint scommesse, sia in ambito sportivo sia nel settore casinò. Per essere un operatore di seconda fascia, Betpoint offre un bonus di benvenuto degno dei migliori casinò online attivi a livello mondiale. La mancanza di altre promozioni nel settore delle scommesse online è abbondantemente compensata da un Betpoint bonus corrispondente al 100% della prima ricarica, fino a un massimo di 1.000 €. Betpoint offre un bonus di benvenuto sul primo deposito, oltre a promozioni periodiche su slot, casinò live e giochi speciali.\r\nSono collegate a un metodo di rete centralizzato, il come permette di vestire jackpot progressivi di nuovo un’esperienza di inganno piuttosto svolgimento. Le slot da mescita sono le classiche slot machine che un occasione si trovavano nei caffè, nelle arguzia giochi anche nei casinò terrestri. Tuttavia, fatta eccezione per i pagamenti in contanti, Betpoint scommesse sportive online non pone limiti al numero di operazioni settimanali. Per approfondire questi e altri aspetti dell’offerta del bookie, eccovi una recensione Betpoint scommesse sportive online dettagliata come solo Time2play sa fare.\r\nSì, tutti i nuovi utenti registrati possono accedere al bonus di benvenuto, seguendo i termini e le condizioni pubblicati nella sezione “Promozioni”. La sezione Luna Park di Betpoint Casino è dedicata ai giochi rapidi, semplici e con vincita immediata. Si tratta di una selezione dinamica di titoli a bassa complessità pensati per gli utenti che cercano un intrattenimento veloce, senza meccaniche complesse. I giochi Luna Park includono numeri vincenti, lotterie istantanee, ruote fortunate e titoli con estrazione automatica. Il portale è vivace sul fronte delle offerte per utenti già iscritti, spesso attive sul breve o medio periodo, infatti, troviamo promozioni Betpoint come bonus casinò cashback e race slot machine. Il sistema di registrazione e login su BetPoint è protetto da tecnologie avanzate di crittografia, garantendo che i dati sensibili degli utenti siano al sicuro.","27 Marzo 2025","","2025-03-27 22:12:04","Betpoint Casino Ottieni euro 35 + 50 daily spin Casino Italia",1743113524,[],[],{"post_content":110},{"matched_tokens":111,"snippet":113,"value":114},[112],"Monopoli","Agenzia delle Dogane e dei \u003Cmark>Monopoli\u003C/mark>). 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Una volta iscritto e aver scelto questa promozione, dovrai effettuare un deposito di almeno 10€ e ricorda che il bonus che riceverai sarà pari al 100%. La cifra bonus, però, non sarà versata immediatamente sul conto, ma dovrai sbloccarla conquistando punti poker.\r\nGioca anche da mobile\r\nLa longevità di questa doppia presenza su web e mondo offline è una prova importante di come GoldBet in quanto ad affidabilità non abbia niente da invidiare a player più blasonati. Le condizioni per sbloccare il bonus, con un wagering di 6x, possono risultare impegnative per alcuni utenti. Fortunatamente il bookmaker ha aggiunto il bonus del 5% del deposito per sport e virtual che è possibile utilizzare alla convalida del conto.\r\nCon il suo generoso bonus di benvenuto del casinò, GoldBet è un operatore che si piazza bene sulla scena del gioco goldbet slot con licenza ADM. Le quote che questo popolare bookmaker propone sono in linea con quelle di altri grandi operatori dello sport betting. A volte però, abbiamo notato che su GoldBet le quote calcio scommesse sono leggermente superiori rispetto ad altri competitor.\r\nGoldbet offre una piattaforma moderna ma per molti giocatori esperti è importante poter valutare RTP (Return to Player), volatilità, limiti di puntata e opzioni bonus prima di iniziare una sessione di gioco. Tuttavia, è importante sapere che sul sito non è sempre possibile visualizzare direttamente l’RTP e la volatilità di ogni gioco. In alcuni casi, queste informazioni sono accessibili aprendo la schermata informativa della slot, ma non tutte le schede tecniche sono dettagliate in questo senso. Chi desidera confrontare i giochi per questi parametri dovrà fare riferimento alle specifiche fornite dai provider o consultare risorse esterne affidabili. Inoltre, il sito di GoldBet offre una versione mobile ottimizzata per un'esperienza di gioco comoda e intuitiva. Collegandosi alla piattaforma da un dispositivo mobile, gli utenti possono accedere a tutti i giochi e ai servizi offerti dall'operatore.\r\nCarte Cash Race\r\nAd esempio, su GoldBet potrai anche puntare su chi vincerà il prossimo Festival di Sanremo, gli Oscar o scommettere su chi vincerà i vari reality e talent show, come X-Factor e il Grande Fratello. Si tratta di una delle più ampie selezioni di sport che potrai trovare nei vari bookmaker. Per capire se la promozione scommesse che si riceve aggiungendo il codice promo Goldbet sia davvero valida e interessante, paragoniamola con quella di altri provider. Si tratta di un buon sistema per avere un confronto diretto senza perdere troppo tempo. Time2Play.com non è un operatore di gioco d’azzardo e non offre servizi ad esso connessi. Non possiamo essere ritenuti responsabili per le attività di siti terzi e non promuoviamo né accettiamo il gioco d’azzardo illegale.\r\nModalità di contatto\r\nTutti i contenuti presenti su tuttotek.it sono soggetti a licenza Creative Commons e, dove non specificato, le immagini e i loghi appartengono ai legittimi proprietari. Questi strumenti sono facilmente accessibili tramite l’area riservata del profilo personale o contattando l’assistenza clienti. Per scommettere sul tennis, è utile conoscere la forma dei giocatori e il tipo di superficie, e Goldbet mostra bene queste informazioni nelle statistiche live. La Race Royal è un evento speciale che si tiene di tanto in tanto per i giocatori più attivi e quelli che puntano di più. Ogni settimana, giocando ai giochi Slingo scelti, come Slingo Rainbow Riches, Slingo Extreme e Slingo Centurion, puoi ottenere un rimborso del 10% fino a 50€ se perdi.\r\n\r\nEntrambe le piattaforme godono di eccellenti credenziali, perciò ti invito a schiarirti le idee sulle tue priorità e ad adattare la risposta alle tue specifiche preferenze. Seppur il palinsesto sia ricco, Goldbet preferisce puntare sui principali sport e campionati. Nel complesso, l’offerta di GoldBet è stata decisamente potenziata negli ultimi anni, moltiplicando esponenzialmente il numero di slot (ora oltre 2.800) e andando a rifocillare ulteriormente anche le altre categorie di giochi.\r\n\r\nGoldbet utilizza tecnologie avanzate di crittografia SSL per proteggere i dati degli utenti e dispone di tutte le licenze rilasciate da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), garantendo un ambiente di gioco legale e sicuro. Il servizio è disponibile tutti i giorni, compresi festivi, e assiste sia utenti alle prime armi sia giocatori più esperti che incontrano problemi specifici. L’obiettivo del supporto tecnico Goldbet è garantire continuità, affidabilità e tranquillità a chi gioca. 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collettivi e sindacati, che ha visto l'anno scorso portare più di 30.000 persone a Saint-Soline per contestare l'esistenza e la creazione di ulteriori Mega Bacini idrici nelle zone rurali della Francia, torna quest’anno a Poitou.\r\n\r\nSi vedranno infatti migliaia di manifestanti confluire al Village pour la defense de l'eau, dal 16 al 21 Luglio, per protestare contro il modello di sviluppo e di sfruttamento del territorio di cui le grande opere inutili ed ecocide sono una delle espressioni più fagocitanti.\r\n\r\nLa creazione dei mega bacini pone di fronte agli occhi in maniera plateale la contrapposizione tra gli interessi dei capitalisti e dei grandi monopoli agro-industriali e il benessere dei territori e della popolazione nel privatizzare per mettere a profitto il bene più basilare: l'acqua.\r\n\r\nAbbiamo contattato Ludovica di Ecologia Politica Torino per presentare il campeggio e le mobilitazioni di questo luglio:\r\n\r\n[audio 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I software provider che forniscono giochi da casinò sono abbastanza trasparenti nell’indicare le percentuali di RTP dei propri prodotti. Sui casinò sicuri troviamo infatti sempre indicato anche il valore dei payout dei vari titoli, e potete consultarlo anche voi tramite le apposite liste che vengono pubblicate periodicamente. Il il tasso di RTP medio viene sempre certificato da testing agency europee indipendenti com eCOGRA o GLI. Come potete notare nell’elemento qui sopra, l’RTP medio di tutte le varianti è più alto rispetto a slot e roulette.\r\nUna volta che avrai effettuato nuovamente il login dalla home page del casinò, vedrai che il bonus sarà stato accreditato automaticamente sul tuo account. Il massimo cashout è il 10% dell’importo del leovegas casino app funbonus una volta raggiunto l’obiettivo. Il Fun Bonus da 200€ è utilizzabile solo su giochi Novomatic con coefficiente 100x e durata 7 giorni; il Fun Bonus da 100€ può essere usato su giochi con etichetta “Fun Bonus” con coefficiente 100x e durata 15 giorni.\r\nRicevi 50 giri gratuiti (€0,10 ciascuno) sulla slot Big Bass Bonanza, che devono essere utilizzati entro 72 ore. Le vincite vengono accreditate come un bonus che deve essere giocato almeno una volta e non ha scadenza. Questa offerta è limitata a uno per individuo, nucleo familiare, indirizzo IP e email, applicabile solo a coloro che non hanno mai avuto un conto gioco Snai prima.\r\nGoldBet è autorizzato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) con il numero per fornire servizi di gioco online in Italia. Garantisce sicurezza e trasparenza, con certificazione RNG e supporto per i giocatori con problemi di gioco compulsivo. Leovegas vi aiuta a tenere sotto controllo il vostro gioco d'azzardo online fornendovi una serie di strumenti e risorse. È possibile fissare dei limiti alla quantità di denaro che si spende e impostare altri controlli come il time-out e l'autoesclusione. Leovegas Casino fornisce anche informazioni di contatto per agenzie di supporto come GamCare.\r\n⚖️ Differenze tra Aviator Demo e gioco a soldi veri\r\nLeovegas è costantemente alla ricerca di nuove tendenze e partnership con i migliori sviluppatori del settore per arricchire il suo palinsesto con titoli unici e accattivanti. I giocatori possono aspettarsi regolari aggiornamenti e novità, che rendono questa piattaforma sempre al passo con le ultime innovazioni nel mondo del gaming online. Leovegas introduce regolarmente giochi innovativi che offrono esperienze di gioco nuove e originali. Tra questi, si trovano titoli con funzionalità bonus mai viste prima, nuove modalità di vincita e design d’avanguardia.\r\nVerifica dell'Identità KYC\r\nNel caso uno voglia prelevare le vincite, il procedimento non è molto diverso ma va fatto notare che probabilmente sarà richiesta una verifica del numero di telefono o di altri documenti prima di approvare i primi prelievi. Tuttavia, una volta approvata la richiesta, l’accredito della somma sul proprio conto può richiedere fino a 5 giorni lavorativi, anche se spesso è molto più rapida. Poiché le slot online sono i giochi più cercati in Italia, LeoVegas ha fatto di tutto per raccogliere una collezione impressionante di giochi di questo tipo, con titoli popolari come Book of Dead, Starburst, e Gonzo’s Quest. Nonostante sia relativamente nuovo come operatore, la scelta di giochi e slot è veramente delle migliori sul mercato, soprattutto quando si tratta di live. Fondato nel 2012 LeoVegas è diventato rapidamente uno dei leader nel settore del gioco d’azzardo online, soprattutto nel mobile, campo in cui veramente eccelle.\r\n\r\nOltre ad essere accreditato, l'operatore offre un ambiente di gioco sicuro ai giocatori in Italia utilizzando una tecnologia di crittografia che protegge le transazioni e le informazioni riservate degli utenti del sito. Un altro premio sui depositi, in forma di rimborso del 50% fino a 150€ (in fun bonus con requisiti 75x da giocare su tutti i tavoli live, game show compresi), erogati ogni martedì, giovedì e weekend. Con i free spins e i bonus che ottieni puoi giocare abbastanza e provare molti giochi. Inoltre le vincite con I free spins senza deposito sono facili da trasformare.\r\nSITI CASINO ONLINE\r\nEffettuate il primo deposito tramite uno dei metodi accettati dal vostro casinò online e richiedete il bonus di benvenuto per i nuovi giocatori. Il tasso di payout applicato sui giochi dei migliori siti casinò online AAMS (oggi ADM) è un ulteriore fattore che teniamo in considerazione. L’indice RTP rappresenta la percentuale restituita al giocatore dai giochi da casinò. Più alta è la percentuale, maggiore sarà il ritorno economico nel lungo periodo.\r\n\r\nLe vincite dai Free Spin sono accreditate come Fun Bonus con coefficiente 100x e validi 30 giorni. Unisciti alla nostra community e ricevi gli ultimi bonus e promozioni direttamente nella tua casella di posta. Campione d’Italia è la famosa enclave italiana nel territorio svizzero, visitata soprattutto per il suo mastodontico casinò, visibile da tutto il lago di Lugano.\r\nLeoVegas Casino offre un'esperienza mobile completa per i giocatori italiani, disponibile sia tramite applicazione dedicata per dispositivi Android e iOS, sia attraverso il sito web ottimizzato per browser mobili. I giochi gratis o i giochi demo ti danno la possibilità di testare un gioco, ma non ti premiano con dei soldi. Al contrario, se usi il tuo bonus senza deposito sui giochi puoi comunque portare a casa l’incasso. D’altra parte, i giochi demo possono essere testati a piacimento, mentre il bonus senza deposito prima o poi finisce. I bonus senza deposito di 10€ sono sicuramente un passo in avanti rispetto ai precedenti per chi vuole giocare sui migliori casinò affidabili italiani.","30 Giugno 2024","2024-06-30 07:33:06","LeoVegas casinò online: la recensione di bonus e slot 2025",1719732786,[],[],{"post_content":205},{"matched_tokens":206,"snippet":207,"value":208},[112],"dall'Agenzia delle Dogane e dei \u003Cmark>Monopoli\u003C/mark> (ADM) con il numero per","ContentSITI CASINO ONLINEBetsson casinò, prestazioni grafiche eccellenti\r\n\r\nI siti legali vi richiederanno anche l’invio di un documento d’identità, e dovrete verificare l’accesso con codici OTP via sms o tramite e-mail di conferma. I software provider che forniscono giochi da casinò sono abbastanza trasparenti nell’indicare le percentuali di RTP dei propri prodotti. 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La gestione privata è più costosa e meno trasparente di quella statale, ma garantisce profitti sicuri a chi, nei fatti, agisce in regime monopolistico come ad esempio nelle autostrade.\r\nIl ddl concorrenza si potrebbe definire come ddl monopoli. Da tangentopoli ad oggi si è passati dai soldi pubblici spesi per garantire profitti ai privati di area, all’assegnazione diretta del privilegio di sfruttamento delle risorse pubbliche.\r\nI privati per avere un buon margine di profitto praticano due strade: tagliare il costo del lavoro e le spese di manutenzione. 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Andiamo quindi a spulciare i faldoni dei tribunali americani (i loro riassunti...) per analizzare i motivi per cui il Dipartimento di Giustizia USA avrebbe deciso di accusare Google di monopolio. Ripassata l'aritmetica elementare e il da sempre ostico concetto di \"percentuale\", viriamo verso il vicino oriente per parlare dell'NSO e di come Apple e il governo USA stiano tentando di metterle i bastoni fra le ruote. Per dessert, accenni di propaganda politica online in salsa indiana.\r\n\r\nSulle accuse di monopolio a Google:\r\n\r\nSunto della vicenda su Naked Capitalism\r\n\r\nDocumento ufficiale\r\n\r\nSulle recenti vicende di NSO:\r\n\r\nLa denuncia di Apple\r\n\r\nI provvedimenti del governo USA\r\n\r\nSu India e propaganda online:\r\n\r\nFarm laws: Sikhs being targeted by fake social media profiles\r\n\r\nTwitter Analysis: Identifying a Pro-BJP Copypasta Influence Operation in India\r\n\r\nInside a BJP Influence Operation Targeting West Bengali Politics\r\n\r\nPro-govt actors amplify hashtags calling for violence against protesting farmers in India\r\n\r\nModi's Political Party Creates Abusive Social Media Campaigns And Breeds Internet Trolls, Claims New Book\r\n\r\nMusica\r\n\r\nPeawees - Road to rock'n' roll\r\n\r\nShye Ben-Tzur, Jonny Greenwood and The Rajasthan Express - Julus\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/stakkastakka131.mp3\"][/audio]","8 Dicembre 2021","2021-12-08 18:52:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/google-monopoly-200x110.jpg","StakkaStakka 131 - Di monopoli, India ed NSO","podcast",1638989570,[],[],{"post_content":316,"post_title":320},{"matched_tokens":317,"snippet":318,"value":319},[184],"deciso di accusare Google di \u003Cmark>monopoli\u003C/mark>o. 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Per dessert, accenni di propaganda politica online in salsa indiana.\r\n\r\nSulle accuse di \u003Cmark>monopoli\u003C/mark>o a Google:\r\n\r\nSunto della vicenda su Naked Capitalism\r\n\r\nDocumento ufficiale\r\n\r\nSulle recenti vicende di NSO:\r\n\r\nLa denuncia di Apple\r\n\r\nI provvedimenti del governo USA\r\n\r\nSu India e propaganda online:\r\n\r\nFarm laws: Sikhs being targeted by fake social media profiles\r\n\r\nTwitter Analysis: Identifying a Pro-BJP Copypasta Influence Operation in India\r\n\r\nInside a BJP Influence Operation Targeting West Bengali Politics\r\n\r\nPro-govt actors amplify hashtags calling for violence against protesting farmers in India\r\n\r\nModi's Political Party Creates Abusive Social Media Campaigns And Breeds Internet Trolls, Claims New Book\r\n\r\nMusica\r\n\r\nPeawees - Road to rock'n' roll\r\n\r\nShye Ben-Tzur, Jonny Greenwood and The Rajasthan Express - Julus\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/stakkastakka131.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":321,"snippet":322,"value":322},[184],"StakkaStakka 131 - Di \u003Cmark>monopoli\u003C/mark>, India ed NSO",[324,327],{"field":325,"matched_tokens":326,"snippet":322,"value":322},"post_title",[184],{"field":117,"matched_tokens":328,"snippet":318,"value":319},[184],{"best_field_score":121,"best_field_weight":330,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":47,"score":331,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":47},15,"578730123365187705",{"document":333,"highlight":346,"highlights":351,"text_match":119,"text_match_info":354},{"comment_count":47,"id":334,"is_sticky":47,"permalink":335,"podcastfilter":336,"post_author":337,"post_content":338,"post_date":339,"post_excerpt":103,"post_id":334,"post_modified":340,"post_thumbnail":341,"post_title":342,"post_type":311,"sort_by_date":343,"tag_links":344,"tags":345},"58202","http://radioblackout.org/podcast/stakka-stakka-uber-11-marzo-2020/",[259],"underscore"," \r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/stakkastakka-59.mp3\r\nPosta del ♥ dell'Internet\r\n\r\n \tCome un ciclista è stato ingiustamente incriminato di un furto attraverso la geolocalizzazione di Google\r\n \tLa polizia europea vuole un database condiviso per il riconoscimento facciale\r\n \tSeti@Home sarà dismesso a fine Marzo, e si porta via un'intera generazione di cacciatori di UFO (cosi ci nascondono?)\r\n \tAddio alle lampadine smart: Philips taglia la connessione alle vecchie Hue Bridge (Addio e grazie per tutte le botnet!)\r\n \tFawkies, l'app che rende irriconoscibili i tuoi immancabili selfie alle AI\r\n\r\nApprofondimento su Uber\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/stakkastakka-59.mp3\r\nParliamo di Uber. Un applicazine che nasce nel 2010 che permette di richiedere ad un altro utente di venirti a prendere dietro pagamento. Parleremo di come Uber sia riuscita a creare un buco finanziario di miliardi di dollari sostenuta da una prodigiosa propaganda basata su finzione, confusione e produzione di articoli accademici che nessuno si è premurato di rileggere.\r\n\r\nPerchè uber, una compagnia che ha perso oltre venti miliardi di dollari da quando ha incominciato ad operare nel 2010 e che non mostra alcun segno di poter generare profitto viene ancora vista come una compagnia di successo ed in crescita?\r\nPerchè c'è la percezione che uber abbia portato notevoli miglioramenti al sistema di trasporto urbano ed un generale miglioramento della qualità del servizio per i passeggeri quando ha fallito ad avviare un modello di azienda funzionante e cercando di prevaricare in pezzi del mercato attraverso una politica semi-monopolistica?\r\n\r\nUber paradossalmente non è in grando di mantenere dei veicoli in modo più efficiente o meno costose dei servizi di taxi che ha portato al fallimento. Tutto il siccesso e la popolarità di uber può essere spiegata da miliardi in investimenti predatori in strumenti di ottimizzazione del servizio.\r\n\r\nNon c'è alcuna prova inidimendente che l'innovazione tecnolgia sventolata da uber (ammesso e non concesso che sia vera) abbiamo mai avuto un vero impatto materiale nell'organizzazione del mercato. Uber un azienda che ha prodotto un livello di innovazione comparabile con quello del mio gatto.\r\n\r\nIl vantaggio economico di uber nel mercato non deriva da qualche sofisticato algoritmo di ottimizzazione, ma dalla constante capacità dell'azienda di tagliare la \"quota\" riservata agli autisti. Dal 2016 parliamo di una contrazinoe del 40%. I tagli hanno portato gli stipendi sotto il livello minimo in molti territori dove l'applicazione ha operato. Questo ha permesso di trasferire circa tre miliardi dai lavorari al capitale.\r\n\r\nMa come ha fatto uber a convincere (ehm fragare) i finanziatori? Scimiottando quello che le GAFAM fanno da sempre. È andata in giro a vantarsi del suo monopolio.\r\n\r\nAmazon, Google e Facebook hanno lasciato agli startuppari di domani un copione da seguire per chi vuole raggiungere la valutazione a nove cifre del capitale. Queste aziende prima hanno basato le loro fondamenta su prodotti che potremmo definire legittimi e portatori di una certa quantità di innovazione che potremmo definire \"genuina\". Google effettivamente ha fatto un motore di ricerca, Facebook un social network, Amazon i suoi server. A quello punto hanno dimostrato che questi prodotti erano in grado di reggere sul mercato, insomma fare soldi. Da questa posizione poi si sono divertiti a costruire monopoli aquisendo tutti i possibili competitor.\r\n\r\nUber non è semplicemnete un altra bolla tech che beneficia di capitale a buon mercato e la percezione diffusa che la \"tecnologia disruptive\" è in grado di risolvere i problemi del mondo. La sua strategia si è basata su tre tasselli che nessuno aveva mai messo in gioco in questo modo.\r\n\r\nIl primo vantaggio strategico è stato quello di saltare a piè pari la difficolta di dover costruire un prodotto che funzionasse. Colonna portante del paradigma dell'unicorno. Sono partiti direttamente dai 13 migliardi messi sul tavolo dai mitici investitori. 2300 volte la prima IPO richiesta da Amazon.\r\n\r\nIl secondo tassello è stato quello della \"crescita a tutti i costi\". Giornalisti, avvocati, politici si sono fatti dettare l'agenda dai PR di uber.\r\n\r\nIl terzo è stato quello di guidare lo sviluppo dell'azienda come un processo politico, usando tecniche importate dal mondo dei partiti. Gli investitori di uber sapevano che gli sarebbe servito il potere politico per accellerare la crescita e mantenere le loro promesse.\r\n\r\nAmazon, Google e Facebook prima di avere il bisogno e la capacità di fare lobby hanno atteso anni. Uber è stata la prima startup in cui questa attività è stata in testa alla lista delle priorità dal giorno uno. Tanto da assumere un ex considegliere del presidente (David Plouffe) o un confidente del Primo Ministro Britannico (Rachel Whetstone) come dirigenti delle relazioni pubbliche dell'azienda.\r\n\r\nQuesta strategia in tre parti ha sostenuto Uber in dieci anni di perdite da capogiro che avrebbero facilmente distrutto qualisiasi altra startup. La curiosità finale è che uber non è mai arrivata ad avere quella posizione di monopolio nel mercato da poter attuare veramente le politiche delle sue sorelle maggiori.\r\n\r\nLa narrative di uber è stata clamorosamente sbagliata dall'inizio, ma per fortuna c'è qualcuno che è sempre stato al suo fianco. Senza il ruolo dei media che hanno sistematicamente ignorato ogni prova di buon senso che gli cascava sui piedi per il nostro unicorno sarebbe stato difficile spiccare il volo.\r\n\r\nInfatti sta nella costruzione di un impareggiabile e caleidoscopica narrativa il metro con cui misuriamo il valore delle startup. Vediamo qualche esempio sperando che possa stimolare l'appetito prima di pranzo.\r\n\r\n\r\n\r\n \tUber è cresciuta percchè gli utenti hanno liberamente scelto i suoi servizi in mercati aperti e competitivi. Ignorate i grossi sussi che hanno completemente distorto i prezzi.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLa potenza tecnologica di Uber può gestire ogni incombenza in qualsiasi mercato ovunque. Peccato che in cina abbia fatto un buco nell'acqua al primo tentativo.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tI problemi dei servizi di taxi esistenti sono stati creati dai politici cattivi, gli stessi che hanno provato ad impedire alla uber buona di creare posto di lavoro. Ma porcoddio.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLa legge non può essere applicata ad Uber perchè Uber è nuovo. nuova ride-super-sharing-industry. Ignoriamo il fatto che i taxi e Uber condividano la stessa identica struttura, scopi, etc.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tUber è tech, super-tech. Ogni perdita diventerà un vantaggio finchè non riuscirà a distruggere i proprietari di auto ed il trasporto pubblico. Ignoriamo i costi, le perdite e i fallimenti. Per il resto tutto regolare.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLe leggi sul lavoro no possono proteggere i lavoratori di Uber perchè perchè è una compagnia di sviluppo software, non una di trasporti.\r\n\r\n\r\n\r\nIl genio del suo programma di comunicazione è stato prorio quello di distrarre dalla sua incapacità di reggersi sulle proprie gambe e convincere le persone che tutti i problemi del mercato dei taxi è stato generato dalle leggi. 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Uber ha beneficiato enormemente non solo dagli articoli di giornale, ma anche dalle versioni semplificate di articoli accademici, blog e think tanks.\r\n\r\nEditori di prestigiosi giornali economici non sono stati in grado di valutare in modo critico le proposte di articoli sul modello azienda di Uber. Ma ogni tipo di review o risposte agli articoli originali sarebbe stata impossibile dato che i dati necessari per svilupparli erano e sono ancora di proprietà esclusiva di Uber.\r\n\r\nUn esempio potrebbe essere l'articolo di Cramer e Krueger del 2015 dal titoli \"Cambiamenti distruttivi nel business dei taxi: Il caso di Uber\". Pubblicato inizialmente dal National Bureau o Economic Research e poi dall'American Economic Review.\r\n\r\nIl paper ha dato credibilità al millantato vantaggio economico di Uber (38% nel mondo, 66% in alcune città). Il paper si è basato principalmente sullo scontro Uber vs Taxi utilizzando misure incompatibili tra loro come il totale di ore lavoro. 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Abbiamo provato ad approfondire questo aspetto nel caso specifico delle ultimisse novità introdotte da Deliveroo, il colosso del food delivery, per quanto riguarda modalità di pagamento e di prenotazione turni.\r\n\r\nDeliveroo: nuova applicazione, nuova disciplina.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/Novità-su-Deliveroo-feb-2018.mp3\"][/audio]\r\n\r\nChe si tratti di una bolla oppure no, l'economia del bike sharing procede a spron battutto tra grossi capitali, monopoli e collassi in una competizione sfrenata tra aziende. Ovviamente giocando l'ennesima partita di questo capitalismo avventurista sulle spalle dei lavoratori. 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Nelle ultime settimane, complice la presentazione di un progetto di legge su una modestissima legalizzazione dell'uso della cannabis, il dibattito si è riaperto.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino del collettivo antioproibizionista di Pisa, tra i promotori della street parade \"Canapisa\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncannabis robertino\r\n\r\nLeggi l'articolo di Robertino uscito sull'ultimo numero di Umanità Nova:\r\n\"Sin dal loro apparire, tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’30 del secolo del secolo scorso, le leggi antidroga hanno suscitato critiche sia per la loro evidente irrazionalità che per la pretesa di imporre un codice di comportamento in una delle sfere più intime delle persone, cioè cosa mettere e non mettere dentro il proprio corpo. Queste critiche per un lungo periodo sono rimaste confinate nell’ambito ristretto delle riviste accademiche di diritto e di medicina o tra le pagine della stampa libertaria (il nostro Umanità Nova già nel 1921 pubblicava un durissimo articolo di Errico Malatesta contro la messa fuorilegge della cocaina in Francia), ma sono diventate sempre più diffuse a partire dagli anni ‘50 con la diffusione della cannabis tra i giovani europei e nordamericani da una parte e con la conseguente repressione poliziesca dall’altra. Molti fanno risalire la data di nascita “ufficiale” delle mobilitazioni antiproibizioniste al 25 luglio 1967 quando il Times di Londra ospitò in un’intera pagina a pagamento un appello per la legalizzazione della marijuana firmato dal filosofo Alaistair McIntyre, dallo psichiatra Ronald Laing, dal sociologo Tariq Ali, da tutti e quattro i membri dei Beatles (secondo alcuni sarebbero stati proprio i componenti della boy band più famosa di tutti i tempi a pagare il costoso annuncio), dal loro manager Brian Epstein e da altri personaggi della scena musicale e culturale britannica. Il giorno dopo anche Bertrand Russell esprimeva la propria adesione all’appello. L’evento che aveva scatenato la mobilitazione era stata, solo poche settimane prima, l’incarcerazione di Mick Jagger e Keith Richards dei Rolling Stones, in prigione dal 29 giugno per detenzione e uso di marijuana. La notizia aveva fatto rapidamente il giro di Londra e il clamore suscitato dalla carcerazione dei due artisti diventò l’occasione per attaccare il sistema giudiziario britannico e le leggi proibizioniste in particolare. La mobilitazione per i due Stones raggiunse il culmine il 31 luglio all’udienza conclusiva dell’appello, a cui partecipano centinaia di persone che invadono l’aula, i corridoi e il cortile del tribunale che accolsero con un tripudio generale la lettura della sentenza con cui il giudice revocava la condanna al carcere e ordinava l’immediata liberazione dei due musicisti. 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Giusto pochi giorni fa, il 7 luglio in Cile (dove è ancora in vigore la legge sulle droghe approvata negli anni ’70 dal dittatore Pinochet, che prevede sino a 15 anni di carcere per la coltivazione di cannabis) la Camera dei Deputati ha votato ad ampia maggioranza un disegno di legge che consentirebbe il possesso fino a 500 grammi di cannabis e la coltivazione di sei piante.\r\nAnche in Italia, il movimento antiproibizionista è sempre stato attivo a partire dall’opposizione contro la legge Craxi-Jervolino tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 fino all’incessante mobilitazione che ha portato la Corte Costituzionale nel febbraio dell’anno scorso a pochi giorni di distanza dalla grande manifestazione nazionale organizzata dalla Rete Fino Alla Fine Del Mondo Proibizionista. Non c’è da stupirsi che in questo clima mercoledì scorso sia stata presentato un disegno di legge per la legalizzazione della cannabis in Italia redatto dall’Intergruppo “Cannabis Legale” e firmato da 218 parlamentari tra Camera e Senato (SEL al gran completo, M5S in forze, un po’ di PD e un po’ di ex centrodestra ed ex centrosinistra). Il capo dell’intergruppo è Benedetto Della Vedova, una vecchia volpe della politica, fra le altre cose ex presidente dei Radicali (il partito degli sciacalli delle lotte per i diritti civili, da mezzo secolo ininterrottamente) e ex deputato di Futuro e Libertà, oggi sottosegretario agli Esteri del Governo Renzi. La proposta di legge prevede che i maggiorenni possano detenere una modica quantità per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa, mentre rimarrebbe il divieto assoluto per i minorenni. Sarebbe consentita l’autocoltivazione a casa fino a 5 piante ma vietata la vendita del raccolto. Possibili però i cannabis social club: ai maggiorenni residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in gruppi fino a 50 membri. Consentita anche la vendita: previa autorizzazione, si potrà lavorare e coltivare la cannabis e venderla in negozi specializzati, forniti di licenza dei monopoli, mentre rimarrebbero vietate l’importazione e l’esportazione. E’ una legge che in gran parte ricalca la normativa sulla cannabis in vigore in Uruguay dalla fine dello scorso anno, con l’unica differenza che in Uruguay la marijuana (quando verrà attivata anche la vendita al dettaglio) verrà venduta in farmacia. Condita comunque di una iperburocratizzazione e di una ipocrisia tutte italiane. Per la coltivazione personale sarebbe necessario inviare una comunicazione all’Ufficio regionale dei Monopoli a cui bisognerebbe chiedere l’autorizzazione non solo per la produzione commerciale, ma anche per poter fare un cannabis sociale. 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Tanto per intenderci, in Colorado dove dopo che hanno legalizzato la cannabis i test li fanno solo agli automobilisti che hanno provocato incidenti o che hanno commesso gravi infrazioni e dove attualmente il limite è di 5 mcg per litro di sangue (quello che potrebbe avere un adulto di 70 kg che nelle ultime 24 ore avesse fumato 2 g di erba con THC al 20%), stanno abbassando di abolirli del tutto questi limiti o per lo meno di riconsiderarli, dopo che è uscito uno studio del NIDA che stabilisce che per produrre nei consumatori di cannabis problemi di guida accumunabili a quelli di chi ha 0,5g/l di alcol servivano concentrazioni di thc di almeno 13,1 mcg/l, cioè più del doppio del limite permesso agli automobilisti secondo le leggi del Colorado.\r\nInsomma, nella miglior tradizione di quel Teatro Dell’Assurdo che è la politica istituzionale italiana, una proposta di legge per la legalizzazione, ma piena di pruderie proibizioniste. 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da questo primo spunto si è sviluppata una disamina che ha coinvolto il Pakistan, con il quale l'Arabia Saudita ha stipulato un accordo di reciproco supporto in caso di aggressione, la centralità della spianata nei livelli di provocazione dell'entità ebraica, il dilettantismo trumpiano, finendo con rievocare la distruzione di vestigia e tradizioni culturali perpetrate dall'esercito americano nel recente passato, con lo stesso spregio coloniale e supponente dell'Idf, partendo dal presupposto di detenere il monopolio della cultura di riferimento.\r\nPer contiguità con la regione mediorientale abbiamo proseguito nella carrellata di conflitti che costellano il pianeta, attraversando Bab-al Mandab, ed è toccato a Matteo Palamidesse accompagnarci tra le divisioni armate dell'Africa orientale, dove l'attivazione della diga etiope Gerd sul Nilo Azzurro funge da pretesto per alimentare le divisioni etniche, le rivendicazioni di indipendenza e i campi contrapposti appoggiati da potenze straniere, coinvolgendo il territorio del Corno d'Africa ed estendendosi fino all'assedio di stampo medievale attuato dalle Rsf di Dagalo su Al Fashir nell'Est del Sudan, dove si consumano stragi quotidiane, l'ultima delle quali è avvenuta con un drone su una moschea che ha causato 75 morti poche ore dopo il racconto di Matteo ai nostri microfoni.\r\nL'elenco di conflitti, proteste e insurrezioni è poi proseguito in Sudest asiatico con Emanuele Giordana, che ci ha illustrato gli intrighi, collegati agli interessi delle scam city e del mondo dell'azzardo per quel che riguarda le scaramucce tra Thailandia e Cambogia e che hanno portato a un rivolgimento politico rischioso per la tradizionale suscettibilità dei militari thai, sempre pronti a sciogliere la conduzione democratica del paese, ora in mano a una nuova coalizione anodina condotta da Anutin Charnvirakul con l'appoggio esterno del Partito popolare (ex Move Forward), dopo la destituzione della famiglia Shinawatra; sempre con il reporter esperto delle questioni estremo orientali abbiamo poi raggiunto il Nepal dove si è assistito a un nuovo episodio delle rivolte della macroarea nell'ultimo anno (dopo Bangla Desh e Sri Lanka) che hanno portato alla destituzione del governo corrotto filocinese; senza tralasciare il pugno di ferro di Prabowo che riprende la tradizione repressiva dell'Indonesia.\r\nLa lunga puntata si è conclusa in Latinamerica con Andrea Cegna inseguendo altri venti di guerra, anche questi scatenati dall'Impero americano in declino: le War on Drugs di nixoniana memoria, ripristinate dall'amministrazione Trump come pretesto per colpire i nemici del cortile di casa; così si è parlato di quale sia il significato ancora del regime bolivariano in Venezuela, ma anche del contrasto in Caribe e quale ruolo svolga il Mexico di Scheinbaum, riservandoci di affrontare tra un mese le alterne fortune del neoliberismo nel mondo latinoamericano, in particolare quello incarnato da Milei che ha subito sì una sonora sconfitta a Buenos Aires, ma in ottobre per le elezioni del Parlamento può ambire a un numero maggiore di rappresentanti eletti tra le sue file.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nOil non olet\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/3iOadt0OjeBCBS2wCkHYV6?si=2mNA3bJ4QpaubkOL24hdvg\r\n\r\nSi sono sprecati tutti gli aggettivi più vieti possibili per esprimere indignazione per l’efferatezza delle operazioni militari di Idf agli ordini politici del governo fascista di Netanyahu, sempre rispettando il diritto di Israele a perpetuare un genocidio in quanto popolo eletto, ma di fronte alla sorpresa per il bombardamento della delegazione riunita a valutare proposte di “pace” nel territorio sovrano del Qatar, una nazione filoamericana che ospita la più grossa base statunitense nel Sudovest asiatico e ha regalato l’aereo presidenziale come omaggio al nuovo imperatore, sono venute meno le inani riprovazioni e i vicini sauditi si sono rivolti al Pakistan in cerca di ombrello nucleare e protezione. La credibilità dell’amministrazione Trump è scomparsa del tutto e il volto mascherato di sangue dello Stato ebraico è apparso improvvisamente con i suoi veri connotati al mondo arabo, che ha sempre abbandonato le genti di Palestina al loro destino sacrificale, in cambio di affari.\r\nIl raid israeliano a Doha ha superato il perimetro del conflitto con Hamas: ha squassato regole non scritte, infranto la logica del territorio mediatore, e messo in discussione l’intero schema di alleanze della diplomazia araba, quella stessa che ha permesso al Mossad le peggiori turpitudini e fornito appoggio per operazioni nell'area contro gli avversari di Israele, che con il suo istinto da scorpione ha punto persino il proprio cavallo di Troia nella regione. Il Qatar, lungi dall’essere un bersaglio secondario, entra nella storia come simbolo della frattura tra potenza militare israeliana e coesione regionale arabo-americana, dando spazio a una alleanza di nuovo stampo con una potenza nucleare che fa parte della Belt Road cinese e si approvvigiona da Pechino per i suoi ordigni, come la filosionista India si è accorta nell'ultimo conflitto di pochi mesi fa.\r\nForse ora tutti si accorgeranno che la volontà di cancellazione di ogni traccia di vita e cultura araba dal territorio della Israele biblica coinvolge anche le vestigia e le tradizioni mondiali, ma questo risultato è stato possibile perché tutto ciò che stanno perpetrando i sionisti è già stato sperimentato dai governi di Washington, per esempio in Iraq, dove sono state ridotte in briciole dallo spregio dell’esercito americano testimonianze artistiche e culturali millenarie. Questo è reso possibile dalla presunzione che l’unica vera cultura sia quella ebraico-cristiana e tutti gli altri sono semplici colonizzati senza cultura propria.\r\nQuesti sono i prodromi perché quando gli invasati come Smotrich e Ben Gvir picconeranno la moschea di Gerusalemme, come già hanno cominciato a fare, Al-Aqsa sarà la soglia oltre alla quale la hybris ebraica renderà conto dei suoi abusi, perché la rivolta a quel punto non coinvolgerà solo i milioni di palestinesi, ma i miliardi di musulmani. E gli accordi finanziari, gli interessi per i resort progettati su una Striscia di concentramento e sterminio nulla potranno di fronte alla rivendicazione culturale delle masse oltraggiate dall’impunità israeliana.\r\nGià la trasferta di Rubio a Doha si è risolta in un fallimento: nonostante il giorno prima la riunione dei paesi coinvolti avesse balbettato, come una qualunque Unione europea, L’emiro Tamim ha chiesto i risarcimenti per i danni causati nel bombardamento israeliano su Doha, le scuse ufficiali e l’impegno di Netanyahu a non ripetere più la sua prepotenza e soprattutto di bloccare le uccisioni di innocenti a Gaza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Oil-non-olet-in-Qatar.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAltri temi inerenti all'aggressione colonialista israeliana degli ultimi 80 anni si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\nIrresolubili contrasti che trovano nell'acqua del Nilo pretesti per perpetuarsi\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/dalla-diga-sul-nilo-all-assedio-di-al-fashir-conflitti-in-africa-orientale--67835929\r\n\r\nFinalmente a inizio settembre si è inaugurata Gerd, la grande diga sul Nilo Azzurro voluta da Ahmed e che non solo approvvigionerebbe Etiopia, Sudan, Kenya e Gibuti di energia elettrica, ma coprirebbe il 20% dei consumi dell’Africa orientale. In questo anno in cui il bacino idrico si è andato riempiendo i dati dimostrano che questo non è avvenuto a detrimento dei paesi a valle, eppure i motivi di attrito con l’Egitto non scemano e anzi si dispiegano truppe del Cairo in Somalia, evidenziando alleanze e divisioni legate ad altri dossier, quali lo sbocco al mare in Somaliland (proprio la regione che per essere riconosciuta da Usa e Israele è disposta a ospitare i gazawi deportati) per Addis Abeba, o gli scontri interetnici sia a Nord in Puntland, che nel Jubbaland a Sud. Matteo Palamidesse ci aiuta a districarci ancora una volta in mezzo a queste dispute, ma ci apre anche una finestra sull’orrore attorno ad Al Fashir, città nel Sudan occidentale con 300.000 abitanti assediati dalle milizie delle Forze di intervento rapido di Hemedti; le sue parole a questo proposito vengono registrate qualche ora prima che un attacco contro una moschea proprio nei dintorni della città del Darfur ai confini con il Ciad il 19 settembre producesse 75 morti.\r\nNon poteva mancare anche uno sguardo al Sud Sudan nel giorno in cui è stato reso noto il rapporto della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani in Sud Sudan, frutto di due anni di indagini e analisi indipendenti che hanno evidenziato il Saccheggio di una nazione, come riporta il titolo del dossier stesso.\r\n\r\n \r\n\r\nIl dossier africano che racchiude i podcast precedenti si trova qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Infiniti-squilibri-distopici-in-Africa-orientale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nIl capillare cambio di paradigma sistemico in Sudest asiatico\r\n\r\nCon Emanuele Giordana parliamo dei venti di rivolta giovanile che stanno scuotendo alcuni paesi asiatici, un'onda lunga partita dalle rivolte in Sri Lanka nel 2022 e Bangladesh nel 2024 che hanno defenestrato le dinastie al potere reclamando un cambiamento sostanziale . Le cause delle crisi che stanno attraversando alcuni paesi asiatici hanno le loro radici in un sistema di potere autoritario che nega le legittime aspirazioni delle nuove generazioni a una partecipazione concreta alle scelte che condizionano il loro futuro. La crisi economica, le distorsioni nello sviluppo eredità del colonialismo, l'iniqua distribuzione delle risorse, la corruzione imperante, le smodate ricchezze esibite da élite predatorie, l'ingombrante presenza dei militari nella vita politica ed economica, la disoccupazione giovanile e la mancanza di prospettive sono tratti comuni in paesi come la Thailandia, l'Indonesia e con caratteristiche più peculiari il Nepal. Sono paesi dove i giovani sono la maggioranza ma le loro richieste di cambiamento sono state compresse e represse per molto tempo e dove hanno trovato uno sbocco elettorale come in Thailandia i poteri conservatori e legati alla monarchia hanno invalidato l'esito elettorale. La chiamano la generazione \"z\" ma a prescindere dalle definizioni queste rivolte sono il sintomo di una forte richiesta di cambiamento del modello di accumulazione che ha contraddistinto la tumultuosa crescita dei paesi asiatici. Questa spinta generazionale ancora non riesce a trasformarsi in un articolato progetto politico ma sta mettendo in discussione fortemente un modello di società che ormai non garantisce né crescita né uguaglianza, le rivolte si stanno espandendo e chissà che dall'Asia arrivi anche in Europa questo virus benefico.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/i-giovani-scuotono-l-asia-dalla-crisi-politica-thai-alle-rivolte-in-nepal-ed-indonesia--67824026\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BASTIONI-GIORDANA-18092025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTrump ringhia contro il Venezuela agitando lo spettro della guerra alla droga.\r\n\r\nTrump si rivolge verso il \" patio trasero\" yankee con molta più frequenza ed aggressività delle precedenti amministrazioni anche repubblicane. L'impero declinante ha perso importanti posizioni in America Latina nel confronto con il competitor cinese e quindi ora Washington si atteggia a \" terminator\" nella strategia della lotta antidroga ,alibi per eccellenza fin dai tempi di Nixon per mascherare le ingerenze nordamericane. Il target è il Venezuela, irriducibilmente chavista nonostante Maduro, comunque eccezione pur con le sue contraddizioni a causa di un modello economico redistributivo verso il basso che non trova più seguaci nella regione . Rimasto prigioniero delle logiche di capitalismo estrattivo il Venezuela di Maduro resiste anche per l'inefficacia di un'opposizione poco credibile ed asservita agli interessi statunitensi, preda ambita per le sue riserve petrolifere.\r\nIl narcotraffico costituisce la copertura per l'interventismo nordamericano che ricorda la versione 2.0 della dottrina Monroe, ma il destino manifesto è duro da affermare in un continente sempre più autonomo dai legami con l'ingombrante vicino e legato ad interessi economici ed investimenti cinesi.\r\n\r\nNe parliamo con Andrea Cegna, giornalista e conoscitore dell'America Latina\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-ringhia-contro-il-venezuela-agitando-lo-spettro-della-guerra-alla-droga--67855661\r\n\r\nPer ripercorrere i sentieri fin qui percorsi con i popoli latinos, si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BASTIONI-18092025-CEGNA.mp3\"][/audio]","20 Settembre 2025","2025-09-22 23:43:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 18/09/2025 - LA SVOLTA DELL'ATTACCO SIONISTA A DOHA; 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sempre con il reporter esperto delle questioni estremo orientali abbiamo poi raggiunto il Nepal dove si è assistito a un nuovo episodio delle rivolte della macroarea nell'ultimo anno (dopo Bangla Desh e Sri Lanka) che hanno portato alla destituzione del governo corrotto filocinese; senza tralasciare il pugno di ferro di Prabowo che riprende la tradizione repressiva dell'Indonesia.\r\nLa lunga puntata si è conclusa in Latinamerica con Andrea Cegna inseguendo altri venti di guerra, anche questi scatenati dall'Impero americano in declino: le War on Drugs di nixoniana memoria, ripristinate dall'amministrazione Trump come pretesto per colpire i nemici del cortile di casa; così si è parlato di quale sia il significato ancora del regime bolivariano in Venezuela, ma anche del contrasto in Caribe e quale ruolo svolga il Mexico di Scheinbaum, riservandoci di affrontare tra un mese le alterne fortune del neoliberismo nel mondo latinoamericano, in particolare quello incarnato da Milei che ha subito sì una sonora sconfitta a Buenos Aires, ma in ottobre per le elezioni del Parlamento può ambire a un numero maggiore di rappresentanti eletti tra le sue file.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nOil non olet\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/3iOadt0OjeBCBS2wCkHYV6?si=2mNA3bJ4QpaubkOL24hdvg\r\n\r\nSi sono sprecati tutti gli aggettivi più vieti possibili per esprimere indignazione per l’efferatezza delle operazioni militari di Idf agli ordini politici del governo fascista di Netanyahu, sempre rispettando il diritto di Israele a perpetuare un genocidio in quanto popolo eletto, ma di fronte alla sorpresa per il bombardamento della delegazione riunita a valutare proposte di “pace” nel territorio sovrano del Qatar, una nazione filoamericana che ospita la più grossa base statunitense nel Sudovest asiatico e ha regalato l’aereo presidenziale come omaggio al nuovo imperatore, sono venute meno le inani riprovazioni e i vicini sauditi si sono rivolti al Pakistan in cerca di ombrello nucleare e protezione. La credibilità dell’amministrazione Trump è scomparsa del tutto e il volto mascherato di sangue dello Stato ebraico è apparso improvvisamente con i suoi veri connotati al mondo arabo, che ha sempre abbandonato le genti di Palestina al loro destino sacrificale, in cambio di affari.\r\nIl raid israeliano a Doha ha superato il perimetro del conflitto con Hamas: ha squassato regole non scritte, infranto la logica del territorio mediatore, e messo in discussione l’intero schema di alleanze della diplomazia araba, quella stessa che ha permesso al Mossad le peggiori turpitudini e fornito appoggio per operazioni nell'area contro gli avversari di Israele, che con il suo istinto da scorpione ha punto persino il proprio cavallo di Troia nella regione. Il Qatar, lungi dall’essere un bersaglio secondario, entra nella storia come simbolo della frattura tra potenza militare israeliana e coesione regionale arabo-americana, dando spazio a una alleanza di nuovo stampo con una potenza nucleare che fa parte della Belt Road cinese e si approvvigiona da Pechino per i suoi ordigni, come la filosionista India si è accorta nell'ultimo conflitto di pochi mesi fa.\r\nForse ora tutti si accorgeranno che la volontà di cancellazione di ogni traccia di vita e cultura araba dal territorio della Israele biblica coinvolge anche le vestigia e le tradizioni mondiali, ma questo risultato è stato possibile perché tutto ciò che stanno perpetrando i sionisti è già stato sperimentato dai governi di Washington, per esempio in Iraq, dove sono state ridotte in briciole dallo spregio dell’esercito americano testimonianze artistiche e culturali millenarie. 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E gli accordi finanziari, gli interessi per i resort progettati su una Striscia di concentramento e sterminio nulla potranno di fronte alla rivendicazione culturale delle masse oltraggiate dall’impunità israeliana.\r\nGià la trasferta di Rubio a Doha si è risolta in un fallimento: nonostante il giorno prima la riunione dei paesi coinvolti avesse balbettato, come una qualunque Unione europea, L’emiro Tamim ha chiesto i risarcimenti per i danni causati nel bombardamento israeliano su Doha, le scuse ufficiali e l’impegno di Netanyahu a non ripetere più la sua prepotenza e soprattutto di bloccare le uccisioni di innocenti a Gaza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Oil-non-olet-in-Qatar.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAltri temi inerenti all'aggressione colonialista israeliana degli ultimi 80 anni si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\nIrresolubili contrasti che trovano nell'acqua del Nilo pretesti per perpetuarsi\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/dalla-diga-sul-nilo-all-assedio-di-al-fashir-conflitti-in-africa-orientale--67835929\r\n\r\nFinalmente a inizio settembre si è inaugurata Gerd, la grande diga sul Nilo Azzurro voluta da Ahmed e che non solo approvvigionerebbe Etiopia, Sudan, Kenya e Gibuti di energia elettrica, ma coprirebbe il 20% dei consumi dell’Africa orientale. In questo anno in cui il bacino idrico si è andato riempiendo i dati dimostrano che questo non è avvenuto a detrimento dei paesi a valle, eppure i motivi di attrito con l’Egitto non scemano e anzi si dispiegano truppe del Cairo in Somalia, evidenziando alleanze e divisioni legate ad altri dossier, quali lo sbocco al mare in Somaliland (proprio la regione che per essere riconosciuta da Usa e Israele è disposta a ospitare i gazawi deportati) per Addis Abeba, o gli scontri interetnici sia a Nord in Puntland, che nel Jubbaland a Sud. Matteo Palamidesse ci aiuta a districarci ancora una volta in mezzo a queste dispute, ma ci apre anche una finestra sull’orrore attorno ad Al Fashir, città nel Sudan occidentale con 300.000 abitanti assediati dalle milizie delle Forze di intervento rapido di Hemedti; le sue parole a questo proposito vengono registrate qualche ora prima che un attacco contro una moschea proprio nei dintorni della città del Darfur ai confini con il Ciad il 19 settembre producesse 75 morti.\r\nNon poteva mancare anche uno sguardo al Sud Sudan nel giorno in cui è stato reso noto il rapporto della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani in Sud Sudan, frutto di due anni di indagini e analisi indipendenti che hanno evidenziato il Saccheggio di una nazione, come riporta il titolo del dossier stesso.\r\n\r\n \r\n\r\nIl dossier africano che racchiude i podcast precedenti si trova qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Infiniti-squilibri-distopici-in-Africa-orientale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nIl capillare cambio di paradigma sistemico in Sudest asiatico\r\n\r\nCon Emanuele Giordana parliamo dei venti di rivolta giovanile che stanno scuotendo alcuni paesi asiatici, un'onda lunga partita dalle rivolte in Sri Lanka nel 2022 e Bangladesh nel 2024 che hanno defenestrato le dinastie al potere reclamando un cambiamento sostanziale . Le cause delle crisi che stanno attraversando alcuni paesi asiatici hanno le loro radici in un sistema di potere autoritario che nega le legittime aspirazioni delle nuove generazioni a una partecipazione concreta alle scelte che condizionano il loro futuro. La crisi economica, le distorsioni nello sviluppo eredità del colonialismo, l'iniqua distribuzione delle risorse, la corruzione imperante, le smodate ricchezze esibite da élite predatorie, l'ingombrante presenza dei militari nella vita politica ed economica, la disoccupazione giovanile e la mancanza di prospettive sono tratti comuni in paesi come la Thailandia, l'Indonesia e con caratteristiche più peculiari il Nepal. Sono paesi dove i giovani sono la maggioranza ma le loro richieste di cambiamento sono state compresse e represse per molto tempo e dove hanno trovato uno sbocco elettorale come in Thailandia i poteri conservatori e legati alla monarchia hanno invalidato l'esito elettorale. La chiamano la generazione \"z\" ma a prescindere dalle definizioni queste rivolte sono il sintomo di una forte richiesta di cambiamento del modello di accumulazione che ha contraddistinto la tumultuosa crescita dei paesi asiatici. Questa spinta generazionale ancora non riesce a trasformarsi in un articolato progetto politico ma sta mettendo in discussione fortemente un modello di società che ormai non garantisce né crescita né uguaglianza, le rivolte si stanno espandendo e chissà che dall'Asia arrivi anche in Europa questo virus benefico.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/i-giovani-scuotono-l-asia-dalla-crisi-politica-thai-alle-rivolte-in-nepal-ed-indonesia--67824026\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BASTIONI-GIORDANA-18092025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTrump ringhia contro il Venezuela agitando lo spettro della guerra alla droga.\r\n\r\nTrump si rivolge verso il \" patio trasero\" yankee con molta più frequenza ed aggressività delle precedenti amministrazioni anche repubblicane. L'impero declinante ha perso importanti posizioni in America Latina nel confronto con il competitor cinese e quindi ora Washington si atteggia a \" terminator\" nella strategia della lotta antidroga ,alibi per eccellenza fin dai tempi di Nixon per mascherare le ingerenze nordamericane. Il target è il Venezuela, irriducibilmente chavista nonostante Maduro, comunque eccezione pur con le sue contraddizioni a causa di un modello economico redistributivo verso il basso che non trova più seguaci nella regione . Rimasto prigioniero delle logiche di capitalismo estrattivo il Venezuela di Maduro resiste anche per l'inefficacia di un'opposizione poco credibile ed asservita agli interessi statunitensi, preda ambita per le sue riserve petrolifere.\r\nIl narcotraffico costituisce la copertura per l'interventismo nordamericano che ricorda la versione 2.0 della dottrina Monroe, ma il destino manifesto è duro da affermare in un continente sempre più autonomo dai legami con l'ingombrante vicino e legato ad interessi economici ed investimenti cinesi.\r\n\r\nNe parliamo con Andrea Cegna, giornalista e conoscitore dell'America Latina\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-ringhia-contro-il-venezuela-agitando-lo-spettro-della-guerra-alla-droga--67855661\r\n\r\nPer ripercorrere i sentieri fin qui percorsi con i popoli latinos, si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BASTIONI-18092025-CEGNA.mp3\"][/audio]",[435],{"field":117,"matched_tokens":436,"snippet":432,"value":433},[184],578730089005449300,{"best_field_score":439,"best_field_weight":122,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":47,"score":440,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},"1108074561536","578730089005449329",{"document":442,"highlight":468,"highlights":473,"text_match":437,"text_match_info":476},{"comment_count":47,"id":443,"is_sticky":47,"permalink":444,"podcastfilter":445,"post_author":446,"post_content":447,"post_date":448,"post_excerpt":103,"post_id":443,"post_modified":449,"post_thumbnail":450,"post_title":451,"post_type":311,"sort_by_date":452,"tag_links":453,"tags":462},"99622","http://radioblackout.org/podcast/carcere-letalita-webuild-usa-ice-e-tech-dentro-axon-taser/",[262],"bellocome","Estratti dalla puntata del 25 agosto 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERI: EVASIONI, LETALITA’ E AGGIORNAMENTI WEBUILD\r\n\r\nApriamo la puntata con uno sguardo sulle carceri: tra evasioni, letalità e potenziali trasformazioni rispetto a estensione “posti gabbia” e ingresso di attori privati.\r\n\r\nLeggiamo un comunicato di alcune realtà trevigiane sulla morte di Danilo Rihai, ragazzo di 17 anni suicidatosi in carcere dopo essere stato neutralizzato a colpi di Taser.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_morte-danilo_carceri.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nConcludiamo osservando alcune evoluzioni rispetto al primo esempio di somministrazione di manodopera detenuta utilizzata da WeBuild (con il supporto di Randstad) per i cantieri dell’Alta Velocità Napoli-Bari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_weBuild_lavoro-detenuti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUSA: WAR ON MIGRANTS, AFFARI E TECNO-AUTORITARISMO\r\n\r\nAndiamo negli Stati Uniti per osservare alcuni fenomeni collegati alla forma assunta dalla “Guerra alle Persone Migranti” sotto l’amministrazione Trump.\r\n\r\nAlla Border Security Expo 2025 di Phoenix, tenutasi ad aprile, il direttore ad interim dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) degli Stati Uniti, Todd Lyons, raccontava quale fosse il suo sogno per l'agenzia: “camion che radunano immigrati per deportarli, proprio come i camion di Amazon consegnano i pacchi. Dobbiamo migliorarci nel trattare tutto questo come un'attività commerciale, voglio vedere delle procedure di deportazione in stile (Amazon) Prime, ma con esseri umani\".\r\n\r\nAlcune aziende, dalle multinazionali della carcerazione privata a compagnie aeree (come Avelo Airlines) hanno subito approfittato dell’occasione, mentre Anduril, protagonista dell’industria dei sistemi d’arma autonomi, è diventata l’attore monopolistico nella realizzazione di frontiere basate su droni e intelligenza artificiale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_ice-anduril_beautiful-bill.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nFIDELIZZAZIONE E COSTRUZIONE DI MILIZIE POLITICHE\r\n\r\n\r\n\r\nCome ICE sta venendo plasmata per diventare una milizia politica MAGA:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_fidelizzazioneICE_MAGA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nI RITUALI DENTRO L’AZIENDA CHE PRODUCE IL TASER\r\n\r\nDue nuovi morti in Italia, gli ultimi a Olbia e a Genova, il taser usato contro un minorenne – Daniele Riahi – poi suicidatosi in carcere; invece di tornare a ribadire il ruolo di questa tecnologia nel trasformare le forze dell’ordine, cerchiamo di dare sguardo all’interno di Axon grazie a un’interessante inchiesta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_Taser-rituali-aziendali-Axon.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLETTERA DI SARA AWAD\r\n\r\nLettera di Sara Awad, una studentessa di Gaza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_lettera-SaraAwadCUT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n/ / Errata Corrige: nella versione precedente di questo audio si citava in modo parzialmente impreciso la relazione tra la compagnia peruviana di munizioni FAME e l'israeliana Elbit; accordo in realtà focalizzato sulla partnership industriale e non sulla fornitura di munizionamento, come vedremo nella prossima puntata. Sorry.\r\n\r\n ","4 Settembre 2025","2025-09-05 10:07:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/bcupcb_ice-fidelizzazione-200x110.jpg","CARCERE: LETALITA', WEBUILD - USA: ICE E TECH - DENTRO AXON (TASER)",1756992114,[454,455,456,457,458,459,460,461],"http://radioblackout.org/tag/anduril/","http://radioblackout.org/tag/axon/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/ice/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/taser/","http://radioblackout.org/tag/trump/","http://radioblackout.org/tag/webuild/",[463,464,28,465,286,466,15,467],"anduril","axon","ice","taser","webuild",{"post_content":469},{"matched_tokens":470,"snippet":471,"value":472},[184],"d’arma autonomi, è diventata l’attore \u003Cmark>monopoli\u003C/mark>stico nella realizzazione di frontiere basate","Estratti dalla puntata del 25 agosto 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERI: EVASIONI, LETALITA’ E AGGIORNAMENTI WEBUILD\r\n\r\nApriamo la puntata con uno sguardo sulle carceri: tra evasioni, letalità e potenziali trasformazioni rispetto a estensione “posti gabbia” e ingresso di attori privati.\r\n\r\nLeggiamo un comunicato di alcune realtà trevigiane sulla morte di Danilo Rihai, ragazzo di 17 anni suicidatosi in carcere dopo essere stato neutralizzato a colpi di Taser.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_morte-danilo_carceri.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nConcludiamo osservando alcune evoluzioni rispetto al primo esempio di somministrazione di manodopera detenuta utilizzata da WeBuild (con il supporto di Randstad) per i cantieri dell’Alta Velocità Napoli-Bari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_weBuild_lavoro-detenuti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUSA: WAR ON MIGRANTS, AFFARI E TECNO-AUTORITARISMO\r\n\r\nAndiamo negli Stati Uniti per osservare alcuni fenomeni collegati alla forma assunta dalla “Guerra alle Persone Migranti” sotto l’amministrazione Trump.\r\n\r\nAlla Border Security Expo 2025 di Phoenix, tenutasi ad aprile, il direttore ad interim dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) degli Stati Uniti, Todd Lyons, raccontava quale fosse il suo sogno per l'agenzia: “camion che radunano immigrati per deportarli, proprio come i camion di Amazon consegnano i pacchi. 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