","Ecuador: Il primo turno di elezioni porta alla ribalta il voto popolare","post",1739568629,[56,57,58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/conaie/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-presidenziali/","http://radioblackout.org/tag/immmigrazione/","http://radioblackout.org/tag/partito-indigeno/",[15,19,29,25,27],{"post_content":63,"tags":69},{"matched_tokens":64,"snippet":67,"value":68},[65,66],"partito","indigeno","Iza della conaie, ovvero il \u003Cmark>partito\u003C/mark> \u003Cmark>indigeno\u003C/mark>.L’esito del voto ha l’importanza di","Due opzioni politoche hanno inaspetttamente superato la soglia dello zero virgola percento al primo turno di elezioni in Equador. Il giornalista Andrea Gonzales è una due opzioni con la sua proposta capital-ecologista, mentre la seconda è Leonidas Iza della conaie, ovvero il \u003Cmark>partito\u003C/mark> \u003Cmark>indigeno\u003C/mark>.L’esito del voto ha l’importanza di dimostrare che il paese porta altro in seno rispetto alla proposta politica classica, che lo vedeva schiacciato in un bipolarismo tra il correismo e la destra di Noboa, presdente alle elezioni del 2023.\r\n\r\nLa prima turnata ha anche visto un testa a testa tra i due partiti classici con il correismo che porta il nome di Luisa Gonzales e il \u003Cmark>partito\u003C/mark> di Noboa entrambi al 44% non riuscendo a superare la soglia per la presidenza.\r\n\r\nIl sette percento mancante, che allontana noboa e correismo dal sedersi sulla poltrona presidenziale, lascia nelle mani delle opzioni più minoritarie la possibilità di vittoria di uno dei due partiti, tramite un endorsment ad essi. Un sette percento che sfugge dalle proposte tradizionali dei due partiti e quindi che li costringerà a dei mutamenti per tentare di andare incontro a nuovi possibili elettori. E’ però difficile pensare a Gonzales o Iza come possibili endorsment per le due classiche opzioni del paese.\r\n\r\nCon questo primo turno di elezioni il paese mostra di aver sconfitto la logica del voto utile, la costrizione al bipartitismo a cui i due partiti classici hanno cercato di spingere l’Ecuador per tenere tra le loro mani le sorti politiche del paese. \r\n\r\nNe parliamo con Andrea Cegna, corrispondente di Radio Onda d'Urto dal Messico e giornalista freelance:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/EcuadorPrimaTurnataElezioniCegna-1.mp3\"][/audio]",[70,72,74,76,78],{"matched_tokens":71,"snippet":15},[],{"matched_tokens":73,"snippet":19},[],{"matched_tokens":75,"snippet":29},[],{"matched_tokens":77,"snippet":25},[],{"matched_tokens":79,"snippet":82},[80,81],"Partito","Indigeno","\u003Cmark>Partito\u003C/mark> \u003Cmark>Indigeno\u003C/mark>",[84,90],{"field":30,"indices":85,"matched_tokens":87,"snippets":89},[86],4,[88],[80,81],[82],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":67,"value":68},"post_content",[65,66],1157451471441625000,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":42,"score":97,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":42},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":99,"highlight":118,"highlights":123,"text_match":126,"text_match_info":127},{"cat_link":100,"category":102,"comment_count":42,"id":104,"is_sticky":42,"permalink":105,"post_author":45,"post_content":106,"post_date":107,"post_excerpt":48,"post_id":104,"post_modified":108,"post_thumbnail":109,"post_thumbnail_html":110,"post_title":111,"post_type":53,"sort_by_date":112,"tag_links":113,"tags":117},[101,39],"http://radioblackout.org/category/altavisibilita/",[103,41],"altavisibilita","93361","http://radioblackout.org/2024/11/una-transformacion-fatta-di-violenza-sulla-guerra-contro-le-comunita-resistenti-in-chiapas/","Una transformación fatta di violenza. Sulla guerra contro le comunità resistenti in Chiapas, Messico\r\n\r\nRadio Blackout torna a parlare di Chiapas e di Messico, in un podcast con la preziosa collaborazione dell compagn@ del Nodo Solidale, un collettivo di solidarietà, controinformazione, resistenza e lotta tra Italia e Messico.\r\n\r\nLa crescente spirale di violenza nel sud del Messico, in Chiapas, tocca anche i quartieri della città San Cristóbal de las Casas. Il 20 Ottobre la cittadina chiapaneca, meta di turismo internazionale da tutto il mondo, si riempie di rabbia e dolore: nel quartiere Cuxtitali Fra Marcelo Pérez Pérez, parroco ribelle indigeno della chiesa Nuestra Senora de Guadalupe a San Cristóbal, viene freddato da due persone in moto appena finita la messa. Una vita passata a denunciare gli interessi del narcotraffico e le ambiguità del potere governativo locale, sempre in prima linea per i diritti e a sostegno le lotte delle comunità indigene in Chiapas e in tutto il mondo. Un compagno di lotta, figura centrale nel sostenere i molteplici fronti di resistenza dal basso in Chiapas.\r\nL'assassinio di Fra Marcelo non è un segno isolato, ma si inserisce in un inasprimento sempre più crescente della violenza contro le comunità indigene resistenti, in particolare zapatiste, nell'area Chiapaneca. Di qualche settimana fa l'attacco da parte di gruppi militari nei confronti della comunità zapatista 6 de Octubre. Una guerra di frammentazione, un progetto di controllo del territorio disegnato dal narcotraffico, in alleanza con gruppi paramilitari e con il tacito silenzio del governo locale, lungo tutta la frontera sur, con il duplice obiettivo di indebolire le esperienze comunitarie zapatiste e di rafforzare le direttrici logistiche per il traffico di droga e per lo sfruttamento dei flussi migratori in entrata in Messico. Una situazione di estrema urgenza che vede il rischio di forte isolamento di tutte quelle realtà resistenti ed indigene, da San Cristóbal de las Casas fin dentro la Selva, che lottano, e continueranno a lottare, ogni giorno per un futuro più giusto ed autonomo. Esperienze che hanno bisogno di tutta la nostra solidarietà, che gridano con tutta la forza Basta a alla violenza e alla guerra contro le comunità zapatiste!, in un periodo estremamente delicato a livello politico federale con l'insediamento della nuova presidenta Claudia Sheinbaum e la continuazione del progetto governativo populista della cuarta transformación del partito Morena e del presidente uscente Andrés Manuel López Obrador.\r\n\r\nAscolta il podcast su qui, su www.radioblackout.org.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INTERVISTA_NODO_FINALE_OK.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ulteriori aggiornamenti in lingua italiana, visita la pagina Nodo Solidale\r\n\r\n ","10 Novembre 2024","2024-12-09 19:36:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"251\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-300x251.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-300x251.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-768x644.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5.png 940w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Una transformación fatta di violenza. 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Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. 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Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR","podcast",1744540748,[161],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[145],{"post_content":164},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[80],"dei dazi impatta con il \u003Cmark>Partito\u003C/mark> comunista cinese e la società","La Guerra dei dazi impatta con il \u003Cmark>Partito\u003C/mark> comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. 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Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento \u003Cmark>indigeno\u003C/mark> Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]",[169],{"field":91,"matched_tokens":170,"snippet":166,"value":167},[80],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":42,"score":130,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":42},6637,{"collection_name":158,"first_q":27,"per_page":133,"q":27},["Reactive",175],{},["Set"],["ShallowReactive",178],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fpjjSIdmKkCcM1PVOeNOXzWx_jbJ0WDLG_aqPqPhVqrc":-1},true,"/search?query=Partito+Indigeno"]