","Contro PATRES e la scuola in guerra, da Carmagnola a Pinerolo","post",1710168005,[47,48,49],"http://radioblackout.org/tag/contro-la-scuola-in-guerra/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/patres/",[19,17,15],{"post_content":52,"post_title":56,"tags":59},{"matched_tokens":53,"snippet":54,"value":55},[15],"prime iniziative pubbliche del progetto \u003Cmark>PATRES\u003C/mark>, finanziato dalla Regione Piemonte con","Grazie alla lotta di studenti e studentesse, il Rettore dell’Università degli Studi di Bari, Bronzini, ha annunciato le dimissioni dalla Fondazione Med-Or di Leonardo Spa. Se la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ha finalmente ricevuto una certa attenzione, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembrava passare sotto traccia, finché hanno iniziato a moltiplicarsi momenti di protesta e conflitto in diverse città, in ultimo all'istituto Prever di Pinerolo. In effetti se lo Stato di Israele viene giustamente analizzato come paradigma rispetto al legame tra Università e Difesa, in cui ricerca civile e apparato militare si fondono in rapporti tali da rendere il termine “duale”, basato su una dicotomia tra ricerca buona e cattiva, fuorviante, meno si sa delle sue politiche rispetto ai gradi inferiori di istruzione. Sin dagli albori del sionismo l’educazione ha avuto un ruolo centrale ed oggi le scuole rappresentano un bacino di reclutamento e di indottrinamento fondamentale per sostenere la guerra dello stato coloniale. Non solo insegnamenti volti a cancellare l’idea dell’occupazione e dei palestinesi dall’ordine del pensiero, ma anche, ad esempio, lo scouting bellico nelle scuole, per integrare studenti e studentesse particolarmente “promettenti” in unità militari come la 8200, élite della cyber warfare.\r\n\r\nSpostandoci a queste latitudini, mercoledì 13 marzo la scuola superiore \"Baldessano-Roccati\" di Carmagnola (Torino) ospiterà una conferenza dal titolo \"I simboli della patria: la Bandiera e la Costituzione\". Si tratta una delle prime iniziative pubbliche del progetto \u003Cmark>PATRES\u003C/mark>, finanziato dalla Regione Piemonte con i fondi per l'invecchiamento attivo. L'obiettivo è quello di portare i veterani combattenti nelle aule ad insegnare l'amor patrio.\r\n\r\nIn proposito segnaliamo un volantino che sta circolando in questi giorni.\r\n\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con una studentessa di una scuola superiore di Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/patres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE' poi prevista prevista per questo venerdì 15 marzo alle 20 un'iniziativa contro la scuola in guerra organizzata dall'Assemblea antimilitarista di Pinerolo. Dal volantino di lancio si legge: \"Fuori dalla scuola il decreto Rave, il decreto Cavano e le manganellate sui manifestanti. Dentro, la scuola precipita in una spirale di autoritarismo e controllo totalitario. Attraverso programmi di repressione del dissenso, attraverso la continua presenza delle forze dell'ordine e dei corpi millitari (perfino in veste di modello educativo), lo Stato investe tutto sull'indottrinamento, sul pensiero unico, sul conformismo e la cieca obbedienza, sulla militarizzazione delle giovani generazioni.\"\r\n\r\nNe abbiamo parlato con una compagna dell'assemblea:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/pinerolo.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":57,"snippet":58,"value":58},[15],"Contro \u003Cmark>PATRES\u003C/mark> e la scuola in guerra, da Carmagnola a Pinerolo",[60,62,64],{"matched_tokens":61,"snippet":19},[],{"matched_tokens":63,"snippet":17},[],{"matched_tokens":65,"snippet":66},[15],"\u003Cmark>PATRES\u003C/mark>",[68,74,77],{"field":20,"indices":69,"matched_tokens":71,"snippets":73},[70],2,[72],[15],[66],{"field":75,"matched_tokens":76,"snippet":58,"value":58},"post_title",[15],{"field":78,"matched_tokens":79,"snippet":54,"value":55},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":82,"best_field_weight":83,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":33,"score":84,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":33},"1108091339008",13,"578730123365711979",6645,{"collection_name":44,"first_q":15,"per_page":87,"q":15},6,{"facet_counts":89,"found":137,"hits":138,"out_of":296,"page":14,"request_params":297,"search_cutoff":21,"search_time_ms":112},[90,113],{"counts":91,"field_name":110,"sampled":21,"stats":111},[92,94,96,98,100,102,104,106,108],{"count":70,"highlighted":93,"value":93},"anarres",{"count":14,"highlighted":95,"value":95},"arsider",{"count":14,"highlighted":97,"value":97},"Malafemme",{"count":14,"highlighted":99,"value":99},"stakka stakka",{"count":14,"highlighted":101,"value":101},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":103,"value":103},"No Trip For Cats",{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"la perla di labuan",{"count":14,"highlighted":107,"value":107},"Macerie su macerie",{"count":14,"highlighted":109,"value":109},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":112},9,{"counts":114,"field_name":20,"sampled":21,"stats":135},[115,117,119,121,123,125,127,129,131,133],{"count":70,"highlighted":116,"value":116},"grecia",{"count":14,"highlighted":118,"value":118},"SINAI",{"count":14,"highlighted":120,"value":120},"alba dorata",{"count":14,"highlighted":122,"value":122},"muro di evros",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"Costas Sakkas",{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"storie di donne",{"count":14,"highlighted":128,"value":128},"PAOLA CIMAROSTI",{"count":14,"highlighted":130,"value":130},"guerra tra poveri",{"count":14,"highlighted":132,"value":132},"obiezione di coscienza",{"count":14,"highlighted":134,"value":134},"pillola del giorno dopo",{"total_values":136},21,17,[139,166,192,216,239,263],{"document":140,"highlight":153,"highlights":158,"text_match":161,"text_match_info":162},{"comment_count":33,"id":141,"is_sticky":33,"permalink":142,"podcastfilter":143,"post_author":93,"post_content":144,"post_date":145,"post_excerpt":39,"post_id":141,"post_modified":146,"post_thumbnail":147,"post_title":148,"post_type":149,"sort_by_date":150,"tag_links":151,"tags":152},"66697","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-5-febbraio-spesa-di-guerra-e-pandemia-militari-a-scuola-grecia-azione-solidale-con-dimitri-koufontinas-a-patrasso-la-citta-decorosa-di-chiara-appendino/",[93],"Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-05-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 02 05 anarres\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nFrancia. La svolta autoritaria di Macron, la nuova legge di sicurezza globale, la forte risposta delle piazze.\r\nTutti i problemi sociali diventano questione di ordine pubblico.\r\nNe parliamo con Gianni Carrozza di radio Paris Plurielle, dove conduce “Vive la Sociale!”\r\n\r\nTelt allarga il cantiere. I No Tav resistono, la devastazione avanza\r\n\r\nMilano. La direzione dell’azienda Santi Paolo e Carlo si è rivolta alla Procura per denunciare i 50 medici ed infermieri del Pronto Soccorso, firmatari di una lettera in cui si denunciavano le condizioni estreme in cui erano obbligati a lavorare, dovendo scegliere chi sottoporre alle cure e chi no.\r\nÉ solo la punta di un iceberg gigantesco. I provvedimenti disciplinari sono la risposta sempre più frequente ai lavoratori e lavoratrici che non accettano di nascondere i panni sporchi di ospedali e ambulatori. In una partita in cui la posta in gioco sono le vite di pazienti e operatori sanitari. Il 14 dicembre a Milano i lavoratori dei due ospedali hanno scioperato.\r\n\r\n12 dicembre. Continuano le stragi di stato: il filo insanguinato della criminalità del potere. Da piazza Fontana alle stragi nel Mediterraneo, dalla macelleria di Genova alle strade della lotta No Tav, nel fil rouge della criminalizzazione di ogni insorgenza sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nQui un articolo di Massimo su questi temi\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 23 dicembre\r\nAborto libero! La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!\r\nPunto info al mercato di piazza Madama Cristina\r\nore 10,30 – 12,30\r\n\r\nIn strada contro il Tav e il suo mondo. Seguite gli appuntamenti sul blog\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nTutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 – durante il lockdown gli orari e i giorni variano: scrivici per info\r\n\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nScrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","11 Febbraio 2021","2021-02-11 12:54:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/bimba-anarchy-200x110.jpg","Anarres del 5 febbraio. Spesa di guerra e pandemia. Militari a scuola. Grecia: azione solidale con Dimitri Koufontinas a Patrasso. 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Abbiamo più volte trattato questo aspetto, cercando di rimanere fuori dal dibattito sull'efficacia dei vaccini di per sè, ma concentrandoci sull'assurdità di una misura (la sospensione) che ha avuto solo un carattere punitivo e vessatorio nei confronti di lavoratrici e lavoratori che per vari motivi hanno deciso di mettere in discussione questo obbligo, ricordiamo che si è trattato di lasciare dei lavoratori totalmente senza stipendio. Quello che è venuto fuori dall'intervista, è che il reintegro non è da considerarsi automatico ed immediato, ma che ci sono tutta una serie di step da affrontare e di possibili ostacoli dietro l'angolo, determinati soprattutto da una sorta di braccio di ferro di responsabilità tra Stato e regioni. Per orientarsi in questo labirinto burocratico e per discuterne i risvolti politici e non solo, il 7 novembre la CUB ha organizzato un incontro on-line alle h 18, il link per partecipare si trova sulle pagine social della CUB Sanità Torino.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_01_11_Umberto-CUB-sanità-sul-reintegro-personale-sanitario-sospeso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico, nostro inviato dalla Francia, sugli scioperi delle raffinerie e corovita in corso in Francia. Gli abbiamo chiesto:\r\n\r\n* la manifestazione del 16 e del 18 lanciate dalla France Insoumise, dove\r\nhanno partecipato migliaia di persone, come la CGT ha gestito le relazioni\r\npolitiche e la sua partecipazione?\r\n* L’accordo che chiude la vertenza, non firmato dalla CGT, prevede un\r\naumento salariale del 5 per cento (i lavoratori chiedevano il 10), e un\r\nbonus una tantum tra i 3000 e i 6000 euro: potresti entrare nel dettaglio?\r\n* Lo sciopero delle raffinerie e nei depositi di carburante di Total ed\r\nEsso ha rappresentato un primo segnale di sommovimento sociale in questo\r\nautunno: emergono segnali di un possibile crescita della temperatura\r\nsociale?\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_01_11_Enrico-Riboni-su-sciopero-raffinerie-e-proteste-contro-carovita.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl tezo argomento che abbiamo trattato è stato quello dell'accordo migliorativo ottenuto dal SiCobas presso gli stabilimenti IN'S a Tortona, lo abbiamo fatto in compagnia di Mahmood del SiCobas Torino. 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(Le minoranze sessuali subiscono persecuzioni legali in Iran) così Asal è fuggita dal paese nell'ottobre 2021, lasciando una lettera ai suoi genitori dicendo loro che credeva che si sarebbero rivisti.\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondimenti:\r\n\r\nL'appello che leggiamo nel profilo instagram standwithwomenofiran_turkey:\r\n\r\nCari amici, noi, donne registe dalla Turchia, siamo solidali con le nostre sorelle in Iran e realizziamo video per supportarle nell'aiutare le loro voci a risuonare in tutto il mondo. Indipendentemente dalla tua età, occupazione e nazionalità, ti chiediamo di unirti a noi condividendo i tuoi video verticali che includono una breve introduzione su di te: il tuo nome, occupazione e luogo di residenza. Puoi citare @StandwithWomenofIran_Turkey nel tuo post o inviare il video direttamente all'indirizzo email iranlikadinlarlayanyana@gmail.com. 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Si tratta di una rara intervista telefonica; pochi giornalisti iraniani in esilio sono disposti a registrarsi per paura di ritorsioni.\r\n\r\nCome sono iniziate le tue molestie per mano dell'IRGC?\r\n\r\nSono stata interrogata per la prima volta a settembre 2020. All'inizio il loro problema principale erano le mie attività e i miei post sui miei account Twitter e Instagram . Soprattutto i miei post sul prigioniero politico Navid Afkari [un wrestler iraniano giustiziato nel settembre 2020 per presunto omicidio di un agente di sicurezza]; gruppi per i diritti umani hanno affermato di aver confessato sotto tortura. Ma secondo me quei miei post erano in linea con i miei diritti sia di cittadino che di giornalista. Successivamente, ho ricevuto telefonate spaventose e minacciose da diversi numeri sconosciuti.\r\n\r\nDopo le elezioni presidenziali del giugno 2021, gli agenti di sicurezza dell'IRGC mi hanno nuovamente portata in una nuova località segreta vicino alla prigione di Evin, dove ho subito ore di molestie verbali spudorate, in particolare incentrate sul mio orientamento sessuale. Stavano cercando di dimostrare che per quello che sono sono indegna, corrotta, senza identità e non qualificata per lavorare come giornalista.\r\n\r\nMi hanno detto che sono consapevoli della mia identità queer e delle mie attività di femminista queer e che mi avrebbero impedito di lavorare come giornalista. La quantità di minacce, insulti e il vocabolario che usavano contro di me era così duro che praticamente non potevo più continuare a lavorare. 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Il nostro capo ci interrogherebbe se pubblicassimo foto di noi stessi senza hijab sui nostri account di social media personali. Inoltre, le unità di sicurezza ci farebbero pressione e ci minaccerebbero casualmente. Se non avessimo indossato il nostro hijab come volevano le autorità, nel modo in cui sembrava loro appropriato, non era chiaro che avremmo avuto un futuro professionale.\r\n\r\nIl tuo orientamento sessuale ha influenzato il tuo lavoro di giornalista?\r\n\r\nLe unità di sicurezza mi hanno sottoposto a un attento esame per questo motivo. Inoltre, ero sempre preoccupata per il giudizio negativo e costoso che avrei ricevuto nella società. In quanto donna omosessuale, dovevo nascondere il mio aspetto e la mia identità, perché se ciò fosse stato rivelato sarei stata cacciata dal mio lavoro.\r\n\r\nIn che modo la migrazione in Turchia ha influito finora sul tuo senso di libertà personale?\r\n\r\nNon ho più paura degli arresti e delle pressioni della sicurezza. 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Quindi non mi sento al sicuro nemmeno in Turchia e a volte sono molto preoccupata.\r\n\r\n \r\n\r\nLinkS:\r\narticolo internazionale da radio Zamaneh: https://www.internazionale.it/magazine/2022/10/20/dopo-un-mese-di-proteste-nessun-passo-indietro\r\n\r\nhttps://www.radiozamaneh.com/","25 Ottobre 2022","2022-11-16 00:25:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/iranManif-e1666691715419-200x110.jpg","Viaggio verso l'Iran / Zhen, Zhian, Azadi !",1666664739,[205],"http://radioblackout.org/tag/notripforcats/",[197],{"post_content":208},{"matched_tokens":209,"snippet":210,"value":211},[183],"dopo l'espressione\". Il che significa che \u003Cmark>potresti\u003C/mark> essere in grado di dire","Qui trovate il podcast della puntata di domenica 23 ottobre: un viaggio intenSo verso l'Iran in cui NoTripForCats, grazie al prezioso contributo di Masoudeh, Selda e Asal, cerca di ripercorrere l'ultimo mese di proteste dall'uccisione di Masha Amini.\r\n\r\nLe compagne di viaggio ci trasportano verso l'Iran, da Torino, passando dalla Turchia e dall'Isola di Lesbo, raccontando il grido da tutto il mondo\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/vita.donna_.libertà.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n*Le nostre Special Guests ...\r\n\r\nMasoudeh è una pittrice architetta iraniana da 13 anni in Italia\r\n\r\n\r\nSelda si occupa di editing, è una montatrice turca in collegamento dall'Isola di Lesbo che ha editato il primo video virale pubblicato su instagram StandwithWomenofIran_Turkey\r\n\r\nil video: https://www.instagram.com/tv/CjD98WjDk2C/?igshid=YmMyMTA2M2Y=\r\n\r\n\r\nAsal è una giornalista fuggita dall'Iran per la Turchia l'anno scorso. 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(Le minoranze sessuali subiscono persecuzioni legali in Iran) così Asal è fuggita dal paese nell'ottobre 2021, lasciando una lettera ai suoi genitori dicendo loro che credeva che si sarebbero rivisti.\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondimenti:\r\n\r\nL'appello che leggiamo nel profilo instagram standwithwomenofiran_turkey:\r\n\r\nCari amici, noi, donne registe dalla Turchia, siamo solidali con le nostre sorelle in Iran e realizziamo video per supportarle nell'aiutare le loro voci a risuonare in tutto il mondo. Indipendentemente dalla tua età, occupazione e nazionalità, ti chiediamo di unirti a noi condividendo i tuoi video verticali che includono una breve introduzione su di te: il tuo nome, occupazione e luogo di residenza. Puoi citare @StandwithWomenofIran_Turkey nel tuo post o inviare il video direttamente all'indirizzo email iranlikadinlarlayanyana@gmail.com. Per favore guarda la telecamera e pronuncia il loro nome: Jina/Mahsa Amini e/o altre persone che stanno ancora resistendo per le strade dell'Iran, o coloro che stanno affrontando attacchi mortali o coloro che sono stati assassinati. Per favore includi anche uno slogan che sostiene la lotta delle persone per la giustizia e la libertà, in qualsiasi lingua a tua scelta: turco, curdo, armeno, farsi, inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano… (ad esempio: inadına isyan, inadına özgürlük , jin jiyan azadi, woman life freedom, زن زندگی آزادی). Se lo desideri, puoi anche aggiungere la traduzione turco/inglese dello slogan, nel caso non sia in turco o inglese. Diciamo alle donne e alle persone LGBTQ+ dell'Iran che non sono sole e lasciamo che le nostre voci viaggino per il mondo. Con solidarietà...\r\nwomanlifefreedom#\r\ndonnalibertàvita#\r\n\r\n \r\n\r\nRiportiamo qui una intervista di Asal che ha rilasciato tempo fa. Si tratta di una rara intervista telefonica; pochi giornalisti iraniani in esilio sono disposti a registrarsi per paura di ritorsioni.\r\n\r\nCome sono iniziate le tue molestie per mano dell'IRGC?\r\n\r\nSono stata interrogata per la prima volta a settembre 2020. All'inizio il loro problema principale erano le mie attività e i miei post sui miei account Twitter e Instagram . Soprattutto i miei post sul prigioniero politico Navid Afkari [un wrestler iraniano giustiziato nel settembre 2020 per presunto omicidio di un agente di sicurezza]; gruppi per i diritti umani hanno affermato di aver confessato sotto tortura. Ma secondo me quei miei post erano in linea con i miei diritti sia di cittadino che di giornalista. Successivamente, ho ricevuto telefonate spaventose e minacciose da diversi numeri sconosciuti.\r\n\r\nDopo le elezioni presidenziali del giugno 2021, gli agenti di sicurezza dell'IRGC mi hanno nuovamente portata in una nuova località segreta vicino alla prigione di Evin, dove ho subito ore di molestie verbali spudorate, in particolare incentrate sul mio orientamento sessuale. Stavano cercando di dimostrare che per quello che sono sono indegna, corrotta, senza identità e non qualificata per lavorare come giornalista.\r\n\r\nMi hanno detto che sono consapevoli della mia identità queer e delle mie attività di femminista queer e che mi avrebbero impedito di lavorare come giornalista. La quantità di minacce, insulti e il vocabolario che usavano contro di me era così duro che praticamente non potevo più continuare a lavorare. Non c'era alcun ordine ufficiale o giudiziario al mio capo o al caporedattore di licenziarmi, ma ero abbastanza certo che se avessi continuato il mio giornalismo mi avrebbero imprigionato o ferita gravemente.\r\n\r\nCosa ti ha spinto alla fine a fuggire dall'Iran?\r\n\r\nIl profondo e teso sentimento di insicurezza è stato il motivo principale per lasciare l'Iran. Se fossi rimasto e alla fine mi avessero condannato, prima non avrei potuto permettermi la cauzione. Secondo, non volevo mettere in pericolo la mia famiglia e i miei cari a causa di quello che ero e di quello che ho fatto. Il motivo più importante per andarmene era che gli agenti di sicurezza volevano costringermi a collaborare con loro e non avrei mai potuto immaginarmi in una situazione del genere.\r\n\r\nIn questo momento, sono sfollata, ma non sono costretta a collaborare con il sistema di repressione della Repubblica Islamica. Ovviamente, affronterò l'incertezza e l'insicurezza professionale, ma è importante che, a un certo punto, sarò in grado di scrivere per i media gratuiti senza censura.\r\n\r\nCome descriveresti le condizioni per la libertà di stampa in Iran?\r\n\r\nOvviamente terribile! C'è una battuta tra i giornalisti iraniani: \"Abbiamo libertà di espressione ma non abbiamo libertà dopo l'espressione\". Il che significa che \u003Cmark>potresti\u003C/mark> essere in grado di dire quello che vuoi ma non farla franca liberamente con quello che hai detto dopo averlo detto. Ci sono decisamente oscure conseguenze per ciò che esprimi.\r\n\r\nCom'è stato lavorare nelle redazioni in Iran da donna?\r\n\r\nL'ambiente della redazione è molto patriarcale e misogino. Come donna sei sempre destinata a essere seconda. Pensi sempre a come metterti alla prova in modo che i tuoi colleghi maschi ti prendano sul serio. Se sei una femminista queer come me, devi nascondere completamente la tua vera identità. Il nostro capo ci interrogherebbe se pubblicassimo foto di noi stessi senza hijab sui nostri account di social media personali. Inoltre, le unità di sicurezza ci farebbero pressione e ci minaccerebbero casualmente. Se non avessimo indossato il nostro hijab come volevano le autorità, nel modo in cui sembrava loro appropriato, non era chiaro che avremmo avuto un futuro professionale.\r\n\r\nIl tuo orientamento sessuale ha influenzato il tuo lavoro di giornalista?\r\n\r\nLe unità di sicurezza mi hanno sottoposto a un attento esame per questo motivo. Inoltre, ero sempre preoccupata per il giudizio negativo e costoso che avrei ricevuto nella società. In quanto donna omosessuale, dovevo nascondere il mio aspetto e la mia identità, perché se ciò fosse stato rivelato sarei stata cacciata dal mio lavoro.\r\n\r\nIn che modo la migrazione in Turchia ha influito finora sul tuo senso di libertà personale?\r\n\r\nNon ho più paura degli arresti e delle pressioni della sicurezza. 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Un’elezione che non dovrebbe stupire affatto dopo l’ultimo decennio di guerra sociale spudorata, tre anni di gestione pandemica delirante da parte di un parlamento plebiscitario, espulsione per oltre un anno dei non vaccinati Covid da tutti diritti di cittadinanza, due governi “tecnici” che esaurite le possibilità di tagliare la spesa pubblica sono passati a organizzare scientemente il più grande esproprio di beni (primari e monetari) che si ricordi ai danni degli sfruttati. Certamente si tratta dell’ultimo tassello di un piano di lungo corso, ma sarà quello che cambierà inesorabilmente i meccanismi sociali a un punto tale da non garantire più neppure la sopravvivenza biologica di intere fasce di popolazione. L’impatto devastante di un’economia compiutamente finanziarizzata che si assicura sovranità assoluta manu militari, dentro e fuori gli scenari della guerra propriamente detta, è lo stato di cose in atto nell’ultimo lustro, ora ha anche dismesso le ultime cortesie e mostra i suoi volti secolari: il carro-armato e il prezzo del grano.\r\n\r\n\r\n\r\nI rappresentanti dei partiti politici sono in questa aurora buia e luttuosa nient’altro che attori che continuano a recitare il copione della commedia, volendo far credere agli ingenui, ai disperati o agli incattiviti che l’atto non sia finito in tragedia e ci sia ancora qualche ingranaggio di scena che attraverso il voto possa essere cablato in una maniera o nell’altra. La promessa di ridistribuzione dei rimasugli nel fondo non è che l’arma ultima di un parlamentarismo arrivato ormai allo stadio di putrescenza: c’è chi straparla di servizi garantiti agli italiani, chi di un diritto civile in più, chi si mette la mano sul cuore per assicurare il documento giusto per lo sfruttamento intensivo in un paese ostile.\r\n\r\nRimasugli, appunto, anche di immaginario, e Giorgia Meloni porterà a realizzazione una previsione fin troppo facile: quella di creare grandi querelle intorno alla sua infima agenda di governo, sulle briciole, sui pezzi avanzati, cercando di deragliare, come è già accaduto nell’esperienza del berlusconismo, le energie necessarie a rovesciare il banco e attaccare, verso diatribe culturali per la conservazione di una qualche cosa.\r\n\r\nBisogna riconoscere gli specchietti per le allodole di questi parolai dalle diverse casacche e vedere la realtà della dominazione. Proviamo a farlo in questa puntata partendo da uno dei punti forti della propaganda della destra che è stato manco a dirlo quello sugli immigrati, sulla limitazione degli ingressi di popolazione utile ai bisogni lavorativi del Sistema-Paese. 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L’impatto devastante di un’economia compiutamente finanziarizzata che si assicura sovranità assoluta manu militari, dentro e fuori gli scenari della guerra propriamente detta, è lo stato di cose in atto nell’ultimo lustro, ora ha anche dismesso le ultime cortesie e mostra i suoi volti secolari: il carro-armato e il prezzo del grano.\r\n\r\n\r\n\r\nI rappresentanti dei partiti politici sono in questa aurora buia e luttuosa nient’altro che attori che continuano a recitare il copione della commedia, volendo far credere agli ingenui, ai disperati o agli incattiviti che l’atto non sia finito in tragedia e ci sia ancora qualche ingranaggio di scena che attraverso il voto possa essere cablato in una maniera o nell’altra. 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Un discorso sordido, osteggiato dai competitors con una retorica altrettanto ributtante da umanitarismo spicciolo, come se nella creazione del sistema della detenzione amministrativa, delle frontiere, dell’accoglienza-impresa, delle borse-lavoro o dei lager libici non siano coinvolte tutte le forze politiche e, in modo particolare nella storia italiana, proprio quelle della sinistra.\r\n\r\nAi microfoni di Blackout proponiamo un’intervista inedita a Siobhán McGuirk, autrice di “Asylum for sale: Profit and Protest in the Migration Industry” che fuori dalle retoriche facilone sulla libertà o meno di movimento, descrive la storia della costruzione delle “frontiere”, della concessione di documenti e dei sistemi di protezione internazionale come politiche di risposta a esigenze del mondo capitalizzato, di chi organizza l’oppressione attraverso la riproduzione di modelli gestionali per il profitto.\r\n\r\nBuon ascolto e morte a tutti i governi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Z-siobhandef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[236],{"field":78,"matched_tokens":237,"snippet":233,"value":234},[232],{"best_field_score":163,"best_field_weight":190,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":191,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},{"document":240,"highlight":253,"highlights":259,"text_match":161,"text_match_info":262},{"comment_count":33,"id":241,"is_sticky":33,"permalink":242,"podcastfilter":243,"post_author":244,"post_content":245,"post_date":246,"post_excerpt":39,"post_id":241,"post_modified":247,"post_thumbnail":248,"post_title":249,"post_type":149,"sort_by_date":250,"tag_links":251,"tags":252},"63379","http://radioblackout.org/podcast/stakkastakka-78-23-settembre/",[99],"bic","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/stakkastakka-78.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://gizmodo.com/bluetooth-unveils-its-latest-security-issue-with-no-se-1845013709\r\nennesima falla in bluetooth\r\n\r\n\r\nhttps://www.their.tube/\r\ne' un simulatore di filter bubble che mostra come i video sono consigliati negli youtube degli altri. potete scegliere tra 6 differenti \"profili\", dal fruttariano, al conservatore, il cospirazionista e il negazionista climatico. 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