","\"No Monti Day\": prove generali verso lo sciopero generale europeo del 14 novembre","post",1351514782,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/austerity/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/monti/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[68,69,23,70],"austerity","europa","Roma",{"post_content":72,"post_title":76,"tags":79},{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":75},[23],"a Roma, per il \"No \u003Cmark>Monti\u003C/mark> Day\". Un'analisi sul carattere internazionale","Una valutazione con Giangi (redattore di Radio Onda Rossa e sindacalista di base), sulla grande manifestazione che, sabato, ha portato più di centomila persone in piazza, a Roma, per il \"No \u003Cmark>Monti\u003C/mark> Day\". 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In dirittura d'arrivo ha lanciato uno spot elettorale sulle pensioni.\r\n\r\nIeri il Consiglio dei ministri ha approvato il bonus che dovrebbe garantirgli di fermare una possibile emorragia elettorale: 500 euro medie una tantum solo per le pensioni comprese tra i 1.500 e i 3.200 euro lordi. Un provvedimento che riguarda da 3,7 milioni di italiani.\r\n\r\nRenzi prende due piccioni con una fava. Distribuisce una manciata di quattrini alla vigilia della consultazione locale e mette una pezza alla sentenza della Corte costituzionale depositata lo scorso 30 aprile che dichiara illegittimo il blocco delle rivalutazioni delle pensioni per il biennio 2012–2013.\r\nIl governo se la cava sborsando 2 dei 18 miliardi che Elsa Fornero e Mario Monti avrebbero fatto risparmiare allo Stato.\r\n\r\nIl bonus sarà elargito il primo agosto solo per le pensioni fino a 3.200 euro lordi — 6 volte il minimo Inps. Per addolcire l’amara pillola ai 2,3 milioni di pensionati esclusi, il premier ha usato le sue solite armi: le promesse e gli annunci. I primi sono già stati smentiti. Molti avevano pensato che il decreto modificasse i criteri di indicizzazione.\r\nInvece no. Sul sistema di calcolo delle rivalutazioni non c’è alcuna modifica. Si tratta semplicemente di aggiungere il bonus una tantum al montante su cui si calcola la indicizzazione (500 milioni di costo l’anno).\r\n\r\nLa promessa invece riguarda la prossima legge di stabilità. Lì, sostiene Renzi, verrà affrontato il tema della «flessibilità in uscita». Ma le premesse non sono di certo positive per chi vorrebbe andare in pensione un po' prima rispetto all'innalzamento di sei anni fissato dalla riforma Fornero. Pare chiaro che il prezzo del pensionamento anticipato sarà molto alto: chi smette di lavorare prima percepirà una pensione sensibilmente più bassa.\r\n\r\nIl mancato rispetto delle indicazioni della Corte Costituzionale è stato motivato dal ministro Padoan in base al principio che i vincoli europei sarebbero prevalenti rispetto al dettato Costituzionale, che così diviene, nei fatti, carta straccia.\r\nNulla di nuovo in un paese in cui le garanzie di libertà e tutela sono, e non da oggi, servono solo a dare lustro alla retorica istituzionale.\r\nLa democrazia reale si mostra sempre più spoglia di orpelli formali.\r\nI soldi per l'una tantum, secondo Renzi, usciranno dal «tesoretto». 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ha le idee chiare. Un lavoratore – dipendente o a partita IVA – se non serve più va licenziato.\r\nCamusso, la segretaria della CGIL ha svolto il suo compito, un compito per il quale il suo e gli altri sindacati di Stati lautamente compensati, con la gestione di TFR, fondi pensione, etc.\r\nOggi il sindacato è un costo che il governo Monti può permettersi di tagliare. L’uomo delle banche non ha pertanto esitato a mettere alla porta una colf troppo esigente e i suoi più timidi colleghi di CISL e UIL.\r\nSe nessuno piange per Susanna & C, tuttavia la manovra travestita da “spending review” attuata dal governo peserà alla grande sulle vite di milioni di persone. Dalle migliaia di dipendenti statali in procinto di rottamazione, ai malati che vedono la sparizione dei piccoli ospedali, sino a scuole e trasporto locale. Solo il taglio di tribunali e procure non ha fatto piangere nessuno.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano della Cub.\r\n\r\nAscolta l’intervista: 2012 07 12 stefanone tagli e camusso\r\n\r\nscarica l’audio","12 Luglio 2012","2012-07-20 15:14:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/monti-camusso-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/monti-camusso-300x190.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/monti-camusso-300x190.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/monti-camusso.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Monti licenzia Camusso",1342115668,[],[],{"post_content":338,"post_title":342},{"matched_tokens":339,"snippet":340,"value":341},[23],"\u003Cmark>Monti\u003C/mark> ha le idee chiare. Un","\u003Cmark>Monti\u003C/mark> ha le idee chiare. 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In realtà Monti non ha tagliato alcuna delle tante regalie fatte ai preti da Silvio Berlusconi, che la Chiesa ha costantemente appoggiato, nonostante la non dissimulata disinvoltura sessuale del cavaliere.\r\nD'altra parte il potere della chiesa si esplica nella rete di strutture assistenziali e scolastiche con le quali mantiene un forte controllo sulla società. Nessuna delle scuole, ospedali, case per anziani, comumità per tossicodipendenti gestite dalla Chiesa potrebbe sopravvivere senza consistenti finanziamenti statali.\r\nResta tuttavia aperta la contraddizione tra una struttura che si da nell'eternità del proprio universo assiologico e il relativismo liberale con cui la chiesa è in competizione, proponendosi come alternativa alle incertezze e alle paure di chi vive una realtà sociale il cui perno è la il profitto.\r\nQuello tra Bagnasco e Monti sarà quindi un matrimonio di interessi, dal quale il cardinale cercherà di trarre il massimo profitto.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con il proprio vaticanista di riferimento, Paolo Iervese. Ne è scaturita un'intervista a tutto campo sulla attuale declinazione della Chiesa cattolica, sempre più nettamente orientata ad una restaurazione antimoderna di un principio di verità assoluto, come assoluta, senza legami né limiti, è l'aspirazione teocratica del Vaticano.\r\n\r\nAscolta l'intervista: 2013 02 01 campagna elettorale dei preti","2 Febbraio 2013","2018-10-17 23:00:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/cardinals-200x110.jpg","L'uomo delle banche... e dei cardinali","podcast",1359841905,[423,424,65,425],"http://radioblackout.org/tag/chiesa-cattolica/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/potere-teocratico/",[427,428,23,429],"chiesa cattolica","elezioni","potere teocratico",{"post_content":431,"tags":435},{"matched_tokens":432,"snippet":433,"value":434},[23],"Chiesa cattolica punta su Mario \u003Cmark>Monti\u003C/mark> e lo sostiene in modo","La Chiesa cattolica punta su Mario \u003Cmark>Monti\u003C/mark> e lo sostiene in modo esplicito: l'uomo delle banche è anche l'uomo dei cardinali.\r\nNegli ultimi giorni è emerso in modo netto quale sia il prezzo dell'appoggio della Chiesa: finanziamenti e privilegi per il cosiddetto terzo settore, sinora \"penalizzato\" dalle politiche ultraliberiste del presidente del consiglio. 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Nel presentare il programma della tre giorni contro il CIE del 23-24-25 maggio a Torino, abbiamo fatto una chiacchierata con Alberto, un compagno di Trapani, dove i due CIE - uno al momento chiuso per lavori - sono da sempre al centro di lotte durissime e di numerose rivolte ed evasioni.\r\nNe è scaturita una discussione a tutto campo centrata soprattutto su un documento sui CIE prodotto da una commissione nominata nel giugno 2012 dall'ex ministro dell'Interno Cancellieri.\r\nUna delle tante eredità lasciate dal governo Monti a propri successori.\r\nSu questo tema vi riportiamo alcuni stralci dell'articolo scritto da Alberto per il settimanale Umanità Nova.\r\nIl \"La responsabile del Viminale voleva vederci chiaro, anche e soprattutto per risolvere le “criticità” emerse negli ultimi anni. Otto alti funzionari coordinati dal sottosegretario di stato Saverio Ruperto, hanno partorito un documento che, ancora una volta, conferma l’attitudine “umbertina” di chi intende risolvere i problemi solo e soltanto con la repressione.\r\nIl testo è stato diffuso, in anteprima, il mese scorso da una sconcertata Sandra Zampa, parlamentare bolognese del PD. E in effetti i motivi di sconcerto sono davvero tanti.\r\nSchematicamente, si può dire che gli estensori del testo abbiano individuato una serie di “direttrici” sulle quali intervenire dopo una analisi di quello che è successo in questi anni nei Cie, anche alla luce dell’inasprimento delle normative in materia di immigrazione che, com’è noto, prevedono un allungamento dei tempi di detenzione fino a diciotto mesi (un anno e mezzo dietro le sbarre per il solo fatto di essere considerati “irregolari”). Nel documento lo si ammette: la administrative detention non consegue alla commissione di un reato, ma si riferisce a uno status giuridico. In Europa, però, «la possibilita di trattenere per via amministrativa gli stranieri irregolarmente presenti sui territorio, in attesa della lora espulsione, ha una storia ormai più che secolare (il primo Paese europeo a introdurre nel proprio ordinamento la detenzione amministrativa fu la Francia nel 1810)».\r\nPertanto, «i C.I.E. fanno ormai stabilmente parte dell’ordinamento e risultano indispensabili per un’efficiente gestione dell’immigrazione irregolare». Quindi, possiamo metterci il cuore in pace.\r\nNel documento non emerge alcuna volontà di ridurre il numero dei Cie, o di rivedere le leggi che li concepiscono. Al contrario, i magnifici otto dell’ex ministro dell’Interno ritengono che i Cie vadano “migliorati” razionalizzandone la gestione. L’unica concessione che si fa riguarda il periodo massimo di detenzione. Diciotto mesi sono troppi, «essendo pressoché trascurabile il numero di stranieri identificati trascorso l’anno di permanenza». Dodici mesi, quindi, possono bastare.\r\nMa la preoccupazione maggiore deriva dalla “sicurezza” dei Cie. Più volte, nel documento, si fa cenno alle rivolte e alle «sedizioni» che hanno letteralmente distrutto alcune di queste strutture fino alla necessità di chiuderle temporaneamente per rimetterle in sesto. Quindi, si propone di creare spazi appositi per l’isolamento dei soggetti più violenti o potenzialmente più violenti. Insomma: celle di isolamento all’interno di strutture sostanzialmente detentive ma formalmente non carcerarie. Non senza ipocrisia, si ammette che «la totale assenza di attività all’interno dei Centri, che si sostanzia in un ozio forzato, comporta un aumento di aggressività e malessere e si traduce in un aumento di episodi di tensione tra immigrati trattenuti e forze dell’ordine». Che fare allora, tenendo conto anche della pericolosa promiscuità dei Cie (che trattengono insieme ex detenuti ed ex lavoratori, immigrati “buoni” e immigrati “cattivi”, immigrati di una cultura insieme ad altri di cultura “avversa”)? Semplice: bisogna pensare che «modalità di trattenimento distinte e una diversa suddivisione degli spazi permetterebbero agli ospiti di trascorre il tempo in maniera costruttiva, con la possibilità di svolgere, in un contesto più armonico e gradevole, attività ricreative e sportive». Attenzione, però: gli immigrati sono tipi difficili, anche un po’ ingrati, e bisogna quindi tener presente il «diffuso disinteresse degli ospiti verso le proposte di attività per l’impiego del tempo, che si registra all’interno dei Centri; mentre, d’altro canto, non è infrequente la necessità per le forze dell’ordine di limitare l’utilizzo degli impianti sportivi all’aperto allo scopo di impedire assembramenti e tentativi di fuga. 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Ad esempio, per quanto riguarda il diritto alla salute e alle cure mediche, si auspica la presenza di un medico con «responsabilità direzionali» e, più in generale, bisogna far sì che gli immigrati non vengano portati negli ospedali. Leggiamo perché: «Uno dei metodi maggiormente usati da parte dei trattenuti per tentare di fuggire dai Centri consiste nel provocare, anche con atti di autolesionismo, le condizioni per essere ricoverati in strutture sanitarie esterne, dalle quali lo straniero spesso può allontanarsi indisturbato a causa delle obiettive difficoltà a predisporre un servizio di piantonamento fisso. 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Una novità per il nostro paese, che peraltro ha già ampiamente sperimentato la gestione privata di strutture di reclusione, affidando ad associazioni del cosiddetto “privato sociale” la gestione dei centri per tossicodipendenti.\r\nIn Gran Bretagna e negli Stati Uniti si tratta di un percorso intrapreso ormai da anni.\r\nLe carceri sono enormi discariche sociali, destinate a continuare a riempirsi, al di là delle nuove procedure messe in atto dal governo Monti, prima tra tutte le possibilità anche per i recidivi di trascorrere parte della pena ai domiciliari.\r\nGrazie alla legge Fini Giovanardi sulle droghe e alla Bossi Fini sull’immigrazione la popolazione carceraria si è dilatata e continuerà ad aumentare.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri della redazione di Psycoattiva: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-22-Robertino-Barbieri-carceri.mp3|titles=2012 01 22 Robertino Barbieri carceri]\r\n\r\nscarica il file","24 Gennaio 2012","Nell’ultimo decreto il governo Monti ha dato il via alla costruzione e gestione da parte di privati delle carceri. Una novità per il nostro paese, che peraltro ha già ampiamente sperimentato la gestione privata di strutture di reclusione, affidando ad associazioni del cosiddetto “privato sociale” la gestione dei centri per tossicodipendenti. \r\nIn Gran Bretagna e negli Stati Uniti si tratta di un percorso intrapreso ormai da anni.\r\nLe carceri sono enormi discariche sociali, destinate a continuare a riempirsi, al di là delle nuove procedure messe in atto dal governo Monti, prima tra tutte le possibilità anche per i recidivi di trascorrere parte della pena ai domiciliari. \r\nGrazie alla legge Fini Giovanardi sulle droghe e alla Bossi Fini sull’immigrazione la popolazione carceraria si è dilatata e continuerà ad aumentare.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri della redazione di Psycoattiva. 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Qui di seguito l'introduzione che la precede:\r\n\r\nIl testo che segue è la trascrizione di una chiacchierata fatta con un gruppo di ragazzi di una borgata in montagna, nella regione del Kurdistan che si trova nei confini dello Stato turco. È il frutto di un incontro avvenuto durante il viaggio di alcuni compagni nel periodo del Newroz, l’antica festa di origine zoroastriana che ogni 21 marzo celebra, con l’inizio della primavera, una sorta di capodanno, di risveglio, occasione per la rivendicazione dell’identità del popolo curdo e della sua vitalità e resistenza.\r\nCome sottolineano loro stessi alla fine del discorso, gli amici intervistati non sono dei militanti politici, né dei teorici e nemmeno dei guerriglieri. Ma il fatto di essere dei semplici montanari non esclude che essi siano o possano essere, in un certo senso, un po’ tutte e tre le cose. Ragazzi qualsiasi, infatti, ma dalle cui parole emerge chiaramente l’alto livello di partecipazione alla lotta, di consapevolezza del dibattito politico, così come della vicinanza e internità al mondo della resistenza armata.\r\n\r\nIl solo fatto che il PKK rappresenti, in questa fase storica e in un’area del pianeta a noi tutto sommato vicina, l’ultimo movimento di guerriglia popolare, esteso, vitale e radicato, dovrebbe rendere evidenti le ragioni per cui riteniamo di grande interesse confrontarcisi e saperne di più. Questo dovrebbe risultare ovvio per chiunque si ponga, di fronte all’incedere dei disastri e delle ingiustizie della civiltà capitalista, nell’ottica di un suo superamento radicale e rivoluzionario.\r\nDalle parole di questi amici incontrati sul nostro cammino – oltre che dai loro sguardi e dalle loro vite, difficilmente trascrivibili – emergono problemi e prospettive profondamente in sintonia con i nostri. Nonostante le ovvie distanze, derivanti dai diversi contesti storici e geopolitici, non ci accomunano soltanto la coscienza di aver gli stessi nemici (gli Stati nazione e lo sfruttamento capitalista, innanzitutto), ma anche le comuni tensioni che stanno alla base delle possibilità individuate per il loro abbattimento.\r\nIl rifiuto della rivendicazione di un nuovo Stato nazione e di nuove frontiere; la proposta di una federazione di comunità di villaggi che travalichi i confini nazionali; la centralità data alla “partecipazione popolare” come riduzione all’indispensabile dei meccanismi della delega; l’orizzontalità nei processi decisionali… L’egualitarismo e la lotta contro i residui di tradizioni oppressive e patriarcali; la strenua difesa del proprio patrimonio linguistico, storico e culturale, ma nel rifiuto di ogni identitarismo escludente…\r\nCosa ancor più significativa, tutte queste istanze non sono un discorso politico astratto, ma il campo di battaglia quotidiano, il tentativo di organizzare, qui e ora, una struttura confederale, un coordinamento reale tra paesi, quartieri, collettivi, alternativo a quello dello Stato centrale e volto a delegittimarne e scalzarne la presenza. E così è anche sul piano del conflitto “in montagna”, dove il PKK sta tentando di coniugare la resistenza armata con la pratica al proprio interno di un modello di vita e di organizzazione alternativo a quello capitalista. La guerriglia, cioè, non è vissuta soltanto come uno strumento militare, di attacco o di difesa, ma anche come un’opportunità per sperimentare in territori parzialmente liberati rapporti sociali diversi da quelli dominanti.\r\n\r\nQueste sono le tensioni, profonde e viscerali, che abbiamo sentito prevalere negli uomini e nelle donne del popolo curdo che combatte. E ciò al di là dei termini con cui queste tensioni vengono espresse, che spesso possono stridere nel linguaggio politico cui siamo abituati (come il termine «democrazia»). Ciò non può giustificare il disinteresse o addirittura la diffidenza che troppo spesso i movimenti rivoluzionari in Occidente riservano alla lotta del popolo curdo e non solo. Una diffidenza che a nostro avviso deriva più che altro da un cronico eurocentrismo e senso di superiorità che, in particolare in ambito radicale e libertario, segnano l’approccio alle lotte per l’autodeterminazione dei cosiddetti «popoli senza Stato». Ma crediamo che anche chi non avesse interesse alcuno ad allargare il proprio sguardo oltre i conflitti che lacerano le metropoli occidentali, avrebbe tutti i motivi per confrontarsi con quelle esperienze e quelle lotte da cui gran parte dei “nuovi proletari” d’Occidente provengono.\r\n\r\nChiaramente, poi, quello che i curdi riusciranno effettivamente a realizzare è un’altra storia, che non dipende solo da loro. Dipende anche, e forse soprattutto, da quanto lo Stato turco continuerà a ricevere il sostegno dei governi occidentali grazie all’indifferenza dei loro “cittadini”. I curdi ce la stanno mettendo tutta per conquistare sul campo una vita diversa, su questo non ci piove. E su quel campo non crediamo proprio di aver le carte in regola per poter andare in giro a dar lezioni. Anzi. In particolare per noi – che come «Alpi libere» abbiamo individuato nel territorio che abitiamo, la montagna, l’ambito di intervento privilegiato per sperimentare percorsi di resistenza e liberazione – il confronto con simili esperienze costituisce un bagaglio di stimoli e conoscenze più che mai utile e prezioso.\r\n\r\nAlpi libere - fine aprile 2012","19 Maggio 2012","2018-10-17 22:11:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/coverxSito-e1337426925719-150x110.jpg","Dai monti del Kurdistan",1337433980,[539,540,541],"http://radioblackout.org/tag/alpi-libere/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/",[543,389,385],"alpi libere",{"post_title":545},{"matched_tokens":546,"snippet":547,"value":547},[301],"Dai \u003Cmark>monti\u003C/mark> del Kurdistan",[549],{"field":97,"matched_tokens":550,"snippet":547,"value":547},[301],{"best_field_score":319,"best_field_weight":320,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":49,"score":552,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":49},"578730123365187705",{"document":554,"highlight":777,"highlights":782,"text_match":317,"text_match_info":785},{"comment_count":49,"id":555,"is_sticky":49,"permalink":556,"podcastfilter":557,"post_author":558,"post_content":559,"post_date":560,"post_excerpt":55,"post_id":555,"post_modified":561,"post_thumbnail":55,"post_title":562,"post_type":420,"sort_by_date":563,"tag_links":564,"tags":675},"97608","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-5-all-11-maggio-2025/",[368],"harraga","Mercoledì 07 ore 08,30 – Dai monti del Kurdistan pt.2 29 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nChiacchierata a più voci in un villaggio in montagna del Kurdistan Turco, realizzata a fine Marzo 2012.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 08 ore 08,30 – Markadè un punk a New York 26 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 09 ore 08,30 – Racconti ovali 5 33 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nIntraprendiamo un viaggio intorno al globo e nel profondo della simbologia che contraddistingue il mondo ovale: tra fauna selvatica e flora rigogliosa, tra trasferte internazionali leggendarie e genealogie narrative. Partendo dall’America latina fino a discendere la penisola italica.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 09 ore 21,00 – L'evasione è un dovere 29 minuti [Radio Blackout, C'hai le storie, Liberation Front]: Tratto dal libro “istinto di morte”(Nautilus,El Paso) pubblicato nel 1977 alla vigilia di un processo, il bandito Jacques Mesrine racconta la sua incredibile vita. Autore di furti e rapine, è poi diventato una leggenda criminale per la sua capacità di evadere e di sfidare la legge. 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In questa puntata: Blackout Garage Fest, con Timmy's Organism, Movie Star Junkies, Sloks, Violino Banfi\r\n\r\n ","7 Maggio 2025","2025-05-12 17:08:41","Black Holes dal 5 all' 11 Maggio 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New York 26 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 09 ore 08,30 – Racconti ovali 5 33 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nIntraprendiamo un viaggio intorno al globo e nel profondo della simbologia che contraddistingue il mondo ovale: tra fauna selvatica e flora rigogliosa, tra trasferte internazionali leggendarie e genealogie narrative. Partendo dall’America latina fino a discendere la penisola italica.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 09 ore 21,00 – L'evasione è un dovere 29 minuti [Radio Blackout, C'hai le storie, Liberation Front]: Tratto dal libro “istinto di morte”(Nautilus,El Paso) pubblicato nel 1977 alla vigilia di un processo, il bandito Jacques Mesrine racconta la sua incredibile vita. Autore di furti e rapine, è poi diventato una leggenda criminale per la sua capacità di evadere e di sfidare la legge. 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Il carcere non è correttivo, è un marchio indelebile sulla pelle del detenuto, impossibilitato a reinserirsi, a cercare di vivere una vita normale.\r\nMesrine ha trasformato l’odio in una sfida, riuscendo ad evadere dai carceri più sicuri del mondo, fino ad arrivare ad assaltare, armi in pugno, il carcere di alta sicurezza del Quebec.\r\nPer fermarlo la polizia francese ha architettato una vera e propria esecuzione a cielo aperto, assassinandolo con 21 colpi in mezzo alla strada.\r\nIl podcast vuole ripercorrere il ruolo di Mesrine nella lotta al carcere\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 09,00 – Free and easy 08/09/2024 78 minuti [Ouest Track Radio, Patryck Albert]:\r\n\r\n\"Free& Easy\" épisode 172 Dimanche 08/09/24 Patryck Albert present : intro....Who , Sir Bald & los Hairies , Mings , Beatles , Keefmen , Isaaac Rother & the Phantoms , Primitives , Pat Todd & the Rankoutsiders , Doors , J .Prozac , Grip Weeds , Flamin' Groovies , Hipbone Slim & the Kneejerks , Dirtbombs, Barrence Whitfield & his Savages , Modern Lovers , Troggs , Cynics , Miracle Workers , Alice Cooper , Dee Rangers , Flamin' Sideburns , Boeing Duvven Beautiful Soup , Paul Messis , Roson Hang up ..... Dig it or pass your way ....Dudes & Chickies !\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.1 58 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 21,30 – Ghigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Nella tana del bianconiglio 63 minuti [Radio Neanderthal, Ghigliottina]: Rubrica interna alla trasmissione Ghigliottina dedicata alle teorie del complotto\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 23,00 – Pasta Fissan - White Bantu benefit RBO 58 minuti [Pasta Fissan, Radio Blackout]: Pasta Fissan è una combinazione di menti avariate che portano la verità al livello della brutale percussione.\r\n\r\nReleased October 9, 3048\r\n\r\nF. Care – effect chain, vox & samples\r\nDa. Trop – delays, flute, smorphing & leaf\r\nL.A. Faenza – drums, clarinet & metal\r\nT. Dtst – fake bass, synth & beats\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 10,00 – La Piramide Di Sangue - Tebe 58 minuti [La Piramide Di Sangue, Radio Blackout]: La Piramide di Sangue is a mosaic of meditative and restless sounds with no sonic boundaries which embrace spores of psychedelic rock of all ages, mediterranean cultures and wah-wah explosions.\r\nThe record has been recorded live at Blue Record Studio in Turin in one take.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 13,00 – Audiodocumentario su Maria Occhipinti 41 minuti [Enrica Firrincieli]:\r\n\r\nQuesta è la storia di Maria Occhipinti raccontata attraverso le voci di chi l’ha conosciuta, studiata e amata. Autrice del libro autobiografico Una donna di Ragusa, pubblicato nel 1957 con la casa editrice Landi e successivamente con altre edizioni.\r\nLa sua autobiografia scritta durante il soggiorno in Svizzera ha tutt’oggi un grande valore storico, oltre che ad essere un diario di una donna nata nel 1921 con uno sguardo poetico e sincero, pronta a tutto per fare giustizia e dare voce a chi era ai margini della società.\r\nMaria è stata una scrittrice, una poetessa, protagonista del movimento antimilitarista i moti del “Non si parte” di Ragusa e della sommossa avvenuta tra il dicembre 1944 e il 6 gennaio 1945. Maria con i suoi compagni e compagne si unisce alla lotta contro la guerra e con lo scopo di bloccare un camion militare carico di giovani soldati, con grande coraggio si stende incinta davanti al camion e lo costringe a fermarsi. A seguito delle proteste, Maria viene arrestata con i suoi compagni e confinata prima a Ustica e successivamente nel carcere delle Benedettine di Palermo.\r\nDopo il carcere Maria torna a Ragusa ma, delusa da conoscenti e parenti, inizia a viaggiare alla ricerca di un lavoro e di un porto sicuro, dall’Italia all’estero, portando con sé la figlia, Maria Lenina Licitra.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 18,00 – Ottobre Peso Mixtape - Blackout Garage Fest 38 minuti [Radio Blackout]: Mixtape confenzionato ad hoc per presentare la tre giorni carica di concerti e live set che si svolgeranno tra il 17 e il 19 Ottobre 2024 nelle mura di Radio Blackout e lo storico palco di El Paso: Ottobre peso. 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I testi “preparatori”, scritti, si presume, di getto e con rabbia iconoclasta, non divennero mai un testo definitivo e compiuto. L’apparente delirio cui si abbandona Artaud non è solo frutto di una volontà rivoltosa contro tutte le tradizioni e le condizioni che viveva nel suo presente, ma anche il prodotto di una lucida ambizione di rovesciare, in termini sbeffeggianti, alcuni elementi storico-semantici. È noto che “cristo” dal greco Χριστός, significa “unto”. Secondo la tradizione gli eletti venivano definiti “unti”. Artaud rovescia questa interpretazione pseudostoriografica e semantica. La beffa giunge al massimo quando Artaud parla della più “untuosa storia di culattone”: il senso di “unto” viene stravolto, rovesciato. Ma non si pensi a un qualche atteggiamento moralistico di Artaud verso la sodomia o la coprofilia. Non è certo nel suo stile né nel suo pensiero. Il gusto sommo è quello di ribaltare la morale cristiana corrente, colpire la mistificazione mitologico-ecclesiastica più che non la divinità in quanto tale, cui Artaud ha sempre dato una dimensione differente, legata all’eccesso umano e a una sorta di mistica pagana o panteistica.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 16 ore 08,30 – Dai monti del Kurdistan pt.1 29 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nChiacchierata a più voci in un villaggio in montagna del Kurdistan Turco, realizzata a fine Marzo 2012.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 17 ore 08,30 – Ghigliottina - Estrattivismo subacqueo 25 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGHIGLIOTTINA: Pesci lanterna, ruspe e trivelle ventimila leghe sotto i mari\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 18 ore 08,30 – Racconti ovali 3 36 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nPartendo dalla periferia veneta raccontiamo la storia della nascita ed affermazione della Ruggers Tarvisium, squadra dallo spiccato spirito egualitario in cui si fondono socialità, concretezza e talento. 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Padre Ubu è un personaggio estremo, contraddittorio, assurdo, capace di incanalare lo spirito di un’epoca\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 18 ore 21,00 – Padre Ubu - Ubu incatenato 23minuti [C'hai le storie, Radio Blackout]:\r\n\r\nPadre Ubu è un personaggio estremo, contraddittorio, assurdo, capace di incanalare lo spirito di un’epoca (l’affermazione borghese in francia del XIXsecolo) e, al contempo, di scardinare i pilastri del teatro ottocentesco per dare il via, o quantomeno l’ispirazione, a nuove correnti artistiche come il teatro dell’assurdo e il surrealismo.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 19 ore 09,30 – Migrazione e intolleranze U.Eco, musicata 60 minuti [Radio Blackout, Penny-Kella]: Una lettura musicata di una piccola raccolta di scritti e interventi di umberto eco. alcuni risalgono a piu’ di vent’anni fa ma ci invitano a riflettere su temi ancora piu’ che mai attuali al giorno d’oggi\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 19 ore 20,00 – Droga e guerra 51 minuti [Radio blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nQuesto lungo approfondimento vuole proporre un riflessione sul ruolo che le sostanze psicotrope – che come elemento di interferenza con lo stato di coscienza hanno sempre accompagnato l’umanità – hanno assunto una volta inserite nel contesto tecnico-bellico.\r\n\r\nProviamo a suddividere la relazione tra sostanze psicoattive e guerra in due grandi categorie: sostanze somministrate durante l’esperienza delle atrocità, sostanze somministrate successivamente all’esperienza delle atrocità.\r\n\r\nTralasciando le “autoterapie” e i fenomeni di tossicodipendenza endemici tra i veterani di guerra, cercheremo di concentrarci esclusivamente sulla dimensione istituzionalizzata delle somministrazioni: dal Pervitin del Terzo Reich, al Captagon dell’ISIS, al Modafinil attualmente fornito all’esercito statunitense.\r\n\r\nMa la normalizzazione della guerra, che si declina anche attraverso l’arruolamento della popolazione nel suo insieme, deve tenere conto degli strascichi psichici di chi è entrato in contatto con gli eventi atroci e traumatizzanti che la caratterizzano; qui entrano in gioco le sperimentazioni di MDMA in Israele e di Ibogaina in Ucraina.\r\n\r\nSi osserva quindi una parabola della relazione tra umanità e sostanze psico-alteranti: dall’espansione della coscienza al sostegno neurochimico di ciò che è insostenibile.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 19 ore 21,30 – Urban jungle - Dj Subumano mix 61 minuti [Dj Subumano]:\r\n\r\nDa un antro della giungla urbana ritorna il DJ subumano: senza peli sulla lingua ma coi peli sul petto: back to the monkey age: juke tribale, breakbeat tossico e dubstep pitecantropico: ATTENZIONE: il mix è pieno di edit a cura del vostro primate. 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Pur prendendo influenza dalle classiche melodie rave, dalle frange più amichevoli della musica noise e dalla costruzione ritmica del footwork, la sua musica è un viaggio nell’ignoto digitale, caratterizzato da ritmi in costante mutamento, cambiamenti cognitivamente dissonanti, e molti strani rumori di uccelli EDM.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 20 ore 13,00 – Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 5/3/2024 49 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata del 5 marzo 2024 del programma \"Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici\" con approfondimenti sul teatro di Enzo Moscato e sul chitarrista funk Peppino Brio\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 20 ore 18,30 – Ancient lights: racconto horror di A. Blackwood 17 minuti [Radio Blackout]: Racconto horror del diciannovesimo secolo, ambientati in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare","15 Aprile 2025","2025-04-23 11:13:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 14 al 20 Aprile 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Kurdistan pt.1 29 minuti [Radio","Martedì 15 ore 16,00 – La vera storia di Gesù Cristo di A.Artaud 13 minuti [Porfido]:\r\n\r\nAntonin Artaud si era messo in testa di scrivere La Vera Storia di Gesù Cristo nell’Agosto del 1947. I testi “preparatori”, scritti, si presume, di getto e con rabbia iconoclasta, non divennero mai un testo definitivo e compiuto. L’apparente delirio cui si abbandona Artaud non è solo frutto di una volontà rivoltosa contro tutte le tradizioni e le condizioni che viveva nel suo presente, ma anche il prodotto di una lucida ambizione di rovesciare, in termini sbeffeggianti, alcuni elementi storico-semantici. È noto che “cristo” dal greco Χριστός, significa “unto”. Secondo la tradizione gli eletti venivano definiti “unti”. Artaud rovescia questa interpretazione pseudostoriografica e semantica. La beffa giunge al massimo quando Artaud parla della più “untuosa storia di culattone”: il senso di “unto” viene stravolto, rovesciato. Ma non si pensi a un qualche atteggiamento moralistico di Artaud verso la sodomia o la coprofilia. Non è certo nel suo stile né nel suo pensiero. Il gusto sommo è quello di ribaltare la morale cristiana corrente, colpire la mistificazione mitologico-ecclesiastica più che non la divinità in quanto tale, cui Artaud ha sempre dato una dimensione differente, legata all’eccesso umano e a una sorta di mistica pagana o panteistica.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 16 ore 08,30 – Dai \u003Cmark>monti\u003C/mark> del Kurdistan pt.1 29 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nChiacchierata a più voci in un villaggio in montagna del Kurdistan Turco, realizzata a fine Marzo 2012.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 17 ore 08,30 – Ghigliottina - Estrattivismo subacqueo 25 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGHIGLIOTTINA: Pesci lanterna, ruspe e trivelle ventimila leghe sotto i mari\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 18 ore 08,30 – Racconti ovali 3 36 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nPartendo dalla periferia veneta raccontiamo la storia della nascita ed affermazione della Ruggers Tarvisium, squadra dallo spiccato spirito egualitario in cui si fondono socialità, concretezza e talento. Dal vivaio della quale emerge Ivan Francescato, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 18 ore 20,00 – Padre Ubu - Intervista ad Antonio Castronuovo 16 minuti [C'hai le storie, Radio Blackout]: Intervista a cura di \"C'hai le storie\" ad Antonio Castronuovo, traduttore e curatore di libri di Alfred Jerry. Padre Ubu è un personaggio estremo, contraddittorio, assurdo, capace di incanalare lo spirito di un’epoca\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 18 ore 21,00 – Padre Ubu - Ubu incatenato 23minuti [C'hai le storie, Radio Blackout]:\r\n\r\nPadre Ubu è un personaggio estremo, contraddittorio, assurdo, capace di incanalare lo spirito di un’epoca (l’affermazione borghese in francia del XIXsecolo) e, al contempo, di scardinare i pilastri del teatro ottocentesco per dare il via, o quantomeno l’ispirazione, a nuove correnti artistiche come il teatro dell’assurdo e il surrealismo.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 19 ore 09,30 – Migrazione e intolleranze U.Eco, musicata 60 minuti [Radio Blackout, Penny-Kella]: Una lettura musicata di una piccola raccolta di scritti e interventi di umberto eco. alcuni risalgono a piu’ di vent’anni fa ma ci invitano a riflettere su temi ancora piu’ che mai attuali al giorno d’oggi\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 19 ore 20,00 – Droga e guerra 51 minuti [Radio blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nQuesto lungo approfondimento vuole proporre un riflessione sul ruolo che le sostanze psicotrope – che come elemento di interferenza con lo stato di coscienza hanno sempre accompagnato l’umanità – hanno assunto una volta inserite nel contesto tecnico-bellico.\r\n\r\nProviamo a suddividere la relazione tra sostanze psicoattive e guerra in due grandi categorie: sostanze somministrate durante l’esperienza delle atrocità, sostanze somministrate successivamente all’esperienza delle atrocità.\r\n\r\nTralasciando le “autoterapie” e i fenomeni di tossicodipendenza endemici tra i veterani di guerra, cercheremo di concentrarci esclusivamente sulla dimensione istituzionalizzata delle somministrazioni: dal Pervitin del Terzo Reich, al Captagon dell’ISIS, al Modafinil attualmente fornito all’esercito statunitense.\r\n\r\nMa la normalizzazione della guerra, che si declina anche attraverso l’arruolamento della popolazione nel suo insieme, deve tenere conto degli strascichi psichici di chi è entrato in contatto con gli eventi atroci e traumatizzanti che la caratterizzano; qui entrano in gioco le sperimentazioni di MDMA in Israele e di Ibogaina in Ucraina.\r\n\r\nSi osserva quindi una parabola della relazione tra umanità e sostanze psico-alteranti: dall’espansione della coscienza al sostegno neurochimico di ciò che è insostenibile.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 19 ore 21,30 – Urban jungle - Dj Subumano mix 61 minuti [Dj Subumano]:\r\n\r\nDa un antro della giungla urbana ritorna il DJ subumano: senza peli sulla lingua ma coi peli sul petto: back to the monkey age: juke tribale, breakbeat tossico e dubstep pitecantropico: ATTENZIONE: il mix è pieno di edit a cura del vostro primate. Non avere paura, anche tu discendi da una scimmia.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 20 ore 10,00 – Trash Panda QC - A mix benefit Radio Blackout 62 minuti [Trash Panda QC, Radio Blackout]: Trash Panda QC è un produttore, dj e performer americano che prima pubblicava con il suo vero nome Peter Seligman e talvolta come metà del duo noise enn {kdog. Pur prendendo influenza dalle classiche melodie rave, dalle frange più amichevoli della musica noise e dalla costruzione ritmica del footwork, la sua musica è un viaggio nell’ignoto digitale, caratterizzato da ritmi in costante mutamento, cambiamenti cognitivamente dissonanti, e molti strani rumori di uccelli EDM.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 20 ore 13,00 – Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 5/3/2024 49 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata del 5 marzo 2024 del programma \"Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici\" con approfondimenti sul teatro di Enzo Moscato e sul chitarrista funk Peppino Brio\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 20 ore 18,30 – Ancient lights: racconto horror di A. 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