","Ogm: tutta salute","post",1519064211,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/genetica/","http://radioblackout.org/tag/mais/","http://radioblackout.org/tag/mais-transgenico/","http://radioblackout.org/tag/no-ogm/","http://radioblackout.org/tag/ogm/",[69,70,23,71,15],"genetica","mais","no ogm",{"post_content":73,"post_title":78,"tags":81},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"Ogm","per stabilire che il mais \u003Cmark>Ogm\u003C/mark> non è dannoso per la","Vent’anni di ricerche condotte dall’Università di Pisa per stabilire che il mais \u003Cmark>Ogm\u003C/mark> non è dannoso per la salute umana anzi, a detta degli scienziati, renderebbe di più e resisterebbe meglio agli agenti batterici.\r\nMa se la propaganda pro \u003Cmark>Ogm\u003C/mark> tenta, dati alla mano, di legittimare la coltivazione in Europa e nel mondo di alimenti alterati geneticamente, altre statistiche ci dicono invece che la superficie dedicata alla coltivazione di mais \u003Cmark>Ogm\u003C/mark> in Europa sta diminuendo, segno della sua insostenibilità, e sempre più Paesi si dichiarano \u003Cmark>Ogm\u003C/mark> free.\r\nInoltre il monopolio delle multinazionali proprietarie dei semi \u003Cmark>Ogm\u003C/mark> e di conseguenza il controllo che queste hanno nella diffusione e nella commercializzazione evidenzia come la partita sia di ben altra portata e riguardi ancora una volta il profitto, come lo si fa e sulla pelle di chi.\r\n\r\nDi questo e di molto altro abbiamo parlato con Luca Ferrero, contadino dell’associazione Asci.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\u003Cmark>Ogm\u003C/mark>_tutta-salute",{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":80},[75],"\u003Cmark>Ogm\u003C/mark>: tutta salute",[82,84,86,88,92],{"matched_tokens":83,"snippet":69},[],{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],{"matched_tokens":87,"snippet":23},[],{"matched_tokens":89,"snippet":91},[90],"ogm","no \u003Cmark>ogm\u003C/mark>",{"matched_tokens":93,"snippet":94},[15],"\u003Cmark>OGM\u003C/mark>",[96,99,106],{"field":97,"matched_tokens":98,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],{"field":37,"indices":100,"matched_tokens":102,"snippets":105},[101,17],4,[103,104],[15],[90],[94,91],{"field":107,"matched_tokens":108,"snippet":80,"value":80},"post_title",[75],578730123365712000,{"best_field_score":111,"best_field_weight":112,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":113,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":115,"highlight":131,"highlights":144,"text_match":109,"text_match_info":154},{"cat_link":116,"category":117,"comment_count":49,"id":118,"is_sticky":49,"permalink":119,"post_author":52,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":55,"post_id":118,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_thumbnail_html":124,"post_title":125,"post_type":60,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":129},[46],[48],"33204","http://radioblackout.org/2015/12/in-ogm-veritas-un-vino-transgenico-per-brindare-alla-ricerca/","In radio si è tenuto il 29 novembre un incontro solidale con Billy Silvia e Costa, che saranno nuovamente processati dalla solita procura torinese il 13 gennaio e ne è scaturita una consapevolezza dell'urgenza (o meglio del ritardo con cui ci si muove) nell'opporsi al totalitarismo creato dalle tecnoscienze, che creano ulteriori nocività, ancora più intollerabili, perché sono espressione del dominio dei poteri forti; proprio gli ogm sono stati individuati come potenziale obiettivo su cui molte contrapposizioni potrebbero convergere con qualche possibilità di successo, per estendere la mobilitazione alla lotta a tutte le tecnoscienze (http://www.informa-azione.info/appello_per_una_settimana_di_mobilitazione_contro_le_nanobiotecnologie).\r\n\r\nPer questo ci siamo rivolti a una delle realtà già attive in quella direzione: la situazione agricola.\r\n\r\nLo spunto per la diretta con Luca è nato dalla lettura di un articolo scritto su \"la Repubblica\" di domenica 13 dicembre, dove la senatrice a vita Cattaneo, non nuova a uscite di questo tipo, probabilmente dovute a interessi personali per ottenere fondi per la sua ricerca (ma anche per legami con poteri forti e multinazionali), insisteva a sublimare le progressive frontiere dell'applicazione degli ogm nella viticoltura, portando come fulgido esempio l'iniziativa di un improvvido agricoltore di Barbaresco, che vorrebbe utilizzare tecniche ogm. La pulzella del geneticamente modificato insisteva in modo populistico da un lato sul fatto che si importano già molti mangimi ogm, mentre qui si continua a piantare semi (da lei supposti) deboli, dall'altro insufflando l'ipotesi che si possano evitare agrofarmaci sostituiti da \"sofisticati innesti\", che nominati in questo modo appaiono innocui, anzi esaltatori di tipicità, secondo l'uso delle parole d'ordine ‘disseminate’ ad arte nell'intero articolo. La ricercatrice della Statale di Milano, e senatrice rappresentante di quegli interessi in parlamento, lamentava che il ministero bloccasse ancora la sperimentazione sul campo e perciò abbiamo parlato con Luca, che sui campi ci lavora, aggiungendo altri due tasselli: il primo è che al cop21 le associazioni civiche raggruppate sotto il logo Oca (Organica Consumer Association) hanno deciso di processare Monsanto (un po’ come il tribunale dei popoli contro il tav tenutosi in corso Trapani): il processo dovrebbe emettere la sentenza il 16 ottobre e ora va montando l'istruttoria (http://www.greenstyle.it/pesticidi-ogm-monsanto-processo-ecocidio-179892.html); l'altro tassello del mosaico è la notizia che da Bruxelles si stanno bloccando nuove autorizzazioni a operare con ogm, una buona notizia che potrebbe nascondere una trappola, preludendo a una revisione dell'intero processo di autorizzazione, preludio a un sistema più lasco di rilascio di autorizzazioni.\r\n\r\nCome una trappola è stata quella ordita da UE, governo italiano e lobbies delle modificazioni genetiche nel caso degli ulivi estirpati per legge nelle campagne leccesi, decisione affrettata, inutile, spropositata e... riconducibile alla sperimentazione (illecita quando è stata effettuata), di cui la Cattaneo richiede a gran voce il riconoscimento legale, visto quanto sta emergendo adesso riguardo alla vicenda salentina da fonti non sospette: la magistratura arriva buona ultima a ricostruire quanto documentato da una diretta su radio blackout già del maggio scorso (http://radioblackout.org/2015/05/salento-ulivi-e-quello-che-non-si-dice/). I test di fitofarmaci non autorizzati per combattere la lebbra dell’olivo e per diserbare i terreni sono i principali indiziati del disseccamento che ha colpito le piante. Tra il 2010 e il 2012, sono stati avviati dei campi sperimentali appositi nelle campagne intorno a Gallipoli, cuore del primo focolaio dell’infezione. In particolare, in quel periodo è stato concesso per due volte l’utilizzo in deroga di un fitofarmaco di nome Insigna della Basf, distribuito in grossi quantitativi dai consorzi agrari ai coltivatori. «Risulta possibile – scrivono i pm – che questo secondo impiego del prodotto per un periodo così lungo e senza limitazioni di trattamenti abbia scatenato l’esplosione della sintomatologia che ha poi portato alla ricerca di altri patogeni. Altamente probabile è dunque l’ipotesi che prodotti impiegati, unitamente ad altri fattori antropici e ambientali, abbiano causato un drastico abbassamento delle difese immunitarie degli alberi di olivo, favorendo la virulenza dell’azione dei funghi e batteri, tra i quali Xylella fastidiosa». A questi si sono aggiunti i test del Roundup Platinum di Monsanto. «Quel che è dato acquisito – è riportato nel decreto – è che le due società interessate alle sperimentazioni in campo nel Salento sono collegate tra loro da investimenti comuni, avendo la Monsanto acquisito sin dal 2008 la società Allelyx (curiosamente palindromo di xylellA…) dalla società brasiliana Canavialis e avendo la Basf a sua volta investito 13,5 milioni di dollari in Allelyx nel marzo 2012».\r\n\r\nCon Luca quindi si è ricollocata la Monsanto al suo posto, mentre la Cattaneo fingeva nel suo articolo di non ricordare che proprio la multinazionale – che ora esprime anche il nuovo ministro dell'agricoltura argentino – produce quegli antiparassitari e invece la senatrice si proponeva come paladina del rifiuto dell'invasione delle multinazionali nel nome della ricerca italiana (vorrebbe semplicemente sostituire gli ogm di importazione con ogm patriotticamente italici); evidentemente la Cattaneo cerca una nuova veste per ammantare i margini di profitto e di guadagno nascosti sotto gli impresentabili ogm, a cui si può contrapporre invece un sano e responsabile percorso di vera salubrità, esaltando quello che si può attingere dalla natura in modo consapevole, gestendola in maniera diversa da quella che è l'agro-industria.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\ndue appuntamenti nel primo mese del 2016:\r\n\r\na. Da tutte queste argomentazioni in occasione di quella riunione in radio di fine novembre è sorta l'idea di una settimana di mobilitazione contro le bionanotecnologie e le scienze convergenti nel loro insieme, settimana da collegare con una delle prossime udienze del processo contro Billy, Silvia e Costa (13 gennaio) e dove ogni situazione potrà organizzare iniziative sul proprio territorio, a cominciare dall'incontro il 9 gennaio alle 10 a El Paso, via Passo Buole, 47 (dove il giorno precedente alle 20 sarà presentato il giornale ecologista “L'urlo della terra”)\r\n\r\nb. 31 gennaio, ‘Una babele di semi’, iniziativa alla cascina Roccafranca a Torino: scambio di semi e di saperi a favore della biodiversità e documentazione dei percorsi differenti. Ci saranno due laboratori tecnico-pratici e culinari, dove si discuterà di soia non ogm e si presenteranno alcuni tipi di soia di quel tipo a disposizione dell'agricoltura non industriale per alimentazione di allevamenti e anche per chi ha bisogno di prodotti di origine non animale","20 Dicembre 2015","2015-12-23 11:36:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_18-ogm-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"250\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_18-ogm.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","In ogm veritas: un brindisi transgenico per la ricerca",1450612901,[128,67],"http://radioblackout.org/tag/cattaneo/",[130,15],"Cattaneo",{"post_content":132,"post_title":136,"tags":139},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[90],"dei poteri forti; proprio gli \u003Cmark>ogm\u003C/mark> sono stati individuati come potenziale","In radio si è tenuto il 29 novembre un incontro solidale con Billy Silvia e Costa, che saranno nuovamente processati dalla solita procura torinese il 13 gennaio e ne è scaturita una consapevolezza dell'urgenza (o meglio del ritardo con cui ci si muove) nell'opporsi al totalitarismo creato dalle tecnoscienze, che creano ulteriori nocività, ancora più intollerabili, perché sono espressione del dominio dei poteri forti; proprio gli \u003Cmark>ogm\u003C/mark> sono stati individuati come potenziale obiettivo su cui molte contrapposizioni potrebbero convergere con qualche possibilità di successo, per estendere la mobilitazione alla lotta a tutte le tecnoscienze (http://www.informa-azione.info/appello_per_una_settimana_di_mobilitazione_contro_le_nanobiotecnologie).\r\n\r\nPer questo ci siamo rivolti a una delle realtà già attive in quella direzione: la situazione agricola.\r\n\r\nLo spunto per la diretta con Luca è nato dalla lettura di un articolo scritto su \"la Repubblica\" di domenica 13 dicembre, dove la senatrice a vita Cattaneo, non nuova a uscite di questo tipo, probabilmente dovute a interessi personali per ottenere fondi per la sua ricerca (ma anche per legami con poteri forti e multinazionali), insisteva a sublimare le progressive frontiere dell'applicazione degli \u003Cmark>ogm\u003C/mark> nella viticoltura, portando come fulgido esempio l'iniziativa di un improvvido agricoltore di Barbaresco, che vorrebbe utilizzare tecniche ogm. 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ma anche l'apertura del Sudamerica alla coltura ogm sta andando incontro a scontri e opposizioni (avendo già operato danni, come rilevava Buiatti in uno degli articoli più illuminati apparsi in queste settimane, a partire dal fatto che appena fu aperto il mercato agli ogm, in Brasile e Paraguay si estese il latifondo e la monocultura – altra terribile piaga che trova il suo \"naturale\" contraltare nella biodiversità)... un bel guazzzabuglio: allora abbiamo voluto interpellare chi con i semi ci lavora e li usa in modo naturale.\r\n\r\nFabrizio fa parte di Associazione Rurale e ci ha fornito alcune \"semplici\" risposte che però offrono un approccio al complesso dibattito sugli ogm che appare naturalmente condivisibile e vanno al sodo della questione: tecnica, economica e sanitaria, ovvero sementi più sostenibili e più sane, che si adattino al territorio in cui vengono inserite: maggiore sostenibilità, pulizia, nutrimento... la biodiversità agricola significa che in un territorio sempre più vasto insistono varietà di agricolture diverse, preferibilmente tante di piccola scala contadine, che ruotano non solo all'interno della microazienda contadina, ma che ruotano anche ll'interno della realtà macroscopica di gamma: cioè l'opposto degli intenti della agroindustria\r\n\r\n \r\n\r\n2014.07.31-fabri_ogm","31 Luglio 2014","2014-08-11 14:52:09","In natura non c'è ogm che tenga",1406824558,[167,168,169,67],"http://radioblackout.org/tag/agricoltura/","http://radioblackout.org/tag/associazione-rurale/","http://radioblackout.org/tag/natura-consapevole/",[21,171,172,15],"associazione rurale","natura consapevole",{"post_content":174,"post_title":178,"tags":181},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[90],"ritrae la miscela di cereali \u003Cmark>ogm\u003C/mark>-free che il nostro interlocutore, agricoltore","L'immagine a corredo di questo articolo ritrae la miscela di cereali \u003Cmark>ogm\u003C/mark>-free che il nostro interlocutore, agricoltore e allevatore della Langa astigiana (ora patrimonio dell'Unesco), è solito somministrare alle capre.\r\n\r\nL'idea per questa diretta scaturisce da una serie di interventi radiofonici e ospitati su quotidiani (in particolare l'ormai defunta testata \"l'Unità\") che avevano affrontato l'argomento o in modo dilettantesco (Corbellini era riuscito a definirre gli \u003Cmark>ogm\u003C/mark>: «Una innovazione tecnologica - spiega Corbellini - preziosa per valorizzare proprio la realtà altamente differenziata dei sistemi agrari che caratterizzano l’ecologia del Paese», dimenticando che risalgono agli anni Ottanta e da allora Monsanto ci marcia con royalties monopolistiche), oppure ambiguo e in pochi rari casi scegliendo di occuparsene, cercando di dirimere i molteplici garbugli che frappongono il business dei brevetti, le mistificazioni delle multinazionali, le macchinazioni degli intellettuali che inventano bisogni innaturali, soluzioni artificiali alla produzione, menzogne palesi – come la favola della resistenza ai parassiti: laddove si sono introdotti \u003Cmark>ogm\u003C/mark> non è diminuito l'uso di diserbanti o inseticidi, che distruggono anche l'apicoltura –, che coinvolgono la decrescita o mode mercantili che stanno gradualmente estendendo la richiesta di prodotti bio, quelli che automaticametne cominciano a costare meno proprio per la spirale virtuosa innescata; 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Lo stop di 12 mesi imposto dal consiglio regionale aveva carattere \"urgente e temporaneo\". Lo scopo era impedire la prossima semina anche nel caso in cui alcuni imprenditori agricoli del Friuli Venezia Giulia dovessero vincere il ricorso, presentato al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il decreto interministeriale che ha vietato a tutto il 2014 la coltivazione in Italia del mais Ogm \"Mon810\".\r\n Il Tar doveva pronunciarsi lo scorso 9 aprile, ma ha rimandato di 45 giorni la decisione. E' possibile che il Tar stia facendo pressione perché il groviglio legale intorno agli OGM sia sciolto dal potere politico e non da quello giudiziario.\r\n\r\nCosa è successo?\r\n Facciamo un passo indietro. Nel 2010 l'agricoltore Giorgio Fidenato seminò alcuni campi di sua proprietà sfidando il vuoto normativo: dalla sua parte oggi c'è un'ordinanza favorevole della Commissione europea, e una assoluzione decisa dal tribunale di Pordenone.\r\n Il ricorso al tribunale amministrativo punta ai ministeri della Salute e delle Politiche agricole, e chiede l'annullamento del decreto interministeriale del 12 luglio 2013: quello al quale manca la parte sanzionatoria, e che ha reso impossibile alla Regione intervenire per vietare la trebbiatura.\r\n L'UE da parte sua ha sancito il principio della coesistenza di coltivazioni con semi OGM e coltivazioni OGM.\r\n Principio che la presidente renziana della Regione, Serracchiani, contesta solo per la sua regione, dove la piccola proprietà diffusa rende impossibile la convivenza di coltivazioni naturali e biologiche.\r\n Gli attivisti più radicali, come il gruppo che si raccoglie nella \"Rete difesa della biodiversità\", si battono contro gli OGM, in Friuli come altrove, per il principio di precauzione, per la difesa della biodiversità attraverso l'utilizzo di semenze locali, per la salvaguardia dell'autonomia dei piccoli contadini, che, con gli OGM, finiscono con il dipendere dalle Multinazionali del settore, prima tra tutti Monsanto, che vendono semenza sterile e con gli obblighi imposti dall'esclusività del brevetto.\r\n Le recenti iniziative della Rete hanno raccolto molta attenzione e soprattutto la partecipazione attiva di alcuni agricoltori, che hanno in questo modo spezzato il fronte dei si agli OGM.\r\n La partita è aperta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Viviana della \"Rete difesa della biodiversità\".\r\n Ascolta la diretta:\r\n\r\nviviana_ogm","16 Aprile 2014","2014-04-24 21:52:23","OGM: tra caos normativo e difesa della biodiversità",1397659665,[213,214,65,67],"http://radioblackout.org/tag/difesa-della-biodiversita/","http://radioblackout.org/tag/friuli-venezia-giulia/",[34,216,23,15],"Friuli Venezia Giulia",{"post_content":218,"post_title":222,"tags":225},{"matched_tokens":219,"snippet":220,"value":221},[75],"una moratoria alla semina di \u003Cmark>Ogm\u003C/mark>. 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Questa spudorata raccolta fondi era presentata dall'inventore di Slow Food come un tacon appiccicato all'expo, utilizzando l'accondiscendenza di autentici contadini, che spesso condividono approcci meno legati al marketing e che invece in questo caso hanno voluto vedere la propria via campesina attraversare i padiglioni di cemento di Rho, quindi del lavoro si è in questo caso ritagliato l'aspetto contadino e le sfumature che distinguono un approccio autogestito e di distribuzione di prossimità rispetto ai criteri di Slowfood (polemico verso i modi in cui è evoluto Expo) o addirittura di Farinetti, contiguo allo scempio fatto a Milano\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nPer quel che riguarda le condizioni di lavoro e gli effetti prodotti dalle modalità di assunzione di chi ha accettato di lavorare per Expo (e di venire licenziato); per i salari sottopagati o addirittura il volontariato e la sperimentazione del jobs act fatta all'Expo abbiamo chiamato Paolo, perché tra gli organizzatori dell'iniziativa di domani 12 giugno (tra le 13 e le 19) al Lingotto dove si sta consumando l'Assemblea mondiale delle camere di comercio, che vede la presenza delle peggiori multinazionali, delle più impresentabili istituzioni, le più feroci aziende di rating, gli affamatori più intollerabili e produttori di Ogm... perciò l'assemblea torinese contro l'Expo ha individuato questo consesso di organismi nocivi e produttori di nocività per puntualizzare la critica all'Expo attraverso uno sguardo attento al coinvolgimento del mondo del lavoro, senza tralasciare gli aspetti che trovano espressione negli accordi Ttip, che ieri dovevano essere discussi e ratificati al parlamento europeo, ma Schultz si è trovato a dover far slittare la discussione, visto il forte movimento contrario agli accordi tra Usa e paesi europei volti a cancellare vincoli che tutelano la salute e gli interessi dei cittadini a favore del business delle stesse multinazionali che sponsorizzano l'Expo e si riuniscono al Lingotto\r\n\r\nUnknown","11 Giugno 2015","2015-06-18 11:22:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_11-stop_expo-ttip-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"269\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_11-stop_expo-ttip-300x269.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_11-stop_expo-ttip-300x269.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_11-stop_expo-ttip-768x689.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_11-stop_expo-ttip-1024x918.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/2015_06_11-stop_expo-ttip.jpg 1025w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Expo condiziona il lavoro: effetti collaterali e partecipazione campesina",1434031673,[259,260,261,67,262,263],"http://radioblackout.org/tag/assemblea-no-expo/","http://radioblackout.org/tag/carlin-petrini/","http://radioblackout.org/tag/modelli-di-sviluppo-e-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/oscar-farinetti/","http://radioblackout.org/tag/via-campesina/",[265,266,267,15,30,28],"assemblea no expo","Carlin Petrini","modelli di sviluppo e lavoro",{"post_content":269,"tags":273},{"matched_tokens":270,"snippet":271,"value":272},[75],"più intollerabili e produttori di \u003Cmark>Ogm\u003C/mark>... perciò l'assemblea torinese contro l'Expo","Due dirette per aspetti contigui degli effetti collatterali dell'Expo milanese sul mondo del lavoro.\r\n\r\nCon Luca abbiamo preso spunto da un articolo de \"La Stampa\" di venerdì scorso, 5 giugno, dove a pagina 45 si poteva leggere di una questua organizzata dal giocatore a lungo juventino Del Piero e da Carlìn Petrini per accompagnare all'Expo alcune organizzazioni di giovani contadini a ottobre. 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Il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Partenariato Transatlantico sugli scambi e sugli investimenti tra Usa e Ue) è una trappola gigantesca che permetterà alle grandi imprese di aggirare le regole nazionali che sottendono alla salute dei cittadini e ai diritti dei lavoratori: le multinazionali avranno il diritto esclusivo di citare in giudizio i governi di fronte ad arbitrati commerciali internazionali indipendenti dai sistemi giuridici nazionalil ed europei; l'intento è la svendita dei servizi essenziali, usando le parole d'ordine di austerità e competitività tanto care al neoliberismo. Il terreno viene preparto con attenzione (per esempio l'uscita di un paio di giorni fa di Elena Cattaneo, nominata senatore a vita proprio per questi servizi scientifici, secondo la quale non ci sarebbero prove della nocività degli ogm, uno degli interessi delle multinazionalil per cui il Ttip sarebbe un valido cavallo di Troia) e cercando di non allarmare l'opinione pubblica come già era successo pochi anni fa in occasione di un tentativo analogo, impedito dalla mobilitazione dei cittadini accorti... ora è di nuovo il tempo di sensibilizzare attraverso campagne di informazione: una delel quali è organizzata per sabato 11, come ci spiega Simona, che sottolinea come a Torino sia previsto un momento anche venerdì 10 ottobre alel 17 sotto la Rai di via Verdi per la disinformazione adottata al riguardo, invitndo a visitare il sito stop-ttip-italia.net per la quantità di aspetti e argomenti che vengono investiti da questo trattato esiziale\r\n\r\n2014.10.09-simona_ttip","9 Ottobre 2014","2014-11-03 22:44:43","TTIP è esiziale per i diritti e la qualità della vita",1412862497,[308,309,310,67,311,312,313],"http://radioblackout.org/tag/cancellazione-regole/","http://radioblackout.org/tag/lobbies/","http://radioblackout.org/tag/messa-in-discussione-nocivita/","http://radioblackout.org/tag/privatizzazioni/","http://radioblackout.org/tag/trattato-usa-europa/","http://radioblackout.org/tag/ttip/",[315,316,317,15,318,319,18],"cancellazione regole","lobbies","messa in discussione nocività","privatizzazioni","trattato Usa-Europa",{"post_content":321,"tags":325},{"matched_tokens":322,"snippet":323,"value":324},[90],"sarebbero prove della nocività degli \u003Cmark>ogm\u003C/mark>, uno degli interessi delle multinazionalil","In corso sotto copertura una trattativa tra le due sponde dell'Atlantico all'insaputa delle vittime designate dell'accordo tra lobbisti, multinazionali, oligarchi. 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Ripercorriamo la storia del mais, con la finalità di criticare l'agribusiness ed il controllo alimentare.\r\n\r\nL'excursus della sua storia parte dai tempi delle civiltà precolombiane, passando per le grandi carestie ed epidemie degli scorsi secoli, fino ad oggi, dove, come abbiamo detto, riveste un ruolo di punta nelle reti commerciali di tutto il mondo.\r\n\r\nIl percorso storico del mais come lo conosciamo attualmente è caratterizzato da un processo di selezione sempre più spinta ed invasiva per adattarlo al mercato del profitto e dell'esportazione, e difatti col modernamento delle tecniche si arriva agli ogm, ai pesticidi, fertilizzanti e semi ad alta risposta, con le conseguenze drammatiche di inquinamento (genetico e non) e rovina del suolo, che hanno reso così tristemente famosi i semi geneticamente modificati. 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Ma la favola è già conosciuta ed è quella secondo cui bisogna “cambiare tutto per non cambiare niente”.\r\n\r\nLe ripercussioni sociali di questa intrusione bio-tech nel campo dell'agricoltura sono quelle della dipendenza agricola (anche dei piccoli coltivatori) dalle aziende che forniscono questi semi, del monopolio di essi, della riduzione delle varietà coltivabili e dunque della biodiversità.\r\n\r\nNon stupisce nemmeno che, quando si approfondisce la tematica del cibo biologico, gli stessi promotori di tali prodotti vadano a braccetto con i magnati dell'agri-business, dipingendosi il volto di quel colore verde che più che ricordare la “natura”, ricorda tanto il colore delle spropositate quantità di dollari che queste aziende ottengono da questo mercato riservato ai ricchi.\r\n\r\n \r\nIl giorno domenica 17 giugno 2018 si terrà presso l’Edera Squat di Torino una giornata dedicata all’indipendenza sementiera, agli Organismi Geneticamente Modificati di vecchia e nuova generazione -che vengono applicati a tutto il vivente- ed alle pratiche di resistenza nei confronti dell’impianto tecno-agro-industriale.\r\nDalla mattina ci sarà la possibilità di allestire banchetti per lo scambio/dono di semi autoprodotti e distribuzioni editoriali ecologiste radicali.\r\nDopo il pranzo vegetale, sono previste proiezioni sui temi dell’espropriazione di sementi e saperi contadini da parte delle multinazionali e dei centri di ricerca a cui seguirà una panoramica sulle nuove tecniche di manipolazione genetica e sulle commistioni tra enti di ricerca e agricoltura “dal basso”.\r\nAlcuni degli elementi di discussione saranno:\r\n– OGM 2.0\r\n– tecniche di veicolazione del consenso\r\n– fondi e legislazioni europee\r\n– enti di ricerca, accaparramento del genoma e ingegnerizzazione del vivente\r\n– permeazione del discorso scientista all’interno dell’associazionismo contadino\r\nDurante tutta la giornata sarà presente una mostra sugli OGM in Svizzera.\r\nChi fosse interessatx a partecipare allo scambio di semi, con la propria distro o al dibattito puo’ contattarci all’indirizzo email bestieinlotta@autistici.org\r\nPer chi volesse approfondire i temi in vista dell’incontro:\r\nhttps://roundrobin.info/2018/02/torino-babele-geni/\r\nhttps://rhizom.noblogs.org/\r\ndalle ore 10 scambio semi/piantini/derivati vegetali autoprodotti, banchetti distro, mostra “OGM sempre sotto pressione” sugli OGM in Svizzera e pannelli informativi\r\n\r\nore 12,30 sgrufolata vegetale ad offerta libera\r\n\r\nore 14 proiezioni inquiete\r\n\r\nore 15 panoramica su OGM 2.0, tecniche di veicolazione del consenso, fondi e legislazioni europee, enti di ricerca, accaparramento del genoma e ingegnerizzazione del vivente, permeazione del discorso scientista all’interno dell’associazionismo contadino. Discussione e condivisione di pensieri, informazioni ed esperienze.\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mais.mp3\"][/audio]","14 Giugno 2018","2019-01-31 12:47:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/ag-0000-00-00-corncobs-1-no-author-200x110.jpg","Storia del mais: dalle civiltà precolombiane all'agricoltura OGM - Inquietudine genica! Iniziativa domenica 17 giugno all'Edera Squat","podcast",1528979783,[409,64,410,67],"http://radioblackout.org/tag/agribusiness/","http://radioblackout.org/tag/modificazioni-genetiche/",[412,70,413,15],"agribusiness","modificazioni genetiche",{"post_content":415,"post_title":419,"tags":422},{"matched_tokens":416,"snippet":417,"value":418},[90],"delle tecniche si arriva agli \u003Cmark>ogm\u003C/mark>, ai pesticidi, fertilizzanti e semi","Il mais è il cereale più coltivato al mondo (per prodotti destinati all'alimentazione umana, ma soprattutto per gli allevamenti d'animali e per produrre biocarburante), ed è per questo motivo inevitabile che sia uno dei principali alimenti attorno a cui ruota il monopolio del cibo.\r\n\r\nMa come si è arrivati a questo punto? Ripercorriamo la storia del mais, con la finalità di criticare l'agribusiness ed il controllo alimentare.\r\n\r\nL'excursus della sua storia parte dai tempi delle civiltà precolombiane, passando per le grandi carestie ed epidemie degli scorsi secoli, fino ad oggi, dove, come abbiamo detto, riveste un ruolo di punta nelle reti commerciali di tutto il mondo.\r\n\r\nIl percorso storico del mais come lo conosciamo attualmente è caratterizzato da un processo di selezione sempre più spinta ed invasiva per adattarlo al mercato del profitto e dell'esportazione, e difatti col modernamento delle tecniche si arriva agli \u003Cmark>ogm\u003C/mark>, ai pesticidi, fertilizzanti e semi ad alta risposta, con le conseguenze drammatiche di inquinamento (genetico e non) e rovina del suolo, che hanno reso così tristemente famosi i semi geneticamente modificati. 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Non è un caso che queste dichiarazioni arrivino da quell'istituto e in questo determinato periodo storico: il Sant'Anna è all'avanguardia nella ricerca sulle nanotecnologie, biotecnologie e ingegneria genetica soprattutto nel campo militare, per cui si tratta di una fonte assolutamente non neutrale che, guarda caso, fornisce i suoi dati proprio ora che si inizia il dibattito sulla regolamentazione o meno in Europa dei nuovi OGM, ossia gli NBTs.\r\n\r\nI semi NBT (New Breeding Techniques) nascono in laboratorio attraverso le nuove tecniche di manipolazione genetica come il Genome Editing che permette di modificare, attraverso un processo di “taglia e cuci”, il DNA dell'individuo, anche senza aggiungere caratteristiche genetiche esterne (come invece avviene per i classici OGM). Queste manipolazioni permettono di estirpare dalla sequenza genetica quelle caratteristiche sconvenienti per la vendita e la produzione.\r\n\r\nLe aziende che fanno ricerca e che producono queste nuove semenze cercano, attraverso campagne d'informazione, di tranquillizzare preventivamente gli agricoltori e consumatori per evitare le mobilitazioni che hanno tentato di ostacolare l'introduzione degli OGM, paventandone una produzione più sostenibile ed eticamente accettabile, senza fare alcun accenno alla perdita di biodiversità, al monopolio delle sementi, alla standardizzazione del mondo vegetale, eccetera.\r\n\r\nIn Italia, uno dei promotori di questi semi è il CREA (consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) che propaganda queste nuove tecniche attraverso laboratori e conferenze anche nelle reti di agricoltori indipendenti e realtà rurali, com'è successo a Cascina Roccafranca per l'evento “Una Babele di Semi” che nasce con l'intento di libero scambio di semi, ma che quest'anno ha avuto come relatori due ricercatrici del CREA ed un professore universitario di Torino, che hanno avuto la possibilità di decantare i vantaggi dei sementi NBT e della sinergia tra laboratorio e campi, proprio laddove si cerca di costruire l'autodeterminazione e l'indipendenza contadina all'infuori delle logiche del dominio.\r\n\r\nOrmai la genetica spazia su tutti i campi, dall'agroalimentare alla medicina passando per l'apparato repressivo, e gli esperimenti riguardano piante, animali e umani. Non mancano le banche in cui si raccolgono le differenze genetiche di tutto l'esistente, e la sua mappatura procede a spron battuto. A fare da padrone in questo settore sono le grandi multinazionali e banche che vedono nella genetica non solo un proficuo investimento, ma anche la base per il controllo e la repressione del futuro. Per esempio all'ultimo World Economic Forum di Davos è stata annunciata una partnership per sequenziare il DNA di tutta la vita sulla Terra con chiari obbiettivi di dominio e di profitto, ma che vengono raccontati con toni umanitari, ecologici ed etici.\r\n\r\nSe ci guardiamo attorno siamo già circondati da prodotti geneticamente modificati: mele artiche che non ossidano, zanzare anti-malaria o animali con organi umani. Oppure l'ibridazione tra vegetale e militare con la creazione di piante capaci di ricettare e monitorare l'ambiente circostante, e sono in grado di rilevare sostanze chimiche, parassiti, agenti patogeni, radiazioni e segnali elettromagnetici.\r\n\r\nSe oggi l'utilizzo di tecniche CRISPR è spinto eticamente in campo medico per eliminare i geni portatori di malattie, nulla vieta che un domani potranno essere utilizzate per modificare in anticipo il carattere fisico e corportamentale di qualsiasi individuo, aprendo la strada a scenari di controllo dell'esistente molto preoccupanti.\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/ogm.mp3\"][/audio]","28 Febbraio 2018","2018-11-02 20:13:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/Genetic-Engineering-in-Food-200x110.jpg","Ogm innocui: si riparte da zero? 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Non è la prima volta che capitano queste tragedie nella regione, ma come mai sono aumentate di frequenza negli ultimi anni? Cosa c'è dietro questa distruzione che annualmente lascia dietro di sé morti, case, boschi e ettari di terreno distrutti? Tra le cause principali troviamo la quasi completa sostituzione della vegetazione autoctona con piantagioni industriali di eucalipti e pini, introdotti nel luogo per migliorare i profitti in tasca ai magnati dell'industria del legname, che trasformano il territorio in un ambiente estremamente secco e suscettibile ad incendi. 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\r\n\r\nIn occasione del 21 maggio, giornata internazionale di lotta contro la Monsanto, abbiamo proposto un approfondimento su questo colosso della chimica e della biotecnologia, prendendo spunto da un dossier della pubblicazione \"The Ecologist\" intitolato \"La vera storia della Monsanto\" pubblicato nel 1998.\r\n\r\nSiamo partiti raccontando la sua origine nel 1901, passando in rassegna le sue produzioni più rinomatamente tossiche, le sue devastazioni dell'ambiente, gli avvelenamenti compiuti nei confronti degli esseri umani e degli altri animali, le sue strette relazioni con amministrazioni come l'FDA (Food and Drug Administration) ed esponenti politici del governo americano, i suoi usuali metodi di repressione del dissenso (corruzioni, azioni legali, diffamazioni, minacce, etc..) e le sue recenti campagne di greenwashing.\r\n\r\nI PCB, l'ormone bovino ricombinante della crescita, l'agente arancio, il seme terminator, il roundup (ultimamente sotto i riflettori dell'unione europea) 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