","Scomposizione sociale e governo delle anime","post",1371574071,[65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/neoliberismo/","http://radioblackout.org/tag/penale/","http://radioblackout.org/tag/postfordismo/",[69,70,71],"neoliberismo","Penale","Postfordismo",{"post_content":73,"tags":78},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"penale","La pericolosa ipertrofia del \u003Cmark>penale\u003C/mark> informa ormai un sistema sociale","La pericolosa ipertrofia del \u003Cmark>penale\u003C/mark> informa ormai un sistema sociale complessivo che ha i tratti inquietanti di una mega inquisizione aggiornata e tecnologica. Siamo partiti da un buon articolo di Alessandro De Giorgi che ci illustra la deriva di un sistema \u003Cmark>penale\u003C/mark> sovradimensionato (quando solo fino agli anni 70 era al di sotto degli standard europei) e dell'ideologia nefasta che lo ha prodotto (il neoliberismo). Negli States il governo delle classi povere è una miscela di welfare (pochissimo) e penalismo (molto).\r\n\r\nNoi abbiamo cercato di muovere qualche passo oltre questo ragionamento, per vedere dove la nuova inquisizione (ovvero la lealizzazione delle coscienze) si fa più viscida e segnante, ovvero sui posti di lavoro e nei residui di stato sociale completamente votati al disciplinamento dei corpi. La scomposizione sociale postfordista è culminata in un governo minuto delle anime che va ben oltre il sistema \u003Cmark>penale\u003C/mark>, ponendosi come dispositivo di formazione di un nuovo proletariato sempre più flessibile e obbediente, disposto a sopportare anche questa mutazione genetica del capitale, la cui cifra è la crisi permanente.\r\n\r\nAscolta il contributo di un compagno registrato qualche tempo fa durante la presentazione di un libro a Milano\r\n\r\nRosso\r\n\r\nAscolta il contributo di Vincenzo Guagliardo la cui riflessione sull'ipertrofia del \u003Cmark>penale\u003C/mark> e sulle nuove resistenze possibili (non-collaborazione contro la servitù volontaria) si snoda attraverso numerose pubblicazioni (Dei dolori e delle pene; Di sconfitta in sconfitta; Resistenza e suicidio)\r\n\r\nVincenzo",[79,81,84],{"matched_tokens":80,"snippet":69},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[70],"\u003Cmark>Penale\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":71},[],[87,93],{"field":39,"indices":88,"matched_tokens":90,"snippets":92},[89],1,[91],[70],[83],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],578730123365712000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":100,"num_tokens_dropped":51,"score":101,"tokens_matched":89,"typo_prefix_score":51},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":103,"highlight":122,"highlights":139,"text_match":150,"text_match_info":151},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":51,"id":106,"is_sticky":51,"permalink":107,"post_author":54,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":57,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":62,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":119},[48],[50],"95045","http://radioblackout.org/2025/01/cosa-resta-della-corte-penale-internazionale-mandati-di-arresto-disattesi-e-il-caso-elmasry/","Osama Najeem Elmasry Habish, capo della polizia giuridica libica e oggetto di un mandato di arresto internazionale, è stato rilasciato e comodamente scortato in Libia. La deciusione è stata presa dal ministro della giustizia Nordio, che ha scelto di non convalidarne l’arresto.\r\nElmasry veniva arrestato a Torino nella giornata di martedì 21 Gennaio, mentre pare stesse assistendo ad un match tra le squadre della Juve e del Milan. Alcuni commentatori hanno poi ipotizzato che la presenza allo stadio fosse solo una copertura per incontri di altra natura.\r\nD’altronde sono ben conosciuti i rapporti economici e politici tra l’Italia e la Libia, tra cui vergognosamente spiccano i finanziamenti italiani alla guardia costiera perché effettui i rimpatri dei migranti e la reclusione in lager gestiti proprio dalla polizia Libica. Altri interessi non secondari riguardano gli interessi de colosso Eni, interessato al greggio libico, verso il quale ha già annunciato nuove perforazioni con il benestare libico.\r\n\r\nIl governo e i suoi ministri hanno quindi tutte le intenzioni ha scarcerare quello che è a tutti gli effetti un loro partner in affari, così come a non lasciarlo nelle mani degli investigatori dell’Interpol.Fino al punto di prendere la decisione dell’Italia di non eseguire il mandato d’arresto della Corte penale internazionale, di cui ora l’Aja chiede conto.\r\n\r\nCosa ne è rimasto del sistema di cooperazione internazionale a livello giuridico e quali sono i precedenti che hanno reso così facile per il governo Italiano di farne beffe?\r\n\r\nRisponde alle nostre domande Ugo Giannangeli, avvocato penalista.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/giannelli.mp3\"][/audio]","24 Gennaio 2025","2025-01-24 14:34:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Progetto-senza-titolo-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Progetto-senza-titolo-300x167.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Progetto-senza-titolo-300x167.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Progetto-senza-titolo-768x428.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Progetto-senza-titolo-200x110.png 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Progetto-senza-titolo.png 810w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","COSA RESTA DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE: MANDATI DI ARRESTO DISATTESI E IL CASO ELMASRY",1737725889,[116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/accordi-italia-libia/","http://radioblackout.org/tag/corte-penale-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/libia/",[120,28,121],"accordi italia-libia","libia",{"post_content":123,"post_title":127,"tags":131},{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":126},[75],"il mandato d’arresto della Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> internazionale, di cui ora l’Aja","Osama Najeem Elmasry Habish, capo della polizia giuridica libica e oggetto di un mandato di arresto internazionale, è stato rilasciato e comodamente scortato in Libia. 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Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 4 luglio, diventerà effettiva dopo trenta giorni, tranne le parti soggette a legge delega al governo.\r\nIl provvedimento introduce importanti modifiche dell'ordinamento penale, sia sul piano del diritto sostanziale sia su quello del diritto processuale.\r\n\r\n \r\n\r\nLa riforma inasprisce le pene per furto, rapina, scippo e cambio elettorale politico-mafioso.\r\n\r\n \r\n\r\nÉ significativo che vengano sanzionati ancora più duramente i reati contro la proprietà privata commessi dai poveri, che nel nostro paese già prevedevano pene molto pesanti.\r\n\r\n \r\n\r\nChiara la volontà di accontentare le pulsioni giustizialiste che attraversano parte del corpo sociale.\r\n\r\n \r\n\r\nVengono significativamente aumentati i termini di prescrizione, aumentando i casi di sospensiva già previsti dalla legge. Tra il processo di primo grado e quello di secondo grado è prevista una interruzione di un anno e mezzo. Sempre di un anno e mezzo è l'arresto del calcolo della prescrizione tra il processo d'appello e quello in Cassazione. Nei fatti la prescrizione è stata aumentata di tre anni. Alla faccia della asserita volontà di adeguamento alle richieste dell'Unione Europea, che sollecitava una maggiore celerità nell'azione penale, vengono nei fatti allungati i tempi a disposizione dell'apparato giudiziario per portare a termine i processi.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nUn vero paradosso, che si nutre di pregiudizi radicati diffusi ad arte dai media, che amplificano alcuni casi di reati gravi estinti dalla prescrizione, nascondendo le obiettive responsabilità, anche politiche, della magistratura.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl caso più recente ed eclatante è quello della Procura di Torino, che ha accelerato al massimo i procedimenti a carico del movimento No Tav, anche quelli più banali. Condanne e sanzioni pecuniarie sono state la leva potente usata contro un movimento vivo e pericoloso per l'ordine costituito, ben al di là della consistenza penale dei tanti procedimenti attuati contro gli attivisti.\r\n\r\n \r\n\r\nLa possibilità di difesa sono drasticamente ridotte dall'introduzione del dibattimento a distanza, tramite videoconferenza. Sinora era un provvedimento eccezionale, ora diviene la norma per chi è accusato di alcuni reati come mafia, associazione sovversiva, attentato con finalità di terrorismo.\r\n\r\n \r\n\r\nUna legge che conferma sia la natura di classe dell'ordinamento giudiziario, sia il suo utilizzo contro i movimenti di opposizione sociale.\r\nPersino norme apparentemente più “liberali” come quella che introduce l'estinzione di alcuni reati per i quali è prevista la querela di parte e un massimo di pena di 4 anni, se le vittime vengono risarcite, hanno una chiara impronta di classe. Chi non ha soldi per i risarcimenti andrà in carcere.\r\n\r\nI penalisti si sono opposti alla riforma sino all'ultimo, facendo numerosissimi “scioperi”, l'ultimo nella settimana precedente all'approvazione definitiva della nuova legge.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, in prima fila nella difesa degli attivisti dei movimenti di opposizione sociale e dei migranti.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n2017 07 04 losco riforma dir penale","5 Luglio 2017","2017-07-14 13:53:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-768x571.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia-1024x761.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/giustizia-bilancia.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Diritto penale. 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A Milano i penalisti in toga manifesteranno sulla scalinata del Palagiustizia del capoluogo meneghino.\r\nNel pacchetto preparato dal titolare del dicastero della Giustizia Orlando c'è un insieme composito di norme, che riducono il diritto alla difesa di chi finisce alla sbarra.\r\nL'estensione della prescrizione per i reati minori da sette anni e mezzo a dieci anni ha il chiaro sapore della risposta alle pulsioni giustizialiste che attraversano alcuni settori sociali, che fanno le fortune elettorali di pentastellati, leghisti e fascisti. 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Il ministro gambiano dell’Informazione Sherif Bojang ha quindi avuto buon gioco ad accusare la Corte di aver ignorato i crimini di guerra occidentali.\r\n\r\n \r\n\r\nOccasione dunque per un'emancipazione tardiva dalle impostazioni dei codici occidentali, o scappatoia per evitare di essere incriminati internazionalmente? Velleità di licenza di uccidere e restare impuniti, oppure affrancamento dell'Africa per via giuridica, chiamandosi fuori dalle discriminazioni coloniali, che non colpiscono il reo confesso Blair ma si accaniscono su altrettanto sanguinari autocrati africani?\r\n\r\nProbabilmente entrambe le cose, ovvero: forse si dà questa possibilità di rifiutare l'imposizione di una Corte penale postcoloniale pronta a giudicare e sanzionare soltanto despoti africani, perché questi ultimi, dopo aver affamato le loro popolazioni, pretendono anche l'impunità e ulteriori mandati extracostituzionali.\r\n\r\n \r\n\r\nComunque lo spirito del tempo conduce a questi rifiuti ormai estesi di sottostare a regole create apposta per mantenere sotto il giogo europeo i paesi africani; e contemporaneamente queste manovre servono ai regimi sanguinari per perpetuarsi: è il caso del Burundi, come del Gambia... un po' diverso quello sudafricano, ma sempre ispirato dalla difesa della leadership, a tutti i costi. Ufficialmente il governo gambiano accusa il tribunale di non essere equo e di perseguire solo i capi di Stato africani. In realtà Yahya Jammeh (al potere dal 1996, guida uno dei regimi più oppressivi al mondo, con arresti ed esecuzioni sommarie all’ordine del giorno, che si sono moltiplicate in vista del voto di dicembre, dove si è candidato per un quinto mandato), come anche Pierre Nkurunziza, teme l’apertura di indagini a suo carico con il rischio di essere incriminato per reati gravissimi. La sua condotta potrebbe infatti giustificare l’accusa di violazione dei diritti umani e crimini contro l’umanità. Se il Gambia e il Burundi sono due piccoli Stati, il Sudafrica è invece una nazione di grande rilevanza nel continente. In questo caso, i politici sudafricani non corrono il rischio di essere incriminati, ma la leadership di Pretoria non vuole essere costretta dalla Cpi a perseguire i propri alleati (l’anno scorso, lungi dal far scattare le manette, Zuma ha accolto a braccia aperte a Pretoria il presidente sudanese Omar Bashir, su cui pende dal 2009 un mandato di cattura per crimini contro l’umanità). Desmond Tutu ha bollato queste manovre come pretesa di avere la licenza di uccidere... Gli accordi prevedono un anno dalla dichiarazione di volontà di uscita dalla Corte prima che questa sia esecutiva: il 2017 potrebbe prospettarsi come l'anno della dissoluzione della Corte Penale Internazionale come organismo neocoloniale?\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo interpellato Marta Mosca, anropologa esperta della regione dei Grandi Lghi per capirne qualcosa in più.\r\n\r\nburundi-e-cpi","29 Ottobre 2016","2016-10-31 12:29:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/2016_10_28-cpi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"288\" height=\"162\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/2016_10_28-cpi.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","2017: Fuga dalla Corte penale internazionale",1477730754,[279,280,117,281],"http://radioblackout.org/tag/burundi-gambia-sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-e-neocolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/despoti-africani/",[283,284,28,285],"Burundi Gambia Sudafrica","colonialismo e neocolonialismo","despoti africani",{"post_content":287,"post_title":291,"tags":294},{"matched_tokens":288,"snippet":289,"value":290},[75],"di voler uscire dalla Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> internazionale (Cpi), che è nata","Dopo il Burundi e il Sudafrica, anche il Gambia ha annunciato di voler uscire dalla Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> internazionale (Cpi), che è nata nel 2002, dopo essere stata prevista dallo Statuto di Roma ratificato da 123 Paesi, ha visto incriminare solo politici africani. 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Dopo la trasformazione del DDL in Decreto, il governo ha tempo fino al 12 giugno per approvare definitivamente la legge. I tempi sono stretti per opporsi a questo progetto autoritario a cui sta lavorando il governo utilizzando tutti gli strumenti legislativi in suo possesso per evitare lungaggini e discussioni in parlamento.\r\n\r\nLe norme del disegno di legge che intervengono sulle disposizioni penali destano forte preoccupazione anche fra magistrati, avvocati e studiosi di diritto in quanto l'ampliamento del ricorso al diritto penale è in conflitto con i principi di proporzionalità della pena e lede anche alcuni principi costituzionali. Questo mostro giuridico elaborato dal governo e imposto al parlamento con la decretazione d'urgenza peraltro mai giustificata , opera in funzione essenzialmente simbolico-comunicativa, operando un ulteriore spostamento del baricentro delle riforme legislative verso un diritto penale del nemico che si traduce nella repressione di condotte che esprimono dissenso, e colpiscono non i reati in sè ma i soggetti in quanto definiti pericolosi per l'ordine sociale costituito differenziando il codice penale e il codice di procedura penale a seconda della tipologia della persona.\r\n\r\nCon le norme di ipertutela delle forze dell'ordine si manda un chiaro messaggio di impunità verso gli abusi in divisa e s'incoraggia una gestione scriteriata dell'ordine pubblico innestando un processo di bulimia punitiva strumentale al consenso con evidente restringimento della libertà di espressione. Il decreto legge 48/2025 s'inserisce nel contesto dell'armamentario giuridico repressivo che la borghesia italiana fin dalla formazione dello stato unitario e con la repubblica in continuità con l'ordinamento fascista ha utilizzato a piene mani contro le classi subalterne, il dissenso e la critica.\r\n\r\nNe parliamo con l'avvocato Eugenio Losco.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO.mp3\"][/audio]","19 Maggio 2025","Il decreto 48/2025 verrà discusso in parlamento il 26 maggio.","2025-05-19 16:56:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","IL DECRETO SICUREZZA E IL DIRITTO PENALE DEL NEMICO.",1747671250,[329,330,331,332,333,334],"http://radioblackout.org/tag/amnistia/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/ddl-1660/","http://radioblackout.org/tag/decreto-48-2025/","http://radioblackout.org/tag/decreto-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[36,18,33,336,337,15],"decreto 48/2025","decreto sicurezza",{"post_content":339,"post_title":343},{"matched_tokens":340,"snippet":341,"value":342},[75],"l'ampliamento del ricorso al diritto \u003Cmark>penale\u003C/mark> è in conflitto con i","Il 26 maggio il Decreto Sicurezza passerà in discussione alla Camera. 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Le donne nella rivoluzione spagnola.\r\n\r\nCe ne ha parlato Claudio Venza, docente di storia contemporanea all'Università di Trieste\r\n\r\n\r\nGuerra nel Mediterraneo. In sostegno a Minniti scende in mare la barca dei fascisti di Generazione Identitaria. In Francia da mesi infuria la polemica sui media main stream, in Italia si preferiscono le baruffe chioggiotte sulla spiaggia.\r\n\r\n\r\nNo Tav. Da Venaus alla Clarea per la libertà di movimento\r\n\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n\r\nLunedì 24 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nVerso il G7 lavoro di settembre\r\n\r\nassemblea a radio Blackout\r\nvia Cecchi 21a\r\n\r\nMartedì 25 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nassemblea antimilitarista\r\n\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21 \r\n\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":444,"snippet":445,"value":445},[75],"Anarres del 14 luglio. 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Il diritto penale liberale ha il suo cardine in due concetti chiave:\r\na) l'azione giudiziaria è rivolta verso la condotta del reo e non contro la persona dello stesso\r\nb) gli imputati sono soggetti giuridici ovvero titolari di alcuni diritti inalienabili, sono persone inserite all'interno di un contratto sociale\r\n\r\nQuesti due principi, sulla cui effettività torneremo più avanti, vengono pesantemente messi in crisi dalla teoria del diritto penale del nemico, elaborata negli anni ottanta dal giurista tedesco Jakobs. Secondo Jakobs oltre al criminale comune, che è recuperabile alle regole del contratto sociale, esiste un'altra specie di criminale: il nemico. Costui non è recuperabile al contratto sociale e di conseguenza per proteggere la società (torneremo poi su questo concetto) è necessario neutralizzarlo. Una logica di guerra entra nel diritto penale.\r\n\r\nNe anniamo parlato con Lorenzo, un compagno che da tempo studia queste dinamiche.\r\nAscolta la chiacchierata che abbiamo fatto con lui:\r\n\r\n2015.02 06 lollodiritto penale del nemico\r\n\r\nPer definire la figura del nemico, che nella teoria di Jakobs rimane sempre molto vaga, forse volutamente, si deve ricorrere all'osservazione della personalità dell'imputato, alla sua messa a nudo da parte dei tribunali e di una pletora di esperti. A questi il compito di valutare se si è di fronte ad un semplice deviante o ad un nemico. Ma attenzione: chi definisce in termini politici il nemico? Chi indirizza l'azione giudiziaria? E qua torna un altro concetto forte della teoria politica occidentale: quello di sovranità. Infatti tocca al potere sovrano, quello dotato del potere di porre eccezioni, definire chi è il nemico. Il diritto penale del nemico è una visione fortemente politicizzata della teoria del diritto in quanto si basa sull'esercizio del potere di porre eccezioni da parte di chi detiene la sovranità. Sarà questi ad indicare di volta in volta quali i nemici, ovvero gli individui e le collettività costitutivamente avverse all'ordine costituito.\r\nCostoro non saranno più soggetti titolari di diritti giuridici ma bensì nuda vita biologica soggetta ad una possibilità di violenza illimitata da parte del potere. È l'esatto contrario di quanto viene affermato dalla concezione liberale del diritto.\r\n\r\nPer questa sua caratteristica di essere estremamente politico il diritto penale del nemico poggia fortemente anche sulla costruzione del nemico tramite il discorso pubblico. Il discorso pubblico italiano, che negli ultimi 15 anni è sostanzialmente virato a destra con la retorica sulla sicurezza e la legalità, ha già individuato da tempo quali sono i soggetti che vanno etichettati come nemici: coloro che hanno la disgrazia di essere contemporaneamente immigrati e poveri, ovvero forza lavoro esclusa dalle tutele conquistate dai movimenti sociali. La legislazione differenziale su cui si basano i CIE-CPT è modellata intorno alla concezione di nemico. Una volta individuata la classe di individui che vanno considerati come nemici, la detenzione, con i suoi corollari di tortura, morte, ed l'espulsione ovvero sia i processi di neutralizzazione fisica diventano semplici passaggi amministrativi, mera contabilità per tanti piccoli Eichmann della burocrazia.\r\nE non faccio il paragone con il contabile della shoa a caso: la detenzione amministrativa, l'individuazione di categorie sociali come nemiche, la riduzione di soggetti a nuda vita biologica sottoposti a violenza illimitata, sono quanto esplicitato dal nazismo.\r\nMa attenzione: fuor di retorica questo è quanto succede di norma all'interno delle logiche capitaliste che vedono gli individui come portatori di forza lavoro da mettere a valore e basta. Il nazismo, e non solo lui, ha semplicemente esplicitato queste dinamiche portandole all'estremo e, in questo, ha prodotto scandalo.\r\n\r\nIl diritto penale del nemico, per quanto teorizzato in modo sistematico solo negli ultimi decenni, è presente sottotraccia in tutta la storia contemporanea. E non solo a livello teorico, si pensi a Carl Shmidt, ma anche a livello fattuale: il codice Rocco del 1936 con le sue misure di sorveglianza speciale, ereditate in buona parte dal diritto repubblicano, è sostanzialmente basato sul concetto di nemico. E anche lo stesso codice Zanardelli del 1897, la pietra angolare del diritto liberale italiano, contiene al suo interno dispositivi repressivi per le classi pericolose basati sul concetto di nemico.\r\n\r\nLe leggi sono il precipitato normativo dei rapporti di forza presenti nella società. Non sono concezioni che discendono dall'empireo platonico per farsi norma tramite l'opera di qualche demiurgo. Negli ultimi 40 anni abbiamo assistito ad una mitigazione delle concezioni più dure delle teorie giuridiche perché i rapporti sociali messi in campo dai movimenti sociali e la così detta “società civile”, intesi qua nella loro concezione più larga, dalle organizzazioni più o meno rivoluzionarie a pezzi della borghesia progressista come il Partito Radicale, erano tali da poter imporre delle garanzie all'interno dei procedimenti giuridici. Garanzie ipocrite, parziali, insufficienti e tutto fuor di dubbio. Ma comunque garanzie. Con la crisi dei movimenti sociali a fine anni '70 e il disimpegno degli anni '80 si è potuto assistere ad un prepotente ritorno delle concezioni più dure del diritto: la guerra alle formazioni lottarmatiste, l'introduzione delle leggi sul pentitismo, l'ingresso dello psicologo nelle carceri per analizzare la personalità dei rei politici e decidere su di una loro recuperabilità al consesso sociale, l'applicazione dello stato di eccezione permanente ovvero della sovranità.\r\nE non è un caso che in momento di profonda ristrutturazione degli assetti politici e sociali dell'occidente ci sia anche in Europa un ritorno di queste concezioni, che hanno ricevuto una formalizzazione e una sistematizzazione solo in tempi recenti ma sono state un sottotraccia e una costante di tutta la storia contemporanea.\r\n\r\nLa necessità di difesa della società teorizzata da Jakobs è in realtà la necessità di difendersi delle classi dominanti. Negli ultimi 15-20 anni coloro che sono stati stigmatizzati come nemici sono stati gli immigrati, oggi cominciano ad esserlo tutti gli oppositori sociali e domani? Di fronte ad una disoccupazione costantemente a due cifre e alla marginalizzazione di fasce sempre più ampie di popolazione chi sarà individuato come nemico, ovvero come non recuperabile e disciplinabile (o non facilmente tale) ai processi di accumulazione di capitale?\r\n\r\nBisogna difendere la società? Si, certamente: dall'attacco messo in atto costantemente dallo Stato e dal capitale.","12 Febbraio 2015","2018-10-17 22:09:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/occhio_mirino-c-200x110.jpg","La rottura dell’ordine liberale, ovvero il diritto penale del nemico",1423771124,[425,490,430,491],"http://radioblackout.org/tag/jakobs/","http://radioblackout.org/tag/processi/",[433,493,394,494],"jakobs","processi",{"post_content":496,"post_title":500,"tags":503},{"matched_tokens":497,"snippet":498,"value":499},[75],"la sostanziale modifica del diritto \u003Cmark>penale\u003C/mark> liberale.\r\n\r\nAl centro degli ultimi","Gli ultimi fatti giudiziari, che hanno coinvolto decine di compagni torinesi, attivi nel movimento antirazzista e nel movimento No Tav, mettono sul tavolo una questione cruciale: la sostanziale modifica del diritto \u003Cmark>penale\u003C/mark> liberale.\r\n\r\nAl centro degli ultimi processi è stata posta la personalità dell'imputato, rendendola oggetto di valutazione in base a criteri di pericolosità sociale, al di là della condotta specifica. 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L'acquisizione è avvenuta di concerto con l'amministrazione americana che reclama il controllo del canale .Trump ha esplicitamente chiesto al Pentagono di fornigli delle opzioni militari per un eventuale intervento a Panama ,non sarebbe la prima volta che i marines intervengono , l'ultima fu nel 1989 contro Noriega. Trump lamenta la mancanza di riconoscimento da parte del Panama per il contributo degli americani nella costruzione del canale ,ma il Panama si staccò dalla Colombia proprio nel 1903 quando iniziò la costruzione del canale su istigazione degli U.S.A. Trump vuole diminuire l'influenza cinese nella regione in un contesto di guerra commerciale aperta con Pechino che ha costruito negli ultimi anni una serie di infrastrutture strategiche in America Latina ,ultima il grande porto di Chancay ad 80 km da Lima. Secondo gli accordi del 1999 non avendo Panama un esercito ,la sua sicurezza è garantita dagli Stati Uniti che sono già presenti militarmente sul posto allo scopo di garantire il passaggio sicuro e a basso costo alle navi statunitensi.\r\n\r\nIn America Latina si stanno sfaldando le alleanze che facevano riferimento ai governi progressisti ,in Colombia Petro si trova di fronte ad una grave crisi di credibilità ,in Brasile Lula è indebolito dalle alleanze parlamentari con i partiti centristi ,in Cile Boric si confronta con una destra montante e con il disincanto dei movimenti che lo hanno portatro alla presidenza. E' in crisi una linea comune contro le politiche imperiali degli Stati Uniti e si registra nel continente un arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a causa delle politiche iperliberiste ,come nell'Argentina di Milei e ad un restringimento delle libertà civili.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Andrea Fumagalli ,economista e docente universitario, parliamo delle conseguenze dell'imposizione dei dazi e della politica economica dell'amministrazione Trump. La politica dei dazi è strettamente legata al debito \"monstre\" degli Stati Uniti ,un deficit commerciale negativo causato dall'elevato valore del dollaro in quanto valuta di riferimento per gli scambi commerciali, che ha sempre penalizzato le esportazioni americane e favorito le importazioni da altri paesi.\r\n\r\nAl debito estero si è aggiunto un debito interno che ammonta quasi al 110% del PIL ,causato anche dalle politiche espansive di Biden per affrontare la recessione post pandemia. Con i dazi Trump vuole ridurre la portata delle importazioni ,ma penalizzando i prodotti essenziali per l'industria americana come l'alluminio e l'acciaio ,rischia una spirale inflattiva causata dall'aumento dei prezzi. Non è impresa facile sostituire le importazioni con un aumento della produzione interna perchè la produzione manifatturiera negli anni della globalizzazione si è delocalizzata, le catene del valore si sono diluite localizzandosi in diversi paesi. Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . Trump cerca di far recuperare alle corporations il terreno perso nella competizione con la Cina ,il campo di battaglia è il mercato dei semiconduttori e dei microchip e di ritardare il più possibile l'inevitabile declino dell'egemonia americana .Il fardello del debito sta inceppando il meccanismo egemonico e la sua proiezione imperiale e militare ,le politiche di Trump rischiano di fratturare il blocco sociale che lo sta sostenendo, importando inflazione ,innestando processi recessivi che gli impediranno di portare a termine le promesse di ulteriore detassazione dei profitti scontentando la base che lo ha votato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-FUMAGALLI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Paolo Affatato , giornalista ed esperto conoscitore delle Filippine , parliamo dell'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte che è stato arrestato e trasferito all'Aia dove sarà processato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani. L’accusa riguarda la campagna violenta per estirpare il traffico di droga che promosse nei suoi anni da presidente, tra il 2016 e il 2022: nella dura repressione che ordinò, migliaia di persone furono uccise dalla polizia o dagli squadroni della morte al servizio della polizia stessa ,si parla di 6000 vittime ma secondo le ONG circa 20000 . Le vittime furono uccise dalla polizia che faceva irruzione nei quartieri poveri sparando contro gli abitanti ,avvalendosi dell'impunità garantita per legge e affiancata da veri e propri squadroni della morte informali al soldo del governo. Una rete di associazioni che sostengono le vittime della repressione hanno sporto denuncia alla Corte penale internazionale ,le Filippine sono uscite dal trattato fondativo della corte nel 2019 ,ma una procuratrice ha stabilito che Duterte è perseguibile per i reati commessi fino a quel momento. L'arresto di Duterte s'inseriscce in una guerra fra le potenti dinastie di Marcos e Duterte , famiglie che dominano la politica filippina controllando l'economia e l'esercito .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-AFFATATO.mp3\"][/audio]","15 Marzo 2025","2025-03-15 23:39:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 13/03/2025-PANAMA,BLACKROCK E L'AMERICA LATINA SECONDO TRUMP-STATI UNITI : IL FARDELLO DEL DEBITO -FILIPPINE : DUTERTE ALLA CORTE PENALE DELL'AIA PER I MASSACRI DELLA SUA GUERRA AI POVERI ...",1742081949,[537],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[539],"Bastioni di Orione",{"post_content":541,"post_title":545},{"matched_tokens":542,"snippet":543,"value":544},[75],"dove sarà processato dalla Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> internazionale per crimini contro l’umanità","Bastioni di Orione in questa puntata con Diego Battistessa ,reporter e analista politico esperto di America Latina, guardiamo a Panama e alll'acquisizione da parte del gigante finanziario Blackrock che controlla quasi 11000 miliardi di dollari di asset ,dei porti d'ingresso e d'uscita del canale dalla compagnia di Hong Kong Ck Huttchinson. L'acquisizione è avvenuta di concerto con l'amministrazione americana che reclama il controllo del canale .Trump ha esplicitamente chiesto al Pentagono di fornigli delle opzioni militari per un eventuale intervento a Panama ,non sarebbe la prima volta che i marines intervengono , l'ultima fu nel 1989 contro Noriega. Trump lamenta la mancanza di riconoscimento da parte del Panama per il contributo degli americani nella costruzione del canale ,ma il Panama si staccò dalla Colombia proprio nel 1903 quando iniziò la costruzione del canale su istigazione degli U.S.A. Trump vuole diminuire l'influenza cinese nella regione in un contesto di guerra commerciale aperta con Pechino che ha costruito negli ultimi anni una serie di infrastrutture strategiche in America Latina ,ultima il grande porto di Chancay ad 80 km da Lima. Secondo gli accordi del 1999 non avendo Panama un esercito ,la sua sicurezza è garantita dagli Stati Uniti che sono già presenti militarmente sul posto allo scopo di garantire il passaggio sicuro e a basso costo alle navi statunitensi.\r\n\r\nIn America Latina si stanno sfaldando le alleanze che facevano riferimento ai governi progressisti ,in Colombia Petro si trova di fronte ad una grave crisi di credibilità ,in Brasile Lula è indebolito dalle alleanze parlamentari con i partiti centristi ,in Cile Boric si confronta con una destra montante e con il disincanto dei movimenti che lo hanno portatro alla presidenza. E' in crisi una linea comune contro le politiche imperiali degli Stati Uniti e si registra nel continente un arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a causa delle politiche iperliberiste ,come nell'Argentina di Milei e ad un restringimento delle libertà civili.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Andrea Fumagalli ,economista e docente universitario, parliamo delle conseguenze dell'imposizione dei dazi e della politica economica dell'amministrazione Trump. La politica dei dazi è strettamente legata al debito \"monstre\" degli Stati Uniti ,un deficit commerciale negativo causato dall'elevato valore del dollaro in quanto valuta di riferimento per gli scambi commerciali, che ha sempre penalizzato le esportazioni americane e favorito le importazioni da altri paesi.\r\n\r\nAl debito estero si è aggiunto un debito interno che ammonta quasi al 110% del PIL ,causato anche dalle politiche espansive di Biden per affrontare la recessione post pandemia. Con i dazi Trump vuole ridurre la portata delle importazioni ,ma penalizzando i prodotti essenziali per l'industria americana come l'alluminio e l'acciaio ,rischia una spirale inflattiva causata dall'aumento dei prezzi. Non è impresa facile sostituire le importazioni con un aumento della produzione interna perchè la produzione manifatturiera negli anni della globalizzazione si è delocalizzata, le catene del valore si sono diluite localizzandosi in diversi paesi. Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . Trump cerca di far recuperare alle corporations il terreno perso nella competizione con la Cina ,il campo di battaglia è il mercato dei semiconduttori e dei microchip e di ritardare il più possibile l'inevitabile declino dell'egemonia americana .Il fardello del debito sta inceppando il meccanismo egemonico e la sua proiezione imperiale e militare ,le politiche di Trump rischiano di fratturare il blocco sociale che lo sta sostenendo, importando inflazione ,innestando processi recessivi che gli impediranno di portare a termine le promesse di ulteriore detassazione dei profitti scontentando la base che lo ha votato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-FUMAGALLI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Paolo Affatato , giornalista ed esperto conoscitore delle Filippine , parliamo dell'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte che è stato arrestato e trasferito all'Aia dove sarà processato dalla Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> internazionale per crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani. L’accusa riguarda la campagna violenta per estirpare il traffico di droga che promosse nei suoi anni da presidente, tra il 2016 e il 2022: nella dura repressione che ordinò, migliaia di persone furono uccise dalla polizia o dagli squadroni della morte al servizio della polizia stessa ,si parla di 6000 vittime ma secondo le ONG circa 20000 . Le vittime furono uccise dalla polizia che faceva irruzione nei quartieri poveri sparando contro gli abitanti ,avvalendosi dell'impunità garantita per legge e affiancata da veri e propri squadroni della morte informali al soldo del governo. Una rete di associazioni che sostengono le vittime della repressione hanno sporto denuncia alla Corte \u003Cmark>penale\u003C/mark> internazionale ,le Filippine sono uscite dal trattato fondativo della corte nel 2019 ,ma una procuratrice ha stabilito che Duterte è perseguibile per i reati commessi fino a quel momento. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-03-31-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nDecolonialità e lotte afroindigene in Brasile\r\nQuando si parla di decolonialità occorre non confondere con concetti diversi come decolonizzazione e post colonizzazione. La decolonizzazione è indipendenza delle istituzioni politiche dei paesi sottoposti alla colonizzazione europea. La critica internazionalista ha contestato ai nuovi stati decolonizzati di riprodurre i modelli degli stati europei. La critica decoloniale mette in luce come dinamiche colonialiste si siano riprodotte all’interno dei nuovi stati.\r\nIn alcuni paesi come il Brasile la coscienza creola bianca ha rotto con gli stati colonialisti ma ha mantenuto la marginalizzazione razzista con indigeni e afrodiscendenti, proseguendo l’espropriazione dei territori indigeni.\r\nGli studi post coloniali di cui Edward Said è l’esponente più noto sottolineano la dimensione dell’esotico come pericolo per l’identità di chi si riconosce nelle culture europee colonialiste. L’approccio decoloniale critica gli studi postcolonanialisti per quello che considera un eccesso di discorsività sulla cultura.\r\nLa decolonialità si occupa di relazioni di potere ancora esistenti, mettendo in campo un forte legame tra teoria e prassi. In campo non c’è solo l’accademia ma un percorso che si innesta nelle pratiche dei movimenti indigeni ed afrodiscendenti. É una decolonizzazione epistemica, che prende spunto dai saperi indigeni. La decolonialità rappresenta una rottura con il pensiero critico occidentale che si fonda sullo sguardo di maschi, bianchi, europei ed eurocentrici, cercando riferimenti sulle pratiche indigene, per inaugurare un rapporto rispettoso tra umani.\r\nPer venire al Brasile. Nel più recente censimento il 56% dei brasiliani si dichiarano afrodiscendenti. Nelle favelas il numero degli afrodiscendenti arriva alla quasi totalità degli abitanti.\r\nSempre in Brasile dichiarano indigene 900.000 persone con 300 lingue ed etnie differenti. C’è una legge che in teoria riconosce il diritto alle terre, ma che viene costantemente aggirata, perché il diritto viene limitato alle terre occupate al momento della promulgazione della costituzione brasiliana.\r\nOggi ci sono lotte che vanno dalle cause giudiziarie alle occupazioni di terre.\r\nI Quilombo sono stati stati fondati da persone che fuggivano alla schiavitù (marronage). Un fenomeno ampio, che dimostra che gli schiavi non erano docili ma si ribellavano, fuggivano e costruivano luoghi autonomi ed autogestiti. L’approccio decoloniale consente di evitare la commiserazione tipica dell’antirazzismo europeo verso gli schiavi per mostrare soggettività che spezzano le catene e costruiscono vere comunità in lotta.\r\nI quilombo resistono anche dopo la fine della schiavitù. Ci fu un momento insorgente. I sem terra attuano la riappropriazione delle terre.\r\nTra gli indigeni vi sono villaggi autogestiti con esperienze di pedagogia libertaria, come nel villaggio Guarani M'bya che sorge nei pressi di Sao Paulo.\r\nUn breve video su quest’esperienza verrà proiettato giovedì 13 aprile nel corso dell’incontro con Johnny del gruppo anarcopunk Aurora Negra di Sao Paulo e con Linguica di Espirito Santo sulle lotte afroindigene.\r\nCe ne ha parlato con Federico Ferretti docente di geografia all’Università di Bologna\r\n\r\nInternazionale di Federazioni Anarchiche\r\nDal 7 al 10 aprile si terrà a Massenzatico il congresso dell’IFA.\r\nUna buona occasione per fare il punto sulle lotte e la solidarietà internazionale\r\nNe abbiamo parlato con Simone Ruini uno dei compagni della FAI che seguono da vicino le relazioni internazionali\r\n\r\nLa Federazione Anarchica Italiana: nelle lotte, per la rivoluzione sociale\r\nUn comunicato dei compagni e compagne della FAI riuniti a convegno a Livorno l’11 marzo\r\n\r\nDiritto penale del nemico\r\nLa personalità dell’imputato, ormai da alcuni anni è divenuta elemento di valutazione cardine in processi contro compagn accusat di aver partecipato alle lotte sociali. In base a generici criteri di pericolosità sociale, che prescindono dalle condotte specifiche. Il diritto penale liberale ha il suo cardine in due concetti chiave.\r\nIl primo è che l’azione giudiziaria è rivolta verso la condotta del reo e non contro la persona dello stesso\r\nIl secondo è che gli imputati sono soggetti giuridici ovvero titolari di alcuni diritti inalienabili, sono persone inserite all’interno di un contratto sociale. Questi due principi vengono pesantemente messi in crisi dalla teoria del diritto penale del nemico, elaborata negli anni ottanta dal giurista tedesco Jakobs.\r\nSegno inequivocabile che la democrazia consente il dissenso finché questo non si trasforma in critica radicale della gerarchia e del capitalismo.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n13 e 14 aprile. Due incontri con anarchici brasiliani\r\n\r\nGiovedì 13 aprile\r\nLotte afroindigene nelle favelas e nei quilombo\r\nIncontro con Johnny del Collettivo anarco-punk Aurora Negra di Sao Paulo e Linguiça di Espirito Santo, attivi nelle lotte nelle favelas, nelle periferie, nelle occupazioni per la casa e per la terra.\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 14 aprile\r\nEsperienze di educazione libertaria in Brasile\r\nInterverrà Rodrigo Rosa da Silva della Biblioteca Terra Livre e docente all’Università di Sao Paulo,\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nMartedì 25 aprile\r\nPresidio antifascista alla lapide di Ilio Baroni.\r\nRicordo, interventi, canzoniere anarchico e antifascista con Alba\r\nOre 15 in corso Giulio Cesare angolo corso Novara \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","6 Aprile 2023","2023-04-06 12:28:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/locandina-ifa-23_web-200x110.jpg","Anarres del 31 marzo. 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I sem terra attuano la riappropriazione delle terre.\r\nTra gli indigeni vi sono villaggi autogestiti con esperienze di pedagogia libertaria, come nel villaggio Guarani M'bya che sorge nei pressi di Sao Paulo.\r\nUn breve video su quest’esperienza verrà proiettato giovedì 13 aprile nel corso dell’incontro con Johnny del gruppo anarcopunk Aurora Negra di Sao Paulo e con Linguica di Espirito Santo sulle lotte afroindigene.\r\nCe ne ha parlato con Federico Ferretti docente di geografia all’Università di Bologna\r\n\r\nInternazionale di Federazioni Anarchiche\r\nDal 7 al 10 aprile si terrà a Massenzatico il congresso dell’IFA.\r\nUna buona occasione per fare il punto sulle lotte e la solidarietà internazionale\r\nNe abbiamo parlato con Simone Ruini uno dei compagni della FAI che seguono da vicino le relazioni internazionali\r\n\r\nLa Federazione Anarchica Italiana: nelle lotte, per la rivoluzione sociale\r\nUn comunicato dei compagni e compagne della FAI riuniti a convegno a Livorno l’11 marzo\r\n\r\nDiritto \u003Cmark>penale\u003C/mark> del nemico\r\nLa personalità dell’imputato, ormai da alcuni anni è divenuta elemento di valutazione cardine in processi contro compagn accusat di aver partecipato alle lotte sociali. 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Si passa infatti dai 425litri al giorno per abitante negli USA ai 10litri giornalieri nel Madagascar.\r\nL’incremento demografico, l’urbanizzazione e la crescita dei consumi energetici hanno dato una spinta fortissima all’incremento del consumo d’acqua. Ne consegue che l’acqua è divenuta sempre più una merce preziosa, intorno alla quale si condensano interessi enormi. Interessi che, ovviamente, non hanno nulla a che fare con il bene comune.\r\nSull’acqua si sta giocando una partita cruciale per il futuro di noi tutti.\r\nAbbiamo provato a fare il punto con Daniele Ratti\r\n\r\nDiritto penale del nemico\r\nQuando il concetto di nemico entra nelle aule di tribunale, le esili radici della cultura liberale vengono estirpate del tutto.\r\nUn gruppo di avvocati del nostro paese ha denunciato in un documento che sta circolando in questi giorni l’accanimento nei confronti di alcuni anarchici, accusati di reati senza vittime, ma perseguiti e condannati a pene molto alte, perché nei loro confronti vengono messe in campo accuse come strage.\r\nIl fulcro non sono i fatti ma chi li ha commessi, etichettato per tal ragione come pericoloso in se, al di là degli atti di cui viene accusat*.\r\nÉ quello che il giurista tedesco Jacobs descrisse come “diritto penale del nemico”. Indubbiamente tutt* gli anarchici sono nemici dello Stato e delle sue istituzioni, cui non riconoscono alcuna legittimità, ma, in teoria, nel diritto liberale si dovrebbe essere perseguiti per quello che si fa e non per quello che si dice, si scrive, si pensa.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati che hanno sottoscritto il documento di denuncia dell’accanimento antianarchico nei tribunali. \r\n\r\nFreek Pride. Un ottobre di lotta\r\nPartecipatissimo il quinto Pride critico di Torino, svoltosi in contemporanea con l’incontro europeo che ha candidato Torino ad ospitare uno dei prossimi Euro Pride. Una contemporanea non casuale, nel segno di una contestazione radicale alla normalizzazione arcobaleno, alla brandizzazione commerciale, alla militarizzazione degli spazi rappresentata dai Pride istituzionali.\r\nLe lotte e le vite delle soggettività lgbtq+ si sono espresse con forza durante i tanti interventi che si sono susseguiti durante il corteo.\r\nMolt* hanno messo in luce l’approccio intersezionale con le lotte per gli spazi, la casa, contro i CPR, lo specismo, l’ageismo, il colonialismo, la gentrification, l’abilismo, le frontiere... \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 novembre\r\nGiornata dei disertori\r\nore 17 piazza Castello angolo via Garibaldi\r\ncontro la cerimonia militarista per la “festa” della guerra\r\nDalle trincee della grande guerra sino alla Russia e all’Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, c’è chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine di uno Stato.\r\nDurante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti finirono la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione. Ogni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro. Sul solo fronte nord est della penisola ci furono 600.000 morti. \r\nIn memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia come in Ucraina una giornata di lotta per la cancellazione di tutte le frontiere, per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero.\r\n\r\nVenerdì 11 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità di Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di Torino, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","22 Ottobre 2022","2022-10-22 12:31:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/250577708_946947149226377_4202562590240302020_n-840x480-1-e1666434638459-200x110.jpg","Anarres del 14 ottobre. Con l’acqua alla gola. Diritto penale del nemico e gli anarchici. 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Si passa dai 30mila litri annui a persona in Canada, mentre in alcune zone dell’Africa, (specie nella parte orientale) si raggiungono i 3mila litri. Riguardo al consumo d’acqua (decuplicato nell’arco dell’ultimo secolo) le disparità sono evidenti. Si passa infatti dai 425litri al giorno per abitante negli USA ai 10litri giornalieri nel Madagascar.\r\nL’incremento demografico, l’urbanizzazione e la crescita dei consumi energetici hanno dato una spinta fortissima all’incremento del consumo d’acqua. Ne consegue che l’acqua è divenuta sempre più una merce preziosa, intorno alla quale si condensano interessi enormi. 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Indubbiamente tutt* gli anarchici sono nemici dello Stato e delle sue istituzioni, cui non riconoscono alcuna legittimità, ma, in teoria, nel diritto liberale si dovrebbe essere perseguiti per quello che si fa e non per quello che si dice, si scrive, si pensa.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati che hanno sottoscritto il documento di denuncia dell’accanimento antianarchico nei tribunali. \r\n\r\nFreek Pride. Un ottobre di lotta\r\nPartecipatissimo il quinto Pride critico di Torino, svoltosi in contemporanea con l’incontro europeo che ha candidato Torino ad ospitare uno dei prossimi Euro Pride. 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Ciavarella è stato per anni giudice presso il tribunale minorile di Wilkes-Barre, Pennsylvania, ed era famoso per la durezza delle condanne inflitte. Il magistrato era a libro paga della compagnia che gestisce un carcere minorile privato nella contea di pertinenza del suo tribunale.\r\nCiavarella non è una mela marcia. Ciavarella è un perfetto rappresentante del sistema penale statunitense. La sua colpa, semmai, è stata di aver agito in maniera troppo sfacciata e di avere smascherato, con il suo agire, l'illusione di un sistema “duro ma giusto”.\r\nDa ormai trenta anni il sistema penale statunitense vede una sempre maggiore presenza dei privati nella gestione delle prigioni. Le compagnie vengono pagate “un tanto al detenuto” e, di conseguenza, hanno tutto l'interesse nel vedere un aumento della repressione.\r\nIl bestiale inasprimento delle pene per i piccoli reati, con pene per i recidivi che possono arrivare all'ergastolo, è stato solo l'ultimo atto di un processo che parte dlla “war on drugs” scatenata trent'anni fa per colpire le classi popolari in generale e i turbolenti ghetti neri in particolare.\r\nNel decennio 1998-2008 l'uso di oppiacei è aumentato del 34% e quello di cocaina del 27%, segno che la politica proibizionista è stata un totale fallimento, se l'obiettivo era la riduzione del consumo di sostanze proibite. Se invece lo scopo vero era la moltiplicazione dei meccanismi disciplinari e del mercato della coercizione allora siamo di fronte ad un totale successo. E' nato un gigantesco mercato per le società che gestiscono prigioni e centri di riabilitazione privati. Ci hanno lucrato soprattutto i gruppi religiosi, come Scientology e le varie congrezioni evangeliche.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Lorenzo autore di un articolo comparso sul penultimo numero di Umanità Nova.\r\n\r\nAscolta la chiacchierata\r\n2013 05 24 carceri usa lorcon","24 Maggio 2013","2018-10-17 22:59:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/carcere-200x110.jpg","Le delizie del sistema penale USA",1369419976,[620,621,622],"http://radioblackout.org/tag/carceri-private/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/war-on-drugs/",[624,625,626],"carceri private","Stati Uniti","war on drugs",{"post_content":628,"post_title":632},{"matched_tokens":629,"snippet":630,"value":631},[75],"un perfetto rappresentante del sistema \u003Cmark>penale\u003C/mark> statunitense. 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