","Kag di Pisogne sgomberato resiste nei feudi leghisti","post",1421328775,[54,55,56,57,58],"http://radioblackout.org/tag/feudi-leghisti/","http://radioblackout.org/tag/kag/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione-17-gennaio/","http://radioblackout.org/tag/pisogne/","http://radioblackout.org/tag/sgombero-val-camonica/",[24,15,28,17,26],{"post_content":61,"post_title":65,"tags":68},{"matched_tokens":62,"snippet":63,"value":64},[17],"con cui i ragazzi di \u003Cmark>Pisogne\u003C/mark> avevano difeso il loro posto","Una settimana fa avevamo raccontato la caparbietà con cui i ragazzi di \u003Cmark>Pisogne\u003C/mark> avevano difeso il loro posto dapprima con una Taz di 4 giorni di musica e cultura e poi rifiutandosi di sottostare ai capricci di un sindaco fascista in una zona che la Lega vorrebbe asoggettata al proprio pensiero unico, razzista e provinciale.\r\n\r\nLo sgombero è puntuialmente avvenuto, con tanto di spropositate forze del disordine a reprimere la richiesta di spazi liberati dei giovani non omologati delal val Camonica. 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La chiusura dello spazio sociale è stata infatti uno dei cavalli di battaglia della loro campagna elettorale, nonostante oggi abbiano anche il coraggio di fingere dispiacere dinanzi alle telecamere del giornalista di turno.\r\nLa manovra è certamente politica ed il piano così ben studiato da essere difficilmente attaccabile: 100.000 euro sono i soldi pubblici preventivati per riconvertire ed in parte ricostruire uno stabile totalmente inappropriato per ospitare i mezzi della protezione civile.\r\nDal primo gennaio è stata imposta la fine ad un percorso che manteneva un filo conduttore diretto con quello che era stato il C.A.G. (Centro Aggregazione Giovanile) di Pisogne e che ormai da venti anni era attivo sul territorio. Il Kapannone AutoGestito ha cercato di essere un punto di aggregazione e sostegno per associazioni, movimenti e collettivi, promuovendo eventi finalizzati a diffondere alternative alla cultura commerciale ed alla logica consumista del profitto. E’ stato creato un percorso di condivisione dei saperi che ha saputo valorizzare le nostre radici e ha cercato di collaborare per, ma soprattutto “con”, il territorio.\r\nPerciò nei primi giorni del 2015 si è organizzata una occupazione con iniziative culturali e interventi su vari argomenti anche in collaborazoine con realtà esterne alla val Camonica... e il territorio ha risposto degnamente a questa sorta di Taz: sono stati valutati nell'ordine del migliaio di presenze nei 4 gionri di attività che hanno dato la spinta per proseguire fino al 17 gennaio nell'occupazione dello stabile, cioè fino alla manifestazione indetta per le 15 di quel giorno... fino ad allora i volenterosi occupanti proporranno iniziative per e con il territorio.\r\nNe abbiamo parlato con Federico:\r\n2015.01.08-Federico_Pisogne","8 Gennaio 2015","2015-01-09 11:45:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_08-KAG_pisogne-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_08-KAG_pisogne-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_08-KAG_pisogne-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_08-KAG_pisogne-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_08-KAG_pisogne-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_08-KAG_pisogne.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","KAG di Pisogne: la val Camonica difende i suoi spazi",1420716539,[55,57,112,113],"http://radioblackout.org/tag/taz/","http://radioblackout.org/tag/val-camonica/",[15,17,20,22],{"post_content":116,"post_title":120,"tags":123},{"matched_tokens":117,"snippet":118,"value":119},[17],"gennaio 2015 il K.A.G. di \u003Cmark>Pisogne\u003C/mark> ha chiuso i battenti, vedendosi","Il primo gennaio 2015 il K.A.G. di \u003Cmark>Pisogne\u003C/mark> ha chiuso i battenti, vedendosi togliere la concessione comunale che dal 2009 aveva permesso la nascita di uno spazio sociale e culturale dove ogni persona ha avuto la possibilità di costruire percorsi dal basso e condivisi.\r\nNon è mai stata un segreto l’avversione politica che la giunta comunale di \u003Cmark>Pisogne\u003C/mark>, ed in particolare il neoeletto sindaco Invernici, prova nei confronti di questa realtà. 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Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]","21 Dicembre 2024","2024-12-21 16:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.","podcast",1734797138,[210],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[175],{"post_content":213},{"matched_tokens":214,"snippet":216,"value":217},[215],"bisognerà","ora sospeso dalle sue funzioni ,\u003Cmark>bisognerà\u003C/mark> attendere la Corte Costituzionale per","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. 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Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . 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La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]",[219],{"field":91,"matched_tokens":220,"snippet":216,"value":217},[215],578730020285972600,{"best_field_score":223,"best_field_weight":193,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":40,"score":224,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":83},"1108041007104","578730020285972593",{"document":226,"highlight":238,"highlights":243,"text_match":221,"text_match_info":246},{"comment_count":40,"id":227,"is_sticky":40,"permalink":228,"podcastfilter":229,"post_author":201,"post_content":230,"post_date":231,"post_excerpt":46,"post_id":227,"post_modified":232,"post_thumbnail":233,"post_title":234,"post_type":207,"sort_by_date":235,"tag_links":236,"tags":237},"94268","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-12-12-2024-limplosione-della-siria-e-le-mire-neottomane-di-erdogan-il-polisario-continua-la-sua-lotta-per-i-diritti-del-popolo-saharawi/",[152],"Bastioni di Orione ritorna sulla Siria con Murat Cinar giornalista turco che vive in Italia il quale ci restituisce la prospettiva turca sugli eventi siriani a partire dalla fine degli accordi di Astana tra Russia ,Iran e Turchia che avevano sancito la divisione delle sfere d'influenza in Siria. Ormai non si potrà piu' parlare della Siria come l'abbiamo conosciuta finora ,l'instabilità è divenuta l'unica certezza , tutta la zona che va dall'Iraq al Libano passando per la Siria si sta ridisegnando verso una configurazione che prevede Israele come unica potenza militarmente dominante. L'opzione laica panaraba incarnata dal partito bath nelle sue differenti declinazioni nazionali è evaporata ,l'insurrezione jihadista di stampo salafita che aveva prevalso fra le correnti sunnite si sta trasformando per opportunismo in una fratellaza musulmana subordinata alle proiezioni strategiche neottomane della Turchia . Erdogan ha mandato un chiaro messaggio a quelle potenze che vogliono ridefinire gli equilibri in Medio Oriente sulla sua influenza con cui bisognerà inevitabilmente fare i conti anche per non rischiare di rimanere tagliato fuori dal corridoio economico e infrastruturale Imec , corridoio tra India, Medio Oriente ed Europa, annunciato a settembre 2023, che come illustrato con tanto di cartelli da Netanyahu alle Nazione Unite prevede la cancellazione di Gaza dalla mappa geografica. I curdi rischiano di subire l'attacco delle milizie filo turche in particolare dell'Esercito Nazionale Siriano che sono lo strumento con cui Erdogan vuole realizzare il suo piano di creare una zona cuscinetto ai confini della Turchia e annientare l'entità curda ,il suo timore è che nel contesto della disintegrazione dello stato siriano si possa concretizzare un entità statale curda nel nord est della Siria.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-12122024-MURAT-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTorniamo a parlare della lotta per l'indipendenza del popolo saharawi con Mirca , compagna che ci racconta la sua esperienza di viaggio a Tindouf dove i rifugiati saharawi sono distribuiti in cinque accampamenti denominati wilaya , viaggio organizzato tramite la rappresentante in Italia del Polisario, Fatima Mahfud e la comunità di Sesto fiorentino. Ci viene restituita un vivace quadro delle condizioni di vita dei rifugiati ,sopratutto donne e bambini ,che nonostante le difficoltà non perdono la determinazione nella lotta e la certezza di ritornare nei propri territori occupati dal Marocco da cinquant' anni . Parliamo anche con Abdallah Salim responsabile del Polisario a Sesto fiorentino che ci parla del muro di divisione costruito dal Marocco nei territori occupati del Sahara occidentale ,lungo 2700 km e infestato da 9 milioni di mine ,molte italiane . Le condizioni dell'occupazione coloniale marocchina sono estremamente pesanti per la popolazione rimasta ,con sparizioni,torture in carcere ed arresti .La guerra è ripresa ad intermittenza mentre ormai la prospettiva del referendum ,non difesa dagli organismi internazionali ,è sfumata . Di fronte alla resistenza del Fronte Polisario il Marocco propone irricevibili progetti di autonomia all'interno dello stato marocchino , Spagna e Francia e Marocco hanno messo gli occhi sui ricchi giacimenti di fosfato e sulle concessioni per la pesca ,mentre la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha bocciato lo scorso 4 ottobre ancora una volta l'accordo commerciale tra Ue e Marocco del 2019 relativamente al territorio del Sahara Occidentale, fondamentalmente perché l’accordo e le sue integrazioni non rispettano il diritto all’autodeterminazione del popolo sahrawi, il cui parere non è stato acquisito.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-12120024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]","14 Dicembre 2024","2024-12-14 20:03:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/12/2024-L'IMPLOSIONE DELLA SIRIA E LE MIRE NEOTTOMANE DI ERDOGAN -IL POLISARIO CONTINUA LA SUA LOTTA PER I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI",1734206603,[210],[175],{"post_content":239},{"matched_tokens":240,"snippet":241,"value":242},[215],"sulla sua influenza con cui \u003Cmark>bisognerà\u003C/mark> inevitabilmente fare i conti anche","Bastioni di Orione ritorna sulla Siria con Murat Cinar giornalista turco che vive in Italia il quale ci restituisce la prospettiva turca sugli eventi siriani a partire dalla fine degli accordi di Astana tra Russia ,Iran e Turchia che avevano sancito la divisione delle sfere d'influenza in Siria. 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Accadeva a Genova (e non solo) negli anni '70. Ne abbiamo parlato con la Compagnia Teatro degli Zingari.\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/compagniateatrodeglizingari/\r\n\r\nE poi abbiamo parlato di antimilitarismo, perchè è sempre più urgente il tema della presenza nelle scuole dei militari. Si sta normalizzando il loro ingresso laddove bisognerebbe invece parlarne in modo critico, dove bisognerebbe portare idee contrarie alla guerra, ai nazionalismi, alle gerarchie e al patriarcato.\r\n\r\nPer questo abbiamo sentito Fausto Pascali per l'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/OsservatorioNOMS\r\n\r\n ","15 Aprile 2023","2023-04-15 15:57:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/zapa296-200x110.jpg","Metix Flow - 14 aprile 2023",1681574253,[],[],{"post_content":262},{"matched_tokens":263,"snippet":265,"value":266},[264],"bisogne","normalizzando il loro ingresso laddove \u003Cmark>bisogne\u003C/mark>rebbe invece parlarne in modo critico,","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/metix-flow-14-aprile-2023.mp3\"][/audio]\r\n\r\nStorie di bande ribelli, rapinator+ di banche per le quali i soldi non erano l'obiettivo principale. Accadeva a Genova (e non solo) negli anni '70. 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Dario infatti ci accompagnerà nel mondo delle condizioni di salute dei lavoratori con delle pillole di approfondimento a cadenza mensile su questo tema. In questa puntata invece ci ha presentato il libro frutto delle sue inchieste \"Digitalizzazione industriale\" edito da FrancoAngeli e disponibile in tutte le librerie e a prezzo cadmierato presso l'infoshop \"Senza Pazienza\" Via degli Artisti 13/a Torino. Di seguito il testo di descrizione dei contenuti di questo prezioso testo che ci ha presentato il nostro ospite:\r\n\r\n\"Negli ultimi anni - e fra i pilastri della progettazione sociale postpandemica - la tecnologia digitale è assurta a nuovo vettore di trasformazione dei sistemi produttivi. Contemporaneamente, il dibattito mediatico sulla digitalizzazione industriale - pur non nascondendo le contraddizioni sulla tenuta occupazionale - tende a tracciare scenari rassicuranti rispetto alla futura qualità del lavoro. In questa cornice la tecnologia viene generalmente intesa come di per sé foriera di emancipazione, mentre rimane opaco il ruolo che i diversi interessi socioeconomici ricoprono nel direzionarne gli sviluppi. La ricerca esposta nel volume, condotta attraverso la partecipazione attiva di lavoratori e delegati sindacali, mette in luce le condizioni di chi quotidianamente opera nei processi 4.0. L'indagine si è mossa all'interno di otto aziende suddivise in sei settori produttivi: agroalimentare, metalmeccanico, della ceramica, biomedicale, logistico, bancario. Da un approccio multi-strumento e interdisciplinare risulta un questionario d'inchiesta che ha visto coinvolti più di mille lavoratori e lavoratrici e che ha analizzato le condizioni di lavoro da diversi punti di vista: intensificazione e standardizzazione; spazio di decisionalità; rapporto di autodeterminazione uomo/macchina e controllo aziendale; relazioni socio-organizzative; insicurezza del lavoro; soddisfazione del lavoro; rapporto fra lavoro e salute. Particolare risalto si è inoltre dato ai principali effetti sulla salute: rischio stress-lavoro correlato, salute mentale, disturbi muscolo-scheletrici. La direzione dello sviluppo tecnologico sembra proiettare i lavoratori verso una produzione estremamente intensificata, escludendoli da forme efficaci di controllo decisionale. Inoltre, nel complesso del rapporto lavoro-salute, emerge una condizione fortemente a rischio e una narrazione consapevole degli effetti negativi che intercorrono al suo interno. Bisognerebbe dunque chiedersi se le attuali politiche di digitalizzazione industriale stiano veramente tracciando un reale orizzonte di benessere collettivo o stiano invece volgendo verso un inasprimento delle condizioni di lavoro. \"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/F_m_30_11_Dario-Fontana-sul-libro-digitalizzazione-industriale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Carlo del SiCobas di Piacenza, che ci ha sì raccontato l'importante giornata di lotta che si è svolta a livello planetario contro il colosso dell'e-commerce Amazon \"Make Amazon pay\", svoltasi durante il giorno del black friday di venerdì 26 Novembre, ma aiutandoci a tracciare un quadro di quello che è il rapporto tra questa mega azienda e i sindacati.\r\n\r\nNon a caso con questi ultimi, nella fattispecie CGIL, CISL e UIL, è riuscita a strappare la notte prima dello sciopero (a cui anche queste sigle confederali avevano inizialmente aderito) un accordo che ha sortito l'effetto di far rientrare le mobilitazioni, ma non quello di migliorare effettivamente le condizioni di lavoro e contrattuali dell'enorme flotta di fattorini che Amazon impiega direttamente o in appalto. Il sindacato di base SiCobas, ha invece organizzato una mobilitazione nazionale davanti all'hub di Castel San Giovanni (Piacenza) per ribadire le condotte anti-sindacali dell'azienda, quali l'allontanamento di lavoratori iscritti a sindacati di base, la mancata regolarizzazione della gran parte di personale, che continua a restare precario, gli eccessivi carichi di lavoro ecc... Ma sentiamo dalla diretta voce di chi ha coordinato questa giornata di lotta e di blocco vero e proprio dei cancelli dell'impianto i contenuti di questa protesta sia nazionale che internazionale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/F_m_30_11_Sciopero-fattorini-black-friday-SiCobas-Piacenza.mp3\"][/audio]","2 Dicembre 2021","2021-12-02 10:54:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/make-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 30/11/2021",1638442480,[],[],{"post_content":286},{"matched_tokens":287,"snippet":289,"value":290},[288],"Bisogne","che intercorrono al suo interno. \u003Cmark>Bisogne\u003C/mark>rebbe dunque chiedersi se le attuali","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Dario Fontana, ricercatore universitario, nonchè new entry nella redazione di Frittura mista alias Radio fabbrica. 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Abbiamo scoperto che gli ospedali, le RSA e i mattatoi sono spesso centri di contagio e che una malattia qualificata come super contagiosa in realtà era in giro da dicembre e forse ha avuto bisogno di qualcosa che non attiene alla storia del virus per essere innescata nelle proporzioni drammatiche che abbiamo visto. Bisognerà studiare ancora molto ma soprattutto bisognerà rimettere al centro ragioni che gridano contro la ragione economica totalizzante.\r\n\r\nAbbiamo chiuso per sei settimane le nostre trasmissioni con le puntate sulla storia del sistema sanitario italiano di Maurizio Pincetti, 36 anni di attività, prima in medicina generale e poi come medico endocrinologo, si occupa dal 1987 di qualità e rischio delle cure con attività di ricerca e responsabilità ospedaliera oltre che partecipazione agli organi direttivi della Società Scientifica che si occupa di qualità dell'assistenza ospedaliera. Oggi Pincetti occuperà gran parte della trasmissione con la puntata finale, per chiudere il suo discorso riguardando tutto dal punto di vista della pandemia e restituirci i suoi 44 punti, che si traducono poi in altrettante fragilità del nostro sistema sanitario, ma più sin generale del nostro modello sociale, economico e politico, di fronte a un fatto sociale totale come è una pandemia. \r\n\r\nChiuderà la puntata il report di Gianluca, che oggi si trova in Val di Susa, dove il movimento No Tav ha lanciato una nuova fase di lotta contro l'allargamento del cantiere di Chiomonte.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Voci-22-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","23 Giugno 2020","2020-06-25 12:17:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Unknown-1-200x110.jpeg","L'epidemia recede, il TAV avanza (poco), la Valle resiste - Voci dall’Antropocene - #28",1592938894,[307],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[173],{"post_content":310},{"matched_tokens":311,"snippet":313,"value":314},[312],"Bisognerà","proporzioni drammatiche che abbiamo visto. \u003Cmark>Bisognerà\u003C/mark> studiare ancora molto ma soprattutto","Siamo da settimane in una fase discendente della pandemia, dove abbiamo capito che il virus per una serie di ragioni è cambiato nel senso che ha spiegato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto Mario Negri che rimane uno dei fari, a mio avviso, in materia di farmaco vigilanza e vaccino vigilanza.\r\n\r\nSecondo il giudizio di quest’ultimo, infatti, “non bisogna confondere il numero di tamponi” positivi “con l’andamento dell’epidemia”: i nuovi casi di positività avrebbero infatti una carica virale molto bassa, e quindi “non contagiosa”. “Li chiamiamo contagi” ha aggiunto “ma sono persone positive al tampone; le autorità sanitarie e politiche devono qualificare le nuove positività, o consentire ai laboratori di farlo, spiegando alla gente che una positività inferiore alle centomila copie di Rna non è contagiosa”.\r\n\r\nMa restano tanti gli interrogativi aperti intorno all’andamento della pandemia, dall’estrema disomogeneità della diffusione, della letalità, dell’impatto a seconda delle differenze specifiche nei sitemi sanitari o nelle condizioni sociali, ambientali, abitative. Abbiamo scoperto che gli ospedali, le RSA e i mattatoi sono spesso centri di contagio e che una malattia qualificata come super contagiosa in realtà era in giro da dicembre e forse ha avuto bisogno di qualcosa che non attiene alla storia del virus per essere innescata nelle proporzioni drammatiche che abbiamo visto. \u003Cmark>Bisognerà\u003C/mark> studiare ancora molto ma soprattutto \u003Cmark>bisognerà\u003C/mark> rimettere al centro ragioni che gridano contro la ragione economica totalizzante.\r\n\r\nAbbiamo chiuso per sei settimane le nostre trasmissioni con le puntate sulla storia del sistema sanitario italiano di Maurizio Pincetti, 36 anni di attività, prima in medicina generale e poi come medico endocrinologo, si occupa dal 1987 di qualità e rischio delle cure con attività di ricerca e responsabilità ospedaliera oltre che partecipazione agli organi direttivi della Società Scientifica che si occupa di qualità dell'assistenza ospedaliera. Oggi Pincetti occuperà gran parte della trasmissione con la puntata finale, per chiudere il suo discorso riguardando tutto dal punto di vista della pandemia e restituirci i suoi 44 punti, che si traducono poi in altrettante fragilità del nostro sistema sanitario, ma più sin generale del nostro modello sociale, economico e politico, di fronte a un fatto sociale totale come è una pandemia. \r\n\r\nChiuderà la puntata il report di Gianluca, che oggi si trova in Val di Susa, dove il movimento No Tav ha lanciato una nuova fase di lotta contro l'allargamento del cantiere di Chiomonte.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Voci-22-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[316],{"field":91,"matched_tokens":317,"snippet":313,"value":314},[312],{"best_field_score":223,"best_field_weight":193,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":40,"score":224,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":83},{"document":320,"highlight":335,"highlights":340,"text_match":221,"text_match_info":343},{"comment_count":40,"id":321,"is_sticky":40,"permalink":322,"podcastfilter":323,"post_author":324,"post_content":325,"post_date":326,"post_excerpt":46,"post_id":321,"post_modified":327,"post_thumbnail":328,"post_title":329,"post_type":207,"sort_by_date":330,"tag_links":331,"tags":333},"58012","http://radioblackout.org/podcast/cronache-dellinterregno-episodio-6-incubazione-del-salto-tecnologico/",[164],"cattivipensieri","“Sempre nella vita c'è qualcosa che è in procinto di perire. Ciò che perisce non vuole però semplicemente morire, ma lotta per la propria sopravvivenza, difende la sua causa persa. Nella vita nasce altresì sempre qualche cosa di nuovo. Ma ciò che si desta alla vita non viene semplicemente al mondo: ferisce e grida e afferma il proprio diritto a vivere.” B. Brecht\r\n\r\n\"Nella scorsa puntata delle Cronache dell'Interregno abbiamo abbordato le caratteristiche della fase attuale dal lato di quel “qualcosa che è in procinto di morire”, riferendoci ad un doppio problema di sottoinvestimento e di flessione della produttività emerso dalla crisi del 2008 in poi. Oggi passiamo a “ciò che ferisce e grida e afferma il proprio diritto a vivere\"\r\n\r\n\"Al giorno d'oggi, e in particolare nel caso di piattaforme come Deliveroo, Amazon etc., le nuove forme di organizzazione del lavoro si rivelano, nella configurazione attuale, ancora funzionali al sottoinvestimento a livello del processo di lavoro, o quantomeno di taluni suoi segmenti. Da qui, per tenersi ai casi citati, la proliferazione di corrieri in bicicletta nelle città, e di camion mezzi vuoti sulle autostrade. Ma proviamo per un istante a immaginare cicli produttivi strutturati da monte a valle da questi nuovi dispositivi tecnologici e organizzativi, nell'ambito della produzione di mezzi di produzione come in quello della produzione dei mezzi di sussistenza, in città come alla campagna. Tanto basta per prendere la misura di quanta strada debba ancora percorrere il capitale per avviare realmente, se non completare, la sua possibile ristrutturazione. Fino a che le capacità reali di investimento nel processo di produzione e i nuovi margini di incremento della produttività resteranno il monopolio del vertice nella gerarchia delle imprese, l'innovazione tecnologica continuerà a favorire maggiormente l'estrazione del plusvalore assoluto piuttosto che quella del plusvalore relativo. Per invertire la tendenza, bisognerà che una immensa crisi rimescoli le carte nella competizione inter-capitalistica a tutti livelli, e crei lo “spazio vitale” per una ripresa degli investimenti.\"\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/cronaca-6-def.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta gli episodi precedenti qui\r\n\r\nPer impressioni, quesiti e critiche in merito a questo ciclo di approfondimenti: interregno@canaglie.org\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------","10 Marzo 2020","2020-07-13 23:40:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/VA_PC_2007BP3951-200x110.jpg","CRONACHE DELL’INTERREGNO – EPISODIO 6 – Incubazione del salto tecnologico",1583844798,[332],"http://radioblackout.org/tag/cronache-dellinterregno/",[334],"Cronache dell'Interregno",{"post_content":336},{"matched_tokens":337,"snippet":338,"value":339},[215],"relativo. 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