","Caffè turco con Murat: Otto marzo di botte e miniere d’oro di lotte","post",1615750333,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/alamos-gold/","http://radioblackout.org/tag/bialetti-in-lotta/","http://radioblackout.org/tag/bogazici/","http://radioblackout.org/tag/canakkale/","http://radioblackout.org/tag/oro-dei-dardanelli/","http://radioblackout.org/tag/otto-marzo-a-istanbul/",[28,30,15,26,32,34],{"post_content":68,"post_title":73,"tags":78},{"matched_tokens":69,"snippet":71,"value":72},[70],"a","un trombonista curdo che abita \u003Cmark>a\u003C/mark> Firenze... altrettanto concitata è sta","https://youtu.be/ObEXOUnXatk\r\n\r\nInteressante la sonorità del video selezionato da Murat Cinar: una canzone d’amore curda vivacizzata da un cantante curdo che vive in Canada ed eseguita con un trombonista curdo che abita \u003Cmark>a\u003C/mark> Firenze... altrettanto concitata è sta la consueta Marcia notturna dell’Otto \u003Cmark>marzo\u003C/mark> con la caccia al partecipante, e alcune trans sono state prelevate dai taxi bloccati dalla polizia. Alla manifestazione poi le studentesse di Boǧaziçi ai domiciliari sono andate ugualmente, evadendo con le cavigliere elettroniche. Come ogni anno sono volate le consuete botte da orbi della sbirraglia e i consueti insulti del presidente. Ma è anche stata la consueta grande manifestazione gioiosa \u003Cmark>a\u003C/mark> cui foto e filmati dalla Turchia ci hanno abituato nell’ultimo decennio.\r\n\r\nMa con un’ottima notizia abbiamo iniziato la rubrica:cancellata la concessione alla. Alamos Gold (compagnia mineraria canadese) per la paventata miniera d’oro che si sarebbe aperta la strada \u003Cmark>a\u003C/mark> suon di dinamite e cianuro, distruggendo e deviando falde acquifere è stata bloccata da un’insurrezione contadina nelle foreste vicino \u003Cmark>a\u003C/mark> Canakkale che erano già state disboscate, ora si dovranno nuovamente piantumare 350mila alberi. Avevamo preso in considerazione di parlarne in questa stessa rubrica un paio di setimane fa e l’avremmo fatto con ben altro spirito, perché pareva impossibile riuscire \u003Cmark>a\u003C/mark> bloccare la inutile e dannosa miniera, cha avrebbe desertificato l’area, portando solo qualche posto di lavoro nemmeno distribuito tra gli autoctoni. Insomma i parallelismi con la Val di Susa sono tanti... solo che noi non abbiamo bloccato la Grande opera inutile e dannosa.\r\n\r\nNel podcast sentirete che Murat ha proseguito con un’altra lotta in corso, che anche questa volta si intreccia con la storia italiana: la Bialetti ha deciso di chiudere e licenziare, riprendendo l’appuntamento che dà il nome alla sua rubrica, che si conclude rievocando un 11 \u003Cmark>marzo\u003C/mark> passato in cui la Turchia aderì al Fondo monetario internazionale, che offre il destro per parlare dell’enorme debito estero turco, secondo soltanto all’Argentina.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021_03_11_2021-Murat.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":77},[75,76],"Otto","marzo","Caffè turco con Murat: \u003Cmark>Otto\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark> di botte e miniere d’oro di lotte",[79,81,83,85,87,89],{"matched_tokens":80,"snippet":28},[],{"matched_tokens":82,"snippet":30},[],{"matched_tokens":84,"snippet":15},[],{"matched_tokens":86,"snippet":26},[],{"matched_tokens":88,"snippet":32},[],{"matched_tokens":90,"snippet":91},[75,76,70,22],"\u003Cmark>Otto\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>Istanbul\u003C/mark>",[93,99,102],{"field":35,"indices":94,"matched_tokens":96,"snippets":98},[95],5,[97],[75,76,70,22],[91],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":77,"value":77},"post_title",[75,76],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":71,"value":72},"post_content",[70],2314894167593451500,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":46,"score":110,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":46},"4419510927616",13,3,"2314894167593451627",4,{"document":113,"highlight":141,"highlights":175,"text_match":188,"text_match_info":189},{"cat_link":114,"category":115,"comment_count":46,"id":116,"is_sticky":46,"permalink":117,"post_author":49,"post_content":118,"post_date":119,"post_excerpt":52,"post_id":116,"post_modified":120,"post_thumbnail":121,"post_thumbnail_html":122,"post_title":123,"post_type":57,"sort_by_date":124,"tag_links":125,"tags":135},[43],[45],"67399","http://radioblackout.org/2021/03/il-caffe-turco-con-murat-sinovac-turco-cinese-e-botte-per-lotto-marzo-riallineamento-atlantico-di-merdogan/","https://youtu.be/erhTgdflYyI\r\n\r\nIl brano riassume tutti i divieti in corso e quelli passati... e non rimane che scendere in piazza anche se vietato. Soprattutto in date clou come l’Otto Marzo.\r\n\r\nIn anticipo di due giorni a İstanbul alla marcia per l’Otto Marzo migliaia di donne e persone lgbti+ hanno sfilato, sfidando gli arresti e manganelli che puntuali si sono abbattuti come avevamo previsto nella veggente trasmissione “Caffè turco con Murat”. Arrestata anche Yıldız İdil Şen, una trans tirata fuori da un taxi.\r\n\r\nAnche a Boğaziçi si registrano le risposte violente delle guardie, ma i presidi rimangono all’interno del campus. Anche se il presidente ha nominato i rettori di altre due facoltà e ora anche i volantini vengono presi di mira, inseguiti anche nelle abitazioni private degli studenti e requisiti con chi li distribuisce, tanto che si è superata la soglia sensibile dei mille arresti. Accuse: le più disparate, tra cui il “sequestro di rettore incapace\".\r\n\r\nMa anche per l’Hdp sono riservati arresti e richieste di chiusura del partito.\r\n\r\nA cavallo tra ritorno nell’alveo della Nato, finché i suprematisti trumpiani sono distanti da WDC, e le sirene cinesi seguiamo l'altalenante presidente turco: Murat Cinar ha chiesto alla sinologa Sabrina Moles di analizzare insieme l’irresistibile attrazione tra Turchia e Cina, a partire dalla soft-diplomacy del Sinovac. Ma soprattutto il rapporto tra Pechino e Ankara sta prendendo una forma molto più articolata per politica estera (e distanziamento dall’Occidente) e per economia al tracollo per la Turchia e quindi facile preda del Dragone cinese, producendo un sacco di danni, soprattutto dal punto di vista della tutela delle minoranze e degli oppositori.\r\n\r\nMa è anche interessante l’accordo intercorso per ragioni energetiche tra i due grandi “amici\" mediterranei: Turchia e Egitto si sono confrontati per procura in Libia eppure fanno carte false sulle onde del Mediterraneo.\r\n\r\nQui potete sentire tra le altre notizie anche la irridente voce di Murat e quella suadente di Sabrina Moles in duetto sui rapporti sino-turchi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021_03_04_caffè-di-murat.mp3\"][/audio]","7 Marzo 2021","2021-03-07 02:03:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/sinovac_ankara-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/sinovac_ankara-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/sinovac_ankara-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/sinovac_ankara-1024x576.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/sinovac_ankara-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/sinovac_ankara.jpeg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","IL CAFFÈ TURCO CON MURAT: Sinovac turco-cinese e botte per l'Otto marzo. 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Lo statement è stato letto in una grande conferenza a Istanbul e in diretta mondiale nella giornata del 25 febbraio e si rivolge al PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, a tutte le forze democratiche e i popoli della regione, e alle forze degli Stati egemonici, primo tra tutti quello turco, a cui spetta di fatto la prossima mossa.\r\n\r\nProviamo oggi a fare ordine nella lettura dell'Appello alla Pace e alla Società Democratica, che non arriva affatto come un fulmine a ciel sereno come la stampa mainstream riporta, in primis perchè poggia su tre mesi di colloqui diplomatici da cui emergono volontà di negoziazione da parte di altri interlocutori politici con il leader Ocalan e dunque che potrebbero costituire le condizioni storiche per aprire una nuova fase dei negoziati. Una postilla accompagna la dichiarazione e riporta: \"Indubbiamente, la deposizione delle armi e lo scioglimento del PKK richiedono in pratica il riconoscimento di una politica democratica e di un quadro giuridico.\"\r\n\r\nE' infatti chiaro che questo invito di rilevanza storica non esorta affatto alla resa e si pone anzi in linea con la prospettiva di pace che il partito abbraccia già dal '93 e che viene da allora accompagnata dalla volontà di costruire una risposta democratica, pratica e risolutiva alla questione della convivenza tra i popoli in Medio Oriente.\r\n\r\nAnche per quanto riguarda lo scioglimento del partito è importante comprendere come non si tratti di un invito alla sconfitta, così come non è niente di nuovo o di inaspettato o di incoerente con la linea ideologica e politica mantenuta fino a ora. al contrario, il pkk si è già sciolto in passato e una decina d'anni fa questo cambiamento ha infatti segnato il profondo cambio di paradigma ideologico, politico e mentale che ha permesso di attraversare fasi di profonda trasformazione e mettere a punto la proposta del Confederalismo Democratico di cui abbiamo parlato nella puntata precedente.\r\n\r\nNei suoi scritti dal carcere e più specificamente nella Roadmap verso i negoziati, scritta nel 2009 in un momento storico in cui il governo turco sembrava disposto a compiere passi verso la risoluzione del problema cruciale della Turchia, ossia la questione curda, Ocalan metteva a fuoco la natura di movimento politico che la democratizzazione deve avere: non può essere portata avanti per esempio da un regime di governo statale permanente e sistematico, a meno che non si basi su una costituzione, un contratto sociale nato dal consenso all'interno della società. Questa natura mai statica della democratizzazione e della pace è quella che sta alla base anche della sociologia e ideologia del partito, che in quanto organizzazione rivoluzionaria, non può che essere in completa sintonia con i momenti storici che attraversa e con l'andamento dialettico della storia. Nella fase attuale possiamo dire che il Pkk ha svolto il suo ruolo storico e ora, con la costruzione del KCK, l'unione delle Comunità del Kurdistan, e la rivoluzione in Rojava, c'è l'opportunità di andare oltre e permettere che il ruolo di avanguardia sia nelle mani della società stessa.\r\n\r\nLeggiamo dal testo del 2006: \"Il problema della democratizzazione e le sue soluzioni sono strettamente legati ai rapporti tra storicità e presente. Ignorando i problemi già vissuti nella storia e le loro possibili soluzioni, non riusciremo a capire la democratizzazione nè qualsiasi altro problema sociale.\" Dobbiamo analizzare la situazione attuale come espressione della storia e questo sta anche nel significato dell'appello verso le forze antisistema globali, richiamate alla presa di responsabilità storica a organizzarsi e organizzare la pace. \r\n\r\nCon questo discorso che si distingue anche per la sua capacità di leggere il passato e il futuro sul lungo periodo, l'invito che Ocalan fa è anche a non considerare le condizioni di guerra attuali come se fossero così lunghe da determinare un'impossibilità di cambiamento e un'inevitabile staticità. \r\n\r\nLa relazione tra turchi e curdi è stata segnata da un'alleanza e cooperazione tra popoli per oltre un millennio, anche se oggi è invece una relazione fragile per via degli ultimi 200 anni di storia segnata dal massiccio e logorante agire delle forze capitaliste ed egemoniche guidate da sporchi interessi di classe. Per la maggior parte del tempo della storia dell'umanità le cose non sono state così come le viviamo ora e solo avendo chiaro ciò possiamo costruire una vera speranza e un piano politico per il futuro. \r\n\r\nE'tutto sommato normale che i nostri giornali mainstream stiano leggendo questo appello al disarmo come una chiamata alla resa e in generale come segno di debolezza della linea del partito, perchè fino ad ora questi media sono stati, chi più chi meno, strumenti di propaganda di stato e lo stato-nazione è dalla sua nascita il maggiore promotore di dominio e violenza. La responsabilità che bisogna essere in grado di raccogliere è anche quella di cambiare questa narrazione sull'inevitabilità assoluta della violenza, di staccarci dalla mentalità patriarcale e statalista per cui se rinunci alla violenza sei un debole. La proposta di Ocalan, incarnata nel partito e nel movimento, è che l'emancipazione dalla guerra sia un salto reale, ora necessario più che mai, di maturazione strategica, un punto chiave dell'elaborazione ideologica e questione politica che affonda le sue radici in un più profondo cambiamento di mentalità, verso la costruzione di una filosofia della pace. Perché una pace giusta è uno dei più alti obiettivi rivoluzionari. \r\n\r\n \r\n\r\nSono di domenica mattina tuttavia le notizie di nuovi bombardamenti Turchi sulle montagne della regione di Zap del Basur, il Kurdistan iracheno, a poche ore dalla dichiarazione di cessate il fuoco del pkk, cessate il fuoco che mantiene la possibilità di autodifesa in caso di attacchi.\r\n\r\nNon si ferma insomma la lotta, ma si apre ora una nuova fase, perfettamente in linea con tutto ciò che è stato proposto e messo in atto sul piano politico e sul piano ideologico negli scorsi 20 anni. 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Una postilla accompagna la dichiarazione e riporta: \"Indubbiamente, la deposizione delle armi e lo scioglimento del PKK richiedono in pratica il riconoscimento di una politica democratica e di un quadro giuridico.\"\r\n\r\nE' infatti chiaro che questo invito di rilevanza storica non esorta affatto alla resa e si pone anzi in linea con la prospettiva di pace che il partito abbraccia già dal '93 e che viene da allora accompagnata dalla volontà di costruire una risposta democratica, pratica e risolutiva alla questione della convivenza tra i popoli in Medio Oriente.\r\n\r\nAnche per quanto riguarda lo scioglimento del partito è importante comprendere come non si tratti di un invito alla sconfitta, così come non è niente di nuovo o di inaspettato o di incoerente con la linea ideologica e politica mantenuta fino \u003Cmark>a\u003C/mark> ora. al contrario, il pkk si è già sciolto in passato e una decina d'anni fa questo cambiamento ha infatti segnato il profondo cambio di paradigma ideologico, politico e mentale che ha permesso di attraversare fasi di profonda trasformazione e mettere \u003Cmark>a\u003C/mark> punto la proposta del Confederalismo Democratico di cui abbiamo parlato nella puntata precedente.\r\n\r\nNei suoi scritti dal carcere e più specificamente nella Roadmap verso i negoziati, scritta nel 2009 in un momento storico in cui il governo turco sembrava disposto \u003Cmark>a\u003C/mark> compiere passi verso la risoluzione del problema cruciale della Turchia, ossia la questione curda, Ocalan metteva \u003Cmark>a\u003C/mark> fuoco la natura di movimento politico che la democratizzazione deve avere: non può essere portata avanti per esempio da un regime di governo statale permanente e sistematico, \u003Cmark>a\u003C/mark> meno che non si basi su una costituzione, un contratto sociale nato dal consenso all'interno della società. Questa natura mai statica della democratizzazione e della pace è quella che sta alla base anche della sociologia e ideologia del partito, che in quanto organizzazione rivoluzionaria, non può che essere in completa sintonia con i momenti storici che attraversa e con l'andamento dialettico della storia. Nella fase attuale possiamo dire che il Pkk ha svolto il suo ruolo storico e ora, con la costruzione del KCK, l'unione delle Comunità del Kurdistan, e la rivoluzione in Rojava, c'è l'opportunità di andare oltre e permettere che il ruolo di avanguardia sia nelle mani della società stessa.\r\n\r\nLeggiamo dal testo del 2006: \"Il problema della democratizzazione e le sue soluzioni sono strettamente legati ai rapporti tra storicità e presente. Ignorando i problemi già vissuti nella storia e le loro possibili soluzioni, non riusciremo \u003Cmark>a\u003C/mark> capire la democratizzazione nè qualsiasi altro problema sociale.\" Dobbiamo analizzare la situazione attuale come espressione della storia e questo sta anche nel significato dell'appello verso le forze antisistema globali, richiamate alla presa di responsabilità storica \u003Cmark>a\u003C/mark> organizzarsi e organizzare la pace. \r\n\r\nCon questo discorso che si distingue anche per la sua capacità di leggere il passato e il futuro sul lungo periodo, l'invito che Ocalan fa è anche \u003Cmark>a\u003C/mark> non considerare le condizioni di guerra attuali come se fossero così lunghe da determinare un'impossibilità di cambiamento e un'inevitabile staticità. \r\n\r\nLa relazione tra turchi e curdi è stata segnata da un'alleanza e cooperazione tra popoli per oltre un millennio, anche se oggi è invece una relazione fragile per via degli ultimi 200 anni di storia segnata dal massiccio e logorante agire delle forze capitaliste ed egemoniche guidate da sporchi interessi di classe. Per la maggior parte del tempo della storia dell'umanità le cose non sono state così come le viviamo ora e solo avendo chiaro ciò possiamo costruire una vera speranza e un piano politico per il futuro. \r\n\r\nE'tutto sommato normale che i nostri giornali mainstream stiano leggendo questo appello al disarmo come una chiamata alla resa e in generale come segno di debolezza della linea del partito, perchè fino ad ora questi media sono stati, chi più chi meno, strumenti di propaganda di stato e lo stato-nazione è dalla sua nascita il maggiore promotore di dominio e violenza. La responsabilità che bisogna essere in grado di raccogliere è anche quella di cambiare questa narrazione sull'inevitabilità assoluta della violenza, di staccarci dalla mentalità patriarcale e statalista per cui se rinunci alla violenza sei un debole. La proposta di Ocalan, incarnata nel partito e nel movimento, è che l'emancipazione dalla guerra sia un salto reale, ora necessario più che mai, di maturazione strategica, un punto chiave dell'elaborazione ideologica e questione politica che affonda le sue radici in un più profondo cambiamento di mentalità, verso la costruzione di una filosofia della pace. Perché una pace giusta è uno dei più alti obiettivi rivoluzionari. \r\n\r\n \r\n\r\nSono di domenica mattina tuttavia le notizie di nuovi bombardamenti Turchi sulle montagne della regione di Zap del Basur, il Kurdistan iracheno, \u003Cmark>a\u003C/mark> poche ore dalla dichiarazione di cessate il fuoco del pkk, cessate il fuoco che mantiene la possibilità di autodifesa in caso di attacchi.\r\n\r\nNon si ferma insomma la lotta, ma si apre ora una nuova fase, perfettamente in linea con tutto ciò che è stato proposto e messo in \u003Cmark>atto\u003C/mark> sul piano politico e sul piano ideologico negli scorsi 20 anni. Questa chiamata storica giunge nel momento in cui la lotta da parte dei compagni e delle compagne era al massimo delle sue forze, ed è proprio per questo che è stato possibile fare un \u003Cmark>atto\u003C/mark> che niente ha \u003Cmark>a\u003C/mark> che vedere con la resa, ma piuttosto, con il tentativo di realizzare la pace e la democrazia al suo livello più alto.\r\n\r\nCome sottolineato dal comunicato del comitato esecutivo del partito, la dichiarazione di Ocalan è un invito anche \u003Cmark>a\u003C/mark> vivere i tempi futuri in maniera più significativa, \u003Cmark>a\u003C/mark> partire dalla giornata del newroz, il capodanno curdo, e \u003Cmark>l'otto\u003C/mark> \u003Cmark>marzo\u003C/mark>, giornata emblema di questa rivoluzione basata sulla libertà delle donne e sullo sviluppo di una vita sociale, morale e politica nella linea della civilità democratica.\r\n\r\n ",[231],{"field":103,"matched_tokens":232,"snippet":228,"value":229},[70,22],2310390499514515500,{"best_field_score":235,"best_field_weight":191,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":236,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":14},"2220454248448","2310390499514515569",{"document":238,"highlight":252,"highlights":257,"text_match":260,"text_match_info":261},{"comment_count":46,"id":239,"is_sticky":46,"permalink":240,"podcastfilter":241,"post_author":49,"post_content":242,"post_date":243,"post_excerpt":52,"post_id":239,"post_modified":244,"post_thumbnail":245,"post_title":246,"post_type":221,"sort_by_date":247,"tag_links":248,"tags":251},"7718","http://radioblackout.org/podcast/festeggiamenti-del-newroz-in-kurdistan-fra-resistenza-e-repressione/",[],"Anche quest’anno il popolo curdo non ha potuto festeggiare in pace il Newroz, il capodanno zoroastriano che cade nell’equinozio di primavera e che da decenni ha assunto il carattere di festa nazionale e di giornata di rivendicazione dei propri diritti politici, linguistici e culturali. Dopo un periodo caratterizzato da alcune aperture di facciata, il governo di Erdogan ha scatenato contro i curdi una repressione su grande scala. Decine di amministratori locali, sindaci e deputati sono sotto processo con l’accusa di essere al servizio dei guerriglieri del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), mentre le galere del paese si sono riempite di giornalisti curdi e turchi dei media dell’opposizione di sinistra, oltre che di attivisti del movimento studentesco. Quale sarebbe stato l’atteggiamento del governo turco era già chiaro da domenica, quando le autorità hanno proibito i festeggiamenti pubblici ad Ankara e Istanbul ma anche a Diyarbakir e Van, con la giustificazione che sarebbero state permesse solo il 21 di marzo e non prima.\r\n\r\nNella città di Mersin la Polizia è intervenuta senza alcun preavviso assaltando con lacrimogeni e idranti le migliaia di persone che si erano radunate. Ertugrul Kurkcu, deputato eletto in città, è stato duramente picchiato dalla polizia. Di fronte ai divieti il presidente del BDP (“Barış ve Demokrasi Partisi”, il Partito della Pace e la Democrazia espressione maggioritaria della popolazione curda di Turchia) Selahattin Demirtas ha risposto \"Nessun esercito, nessuna polizia, nessuna forza può impedire la marcia de popolo curdo verso la libertà.\" E così è stato, ovunque in Turchia. A Diyarbakir un milione di persone è scesa in piazza nonostante gli attacchi continui della Polizia e dell’Esercito con i cannoni ad acqua e i manganelli. Nell’impossibilità di bloccare l’afflusso dei curdi la Polizia ha anche aperto il fuoco contro i manifestanti e li ha inondati dagli elicotteri di gas CS. Ma gli attivisti hanno eretto barricate per rallentare l’intervento delle forze repressive e per permettere l’afflusso della gente sulla spianata di Baglar dove era prevista la celebrazione. Come hanno testimoniato i componenti della Rete Italiana di Solidarietà con il popolo curdo, presenti alla manifestazione, numerosi attivisti e semplici manifestanti sono stati fermati e arrestati, tra questi lo stesso Selahattin Demirtas e molti deputati e dirigenti del BDP.\r\nCinque soldati sono morti in scontri armati nelle zone di montagna del Kurdistan turco, nella provincia di Sirnak, con unità del Pkk.\r\nCome è ormai tradizione, in occasione del Newroz i gruppi politici kurdi avanzano rivendicazioni politiche, puntualmente represse con la forza dalle autorità turche. Ma come potete sentire dalle dirette effettuate all'indomani dei festeggiamenti, l'orgoglio e la determinazione del popolo Kurdo non è venuto meno.\r\n\r\nDi seguito le dirette con Alessia Montuori e Alberto Mari, dell'associazione \"Senza Confini\" presenti in Kurdistan con la delegazione italiana di solidarietà\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Alessia-e-Alberto-KURDISTAN1.mp3]\r\n\r\ne con Daniele, redattore di Radio BlackOut, anche lui in Kurdistan\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Daniele-Kurdistan.mp3]\r\n\r\n ","22 Marzo 2012","2018-10-17 22:11:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/notav81-200x110.jpg","Festeggiamenti del Newroz in Kurdistan, fra resistenza e repressione",1332427705,[249,250],"http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/newroz/",[208,206],{"post_content":253},{"matched_tokens":254,"snippet":255,"value":256},[22,70],"festeggiamenti pubblici ad Ankara e \u003Cmark>Istanbul\u003C/mark> ma anche \u003Cmark>a\u003C/mark> Diyarbakir e Van, con la","Anche quest’anno il popolo curdo non ha potuto festeggiare in pace il Newroz, il capodanno zoroastriano che cade nell’equinozio di primavera e che da decenni ha assunto il carattere di festa nazionale e di giornata di rivendicazione dei propri diritti politici, linguistici e culturali. 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