","Sospesi nel deserto da 50 anni","post",1606785832,[62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/algeria/","http://radioblackout.org/tag/guerguerat/","http://radioblackout.org/tag/hirak/","http://radioblackout.org/tag/marocco/","http://radioblackout.org/tag/polisario/","http://radioblackout.org/tag/sahara-spagnolo/","http://radioblackout.org/tag/saharawi/",[27,31,18,20,29,35,15],{"post_content":71,"tags":75},{"matched_tokens":72,"snippet":73,"value":74},[29],"blocco socialista a difendere il \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, sostenendo l’Algeria da sempre in","Abbiamo parlato di Saharawi, l’ultima colonia africana, con Karim Metref, che dapprima ci ha fatto un quadro della situazione in riferimento agli eventi che hanno portato attraverso i decenni a questa situazione di stallo.\r\n\r\nDagli anni Settanta si congela la decolonizzazione e con quella l’occupazione marocchina del Sahara ex spagnolo, con le divisioni figlie della Guerra fredda; l’Occidente allineato con il Marocco impegnato a procrastinare in eterno il referendum; il blocco socialista a difendere il \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, sostenendo l’Algeria da sempre in contenzioso con il regno alawide.\r\n\r\n\r\n\r\nAscolta \"50 anni di muri di sabbia: gli antefatti della resistenza\" su Spreaker.\r\n\r\nIl blocco del confine di Ghergarat nasce dall’esasperazione dei saharawi, dalla sovrappopolazione forzosa di marocchini nei territori occupati per imporre una falsatura del referendum, dalla considerazione che quelle merci in transito sono quelle trafugate dai marocchini dalle risorse del territorio occupato. Di nuovo è l’assenza colpevole dell’Onu a contribuire al blocco politico e anche all’isolamento del Marocco e dei suoi traffici a causa di confini sigillati dalla Guerre des sables del 1963. Una situazione assurda che ha spinto surrealmente alla creazione del valico di Ghergarat da parte dei marocchini stessi che avevano aperto un varco – benedetto da tutti e tollerato finora anche dal \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, perché permette una economia di sussistenza nel Sahara e a sud del deserto – nel muro di 2700 chilometri, costruito da Rabat stessa in funzione di barriera contro il Fronte\r\n\r\nAscolta \"Il mondo oltre il varco di Ghergarat\" su Spreaker.\r\n\r\nL’Algeria è l’alleato naturale del popolo saharawi, che infatti può mantenere il quartier generale del \u003Cmark>Polisario\u003C/mark> a Tindouf, in territorio algerino a ridosso del confine stporico con il Marocco e con quello che era il coloniale Sahara spagnolo. Ma l’Algeria degli anni Settanta non esiste più e così anche il corteo di nazioni socialiste arabe che appoggiavano la resistenza verso il colonialismo occidentale a sostegno dell’espansionismo marocchino, anzi una dopo l’altra si riallineano tutte le nazioni arabe dietro al Marocco filooccidentale (se non stipulano gli Abraham Accords con Israele). Il crollo del sistema di potere di Bouteflika non consente ancora che quel vento nuovo espresso dal “dégage” di Hirak possa cambiare la nazione, impegnata a prepararsi a impegni bellici e a riconvertire l’economia. Così la contestazione al sistema si è esteso a tutti gli oligarchi, chiedendo una rifondazione di una nuova repubblica fondata su libertà, diritti e concertazione; Karim Metref ce lo spiega con coinvolgimento emotivo e politico.\r\nQuesto braccio di ferro indebolisce anche l’appoggio al Fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>\r\n\r\nAscolta \"Lo stallo ad Algeri e la resistenza del movimento Hirak: un sistema da sovvertire\" su Spreaker.\r\n\r\nLa riconversione dell’economia algerina, imposta dal venir meno delle riserve di gas e petrolio, si orienta alla produzione di altri minerali che potrebbero subentrare e che vede proprio nella zona di Tindouf uno dei capisaldi dell’estrazione. Questo prevede investimenti in infrastrutture e che possano portare i prodotti presso porti tutti da inventare sulla vicina Costa pacifica.\r\n\r\nCosì, con la consueta ispirazione da griot moderno, dopo un lungo excursus tra maghreb e Sahel, tra popoli insorgenti e nazioni decadenti, tra occupazioni e lotte, Karim Metref è tornato là da dove eravamo partiti: al territorio occupato, al collo di bottiglia valvola di sfogo per un territorio imbalsamato da retaggi pluridecennali\r\n\r\nAscolta \"Un conflitto che avvelena l’intera regione, un deserto dotato di risorse alternative\" su Spreaker.\r\n\r\n \r\n\r\n ",[76,78,80,82,84,87,89],{"matched_tokens":77,"snippet":27},[],{"matched_tokens":79,"snippet":31},[],{"matched_tokens":81,"snippet":18},[],{"matched_tokens":83,"snippet":20},[],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[29],"\u003Cmark>Polisario\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":35},[],{"matched_tokens":90,"snippet":15},[],[92,97],{"field":36,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[40],[95],[29],[86],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":73,"value":74},"post_content",[29],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":104,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":106,"highlight":132,"highlights":137,"text_match":140,"text_match_info":141},{"cat_link":107,"category":108,"comment_count":48,"id":109,"is_sticky":48,"permalink":110,"post_author":51,"post_content":111,"post_date":112,"post_excerpt":54,"post_id":109,"post_modified":113,"post_thumbnail":114,"post_thumbnail_html":115,"post_title":116,"post_type":59,"sort_by_date":117,"tag_links":118,"tags":125},[45],[47],"94777","http://radioblackout.org/2025/01/baykar-lazienda-dei-droni-da-guerra-di-erdogan-acquista-piaggio-aerospace/","l governo italiano ha autorizzato l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte dell’azienda turca Baykar. Si tratta dell’azienda che produce i droni militari – in particolare il modello Bayraktar – utilizzati dall’esercito turco nelle guerre di occupazione in nord-Iraq e Siria, oltre a essere venduti dalla Baykar agli eserciti di mezzo mondo.\r\nIl “nulla osta” del ministero delle Imprese e del Made in Italy è l’ennesimo certificato di complicità dello stato italiano con le politiche coloniali, guerrafondaie ed espansionistiche di Ankara.\r\nBaykar, nata negli anni ottanta come azienda produttrice di componenti per autoveicoli, si è trasformata nell’ultimo decennio in uno dei principali produttori mondiali di droni da guerra. I suoi droni sono utilizzati in diversi conflitti: in nelle aree curdofone contro il confederalismo democratico, in Ucraina dall’esercito di Kiev contro le forze russe, in Etiopia negli attacchi in Tigrai, e in Marocco nel conflitto del Sahara Occidentale contro il Fronte Polisario. Questa rapida ascesa nel settore bellico ha reso Baykar una pedina fondamentale nelle ambizioni di espansione del presidente turco Erdogan e dei suoi alleati.\r\nTra Baykar e governo turco esiste, del resto, un legame diretto: Il presidente del consiglio di amministrazione di Baykar è il genero del presidente turco Erdogan. L’acquisizione rientra nella più ampia strategia di potenza imperiale della Turchia.\r\nL’operazione, accolta con un entusiasmo non mitigato da alcun dubbio etico da parte della FIOM, solleva tuttavia interrogativi inquietanti e preoccupazioni sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. Perchè continuare a produrre in Italia dove il costo del lavoro è più alto che in Turchia o in Africa?\r\nNe abbiamo parlato Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/025-01-14-mazzeo-piaggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","16 Gennaio 2025","2025-01-16 01:56:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/piaggio-baykar-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/piaggio-baykar-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/piaggio-baykar-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/piaggio-baykar-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/piaggio-baykar.png 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Baykar, l’azienda dei droni da guerra di Erdogan acquista Piaggio Aerospace",1736992579,[119,120,121,122,123,124],"http://radioblackout.org/tag/baykar/","http://radioblackout.org/tag/droni-da-gierra/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/piaggio-aerospace/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[126,127,128,129,130,131],"baykar","droni da gierra","Erdogan","guerra","piaggio aerospace","Turchia",{"post_content":133},{"matched_tokens":134,"snippet":135,"value":136},[29],"Sahara Occidentale contro il Fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>. 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Manifestazioni di confini selettivi, più che porosi, che lasciano filtrare solo unilateralmente.\r\nMa l'uso di queste forme di ricatto, tenere sotto scacco attraverso il controllo di un elemento considerato invasivo dal mondo opulento, da cosa è dettato in realtà? non può trattarsi solo della presenza del presidente della repubblica araba saharawi democratica (Rasd), gravemente malato, a scatenare una tale furia. In realtà le cause sono nella crisi economica che attraverso tutto il Maghreb: sia l'Algeria – da sempre rivale del Marocco – alle prese con le rivolte dell'Hirak, e la diplomazia algerina era il principale sostegno per gli esuli saharawi in territorio algerina; sia la Tunisia, che dopo 10 anni dalla cacciata di Ben Ali vede acuite le disparità tra classi sociali; la Libia si dibatte ancora in una guerra per procura infinita con divisioni lancinanti; il Marocco è in forti difficoltà economiche, a causa del Covid, e le tensioni interne sono ai massimi dalla morte di Hassan II (2001), un periodo di forti repressioni, che per tradizione scaturiscono innanzitutto nel Rif – vera ispirazione per le rivolte dell'Hirak – e dall'incidente di Guergerat (https://www.spreaker.com/user/ogzero/2020-11-26-karim-saharawi02-stallo-escal) sempre più militanti sono incarcerati.\r\nLe debolezze del Maghreb sono sullo sfondo del bisogno di controllo di territorio, sue risorse, porzioni di Zone esclusive di mare indispensabili per pose di cavi, gasdotti... industria ittica (le acque del Sahara occidentale sono tra le più pescose): la maggioranza delle potenze occidentali si è schierata a favore del colonialismo marocchino, tranne Spagna e Germania; piegando le resistenze soprattutto della prima Mohammed VI è certo di potersi annettere il territorio del popolo saharawi. Ma i legami tra Polisario e Spagna (e Cuba: a L'Havana si è formata l'intellighenzia saharawi) sono forti e questo appoggio è difficile da scardinare per la monarchia alawide, che oltre all'impatto dei migranti sulla frontiera di Ceuta può avvalersi di diritti di passaggio per i gasdotti algerini verso Almeria e infatti il Marocco ha già anticipato che non rinnoverà i diritti del gasdotto \"Maghreb-Europa\" in scadenza, che è vitale per Madrid.\r\nKarim Metref conosce molto bene l'area del Maghreb occidentale e con lui possiamo azzardare un'analisi delle reazioni e delle conseguenze derivanti dalla nuova spallata delle potenze occidentali a favore del Marocco nel contenzioso coloniale del Sahara occidentale, ma soprattutto cercare di individuare quali sono gli autentici motivi e processi riconducibili a costruzioni di gasdotti e sfruttamento di fosfati.\r\n\r\nAscolta \"Cosa celano le pressioni di Rabat sulla UE\" su Spreaker.","30 Maggio 2021","2021-05-30 16:41:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz-768x576.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/medgaz.jpeg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Cosa celano le pressioni di Rabat sulla UE",1622392909,[159,160,161,162,163,164,165,166,167,168,64,169,68],"http://radioblackout.org/tag/elfarodeceuta/","http://radioblackout.org/tag/janmarot/","http://radioblackout.org/tag/karimetref/","http://radioblackout.org/tag/ceutamelilla/","http://radioblackout.org/tag/frontepolisario/","http://radioblackout.org/tag/mohammedvi/","http://radioblackout.org/tag/rabat/","http://radioblackout.org/tag/rasd/","http://radioblackout.org/tag/saharaoccidentale/","http://radioblackout.org/tag/ceuta/","http://radioblackout.org/tag/rif/",[171,172,173,174,175,176,177,178,179,25,18,23,15],"#@elfarodeceuta","#@janmarot","#@karimetref","#ceutamelilla","#frontepolisario","#mohammedvi","#rabat","#rasd","#saharaoccidentale",{"post_content":181},{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":184},[29],"saharawi. 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Molti detenuti sono in sciopero della fame da marzo e le manifestazioni si sussegono: l'ultima si è risolta domenica con una repressione poliziesca che ha portato altri compagni in galera. Si tratta di persone che hanno una profonda coscienza politica, ma ancora non si è riusciti a coinvolgere una massa critica di persone decise a rovesciare il regime e i prigionieri marciscono in condizioni inumane e torturati in galera, tanto da riprendere una inveterata tradizione di scioperi delal fame che nei primi anni ottanta portarono alla morte rivoluzionari rimasti anonimi rispetto ai più famosi casi irlandesi del carcere di Maze. Un aspetto questo della scarsa diffusione delle notizie provenienti dal paese maghrebino che abbiamo cercato di comprendere con il nostro interlocutore, immigrato in Italia da anni, ma costantemente in contatto con i movimenti in patria.\r\n\r\nMhamed ci ha raccontato di un paese in lotta da due anni come le altre nazioni arabe, con assassini che cadono nel silenzio dei media internazionali (nonostante l'attenzione di Amnesty o Human right watch), incarcerazoni arbitrarie con accuse fittizie e infamanti e false, magari solo perché si è criticato il re in pubblico. Si tratta di una situazione diffusa sull'intero territorio nazionale... agli argomenti relativi alla lotta del popolo marocchino si è aggiunto un'ulteriore analisi relativa al paese, sollecitata da un ascoltatore che ha chiesto di conoscere la posizione del nostro interlocutore riguardo alla questione Saharawi – probabilmente supponendo una negazione del problema, come in genere accade con molti cittadini marocchini disinformati o che si sono lasciati condizionare dalla propaganda monarchica. Mhamed si è dimostrato non solo informato ma anche schierato a favore dela costituzione di quello stato tanto agognato dal Fronte Polisario, aggiungendo altre notizie sulla posizione delel formazioni di estrema sinistra marocchine e addirittura di collaborazione tra le due lotte, anche perché se il re perdesse il Saharawa probabilmente secondo Mhamed imploderebbe\r\n\r\nEcco il suo contributo per comprendere la situazione e la lotta marocchina\r\n\r\nmarocco","31 Maggio 2013","2013-06-10 14:43:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"136\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-300x136.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-300x136.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lunga e invisibile primavera marocchina",1369961519,[203,204,65,205,206,68,207],"http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/primavera-araba/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-della-fame/",[209,210,20,211,33,15,212],"arresti","carcere","migranti","sciopero della fame",{"post_content":214},{"matched_tokens":215,"snippet":216,"value":217},[29],"stato tanto agognato dal Fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, aggiungendo altre notizie sulla posizione","Le prigioni del Marocco continuano ad accogliere militanti del Movimento 20 febbraio (costituitosi in quela data del 2011, quando fu indetta la prima manifestazione che chiedeva la fine della monarchia) e dell'Unione degli studenti. 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Mhamed si è dimostrato non solo informato ma anche schierato a favore dela costituzione di quello stato tanto agognato dal Fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, aggiungendo altre notizie sulla posizione delel formazioni di estrema sinistra marocchine e addirittura di collaborazione tra le due lotte, anche perché se il re perdesse il Saharawa probabilmente secondo Mhamed imploderebbe\r\n\r\nEcco il suo contributo per comprendere la situazione e la lotta marocchina\r\n\r\nmarocco",[219],{"field":98,"matched_tokens":220,"snippet":216,"value":217},[29],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":144,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":48},6646,{"collection_name":59,"first_q":29,"per_page":224,"q":29},6,5,{"facet_counts":227,"found":40,"hits":241,"out_of":343,"page":22,"request_params":344,"search_cutoff":37,"search_time_ms":40},[228,236],{"counts":229,"field_name":234,"sampled":37,"stats":235},[230,232],{"count":14,"highlighted":231,"value":231},"I Bastioni di Orione",{"count":22,"highlighted":233,"value":233},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":237,"field_name":36,"sampled":37,"stats":240},[238],{"count":14,"highlighted":239,"value":239},"Bastioni di Orione",{"total_values":22},[242,276,298,320],{"document":243,"highlight":258,"highlights":267,"text_match":140,"text_match_info":273},{"comment_count":48,"id":244,"is_sticky":48,"permalink":245,"podcastfilter":246,"post_author":247,"post_content":248,"post_date":249,"post_excerpt":54,"post_id":244,"post_modified":250,"post_thumbnail":251,"post_title":252,"post_type":253,"sort_by_date":254,"tag_links":255,"tags":257},"94268","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-12-12-2024-limplosione-della-siria-e-le-mire-neottomane-di-erdogan-il-polisario-continua-la-sua-lotta-per-i-diritti-del-popolo-saharawi/",[231],"radiokalakuta","Bastioni di Orione ritorna sulla Siria con Murat Cinar giornalista turco che vive in Italia il quale ci restituisce la prospettiva turca sugli eventi siriani a partire dalla fine degli accordi di Astana tra Russia ,Iran e Turchia che avevano sancito la divisione delle sfere d'influenza in Siria. Ormai non si potrà piu' parlare della Siria come l'abbiamo conosciuta finora ,l'instabilità è divenuta l'unica certezza , tutta la zona che va dall'Iraq al Libano passando per la Siria si sta ridisegnando verso una configurazione che prevede Israele come unica potenza militarmente dominante. L'opzione laica panaraba incarnata dal partito bath nelle sue differenti declinazioni nazionali è evaporata ,l'insurrezione jihadista di stampo salafita che aveva prevalso fra le correnti sunnite si sta trasformando per opportunismo in una fratellaza musulmana subordinata alle proiezioni strategiche neottomane della Turchia . Erdogan ha mandato un chiaro messaggio a quelle potenze che vogliono ridefinire gli equilibri in Medio Oriente sulla sua influenza con cui bisognerà inevitabilmente fare i conti anche per non rischiare di rimanere tagliato fuori dal corridoio economico e infrastruturale Imec , corridoio tra India, Medio Oriente ed Europa, annunciato a settembre 2023, che come illustrato con tanto di cartelli da Netanyahu alle Nazione Unite prevede la cancellazione di Gaza dalla mappa geografica. I curdi rischiano di subire l'attacco delle milizie filo turche in particolare dell'Esercito Nazionale Siriano che sono lo strumento con cui Erdogan vuole realizzare il suo piano di creare una zona cuscinetto ai confini della Turchia e annientare l'entità curda ,il suo timore è che nel contesto della disintegrazione dello stato siriano si possa concretizzare un entità statale curda nel nord est della Siria.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-12122024-MURAT-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTorniamo a parlare della lotta per l'indipendenza del popolo saharawi con Mirca , compagna che ci racconta la sua esperienza di viaggio a Tindouf dove i rifugiati saharawi sono distribuiti in cinque accampamenti denominati wilaya , viaggio organizzato tramite la rappresentante in Italia del Polisario, Fatima Mahfud e la comunità di Sesto fiorentino. Ci viene restituita un vivace quadro delle condizioni di vita dei rifugiati ,sopratutto donne e bambini ,che nonostante le difficoltà non perdono la determinazione nella lotta e la certezza di ritornare nei propri territori occupati dal Marocco da cinquant' anni . Parliamo anche con Abdallah Salim responsabile del Polisario a Sesto fiorentino che ci parla del muro di divisione costruito dal Marocco nei territori occupati del Sahara occidentale ,lungo 2700 km e infestato da 9 milioni di mine ,molte italiane . Le condizioni dell'occupazione coloniale marocchina sono estremamente pesanti per la popolazione rimasta ,con sparizioni,torture in carcere ed arresti .La guerra è ripresa ad intermittenza mentre ormai la prospettiva del referendum ,non difesa dagli organismi internazionali ,è sfumata . Di fronte alla resistenza del Fronte Polisario il Marocco propone irricevibili progetti di autonomia all'interno dello stato marocchino , Spagna e Francia e Marocco hanno messo gli occhi sui ricchi giacimenti di fosfato e sulle concessioni per la pesca ,mentre la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha bocciato lo scorso 4 ottobre ancora una volta l'accordo commerciale tra Ue e Marocco del 2019 relativamente al territorio del Sahara Occidentale, fondamentalmente perché l’accordo e le sue integrazioni non rispettano il diritto all’autodeterminazione del popolo sahrawi, il cui parere non è stato acquisito.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-12120024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]","14 Dicembre 2024","2024-12-14 20:03:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/12/2024-L'IMPLOSIONE DELLA SIRIA E LE MIRE NEOTTOMANE DI ERDOGAN -IL POLISARIO CONTINUA LA SUA LOTTA PER I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI","podcast",1734206603,[256],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[239],{"post_content":259,"post_title":263},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[29],"la rappresentante in Italia del \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, Fatima Mahfud e la comunità","Bastioni di Orione ritorna sulla Siria con Murat Cinar giornalista turco che vive in Italia il quale ci restituisce la prospettiva turca sugli eventi siriani a partire dalla fine degli accordi di Astana tra Russia ,Iran e Turchia che avevano sancito la divisione delle sfere d'influenza in Siria. 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Nei campi profughi si sono attivate le scuole con un buon successo per l'istruzione nel Polisario e questo, come le strutture ospedaliere di Tindouf sono in gran parte ascrivibili all'impegno femminile.\r\n\r\nSi prosegue così paragonando popolo saharawi, curdi e palestinesi, trovando similarità e differenze nella comune condizione di occupazione. Approfondendo però anche la condizione di estrema povertà e l'assenza di una classe media o di possibilità di permettersi un'istruzione universitaria in Europa. E la chiacchierata si conclude ad anello tornando sulla questione risorse e loro saccheggio che coinvolge anche imprese italiane. E di nuovo emerge l'ingombrante figura della monarchia pigliatutto che riduce i marocchini a sudditi di un sovrano coloniale, che possiede le terre e quindi anche lo sfruttamento delle miniere finanzia la sua campagna di occupazione e repressione del popolo saharawi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-250424-SAHRAWI.mp3\"][/audio]","2 Maggio 2024","2024-05-02 23:52:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 25/04/2024- LA RESISTENZA DEL POPOLO SAHRAWI E LA SOLIDARIETA' IN BICICLETTA .",1714693759,[256],[239],{"post_content":290},{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":293},[29],"a gran voce dal Fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark> e mai svolto ,della vita","Bastioni di Orione ha incontrato Sanna Ghotbi e Benjamin Ladraa, due ciclisti svedesi simpatizzanti per la lotta del popolo sahrawi che sono partiti il 15 maggio 2022 da Goteborg a cavallo di due bici pesanti 40 chili e contano di arrivare in Sahara occidentale nel 2025, dopo aver percorso 30.000 chilometri dedicati alla sensibilizzazione dell'ingiustizia che il popolo sahrawi subisce da mezzo secolo, costretto a vivere in campi profughi , ospiti nel Sud dell'Algeria a Tindouf.\r\n\r\nI due giovani ciclisti militanti hanno dapprima inquadrato quali risorse sono al centro degli interessi coloniali che impediscono l'indipendenza della popolazione del Sahara occidentale, i giacimenti di fosfati che vengono sfruttati dalle compagnie multinazionali e arrichiscono la monarchia marocchina .Ci hanno parlato del muro lungo 2700 km innalzato dal Marocco per mantenere il controllo sul territorio, dell'invasione dei coloni marocchini iniziata con la cosidetta \"marcia verde\" nel 1975 ,del referendum fantasma per l'autodeterminazione richiesto a gran voce dal Fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark> e mai svolto ,della vita nei campi profughi e del ruolo delle donne.\r\n\r\nIntanto si sta creando un embrione di stato saharawi organizzato in modo autonomo nel territorio algerino grazie alla autonomia data dall'Algeria. 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con Stefano Ruzza dell'università di Torino esperto di sicurezza e privatizzazione della funzione militare ,con loro analizziamo il ruolo dei mercenati russi che si inseriscono nel vuoto lasciato dal disimpegno francese nell'area con la chiusura delle missioni militari Barkhane e Takouba e il riposizionamento delle truppe francesi verso il golfo di Guinea ,la natura dei colpi di stato che si sono susseguiti in Mali ,Bukina Faso e Guinea ,le modalità operative dei mercenari della Wagner e i loro collegamenti con alcuni oligarchi russi ,la crescita del sentimento antifrancesi nella società maliana ,la questione dei Tuareg e la loro identificazione con l'insurrezione jihadista nella narrazione del potere di Bamako .\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/bastioni-24022022-sahel-wagner.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondiamo con Karim le prospettive del movimento dell'hirak che compie il terzo anno di vita e che ha sconvolto lo scenario politico e sociale dell'Algeria ,ma che ora si trova in una condizione di stallo a causa della repressione ,le divisioni interne e gli effetti della pandemia I militari algerini hanno spostato indietro le lancette della storia sostituendo una nuova casta a quella di Bouteflika ,le tensioni alla frontiera con il Marocco sono alimentate ad arte per distrarre dagli effetti devastanti di una crisi economica profonda ,in questo contesto la questione del Fronte Polisario acuisce le tensioni.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/bastioni-algeria.mp3\"][/audio]","26 Febbraio 2022","2022-02-26 11:51:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/blade-1-2-200x110.jpg","Bastioni di Orione 24/02/2022",1645876269,[256],[239],{"post_content":312},{"matched_tokens":313,"snippet":314,"value":315},[29],"contesto la questione del Fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark> acuisce le tensioni.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio"," 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Scoperto a metà '800 si è da subito capito l'utilizzo che se ne poteva fare in agricoltura e proprio a ridosso delle aree agricole di tutti i paesi sviluppati sono nate le prime fabbriche di concimi chimici che, sciogliendo il fosfato con l'acido solforico, creavano una sostanza capace di fornire una più rapida e maggiore alimentazione alle piante.\r\n\r\nLa continua crescita demografica e l'enorme utilizzo nell'agricoltura intensiva ha generato una richiesta sempre maggiore di questo minerale presente nelle rocce solfatiche. I maggiori giacimenti si trovano in Florida, in Tunisia, nel Sahara e nella piccola isola di Nauru.\r\nProprio quest'ultima ha legato indissolubilmente la sua ricchezza e la sua caduta al fosfato. Raggiunta l'indipendenza nel 1968 ha vissuto una trentennale età dell'oro grazie agli enormi proventi ricavati dall'estrazione e dalla vendita del fosfato, fino all'esaurimento dei giacimenti che hanno segnato la rovina del minuscolo stato del Pacifico. 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Un concorso di assunzioni che ha visto esclusa la popolazione locale è stata la miccia che ha acceso la rivolta che nel 2008 s'è perpetuata per quasi sei mesi, costando la prigionia e l'esilio per centinaia di persone.\r\n\r\nInfine il caso del Marocco, in cui il regime di Muhammad VI occupa militarmente i territori sahariani per la ricchezza mineraria e ittica che offrono. Ma su quei territori (Sahara sud-occidentale) vivono diverse tribù di Sahawari che già dall'occupazione spagnola rivendicano l'autodeterminazione e il godimento delle ricchezze del proprio territorio. Osteggiati e cacciati da tutti gli occupanti, i Sahawari si sono uniti nel fronte Polisario, ma abbandonati dalla comunità internazionale e schiacciati dalle forze militari marocchine, in tantissimi si sono dovuti rifugiare nei campi profughi algerini dove tutt'oggi vivono più di 200mila persone.\r\n\r\nIl fosfato è un elemento indispensabile per la vita sulla terra, la velocità con cui si esauriscono le miniere e le riserve è allarmante e costerà un attività estrattiva ancor più devastante per riuscire a procurarlo, perpetuando la spirale mortifera della devastazione al fine della sopravvivenza. Per ovviare a questo problema i politicanti d'oggi sperano di recuperare il fosfato espulso dal corpo umano direttamente dalle feci e dagli scarti presenti nelle fogne.\r\n\r\nper ascoltare la puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/fosfato.mp3\"][/audio]","22 Novembre 2019","2019-11-22 17:21:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/fosfati-marocco-650x258-200x110.jpg","quel che lascia il fosfato",1574443293,[],[],{"post_content":335},{"matched_tokens":336,"snippet":337,"value":338},[29],"si sono uniti nel fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, ma abbandonati dalla comunità internazionale","Il fosfato è presente in natura ed è un elemento fondamentale per l'alimentazione delle piante e in generale per tutta la vita sulla terra, anche le ossa umane sono composte per l'80% da questa sostanza. Scoperto a metà '800 si è da subito capito l'utilizzo che se ne poteva fare in agricoltura e proprio a ridosso delle aree agricole di tutti i paesi sviluppati sono nate le prime fabbriche di concimi chimici che, sciogliendo il fosfato con l'acido solforico, creavano una sostanza capace di fornire una più rapida e maggiore alimentazione alle piante.\r\n\r\nLa continua crescita demografica e l'enorme utilizzo nell'agricoltura intensiva ha generato una richiesta sempre maggiore di questo minerale presente nelle rocce solfatiche. I maggiori giacimenti si trovano in Florida, in Tunisia, nel Sahara e nella piccola isola di Nauru.\r\nProprio quest'ultima ha legato indissolubilmente la sua ricchezza e la sua caduta al fosfato. Raggiunta l'indipendenza nel 1968 ha vissuto una trentennale età dell'oro grazie agli enormi proventi ricavati dall'estrazione e dalla vendita del fosfato, fino all'esaurimento dei giacimenti che hanno segnato la rovina del minuscolo stato del Pacifico. Oltre alla miseria, le malattie dovute a una dieta e uno stile di vita esagerato, l'inquinamento ambientale, l'isola di Nauru ha dovuto svendersi all'Australia che, con l'accordo del 2001 \"pacific solution\", ha trasformato l'isoletta in un campo di deportazione per i migranti fermati al largo delle coste australiane.\r\n\r\nL'effimera ricchezza prodotta dall'estrazione del fosfato s'è registrata anche nella regione di Gafsa in Tunisia, dove per vent'anni si sono attratti minatori e lavoratori da ogni parte del paese grazie ai lauti stipendi propinati dalla CPG, la compagnia statale mineraria. Ma le privatizzazioni degli anni '90 hanno creato disoccupazione di massa e la regione s'è rapidamente svuotata, lasciando una landa desolata in balia delle polveri mortifere proveniente dalle miniere. Un concorso di assunzioni che ha visto esclusa la popolazione locale è stata la miccia che ha acceso la rivolta che nel 2008 s'è perpetuata per quasi sei mesi, costando la prigionia e l'esilio per centinaia di persone.\r\n\r\nInfine il caso del Marocco, in cui il regime di Muhammad VI occupa militarmente i territori sahariani per la ricchezza mineraria e ittica che offrono. Ma su quei territori (Sahara sud-occidentale) vivono diverse tribù di Sahawari che già dall'occupazione spagnola rivendicano l'autodeterminazione e il godimento delle ricchezze del proprio territorio. Osteggiati e cacciati da tutti gli occupanti, i Sahawari si sono uniti nel fronte \u003Cmark>Polisario\u003C/mark>, ma abbandonati dalla comunità internazionale e schiacciati dalle forze militari marocchine, in tantissimi si sono dovuti rifugiare nei campi profughi algerini dove tutt'oggi vivono più di 200mila persone.\r\n\r\nIl fosfato è un elemento indispensabile per la vita sulla terra, la velocità con cui si esauriscono le miniere e le riserve è allarmante e costerà un attività estrattiva ancor più devastante per riuscire a procurarlo, perpetuando la spirale mortifera della devastazione al fine della sopravvivenza. Per ovviare a questo problema i politicanti d'oggi sperano di recuperare il fosfato espulso dal corpo umano direttamente dalle feci e dagli scarti presenti nelle fogne.\r\n\r\nper ascoltare la puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/fosfato.mp3\"][/audio]",[340],{"field":98,"matched_tokens":341,"snippet":337,"value":338},[29],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":144,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":253,"first_q":29,"per_page":224,"q":29},["Reactive",346],{},["Set"],["ShallowReactive",349],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fU9lWRhbUJNwbXKrIknqKxNI5aBmaylLufDKTnLk_ykA":-1},true,"/search?query=Polisario"]