","Macedonia - un caso complicato","post",1431415940,[59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/intercettazioni/","http://radioblackout.org/tag/kumanovo/","http://radioblackout.org/tag/lotte-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/lotte-studenti/","http://radioblackout.org/tag/mecedonia/","http://radioblackout.org/tag/misure-economiche-ue/","http://radioblackout.org/tag/precari/","http://radioblackout.org/tag/scioperi/","http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/skopje/","http://radioblackout.org/tag/unione-europea/",[23,29,21,31,72,25,33,19,73,17,15,27],"lotte studenti","scioperi",{"tags":75},[76,78,80,82,84,86,89,91,93,95,97,99],{"matched_tokens":77,"snippet":23},[],{"matched_tokens":79,"snippet":29},[],{"matched_tokens":81,"snippet":21},[],{"matched_tokens":83,"snippet":31},[],{"matched_tokens":85,"snippet":72},[],{"matched_tokens":87,"snippet":88},[25],"\u003Cmark>Mecedonia\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":33},[],{"matched_tokens":92,"snippet":19},[],{"matched_tokens":94,"snippet":73},[],{"matched_tokens":96,"snippet":17},[],{"matched_tokens":98,"snippet":15},[],{"matched_tokens":100,"snippet":27},[],[102],{"field":34,"indices":103,"matched_tokens":105,"snippets":107},[104],5,[106],[25],[88],578730123365712000,{"best_field_score":110,"best_field_weight":111,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":112,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"1108091339008",13,"578730123365711977",6646,{"collection_name":56,"first_q":25,"per_page":115,"q":25},6,{"facet_counts":117,"found":121,"hits":150,"out_of":257,"page":14,"request_params":258,"search_cutoff":35,"search_time_ms":259},[118,125],{"counts":119,"field_name":123,"sampled":35,"stats":124},[120],{"count":121,"highlighted":122,"value":122},3,"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":126,"field_name":34,"sampled":35,"stats":148},[127,130,132,134,136,138,140,142,144,146],{"count":128,"highlighted":129,"value":129},2,"grecia",{"count":14,"highlighted":131,"value":131},"atene",{"count":14,"highlighted":133,"value":133},"idomeni",{"count":14,"highlighted":135,"value":135},"alba dorata",{"count":14,"highlighted":137,"value":137},"nikos romanos",{"count":14,"highlighted":139,"value":139},"Costas Sakkas",{"count":14,"highlighted":141,"value":141},"6 dicembre 2014",{"count":14,"highlighted":143,"value":143},"6 dicembre 2008",{"count":14,"highlighted":145,"value":145},"omicidio di stato",{"count":14,"highlighted":147,"value":147},"alexis grigoropoulos",{"total_values":149},22,[151,201,231],{"document":152,"highlight":186,"highlights":192,"text_match":196,"text_match_info":197},{"comment_count":45,"id":153,"is_sticky":45,"permalink":154,"podcastfilter":155,"post_author":122,"post_content":156,"post_date":157,"post_excerpt":51,"post_id":153,"post_modified":158,"post_thumbnail":159,"post_title":160,"post_type":161,"sort_by_date":162,"tag_links":163,"tags":176},"36237","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-27-maggio-francia-grecia-le-strade-di-torino-il-corteo-del-2-giugno-e-tanto-altro/",[122],"Ogni venerdì intorno alle 10,45 dalle libere frequenze di Blackout si sbarca su Anarres, pianeta delle utopie concrete.\r\nQui potete (ri)ascoltare la prima parte della puntata del 27 maggio:\r\n\r\n2016-05-27-anarres-primaparte\r\n\r\ne la seconda parte:\r\n\r\n2016-05-27-anarres-secondaparte\r\n\r\nDi seguito gli argomenti trattati oggi:\r\n\r\n* Francia. I blocchi delle raffineria e gli scioperi di ferrovieri e lavoratori di EDF. Nostro corrispondente Gianni Carrozza, corrispondente parigino di Collegamenti e redattore di Vive La Sociale! su radio Frequence Plurielle.\r\nAl di là della cronaca dell'ultima settimana, tra blocchi delle raffinerie, scioperi delle ferrovie e grandi manifestazioni di piazza, con Gianni abbiamo provato a cogliere le prospettive di un movimento che, dopo due mesi, continua ad essere in crescita, nonostante ampi settori del maggiore sindacato, la CGT, abbiano scelto di radicalizzarsi per provare a controllare una situazione che minaccia(va) di non essere più controllabile dalle burocrazie sindacali. In quest'ultima settimana è scesa in campo anche FO, Force Ouvriere, sindacato classicamente padronale, mentre meno rilevante è il ruolo degli studenti. 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Quello che manca qui è quello che dovrebbe essere un principio fondamentale dell’umanitarismo: non opporsi alla volontà e desideri di chi vi è soggetto. Trascinare adulti come se fossero bestie da un luogo a un altro non è mai un aiuto, non importa quanto gradevole sia il luogo dove verranno sistemati.\r\n\r\nQuando i/le migranti hanno occupato il porto di Chios, ne è nata una discussione simile. Avevano trovato un posto dove non potevano essere ignorati, dove i media hanno parlato con loro, dove le loro proteste sono state viste. Ma i volontari e le ONG li hanno supplicati di andare in campi “migliori” perché dotati di docce e letti caldi. Come se ciò importasse! Hanno scelto di dormire sul cemento, non perché fossero stupidi o privi di buon senso, ma perché volevano fare una dichiarazione politica. Ma che è caduta nel vuoto a causa di quei volontari che hanno lavorato “apoliticamente”; che volevano migliorare il comfort, non cambiare la società.\r\n\r\nLe radici del volontariato apolitico meritano un approfondimento a parte, che non voglio fare in questa sede, ma più o meno significa lavorare all’interno del sistema, registrarti (farti accreditare) quando ti dicono di farlo e non andare dove non ti è permesso. A volte le persone in buona fede seguono questa semplice idea: trovare persone in difficoltà e fornire loro tutto ciò che li fa sentire meglio.\r\n\r\nMantieni la calma e mangia la minestra\r\nIl rischio che i volontari non politicizzati corrono è quello di diventare strumenti pratici di una disumana politica statale, finendo col lavorare in condizioni che, a lungo andare, distruggono le speranze dei migranti – e che potrebbero col tempo eliminare ogni traccia di umanitarismo nel trattamento che ricevono.\r\n\r\nIl caso più evidente di questo atteggiamento è quando i volontari dicono ai migranti di mantenere la calma. Si tratta di una strategia tipicamente non politica: se VOI mantenete la calma, NOI saremo meglio in grado di portarvi la zuppa. Manca completamente uno sguardo più ampio: i/le migranti vengono violentemente perseguitati dalla UE, e vogliono esporre la loro situazione al pubblico europeo. Non possono farlo senza l’attenzione dei media, e i media non si presentano senza che vi sia un “incidente”. I migranti devono piangere, morire di fame, gridare o annegare per rappresentare una storia. Non appena “l’umanitarismo” li avvolge nel suo abbraccio soffocante, vengono buttati fuori dalle prime pagine – e possono aspettare in silenzio la deportazione. (È anche opportuno ricordare che i migranti nell’hotspot di Vial hanno notevolmente migliorato le loro condizioni evadendo letteralmente dal carcere, dopo che i volontari gli avevano detto che sarebbe stato meglio “tacere”.)\r\n\r\nE così, l’umanitarismo non politico raggiunge l’ obiettivo opposto. Rimuovendo i/le migranti dalla scena politica e dei media presso il porto di Chios, sgomberandoli da Idomeni, dalle piazze e dai parchi, dando loro quel tanto che basta di cibo per scongiurare la fame, le autorità sono riuscite a farli tacere.","27 Maggio 2016","2018-10-17 22:58:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/2016-05-20-manif-antimili-2-giu-200x110.jpg","Anarres del 27 maggio. 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Quello che manca qui è quello che dovrebbe essere un principio fondamentale dell’umanitarismo: non opporsi alla volontà e desideri di chi vi è soggetto. Trascinare adulti come se fossero bestie da un luogo a un altro non è mai un aiuto, non importa quanto gradevole sia il luogo dove verranno sistemati.\r\n\r\nQuando i/le migranti hanno occupato il porto di Chios, ne è nata una discussione simile. Avevano trovato un posto dove non potevano essere ignorati, dove i media hanno parlato con loro, dove le loro proteste sono state viste. Ma i volontari e le ONG li hanno supplicati di andare in campi “migliori” perché dotati di docce e letti caldi. Come se ciò importasse! Hanno scelto di dormire sul cemento, non perché fossero stupidi o privi di buon senso, ma perché volevano fare una dichiarazione politica. Ma che è caduta nel vuoto a causa di quei volontari che hanno lavorato “apoliticamente”; che volevano migliorare il comfort, non cambiare la società.\r\n\r\nLe radici del volontariato apolitico meritano un approfondimento a parte, che non voglio fare in questa sede, ma più o meno significa lavorare all’interno del sistema, registrarti (farti accreditare) quando ti dicono di farlo e non andare dove non ti è permesso. A volte le persone in buona fede seguono questa semplice idea: trovare persone in difficoltà e fornire loro tutto ciò che li fa sentire meglio.\r\n\r\nMantieni la calma e mangia la minestra\r\nIl rischio che i volontari non politicizzati corrono è quello di diventare strumenti pratici di una disumana politica statale, finendo col lavorare in condizioni che, a lungo andare, distruggono le speranze dei migranti – e che potrebbero col tempo eliminare ogni traccia di umanitarismo nel trattamento che ricevono.\r\n\r\nIl caso più evidente di questo atteggiamento è quando i volontari dicono ai migranti di mantenere la calma. Si tratta di una strategia tipicamente non politica: se VOI mantenete la calma, NOI saremo meglio in grado di portarvi la zuppa. Manca completamente uno sguardo più ampio: i/le migranti vengono violentemente perseguitati dalla UE, e vogliono esporre la loro situazione al pubblico europeo. Non possono farlo senza l’attenzione dei media, e i media non si presentano senza che vi sia un “incidente”. I migranti devono piangere, morire di fame, gridare o annegare per rappresentare una storia. Non appena “l’umanitarismo” li avvolge nel suo abbraccio soffocante, vengono buttati fuori dalle prime pagine – e possono aspettare in silenzio la deportazione. (È anche opportuno ricordare che i migranti nell’hotspot di Vial hanno notevolmente migliorato le loro condizioni evadendo letteralmente dal carcere, dopo che i volontari gli avevano detto che sarebbe stato meglio “tacere”.)\r\n\r\nE così, l’umanitarismo non politico raggiunge l’ obiettivo opposto. Rimuovendo i/le migranti dalla scena politica e dei media presso il porto di Chios, sgomberandoli da Idomeni, dalle piazze e dai parchi, dando loro quel tanto che basta di cibo per scongiurare la fame, le autorità sono riuscite a farli tacere.",[193],{"field":194,"matched_tokens":195,"snippet":190,"value":191},"post_content",[189],578730054645711000,{"best_field_score":198,"best_field_weight":199,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":200,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":128},"1108057784320",14,"578730054645710961",{"document":202,"highlight":222,"highlights":227,"text_match":196,"text_match_info":230},{"comment_count":45,"id":203,"is_sticky":45,"permalink":204,"podcastfilter":205,"post_author":122,"post_content":206,"post_date":207,"post_excerpt":51,"post_id":203,"post_modified":208,"post_thumbnail":209,"post_title":210,"post_type":161,"sort_by_date":211,"tag_links":212,"tags":220},"26736","http://radioblackout.org/podcast/alexis-e-nikos-la-criminalita-del-potere/",[122],"Era il 6 dicembre del 2008. Nel quartiere di Exarchia ad Atene un paio di poliziotti insultano un gruppo di ragazzini. Alla loro risposta uno di loro, Korkoneas, estrae la pistola e spara due volte, uccidendo Alexis Grigoropoulos. Alexis aveva 15 anni ed era anarchico. Quel giorno con Alexis c'era Nikos Romanos, il suo migliore amico. Si erano conosciuti sui banchi di scuola, insieme erano diventati anarchici. Nikos cercò inutilmente di rianimare Alexis. In tribunale non ci va, ma al giudice inquirente dice chiaro che il suo amico è stato giustiziato a sangue freddo.\r\nAi suoi funerali porterà in spalla la bara di Alexis.\r\nLa morte del giovane anarchico scatenò una rivolta che scosse il paese. Le immagini dell'albero di Natale in fiamme nella centralissima piazza Sintagma, divennero l'emblema di quel dicembre.\r\n\r\nCinque anni più tardi Nikos Romanos e altri tre anarchici vengono arrestati con l’accusa di aver preso parte a due rapine a Velvendòs, in Macedonia.\r\nSono tutti pestati a sangue. I loro volti pesti e sanguinanti fanno il giro del mondo. La polizia, per nascondere la ferocia del pestaggio, trucca le foto. Nikos rifiuta di denunciare i suoi aguzzini. Le immagini lo mostrano incatenato, strattonato, col volto gonfio e tumefatto per le botte ricevute, scortato da decine di agenti di polizia che a testa alta grida “ Viva l’Anarchia bastardi! ”. Tramite il suo avvocato rilascia la seguente dichiarazione: “Le mie motivazioni sono politiche. Mi ritengo prigioniero di guerra. Non mi considero una vittima. Non sporgerò denuncia nei confronti dei poliziotti che mi hanno picchiato. Vorrei che i maltrattamenti che ho subito sensibilizzassero l’opinione pubblica.\"\r\nViene accusato di terrorismo ma persino il PM riconosce Peponis riconosce che l'accusa non regge e dichiara \".E’ la prima volta che assisto a una rapina in cui si liberano gli ostaggi, con fiato della polizia sul collo. Malgrado avessero a loro disposizione armi in abbondanza non hanno sparato ai poliziotti che li inseguivano nè hanno usato l’ostaggio come scudo per darsi alla fuga….” Per poi concludere “Per me non esistono elementi per suffragare l’accusa di formazione e appartenenza ad organizzazione terroristica”.\r\nIn galera Nikos studia e riesce a superare i difficili esami di ammissione all'università. In primavera Nikos supera brillantemente gli esami e viene ammesso alla facoltà di Amministrazione delle Aziende Sanitarie di Atene.\r\nIl presidente della Repubblica e il ministro della giustizia lo invitano per complimentarsi e gli offrono un premio di 500 euro. Nikos rifiuta sia l'incontro sia i soldi.\r\n\r\nLa vendetta dello Stato non si fa attendere. L'amministrazione penitenziaria cambia le regole e gli vieta di uscire dal carcere per frequentare l'università.\r\nNikos decide di iniziare uno sciopero della fame di protesta. Dopo tre settimane viene ricoverato in ospedale circondato da decine di poliziotti in armi. Quando le sue condizioni peggiorano il ministero impone ai medici di praticargli l'alimentazione forzata. I medici stracciano l'ordine.\r\n\r\nIn tutta la Grecia ci sono manifestazioni in solidarietà a Nikos. Martedì ad Atene diecimila persone attraversano il centro e si scontrano duramente con la polizia. Il bilancio è di numerosi feriti e 14 arresti. Edifici pubblici ed università vengono occupate sia nella Grecia continentale sia a Creta.\r\n\r\nIl governo è in difficoltà, teme che la rivolta dilaghi come nel 2008 quando il migliore amico di Nikos venne freddato da un poliziotto.\r\n\r\nNikos è deciso a non mollare. Per una boccata di libertà è disposto a morire.\r\n\r\nLa storia di Alexis e di Nikos è l'emblema della criminalità dello Stato. 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Sakkas era stato arrestato per possesso di armi ed accusato di coinvolgimento nella organizzazione Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Sebbene abbia sempre respinto le accuse è detenuto senza processo da trenta mesi, un altro ostaggio nelle mani dello Stato, che viola la propria stessa legalità. Ha già superato i 25 giorni di sciopero della fame ed in suo appoggio si sono mosse le tante anime del movimento anarchico greco. Anche il principale partito di opposizione, Syriza, ha preso posizione contro l’estensione abnorme della custodia cautelare. Il governo ne ha approfittato per accusarlo di coprire le attività dei \"terroristi\" e degli \"incappucciati\".\r\nfoto, altre foto\r\n\r\nPatrasso scontri con la polizia e arresti di compagni a Patrasso\r\nAnarchici e antifascisti hanno bloccato l'ingresso dell'hotel dove era in programma un comizio del partito neo-nazista Alba Dorata, sono stati attaccati dalla polizia e hanno risposto. 16 compagni arrestati sono stati, ma il comizio in quell’hotel è stato impedito.\r\n\r\nCorinto, Kavala:scontri di anarchici con fascisti\r\nA Corinto, 10 fascisti hanno attaccato e ferito seriamente 2 compagni. Nella città di Kavala - a est di Salonicco, nella Macedonia greca - c’è stato uno scontro tra anarchici e fascisti.\r\nSabato 6 luglio gli anarchici di Corinto hanno fatto una manifestazione antifascista in risposta all'aggressione che subita da due compagni in occasione della festa del paese.\r\n\r\nAnarres ha fatto il punto della situazione nel paese, anche alla luce dei nuovi tagli nel settore pubblico pretesi dalla Troika parlandone con Georgios del Collettivo dei Comunisti Anarchici di Atene.\r\nAscolta la diretta:\r\n2013 07 05 giorgos grecia\r\n\r\n13 luglio. Il peggioramento delle condizioni di salute di Costas ha indotto il magistrato a firmare la scarcerazione del compagno, dietro pagamento di una cauzione","7 Luglio 2013","2018-10-17 22:59:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/KostasSakkasBirds-color-200x110.jpg","Grecia. 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