","I PROFITTI AZIENDALI VOLANO MA FINISCONO NEI PARADISI FISCALI.","post",1710167339,[59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/evasione-elusione/","http://radioblackout.org/tag/paradisi-fiscali/","http://radioblackout.org/tag/profitti-imprese/",[63,64,65],"EVASIONE ELUSIONE","PARADISI FISCALI","profitti imprese",{"post_content":67,"post_title":73,"tags":78},{"matched_tokens":68,"snippet":71,"value":72},[69,70],"paradisi","fiscali","che hanno trasferito utili nei \u003Cmark>paradisi\u003C/mark> \u003Cmark>fiscali\u003C/mark> durante il periodo 2009-2020, nella","Uno studio appena pubblicato dal centro di ricerca congiunto (Jrc) dell’unione europa che condensa i dati su quasi 2,28 milioni di bilanci societari depositati tra il 2009 e il 2020, analizza gli effetti causati dal dumping fiscale in oltre 100 paesi. 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In questa contingenza storica si inquadrano i video di Sedat Peker, che ora vanno occupando sempre di più la scena internazionale... compresa la Palestina, che nell'immaginario panturchista del mafioso avrebbe bisogno degli stessi aiuti prodotti per la Libia, o per il regime azero; e la vendita di droni dovrebbe essere più occhiuta (e diffusa nel delirio nazionalista del trafficante).\r\nMa un personaggio come il narcotrafficante è in grado di fornire dati sugli affari – improntati alla corruzione – che l'imprenditoria vicina alla famiglia del presidente turco sta monopolizzando per esempio a Baku lavori di imprenditori che nel racconto di Peker – e nei leaks a disposizione – investono poi in paradisi fiscali come quelli nell'isola di Man. Si assiste persino al predicozzo del mafioso sull'ipocrisia di Erdoğan riguardo al conflitto e agli appalti taroccati in Azerbaigian. Ma nei video di Peker trovano spazio anche il Marocco, e i droni svenduti; giornalisti uccisi d'inchiesta su traffici. Ma c'entra anche l'itinerario venezuelano.\r\nMa il punto più dolente è quello siriano, in particolare quei famosi camion intercettati carichi di armi e di agenti dell'intelligence (Sadat) che misero in imbarazzo il regime preso in castagna... nessun imbarazzo invece in Peker che asserisce di aver caricato su quei camion aiuti umanitari, a cui gli 007 di Ankara sostituirono o mescolarono armi... in entrambi i casi si trattava di forniture esclusive per brigate armate jihadiste turkomanne [e su questo il mafioso non ha da eccepire], ma sicuramente non potevano ottenere il plauso di Blinken, che comunque era responsabile durante l'era Obama, quando si crearono brigate di miliziani contro Pkk, Ypg Ypj\r\n\r\nAscolta \"La geopolitica di Sedat Peker: camion pieni di... traffici, droni, appalti\" su Spreaker.","11 Giugno 2021","","2021-06-11 10:41:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/narcos-tuerkei-header-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/narcos-tuerkei-header-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/narcos-tuerkei-header-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/narcos-tuerkei-header-1024x576.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/narcos-tuerkei-header-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/narcos-tuerkei-header-1536x864.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/narcos-tuerkei-header.jpeg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sedat Peker al G7",1623408107,[120,121,122,123,124,125],"http://radioblackout.org/tag/azerbaijan/","http://radioblackout.org/tag/g7/","http://radioblackout.org/tag/recep-tayyip-erdogan/","http://radioblackout.org/tag/sedat-peker/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[27,127,33,29,128,129],"g7","Siria","Turchia",{"post_content":131},{"matched_tokens":132,"snippet":133,"value":134},[69,70],"a disposizione – investono poi in \u003Cmark>paradisi\u003C/mark> \u003Cmark>fiscali\u003C/mark> come quelli nell'isola di Man."," \r\n\r\nhttps://youtu.be/pne4LCF55J0\r\n\r\nDopo mesi a bagnomaria finalmente Biden dà udienza all'imbelle Erdoğan, @muratcinar lo racconta poco prima dell'altro incontro con l'avversario Putin, in un campo neutro che è la cornice del G7 e preparato attraverso la visita di due donne potentissime (Wendy Sherman, la vice di Blinken e Linda Thomas Greenfield, ambasciatrice permanente all'Onu degli Usa), che con parole taglienti hanno imposto il calendario al presidente anatolico, a cominciare dalla memoria della Convenzione di Istanbul per finire con l'imposizione di affrontare la questione immigrazione in modo umanitario.\r\n\r\nBlinken intanto si aggira per il MedioOriente senza mettere piede ad Ankara, ma a sua volta ha dettato l'agenda: diritti umani e stigmatizzazione americana dei traffici di armi in teatri internazionali sensibili (Siria, Nagorno Karaback, Azerbaigian) o di alleati della Nato, come la Polonia. 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I grossi gruppi industriali e finanziari italiani sono corsi subito a batter cassa, con il gruppo FCA in prima fila con l'assurda richiesta di 6,3 miliardi di prestito pubblico.\r\nEppure FCA, così come Ferrero, Luxottica, Telecom e tante altre industrie italiche, hanno sede in altri paesi europei in cui il prelievo sugli utili è minimo, dei paradisi fiscali in cui gli interessi dei capitalisti non vengono tassati e dunque ridistribuiti alla comunità.\r\nA questo gruppo di sciacalli si unisce anche il gruppo Atlantia che gestisce le Autostrade, facente riferimento ai Benetton. Insomma la cordata finanziaria a cui è imputata la strage del ponte Morandi, per il quale non hanno ancora sborsato un euro, ne per la ricostruzione, ne per i risarcimenti ai familiari delle 43 vittime.\r\nNon è la prima volta che Atlantia bussa alle casse dello Stato, negli ultimi vent'anni ha ricevuto 10 miliardi di soldi pubblici da reinvestire nella manutenzione stradale, ma che sono stati spesi in speculazioni finanziarie all'estero come l'acquisto degli aeroporti di Roma e Nizza, all'acquisto di metà delle autostrade spagnole e così via.\r\nNon solo, nel 2017 lo stesso gruppo aveva chiesto 2 miliardi per innovamenti riguardo la sicurezza e l'impatto ambientale, soldi mai ricevuti poichè non sono mai stati effettuati investimenti su questi termini.\r\nInsomma, la spesa per la collettività è nulla, ma i contributi pubblici continuano ad arrivare. A tal proposito il modello Morandi, ovvero la ricostruzione lampo del viadotto ligure, farà da apripista ed esempio per tutto il settore che riguarda grandi opere e infrastrutture: commisariamenti e deburocratizzazione, con pochi controlli, tanta autonomia e molti finanziamenti.\r\nUna prospettiva volta a cementificare l'Italia, ingrassare i padroni e le mafie, continuare a sottrarre dal settore pubblico per regalare ai privati. L'unica prospettiva per invertire questa rotta è una presa di posizione della società, riprendere una lotta per invertire la tendenza di privatizzazione di tutti i servizi.\r\nNe parliamo con Marco Bersani\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/finanziamenti.mp3\"][/audio]","25 Maggio 2020","2020-05-25 12:04:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/vulturecapitalist-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/vulturecapitalist-300x212.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/vulturecapitalist-300x212.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/vulturecapitalist-1024x723.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/vulturecapitalist-768x542.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/vulturecapitalist-1536x1085.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/vulturecapitalist.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gli industriali all'assalto dei finanziamenti pubblici",1590408258,[157,158,159],"http://radioblackout.org/tag/benetton/","http://radioblackout.org/tag/fca/","http://radioblackout.org/tag/info/",[25,15,17],{"post_content":162},{"matched_tokens":163,"snippet":164,"value":165},[69,70],"sugli utili è minimo, dei \u003Cmark>paradisi\u003C/mark> \u003Cmark>fiscali\u003C/mark> in cui gli interessi dei","Col decreto Rilancio il governo elargisce a piene mani finanziamenti e contributi alle imprese, senza garanzie e a fondo perduto. 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Non per caso il rapporto esce alla vigilia dell'incontro del club dei Paperoni, che ogni anno si svolge a Davos in Svizzera.\r\nNonostante l'intento esplicitamente riformista del rapporto, i dati diffusi sono invece molto interessanti.\r\n\r\nEccone alcuni:\r\nI numeri della disuguaglianza\r\n\r\n• Circa metà della ricchezza è detenuta dall’1% della popolazione mondiale.\r\n\r\n• Il reddito dell’1% dei più ricchi del mondo ammonta a 110.000 miliardi di dollari, 65 volte il totale della ricchezza della metà della popolazione più povera del mondo.\r\n\r\n• Il reddito di 85 super ricchi equivale a quello di metà della popolazione mondiale.\r\n\r\n• 7 persone su 10 vivono in paesi dove la disuguaglianza economica è aumentata negli ultimi 30 anni.\r\n\r\n• L’1% dei più ricchi ha aumentato la propria quota di reddito in 24 su 26 dei paesi con dati analizzabili tra il 1980 e il 2012.\r\n\r\n• Negli USA, l’1% dei più ricchi ha intercettato il 95% delle risorse a disposizione dopo la crisi finanziaria del 2009, mentre il 90% della popolazione si è impoverito.\r\n\r\nIl rapporto di Oxfam Working for the Few in pillole:\r\n\r\n• ovunque, gli individui più ricchi e le aziende nascondono migliaia di miliardi di dollari al fisco in una rete di paradisi fiscali in tutto il mondo. Si stima che 21.000 miliardi di dollari non siano registrati e siano offshore;\r\n\r\n• negli Stati Uniti, anni e anni di deregolamentazione finanziaria sono strettamente correlati all’aumento del reddito dell’1% della popolazione più ricca del mondo che ora è ai livelli più alti dalla vigilia della Grande Depressione;\r\n\r\n• in India, il numero di miliardari è aumentato di dieci volte negli ultimi dieci anni a seguito di un sistema fiscale altamente regressivo, di una totale assenza di mobilità sociale e politiche sociali;\r\n\r\n• in Europa, la politica di austerity è stata imposta alle classi povere e alle classi medie a causa dell’enorme pressione dei mercati finanziari, dove i ricchi investitori hanno invece beneficiato del salvataggio statale delle istituzioni finanziarie;\r\n\r\n• in Africa, le grandi multinazionali – in particolare quelle dell’industria mineraria/estrattiva – sfruttano la propria influenza per evitare l’imposizione fiscale e le royalties.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco. 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Non per caso il rapporto esce alla vigilia dell'incontro del club dei Paperoni, che ogni anno si svolge a Davos in Svizzera.\r\nNonostante l'intento esplicitamente riformista del rapporto, i dati diffusi sono invece molto interessanti.\r\n\r\nEccone alcuni:\r\nI numeri della disuguaglianza\r\n\r\n• Circa metà della ricchezza è detenuta dall’1% della popolazione mondiale.\r\n\r\n• Il reddito dell’1% dei più ricchi del mondo ammonta a 110.000 miliardi di dollari, 65 volte il totale della ricchezza della metà della popolazione più povera del mondo.\r\n\r\n• Il reddito di 85 super ricchi equivale a quello di metà della popolazione mondiale.\r\n\r\n• 7 persone su 10 vivono in paesi dove la disuguaglianza economica è aumentata negli ultimi 30 anni.\r\n\r\n• L’1% dei più ricchi ha aumentato la propria quota di reddito in 24 su 26 dei paesi con dati analizzabili tra il 1980 e il 2012.\r\n\r\n• Negli USA, l’1% dei più ricchi ha intercettato il 95% delle risorse a disposizione dopo la crisi finanziaria del 2009, mentre il 90% della popolazione si è impoverito.\r\n\r\nIl rapporto di Oxfam Working for the Few in pillole:\r\n\r\n• ovunque, gli individui più ricchi e le aziende nascondono migliaia di miliardi di dollari al fisco in una rete di \u003Cmark>paradisi\u003C/mark> \u003Cmark>fiscali\u003C/mark> in tutto il mondo. 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Le banche presenti in questa lista si impegnano a monitorare ogni operazione da loro compiuta per impedire il riciclaggio di denaro. Bertone e i consiglieri dello IOR hanno particolarmente avversato la creazione, prevista dalla Legge 127, di una Autorità di Informazione Finanziaria (A.I.F.) avente il compito di controllare ogni movimento di denaro relativo al Vaticano.\r\nIl 30 dicembre 2010 Benedetto XVI, ha istituito con un atto ufficiale, l’AIF, e nell’autunno del 2011 la Segreteria di Stato e il management dello IOR hanno provveduto a modificare la Legge 127, limitando fortemente i poteri dell’AIF.\r\nL’intervento è stato giustificato dicendo che le modifiche apportate avrebbero reso lo IOR ancora più aderente agli standard internazionali di trasparenza, ma in realtà una visita ispettiva della Moneyval, gruppo del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi antiriciclaggio dei vari Paesi, ha valutato la Legge modificata da Bertone con otto note negative e due positive, mentre la versione voluta da Gotti-Tedeschi era stata valutata con sei note positive e quattro negative.\r\nLa sfiducia e l’allontanamento di Gotti-Tedeschi si spiegano solo con l’interesse del management IOR di conservare quei clienti un po’ “speciali” che farebbero a meno della banca vaticana nel momento in cui questa acquisisse delle modalità etiche e trasparenti.\r\nLa posizione di Benedetto XVI è al momento poco chiara: appoggiare la manovra Bertone, rinunciando per sempre a fare pulizia nella curia romana e nella banca vaticana, o far prevalere un minimo di senso etico, cacciare Bertone e far fuori tutti i consiglieri (potentissimi) dello IOR?\r\nUna cosa è sicura: qualsiasi cosa dovesse decidere Ratzinger, lo scontro non è certo tra buoni (il martire Gotti-Tedeschi) e cattivi (Bertone e consiglieri IOR), ma tra potentati della destra liberista cattolica che lottano tra di loro per conquistare maggior potere. Una lotta tra squali della politica e dell’alta finanza che potrebbero essere appoggiati o meno da Benedetto XVI alla luce di ragioni che saranno sempre e comunque ragioni di stato, mai ragioni evangeliche. Benedetto XVI non è certo l’agnello in mezzo ai lupi, come vorrebbero farlo apparire quei vaticanisti che non possono più nascondere lo sbando morale della curia romana e cercano almeno di salvare “il capo”. Ratzinger infatti è stato per anni l’artefice delle scelte politiche dell’ex Sant’Uffizio e in merito a giochi di potere non ha da imparare niente da nessuno.\r\n\r\nUltim’ora\r\nDopo un periodo di riflessione pare che sia delineata la linea che Benedetto XVI ha intenzione di tenere: sembra che Tarcisio Bertone, nonostante l’antica amicizia con il pontefice, verrà affiancato da una gruppo di cardinali e accompagnato dolcemente alla pensione! \r\n\r\nMolti vaticanisti provano a spiegare questa scelta come conseguenza del Vatileaks, ma dal mio punto di vista il problema della fuga di notizie dovuta al maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, è solo un detournement volto a gettare fumo negli occhi della pubblica opinione. I veri problemi della curia romana sono dati dalle lobby che sgomitano per ottenere maggior potere e dai singoli potenti, anche laici, che spadroneggiano in Vaticano.\r\n\r\nLe scelte di Benedetto XVI potranno essere lette come riformatrici ed etiche solo se oltre alla testa di Bertone salteranno i grandi della finanza internazionale che si annidano nel management IOR e nei meandri della corte papale. Se questi resteranno al loro posto, Ratzinger avrà solo sacrificato un vecchio amico per far tacere i giornalisti, lasciando che in Vaticano tutto continui come sempre.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con il proprio vaticanista di riferimento, Paolo Iervese.\r\nL’intervista è stata realizzata poco prima della decisione di Ratzinger di “sacrificare” il vecchio compagno di merende Bertone e chiarisce molto bene i meccanismi (e lo scontro di potere) all’interno della chiesa cattolica (anche) in vista della successione dell’anziano Benedetto XVI.\r\n\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/2012-06-17-iervese-ior-bertone-breve.mp3|titles=2012 06 17 iervese ior bertone breve]\r\n\r\nScarica l’audio","25 Giugno 2012","Ettore Gotti-Tedeschi , presidente e membro dello IOR (Istituto per le Opere di Religione, la banca vaticana), è stato prima sospeso dai suoi incarichi, poi definitivamente espulso dallo IOR, per iniziativa del Segretario di Stato Tarcisio Berone e del management della banca. \r\nLo scontro tra Gotti-Tedeschi, liberista convinto (ha dichiarato di dedicare il 100% del proprio tempo a Dio e il 100% al denaro!) e Tarcisio Bertone é stato provocato dall’intenzione di Gotti-Tedeschi di mettere a punto una legge (Legge 127) in grado di riformare la finanza vaticana, permettendo allo IOR di entrare nella White List degli stati europei con i più alti standard di trasparenza. 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Una lotta tra squali della politica e dell’alta finanza che potrebbero essere appoggiati o meno da Benedetto XVI alla luce di ragioni che saranno sempre e comunque ragioni di stato, mai ragioni evangeliche. Benedetto XVI non è certo l’agnello in mezzo ai lupi, come vorrebbero farlo apparire quei vaticanisti che non possono più nascondere lo sbando morale della curia romana e cercano almeno di salvare “il capo”. 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