","Morto il criminale di guerra Sharon","post",1389619740,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/morte-sharon/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/sionismo/",[25,15,17,19,27,23,21],{"post_content":62,"post_title":67,"tags":70},{"matched_tokens":63,"snippet":65,"value":66},[64],"Sharon","e del ruolo di Ariel \u003Cmark>Sharon\u003C/mark>, fatte in modo particolare da","Di fronte alle incredibili e spesso vergognose ricostruzioni di questi ultimi giorni della figura e del ruolo di Ariel \u003Cmark>Sharon\u003C/mark>, fatte in modo particolare da politici e media nazionali e internazionali, abbiamo cercato di ripercorrere insieme ad Alfredo di ISM-Italia (International Solidarity Movement), alcune tappe della storia che riguardano l'ex premier israeliano e di cosa ha significato il suo operato per il popolo palestinese nel tempo e nello spazio. Un contributo molto importante per ribaltare l'immagine fantasiosa attribuita in queste ultime ore ad un criminale di guerra che non ha mai pagato per gli atti di genocidio commessi e per soffermarsi su come è stata trattata la sua \u003Cmark>morte\u003C/mark> e la sua storia sui giornali nostrani e non. Un contributo importante quello di Alfredo per capire come la memoria viene modificata per raccontare quasi un'altra storia dello stato di Israele, delle sue politiche di aggressione continua, della storia della Palestina, dei suoi territori, del colonialismo antico e attuale, del processo di pace farsa che alimenta solamente \"un'industria\" intorno allo stesso. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/2023-04-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nPlatform worker. Le nuove frontiere dello sfruttamento\r\n“Prima di internet, non sarebbe stato facile trovare qualcuno e farlo sedere per dieci minuti a lavorare per te, per poi licenziarlo passati quei dieci minuti. Ma con la tecnologia puoi trovarlo, pagarlo una miseria e poi sbarazzartene quando non ti serve più” questa frase (attribuita all'imprenditore americano Lukas Biewald) non è una battuta di spirito ma registra alla perfezione una delle nuove frontiere dello sfruttamento, quella – sfuggente – dei “lavoratori delle piattaforme”.\r\nL’armamentario dello sfruttamento padronale si arricchisce ogni giorno di nuovi strumenti, senza dismettere nessuno di quelli già in uso. Così, accanto a modelli arcaici e “illegali” come il lavoro in condizioni semischiavili nei campi di pomodoro, con “paghe” di pochi euro al giorno e largo utilizzo di manodopera minorile immigrata, convivono forme di sfruttamento legalissime come l'uso di contratti a termine, le false partite IVA, i subappalti al massimo ribasso, i voucher (che ora stanno tornando alla grande). A fianco di queste cresce sempre di più il numero di persone che lavorano per una piattaforma digitale.\r\nMa chi sono i “platform worker”? Rientrano in questa categoria tutte quelle persone che, nel mondo illusorio della “sharing economy” (che vorrebbe dire “economia della condivisione”, ma è solo sfruttamento nudo e crudo) offrono le proprie prestazioni lavorative utilizzando una piattaforma digitale.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Mauro De Agostini che a questi temi ha dedicato un articolo uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova. \r\n\r\nPrimo Maggio. Un primo maggio di guerra e di lotta\r\nUn altro Primo maggio di guerra, morti e distruzioni alle porte di casa, una guerra che ci vede coinvolti, con l’invio di armi pesanti, di munizioni e di quant’altro necessita per arricchire l’industria del massacro e per prolungarne i profitti. Un altro Primo maggio senza che un movimento internazionale di lavoratori e lavoratrici sappia intervenire con forza sabotando le guerre in corso nelle tate parti del mondo dove i conflitti armati continuano a seminare lutti. Bloccare l’invio di armi, fermare le politiche di riarmo, arrestare la corsa a strumenti di morte sempre più devastanti, lottare per la riconversione delle fabbriche del massacro, sono ancora obiettivi importanti sui quali occorre moltiplicare le energie.\r\nMa è anche un altro Primo maggio in cui si registra la ripresa, sia pure in chiave difensiva, di iniziative significative del mondo del lavoro.\r\nGli innumerevoli scioperi che hanno attraversato l’Europa in questi ultimi mesi sono un segnale importante.\r\nLe nuove tecnologie digitali dell’automazione, l’emergere dell’intelligenza artificiale rappresentano un banco di prova al quale non si può sfuggire. 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Vi proponiamo il testo condiviso il testo condiviso con il Coordinamento contro la guerra e chi la arma\r\nAd oltre un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulle vite di noi tutti.\r\nGuerre e conflitti insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. Il rischio di una guerra su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\n\r\nUcraina. Dal gruppo anarchico di Kharkiv\r\nVi proponiamo alcuni stralci dell’intervista a Lib,com del gruppo anarchico “assembly” di Kharkiv. Sulla guerra, gli arruolamenti forzati, lo sfruttamento dei lavoratori, le speculazioni sulla ricostruzione. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nDue incontri sul futuro di Torino\r\n\r\nGiovedì 25 maggio\r\nore 20,30\r\nCittà delle armi? La nascita del nuovo Polo bellico e lo sbarco della Nato a Torino\r\nAnalisi e prospettive di lotta. \r\npresso la sala del Sereno Regis\r\nin via Garibaldi 13 A\r\n\r\nVenerdì 9 giugno \r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nCittà vetrina? Torino tra riqualificazioni escludenti e la precarietà delle vite povere e migranti\r\nInterverranno Giovanni Semi, sociologo, autore di numerosi studi sulla gentrification sotto la Mole e Francesco Migliaccio di Monitor\r\n\r\nVenerdì 2 giugno\r\nManifestazione antimilitarista\r\nPiazza Carignano ore 16 (se piove sotto i portici di piazza Carlo Alberto)\r\nContro le cerimonie militariste, la retorica patriottica, la guerra e chi la arma\r\n\r\nVenerdì 16 giugno\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nAbbattere le mura del cielo – Storie di anarchici e anarchiche e occupazioni a Milano tra il 1975 e il 1985.\r\nNe parliamo con Mauro Deagostini, autore del libro uscito per le edizioni Zero in Condotta\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","5 Maggio 2023","2023-05-05 09:08:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/01-200x110.jpeg","Anarres del 28 aprile. 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