","Zuccate: la xenoleft sotto attacco da parte di Facebook","post",1569498993,[],[],{"post_content":64},{"matched_tokens":65,"snippet":67,"value":68},[66],"Odia","di Stato, la Sinistra che \u003Cmark>Odia\u003C/mark> e Potere all’Iperstizione. In questi","Da Socailisti Gaudenti a Automatizzato Comunismo Memetico passando per Polpo di Stato, la Sinistra che \u003Cmark>Odia\u003C/mark> e Potere all’Iperstizione. In questi giorni le pagine facebook espressione della comunità di compagne e compagni amant* dei meme sono sotto attacco da parte dell’azienda. Con le dovute differenze, squisitamente politiche e dovute a rapporti di forza molto concreti, tra pagine più socialdemocratiche e pagine accelerazioniste. Cosa comporta nel mondo reale, quanto è importante la militanza sui social network e quali le conseguenze delle nuove regole d'ingaggio del social network. Ne parliamo con uno de* admin di Automatizzato Comunismo Memetico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/Zuccate.mp3\"][/audio]",[70],{"field":71,"matched_tokens":72,"snippet":67,"value":68},"post_content",[66],578730123365187700,{"best_field_score":75,"best_field_weight":76,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":77,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":79,"highlight":111,"highlights":117,"text_match":73,"text_match_info":120},{"cat_link":80,"category":81,"comment_count":48,"id":82,"is_sticky":48,"permalink":83,"post_author":51,"post_content":84,"post_date":85,"post_excerpt":54,"post_id":82,"post_modified":86,"post_thumbnail":87,"post_thumbnail_html":88,"post_title":89,"post_type":59,"sort_by_date":90,"tag_links":91,"tags":102},[45],[47],"44096","http://radioblackout.org/2017/11/processo-soldi-e-passeggiata-antipsichiatrica/","Il 27 settembre è cominciato il processo per la morte di Andrea Soldi, ucciso dai vigili urbani che stavano cercando di imporgli con la forza un TSO – un trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nIn questi giorni, con le testimonianze dei sanitari, che visitarono Soldi quando arrivò in ospedale ammanettato e ormai privo di coscienza per la lunga mancanza di ossigeno, il processo sta entrando nel vivo.\r\n\r\nLa vicenda di Soldi non è che la punta dell’iceberg. La lista dei morti di psichiatria, che si allunga anno dopo anno, ci mostra una pratica che serve a disciplinare, reprimere, rinchiudere, non certo a “curare”.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 novembre gli attivist* del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni hanno promosso una passaggiata informativa per il Balon, con quattro quadri di normale repressione psichiatrica.\r\n L’appuntamento è alle 10 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del “Mastrogiovanni”.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 06 raffaella antipsi\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito un testo del Collettivo Mastrogiovanni sulla vicenda Soldi e non solo:\r\n\r\n \r\n\r\n“Andrea Soldi è morto il 5 agosto 2015 in piazzale Umbria a Torino, ucciso dai vigili urbani che lo stavano sottoponendo ad un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), perché non si era presentato alla mensile somministrazione forzata (tramite iniezione a lento rilascio) di Haldol, un potente e dannoso neurolettico che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali. Il 27 settembre si è aperto il processo che vede imputati per omicidio colposo i 3 vigili autori della manovra contenitiva che ha di fatto soffocato l'uomo, e lo psichiatra che ha disposto il TSO senza che ci fossero le necessarie condizioni previste dalla legge. Tutti hanno continuato e continuano a svolgere le proprie mansioni. I vigili sono stati spostati in un altro reparto. Nel passaggio ci è scappata una promozione.\r\n\r\nDurante le udienze preliminari il Comune e l'Asl To2 avevano offerto 400.000 euro ai familiari della vittima, che li hanno rifiutati. Il solo fatto che due enti che versano in ristrettezze economiche abbiano proposto massimali di risarcimento ancor prima che fosse accertata l'effettiva responsabilità degli imputati, ci fa capire il peso che questo processo potrebbe avere nell'attaccare l'istituzione psichiatrica e i suoi (ab)usi, ponendo l'attenzione sul TSO, ovvero quel trattamento che dà agli psichiatri il potere di catturare, imprigionare e drogare le persone contro la loro volontà e in modo del tutto arbitrario.\r\n\r\nQuella di Andrea non è una storia di malasanità, un errore nell'attuazione di un provvedimento terapeutico, ma è la più tragica conseguenza di pratiche quotidianamente perpetrate dalla psichiatria, di continui ricatti, violenze e vessazioni che la maggior parte degli utenti psichiatrici sono costretti a subire. Non è neanche un caso isolato di morte per TSO, perché sono in tanti a perdere la vita durante la cattura e soprattutto a causa dell'indiscriminata e ponderosa somministrazione di psicofarmaci. La differenza è che nel caso di Andrea ci sono tanti testimoni, occhi e orecchie di gente \"normale\" che hanno assistito a ciò che mai avrebbero potuto immaginare, perché la repressione psichiatrica avviene nella solitudine di chi ne è investito, nel silenzio delle loro famiglie, dentro reparti chiusi e in luoghi isolati. La storia di Andrea è l’eccezione che conferma la regola e da due anni è deflagrata nelle pagine di cronaca dei giornali. É una storia simile a quella di Francesco Mastrogiovanni, le cui ultime ore di vita nel repartino dell'ospedale di S. Luca di Vallo della Lucania, sono state immortalate da una telecamera: 87 ore di agonia durante le quali, pesantemente sedato con farmaci antipsicotici, è stato legato mani e piedi al letto, senza cibo né acqua, fino alla morte il 31 luglio del 2009. Anche Franco è morto durante un ricovero coatto, anche in questo caso il comportamento della vittima era tranquillo e conciliante, e anche stavolta il provvedimento non era legittimo. Anche qui un altro processo iniziato a novembre 2014 che vede imputati 12 infermieri e 6 medici (per reati di sequestro, falso in atto pubblico e morte in conseguenza ad altro reato - il sequestro), in cui si cerca sempre di circoscrivere la tortura subita all'interno di un ospedale come un episodio unico di disservizio ed inefficienza. A novembre scorso la Corte d'Appello di Salerno ha condannato gli 11 infermieri (pene dai 14 mesi ai 15 mesi) che in primo grado erano stati assolti e ha confermato le condanne per i sei medici, a cui però le pene sono state ridotte (dai 13 mesi ai due anni). A tutti è stata sospesa la pena e, quindi, continuano a lavorare nel SSN. Uno dei medici è coinvolto nella morte di Massimiliano Malzone avvenuta nel giugno 2015 nel SPDC di Sant'Arsenio di Polla, probabilmente a causa di una somministrazione letale di farmaci.\r\n\r\nL'ultimo fatto di cronaca risale ad agosto, quando Fabio Tozzi, un uomo di 48 anni che, entrato in TSO all’ospedale Villa Scassi a Genova, ne è uscito morto dopo un paio d'ore, durante le quali è passato prima per il pronto soccorso e poi per il repartino, e ha ricevuto una o forse più somministrazioni di psicofarmaci. É paradossale che un uomo controllato da famiglia e Sert per la sua dipendenza dipendenza da droghe, sia morto in ospedale per un'overdose di psicofarmaci, ovvero sempre sostanze psicotrope ma \"legali\" in quanto prescritte da medici.\r\n\r\n \r\n\r\nNonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi alla fine degli anni Settanta, l'orrore psichiatrico non è mai finito e come si moriva nei manicomi, si muore oggi nei nuovi luoghi della psichiatria, strutture più piccole capillarmente diffuse sul territorio, all'interno delle quali continuano a perpetrarsi sia l'etichetta di \"malato mentale\" sia i metodi coercitivi e violenti della psichiatria.\r\nDi recente a Torino a due lavoratrici OSS della comunità psichiatrica torinese \"Il Ponte\", che sono state sospese e licenziate poiché lottavano contro la contenzione fisica dei pazienti all'interno delle 5 comunità psichiatriche, dove, nonostante le alte rette versate dall'ASL, manca il personale. Per il guadagno di pochi privati, si calpesta la dignità sia dei pazienti, sempre più sedati e contenuti, sia di quei lavoratori che obiettano metodi disumani e manicomiali.\r\n\r\nLa psichiatria può cambiare i nomi dei luoghi e dei trattamenti, gode derll’appoggio di medici, tribunali, giornali e fautori del contenimento e del mantenimento dello status quo, ma non riuscirà mai a persuadere chi ha avuto la sfortuna di incapparvi e vive ogni giorno i suoi soprusi, così come chi odia la reclusione, chi vuole abbattere mura, gabbie e confini e lotta ogni giorno per la libertà di tutti.\r\n\r\n \r\n\r\nCollettivo Antipsichiatrico \"Francesco Mastrogiovanni\"\r\n\r\nTelefono: 345 61 94 300 martedì dalle 19, oppure lascia un messaggio in segreteria\r\n\r\nantipsichiatriatorino@inventati.org”","7 Novembre 2017","2017-11-08 19:21:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"221\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-300x221.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-300x221.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-768x566.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-1024x755.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Processo Soldi e passeggiata antipsichiatrica",1510072261,[92,93,94,95,96,97,98,99,100,101],"http://radioblackout.org/tag/andrea-soldi/","http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/passeggiata-antipsichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/repartino/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[103,104,105,106,107,108,109,22,20,110],"andrea soldi","antipsichiatria","balon","controllo","passeggiata antipsichiatrica","psichiatria","repartino","TSO",{"post_content":112},{"matched_tokens":113,"snippet":115,"value":116},[114],"odia","suoi soprusi, così come chi \u003Cmark>odia\u003C/mark> la reclusione, chi vuole abbattere","Il 27 settembre è cominciato il processo per la morte di Andrea Soldi, ucciso dai vigili urbani che stavano cercando di imporgli con la forza un TSO – un trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nIn questi giorni, con le testimonianze dei sanitari, che visitarono Soldi quando arrivò in ospedale ammanettato e ormai privo di coscienza per la lunga mancanza di ossigeno, il processo sta entrando nel vivo.\r\n\r\nLa vicenda di Soldi non è che la punta dell’iceberg. 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A novembre scorso la Corte d'Appello di Salerno ha condannato gli 11 infermieri (pene dai 14 mesi ai 15 mesi) che in primo grado erano stati assolti e ha confermato le condanne per i sei medici, a cui però le pene sono state ridotte (dai 13 mesi ai due anni). A tutti è stata sospesa la pena e, quindi, continuano a lavorare nel SSN. Uno dei medici è coinvolto nella morte di Massimiliano Malzone avvenuta nel giugno 2015 nel SPDC di Sant'Arsenio di Polla, probabilmente a causa di una somministrazione letale di farmaci.\r\n\r\nL'ultimo fatto di cronaca risale ad agosto, quando Fabio Tozzi, un uomo di 48 anni che, entrato in TSO all’ospedale Villa Scassi a Genova, ne è uscito morto dopo un paio d'ore, durante le quali è passato prima per il pronto soccorso e poi per il repartino, e ha ricevuto una o forse più somministrazioni di psicofarmaci. 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A volte torturano persone che non dovrebbero essere torturate.\r\nAltrettanto fece Hitler, naturalmente, e scandalizzò il mondo. Nessuno si preoccupa di ciò che accade nelle nostre carceri, o nelle carceri di Lisbona o di Caracas, ma Hitler era troppo promiscuo. Era un poco come se, nel suo Paese, un autista avesse dormito con una nobildonna.»\r\n«Cose del genere non ci scandalizzano più»\r\n«Corrono tutti gravi pericoli quando mutano le cose che scandalizzano»\"\r\n\r\nA mio avviso la distinzione fra \"torturabili\" e \"non torturabili\" proposta da Segura può essere tranquillamente estesa a quella fra assassinabili e non assassinabili.\r\n\r\nMentre stendo queste note i media continuano a discutere, analizzare, enfatizzare i fatti di Parigi.\r\n\r\nCredo si debba fare uno sforzo per lasciare da parte la repulsione per una strage non perché non meriti repulsione ma perché l'assassinio di innocenti, realizzato in forme diverse, non è l'eccezione ma la regola nell'universo nel quale viviamo e non è accettabile che vi siano crimini che meritano la condanna e crimini che si possono tacere.\r\nAlle porte stesse dell'Occidente laico, democratico, civile ogni giorno muoiono migranti costretti, per entrare in Europa, ad affrontare situazioni di gravissimo rischio, ogni giorno le guerre che si svolgono nelle periferie del mondo, guerre alle quali le grandi democrazie occidentali non sono certe estranee, producono, direttamente ed indirettamente, la morte, ferite e mutilazioni, malattie, sofferenze per migliaia di persone.\r\n\r\nCon la strage di Parigi la guerra, quella guerra che, quando si svolge in Africa o nel Vicino Oriente, non impressiona più che tanto le popolazioni dell'occidente sviluppato, viene portata, con la strage dei giornalisti di Charlie Hebdo, sul territorio metropolitano, cosa peraltro già avvenuta negli USA, come l'attacco alle due torri, in Gran Bretagna, in Spagna ecc..,\r\n\r\nLeggo, a questo proposito, diverse raffinate analisi di carattere dietrologico sulla strage di Parigi.\r\nSembra che a molti, negli ambienti della sinistra vintage, paia impossibile accettare il fatto che è perfettamente plausibile che un gruppo di giovanotti possa aver fatto tutto da sé e che esista, alle loro spalle e come loro riferimento, una corrente politico/religiosa non \"occidentale\" che è seriamente intenzionata ad occupare uno spazio nell'attuale equilibrio dei poteri.\r\n\r\nSemplicemente c'è chi non vuole capire che siamo, ed è assolutamente normale che sia così, in un mondo multipolare dove, per dirla in parole semplici, operano diversi attori politici, economici e sociali in concorrenza fra di loro e che non tutto può essere spiegato con manovre del Grande Satana statunitense o, è una variante diffusa, con la congiura ebraica.\r\nPer di più, ai terzomondisti d'envergure ripugna l'attribuire la parte del vilain a qualcuno che non sia la CIA o il Mossad.\r\nSembra impossibile che molti, troppi, che si vogliono nemici dell'attuale ordine del mondo non ritengano evidente che una società superiore, una società di liberi e di eguali, non può affermarsi riducendo le libertà attuali e assumendo modelli oscenamente regressivi e che, anzi, abbia come suo obiettivo proprio l'estensione delle libertà e il conseguente passaggio dall'eguaglianza politico/formale a quella sociale/reale ma, con ogni evidenza, è così.\r\nSi tratta, a mio avviso e in primo luogo, di prendere atto che un ordine del mondo unipolare, quello che sembrava in procinto di affermarsi dopo il crollo del blocco sovietico, semplicemente non esiste e non può esistere.\r\nA petto dell'innegabile egemonia militare statunitense, si sono sviluppate importanti potenze regionali, Cina, Russia, Brasile, India ecc. alcune delle quali, in particolare la Cina, hanno sviluppato una concorrenza sul piano economico con l'imperialismo statunitense assolutamente efficace.\r\nLo stesso rapporto tra USA ed Europa, in particolare ma non solo, con la Germania è tutt'altro che armonico visto che scontri di interesse sono presenti e rilevanti.\r\nE' in questo scenario che la stessa idea di un'onnipotenza statunitense nel complicato scenario del vicino oriente non ha alcun serio fondamento.\r\nCertamente, infatti, gli USA hanno usato l'islamismo in funzione antisovietica in occasione della guerra in Afghanistan e non solo ma è bene ricordare che prima la caduta dello Scia in Iran, poi la vittoria di un partito islamico in Turchia e la conseguente fine di due importanti alleati in quell'area, dimostrano che quanto avviene non è riconducibile a schemi semplici e rassicuranti con gli USA, e magari la lobby ebraica, nella parte dei cattivi.\r\nEsistono soggetti politici importanti, veri, radicati che non sono riconducibili all'egemonia statunitense. Esistono, soprattutto, culture, modelli sociali, potenze economiche, in primo luogo l'Islam, diversi, radicalmente diversi, da quello egemone nelle metropoli capitalistiche occidentali.\r\nCiò pone problemi nuovi e importanti alla teoria politica, la religione che molti di noi avevano considerato come un fattore politico tendenzialmente residuale riprende un peso inimmaginabile sino a qualche decennio addietro.\r\nMorte le due principali religioni laiche della modernità, il nazionalismo/fascismo europeo classico e il comunismo, le grandi religioni tradizionali, in particolare islam, cattolicesimo, cristianesimo ortodosso e induismo ma anche, in funzione anticattolica e in questo caso sul serio con finanziamenti statunitensi, un protestantesimo ateologico che si diffonde massicciamente in particolare nell'America latina, riprendono un ruolo importante come fattori di tenuta della società contro l'impatto distruttivo del mercato e del nichilismo individualista dell'occidente.\r\nE’ fra l’altro interessante rilevare che proprio il fascismo, che sembrava destinato alle fogne della storia, riprende un ruolo nelle diverse forme che assume dall’islamofascismo al razzismo dei difensori della Fortezza Europa passando per tutte le varianti del caso, peraltro i fascismi, proprio per il loro carattere nazionale, razziale e religioso, sono per loro stessa natura plurali e spesso in conflitto fra dio loro. Senza andare al troppo citato Roman Bandera che, da coerente leader nazionafascista ucraino di batté, nel corso della seconda guerra mondiale, contemporaneamente contro sovietici, tedeschi e partigiani polacchi, basta guardare a ciò che avviene in Ucraina oggi dove gruppi di volontari fascisti si battono l’uno contro l’altro alcuni a sostegno degli ucraini e altri a sostegno dei filorussi.\r\nE', ad esempio, evidente che l'iniziativa politica e culturale della chiesa cattolica oggi è straordinariamente superiore a quella di qualche decennio addietro e che soprattutto si pone come alternativa al modello occidentale così come si è determinato.\r\nDa ciò derivano due conseguenze:\r\n- in primo luogo la necessità di tenere ritta la barra, di evitare di schierarsi in un ruolo subalterno nei due partiti che oggi si disegnano in Europa, quello maggioritario che chiama all'unità contro i barbari nelle sue versioni di destra, fascista/leghista, e di sinistra progressista e quello, minoritario, terzomondista, antiamericano fascistoide se non fascista.\r\n\r\n- nello stesso tempo ripensare la nostra teoria e la nostra pratica in una prospettiva meno eurocentrica, provinciale, occidentale misurandoci con le trasformazioni in atto e con le correnti politiche che si vanno affermando in questa fase.\r\n\r\n°°°°°\r\n\r\nIl pezzo di Karim è la risposta ad un articolo di Igiaba Scego uscito sull’Internazionale:\r\n\r\nCara Igiaba, \r\nin questi giorni saremo messi sotto torchio e le prossime campagne elettorali saranno fatte sulla nostra schiena. Gli xenofobi di tutta Europa vanno in brodo di giuggiole per la gioia e anche gli establishment europei che non hanno risposte da dare per la crisi saranno contenti di resuscitare il vecchio spauracchio per far rientrare le pecore spaventate nel recinto. \r\nDa ogni parte ci viene chiesto di dissociarci, di scrivere che noi stiamo con Charlie, di condannare, di provare che siamo bravi immigrati, ben integrati, degni di vivere su questa terra di pace e di libertà. \r\nEbbene, anche se ovviamente condanno questo atto come condanno ogni violenza, non mi dissocio da niente. Non sono integrato e non chiedo scusa a nessuno. Io non ho ucciso nessuno e non c’entro niente con questa gente. Altrettanto non possono dire quelli che domani dichiareranno guerra a qualcuno in nome di questo crimine. \r\nTu dici: “Oggi mi hanno dichiarato guerra. Decimando militarmente la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo mi hanno dichiarato guerra. Hanno usato il nome di dio e del profeta per giustificare l’ingiustificabile. Da afroeuropea e da musulmana io non ci sto”. \r\nIo con questa gente sono in guerra da trent’anni. Li affrontavo con i pugni all’epoca dell’università e con le parole e con le azioni da allora e fino a oggi. Sono trent’anni che li combatto e sono trent’anni che il sistema della Nato e i suoi alleati li sostengono regolarmente ogni dieci anni per fomentare una guerra di qua o di là. \r\nAnche io sono afroeuropeo, sono originario di un paese a maggioranza musulmana ma non mi considero un musulmano: non sono praticante, non sono credente. Ma anche io non ci sto. Non ci sto con questi folli, non ci sto quando lo fanno a Parigi ma non ci sto nemmeno quando lo fanno a Tripoli, Malula o a Qaraqush. \r\nNon sto con loro e non sto con chi li arma un giorno e poi li bombarda il giorno dopo. Non ci sto in questa storia nel suo insieme e non solo quando colpisce il cuore di questa Europa costruita su “valori di convivenza e pace”. Perché dico che questa Europa deve essere costruita su valori di pace e convivenza anche altrove, non solo internamente (ammesso che internamente lo sia). \r\nTu dici che questo non è islam. Io dico che anche questo è islam. L’islam è di tutti. Buoni o cattivi che siano. E come succede con ogni religione ognuno ne fa un po’ quello che vuole. La adatta alle proprie convinzioni, paure, speranze e interessi. Nelle prossime ore, i comunicati di moschee e centri islamici arriveranno in massa, non ti preoccupare. Tutti (o quasi) giustamente si dissoceranno da questo atto criminale. Qualche altro Abu Omar sparirà dalla circolazione per non creare imbarazzo a nessuno. La Lega e altri avvoltoi si ciberanno di questa storia per mesi, forse per anni. E noi ci faremo di nuovo piccoli piccoli, in attesa della fine della tempesta. Come stiamo facendo dopo questi attentati (forse) commessi da quella stessa rete che la Nato aveva creato per combattere una sua sporca guerra. \r\nLoro creano mostri e poi, quando gli si rivoltano contro, noi dobbiamo chiedere scusa, dissociarci e farci piccoli. A me questo giochino non interessa più. Non chiedo scusa a nessuno e non mi dissocio da niente. Io devo pretendere delle scuse. Io devo chiedere a questi signori di dissociarsi, definitivamente, non ad alternanza, da questa gente: amici in Afghanistan e poi nemici, amici in Algeria e poi nemici, amici in Libia e poi… non ancora nemici lì ma nemici nel vicino Mali, amici in Siria poi ora metà amici e metà nemici… Io non ho più pazienza per questi macabri giochini. Mando allo stesso inferno sia questi mostri sia gli stregoni della Nato e dei paesi del Golfo che li hanno creati e li tengono in vita da decenni. 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A volte torturano persone che non dovrebbero essere torturate.\r\nAltrettanto fece Hitler, naturalmente, e scandalizzò il mondo. Nessuno si preoccupa di ciò che accade nelle nostre carceri, o nelle carceri di Lisbona o di Caracas, ma Hitler era troppo promiscuo. Era un poco come se, nel suo Paese, un autista avesse dormito con una nobildonna.»\r\n«Cose del genere non ci scandalizzano più»\r\n«Corrono tutti gravi pericoli quando mutano le cose che scandalizzano»\"\r\n\r\nA mio avviso la distinzione fra \"torturabili\" e \"non torturabili\" proposta da Segura può essere tranquillamente estesa a quella fra assassinabili e non assassinabili.\r\n\r\nMentre stendo queste note i media continuano a discutere, analizzare, enfatizzare i fatti di Parigi.\r\n\r\nCredo si debba fare uno sforzo per lasciare da parte la repulsione per una strage non perché non meriti repulsione ma perché l'assassinio di innocenti, realizzato in forme diverse, non è l'eccezione ma la regola nell'universo nel quale viviamo e non è accettabile che vi siano crimini che meritano la condanna e crimini che si possono tacere.\r\nAlle porte stesse dell'Occidente laico, democratico, civile ogni giorno muoiono migranti costretti, per entrare in Europa, ad affrontare situazioni di gravissimo rischio, ogni giorno le guerre che si svolgono nelle periferie del mondo, guerre alle quali le grandi democrazie occidentali non sono certe estranee, producono, direttamente ed indirettamente, la morte, ferite e mutilazioni, malattie, sofferenze per migliaia di persone.\r\n\r\nCon la strage di Parigi la guerra, quella guerra che, quando si svolge in Africa o nel Vicino Oriente, non impressiona più che tanto le popolazioni dell'occidente sviluppato, viene portata, con la strage dei giornalisti di Charlie Hebdo, sul territorio metropolitano, cosa peraltro già avvenuta negli USA, come l'attacco alle due torri, in Gran Bretagna, in Spagna ecc..,\r\n\r\nLeggo, a questo proposito, diverse raffinate analisi di carattere dietrologico sulla strage di Parigi.\r\nSembra che a molti, negli ambienti della sinistra vintage, paia impossibile accettare il fatto che è perfettamente plausibile che un gruppo di giovanotti possa aver fatto tutto da sé e che esista, alle loro spalle e come loro riferimento, una corrente politico/religiosa non \"occidentale\" che è seriamente intenzionata ad occupare uno spazio nell'attuale equilibrio dei poteri.\r\n\r\nSemplicemente c'è chi non vuole capire che siamo, ed è assolutamente normale che sia così, in un mondo multipolare dove, per dirla in parole semplici, operano diversi attori politici, economici e sociali in concorrenza fra di loro e che non tutto può essere spiegato con manovre del Grande Satana statunitense o, è una variante diffusa, con la congiura ebraica.\r\nPer di più, ai terzomondisti d'envergure ripugna l'attribuire la parte del vilain a qualcuno che non sia la CIA o il Mossad.\r\nSembra impossibile che molti, troppi, che si vogliono nemici dell'attuale ordine del mondo non ritengano evidente che una società superiore, una società di liberi e di eguali, non può affermarsi riducendo le libertà attuali e assumendo modelli oscenamente regressivi e che, anzi, abbia come suo obiettivo proprio l'estensione delle libertà e il conseguente passaggio dall'eguaglianza politico/formale a quella sociale/reale ma, con ogni evidenza, è così.\r\nSi tratta, a mio avviso e in primo luogo, di prendere atto che un ordine del mondo unipolare, quello che sembrava in procinto di affermarsi dopo il crollo del blocco sovietico, semplicemente non esiste e non può esistere.\r\nA petto dell'innegabile egemonia militare statunitense, si sono sviluppate importanti potenze regionali, Cina, Russia, Brasile, India ecc. alcune delle quali, in particolare la Cina, hanno sviluppato una concorrenza sul piano economico con l'imperialismo statunitense assolutamente efficace.\r\nLo stesso rapporto tra USA ed Europa, in particolare ma non solo, con la Germania è tutt'altro che armonico visto che scontri di interesse sono presenti e rilevanti.\r\nE' in questo scenario che la stessa idea di un'onnipotenza statunitense nel complicato scenario del vicino oriente non ha alcun serio fondamento.\r\nCertamente, infatti, gli USA hanno usato l'islamismo in funzione antisovietica in occasione della guerra in Afghanistan e non solo ma è bene ricordare che prima la caduta dello Scia in Iran, poi la vittoria di un partito islamico in Turchia e la conseguente fine di due importanti alleati in quell'area, dimostrano che quanto avviene non è riconducibile a schemi semplici e rassicuranti con gli USA, e magari la lobby ebraica, nella parte dei cattivi.\r\nEsistono soggetti politici importanti, veri, radicati che non sono riconducibili all'egemonia statunitense. Esistono, soprattutto, culture, modelli sociali, potenze economiche, in primo luogo l'Islam, diversi, radicalmente diversi, da quello egemone nelle metropoli capitalistiche occidentali.\r\nCiò pone problemi nuovi e importanti alla teoria politica, la religione che molti di noi avevano considerato come un fattore politico tendenzialmente residuale riprende un peso inimmaginabile sino a qualche decennio addietro.\r\nMorte le due principali religioni laiche della modernità, il nazionalismo/fascismo europeo classico e il comunismo, le grandi religioni tradizionali, in particolare islam, cattolicesimo, cristianesimo ortodosso e induismo ma anche, in funzione anticattolica e in questo caso sul serio con finanziamenti statunitensi, un protestantesimo ateologico che si diffonde massicciamente in particolare nell'America latina, riprendono un ruolo importante come fattori di tenuta della società contro l'impatto distruttivo del mercato e del nichilismo individualista dell'occidente.\r\nE’ fra l’altro interessante rilevare che proprio il fascismo, che sembrava destinato alle fogne della storia, riprende un ruolo nelle diverse forme che assume dall’islamofascismo al razzismo dei difensori della Fortezza Europa passando per tutte le varianti del caso, peraltro i fascismi, proprio per il loro carattere nazionale, razziale e religioso, sono per loro stessa natura plurali e spesso in conflitto fra dio loro. Senza andare al troppo citato Roman Bandera che, da coerente leader nazionafascista ucraino di batté, nel corso della seconda guerra mondiale, contemporaneamente contro sovietici, tedeschi e partigiani polacchi, basta guardare a ciò che avviene in Ucraina oggi dove gruppi di volontari fascisti si battono l’uno contro l’altro alcuni a sostegno degli ucraini e altri a sostegno dei filorussi.\r\nE', ad esempio, evidente che l'iniziativa politica e culturale della chiesa cattolica oggi è straordinariamente superiore a quella di qualche decennio addietro e che soprattutto si pone come alternativa al modello occidentale così come si è determinato.\r\nDa ciò derivano due conseguenze:\r\n- in primo luogo la necessità di tenere ritta la barra, di evitare di schierarsi in un ruolo subalterno nei due partiti che oggi si disegnano in Europa, quello maggioritario che chiama all'unità contro i barbari nelle sue versioni di destra, fascista/leghista, e di sinistra progressista e quello, minoritario, terzomondista, antiamericano fascistoide se non fascista.\r\n\r\n- nello stesso tempo ripensare la nostra teoria e la nostra pratica in una prospettiva meno eurocentrica, provinciale, occidentale misurandoci con le trasformazioni in atto e con le correnti politiche che si vanno affermando in questa fase.\r\n\r\n°°°°°\r\n\r\nIl pezzo di Karim è la risposta ad un articolo di Igiaba Scego uscito sull’Internazionale:\r\n\r\nCara Igiaba, \r\nin questi giorni saremo messi sotto torchio e le prossime campagne elettorali saranno fatte sulla nostra schiena. Gli xenofobi di tutta Europa vanno in brodo di giuggiole per la gioia e anche gli establishment europei che non hanno risposte da dare per la crisi saranno contenti di resuscitare il vecchio spauracchio per far rientrare le pecore spaventate nel recinto. \r\nDa ogni parte ci viene chiesto di dissociarci, di scrivere che noi stiamo con Charlie, di condannare, di provare che siamo bravi immigrati, ben integrati, degni di vivere su questa terra di pace e di libertà. \r\nEbbene, anche se ovviamente condanno questo atto come condanno ogni violenza, non mi dissocio da niente. Non sono integrato e non chiedo scusa a nessuno. Io non ho ucciso nessuno e non c’entro niente con questa gente. Altrettanto non possono dire quelli che domani dichiareranno guerra a qualcuno in nome di questo crimine. \r\nTu dici: “Oggi mi hanno dichiarato guerra. Decimando militarmente la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo mi hanno dichiarato guerra. Hanno usato il nome di dio e del profeta per giustificare l’ingiustificabile. Da afroeuropea e da musulmana io non ci sto”. \r\nIo con questa gente sono in guerra da trent’anni. Li affrontavo con i pugni all’epoca dell’università e con le parole e con le azioni da allora e fino a oggi. Sono trent’anni che li combatto e sono trent’anni che il sistema della Nato e i suoi alleati li sostengono regolarmente ogni dieci anni per fomentare una guerra di qua o di là. \r\nAnche io sono afroeuropeo, sono originario di un paese a maggioranza musulmana ma non mi considero un musulmano: non sono praticante, non sono credente. Ma anche io non ci sto. Non ci sto con questi folli, non ci sto quando lo fanno a Parigi ma non ci sto nemmeno quando lo fanno a Tripoli, Malula o a Qaraqush. \r\nNon sto con loro e non sto con chi li arma un giorno e poi li bombarda il giorno dopo. Non ci sto in questa storia nel suo insieme e non solo quando colpisce il cuore di questa Europa costruita su “valori di convivenza e pace”. Perché dico che questa Europa deve essere costruita su valori di pace e convivenza anche altrove, non solo internamente (ammesso che internamente lo sia). \r\nTu dici che questo non è islam. Io dico che anche questo è islam. L’islam è di tutti. Buoni o cattivi che siano. E come succede con ogni religione ognuno ne fa un po’ quello che vuole. La adatta alle proprie convinzioni, paure, speranze e interessi. Nelle prossime ore, i comunicati di moschee e centri islamici arriveranno in massa, non ti preoccupare. Tutti (o quasi) giustamente si dissoceranno da questo atto criminale. Qualche altro Abu Omar sparirà dalla circolazione per non creare imbarazzo a nessuno. La Lega e altri avvoltoi si ciberanno di questa storia per mesi, forse per anni. E noi ci faremo di nuovo piccoli piccoli, in attesa della fine della tempesta. 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Per il 21 marzo è stato indetto un corteo contro la repressione, anche se l'emergenza sanitaria incita all'adozione di pratiche di sicurezza per tutte e tutti.\r\n\r\nE i fascisti a Genova, che fine hanno fatto? 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Ogni gazzettiere dirà la sua. Anche se la ggggente l'ha già eletto nuovo eroe popolare. Come ha ben sintetizzato (speranza!) un consulente presso il \"Network Contagion Resarch Institute\" analizzando le tome di di messaggi solidali in rete:\r\n\r\n\"L'uccisione di Thompson viene spiegata come una specie di segnale d'inizio di una più ampia guerra di classe\"\r\n\r\nResta su tutto la chiarezza del gesto e le motivazioni che lo stesso ha vergato sulla sua lettera-testamento.\r\n\r\nUn commento dal nostro corrispondente dalla East Coast, Felice Mometti\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Mometti_mangione_10_12_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n“Per i federali,\r\nsarò breve, perché rispetto ciò che fate per il nostro Paese. Per risparmiarvi una lunga indagine, vi dico chiaramente che non ho collaborato con altri.\r\nSi è trattato di un'operazione piuttosto banale: un po' di ingegneria sociale elementare, CAD di base, molta pazienza. Il taccuino a spirale, se presente, contiene alcuni appunti e liste di cose da fare che ne illustrano il succo. La mia tecnologia è piuttosto bloccata perché lavoro nel mondo dell’ingegneria, quindi probabilmente non ci sono molte informazioni.\r\nMi scuso per eventuali traumi, ma era necessario farlo. Francamente, questi parassiti se la sono cercata. Un promemoria: gli Stati Uniti hanno il primo sistema sanitario più costoso al mondo, eppure siamo al 42° posto per aspettativa di vita. La United è la [indecifrabile] più grande azienda degli Stati Uniti per capitalizzazione di mercato, dietro solo a Apple, Google e Walmart. È cresciuta, ancora e ancora, ma la nostra aspettativa di vita? No, la realtà è che queste [indecifrabili] sono semplicemente diventate troppo potenti e continuano ad abusare del nostro Paese per ottenere immensi profitti perché il popolo americano ha permesso loro di farla franca.\r\nOvviamente il problema è più complesso, ma non ho spazio e francamente non pretendo di essere la persona più qualificata per esporre l’argomento completo. Ma molti hanno illuminato la corruzione e l’avidità (ad esempio Rosenthal, Moore), decenni fa, e i problemi semplicemente rimangono. A questo punto non si tratta di un problema di consapevolezza, ma di evidenti giochi di potere.\r\nEvidentemente sono il primo ad affrontarlo con così brutale onestà”.","11 Dicembre 2024","2024-12-11 19:44:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"187\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-300x187.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-300x187.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-1024x638.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-768x478.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-1536x957.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/ac1d37dd-20e2-4f71-af2f-a6000910f44a_2704x1684-2048x1275.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il sintomo Mangione",1733945792,[227,228,229,230],"http://radioblackout.org/tag/farmaceutica/","http://radioblackout.org/tag/luigi-mangione/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/united-healthcare/",[232,233,234,235],"farmaceutica","Luigi Mangione","Stati Uniti","united healthcare",{"post_content":237},{"matched_tokens":238,"snippet":239,"value":240},[114],"bianco, tecnofilo, sostenitore di Musk... \u003Cmark>odia\u003C/mark>tore di Musk... anti-natalista, complottista, tecnofilo..ecc.","Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull'identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare, uno dei colossi della farmaceutica responsabile della morte di migliaia di cittadini americani, a causa delle politiche dilazionatorie messe in atto per posticipare il più possibile la presa in cura degli assicurati.\r\n\r\nSuprematista bianco, tecnofilo, sostenitore di Musk... \u003Cmark>odia\u003C/mark>tore di Musk... anti-natalista, complottista, tecnofilo..ecc. ecc.... Ogni gazzettiere dirà la sua. Anche se la ggggente l'ha già eletto nuovo eroe popolare. Come ha ben sintetizzato (speranza!) un consulente presso il \"Network Contagion Resarch Institute\" analizzando le tome di di messaggi solidali in rete:\r\n\r\n\"L'uccisione di Thompson viene spiegata come una specie di segnale d'inizio di una più ampia guerra di classe\"\r\n\r\nResta su tutto la chiarezza del gesto e le motivazioni che lo stesso ha vergato sulla sua lettera-testamento.\r\n\r\nUn commento dal nostro corrispondente dalla East Coast, Felice Mometti\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Mometti_mangione_10_12_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n“Per i federali,\r\nsarò breve, perché rispetto ciò che fate per il nostro Paese. Per risparmiarvi una lunga indagine, vi dico chiaramente che non ho collaborato con altri.\r\nSi è trattato di un'operazione piuttosto banale: un po' di ingegneria sociale elementare, CAD di base, molta pazienza. Il taccuino a spirale, se presente, contiene alcuni appunti e liste di cose da fare che ne illustrano il succo. La mia tecnologia è piuttosto bloccata perché lavoro nel mondo dell’ingegneria, quindi probabilmente non ci sono molte informazioni.\r\nMi scuso per eventuali traumi, ma era necessario farlo. Francamente, questi parassiti se la sono cercata. Un promemoria: gli Stati Uniti hanno il primo sistema sanitario più costoso al mondo, eppure siamo al 42° posto per aspettativa di vita. La United è la [indecifrabile] più grande azienda degli Stati Uniti per capitalizzazione di mercato, dietro solo a Apple, Google e Walmart. È cresciuta, ancora e ancora, ma la nostra aspettativa di vita? No, la realtà è che queste [indecifrabili] sono semplicemente diventate troppo potenti e continuano ad abusare del nostro Paese per ottenere immensi profitti perché il popolo americano ha permesso loro di farla franca.\r\nOvviamente il problema è più complesso, ma non ho spazio e francamente non pretendo di essere la persona più qualificata per esporre l’argomento completo. Ma molti hanno illuminato la corruzione e l’avidità (ad esempio Rosenthal, Moore), decenni fa, e i problemi semplicemente rimangono. 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Il presidio al Colle, da dove provano a passare in Francia i senza documenti resi clandestini dalle leggi della Fortezza Europa, è stato un modo per dimostrare che il ricordo delle lotte di ieri si mantiene vivo in quelle di oggi.\r\nLungo le frontiere del Bel Paese, in mare come in montagna, c’è chi rischia di morire per provare ad avere una vita migliore. C’è anche chi lotta perché queste frontiere, rese vere solo dalla presenza di uomini e donne in divisa, vengano cancellate.\r\nDal Colle della Maddalena passano liberamente ogni giorno merci e turisti. Ma di fronte a migranti, profughi e solidali in lotta, si chiudono.\r\nIl 28 aprile, ai 2000 metri del Colle della Maddalena c’era un imponente schieramento di polizia, carabinieri, guardia di finanza e i francesi della PAF.\r\nNonostante la militarizzazione tanti si fermavano al presidio allestito dai compagni, prendevano i volantini, scambiavano quattro parole.\r\nNegli ultimi giorni ci sono stati numerosi tentativi falliti di passaggio dal Colle. La polizia non si limita tuttavia ad intercettare i migranti sul valico, ma ha spostato la frontiera in bassa valle, intercettandoli lungo la statale e persino in autostrada.\r\nLa giornata si è conclusa con un assemblea in cui si sono confrontate le realtà di lotta della Valle Stura con quelle della Val Susa e di Ventimiglia e con l’intento di costruire una rete, che comprenda anche le associazioni della Valle Stura.\r\nAl Colle della Maddalena è rimasto uno striscione con la scritta “la frontiera uccide”.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lele Odiardo, un compagno attivo nelle lotte dei braccianti e contro le frontiere\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/2023-05-02-lele-no-borders-maddalena.mp3\"][/audio]","3 Maggio 2023","2023-05-03 12:06:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/the-milky-way-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"198\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/the-milky-way-1-300x198.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/the-milky-way-1-300x198.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/the-milky-way-1.jpg 519w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No Border al valico della Maddalena",1683115573,[260,261,262,263,264,265],"http://radioblackout.org/tag/argentera/","http://radioblackout.org/tag/colle-della-maddalena/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-delle-frontiere/","http://radioblackout.org/tag/no-border/","http://radioblackout.org/tag/valle-stura/",[267,268,24,269,270,271],"argentera","colle della maddalena","militarizzazione delle frontiere","no border","valle stura",{"post_content":273},{"matched_tokens":274,"snippet":275,"value":276},[66],"Ne abbiamo parlato con Lele \u003Cmark>Odia\u003C/mark>rdo, un compagno attivo nelle lotte","Il 28 aprile si è svolta una manifestazione contro le frontiere al colle della Maddalena in provincia di Cuneo.\r\nMonica Ciaburro, la sindaca sceriffa di Argentera, nonché deputata e vicepresidente della Commissione Sicurezza della Camera, ha fatto dichiarazioni di fuoco per qualche scritta su qualche muro di cemento.\r\nSi tratta della stessa esponente di Fratelli d’Italia, che aveva fermato e denunciato un gruppo di migranti in transito verso la Francia, lo scorso inverno.\r\nIl Colle della Maddalena è al termine della valle Stura: ci si arriva da Cuneo in un’ora d’auto, in alta valle non ci sono mezzi pubblici.\r\nDurante l’iniziativa è stata ricordata la Brigata partigiana Carlo Rosselli. 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E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,30 – Woodstown: racconto horror di A. Daudet 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 – Do you remember revolution? pt. 2 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 16,30 – Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro della radio 43 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stkka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro della radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 – Podcast Franti pt.2 36 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 11,30 – La Casa Del Disastro! Je suis Punk! Breve storia delle origini del punk in Francia 53 minuti [La Casa del disastro!, Radio Onda D'urto]:\r\n\r\nBreve storia sulle origini del punk in Francia con musiche di BULDOZER, LOU REED, NEW YORK DOLLS, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 15,30 – Blackout Fest 2025 Mix 70 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMix con gruppi e progetti che suoneranno all'edizione del Blackout Fest 2025. Con in ordine di apparizione: Andrea Santalucia, Arsenal Mikebe, Warfuck, Concetration, Odia, Ddwy, Jedbalak, Frammenti, Babe Roots, Korobu, Semiratruth, Ondakeiki, Ethico, Resina, Eden For All, Asino. Non sono tutti ovviamente!\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 – Muhammad Alì, Rumble in the jungle 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Muhammad Alì.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 19,00 – Babe Roots - Estratto dal live del 2019 al Leoncavallo 18 minuti [Babe Roots, Radio Blackout]:\r\n\r\nSessione spirituale e subacquea condensata in un mini-live-set purificante, deep dub techno. Tracklist:\r\n> Live intro feat Baba Ras (live only)\r\n\r\n> Jah Nuh Dead feat Another Channel\r\n\r\n> Can’t See feat Lee Perry (live only)\r\n\r\n> Sufferation Time feat Kojo Neatness (Babe Roots remix)\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 20,00 – SFratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 21,00 – Worlds to come - Chapter 2 - Corpi 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Per trascendere l'idea dell'essere umano come centro dell'ordine, è necessario rioccupare i nostri corpi, il primato della mente, l'idea di coscienza costruita sul senso univoco della narrazione dominante che ci ha spinto alla negazione della materialità che ci costituisce. Tornare al corpo è l'unico modo che abbiamo per trovare il nostro posto nello spazio della ricostruzione. Non si tratta del corpo come unità standardizzata, regolata e limitata, bensì del veicolo di potenzialità fisiche con cui sperimentiamo la nostra esistenza. Il corpo come unità semantica a partire dalla quale abitiamo un mondo che può accettarci solo se diventiamo coscienti e responsabili della nostra appartenenza a un ordine geologico, rizomatico, acquifero, atmosferico, dove l'organico è solo un altro strato, un rivestimento permeabile attraverso cui passano gli elementi.\r\nI corpi non nascono, si fanno. I corpi sono marcati (sessualizzati, razzializzati, animalizzati). I corpi sono simpoietici. Questo è ciò che esploriamo in questa puntata grazie alle pratiche artistiche di Johanna Hedva e Justin Randolph Thompson.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 00,30 – Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 50 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 08,30 – Ponte Radio - Resistere a sud 131 minuti [Radio Neanderthal, Ponte Radio]:\r\n\r\nPuntata del 29/11/2024 di Ponte Radio a cura di Radio Neanderthal, realizzata da registrazioni dell'iniziativa \"Resistere a sud\" al Terzo Piano Autogestito a Napoli. Chiacchiere e riflessioni su cosa significa stare, restare e resistere a Sud\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.6 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 21,30 – Intervista Alex Vargiu: Un punk a Roma 64 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]: Votato fin dalla fine degli anni 70 al Punk R'n'R Hc con gruppi come Stigma,Bloody Riot,Bingo,Dissuaders, Alex Vargiu, in questa intervista del 2015, ci sbatte in faccia il cadavere ambulante del punk! Punk's dead your the next!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 23,00 – No Hay Banda Live @ Blackout house 19/5/19 110 minuti [No Hay Banda, Radio Blackout]: Nohaybandatrio was born in 2004, when Fabio Recchia (prepared bass and guitar which he plays simultaneously) met Marcello Allulli (sax and liveelectronics) and Emanuele Tommasi (drums and percussions).\r\n\r\nIts musical proposal has its roots in many genres: jazzcore, prog, math rock, `70s groove, soundtracks, noise… but they are all re-encoded in its unique style.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 – Audiodocumentario Saharawi pt.2 25 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 05/2025 65 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. La legge delle tre R (ripetere ripetere ripetere) è meravigliosamente incorniciata dai corollari della noia e dell'errore. Cosa fa un animale che ripete ripete ripete ma poi si distrae, si sbaglia e si dimentica che cosa doveva ripetere? Fare musica è solo un modo di fischiettare.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 – Psychotronic Radio vol.4 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 18,30 – ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3 32 minuti [Radio Blackout, compilation ardecore benefit]: Siamo partiti quasi per scherzo, poi l’affare si è ingrossato e siamo arrivati al volume 3. Oltre a queste edizioni digitali, stiamo curando anche le uscite in cassetta, non per santificare una moda ma per ribadire che il diy è il nostro unico “metodo”. Oggi come ieri, ma forse più di ieri, ciò che conta è lo spirito. In tutte le sue accezioni.\r\n\r\n ","9 Giugno 2025","2025-06-09 21:16:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 9 al 15 Maggio 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E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,30 – Woodstown: racconto horror di A. Daudet 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 – Do you remember revolution? pt. 2 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 16,30 – Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro della radio 43 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stkka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro della radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 – Podcast Franti pt.2 36 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 11,30 – La Casa Del Disastro! Je suis Punk! Breve storia delle origini del punk in Francia 53 minuti [La Casa del disastro!, Radio Onda D'urto]:\r\n\r\nBreve storia sulle origini del punk in Francia con musiche di BULDOZER, LOU REED, NEW YORK DOLLS, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 15,30 – Blackout Fest 2025 Mix 70 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMix con gruppi e progetti che suoneranno all'edizione del Blackout Fest 2025. Con in ordine di apparizione: Andrea Santalucia, Arsenal Mikebe, Warfuck, Concetration, \u003Cmark>Odia\u003C/mark>, Ddwy, Jedbalak, Frammenti, Babe Roots, Korobu, Semiratruth, Ondakeiki, Ethico, Resina, Eden For All, Asino. Non sono tutti ovviamente!\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 – Muhammad Alì, Rumble in the jungle 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Muhammad Alì.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 19,00 – Babe Roots - Estratto dal live del 2019 al Leoncavallo 18 minuti [Babe Roots, Radio Blackout]:\r\n\r\nSessione spirituale e subacquea condensata in un mini-live-set purificante, deep dub techno. Tracklist:\r\n> Live intro feat Baba Ras (live only)\r\n\r\n> Jah Nuh Dead feat Another Channel\r\n\r\n> Can’t See feat Lee Perry (live only)\r\n\r\n> Sufferation Time feat Kojo Neatness (Babe Roots remix)\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 20,00 – SFratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 21,00 – Worlds to come - Chapter 2 - Corpi 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Per trascendere l'idea dell'essere umano come centro dell'ordine, è necessario rioccupare i nostri corpi, il primato della mente, l'idea di coscienza costruita sul senso univoco della narrazione dominante che ci ha spinto alla negazione della materialità che ci costituisce. Tornare al corpo è l'unico modo che abbiamo per trovare il nostro posto nello spazio della ricostruzione. Non si tratta del corpo come unità standardizzata, regolata e limitata, bensì del veicolo di potenzialità fisiche con cui sperimentiamo la nostra esistenza. Il corpo come unità semantica a partire dalla quale abitiamo un mondo che può accettarci solo se diventiamo coscienti e responsabili della nostra appartenenza a un ordine geologico, rizomatico, acquifero, atmosferico, dove l'organico è solo un altro strato, un rivestimento permeabile attraverso cui passano gli elementi.\r\nI corpi non nascono, si fanno. I corpi sono marcati (sessualizzati, razzializzati, animalizzati). I corpi sono simpoietici. Questo è ciò che esploriamo in questa puntata grazie alle pratiche artistiche di Johanna Hedva e Justin Randolph Thompson.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 00,30 – Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 50 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 08,30 – Ponte Radio - Resistere a sud 131 minuti [Radio Neanderthal, Ponte Radio]:\r\n\r\nPuntata del 29/11/2024 di Ponte Radio a cura di Radio Neanderthal, realizzata da registrazioni dell'iniziativa \"Resistere a sud\" al Terzo Piano Autogestito a Napoli. Chiacchiere e riflessioni su cosa significa stare, restare e resistere a Sud\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.6 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 21,30 – Intervista Alex Vargiu: Un punk a Roma 64 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]: Votato fin dalla fine degli anni 70 al Punk R'n'R Hc con gruppi come Stigma,Bloody Riot,Bingo,Dissuaders, Alex Vargiu, in questa intervista del 2015, ci sbatte in faccia il cadavere ambulante del punk! Punk's dead your the next!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 23,00 – No Hay Banda Live @ Blackout house 19/5/19 110 minuti [No Hay Banda, Radio Blackout]: Nohaybandatrio was born in 2004, when Fabio Recchia (prepared bass and guitar which he plays simultaneously) met Marcello Allulli (sax and liveelectronics) and Emanuele Tommasi (drums and percussions).\r\n\r\nIts musical proposal has its roots in many genres: jazzcore, prog, math rock, `70s groove, soundtracks, noise… but they are all re-encoded in its unique style.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 – Audiodocumentario Saharawi pt.2 25 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 05/2025 65 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. La legge delle tre R (ripetere ripetere ripetere) è meravigliosamente incorniciata dai corollari della noia e dell'errore. Cosa fa un animale che ripete ripete ripete ma poi si distrae, si sbaglia e si dimentica che cosa doveva ripetere? Fare musica è solo un modo di fischiettare.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 – Psychotronic Radio vol.4 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 18,30 – ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3 32 minuti [Radio Blackout, compilation ardecore benefit]: Siamo partiti quasi per scherzo, poi l’affare si è ingrossato e siamo arrivati al volume 3. Oltre a queste edizioni digitali, stiamo curando anche le uscite in cassetta, non per santificare una moda ma per ribadire che il diy è il nostro unico “metodo”. Oggi come ieri, ma forse più di ieri, ciò che conta è lo spirito. 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in corso Francia 16 a Torino davanti alla sede di confcooperative:\r\n\"tutt* possiamo essere la persona in stato di fragilità che riceve assistenza sociale. Privatizzazioni, bandi a ribasso, tagli, danneggiano beneficiare, riducono la qualità del lavoro, generano malessere e povertà. Tuteliamo le persone Tuteliamo il lavoro di cura. Nel 2023 verrà rinnovato il CCNL delle cooperative sociali: basta contrattazioni a ribasso, non sulla nostra pelle. \"\r\nCon Leo abbiamo fatto anche un bilancio politico/sindacale della Rete del Lavoro Sociale alla luce del confronto con i sindacati e delle numerose assemblee ed iniziative promosse.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_30_05_Leonardo-rete-lavoro-sociale-su-prossime-iniziative.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento che abbiamo trattato in questa puntata è stato quello dello sciopero generale lanciato dal sindacato USB, per farlo ci siamo avvalsi del collegamento telefonico con Lorenzo Montanari di USB Piemonte che ci ha raccontato come è andata la giornata di mobilitazione nazionale qui a Torino ed ha rilanciato i prossimi appuntamenti. Di seguito il comunicato di convocazione allo sciopero:\r\n\r\n\"In un Paese che conta già oltre 3 milioni di lavoratori e lavoratrici poveri e 2 milioni di disoccupati, l’aumento generalizzato dei prezzi ha ridotto del 12% il potere d’acquisto, peggiorando drasticamente le condizioni di vita delle classi popolari e facendo precipitare migliaia di famiglie in condizioni di povertà.\r\n\r\nDi fronte a costi della vita insostenibili ai più, a partire da affitti, mutui, bollette e beni di prima necessità servono investimenti per aumentare i salari, tutelare i redditi e ampliare il welfare anziché ridurlo.\r\n\r\nLa cancellazione del reddito di cittadinanza, le briciole erogate per gli aumenti delle pensioni minime, l’estensione dei contratti a termine e dei voucher, l’eliminazione dei fondi al sostegno alla locazione a fronte di migliaia di sfratti ogni anno e dell’assenza di un piano di rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, sono ulteriori tasselli che confermano la scelta anche di questo governo, come di quelli che si sono alternati negli ultimi trent’anni, di schierarsi a tutela degli interessi di profitto di padroni e palazzinari, aumentando la massa di popolazione sottopagabile, tagliando sul costo del lavoro e distruggendo quel poco che rimane di welfare e diritti.\r\n\r\nDalla finanziaria al decreto Lavoro, passando per la cancellazione della protezione speciale per i migranti, è chiara la volontà del governo Meloni di continuare ad inasprire la guerra ai poveri, ai precari e disoccupati, e al contempo, di alimentare le politiche guerrafondaie dell’Unione Europea e della Nato, tagliando la spesa pubblica per investire in armamenti.\r\n\r\nMentre i fondi del PNRR vengono dirottati per la produzione di munizioni e per finanziare grandi opere inutili e dannose come il Tav in Val Susa, il ponte sullo stretto o continuare la cementificazione in Emilia Romagna con il Passante, la crisi ambientale prodotta da questo modello di sviluppo continua ad abbattersi sui nostri territori, aggravando la crisi sociale.\r\n\r\nSono migliaia le famiglie in Emilia Romagna che si ritrovano senza casa a causa dell'insufficienza di investimenti ed assunzioni per la prevenzione e tutela dei territori. Sono migliaia i lavoratori e lavoratrici, anche precari, che in questa situazione emergenziale non hanno alcuna copertura salariale per le giornate di inattività o che non sanno se e quando inizieranno a lavorare come gli stagionali del turismo: a questi lavoratori è necessario allora garantire subito un reddito di emergenza.\r\n\r\nAnche per questo, contro un governo che odia le classi popolari, contro l'ipotesi sindacale collaborazionista di Cgil Cisl Uil, il 26 maggio invitiamo inquilini, pensionati, lavoratori e lavoratrici precari, atipici, sottopagati a partecipare allo sciopero generale di USB, per rimettere al centro casa, salario e diritti:\r\n\r\n \t300 euro netti subito in busta paga\r\n \tStipendi legati all'inflazione reale\r\n \tSalario minimo 10 € l'ora\r\n \tPrezzi, affitti e tariffe calmierate\r\n \tUn milione di case popolari riutilizzando lo sfitto\r\n \tRilancio del sistema pensionistico e previdenziale\r\n\r\nFederazione del Sociale USB\"\r\n\r\n ","8 Giugno 2023","2023-06-08 18:44:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/csm_sciogen_4b29860cc7-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 30/05/2023",1686249822,[],[],{"post_content":1277},{"matched_tokens":1278,"snippet":1279,"value":1280},[114],"questo, contro un governo che \u003Cmark>odia\u003C/mark> le classi popolari, contro l'ipotesi"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Leo, della rete del Lavoro Sociale, sul presidio che si terrà il 9/6/2023 dalle 12 alle 18 in corso Francia 16 a Torino davanti alla sede di confcooperative:\r\n\"tutt* possiamo essere la persona in stato di fragilità che riceve assistenza sociale. 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Del gruppo fanno parte Epaulard che é nato nelle Antille, ha fatto il partigiano nei Francs Tireurs e poi ha collaborato con il Fronte Algerino, Treuffais che insegna filosofia, Meyer che fa il cameriere in un bistrot, e poi il catalano Benaventura e la bella Veronique che odia il \"capitalismo tecnoburocratico\" e vuole \"l'armonia universale\". L'operazione riesce, ma é solo l'iniziio della storia in cui entrano i servizi segreti e i loro conflitti. La protagonista di \"Fatale\" é una giovane donna che uccide a pagamento. Usa diversi nomi, non se ne conosce il nome vero, in cerca di \"clienti\" si introduce nella buona società di Bléville e scopre i segreti dietro la facciata di perbenismo, dove tutti ingannano tutti mentre si incontrano nel club di equitazione, nelle sagre paesane e nei party eleganti. \"Non dico mai di essere io il killer. Dato che sono una donna, non mi prenderebbero sul serio.\" Jean-Patrick Manchette é nato nel 1942, con il suo stile e le sue tematiche ha rinnovato il \"polar\" francese, ideologicamente vicino alli'Internazionale Situazionista, affetto da cancro al pancreas che poi si estese ai polmoni, morì a Parigi nel 1995. Da \"Nada\" il regista Claude Chabrol realizzò nel 1973 il fllm omonimo, in italiano \"Sterminate Gruppo Zero\". 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Abbiamo approfittato della ripresa della serie dopo una pausa estiva per approfondire un po' ai nostri microfoni il tema di cui si parla in questo ultimo episodio intitolato \"contratti mostro\". Manderemo in onda, uno alla volta, i prossimi tre podcast della serie nelle prossime tre settimane, ma se proprio non riuscite ad aspettare potete ascoltarli tutti qui.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_10_10_Marcello-introduce-nuovi-episodi-Tutta-colpa-dei-padroni-contratto-mostro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Andrea Porpiglia rsa USB in GTT sullo sciopero nazionale di 24 ore dei trasporti differito dal 29/09/23 al 9/10/23 a causa delle decisioni del ministo Salvini di ridurlo a 4 ore. La questione politica è venuta subito in luce ed ha permesso al nostro ospite di articolare la piattaforma rivendicativa che dà la \"centralità\r\ndei servizi pubblici essenziali\" e traccia gli obiettivi: sicurezza,salario e dignità per gli autoferrotranvieri.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_10_10_Andrea-USB-su-scioperi-trasporti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della puntata è stato il lancio di un'assemblea nazionale, per il quale abbiamo ospitato ai nostri microfoni Margherita del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario; ecco un estratto dal testo di invito all'assemblea:\r\n\r\n[..] Quanto sta accadendo*- attacchi alle condizioni di lavoro, salariali, di vita, ai diritti delle donne lavoratrici, sempre più discriminate, offese dai padroni e soprattutto dal loro attuale governo fascista Meloni; la cancellazione del reddito di cittadinanza che porta migliaia di donne proletarie ad una grave miseria e alla disperazione; l'aumento dei femminicidi, gli stupri di branco a cui la Meloni, dopo le sue vacanze con parenti al seguito in alberghi di lusso pagati con i soldi pubblici, e con marito che dice che \"le donne violentate se la sono cercata...\", risponde con una ignobile visita lampo a Caivano a promettere favole mentre la concretezza sarà più polizia, per quartieri non ripuliti dalla malavita e dall'estremo degrado ma pieni di forze dell'ordine; le offese verso le donne violentate da parte di La Russa; i prossimi provvedimenti sulla natalità che, come macabra ironia sulla \"bella famiglia\" che uccide, e come controrisposta alla necessità di libertà, diritti delle donne, alle difficoltà a crescere bambini, vogliono imporre, con le buone o con le cattive, che ogni donna faccia più figli, mentre appare dietro inevitabile l'attacco al diritto d'aborto -*rende necessario che le donne prendano loro la parola, perchè ad ogni parola delle donne corrisponda la loro lotta contro il governo, i padroni, gli uomini che odiano le donne. 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Ma soprattutto, siamo di fronte a dei dati attendibili?\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/RISERVA_Intervista-su-cambio-dati-working-poors-in-Italia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","18 Ottobre 2023","2023-10-18 16:03:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/movimento-femminista-proletario-rivoluzionario-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 10/10/2023",1697645034,[],[],{"post_content":1334},{"matched_tokens":1335,"snippet":1336,"value":1337},[114],"i padroni, gli uomini che \u003Cmark>odia\u003C/mark>no le donne. [..]\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio"," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata lo abbiamo affrontato con Marcello Pini, co-autore della serie di podcast intitolata \"Tutta colpa dei padroni?\" di cui abbiamo già trasmesso 4 episodi a partire dal 27 giugno. Abbiamo approfittato della ripresa della serie dopo una pausa estiva per approfondire un po' ai nostri microfoni il tema di cui si parla in questo ultimo episodio intitolato \"contratti mostro\". Manderemo in onda, uno alla volta, i prossimi tre podcast della serie nelle prossime tre settimane, ma se proprio non riuscite ad aspettare potete ascoltarli tutti qui.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_10_10_Marcello-introduce-nuovi-episodi-Tutta-colpa-dei-padroni-contratto-mostro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Andrea Porpiglia rsa USB in GTT sullo sciopero nazionale di 24 ore dei trasporti differito dal 29/09/23 al 9/10/23 a causa delle decisioni del ministo Salvini di ridurlo a 4 ore. La questione politica è venuta subito in luce ed ha permesso al nostro ospite di articolare la piattaforma rivendicativa che dà la \"centralità\r\ndei servizi pubblici essenziali\" e traccia gli obiettivi: sicurezza,salario e dignità per gli autoferrotranvieri.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_10_10_Andrea-USB-su-scioperi-trasporti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della puntata è stato il lancio di un'assemblea nazionale, per il quale abbiamo ospitato ai nostri microfoni Margherita del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario; ecco un estratto dal testo di invito all'assemblea:\r\n\r\n[..] Quanto sta accadendo*- attacchi alle condizioni di lavoro, salariali, di vita, ai diritti delle donne lavoratrici, sempre più discriminate, offese dai padroni e soprattutto dal loro attuale governo fascista Meloni; la cancellazione del reddito di cittadinanza che porta migliaia di donne proletarie ad una grave miseria e alla disperazione; l'aumento dei femminicidi, gli stupri di branco a cui la Meloni, dopo le sue vacanze con parenti al seguito in alberghi di lusso pagati con i soldi pubblici, e con marito che dice che \"le donne violentate se la sono cercata...\", risponde con una ignobile visita lampo a Caivano a promettere favole mentre la concretezza sarà più polizia, per quartieri non ripuliti dalla malavita e dall'estremo degrado ma pieni di forze dell'ordine; le offese verso le donne violentate da parte di La Russa; i prossimi provvedimenti sulla natalità che, come macabra ironia sulla \"bella famiglia\" che uccide, e come controrisposta alla necessità di libertà, diritti delle donne, alle difficoltà a crescere bambini, vogliono imporre, con le buone o con le cattive, che ogni donna faccia più figli, mentre appare dietro inevitabile l'attacco al diritto d'aborto -*rende necessario che le donne prendano loro la parola, perchè ad ogni parola delle donne corrisponda la loro lotta contro il governo, i padroni, gli uomini che \u003Cmark>odia\u003C/mark>no le donne. [..]\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_10_10_Margherita-su-assemblea-MovimentoFemministaProletarioRivoluzionario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl quarto approfondimento lo abbiamo preso in prestito dalla nostra trasmissione quotidiana di informazione, perchè secondo noi molto significativo, in particolare dalla puntata andata in onda lunedì 25 Settembre. Parliamo di lavoro povero e di come dal 2022 al 2023, secondo il rapporto a tal riguardo rilasciato dall'INPS, i cosidetti working poors sarebbero diminuiti drasticamente, apparentemente un'ottima notizia, ma sarà merito delle politiche attive sul lavoro o di qualche altro fattore? Ma soprattutto, siamo di fronte a dei dati attendibili?\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/RISERVA_Intervista-su-cambio-dati-working-poors-in-Italia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[1339],{"field":71,"matched_tokens":1340,"snippet":1336,"value":1337},[114],{"best_field_score":210,"best_field_weight":76,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":245,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":28},6663,{"collection_name":349,"first_q":66,"per_page":283,"q":66},7,["Reactive",1346],{},["Set"],["ShallowReactive",1349],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$flIbnT5v1XR3TN3iyGFx9dfeRNL43EmzhF569rxN4Pvw":-1},true,"/search?query=Odia"]