","Clown Army: workshop a Torino 17-18-19 maggio","post",1715941864,[58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/clownarmy/","http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/",[62,63,64],"#clownarmy","antimilitarismo","militarizzazione",{"post_content":66},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"plotone","un workshop di Clown Army, \u003Cmark>plotone\u003C/mark> di clown militari. Questa pratica,","Questo fine settimana si terrà a Manituana, laboratorio culturale autogestito in largo Vitale 113 (To) un workshop di Clown Army, \u003Cmark>plotone\u003C/mark> di clown militari. Questa pratica, utilizzata in situazioni di piazza (manifestazioni, presidi, iniziative...) colpisce con leggerezza e ilarità la componente repressiva del conflitto sociale, mettendo in risalto le sue contraddizioni e assurdità che si vorrebbero nascondere dietro a delle divise. Le Clown Army del mondo sono nate nei primi anni duemila, animate tutte da uno spirito profondamente anti-militarista, indossando il naso rosso e imbracciando manganelli di plastica leggera, per reagire artisticamente ai problemi sociali che ci circondano. Nel workshop di questo fine settimana, attraverso l'arte del gioco, si vuole arrivare a denunciare la presenza militare e la visione securitaria che s'impone sempre di più in città e scoprire lu clown come strumento di contestazione collettiva. Quali sono le relazioni di potere che ci circondano? Che strategie di autodifesa scegliamo? E se bastasse un naso rosso?\r\nNe parliamo ai microfoni di radio blackout con Marti, che è parte dell'organizzazione del workshop:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Clownarmy-1.mp3\"][/audio]",[72],{"field":73,"matched_tokens":74,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],578730054645711000,{"best_field_score":77,"best_field_weight":78,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":79,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":11},"1108057784320",14,"578730054645710961",{"document":81,"highlight":108,"highlights":113,"text_match":75,"text_match_info":116},{"cat_link":82,"category":83,"comment_count":44,"id":84,"is_sticky":44,"permalink":85,"post_author":47,"post_content":86,"post_date":87,"post_excerpt":50,"post_id":84,"post_modified":88,"post_thumbnail":89,"post_thumbnail_html":90,"post_title":91,"post_type":55,"sort_by_date":92,"tag_links":93,"tags":101},[41],[43],"77922","http://radioblackout.org/2022/11/4-novembre-giornata-dei-disertori/","Venerdì 4 novembre si terranno iniziative antimilitariste di contrasto alla retorica patriottica ed alle cerimonie militari che ogni anno caratterizzano la “festa delle forze armate.\r\nQuest’anno, segnato dall’impegno del governo a fianco del fronte NATO, l’appuntamento acquisisce un’importanza ancora maggiore.\r\nDalle trincee della grande guerra sino alla Russia e all’Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per difendere gli interessi imperiali di uno stato.\r\nDurante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti finirono la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione. Ogni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro. \r\nIn memoria dei disertori, dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia come in Ucraina il 4 novembre sarà giornata di lotta per la cancellazione di tutte le frontiere, per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero.\r\n\r\nA Torino l’appuntamento è in via Garibaldi angolo piazza Castello alle 17 per contestare la cerimonia militare in piazza Castello.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-01-federico-4-nov.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","1 Novembre 2022","2022-11-01 15:03:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-26-manif-4-nov-verdeblu-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-26-manif-4-nov-verdeblu-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-26-manif-4-nov-verdeblu-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-26-manif-4-nov-verdeblu-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-26-manif-4-nov-verdeblu-768x1087.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-26-manif-4-nov-verdeblu-1086x1536.jpg 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-26-manif-4-nov-verdeblu.jpg 1169w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","4 novembre. 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Emilio, come tant* altr* negli ultimi tre anni si è speso per rendere meno difficile l’attraversamento del confine ai migranti senza documenti in viaggio verso la Francia e il nord Europa.\r\nUn confine quasi invisibile per turisti e viaggiatori con le “carte in regola” è diventato una barriera fatta di neve, gendarmi che inseguono, picchiano e respingono: una violenza intollerabile, contro la quale si battono quelli come Emilio. Negli ultimi anni cinque migranti sono morti nel tentativo di passare la montagna: sarebbero stati molti di più senza i solidali, che hanno occupato due locali per trasformarli in rifugi e si sono messi mezzo per inceppare la macchina dei respingimenti. La manifestazione per la quale è stato arrestato Emilio era una risposta allo sgombero del rifugio autogestito ChezOulx avvenuto nella scorsa primavera.\r\nDopo una decina di giorni nel carcere delle Vallette Emilio è stato messo ai domiciliari in attesa dell’udienza del 29 settembre in cui verrà esaminata la richiesta di estradizione.\r\nDal giorno del suo arresto ci sono state numerose iniziative di sostegno: presidi e saluti dal pratone dietro le Vallette, una fiaccolata per le strade di Bussoleno.\r\nMercoledì 29 alle 9 al tribunale di Torino ci sarà un presidio solidale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Nicoletta Dosio, che ieri era a sua volta in tribunale per la seconda udienza del processo in cui è accusata di oltre duecento “evasioni” dalle restrizioni crescenti che le sono state imposte dai giudici e che lei, orgogliosamente, rivendica. Il 22 novembre ci sarà la sentenza per le evasioni.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021-09-28-nicoletta-emilio-frontiere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","28 Settembre 2021","2021-09-28 14:27:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/emilio-zerocalc-e1632832034899-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"218\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/emilio-zerocalc-218x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Emilio e la lotta alle frontiere",1632839033,[131,132,133,134,135,136,137,138,139,140],"http://radioblackout.org/tag/arresto-emilio-scalzo/","http://radioblackout.org/tag/emilio-scalzo/","http://radioblackout.org/tag/evasioni/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/no-border/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/respingimenti-alla-frontiera/","http://radioblackout.org/tag/rotta-alpina/",[142,143,144,145,146,147,148,149,150,151],"arresto emilio scalzo","emilio scalzo","evasioni","francia","frontiere","migranti","no border","no tav","respingimenti alla frontiera","rotta alpina",{"post_content":153},{"matched_tokens":154,"snippet":156,"value":157},[155],"pratone","sostegno: presidi e saluti dal \u003Cmark>pratone\u003C/mark> dietro le Vallette, una fiaccolata","Emilio Scalzo, attivista No Tav e No Border è stato arrestato in seguito ad un mandato di cattura internazionale emanato dalle autorità francesi, con l’accusa di aver ferito un gendarme durante una manifestazione transfrontaliera svoltasi lo scorso maggio. 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di Paska accusato di resistenza e lesioni aggravate nei confronti dei suoi carcerieri durante una traduzione.\r\n\r\nDue spintoni dati a dei secondini sono stati la reazione al trattamento riservato in più occasioni fatto di insulti, pugni e calci.\r\n\r\nNulla ci sorprende, soprattutto per il carcere di La Spezia che vanta 5 morti e vari pestaggi nel 2019.\r\n\r\nDomenica 9 febbraio si svolgerà un presidio di solidarietà, nei confronti di Paska e di tutt* i/le detenut*, alle ore 14 al pratone antistante il carcere delle Vallette.\r\n\r\nAbbiamo sentito una Compagna di Torino per approfondire l'argomento.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/Paska-libero.mp3\"][/audio]","7 Febbraio 2020","2020-02-07 12:12:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/7b5b7cc3e0da3419ee44d0f3babb871b-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" 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allo stabilimento chiedendo il rispetto degli accordi siglati lo scorso mese. A differenza delle giornate passate però oggi il clima sembra essere più temperato poiché sembra che finalmente si stiano riaprendo i tavoli di discussione con le aziende dopo i blocchi e gli scontri dell'ultima settimana.\r\n\r\nSoltanto ieri infatti era stata bloccata da oltre un centinaio di operai la provinciale, con la polizia a \"protezione\" dello stabilimento che ha cercato a più riprese di sgomberare i manifestanti, per nulla intimoriti da freddo e neve.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl tono degli scontri si è acceso nel corso della mattinata, diverse cariche di alleggerimento, con ogni camion che veniva letteralmente scortato da un plotone di poliziotti dei reparti mobili.\r\n\r\nI manifestanti riferiscono anche di un ferito e di tre persone fermate e accompagnate in Questura, poi rilasciate con una denuncia per \"blocco stradale\", provvedimento probabilmente suggerito dal decreto sicurezza di Salvini.\r\n\r\nAnche la giornata di mercoledì era balzata agli onori della cronaca\r\nNella mattinata \"Durante le cariche contro i lavoratori – racconta il sindacato SiCobas fornendo anche un video che riprende l'accaduto – le forze di polizia sono state coadiuvate dal servizio d'ordine di Italpizza, che ha perfino partecipato all'arresto di una lavoratrice e di suo marito, malmenati e portati poi in questura in stato di fermo\".\r\nI due sono poi stati rilasciati e hanno ripreso il picchetto, dopo che gli stessi manifestanti si erano spostati da strada Gherbella fin sotto la Questura.\r\n\r\n\r\n\r\nNel pomeriggio ha poi avuto luogo una contro-manifestazione, con un centinaio di lavoratori che sono usciti nel cortile per protestare contro i picchetti che stanno causando il fermo della produzione dalle 17 di lunedì, scandendo a loro volta slogan contro i Si Cobas. Un gesto che ha ricevuto il plauso della direzione aziendale e, viceversa, che è stato stigmatizzato dagli autonomi come una \"messinscena a beneficio della stampa fosse organizzata dall'azienda insieme alla Uil, sotto la minaccia di essere lasciati a casa\".\r\n\r\nIl racconto della lotta dei lavoratori dell'Italpizza dalla voce di una diretta interessata.\r\n\r\nitalpizza gennaio\r\n\r\nGli accordi sopracitati prevedevano il reintegro di alcuni lavoratori allontanati dall'azienda una volta appreso della loro adesione al sindacato SiCobas, e la promessa di un contratto coerente con le proprie mansioni.\r\n\r\nGià a dicembre avevamo raccontato l'inizio di questa lotta, che sembrava aver strappato all'azienda quanto richiesto, e invece il 20 gennaio, data ultima per tener fede agli impegni presi, è arrivato e dei cambiamenti concordati ancora non c'è traccia.\r\n\r\nitalpizza gennaio\r\n\r\n \r\n\r\nLe lavoratrici e i lavoratori ingiustamente licenziati, in effetti, sono stati richiamati a lavorare il 14 gennaio, dopo un silenzio di quasi un mese da parte dell’azienda, ma “non al nostro posto di lavoro - racconta una delle lavoratrici in presidio - ci hanno messo a pulire, cioè in punizione. Ci hanno messo a pulire, noi tutti quanti a pulire sul tetto che è alto 20 metri senza protezioni senza delle cinture senza niente, senza sicurezza, ci hanno messo a pulire anche un vetro davanti all’Italpizza senza scale senza niente, ci hanno dato solo degli stracci con i manici allungabili. Ci hanno messo a pulire, scusate, della merda, che non è stata mai pulita, è da anni che lavoro qua e non ho mai visto nessuno pulire lì. Ci siamo rifiutati di pulire i cessi e loro hanno detto che manderanno delle lettere di richiamo. Noi gli accordi li abbiamo rispettati. Fino al 20 abbiamo fatto tutto. Noi lo abbiamo rispettato, loro no.\"","25 Gennaio 2019","2019-01-25 22:39:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/italpizza-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"165\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/italpizza-300x165.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/italpizza-300x165.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/italpizza-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/italpizza.jpg 316w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Italpizza: le lotte dei lavoratori e le bufale dell'azienda",1548432476,[216,217,218,219],"http://radioblackout.org/tag/blocco-stradale/","http://radioblackout.org/tag/cariche/","http://radioblackout.org/tag/italpizza/","http://radioblackout.org/tag/mobbing/",[221,222,223,224],"blocco stradale","cariche","italpizza","mobbing",{"post_content":226},{"matched_tokens":227,"snippet":228,"value":229},[68],"veniva letteralmente scortato da un \u003Cmark>plotone\u003C/mark> di poliziotti dei reparti mobili.\r","Proseguono ormai da lunedì i presidi all'Italpizza di Modena.\r\n\r\nAnche questa mattina una trentina di manifestanti tra lavoratori e solidali si sono posizionati davanti allo stabilimento chiedendo il rispetto degli accordi siglati lo scorso mese. A differenza delle giornate passate però oggi il clima sembra essere più temperato poiché sembra che finalmente si stiano riaprendo i tavoli di discussione con le aziende dopo i blocchi e gli scontri dell'ultima settimana.\r\n\r\nSoltanto ieri infatti era stata bloccata da oltre un centinaio di operai la provinciale, con la polizia a \"protezione\" dello stabilimento che ha cercato a più riprese di sgomberare i manifestanti, per nulla intimoriti da freddo e neve.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl tono degli scontri si è acceso nel corso della mattinata, diverse cariche di alleggerimento, con ogni camion che veniva letteralmente scortato da un \u003Cmark>plotone\u003C/mark> di poliziotti dei reparti mobili.\r\n\r\nI manifestanti riferiscono anche di un ferito e di tre persone fermate e accompagnate in Questura, poi rilasciate con una denuncia per \"blocco stradale\", provvedimento probabilmente suggerito dal decreto sicurezza di Salvini.\r\n\r\nAnche la giornata di mercoledì era balzata agli onori della cronaca\r\nNella mattinata \"Durante le cariche contro i lavoratori – racconta il sindacato SiCobas fornendo anche un video che riprende l'accaduto – le forze di polizia sono state coadiuvate dal servizio d'ordine di Italpizza, che ha perfino partecipato all'arresto di una lavoratrice e di suo marito, malmenati e portati poi in questura in stato di fermo\".\r\nI due sono poi stati rilasciati e hanno ripreso il picchetto, dopo che gli stessi manifestanti si erano spostati da strada Gherbella fin sotto la Questura.\r\n\r\n\r\n\r\nNel pomeriggio ha poi avuto luogo una contro-manifestazione, con un centinaio di lavoratori che sono usciti nel cortile per protestare contro i picchetti che stanno causando il fermo della produzione dalle 17 di lunedì, scandendo a loro volta slogan contro i Si Cobas. Un gesto che ha ricevuto il plauso della direzione aziendale e, viceversa, che è stato stigmatizzato dagli autonomi come una \"messinscena a beneficio della stampa fosse organizzata dall'azienda insieme alla Uil, sotto la minaccia di essere lasciati a casa\".\r\n\r\nIl racconto della lotta dei lavoratori dell'Italpizza dalla voce di una diretta interessata.\r\n\r\nitalpizza gennaio\r\n\r\nGli accordi sopracitati prevedevano il reintegro di alcuni lavoratori allontanati dall'azienda una volta appreso della loro adesione al sindacato SiCobas, e la promessa di un contratto coerente con le proprie mansioni.\r\n\r\nGià a dicembre avevamo raccontato l'inizio di questa lotta, che sembrava aver strappato all'azienda quanto richiesto, e invece il 20 gennaio, data ultima per tener fede agli impegni presi, è arrivato e dei cambiamenti concordati ancora non c'è traccia.\r\n\r\nitalpizza gennaio\r\n\r\n \r\n\r\nLe lavoratrici e i lavoratori ingiustamente licenziati, in effetti, sono stati richiamati a lavorare il 14 gennaio, dopo un silenzio di quasi un mese da parte dell’azienda, ma “non al nostro posto di lavoro - racconta una delle lavoratrici in presidio - ci hanno messo a pulire, cioè in punizione. Ci hanno messo a pulire, noi tutti quanti a pulire sul tetto che è alto 20 metri senza protezioni senza delle cinture senza niente, senza sicurezza, ci hanno messo a pulire anche un vetro davanti all’Italpizza senza scale senza niente, ci hanno dato solo degli stracci con i manici allungabili. Ci hanno messo a pulire, scusate, della merda, che non è stata mai pulita, è da anni che lavoro qua e non ho mai visto nessuno pulire lì. Ci siamo rifiutati di pulire i cessi e loro hanno detto che manderanno delle lettere di richiamo. Noi gli accordi li abbiamo rispettati. Fino al 20 abbiamo fatto tutto. Noi lo abbiamo rispettato, loro no.\"",[231],{"field":73,"matched_tokens":232,"snippet":228,"value":229},[68],{"best_field_score":77,"best_field_weight":78,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":79,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":11},{"document":235,"highlight":259,"highlights":264,"text_match":75,"text_match_info":267},{"cat_link":236,"category":237,"comment_count":44,"id":238,"is_sticky":44,"permalink":239,"post_author":47,"post_content":240,"post_date":241,"post_excerpt":50,"post_id":238,"post_modified":242,"post_thumbnail":243,"post_thumbnail_html":244,"post_title":245,"post_type":55,"sort_by_date":246,"tag_links":247,"tags":254},[41],[43],"38413","http://radioblackout.org/2016/11/foodora-lazienda-generosamente-rilancia-sul-cottimo/","Una surreale convocazione per proporre alcune migliorie al contratto dei cottimisti di foodora, la nota applicazione utilizzata per farsi recapitare i pasti a casa da ristoranti che entrata nell'occhio del ciclone perché il livello di sfruttamento messo in campo è riuscito a sopportare anche la sopportazione (ben resistente) di chi alle mostruosità della contemporaneità guarda sempre con un certo ottimismo e una buona dose di paternalismo (da Gramellini al minsitro Poletti sino alla Littizzetto). Gli ispettori del ministro sono infine arrivati, senza conseguire alcun risultato (giacché dette mostruosità sono spesso a norma di legge) e il management ha disertato l'incontro con la commissione lavoro del comune di Torino. Ieri si è dunque svolto questa sorta di incontro a porte chiuse (a inviti) in cui management, quadri alti e medi, hanno spiegato ai biker convocati (quelli in possesso del vecchio contratto) il nuovo e generoso corso di foodora che si sostanzia poi in un aumento della retribuzione per consegna di meno di un euro (al netto siamo passati da 2,70 euro a 3,60 circa). E' interessante notare che l'azienda ha 'presentato le migliorie come qualcosa correlato alla crescita di fodera e non certo in relazione con la lotta sulla cui portata si è sempre minimizzato.\r\n\r\nVi invitiamo ad ascoltare la chiacchierata con Marco, uno dei lavoratori che si è ribellato a questo genere di sfruttamento che ci offre un ricco report dell'incontro (niente affatto liscio per la direzione) tenuto al centro congressi di via Nino Costa 9, dove i lavoratori si sono trovati davanti a controlli e perquisizioni al cospetto di un plotone della celere e la immancabile digos torinese.\r\n\r\nfoodora-marco","3 Novembre 2016","2016-11-05 11:43:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/foodora-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/foodora-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/foodora-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/foodora-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/foodora.jpg 860w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Foodora: l'azienda generosamente rilancia sul cottimo",1478204173,[248,249,250,251,252,253],"http://radioblackout.org/tag/capitale/","http://radioblackout.org/tag/cottimo/","http://radioblackout.org/tag/foodora/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lotta-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/",[255,256,21,257,29,258],"capitale","cottimo","lavoro","sfruttamento",{"post_content":260},{"matched_tokens":261,"snippet":262,"value":263},[68],"perquisizioni al cospetto di un \u003Cmark>plotone\u003C/mark> della celere e la immancabile","Una surreale convocazione per proporre alcune migliorie al contratto dei cottimisti di foodora, la nota applicazione utilizzata per farsi recapitare i pasti a casa da ristoranti che entrata nell'occhio del ciclone perché il livello di sfruttamento messo in campo è riuscito a sopportare anche la sopportazione (ben resistente) di chi alle mostruosità della contemporaneità guarda sempre con un certo ottimismo e una buona dose di paternalismo (da Gramellini al minsitro Poletti sino alla Littizzetto). 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C. Platone scrisse l’opera “I dialoghi” in cui immagina che nel 421 a. C. Solone avesse compiuto un viaggio in Egitto. I sacerdoti egizi gli raccontarono che 9000 anni prima esisteva al di là delle colonne d’Ercole una grande isola chiamata Atlantide con uno splendido e potente regno che fu inghiottito dall’oceano in uno solo giorno e una sola notte. Da allora furono scritte milioni di pagine per dimostrare che Atlantide esistette davvero e altrettante per dimostrare che era solo un mito. I fautori della reale esistenza a loro volta si dividono sull’esatta collocazione, dall’oceano Atlantico (in linea con Platone) a Creta, la Sardegna, il mar Baltico, il Sahara e tante altre. Poi arrivarono le opere di fantasia, e Atlantide fece la sua apparizione in romanzi, film e fumetti. Nel 1919 lo scrittore francese Pierre Benoit scrive “L’Atlantide” che diventa un best-seller. Il tenente André de Saint-Avit racconta in prima persona il suo viaggio insieme al capitano François Morhange nella ragione desertica dell’Hoggar. Qui trova una città antichissima dove tre uomini passano indolentemente il tempo discutendo di politica e filosofia, giocando a carte e ubriacandosi. Sono il professor Le Mesge, il reverendo Spardek e il conte Bielowsky. In una sala di marmo rosso ci sono delle nicchie che ospitano statue di in oricalco, ognuna con un nome, una data di nascita e una di morte. Le Mesge spiega all’inorridito Saint-Avit che si tratta di uomini di diverse nazioni che sono arrivati in quel luogo, si sono innamorati di Antinea, ultima regina di Atlantide, che dopo pochi mesi si è stancata ed essi si sono suicidati perché “chi la in incontra dimentica tutto, famiglia patria, onore”. Lo stesso Le Mesge racconta che Atlantide si trovava al centro del Sahara che allora era un mare, ma un giorno le acque si ritirarono e la splendida città si trovò circondata dalla sabbia come si trova ora. Finalmente Saint-Avit incontra la misteriosa regina, affiancata dalle sue quattro ancelle con il suo ghepardo. Antinea vuole vendicare le antiche regine e principesse come Cleopatra, Didone, Medea e Arianna, che furono tradite e deluse dagli altezzosi uomini giunti dall’Europa. Antinea vuole Morhange che, primo tra tutti, la respinge, e allora lei induce Saint-Avit a ucciderlo. Dopo l’omicidio Saint-Avit riesce a fuggire aiutato dall’ancella Tanit-Zerga, che muore durante la traversata del deserto, e a raggiungere Tombouctou. L’inchiesta sulla morte di Morhange non conclude nulla e il tenente riprende servizio. Qui finisce il suo racconto. Ma da allora (come aveva detto Le Mesge) non è più riuscito dimenticare Antinea, e un giorno decide di ripartire per tornare da lei pur sapendo che il suo destino è la nicchia nella sala di marmo rosso. Antinea apparve nel cinema otto volte, di cui una in parodia con “Totò sceicco” del 1950. L’antica e misteriosa regina era un tema ricorrente della narrativa avventurosa dell’epoca, tra le tante c’è La, regina e sacerdotessa del regno di Opar, nascosto nel folto della jungla africana, che apparve in cinque romanzi di Tarzan tra il 1913 e il 1936. Tra i fumetti su/con Atlantide (senza Antinea) il migliore resta “L’enigma di Atlantide” realizzato nel 1955 dal belga Edgar Jacobs i cui protagonisti, il colonnello Francis Blake e il professor Angus Mortimer, ritrovano Atlantide sopravvissuta fino ai nostri giorni all’insaputa del mondo. Buon ascolto.\r\n\r\nUnknown\r\nUnknown","26 Ottobre 2017","2018-10-24 18:47:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/ANTINEA_REGINA-300x224-1-200x110.jpg","La Perla di Labuan- 11 ottobre 2017- L'ultima regina di Atlantide","podcast",1508977657,[320,321,322,323,324,325,326],"http://radioblackout.org/tag/andre-de-saint-avit/","http://radioblackout.org/tag/blake-e-mortimer/","http://radioblackout.org/tag/continente-perduto/","http://radioblackout.org/tag/edgar-jacobs/","http://radioblackout.org/tag/pierre-benoit/","http://radioblackout.org/tag/platone/","http://radioblackout.org/tag/tuareg/",[328,297,301,293,295,270,286],"André de Saint-Avit",{"post_content":330,"tags":334},{"matched_tokens":331,"snippet":332,"value":333},[270],"Nel 355 a. C. \u003Cmark>Platone\u003C/mark> scrisse l’opera “I dialoghi” in"," Nel 355 a. C. \u003Cmark>Platone\u003C/mark> scrisse l’opera “I dialoghi” in cui immagina che nel 421 a. C. Solone avesse compiuto un viaggio in Egitto. 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In epoca moderna diventa un tema obbligato per gli scrittori. \"Dov'ero? Dovevo saperlo a ogni costo, ma il capitano Nemo mi fermò con un gesto, raccolse un pezzo di pietra, si avvicinò a una roccia e scrisse una parola: Atlantide.\" (\"Ventimila leghe sotto i mari\" di Jules Verne). Ma l'isola in mezzo all'oceano Atlantico non è l'unico dei continenti perduti. Nel 1921 James Churchward rivelò al mondo che nell'oceano Pacifico era esistito Mu, con 64 milioni di abitanti di molte razze. Lo rivelavano le tavolette di Naacal, che solo lui e nessun altro aveva trovato in un monastero segreto del Tibet. I miti celtici raccontano di Lyonesse, un'isola al largo dell'Inghilterra, fiorente e popolosa, che un giorno fu inghiottita dal mare. Molti persero la vita o la ragione per cercare l'Eldorado, la città dell'uomo d'oro, tra la Colombia e il Brasile. La Bibbia racconta che re Salomone ricevette la visita della regina-maga di Saba, e oggi l'Etiopia e lo Yemen si contendono i natali di Makeda (secondo altri Balquis). Nel 1933 James Hilton scrisse il romanzo \"Orizzonti perduti\" ambientato a Shangri-La dove una comunità di saggi vive in eterno. Molti partirono alla sua ricerca, ma nessuno la trovò. L'elenco potrebbe essere lungo, ma nessun regno perduto o isola sprofondata ha ancora superato la popolarità di Atlantide. Arthur Conan Doyle, oltre a Sherlock Holmes, creò anche il professor Maracot che, dentro un batiscafo, scopre in fondo all'oceano Atlantico i sopravvissuti all'antica catastrofe. \"Le grandi storte, gli apparecchi distillatori e gli altri apparecchi che producevano cibo, aria e acqua erano parte dell'edificio, come anche i laboratori e la gigantesca pompa dell'acqua.\" (\"Nell'abisso di Atlantide\" di Arthur Conan Doyle) Forse il fascino di questi regni e continenti risiede proprio nel fatto che non esistono più o non si riesce a trovarli. \"Atlantide sprofondò e scomparve, e quel mare da allora é divenuto impraticabile e inesplorabile.\" (Platone) . Buon ascolto.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2018.10.12-14.02.40-escopost.mp3\"][/audio]","6 Gennaio 2019","2019-01-10 11:07:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/ATLANTIDE2-1-200x110.jpg","I MONDI PERDUTI - LA PERLA DI LABUAN 12/10/2018",1546775383,[],[],{"post_content":378},{"matched_tokens":379,"snippet":380,"value":381},[270],"queste poche parole scritte da \u003Cmark>Platone\u003C/mark> nel nel 355 a.C. derivò","\"In questa isola Atlantide si era costituita una mirabile potenza regale che regnava su quella e molte altre isole e anche su sulla Libia, l'Egitto e la Tirrenia.\" Da queste poche parole scritte da \u003Cmark>Platone\u003C/mark> nel nel 355 a.C. derivò tutto ciò che é stato scritto e detto nei secoli successivi su Atlantide. In epoca moderna diventa un tema obbligato per gli scrittori. \"Dov'ero? Dovevo saperlo a ogni costo, ma il capitano Nemo mi fermò con un gesto, raccolse un pezzo di pietra, si avvicinò a una roccia e scrisse una parola: Atlantide.\" (\"Ventimila leghe sotto i mari\" di Jules Verne). Ma l'isola in mezzo all'oceano Atlantico non è l'unico dei continenti perduti. Nel 1921 James Churchward rivelò al mondo che nell'oceano Pacifico era esistito Mu, con 64 milioni di abitanti di molte razze. Lo rivelavano le tavolette di Naacal, che solo lui e nessun altro aveva trovato in un monastero segreto del Tibet. I miti celtici raccontano di Lyonesse, un'isola al largo dell'Inghilterra, fiorente e popolosa, che un giorno fu inghiottita dal mare. Molti persero la vita o la ragione per cercare l'Eldorado, la città dell'uomo d'oro, tra la Colombia e il Brasile. La Bibbia racconta che re Salomone ricevette la visita della regina-maga di Saba, e oggi l'Etiopia e lo Yemen si contendono i natali di Makeda (secondo altri Balquis). Nel 1933 James Hilton scrisse il romanzo \"Orizzonti perduti\" ambientato a Shangri-La dove una comunità di saggi vive in eterno. Molti partirono alla sua ricerca, ma nessuno la trovò. L'elenco potrebbe essere lungo, ma nessun regno perduto o isola sprofondata ha ancora superato la popolarità di Atlantide. Arthur Conan Doyle, oltre a Sherlock Holmes, creò anche il professor Maracot che, dentro un batiscafo, scopre in fondo all'oceano Atlantico i sopravvissuti all'antica catastrofe. \"Le grandi storte, gli apparecchi distillatori e gli altri apparecchi che producevano cibo, aria e acqua erano parte dell'edificio, come anche i laboratori e la gigantesca pompa dell'acqua.\" (\"Nell'abisso di Atlantide\" di Arthur Conan Doyle) Forse il fascino di questi regni e continenti risiede proprio nel fatto che non esistono più o non si riesce a trovarli. \"Atlantide sprofondò e scomparve, e quel mare da allora é divenuto impraticabile e inesplorabile.\" (\u003Cmark>Platone\u003C/mark>) . Buon ascolto.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2018.10.12-14.02.40-escopost.mp3\"][/audio]",[383],{"field":73,"matched_tokens":384,"snippet":380,"value":381},[270],578730123365187700,{"best_field_score":387,"best_field_weight":78,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":388,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},"1108091338752","578730123365187697",{"document":390,"highlight":411,"highlights":416,"text_match":385,"text_match_info":419},{"comment_count":44,"id":391,"is_sticky":44,"permalink":392,"podcastfilter":393,"post_author":394,"post_content":395,"post_date":396,"post_excerpt":50,"post_id":391,"post_modified":397,"post_thumbnail":398,"post_title":399,"post_type":317,"sort_by_date":400,"tag_links":401,"tags":408},"27468","http://radioblackout.org/podcast/alexis-tsipras-e-gli-dei-dellolimpo/",[],"anarres","Mancano pochi giorni alle elezioni in Grecia. Il primo ministro Antonis Samaras si sta giocando il tutto per tutto. In dicembre la decisione di anticipare l'elezione del nuovo presidente della Repubblica ha di fatto decretato la fine della legislatura e del patto di governo che ha messo in sella l'esponente del partito di destra Nea Democratia.\r\nIn Grecia, se non il parlamento non raggiunge la maggioranza necessaria all'elezione del presidente della Repubblica, scatta lo scioglimento automatico e si apre la via alle elezioni.\r\nLa mossa di Samaras è stata quindi calcolata con cura.\r\nInevitabile chiedersi le ragioni della sua mossa.\r\nSecondo Gheorgos, un compagno del gruppo dei comunisti libertari di Atene, la mossa di Samaras è una sorta di eutanasia di un governo che non avrebbe retto le pressioni della trojka in primavera.\r\n\r\nAscolta la diretta con Gheorgos:\r\n\r\n2015 01 16 gheorgo\r\n\r\nOltre a mollare al proprio predecessore la patata bollente, Samaras tenta una ardua risalita nei favori degli elettori, che, secondo i sondaggi, darebbero una netta vittoria a Syriza, la formazione di sinistra guidata da Alexis Tsipras.\r\nIl principale alleato di Samaras è la paura. La paura delle borse, che si sono affrettate a crollare dopo l'annuncio di nuove elezioni, la paura dell'abbandono della madre/matrigna Europa, nutrice dal latte avvelenato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Pietro Stara, autore di un articolo, uscito sul settimanale Umanità Nova.\r\nNe è scaturita una lunga riflessione sugli spazi e le prospettive di una proposta di sapore neo-socialdemocratico.\r\n\r\nAscolta la diretta con Pietro:\r\n\r\n2015 01 22 pietro tsipras\r\n\r\nDi seguito l'articolo uscito su UN.\r\n\r\nNegli ultimi decenni ha preso corpo, sostanza, fisicità un luogo che forniva numeri al grande capitale: la Borsa. Si è antropoformizzata: corre, avanza, cade, arretra, si rialza, crolla. E come ogni buon essere umano ha paura, ma soprattutto, fa paura: reagisce non solo ad ogni attacco, ma anche ad ogni presunto attacco. Previene e intuisce ciò che potrà capitare e pertanto avverte, redarguisce, invita, sibila, intima di… E come ogni ricattatore e ricattatrice che si voglia rispettare, quando non ottiene ciò che vuole, schianta, inesorabilmente, portando con sé morte e distruzione, ma soltanto a coloro che stanno in basso. E più in basso stanno e più li trascina inesorabilmente verso il baratro. La Borsa è il nuovo Hermes, l’araldo e il messaggero degli dei del Capitalismo, che cerca, mediante i suoi “inganni”, di ristabilire, fra umano e divino, quel contatto che è andato perduto. Platone fa sostenere a Socrate: «Hermes è Dio interprete, messaggero, ladro, ingannatore nei discorsi e pratico degli affari, in quanto esperto nell’uso della parola; suo figlio è il logos.» La Borsa è, dunque, la nuova divinità dell’eloquenza:abile, sottile, persuasiva. L’altro giorno ha nuovamente parlato: “meno 12%” – ha detto – “mi sono fatta male: sono caduta rovinosamente, di nuovo!”. Ha parlato dalla Grecia, dalla grotta scavata nel monte Cillene, la più alta cima del Peloponneso, sul confine tra l’Arcadia e l’Acaia, dove nacque Hermes. La Borsa aveva sentito dire, da un araldo degli dei, che “se ci fossero le lezioni anticipate e se le dovesse vincere un tal semidio di nome Tsipras, figlio di molti padri e madri, Synaspismos, Akoa, Dea, Keda, Energoi Polites, oggi riuniti sotto la dea Syriza, allora sarebbe la rovina non solo per tutta la madrepatria Grecia, ma anche per ogni luogo abitato sino alle colonne d’Ercole.” Questo triste vaticinio è stato subito diffuso dai messaggeri del Capitale, che hanno, ancora una volta, intimato, redarguito, subdolamente avvertito. Tsipras, per chi lo conosce, non ha alcuna intenzione di scardinare Zeus: non aspira a prendergli il posto, a democratizzare la pletora di divinità e a ridistribuire il maltolto. Antico progetto oramai passato in soffitta. Molti emissari del dio Capitale sanno che Tsipras non vuole spaventare la Borsa, ma anzi, cerca di circuirla e di farsi benvolere: “Non dovete aver paura di noi”- tuona Tsipras – “Syriza non sarà la fine dell’Euro. Sarà piuttosto la sua salvezza: se vinceremo le elezioni greche, faremo davvero decollare il progetto di Unione fiscale dell’Europa.” Uno sconto, vuole solo uno sconto, un segno anche minimo: un piccolo soffio vitale, come dopo una guerra disastrosa. Un atto di pietà del vincitore.\r\n\r\n“Non è vero” – risponde per le rime Antonis Samaras, figlio della dea Primavera Politica e protetto dal dio Pasok: “Syriza terrorizza i listini!” Mai frase fu più nefasta: che si colpisca la madre, la Borsa, è già cosa grave. Ma punire i “listini”, i suoi nobili figli, è cosa inaudita! Il padre Capitale non potrà mai permettere cosa simile. Già Egli fu magnanimo: diede soldi in gran quantità. Li portò l’FMI. Ma ad una sola condizione: tagliare, tagliare, stroncare!\r\n\r\nIntanto la casa brucia. Velocemente.","23 Gennaio 2015","2018-10-17 22:09:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/La-crisi-finanziaria-greca_h_partb-200x110.jpg","Alexis Tsipras e gli dei dell'Olimpo",1422026925,[402,403,404,405,406,407],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-in-grecia/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/samaras/","http://radioblackout.org/tag/socialdemocrazia/","http://radioblackout.org/tag/tene/","http://radioblackout.org/tag/tsipras/",[299,409,290,410,284,288],"grecia","socialdemocrazia",{"post_content":412},{"matched_tokens":413,"snippet":414,"value":415},[270],"contatto che è andato perduto. \u003Cmark>Platone\u003C/mark> fa sostenere a Socrate: «Hermes","Mancano pochi giorni alle elezioni in Grecia. Il primo ministro Antonis Samaras si sta giocando il tutto per tutto. 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La paura delle borse, che si sono affrettate a crollare dopo l'annuncio di nuove elezioni, la paura dell'abbandono della madre/matrigna Europa, nutrice dal latte avvelenato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Pietro Stara, autore di un articolo, uscito sul settimanale Umanità Nova.\r\nNe è scaturita una lunga riflessione sugli spazi e le prospettive di una proposta di sapore neo-socialdemocratico.\r\n\r\nAscolta la diretta con Pietro:\r\n\r\n2015 01 22 pietro tsipras\r\n\r\nDi seguito l'articolo uscito su UN.\r\n\r\nNegli ultimi decenni ha preso corpo, sostanza, fisicità un luogo che forniva numeri al grande capitale: la Borsa. Si è antropoformizzata: corre, avanza, cade, arretra, si rialza, crolla. E come ogni buon essere umano ha paura, ma soprattutto, fa paura: reagisce non solo ad ogni attacco, ma anche ad ogni presunto attacco. Previene e intuisce ciò che potrà capitare e pertanto avverte, redarguisce, invita, sibila, intima di… E come ogni ricattatore e ricattatrice che si voglia rispettare, quando non ottiene ciò che vuole, schianta, inesorabilmente, portando con sé morte e distruzione, ma soltanto a coloro che stanno in basso. E più in basso stanno e più li trascina inesorabilmente verso il baratro. La Borsa è il nuovo Hermes, l’araldo e il messaggero degli dei del Capitalismo, che cerca, mediante i suoi “inganni”, di ristabilire, fra umano e divino, quel contatto che è andato perduto. \u003Cmark>Platone\u003C/mark> fa sostenere a Socrate: «Hermes è Dio interprete, messaggero, ladro, ingannatore nei discorsi e pratico degli affari, in quanto esperto nell’uso della parola; suo figlio è il logos.» La Borsa è, dunque, la nuova divinità dell’eloquenza:abile, sottile, persuasiva. L’altro giorno ha nuovamente parlato: “meno 12%” – ha detto – “mi sono fatta male: sono caduta rovinosamente, di nuovo!”. Ha parlato dalla Grecia, dalla grotta scavata nel monte Cillene, la più alta cima del Peloponneso, sul confine tra l’Arcadia e l’Acaia, dove nacque Hermes. La Borsa aveva sentito dire, da un araldo degli dei, che “se ci fossero le lezioni anticipate e se le dovesse vincere un tal semidio di nome Tsipras, figlio di molti padri e madri, Synaspismos, Akoa, Dea, Keda, Energoi Polites, oggi riuniti sotto la dea Syriza, allora sarebbe la rovina non solo per tutta la madrepatria Grecia, ma anche per ogni luogo abitato sino alle colonne d’Ercole.” Questo triste vaticinio è stato subito diffuso dai messaggeri del Capitale, che hanno, ancora una volta, intimato, redarguito, subdolamente avvertito. Tsipras, per chi lo conosce, non ha alcuna intenzione di scardinare Zeus: non aspira a prendergli il posto, a democratizzare la pletora di divinità e a ridistribuire il maltolto. Antico progetto oramai passato in soffitta. Molti emissari del dio Capitale sanno che Tsipras non vuole spaventare la Borsa, ma anzi, cerca di circuirla e di farsi benvolere: “Non dovete aver paura di noi”- tuona Tsipras – “Syriza non sarà la fine dell’Euro. Sarà piuttosto la sua salvezza: se vinceremo le elezioni greche, faremo davvero decollare il progetto di Unione fiscale dell’Europa.” Uno sconto, vuole solo uno sconto, un segno anche minimo: un piccolo soffio vitale, come dopo una guerra disastrosa. Un atto di pietà del vincitore.\r\n\r\n“Non è vero” – risponde per le rime Antonis Samaras, figlio della dea Primavera Politica e protetto dal dio Pasok: “Syriza terrorizza i listini!” Mai frase fu più nefasta: che si colpisca la madre, la Borsa, è già cosa grave. Ma punire i “listini”, i suoi nobili figli, è cosa inaudita! Il padre Capitale non potrà mai permettere cosa simile. Già Egli fu magnanimo: diede soldi in gran quantità. Li portò l’FMI. 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