","Parigi: prime riflessioni dopo gli attentati di venerdì sera","post",1447709892,[60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/attacchi-13-novembre/","http://radioblackout.org/tag/attentati/","http://radioblackout.org/tag/banlieue/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/jihadismo/","http://radioblackout.org/tag/neocolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/neoliberismo/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/pasrigi/","http://radioblackout.org/tag/securitario/",[34,17,28,30,26,19,32,23,72,15,21],"parigi",{"tags":74},[75,77,79,81,83,85,87,89,91,93,96],{"matched_tokens":76,"snippet":34},[],{"matched_tokens":78,"snippet":17},[],{"matched_tokens":80,"snippet":28},[],{"matched_tokens":82,"snippet":30},[],{"matched_tokens":84,"snippet":26},[],{"matched_tokens":86,"snippet":19},[],{"matched_tokens":88,"snippet":32},[],{"matched_tokens":90,"snippet":23},[],{"matched_tokens":92,"snippet":72},[],{"matched_tokens":94,"snippet":95},[15],"\u003Cmark>Pasrigi\u003C/mark>",{"matched_tokens":97,"snippet":21},[],[99],{"field":35,"indices":100,"matched_tokens":102,"snippets":104},[101],9,[103],[15],[95],578730123365712000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":46,"score":109,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":111,"highlight":125,"highlights":137,"text_match":105,"text_match_info":144},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":46,"id":114,"is_sticky":46,"permalink":115,"post_author":49,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":52,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":57,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":124},[43],[45],"27234","http://radioblackout.org/2015/01/la-guerra-santa-ai-tempi-del-neoliberismo/","Quando e perché, come e dove si genera il terrorismo che il 7 gennaio ha massacrato Charlie Hebdo, ma prima s’è manifestato in tante occasioni e non solo col marchio “islamista”? La letteratura sull’argomento è ormai enorme, ma anche le descrizioni a volte corrette sono lacunose e mancano della lettura sufficiente per capirne le “radici” e gli eventuali rimedi.\r\n\r\nCerchiamo di andare alle radici: questi “radicalizzati” sono il prodotto di un preciso contesto (frame), cioè il frutto di una precisa costruzione sociale. È esattamente la conseguenza della profonda destrutturazione liberista dell’assetto economico, sociale, culturale e politico della società industriale in cui prima si situava l’immigrazione e i figli di immigrati e in generale delle classi subalterne o anche delle classi medie (che anche allora si rivoltavano diventando criminali – si pensi alla banda Cavallero e altri casi del genere – e in alcuni casi anche lottarmatisti – si pensi a diverse biografie dei “rossi” e dei neri in Italia e altrove). Il liberismo ha smantellato il welfare, l’inserimento pacifico, l’assimilazionismo, l’integrazione sociale e culturale (di destra e di sinistra) (vedi Robert Castel) e ha innescato la criminalizzazione razzista. Le rivolte nelle banlieues cominciano nel 1985 ed emerge allora anche il lepenismo dapprima come razzismo anti-immigrati e antisemitismo e via via contro l’égalité e la solidarité…\r\n\r\nÈ questo che il liberismo è riuscito a realizzare: l’erosione dell’agire politico, l’impotenza dell’azione politica per negoziare col potere. L’asimmetria di potere che s’è sviluppata con il liberismo ha eroso le possibilità di agire collettivo pacifico. Ecco perché il fenomeno del radicalismo islamista, come altri radicalismi o anche l’auto-distruzione e i suicidi “postmoderni”, è un “fatto politico totale”: investe tutti gli aspetti e sfere dell’organizzazione politica della società e degli esseri umani.\r\n\r\nOggi però questa era presuntamente post-ideologica ma profondamente intrisa di ideologie postmoderne ci interroga su questo presente che ci vorrebbe intruppati in uno o nell'altro schieramento, senza via di fuga.\r\n\r\nDiciamo dunque che vediamo nettamente un'organizzazione sociale informata dal razzismo e dalle disuguaglianze che fa della libertà astratta un idolo cui sacrificare libertà concrete e vite umane e contemporaneamente sull'altro fronte assistiamo a una chiamata generica e folle, una islamizzazione del tutto nuova, veloce come uno spot pubblicitario, che chiede un adesione superficiale ma senza ritorno. Qui lo scontro è tutto a livello dell'ideologia. Non tanto uno scontro di civiltà ma piuttosto lo spettacolo di uno scontro di civiltà. Già, viene in mente Debord: \"Il parallelismo stabilito da Gabel (La falsa coscienza) tra l’ideologia e la schizofrenia deve essere situato all’interno di questo processo economico di materializzazione dell’ideologia. Ciò che l’ideologia era già, la società lo è diventata\".\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Salvatore Palidda, docente di sociologia della devianza e del controllo sociale all'università di Genova.\r\n\r\n \r\n\r\nPalidda\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","13 Gennaio 2015","2015-01-15 13:05:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/marx-pistola-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"233\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/marx-pistola-300x233.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/marx-pistola-300x233.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/marx-pistola.jpg 320w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La guerra santa ai tempi del neoliberismo",1421154971,[61,65,67,69,70],[17,19,23,15,21],{"tags":126},[127,129,131,133,135],{"matched_tokens":128,"snippet":17},[],{"matched_tokens":130,"snippet":19},[],{"matched_tokens":132,"snippet":23},[],{"matched_tokens":134,"snippet":95},[15],{"matched_tokens":136,"snippet":21},[],[138],{"field":35,"indices":139,"matched_tokens":141,"snippets":143},[140],3,[142],[15],[95],{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":46,"score":109,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":46},6646,{"collection_name":57,"first_q":15,"per_page":147,"q":15},6,{"facet_counts":149,"found":201,"hits":202,"out_of":403,"page":25,"request_params":404,"search_cutoff":36,"search_time_ms":147},[150,178],{"counts":151,"field_name":175,"sampled":36,"stats":176},[152,155,157,159,162,165,167,169,171,173],{"count":153,"highlighted":154,"value":154},19,"anarres",{"count":108,"highlighted":156,"value":156},"la perla di labuan",{"count":147,"highlighted":158,"value":158},"I Bastioni di Orione",{"count":160,"highlighted":161,"value":161},5,"stakka stakka",{"count":163,"highlighted":164,"value":164},4,"black holes",{"count":163,"highlighted":166,"value":166},"RADIO KALAKUTA",{"count":163,"highlighted":168,"value":168},"Macerie su macerie",{"count":140,"highlighted":170,"value":170},"liberation front",{"count":14,"highlighted":172,"value":172},"cattivi pensieri",{"count":14,"highlighted":174,"value":174},"Voci dall'antropocene","podcastfilter",{"total_values":177},32,{"counts":179,"field_name":35,"sampled":36,"stats":199},[180,182,184,186,187,189,191,193,195,197],{"count":147,"highlighted":181,"value":181},"lavoro",{"count":147,"highlighted":183,"value":183},"francia",{"count":147,"highlighted":185,"value":185},"Bastioni di Orione",{"count":160,"highlighted":26,"value":26},{"count":163,"highlighted":188,"value":188},"pkk",{"count":163,"highlighted":190,"value":190},"Turchia",{"count":163,"highlighted":192,"value":192},"Kurdistan",{"count":163,"highlighted":194,"value":194},"dino frisullo",{"count":163,"highlighted":196,"value":196},"Sakine Cansiz",{"count":163,"highlighted":198,"value":198},"radio alpi libere",{"total_values":200},378,94,[203,259,287,316,354,378],{"document":204,"highlight":224,"highlights":241,"text_match":254,"text_match_info":255},{"comment_count":46,"id":205,"is_sticky":46,"permalink":206,"podcastfilter":207,"post_author":49,"post_content":208,"post_date":209,"post_excerpt":210,"post_id":205,"post_modified":211,"post_thumbnail":212,"post_title":213,"post_type":214,"sort_by_date":215,"tag_links":216,"tags":220},"7656","http://radioblackout.org/podcast/18-marzo-1871-la-comune-di-parigi-una-memoria-che-non-si-arrende/",[154],"Il diritto uguale di tutti ai beni e alle gioie di questo mondo, la distruzione di ogni autorità, la negazione di ogni freno morale, ecco, se si scende alla radice delle cose, la ragion d’essere dell’insurrezione del 18 marzo e il programma della terribile associazione che le ha fornito un esercito.\r\n(Inchiesta parlamentare sull'insurrezione del 18 marzo 1871)\r\n\r\nI comunardi abolirono l'esercito - allora la ferma durava dai 3 ai 5 anni - e lo sostituirono con la Guardia Nazionale, una struttura armata popolare e volontaria:.\r\nFu proclamata la totale separazione dalla chiesa abolendo i privilegi degli ecclesiastici; le fabbriche abbandonate dai padroni furono gestite da cooperative di operai. Fu soppresso il lavoro di notte nei forni e abolita l'istituzione dei sensali del lavoro. Furono occupati gli appartamenti liberi e sospese le sentenze di sfratto e morosità. Furono rimessi ai depositanti tutti gli oggetti del Monte di Pietà che non avessero un valore superiore ai 25 franchi. Gli alti funzionari, come i giudici, erano eletti e la loro carica era revocabile in qualsiasi momento: il loro salario non doveva essere superiore a quello di un operaio qualificato. Venne soppressa ogni distinzione tra figli legittimi e naturali, tra sposati e conviventi, si sostenne l’uguaglianza e la libertà femminile.\r\n\r\nLa Comune di Parigi venne soffocata nel sangue nell’ultima settimana del maggio 1871. Decine di migliaia di fucilati e deportati.\r\nMa la memoria di quella ribellione, di quel tentativo cosciente di scrivere e vivere un storia altra, è memoria resistente. Una ribellione, la cui inattualità colpisce come un pugno nello stomaco, interrogandoci sulle miserie del nostro presente e sulle possibilità intatte che – basta volerlo – quell’esperienza ci offre ogni giorno.\r\n\r\nAscolta l’intervista di Anarres a Roberto Prato: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/2012-03-18-Roberto-Prato-La-Commune.mp3|titles=2012-03-18-Roberto-Prato-La-Commune] \r\n\r\nScarica il file","20 Marzo 2012","Il diritto uguale di tutti ai beni e alle gioie di questo mondo, la distruzione di ogni autorità, la negazione di ogni freno morale, ecco, se si scende alla radice delle cose, la ragion d’essere dell’insurrezione del 18 marzo e il programma della terribile associazione che le ha fornito un esercito.\r\n(Inchiesta parlamentare sull'insurrezione del 18 marzo 1871)\r\n\r\nI comunardi abolirono l'esercito - allora la ferma durava dai 3 ai 5 anni - e lo sostituirono con la Guardia Nazionale, una struttura armata popolare e volontaria:.\r\nFu proclamata la totale separazione dalla chiesa abolendo i privilegi degli ecclesiastici; le fabbriche abbandonate dai padroni furono gestite da cooperative di operai. 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Questo spettacolo spaventoso servirà di lezione”.\r\nIl nome di Thiers è ormai sepolto, la memoria degli insorti e delle insorte di quel 1871 è viva nelle lotte degli oppressi e degli sfruttati dei giorni nostri.\r\nNe parliamo con Federico Ferretti, dell’Università di Dublino.\r\n\r\nDoora, la nuova frontiera del food delivery, la consegna di cibo a domicilio.\r\nVolevano trasformare i rider in robot sempre disponibili, flessibili e in marcia? Non ci sono riusciti. \r\nQuale soluzione migliore di progettare e mettere in strada robot al posto dei rider? Si chiama Doora, è realizzata dall'operatore telefonico svedese Tele2 in collaborazione con foodora, colosso tedesco del food delivery, ed è una sorta di robot su due ruote che si muove grazie alla guida autonoma e in grado di effettuare consegne a domicilio. 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Il centro della decisionalità politica furono le assemblee popolari, qualunque mandato divenne revocabile. Le donne furono protagoniste al pari degli uomini dei processi decisionali e della difesa armata. La repressione, condotta dal capo del governo di Versailles Adoplhe Thiers, fu terribile, almeno 30.000 comunardi e comunarde vennero fucilate, migliaia furono i deportati. Thiers telegrafò ai prefetti: “il suolo è disseminato dei loro cadaveri. Questo spettacolo spaventoso servirà di lezione”.\r\nIl nome di Thiers è ormai sepolto, la memoria degli insorti e delle insorte di quel 1871 è viva nelle lotte degli oppressi e degli sfruttati dei giorni nostri.\r\nNe parliamo con Federico Ferretti, dell’Università di Dublino.\r\n\r\nDoora, la nuova frontiera del food delivery, la consegna di cibo a domicilio.\r\nVolevano trasformare i rider in robot sempre disponibili, flessibili e in marcia? 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Il lavoro umano si sposterà dalle strade alle control room e, ovviamente, il numero di impiegati sarà infinitamente inferiore e controllabile. \r\n\r\nNe parliamo con Giammarco\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 27 marzo\r\nUna Barriera contro padroni e militari\r\nore 15\r\npiazzetta di corso Palermo all’angolo con via Sesia\r\nliberiamo gli spazi pubblici del quartiere: giornata di informazione e lotta\r\ninterventi, musica, mostre e… tanto altro\r\n\r\nSabato 2 aprile ore 21\r\nScuole libertarie. Un’utopia concreta\r\nIncontro on line\r\nCon Francesco Codello, pedagogista, tra i fondatori della Rete dell’educazione libertaria\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/89954592229\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo\r\n\r\np { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115% }a:link { so-language: zxx }",{"matched_tokens":278,"snippet":279,"value":279},[227],"Anarres del 19 marzo. Louise Michel. La Comune di \u003Cmark>Parigi\u003C/mark>. Doora, il robot-rider...",[281,283],{"field":243,"matched_tokens":282,"snippet":279,"value":279},[227],{"field":246,"matched_tokens":284,"snippet":275,"value":276},[227],{"best_field_score":256,"best_field_weight":257,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":286,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":14},"578730054645710970",{"document":288,"highlight":302,"highlights":310,"text_match":254,"text_match_info":315},{"comment_count":46,"id":289,"is_sticky":46,"permalink":290,"podcastfilter":291,"post_author":154,"post_content":292,"post_date":293,"post_excerpt":52,"post_id":289,"post_modified":294,"post_thumbnail":295,"post_title":296,"post_type":214,"sort_by_date":297,"tag_links":298,"tags":300},"53886","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-3-maggio-primo-maggio-di-lotta-carrara-parigi-istanbul-torino-lavoro-precario-pericoloso-assassino-liberarsi-dalla-schiavitu-salariata/",[154],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nPrimo Maggio. Giornata di lotta: il focus su Carrara, Parigi, Istanbul, Torino…\r\nNe abbiamo parlato con Federico e Dario\r\n\r\nPrecario, pericoloso, assassino. Il lavoro a tutte le latitudini, ma in maniera più feroce, nel sud del mondo è l’emblema della guerra di classe che i padroni combattono senza esclusione di colpi. All’indomani del Primo Maggio, giornata di lotta dei lavoratori, trasformata in festa rituale da quel pezzo di apparato statale che sono diventati i maggiori sindacati italiani, ne abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\nLiberarsi dalla schiavitù del lavoro salariato è più che mai urgente. La pratica dell’autogestione nella sottrazione conflittuale dall’istituito. La rotazione delle attività, la scelta collettiva della attività che servono, il rifiuto di essere merce e di consumare merci.\r\nNe abbiamo discusso con Stefano Boni, docente di antropologia all’Università di Modena e Reggio, autore, tra gli altri, di Homo Confort\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 11 maggio\r\nore 10\r\nal mercato di Porta Palazzo\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza e leggi truffa “quota 100 e reddito di cittadinanza”\r\n\r\nSabato 18 maggio\r\nore 16 piazza Carlo Felice\r\nUna libertà senza confini\r\nLa violenza sulle donne è un fatto politico. Portiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\nWild C.A.T – Collettivo Anarco-FemminTorineseista\r\n\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nGeografie della rivoluzione sociale \r\nlo spazio non è un luogo neutro: le mappe tracciate sulla carta, sono la rappresentazione a colori e righe di un dominio che si incide nei corpi e nelle vite di tutti. Lo spazio del dominio e lo spazio di libertà emergono nella loro irriducibile differenza grazie alla geografia sociale.\r\nFederico Ferretti, docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia. Con uno sguardo ai geografi anarchici.\r\n\r\nDomenica 26 maggio\r\nNon votare fai festa!\r\nPic Nic autogestito ai Giardini IrReali\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","3 Maggio 2019","2019-05-03 20:40:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/IMG_20190501_102239-200x110.jpg","Anarres del 3 maggio. Primo Maggio di lotta: Carrara, Parigi, Istanbul, Torino. Lavoro: precario pericoloso, assassino. 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Un'attivista del collettivo Antispefa di Milano, di ritorno dalla due giorni commemorativa, ci riporta le sue impressioni e alcune analisi sulla situazione.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/clement.mp3\"][/audio]\r\n05.06.2013 – 05.06.2014\r\nA UN ANNO DALL’OMICIDIO DI CLEMENT\r\nIl 5 giugno 2013, in un mercatino di Parigi, Clément Méric è stato ucciso da un gruppo di neonazisti perché, insieme ad altri suoi compagni, ha contestato i loro evidenti simboli e tatuaggi. Clément era un ragazzo attivo nelle lotte studentesche, antifasciste, contro l’omofobia e per la libertà di tutti gli esseri viventi.\r\nClément è stato ucciso perché militante contro ogni forma di dominio e gerarchia, compresa quella sugli animali. Il suo assassino partecipa e rivendica l’appartenenza al movimento animalista francese. Queste fecce vorrebbero confondersi anche tra chi si batte contro ogni forma di oppressione, ma i loro comportamenti si basano sull’odio, l’intolleranza e la violenza.\r\n\r\nOggi, i neofascisti hanno due facce: da una parte si mascherano da “bravi ragazzi”, strumentalizzano vari tipi di lotte (animaliste, ambientaliste, per la casa, il diritto allo studio, contro la “crisi” ecc) utilizzando discorsi populisti e facendo leva sia sul diffuso malcontento che sull’indifferenza verso la loro vera identità. Dall’altra parte non cessano di prendere di mira, pestare ed accoltellare chi li contrasta e/o chi considerano diversx (migranti, persone trans, lesbiche, gay e persone dal look “alternativo”). Fanno quindi il gioco dello Stato nel creare ulteriori divisioni tra le persone sfruttate da questo sistema economico, che così può controllarle meglio.\r\nNON DIMENTICHIAMO, NON PERDONIAMO – CLEMENT VIVE!\r\n\r\nPER LA LIBERAZIONE TOTALE\r\nCONTRO FASCISMO, RAZZISMO E OGNI FORMA DI OPPRESSIONE!","10 Luglio 2014","2019-01-31 12:57:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/logo_antispefa_quasidef6-200x110.jpg","Un anno dall'omicidio di Clement: intervista ad un'attivista Antispefa di ritorno da Parigi (puntata 10.6.14)",1405032663,[329,330,331,332,333],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/","http://radioblackout.org/tag/antisessismo/","http://radioblackout.org/tag/antispecismo/","http://radioblackout.org/tag/antispefa/",[335,336,337,338,339],"antifascismo","antirazzismo","antisessismo","antispecismo","antispefa",{"post_content":341,"post_title":345},{"matched_tokens":342,"snippet":343,"value":344},[227],"fascista nella nostra città, a \u003Cmark>Parigi\u003C/mark> correva l'anniversario dell'omicidio di Clement,","A distanza di qualche giorno dal vile accoltellamento di un compagno per mano fascista nella nostra città, a \u003Cmark>Parigi\u003C/mark> correva l'anniversario dell'omicidio di Clement, per mano neonazista. 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Accendere un riflettore sui prepotenti primi cento giorni del mandato trumpiano alla Casa Bianca con uno storico come Gian Giacomo Migone significa anche comprendere quali strategie di contenimento del declino americano può permettersi l'amministrazione americana, scoperchiando l'evidenza della dissoluzione del ruolo di gendarme pure nell'ultimo focolaio di tensione che sfrutta il momento di vacanza imperiale per sondare quali sviluppi potrebbe avere lo scontro indo-pakistano sul contenzioso relativo al Kashmir (diviso nelle sue tre componenti etno-religiose) incancrenito nel postcolonialismo del subcontinente indiano. Ne abbiamo parlato con Matteo Miavaldi, con il quale avevamo preconizzato la potenziale esplosione innescata con l'attentato di Pahalgam. Ma anche il dinamismo polacco in materia militare e il conseguente avvicinamento delle due caserme Nato nell'Europa centrorientale: Germania e Polonia sono rivali per il primato militare in Europa e si alleano all'unica potenza nucleare del continente, sfruttando le paure scatenate da una Russia apparentemente aggressiva, anche se non avrebbe interesse a invadere Alessandro Ajres allude a una \"libido\" putiniana in un delirio di espansione imperiale, la paura del quale forse la società polacca ha introiettato in questi anni di destra estrema, alternati a centrodestra, che hanno sviluppato lo sviluppo economico per foraggiare l'industria bellica.\r\n\r\n\r\n\r\nNé India, né Pakistan trovano convenienza in uno scontro frontale ora sulla ottantennale \"questione del Kashmir\", eppure sta avvenendo ed è… esplosiva, nel senso che entrambe sono dotate di armamenti nucleari. L’India ha una preponderanza in ogni arma, ma quando si parla di nucleare e di dispute religioso-nazionaliste tra stati retti da fanatici difficilmente ne esce un vincitore vivo.\r\nCon Matteo Miavaldi percorriamo la china che ha portato a questa situazione pericolosa che ha già prodotto decine di morti dalla strage di Pahalgham del 22 aprile, quando un commando jihadista ha ucciso 26 indiani in Kashmir, evidenziando l’impreparazione dell’intelligence di Dehli e scatenando la reazione unitaria della nazione indiana che due settimane dopo ha prodotto una quarantina di morti con il bombardamento dell’Operazione Sindoor contro il Pakistan, i cui vertici negano ogni responsabilità nell’innesco della spirale. L’escalation muscolare è pari a quella propagandistica, tanto che è difficile accettare e prendere per buone quasi tutte le ricostruzioni che provengono da ciascuno dei contendenti.\r\nLa storia del Jammu-Kashmir è travagliata dal dopoguerra: in comune con le vicende israelo-palestinesi non c’è solo il 1947 come data del vulnus, ma anche lo sfruttamento di ogni periodo in cui la diplomazia internazionale va in panne, permettendo all’apparato militare di risolvere con i suoi metodi le dispute; e forse si può individuare nel 2019 con la revoca dello stato semiautonomo della regione indiana una svolta a cui non si possono ricondurre questi risultati ma fu un avvio di un processo che ne ha consentito il deflagrare del problema in questi termini, perché ha prodotto un cambio nella composizione delle credenze e nella maggiore presenza culturale hindu tra la popolazione delle regioni di confine. Le conseguenze non possono che essere le risposte reciproche più violente dalla creazione del Bangla Desh dal Pakistan Orientale.\r\nE a fronte di un evento di portata così storica le reazioni internazionali o i tentativi di interposizione per arrivare a una pacificazione dell’area sono risibili da parte di tutte le potenze globali, peraltro difficilmente potrebbero venire accettate dai rispettivi nazionalismi dei contendenti. La Cina si è offerte come mediatrice, appalesando un interesse precipuo alla composizione del conflitto, benché sia chiaro che l’interesse di Pechino è il mantenimento del territorio pakistano, storico alleato e indispensabile corridoio per la Belt Road Initiative; facendo da contrappeso all’immediato sostegno di Israele alla rappresaglia indiana, tanto assimilabile alla reazione assassina dell’entità sionista a Gaza.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/7IBzky3YF9FknUxHEN6yWV?si=bHv964OURDqoJY5k3qRDSA\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Innesco-e-propaganda-in-Kashmir_Miavaldi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast sull'Estremo oriente si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nTusk partecipa ai summit sul destino della guerra con Merz e Macron, a dimostrazione della sua potenza militare che sfida la preminenza europea dei due partner, esaltando il nazionalismo di matrice romantica mai realmente venuto meno al paese, che negli ultimi 2/3 decenni ha raddoppiato il pil e livellato i tassi di povertà delle componenti sociali. Sottoposto questo paesaggio ad Alessandro Ajres, ci ha fatto notare come questo sia potuto accadere in seguito all’alternanza al potere dei rappresentanti della sacca rurale retriva e conservatrice che vota l'estrema destra del PiS e di quelli del centro destra liberal-conservatore che trova i propri consensi nelle metropoli e nei bacini minerari e navali. La matrice militare e reazionaria – sempre meno sfumata in entrambi i campi dalla forza della chiesa cattolica, che ha disperso la potenza data dal fanatismo dei tempi wojtyliani – si fonda su una produzione industriale a basso costo, e l’importanza della posizione geografica, che la pone tra quegli stati europei a ridosso del confine con i territori controllati da Mosca che cavalcano le paure dell’orso russo e le fomentano per spostare capitali statali verso il settore bellico (che drena il 5 per cento del pil ormai da anni).\r\nQuesta situazione pone la Polonia nella condizione di incalzare la potenza militare tedesca e la sua preminenza nel mettere a disposizione territorio e basi missilistiche al sistema di guerra occidentale; e questa spirale le consente inoltre di essere il faro della fazione degli impauriti baltici, inserendosi nella tradizione deel destre nazionaliste dell'Esteuropa. Ed è in questo contesto che diventa interessante vedere come anziché scontrarsi sembra che Polonia e Germania uniscano le loro forze per sostenere una politica europea a loro immagine.\r\nLa Polonia e i suoi fratelli comprende sia le repubbliche baltiche, sia gli altri stati ex sovietici, in cui la recrudescenza antirussa ha prodotto frange sempre più ampie di nostalgie fasciste che impastano un po' tutta la regione di nazionalismi fanatici, più che romantici.\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/gli-assi-di-potere-europei-inglobano-la-polonia--66032024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/La-Polonia-e-i-suoi-fratelli_Ajres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti relativi alla regione pannonica, balcanica e caucasica si trovano qui\r\n\r\nCon Giangiacomo Migone che fra le altre cose ha insegnato storia dell'America del nord all'università di Torino ,parliamo delle fratture all'interno della società americana e della crisi di egemonia di cui l'elezione di Trump è la conseguenza. Trump si è rivolto ad un altro elettorato ,la parte dei bianchi americani impoveriti dalla globalizzazione che ha mangiato i posti di lavoro che sono stati delocalizzati altrove .Trump prende atto che gli USA nonostante la potenza militare non sono più l'egemone e la sua visione incarna la nostalgia della grandezza americana che vorrebbe far rivivere nonostante la concorrenza della Cina che ha invece una percezione multipolare del mondo.\r\nNonostante la torsione autoritaria che è incarnata dalla politica trumpiana ci sono delle resistenze all'interno del tessuto sociale americano che si manifestano nelle università ,nell'opposizione dei tribunali ai decreti del presidente che non considera i contrappesi istituzionali e si concretizzano anche nelle affollate piazze che stanno seguendo il tour contro l'oligarchia del senatore Sanders e di Alexandra Ocasio Cortez. La politica di Trump è al servizio dell'1% più ricco e alimenta la guerra fra poveri delle classi medie impoverite bianche contro gli immigrati .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-specchio-della-crisi-di-egemonia-degli-usa--66055851\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-DI-ORIONE-08052025-MIGONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSi è affrontata il sovranismo imperante dall'avvento del Trump Revenge qui\r\n\r\n ","11 Maggio 2025","2025-05-14 00:54:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 08/05/2025 - IL NUOVO ASSE MILITARE PARIGI BERLINO VARSAVIA A DIFESA DAGLI USA DI TRUMP MENTRE ESPLODE LA REGIONE INDO-PAKISTANA.",1746964824,[366],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[185],{"post_title":369},{"matched_tokens":370,"snippet":372,"value":372},[371],"PARIGI","BASTIONI DI ORIONE 08/05/2025 - IL NUOVO ASSE MILITARE \u003Cmark>PARIGI\u003C/mark> BERLINO VARSAVIA A DIFESA DAGLI USA DI TRUMP MENTRE ESPLODE LA REGIONE INDO-PAKISTANA.",[374],{"field":243,"matched_tokens":375,"snippet":372,"value":372},[371],{"best_field_score":256,"best_field_weight":257,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":46,"score":377,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":14},"578730054645710969",{"document":379,"highlight":395,"highlights":399,"text_match":254,"text_match_info":402},{"comment_count":46,"id":380,"is_sticky":46,"permalink":381,"podcastfilter":382,"post_author":384,"post_content":385,"post_date":386,"post_excerpt":52,"post_id":380,"post_modified":387,"post_thumbnail":388,"post_title":389,"post_type":214,"sort_by_date":390,"tag_links":391,"tags":393},"74226","http://radioblackout.org/podcast/dilili-a-parigi-sono-un-ribelle-mamma-14-03-22/",[383],"Sono un ribelle mamma","babaluba","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/dilili-14-03.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Marzo 2022","2022-03-17 12:29:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/dilili_heroine-200x110.jpg","Dilili' a Parigi - Sono un ribelle mamma 14/03/22",1647520084,[392],"http://radioblackout.org/tag/sono-un-ribelle/",[394],"sono un ribelle",{"post_title":396},{"matched_tokens":397,"snippet":398,"value":398},[227],"Dilili' a \u003Cmark>Parigi\u003C/mark> - Sono un ribelle mamma 14/03/22",[400],{"field":243,"matched_tokens":401,"snippet":398,"value":398},[227],{"best_field_score":256,"best_field_weight":257,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":46,"score":377,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":14},6637,{"collection_name":214,"first_q":15,"per_page":147,"q":15},["Reactive",406],{},["Set"],["ShallowReactive",409],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fOwB6U_a-fAp6xVQHqquRrustkS0eDFujXQXRC8WSuyk":-1},true,"/search?query=Pasrigi"]