","No alla servitù energetica: Convegno nazionale di Confluenza","post",1743007828,[57,58,59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/speculazione-energetica/","http://radioblackout.org/tag/confluenza/","http://radioblackout.org/tag/economia-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/il-ritorno-del-nucleare/","http://radioblackout.org/tag/lotte-territoriali/",[63,64,24,28,22],"#speculazione energetica","Confluenza",{"post_content":66},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"Pamela","29 ore 15 presso l'Auditorium \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> Ognissanti vedrà gli interventi di","Primo convegno nazionale di confluenza.\r\n\"No alla Servitù energetica: interrompiamo la speculazione estrattivista, coloniale e militare sui nostri territori\"\r\nIl convegno si terrà a Livorno il 29-30 Marzo. Sabato 29 ore 15 presso l'Auditorium \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> Ognissanti vedrà gli interventi di Angelo Tartaglia professore emerito di Fisica e Domenica 30 dalle ore 10 Ex Caserma Occupata csa sarà introdotto da Elena Gerebizza di Recommon. Qui il programma completo. \r\n\r\n\"Oggi la transizione energetica viene strumentalizzata per imporre la servitù dei nostri territori a scopo di profitto. Siamo coscienti dell’urgenza di abbandonare le fonti fossili a fronte del cambiamento climatico in atto, ma ci vogliamo opporre alle dinamiche speculative e di sfruttamento alle quali, da Sud a Nord, ci vogliono destinare in nome di una transizione che non è davvero verde.\"\r\n\r\nPartendo dalle esperienze maturate dalle lotte territoriali a Livorno il covegno punta a creare una rete di scambio, di confronto e supporto recipropco. Un'occasione per stabilire nuovi rapporti di forza e consolidare una chiara narrazione della speculazione energetica contro il piano più grande di messa a servizio dell'energia e dei territori verso la reindustrializzazione in senso bellico.\r\n\r\nNe parliamo con Elena del progetto Confluenza\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/ConfluenzaConvegnoLivorno-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nLa redazione di Radio Blackout seguirà gli incontri da Livorno. Seguite il sito della radio per ulteriori approfondimenti. 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Una giustizia accanita nel formalizzare imputazioni pesantissime mai utilizzate per eventi storici italiani quali le stragi degli anni 80, evidenziando una deriva giustizialista in cui le persone sono punite per quello che rappresentano politicamente.\r\n\r\nUltima evidenza di ciò, è la decisione della Corte di Cassazione all'interno del processo “Scripta manent” di Torino, di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità a strage \"politica\" contro lo Stato degli avvenimenti del 2006, che non avevano causato alcun ferito. Fatti attribuiti a due imputati/e anarchici/e. Riqualificazione che consente di condannare all'ergastolo chi è imputato/a. Ma gli esempi sono molti: dalla Sorveglianza Speciale alla detenzione in regime di Alta Sicurezza e di regime duro 41 Bis, una tortura istituzionalizzata.\r\n\r\nCerchiamo di riflettere con l'Avvocato Gianluca Vitale su quello che sta avvenendo all'interno delle aule tribunalizie italiane contro la conflittualità anarchica, riflettendo anche sulla sorgente storica e politica di questa \"peculiarità\" allarmante dello Stato italiano e di quanto questa situazione è sicuramente inserita in un insieme di rapporti di forza momentaneamente a svantaggio dei movimenti conflittuali sociali dal basso.\r\n\r\nIn diretta, dai microfoni di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/avvocati-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito pubblichiamo l'appello degli avvocati ed un podcast targato RBO sullo stesso tema, con una intervista ad un altro avvocato firmatario.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/repressione-anarchici-avvocati-prendono-parola-ep-01/\r\n\r\n \r\n\r\nL'appello:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. Alfonso Tatarano","19 Ottobre 2022","2022-11-23 12:06:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/index-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/index.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Avvocati contro l’accanimento repressivo verso la conflittualità anarchica",1666193723,[94,95,96,97],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/avvocati/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[99,20,18,100],"41 bis","repressione",{"post_content":102},{"matched_tokens":103,"snippet":104,"value":105},[68],"Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> Donnarumma; Avv. 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Ma gli esempi sono molti: dalla Sorveglianza Speciale alla detenzione in regime di Alta Sicurezza e di regime duro 41 Bis, una tortura istituzionalizzata.\r\n\r\nCerchiamo di riflettere con l'Avvocato Gianluca Vitale su quello che sta avvenendo all'interno delle aule tribunalizie italiane contro la conflittualità anarchica, riflettendo anche sulla sorgente storica e politica di questa \"peculiarità\" allarmante dello Stato italiano e di quanto questa situazione è sicuramente inserita in un insieme di rapporti di forza momentaneamente a svantaggio dei movimenti conflittuali sociali dal basso.\r\n\r\nIn diretta, dai microfoni di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/avvocati-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito pubblichiamo l'appello degli avvocati ed un podcast targato RBO sullo stesso tema, con una intervista ad un altro avvocato firmatario.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/repressione-anarchici-avvocati-prendono-parola-ep-01/\r\n\r\n \r\n\r\nL'appello:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. 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Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. 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In questi giorni la redazione di Radio Blackout ha raccolto testimonianze a bizzeffe di persone in ascolto che hanno dimostrato di aver bisogno di confrontarsi, raccontare a cosa hanno assistito da che si è scatenato il flagello, testimoniare la trasformazione della propria e altrui esistenza.\r\n\r\n----------------------------------\r\n\r\nSi comincia affrontando d'impeto il problema della casa. Una domanda arriva subito: «Ma come mai non è stata sospeso il pagamento dell'affitto come invece è stato fatto per il mutuo?»; consigli per gli affitti... su questo argomento\r\n\r\nUn compagno racconta che abita in una casa di un palazzinaro dove gli inquilini hanno deciso tutti di autoridursi l'affitto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Affitti.mp3\"][/audio]\r\n\r\nParla Federica, da Carrara, a partire dalla situazione sanitaria, smantellata dalle speculazioni perpetrate senza molte proteste, l'interlocutrice invoca il bisogno di alzare la voce ora e quando sarà finita la strage:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Carrara.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGiunge un messaggio molto critico nei confronti di alcuni compagni che avvallano le politiche repressive, senza considerare le responsabilità della casta, che magari hanno avversato fino a ieri.\r\n\r\nUn operatore sanitario racconta che le aziende sanitarie invitano a rimanere a casa, il problema secondo lui non è solo la mancanza o lo smantellamento, quanto la formazione del personale, perché si è sempre più disincentivata l'istruzione delal professione medica, puntando di più sui dati e la loro lettura. Manca il lavoro sul campo dei medici:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_professional2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nsi aggiunge una compagna che riprende il discorso, in particolare coniugando sanità e repressione; contro il connubio terapeutico-militare propone la autogestione del proprio corpo per riprendersi la salute come soluzione da indicare per non lasciarsi indebolire e poi recuperare evitando sistemi a loro volta iatrogeni, compresa la quarantena e la restrizione domestica:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_paola.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn altro messaggio parla di appalti (Bertolaso e l'ospedale da campo: uno spreco), e chiede a gran voce metodi per reagire...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_bertolaso_ladro.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPoi si affronta il reddito di quarantena e le sue contraddizioni, arrivando ad affrontare l'indebita proposta di utilizzare i soggetti che hanno avuto accesso al reddito di cittadinanza per affrontare le emergenze:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Reddito-di-quarantena.mp3\"][/audio]\r\n\r\ne sempre sulla questione del reddito che servirà soltanto a far salire i consumi e non a far star meglio le persone... bisogna spingere verso la gratuità, più che il reddito:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/reddito.mp3\"][/audio]\r\n\r\no i sistemi già in corso di sostegno alla disoccupazione: Pamela, disoccupata, e con l'assegno di disoccupazione che finirà a maggio, si chiede quali forme di resistenza si possono mettere in campo e dunque propone una iniziativa già in piedi per lunedì 23 marzo alle 16,30 su una piattaforma che può essere zoom o mumble o quel che sarà e ci comunica dei numeri di telefono utili per parteciparvi, 349 5407584 / 350 0649143\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/lavorat.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSul filone delle ruberie un nuovo intervento di uno sfrattato che ricorda uno stato di cose simile agli anni Sessanta: «C'è voluto un virus per far emergere 60 anni di ruberie...», che finisce con l'intrecciarsi di nuovo con l'annosa questione della casa\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/3-contributo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn flusso di coscienza raccoglie un po' di elementi relativi alla repressione, Mitzi legge il messaggio:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_stream-of-counsciousness.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDodo, operaio trasfertista metalmeccanico torinese affronta la questione del lavoro alla grande: a cominciare dalla balla che i padroni avrebbero chiuso per salvaguardare la salute dei lavoratori... non è così: sono stati i lavoratori che hanno deciso unilateralmente di non presentarsi, lavoratori a tempo indeterminato come i braccianti delle campagne. Il 25 marzo Usb ha indetto uno sciopero\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/dodo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDa una ditta \"indispensabile\" arrivano messaggi che parlano di mascherine da lavare e nessuna sicurezza\r\n\r\nDa una considerazione personale relativa al lavoro nel settore della ristorazione e quindi che rientra nel sostegno dato dal governo al comparto turistico ma che è di difficile fruizione, l'ascoltatore allarga l'analisi alla difficoltà a tirare avanti e quindi bisognerà elaborare proposte per rivendicare lotte per ottenere sostegni ed esistenza dignitosa; completa l'intervento proponendo uno studio dei motivi per cui è stato smantellato il sistema di welfare e in particolare proprio del settore sanitario, per cogliere l'unicità del momento:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_gabrio.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn messaggio da Fred, precario della scuola che non ha potuto firmare per l'incarico che avrebbe dovuto iniziare, parla di eventualità di contrapporsi come in Francia con manifestazioni dai balconi e subito dopo si inserisce un altro ascoltatore preoccupato per quello che rimarrà ancora dopo che tutto sarà finito e oltre alla miseria ci lascerà in eredità la legislazione di emergenza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_lavori-saltuari-e-strascichi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi nuovo si affronta la questione della sicurezza, di ciò che capiterà dopo, quando continueranno a mantenere le leggi speciali imposte, contrasti alle manifestazioni che dovranno esserci per il disastro economico in cui verseremo, dopo l'intervento dell'ascoltatore preoccupato che non si riesca a resistere a questa repressione che proseguirà, riprende subito la questione una compagna ultrasessantenne che ricorda anche lei gli anni di piombo e gli strascichi di stretta repressiva da questi lasciati... e da qui si passa alle produzioni di armi utili per il controllo militarizzato del territorio \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_piombo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nuna considerazione allarga l'analisi ai condizionamenti tra economico e politico: l'economico nella logica capitalista continua a esistere e molti lavoratori vengono sacrificati e continua il condizionamento del politico, che però in questo periodo si sta riprendendo uno spazio di governo. Dall'altro lato c'è un enorme potere scientifico di intervento sulla politica, decidendo sulla vita di tutti in base a teorie spesso contapposte, contribuendo al controllo invasivo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/mauri.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa paranoia mi sta alle calcagna, un messaggio da Palermo, che stigmatizza i messaggi per strada che creano panico e invitano a rinchiudersi ancora più dentro le case, «Il vero problema è quando la gente non ha più soldi per la spesa»... e il grido militare \"state a casa\" giunge come un eco fino in Aurora a Torino dove stanno passando camionette similgolpiste, che ottengono risposte immediate nelle reazioni isteriche.\r\n\r\nE allora agganciandosi alle pratiche alternative di cura e ripensando alle difficoltà lavorative che erano già presenti prima e che saranno più marcate dopo, si sente in questo intervento il problema di non provare fiducia in nessuno, neanche di chi è nella tua stessa situazione: solidarietà di classe, anzi si innescano meccanismi infami di delazione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020_03_21_solidarietà-di-classe.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl delirio delle trasformazioni umane va al di là persino delle forme di delazione classiche; Francesco usa come paradigma emblematico di quello che capita nelle menti ormai deprivate dal martellamento mediatico un episodio a cui ha assistito nelel vie deserte di Torino. Esemplificazione di come il modello di liberismo autoritario si trasferisce in una dog sitter che cerca consenso alla sua stigmatizzazione ai danni di due genitori che stavano passeggiando nel deserto con il loro figlio...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/dogsitter-delatrice.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nEravamo partiti da qui:\r\n\r\nDi qui l'urgenza di indire questa assemblea...\r\n\r\nCosa ne pensi della situazione che stai vivendo?\r\n\r\nStai continuando a lavorare? In situazione protetta?\r\n\r\nNon stai più lavorando? Come campi se non hai più un lavoro?\r\n\r\nLa casa è sempre un luogo sicuro? E chi una casa non ce l’ha?\r\n\r\nCome ti sei organizzato se hai bambini a casa?\r\n\r\nCosa sta accadendo nelle carceri, nei Cpr, nelle comunità terapeutiche?\r\n\r\nCome mai non vengono precettate le cliniche private a prestare servizio pubblico?\r\n\r\nSe una app potesse proteggerti dalla pandemia la useresti?\r\n\r\nDa questo stato di emergenza si tornerà indietro?\r\n\r\nTi sembra che sia in corso una guerra?\r\n\r\nParliamone insieme","21 Marzo 2020","2020-03-26 18:45:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/radiobalconi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"252\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/radiobalconi-300x252.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/radiobalconi-300x252.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/radiobalconi-1024x859.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/radiobalconi-768x644.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/radiobalconi-1536x1288.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/radiobalconi-2048x1717.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Assemblea pubblica radiofonica 21 marzo 2020",1584811291,[124,125,126],"http://radioblackout.org/tag/assemblea-radiofonica/","http://radioblackout.org/tag/covid19/","http://radioblackout.org/tag/smantellamento-della-sanita/",[26,14,30],{"post_content":129},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[68],"corso di sostegno alla disoccupazione: \u003Cmark>Pamela\u003C/mark>, disoccupata, e con l'assegno di","L'assemblea pubblica radiofonica va a cominciare... dalle ore 17,30 sulle libere frequenze dei 105,250 di Radio Blackout, in streaming a questo indirizzo Streaming Link; vi si partecipa intervenendo al numero fisso che mette direttamente in contatto con la regia (011 2495669), oppure mandando sms e vocali via WhatsApp, Signal, Telegram al 346 6673263.\r\n\r\nL'impatto dell'emergenza sanitaria derivante dalla pandemia da covid19 sta creando la coltura adatta per repressione, militarizzazione e controllo, cancellazione dei diritti, impossibilità di mantenere la casa, avere di che campare, mantenere il lavoro in sicurezza... In questi giorni la redazione di Radio Blackout ha raccolto testimonianze a bizzeffe di persone in ascolto che hanno dimostrato di aver bisogno di confrontarsi, raccontare a cosa hanno assistito da che si è scatenato il flagello, testimoniare la trasformazione della propria e altrui esistenza.\r\n\r\n----------------------------------\r\n\r\nSi comincia affrontando d'impeto il problema della casa. Una domanda arriva subito: «Ma come mai non è stata sospeso il pagamento dell'affitto come invece è stato fatto per il mutuo?»; consigli per gli affitti... su questo argomento\r\n\r\nUn compagno racconta che abita in una casa di un palazzinaro dove gli inquilini hanno deciso tutti di autoridursi l'affitto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Affitti.mp3\"][/audio]\r\n\r\nParla Federica, da Carrara, a partire dalla situazione sanitaria, smantellata dalle speculazioni perpetrate senza molte proteste, l'interlocutrice invoca il bisogno di alzare la voce ora e quando sarà finita la strage:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/Carrara.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGiunge un messaggio molto critico nei confronti di alcuni compagni che avvallano le politiche repressive, senza considerare le responsabilità della casta, che magari hanno avversato fino a ieri.\r\n\r\nUn operatore sanitario racconta che le aziende sanitarie invitano a rimanere a casa, il problema secondo lui non è solo la mancanza o lo smantellamento, quanto la formazione del personale, perché si è sempre più disincentivata l'istruzione delal professione medica, puntando di più sui dati e la loro lettura. 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L’omicidio di Pamela Mastropietro, la sua vita trasformata in spettacolo pornografico horror è l’incipit. Le persone indagate per il delitto sono nigeriane, nere, forse pusher. Nei giorni successivi vengono arrestati in tre. Una buona occasione di propaganda elettorale per le destre.\r\nIl 3 febbraio Traini, un leghista con il simbolo di Terza posizione tatuato sulla tempia fa una caccia all'uomo per le vie di Macerata, inseguendo e sparando a undici persone, tutte africane. Le testate italiane titolano: \"Sparatoria Macerata, Traini: Volevo vendicare Pamela\" (TgCom, cfr.)\"; \"Macerata, Traini in carcere per strage: Penso a Pamela\" (Ansa, cfr.).\r\nGli argomenti di Traini sono fatti propri da Salvini e dall’intera compagnia di giro che lo affianca nella campagna elettorale. 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Le testate italiane titolano: \"Sparatoria Macerata, Traini: Volevo vendicare \u003Cmark>Pamela\u003C/mark>\" (TgCom, cfr.)\"; \"Macerata, Traini in carcere per strage: Penso a \u003Cmark>Pamela\u003C/mark>\" (Ansa, cfr.).\r\nGli argomenti di Traini sono fatti propri da Salvini e dall’intera compagnia di giro che lo affianca nella campagna elettorale. Le sei persone ferite da Traini scompaiono, in primo piano solo il viso di \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> Mastropietro e le foto di uno degli uomini arrestati.\r\n\r\nA poche ore dalla tentata strage fascista il centro sociale Sisma di Macerata lancia una manifestazione nazionale antifascista e antirazzista per il 10 febbraio.\r\nAnpi ARCI, Cgil aderiscono alla manifestazione.\r\nAnche i fascisti annunciano iniziative di piazza. Il sindaco di Macerata vuole annullare il corteo, PD, Anpi, Arci e Cgil seguono a ruota. Non tutte le ciambelle riescono con il buco. La determinazione degli antifascisti non istituzionali, la rivolta di tante sezioni Arci e Anpi ribalta la situazione.\r\n\r\nIl corteo raccoglie oltre 20.000 persone.\r\n\r\nUna risposta forte e chiara alle destre e ai fascisti e al governo.\r\n\r\nIn contemporanea cortei antifascisti attraversano tante città italiane.\r\n\r\nPer una cronaca della giornata abbiamo sentito Francesco, un compagno che ha partecipato al corteo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 02 13 macerata francesco\r\n\r\nUn’analisi della vicenda ce l’ha offerta Stefano, dell’osservatorio antifascista friulano.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 02 12 antifascismo raspa",[164],{"field":73,"matched_tokens":165,"snippet":161,"value":162},[68],{"best_field_score":77,"best_field_weight":78,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":79,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},{"document":168,"highlight":182,"highlights":187,"text_match":75,"text_match_info":190},{"cat_link":169,"category":170,"comment_count":43,"id":171,"is_sticky":43,"permalink":172,"post_author":46,"post_content":173,"post_date":174,"post_excerpt":49,"post_id":171,"post_modified":175,"post_thumbnail":176,"post_thumbnail_html":177,"post_title":178,"post_type":54,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":181},[40],[42],"8620","http://radioblackout.org/2012/05/torino-contestato-il-ministro-profumo-alla-fiera-del-libro/","Ieri pomeriggio a Torino, alla sala dei cinquecento nell’ex stabile Fiat del Lingotto, si è tenuta una conferenza dal titolo “Avere 20 anni in Italia: grande prospettiva o misera possibilità?” indetta dall’Mpn “Muoviti per la novità”, moderato dall’editorialista La Spina de la Stampa e patrocinato dai ministri Profumo e Fornero in persona. Il gruppo chiassoso e poco incline a mandare giù il rospo di studenti e studentesse ha quindi deciso per l’ennesima volta di presenziare a questo incontro e di dire la sua. Un centinaio di persone hanno tentato in presidio di sradicare le transenne messe a difesa del quieto trascorrere della manifestazione, mentre altre 10, all’interno srotolavano uno striscione e coprivano di fischi l’intervento del ministro all’istruzione. 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Il governo Macrì accusa di terrorismo i mapuche in lotta e i solidali\r\n Scheletri di mapuche affiorano nel Chabut\r\n\r\nOaxaca. Assassinati tre attivisti del CODEDI – Comitato per la difesa dei diritti indigeni\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nLunedì 19 febbraio\r\nore 17\r\ndavanti all’ingresso principale della Stazione di Porta Nuova\r\nDistruggiamo le frontiere!\r\npunto info e raccolta abiti pesanti, scarponi, sciarpe, coperte, sacchi a pelo, per rendere più facile il viaggio a uomini, donne e bambini che provano a bucare i muri della fortezza Europa.\r\n\r\nVenerdì 23 febbraio\r\n Notizie dal fronte.\r\nLe nuove avventure dei soldati italiani in Africa\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Varengo\r\na cura dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\n Non scegliere la tua gabbia! Diserta il circo elettorale!\r\nore 10,30 / 13,30 al Balon\r\nPunto info astensionista\r\n Pizzette e vin brulé benefit lotte contro stati e frontiere\r\n\r\nLunedì 26 febbraio\r\n Punto info antimilitarista\r\nore 17\r\nvia Po 16\r\n\r\nDomenica 4 marzo\r\n Non votare, vieni al cinema!\r\n Brazil, regia di Terry Gillian\r\nore 16\r\nfilm e apericena\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile -\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":335,"snippet":336,"value":337},[68],"avventure africane dei militari italiani. \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> e le altre. Dall’Argentina al","Anarres del 16 febbraio. Antifascismo: Livorno, Torino, Piacenza, Macerata. Le avventure africane dei militari italiani. \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> e le altre. Dall’Argentina al Messico: attacchi e omicidi contro le lotte delle comunità indigene...",[339,342],{"field":340,"matched_tokens":341,"snippet":336,"value":337},"post_title",[68],{"field":73,"matched_tokens":343,"snippet":332,"value":333},[68],{"best_field_score":77,"best_field_weight":345,"fields_matched":200,"num_tokens_dropped":43,"score":346,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},15,"578730123365187706",{"document":348,"highlight":360,"highlights":365,"text_match":75,"text_match_info":368},{"comment_count":43,"id":349,"is_sticky":43,"permalink":350,"podcastfilter":351,"post_author":46,"post_content":352,"post_date":353,"post_excerpt":49,"post_id":349,"post_modified":354,"post_thumbnail":355,"post_title":356,"post_type":255,"sort_by_date":357,"tag_links":358,"tags":359},"94295","http://radioblackout.org/podcast/round-two-sport-popolare-vs-olimpiadi-e-universiadi/",[213,207,211,209],"Tra un allenamento e l’altro l’Antifaboxe di Torino continua a parlarvi da SPOT sulle libere frequenze di radio Blackout!\r\n\r\nLa seconda puntata approfondisce a tre voci le soddisfazioni che lo sport popolare continua a regalare opponendosi ad un sistema che vuole sempre di più identificare nello sport uno strumento di turistificazione e visibilità volto ad arricchire le tasche dei privati.\r\n\r\nAnche questa volta tutto ciò è stato possibile grazie alla partecipazione di due ospiti speciali:\r\n-Pamela Malvina Noutcho Sawa, la pugile che dalla palestra popolare Bolognina Boxe tira uno schiaffo alle difficoltà che incontra nell’ottenere la cittadinanza italiana conquistando prima il titolo italiano dei pesi leggeri professionisti e, con la sua determinazione e incontestabile talento raggiunge poi il primo posto nel Campionato Europeo.\r\n-Ros dell’ Aurora Vanchiglia Transfem, che ci racconta di come la messa in piedi del grande e ingombrante evento delle Universiadi Invernali di Torino 2025 priverà alla loro squadra di calcio a 5 il campo in cui si allenano.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Podcast-2a-puntata-SPOT.mp3\"][/audio]","15 Dicembre 2024","2024-12-15 14:42:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Immagine-15-12-24-14.36-200x110.jpg","Round Two: Sport popolare vs olimpiadi e universiadi",1734273736,[],[],{"post_content":361},{"matched_tokens":362,"snippet":363,"value":364},[68],"partecipazione di due ospiti speciali:\r\n-\u003Cmark>Pamela\u003C/mark> Malvina Noutcho Sawa, la pugile","Tra un allenamento e l’altro l’Antifaboxe di Torino continua a parlarvi da SPOT sulle libere frequenze di radio Blackout!\r\n\r\nLa seconda puntata approfondisce a tre voci le soddisfazioni che lo sport popolare continua a regalare opponendosi ad un sistema che vuole sempre di più identificare nello sport uno strumento di turistificazione e visibilità volto ad arricchire le tasche dei privati.\r\n\r\nAnche questa volta tutto ciò è stato possibile grazie alla partecipazione di due ospiti speciali:\r\n-\u003Cmark>Pamela\u003C/mark> Malvina Noutcho Sawa, la pugile che dalla palestra popolare Bolognina Boxe tira uno schiaffo alle difficoltà che incontra nell’ottenere la cittadinanza italiana conquistando prima il titolo italiano dei pesi leggeri professionisti e, con la sua determinazione e incontestabile talento raggiunge poi il primo posto nel Campionato Europeo.\r\n-Ros dell’ Aurora Vanchiglia Transfem, che ci racconta di come la messa in piedi del grande e ingombrante evento delle Universiadi Invernali di Torino 2025 priverà alla loro squadra di calcio a 5 il campo in cui si allenano.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Podcast-2a-puntata-SPOT.mp3\"][/audio]",[366],{"field":73,"matched_tokens":367,"snippet":363,"value":364},[68],{"best_field_score":77,"best_field_weight":78,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":79,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},{"document":370,"highlight":383,"highlights":388,"text_match":75,"text_match_info":391},{"comment_count":43,"id":371,"is_sticky":43,"permalink":372,"podcastfilter":373,"post_author":374,"post_content":375,"post_date":376,"post_excerpt":49,"post_id":371,"post_modified":377,"post_thumbnail":378,"post_title":379,"post_type":255,"sort_by_date":380,"tag_links":381,"tags":382},"79140","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-27-12-2022/",[201],"fritturamista"," \r\n\r\nAbbiamo voluto dedicare interamente la nostra puntata di questa sera all'ultimo numero, il 3, della rivista Sporcarsi le mani. Pubblicazione redatta dall'Assemblea Lotte Lavoro di cui avevamo già parlato precedentemente in questo programma e che abbiamo voluto usare per sganciarci un po' dalla cronaca, dalle lotte presenti e attive sul territorio, per prenderci un momento di bilancio grazie alla varietà di articoli presenti in questo numero. Di seguito troverete gli audio dei ben sette interventi che si sono succeduti, titolati con il nome dell'articolo a cui fanno riferimento sul giornale. Ovviamente vi invitiamo caldamente a procurarvi questo numero di Sporcarsi le mani, che al momento è disponibile in versione cartacea presso:\r\n\r\n \t La distro di Radio Blackout \r\n \tCentro di documentazione Porfido\r\n \tInfoshop Senza Pazienza\r\n \tCSOA Gabrio\r\n \tLibreria Comunardi\r\n \tLibreria Trebisonda\r\n \tBancarella in Via Po 6bis\r\n\r\nEDITORALE\r\n\r\nInterviene Vincenzo di Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Presentazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nSORVEGLIANZA NEI LUOGHI DI LAVORO. LO SGUARDO ALGORITMICO DEL PADRONE\r\n\r\nInterviene Cibele di Bello come una prigione che brucia, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Sorveglianza-nei-luoghi-di-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nL'IMMUNITA' E' LA SOLIDARIETA'\r\n\r\nIntervengono Alessandra e Arianna del Coordinamento lavoratori NoGreenPass, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Lavoratrici-NoGP-sospese.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLE CONSEGUENZE DELLA DIGITALIZZAZIONE INDUSTRIALE SULLE CONDIZIONI DI LAVORO E SALUTE\r\n\r\nInterviene Dario Fontana, scrittore del libro \"Digitalizzazione Industriale\", buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Digitalizzazione-industriale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nMONVISO A CATTIVO GIOCO. LE LOTTE DEI LAVORATORI IMMIGRATI DELLE CAMPAGNE DEL SALUZZESE\r\n\r\nIntervengono due compagni di Campagne in Lotta, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Campagne-in-lotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCALL CENTER. LA RI/STRUTTURAZIONE CONTINUA DELLA PRECARIETA'. ANALISI E TESTIMONIANZE DAL TERRITORIO EPOREDIESE\r\n\r\nInterviene Pamela dell'Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Call-Centers.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLUGLIO '62, PIAZZA STATUTO\r\n\r\nInterviene Vincenzo dell'Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/F_m_27_12_Speciale-SLM3_Piazza-Statuto-1962.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","28 Dicembre 2022","2022-12-28 23:56:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/post-fb-radio-SLM3-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 27/12/2022",1672271734,[],[],{"post_content":384},{"matched_tokens":385,"snippet":386,"value":387},[68],"TESTIMONIANZE DAL TERRITORIO EPOREDIESE\r\n\r\nInterviene \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> dell'Assemblea Lotte Lavoro, buon ascolto:\r"," \r\n\r\nAbbiamo voluto dedicare interamente la nostra puntata di questa sera all'ultimo numero, il 3, della rivista Sporcarsi le mani. 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Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. Alfonso Tatarano","2022-11-25 12:57:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/bcupcb_repre01-200x110.jpg","REPRESSIONE ANARCHICI: AVVOCATI PRENDONO PAROLA [Ep 01]",1666179203,[94],[99],{"post_content":406},{"matched_tokens":407,"snippet":104,"value":408},[68],"Estratto dalla puntata del 17 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nREPRESSIONE ANTI-ANARCHICA: GLI AVVOCATI PRENDONO PUBBLICAMENTE PAROLA\r\n\r\nOltre venti avvocati/e hanno deciso di esprimersi pubblicamente, attraverso un documento firmato da legali di diverse città, riguardo alle modalità e alle strategie repressive messe in atto – con particolare evidenza negli ultimi mesi – contro la conflittualità anarchica.\r\n\r\nCome viene sottolineato nel comunicato, l’utilizzo del reato di “strage politica” (seppur in contesti dove non vi è stato alcun ferito) consente di condannare all’ergastolo chi è imputato delle azioni portate a giudizio; ma a quanto pare a venire giudicati sembrano, più che i fatti specifici, l’indole e il pensiero politico di compagne e compagni anarchici coinvolti in queste inchieste.\r\n\r\nIn compagnia di Flavio Rossi Albertini, avvocato difensore in molti processi contro la conflittualità anarchica, riflettiamo sulla scelta da parte sua e dei suoi colleghi di prendere pubblicamente parola rispetto all’operato e alle possibili strategie della repressione in Italia, sul progressivo configurarsi del cosiddetto “diritto penale del nemico”, sulla natura profondamente classista dell’apparato sanzionatorio, su come queste mosse si inseriscano nel tentativo di cancellare il conflitto sociale (sindacati di base, occupazioni, centri sociali, migranti).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-doc-avv01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue il documento:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. 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Avendo già trattato in questa trasmissione la prima uscita, abbiamo voluto approfondire questa volta, le intenzioni pratiche delle persone che si sono volute spendere in questo percorso di inchiesta e di attivismo che si è venuto a creare attorno al giornale stesso. Partendo dall'articolo \"Complici e solidali\", si è discusso del ruolo delle persone che portano solidarietà nelle lotte, di quanto può essere importante un contributo che non sia solo numerico ma anche di discussione e condivisione con i lavoratori già esperti o meno di percorsi di lotta. Tutti gli articoli di questa pubblicazione, i cui temi vanno dal collettivo di fabbrica GKN, l'inchiesta sui lavoratori di Amazon, il telelavoro, l'educazione libertaria, ecc.. vogliono essere da stimolo verso una presa di coscienza generale per la creazione di fronti di azione contro l'offensiva padronale che si fà ogni giorno più violenta nella vita di tutte e tutti noi.\r\n\r\nSporcarsi le mani sarà presto disponibile in pdf sul sito www.sostieniradioblackout.org\r\n\r\nE disponibile in versione cartacea a Torino ad offerta libera presso\r\n\r\nCSOA Gabrio, Edera Squat, Distro di Radio Blackout, Porfido, Libreria Comunardi, Libreria Trebisonda (elenco in aggiornamento)\r\n\r\n \r\n\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Presentazione-numero-2-sporcarsi-le-mani.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Michele Schifone di Faisa-Cisal, sul tema caldo del green pass in GTT infatti saltano 400 corse e 10.000 utenti rimangono a piedi. Mercoledì 20 ottobre i lavorator* GTT, durante un presidio davanti alla RAI di Torino, facevano notare anche la contraddizione che anche se l'autista ha il green pass i passeggeri possono anche non averlo e tutti si sta sullo stesso mezzo.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Michele-schifone-situazione-GTT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nil terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pietro Cusimano, USB pubblico impiego lombardia, sui lavoratori e lavoratrici delle RSA messi a tacere per aver criticato la risposta alla pandemia da Covid-19 durante le varie fasi. Abbiamo analizzato il report fatto in collaborazione con Amnesty:\r\nLe problematiche riportate nel report riguardano soprattutto i diritti dei lavoratori, ma hanno conseguenze pesantissime anche sul diritto alla salute di chi nelle RSA è ricoverato, come dimostrano le decine di migliaia di decessi; questi a nostro avviso sono in gran parte correlate alla precarietà del lavoro, ampiamente diffusa, così come al sistema di privatizzazioni che di fatto ne impedisce il controllo da parte delle istituzioni competenti, regione e ATS su tutte.\r\nTutti questi temi sono al centro di ricorsi che l'USB ha presentato alle Procure e che rischiano di fare la fine di quello sul Trivulzio, per il quale la procura di Milano ha richiesto l'archiviazione.\r\nPer riaccendere le luci su questa situazione, coinvolgendo i comitati dei parenti delle vittime e le istituzioni protagoniste in questa immane tragedia, Amnesty International e l'USB presenteranno insieme i contenuti del report a Milano, città simbolo di questa modalità di gestione delle RSA che nella sola Lombardia stimiamo possa essere costata più di 10.000 vittime dentro le strutture.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_M_26_10_Comisoli-USB-su-report-amnesty-international.mp3\"][/audio]","28 Ottobre 2021","2021-10-28 02:04:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/gtt-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 26/10/2021",1635386698,[],[],{"post_content":427},{"matched_tokens":428,"snippet":429,"value":430},[68],"abbiamo fatto in compagnia di \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> della Cassa di Resistenza Territoriale","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di \u003Cmark>Pamela\u003C/mark> della Cassa di Resistenza Territoriale sull'uscita del secondo numero di \"Sporcarsi le mani\" giornale di critica ed inchiesta dentro e fuori il mondo del lavoro redatto dall'assemblea Da Soli Vince Il Padrone. 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