","Torino, contro le REMS e la psichiatria","post",1460120941,[65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/rems/","http://radioblackout.org/tag/stopopg/",[18,70,15,71],"presidio","stopopg",{"post_content":73,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[15],"per essere sostituiti con le \u003Cmark>REMS\u003C/mark> (Residenze per l'esecuzione delle misure","In netta contrapposizione rispetto al convegno “Chiudere gli opg per davvero”, organizzato oggi presso l'Università di Torino, all'interno del Campus Einaudi si è svolto un presidio per dire “NO ai manicomi! NO alla psichiatria!” organizzato dal Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”, in concomitanza del quale il Barocchio Squat ha tenuto un banchetto informativo.\r\n\r\nIl convegno universitario in questione - promosso da Comitato StopOPG Piemonte, Antigone Piemonte, Comitato per la salute mentale Piemonte, Coordinamento Psicologi Psicoterapeuti Piemontesi, Cgil e FpCgil Piemonte, FpCgil Torino, Forum Salute Mentale, Forum Piemonte per il diritto alla salute dei detenuti, Psichiatria Democratica e Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Torino – ha infatti visto la partecipazione di differenti soggetti istituzionali e associativi chiamati a discutere in senso più o meno elogiativo gli effetti della Legge 81/2014, secondo la quale sarebbero dovuti essere chiusi i 6 OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), per essere sostituiti con le \u003Cmark>REMS\u003C/mark> (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza). In realtà gli OPG sono tutt'ora aperti e molti degli attuali 97 reclusi al loro interno hanno effettuato ricorso per detenzione illegittima.\r\n\r\nCome ricorda il volantino distribuito in occasione del presidio contro-informativo, «In molti vedono nella legge n. 81/2014 un grande passo in avanti, poiché si è riconosciuto il diritto alla cura di individui segregati e torturati per anni ingiustificatamente. (…) [In realtà] come in passato non si è riusciti a superare la pratica dell'internamento, oggi non si è minimamente intaccato il concetto di pericolosità sociale, l'associazione lombrosiana tra reato e malattia secondo cui il “folle reo” infrange la legge non per propria libera scelta ma perché \"incapace di intendere e di volere\", perché la sua malattia agisce al posto del suo libero arbitrio, motivo per cui, come se fosse una macchina da aggiustare, la psichiatria si prodigherà non più per isolarlo e rinchiuderlo a vita, ma per \"curarlo\"».\r\n\r\nInoltre, analizzando il funzionamento delle \u003Cmark>REMS\u003C/mark> fin'ora aperte – 25 in totale – esse appaiono come analoghe strutture detentive, «in cui i dispositivi custodialistici prevalgono su quelli terapeutici-riabilitativi» e anche una volta fuori dalle \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, i pazienti psichiatrici rimarranno oggetto di controllo e repressione attraverso i PTRI (Percorsi riabilitativi individuali).\r\n\r\nPer un'analisi critica rispetto alla legge 81/2014, all'apertura delle \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, come nel caso di Grugliasco (TO) dove si vorrebbe sgomberare il barocchio squat, abbiamo parlato questa mattina con Raffaella del Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”, in diretta dal presidio fuori dall'Università:\r\n\r\nnorems",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[15],"Torino, contro le \u003Cmark>REMS\u003C/mark> e la psichiatria",[81,83,85,88],{"matched_tokens":82,"snippet":18},[],{"matched_tokens":84,"snippet":70},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[15],"\u003Cmark>REMS\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":71},[],[91,96,99],{"field":39,"indices":92,"matched_tokens":93,"snippets":95},[30],[94],[15],[87],{"field":97,"matched_tokens":98,"snippet":79,"value":79},"post_title",[15],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":75,"value":76},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":51,"score":106,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":108,"highlight":131,"highlights":152,"text_match":102,"text_match_info":163},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":51,"id":111,"is_sticky":51,"permalink":112,"post_author":54,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":57,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":62,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":126},[48],[50],"33794","http://radioblackout.org/2016/02/bra-presidio-no-rems/","Sabato 30 gennaio. Decine di attivisti di Torino e di Bra Hanno partecipato all'iniziativa contro l'unica REMS del Piemonte, ospitata presso la Clinica San Michele. In queste galere manicomiali finiscono le persone che escono dai sei OPG italiani in fase di lenta chiusura da un anno. \r\nChi finiva negli OPG, oggi REMS? Persone nei cui confronti giudici e psichiatri concorrono a formulare una sentenza che li dichiara incapaci di intendere e volere al momento di commettere un'azione definita reato dal codice penale. Secondo gli psichiatri che eseguono le perizie non sanno capire e decidere autonomamente e quindi per i giudici non sono punibili. Non vanno in carcere ma vengono comunque rinchiusi perché giudicati incapaci di intendere e volere. \r\nOggi i \"nuovi\" posti dove vengono imprigionati i \"rei folli\" si chiamano REMS. In altre epoche le chiamavano \"gabbie dei matti\", posti dove venivano seppelliti vivi uomini e donne che erano considerati \"senza ragione. \r\nSono cambiati i nomi ma la sostanza resta.\r\nLe REMS sono posti dove ti legano e ti drogano per farti tornare \"normale\". Per lo Stato italiano chi non è normale è pericoloso, non per quello che fa ma per quello che è. Con questo argomento il terzo Reich giustificava lo sterminio dei folli e di tutti gli altri \"fuori norma\".\r\nDopo il presidio in centro a Bra gli attivisti del collettivo antipsichiatrico \"Francesco Mastrogiovanni\" e i solidali di Bra e Torino sono andati alla REMS per un saluto ai reclusi.\r\nÈ stato piazzato lo striscione \"Mai più manicomi - No REMS né qui nè altrove\", accesi lacrimogeni e intonato slogan.\r\n\r\nDa ieri sa che, al di là dei muri e dei pregiudizi, c'è qualcuno che vorrebbe frantumarli entrambi.\r\nNe abbiamo parlato con Dario del Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” di Torino.\r\nAscolta la diretta:\r\n2016-02-02-dario-norems-bra\r\nDi seguito il testo del volantino distribuito a BRA\r\nMai più manicomi! No alle Rems né qui né altrove\r\nA Bra, da qualche mese, c’è una nuova prigione. Si chiama REMS. In altre epoche le chiamavano “gabbie dei matti”, i posti dove si seppellivano vivi uomini e donne che avevano “perso la ragione”, che “non sapevano\r\nquello che facevano”. Oggi i nomi sono cambiati ma la sostanza resta.\r\nLe REMS sono posti dove ti chiudono,ti drogano e ti legano per farti\r\ntornare “normale”. Per lo Stato italiano chi non è “normale” è\r\npericoloso. Al di là di quello che fa, ma per quello che è. Con questi\r\nargomenti il terzo Reich giustificava lo sterminio dei folli. E di tutti\r\ngli altri fuori norma.\r\nProviamo a capire di che si tratta.\r\nLa legge n. 81 del 2014 ha sancito la chiusura degli OPG (Ospedali\r\npsichiatrici giudiziari) avvenuta solo formalmente il 31 marzo 2015 e il\r\nloro superamento nelle REMS (Residenze Esecuzione delle Misure di\r\nSicurezza). Gli OPG sono stati per oltre 35 anni luoghi di segregazione\r\nper tutti gli individui ritenuti pericolosi per la società, dimenticati\r\nin queste discariche sociali in condizioni di disumano degrado come ben\r\nmostrato nelle immagini dell’Inchiesta del Senato “Marino” del 2010 che\r\nha poi portato all’iter legislativo per la loro chiusura.\r\nOggi i 6 OPG (Castiglione delle Stiviere, Reggio Emilia, Montelupo\r\nfiorentino, Napoli, Aversa e Barcellona Pozzo di Gotto) sono in via di\r\nchiusura: gli internati non dimissibili dovrebbero essere spostati nelle\r\nREMS della regione di provenienza. Ma questo sta accadendo molto\r\nlentamente.\r\nNella pratica le REMS sono dei miniOPG (max 20 posti) presenti in ogni\r\nregione e affidati a personale sanitario, più simili a residenze\r\npsichiatriche che non agli ospedali-carceri del passato. Queste\r\nstrutture saranno gestite tramite un sistema di appalti di cui non è\r\ndifficile immaginare le sorti… al ribasso, cercando di spendere il meno\r\npossibile sulla pelle dei “criminali-malati mentali” che subiranno\r\nquesto sistema tipico della sanità pubblica, dell’accoglienza per i\r\nrichiedenti asilo (CARA, CAS, SPRAR) e del sistema detentivo (CIE,\r\nCarceri).\r\n\r\nLe REMS vengono presentate come un passo avanti in termini di civiltà\r\nrispetto agli OPG perché nuovi e perché non più gestiti dall’autorità\r\ngiudiziaria ma solo da personale sanitario. Nella realtà questi luoghi\r\nassolvono la stessa funzione dei loro predecessori e anzi lo fanno in\r\nmaniera molto più capillare, perché presenti su tutto il territorio\r\nnazionale, e molto più discreta e subdola, perché di piccole dimensioni\r\ne molto più simili a residenze che a carceri.\r\nMa qual è la loro funzione? La funzione delle REMS coincide con la\r\nfunzione della Psichiatria Giudiziaria più in generale, ovvero quella di\r\nmantenere in vita nella nostra società e nell’ordinamento giudiziario la\r\nfigura del “folle reo” ovvero di colui che infrange la legge non per\r\npropria libera scelta ma perché malato di mente, quindi non capace di\r\nintendere e di volere (le proprie azioni e le loro conseguenze), come se\r\nla sua malattia agisse al posto del suo libero arbitrio. Tale\r\nfocalizzazione sul soggetto che compie il reato più che sul reato stesso\r\n(infatti nelle REMS si può finire tanto per il furto di un portafoglio\r\nquanto per omicidio) ha una diretta discendenza dal positivismo\r\nottocentesco che ha portato ad affermarsi il concetto di “pericolosità\r\nsociale”, tutt’ora operante e alla base di queste moderne istituzioni\r\npsichiatrico-giudiziarie, come di tanti altri luoghi e procedure: lager\r\nnazisti, CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), campi rom,\r\nmisure di sorveglianza speciale…\r\n\r\nDa questi esempi è facile capire come l’etichetta di “pericoloso\r\nsocialmente” venga affibbiata agli individui più per il loro status\r\n(folle, ebreo, omosessuale, rom, handicappato, immigrato irregolare,\r\noppositore politico e sociale) che per le loro azioni concrete. In\r\nparticolare chi finisce nelle REMS non sconta un periodo di detenzione\r\ncon intenti punitivi come nella carcerazione ordinaria, ma viene recluso\r\nper disinnescarne la pericolosità, riportando nella norma i suoi\r\ncomportamenti deviati.\r\nI metodi usati per raggiungere questo scopo sono gli stessi utilizzati\r\ndalla psichiatria nei reparti ospedalieri (SPDC) e nelle cliniche e case\r\ndi cura psichiatriche. L’unica reale differenza è che nelle REMS è più\r\ndifficile monitorare e raccontare quello che accade, perché sono\r\nstrutture detentive dove l’accesso di esterni e l’uscita di informazioni\r\nè ancora più difficile rispetto ad ospedali e cliniche civili. Lo\r\nstrumento principe delle prigioni psichiatriche è la psicofarmacologia\r\nche permette un controllo quasi totale sui movimenti e sui comportamenti\r\ndi chi vi è sottoposto attraverso l’assunzione orale o l'iniezione di\r\nmolecole psicoattive in grado di agire sui neurotrasmettitori inibendo o\r\nalterando il loro funzionamento. Queste sostanze danno un fortissima\r\ndipendenza e causano danni enormi all’organismo di chi li assume già\r\ndopo pochi mesi, rovinando l’esistenza e la salute di chi è obbligato a\r\nprenderli, riducendone l’aspettativa di vita. Altri strumenti ancora in\r\nuso nei reparti come nelle REMS sono la contenzione fisica tramite lacci\r\nche assicurano il “malato” al letto per molte ore se non per giorni e\r\ngiorni e l’elettroshock, terribile pratica psichiatrica che viene\r\ntutt’ora utilizzata in diverse strutture pubbliche e private.\r\n\r\nIn molte regioni le REMS sono state da poco aperte e cominciano a\r\noperare, ad oggi la Regione Piemonte, ente preposto alla loro apertura e\r\ngestione non ha ancora aperto nessuna struttura ma si sta limitando ad\r\naffittare dei posti nell’ex OPG trasformato in REMS di Castiglione delle\r\nStiviere ed a utilizzare provvisoriamente la clinica San Michele di Bra.\r\nQuesto posto è stato svuotato negli scorsi mesi per far posto ai\r\ndetenuti piemontesi in arrivo dall’OPG di Castiglione delle Stiviere. La\r\nRegione Piemonte da ormai un anno sta prendendo tempo e non sembra\r\nancora aver trovato soluzioni definitive per collocare le sue due REMS.\r\nQuesto è il momento migliore per contestare e contrastare l’apertura di\r\nqueste strutture ma soprattutto la legge e il sistema sociale che le\r\nprevedono e che non possono farne a meno.\r\nSiamo tutti pericolosi socialmente se questa è la società in cui ci\r\nobbligano a vivere! Contro tutte le REMS e tutte le carceri, solidarietà\r\na chi lotta contro la psichiatria, solidarietà a chi tenta di evadere…\r\n\r\nCollettivo Antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” di Torino\r\n\r\nLe riunioni del Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”\r\nsi tengono presso la federazione anarchica torinese ogni martedì alle 21\r\nin corso Palermo 46\r\ntelefono antipsichiatrico: 345 61 94 300\r\n\r\nPer contatti: antipsichiatriatorino@inventati.org","2 Febbraio 2016","2016-02-04 12:57:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/bra-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/bra-225x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/bra-225x300.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/bra.jpg 720w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Bra. Presidio No REMS",1454425727,[121,122,123,124,125,67],"http://radioblackout.org/tag/bra/","http://radioblackout.org/tag/francesco-mastrogiovanni/","http://radioblackout.org/tag/ops/","http://radioblackout.org/tag/pericolosita-sociale/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/",[127,128,129,130,23,15],"bra","francesco mastrogiovanni","ops","pericolosità sociale",{"post_content":132,"post_title":136,"tags":139},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[15],"Hanno partecipato all'iniziativa contro l'unica \u003Cmark>REMS\u003C/mark> del Piemonte, ospitata presso la","Sabato 30 gennaio. Decine di attivisti di Torino e di Bra Hanno partecipato all'iniziativa contro l'unica \u003Cmark>REMS\u003C/mark> del Piemonte, ospitata presso la Clinica San Michele. In queste galere manicomiali finiscono le persone che escono dai sei OPG italiani in fase di lenta chiusura da un anno. \r\nChi finiva negli OPG, oggi \u003Cmark>REMS\u003C/mark>? Persone nei cui confronti giudici e psichiatri concorrono a formulare una sentenza che li dichiara incapaci di intendere e volere al momento di commettere un'azione definita reato dal codice penale. Secondo gli psichiatri che eseguono le perizie non sanno capire e decidere autonomamente e quindi per i giudici non sono punibili. Non vanno in carcere ma vengono comunque rinchiusi perché giudicati incapaci di intendere e volere. \r\nOggi i \"nuovi\" posti dove vengono imprigionati i \"rei folli\" si chiamano \u003Cmark>REMS\u003C/mark>. In altre epoche le chiamavano \"gabbie dei matti\", posti dove venivano seppelliti vivi uomini e donne che erano considerati \"senza ragione. \r\nSono cambiati i nomi ma la sostanza resta.\r\nLe \u003Cmark>REMS\u003C/mark> sono posti dove ti legano e ti drogano per farti tornare \"normale\". Per lo Stato italiano chi non è normale è pericoloso, non per quello che fa ma per quello che è. Con questo argomento il terzo Reich giustificava lo sterminio dei folli e di tutti gli altri \"fuori norma\".\r\nDopo il presidio in centro a Bra gli attivisti del collettivo antipsichiatrico \"Francesco Mastrogiovanni\" e i solidali di Bra e Torino sono andati alla \u003Cmark>REMS\u003C/mark> per un saluto ai reclusi.\r\nÈ stato piazzato lo striscione \"Mai più manicomi - No \u003Cmark>REMS\u003C/mark> né qui nè altrove\", accesi lacrimogeni e intonato slogan.\r\n\r\nDa ieri sa che, al di là dei muri e dei pregiudizi, c'è qualcuno che vorrebbe frantumarli entrambi.\r\nNe abbiamo parlato con Dario del Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” di Torino.\r\nAscolta la diretta:\r\n2016-02-02-dario-norems-bra\r\nDi seguito il testo del volantino distribuito a BRA\r\nMai più manicomi! No alle Rems né qui né altrove\r\nA Bra, da qualche mese, c’è una nuova prigione. Si chiama REMS. In altre epoche le chiamavano “gabbie dei matti”, i posti dove si seppellivano vivi uomini e donne che avevano “perso la ragione”, che “non sapevano\r\nquello che facevano”. Oggi i nomi sono cambiati ma la sostanza resta.\r\nLe REMS sono posti dove ti chiudono,ti drogano e ti legano per farti\r\ntornare “normale”. Per lo Stato italiano chi non è “normale” è\r\npericoloso. Al di là di quello che fa, ma per quello che è. Con questi\r\nargomenti il terzo Reich giustificava lo sterminio dei folli. E di tutti\r\ngli altri fuori norma.\r\nProviamo a capire di che si tratta.\r\nLa legge n. 81 del 2014 ha sancito la chiusura degli OPG (Ospedali\r\npsichiatrici giudiziari) avvenuta solo formalmente il 31 marzo 2015 e il\r\nloro superamento nelle REMS (Residenze Esecuzione delle Misure di\r\nSicurezza). Gli OPG sono stati per oltre 35 anni luoghi di segregazione\r\nper tutti gli individui ritenuti pericolosi per la società, dimenticati\r\nin queste discariche sociali in condizioni di disumano degrado come ben\r\nmostrato nelle immagini dell’Inchiesta del Senato “Marino” del 2010 che\r\nha poi portato all’iter legislativo per la loro chiusura.\r\nOggi i 6 OPG (Castiglione delle Stiviere, Reggio Emilia, Montelupo\r\nfiorentino, Napoli, Aversa e Barcellona Pozzo di Gotto) sono in via di\r\nchiusura: gli internati non dimissibili dovrebbero essere spostati nelle\r\n\u003Cmark>REMS\u003C/mark> della regione di provenienza. Ma questo sta accadendo molto\r\nlentamente.\r\nNella pratica le REMS sono dei miniOPG (max 20 posti) presenti in ogni\r\nregione e affidati a personale sanitario, più simili a residenze\r\npsichiatriche che non agli ospedali-carceri del passato. Queste\r\nstrutture saranno gestite tramite un sistema di appalti di cui non è\r\ndifficile immaginare le sorti… al ribasso, cercando di spendere il meno\r\npossibile sulla pelle dei “criminali-malati mentali” che subiranno\r\nquesto sistema tipico della sanità pubblica, dell’accoglienza per i\r\nrichiedenti asilo (CARA, CAS, SPRAR) e del sistema detentivo (CIE,\r\nCarceri).\r\n\r\nLe REMS vengono presentate come un passo avanti in termini di civiltà\r\nrispetto agli OPG perché nuovi e perché non più gestiti dall’autorità\r\ngiudiziaria ma solo da personale sanitario. Nella realtà questi luoghi\r\nassolvono la stessa funzione dei loro predecessori e anzi lo fanno in\r\nmaniera molto più capillare, perché presenti su tutto il territorio\r\nnazionale, e molto più discreta e subdola, perché di piccole dimensioni\r\ne molto più simili a residenze che a carceri.\r\nMa qual è la loro funzione? La funzione delle REMS coincide con la\r\nfunzione della Psichiatria Giudiziaria più in generale, ovvero quella di\r\nmantenere in vita nella nostra società e nell’ordinamento giudiziario la\r\nfigura del “folle reo” ovvero di colui che infrange la legge non per\r\npropria libera scelta ma perché malato di mente, quindi non capace di\r\nintendere e di volere (le proprie azioni e le loro conseguenze), come se\r\nla sua malattia agisse al posto del suo libero arbitrio. Tale\r\nfocalizzazione sul soggetto che compie il reato più che sul reato stesso\r\n(infatti nelle REMS si può finire tanto per il furto di un portafoglio\r\nquanto per omicidio) ha una diretta discendenza dal positivismo\r\nottocentesco che ha portato ad affermarsi il concetto di “pericolosità\r\nsociale”, tutt’ora operante e alla base di queste moderne istituzioni\r\npsichiatrico-giudiziarie, come di tanti altri luoghi e procedure: lager\r\nnazisti, CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), campi rom,\r\nmisure di sorveglianza speciale…\r\n\r\nDa questi esempi è facile capire come l’etichetta di “pericoloso\r\nsocialmente” venga affibbiata agli individui più per il loro status\r\n(folle, ebreo, omosessuale, rom, handicappato, immigrato irregolare,\r\noppositore politico e sociale) che per le loro azioni concrete. In\r\nparticolare chi finisce nelle REMS non sconta un periodo di detenzione\r\ncon intenti punitivi come nella carcerazione ordinaria, ma viene recluso\r\nper disinnescarne la pericolosità, riportando nella norma i suoi\r\ncomportamenti deviati.\r\nI metodi usati per raggiungere questo scopo sono gli stessi utilizzati\r\ndalla psichiatria nei reparti ospedalieri (SPDC) e nelle cliniche e case\r\ndi cura psichiatriche. L’unica reale differenza è che nelle REMS è più\r\ndifficile monitorare e raccontare quello che accade, perché sono\r\nstrutture detentive dove l’accesso di esterni e l’uscita di informazioni\r\nè ancora più difficile rispetto ad ospedali e cliniche civili. Lo\r\nstrumento principe delle prigioni psichiatriche è la psicofarmacologia\r\nche permette un controllo quasi totale sui movimenti e sui comportamenti\r\ndi chi vi è sottoposto attraverso l’assunzione orale o l'iniezione di\r\nmolecole psicoattive in grado di agire sui neurotrasmettitori inibendo o\r\nalterando il loro funzionamento. Queste sostanze danno un fortissima\r\ndipendenza e causano danni enormi all’organismo di chi li assume già\r\ndopo pochi mesi, rovinando l’esistenza e la salute di chi è obbligato a\r\nprenderli, riducendone l’aspettativa di vita. Altri strumenti ancora in\r\nuso nei reparti come nelle REMS sono la contenzione fisica tramite lacci\r\nche assicurano il “malato” al letto per molte ore se non per giorni e\r\ngiorni e l’elettroshock, terribile pratica psichiatrica che viene\r\ntutt’ora utilizzata in diverse strutture pubbliche e private.\r\n\r\nIn molte regioni le REMS sono state da poco aperte e cominciano a\r\noperare, ad oggi la Regione Piemonte, ente preposto alla loro apertura e\r\ngestione non ha ancora aperto nessuna struttura ma si sta limitando ad\r\naffittare dei posti nell’ex OPG trasformato in REMS di Castiglione delle\r\nStiviere ed a utilizzare provvisoriamente la clinica San Michele di Bra.\r\nQuesto posto è stato svuotato negli scorsi mesi per far posto ai\r\ndetenuti piemontesi in arrivo dall’OPG di Castiglione delle Stiviere. La\r\nRegione Piemonte da ormai un anno sta prendendo tempo e non sembra\r\nancora aver trovato soluzioni definitive per collocare le sue due REMS.\r\nQuesto è il momento migliore per contestare e contrastare l’apertura di\r\nqueste strutture ma soprattutto la legge e il sistema sociale che le\r\nprevedono e che non possono farne a meno.\r\nSiamo tutti pericolosi socialmente se questa è la società in cui ci\r\nobbligano a vivere! Contro tutte le REMS e tutte le carceri, solidarietà\r\na chi lotta contro la psichiatria, solidarietà a chi tenta di evadere…\r\n\r\nCollettivo Antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” di Torino\r\n\r\nLe riunioni del Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”\r\nsi tengono presso la federazione anarchica torinese ogni martedì alle 21\r\nin corso Palermo 46\r\ntelefono antipsichiatrico: 345 61 94 300\r\n\r\nPer contatti: antipsichiatriatorino@inventati.org",{"matched_tokens":137,"snippet":138,"value":138},[15],"Bra. Presidio No \u003Cmark>REMS\u003C/mark>",[140,142,144,146,148,150],{"matched_tokens":141,"snippet":127},[],{"matched_tokens":143,"snippet":128},[],{"matched_tokens":145,"snippet":129},[],{"matched_tokens":147,"snippet":130},[],{"matched_tokens":149,"snippet":23},[],{"matched_tokens":151,"snippet":87},[15],[153,155,161],{"field":100,"matched_tokens":154,"snippet":134,"value":135},[15],{"field":39,"indices":156,"matched_tokens":158,"snippets":160},[157],5,[159],[15],[87],{"field":97,"matched_tokens":162,"snippet":138,"value":138},[15],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":51,"score":106,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},{"document":165,"highlight":186,"highlights":205,"text_match":102,"text_match_info":215},{"cat_link":166,"category":167,"comment_count":51,"id":168,"is_sticky":51,"permalink":169,"post_author":54,"post_content":170,"post_date":171,"post_excerpt":57,"post_id":168,"post_modified":172,"post_thumbnail":173,"post_thumbnail_html":174,"post_title":175,"post_type":62,"sort_by_date":176,"tag_links":177,"tags":182},[48],[50],"31787","http://radioblackout.org/2015/10/grugliasco-il-sindaco-monta-tura-in-difficolta-su-rems-e-sgombero/","Dal Barocchio Squat stamattina una diretta con Mario schizzo che ci fornisce:\r\n\r\n- una replica alla messe di articoli pubblicati oggi da Stampa e Repubblica sulla questione REMS - sgombero, incentrati sui cinque bossoli trovati sul parabrezza dell'auto (quella vecchia) del formidabile sindaco di Grugliasco Montà.\r\n\r\n- un aggiornamento sulle iniziative di mobilitazione, che in questi giorni coinvolgono anche il vicino complesso scolastico.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","8 Ottobre 2015","2015-10-11 09:19:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/grugliasco-lo-striscione-appeso-ieri-al-centro-commerciale-Le-Serre-kaBF-U10601305909899o1-700x394@LaStampa.it_-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/grugliasco-lo-striscione-appeso-ieri-al-centro-commerciale-Le-Serre-kaBF-U10601305909899o1-700x394@LaStampa.it_-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/grugliasco-lo-striscione-appeso-ieri-al-centro-commerciale-Le-Serre-kaBF-U10601305909899o1-700x394@LaStampa.it_-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/grugliasco-lo-striscione-appeso-ieri-al-centro-commerciale-Le-Serre-kaBF-U10601305909899o1-700x394@LaStampa.it_-690x394.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/grugliasco-lo-striscione-appeso-ieri-al-centro-commerciale-Le-Serre-kaBF-U10601305909899o1-700x394@LaStampa.it_.jpg 694w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Grugliasco, il sindaco Montà-tura in difficoltà su REMS e sgombero",1444309510,[178,179,180,181,67],"http://radioblackout.org/tag/barocchio/","http://radioblackout.org/tag/bossoli/","http://radioblackout.org/tag/grugliasco/","http://radioblackout.org/tag/monta/",[21,183,184,185,15],"bossoli","grugliasco","Montà",{"post_content":187,"post_title":191,"tags":194},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":190},[15],"Stampa e Repubblica sulla questione \u003Cmark>REMS\u003C/mark> - sgombero, incentrati sui cinque bossoli","Dal Barocchio Squat stamattina una diretta con Mario schizzo che ci fornisce:\r\n\r\n- una replica alla messe di articoli pubblicati oggi da Stampa e Repubblica sulla questione \u003Cmark>REMS\u003C/mark> - sgombero, incentrati sui cinque bossoli trovati sul parabrezza dell'auto (quella vecchia) del formidabile sindaco di Grugliasco Montà.\r\n\r\n- un aggiornamento sulle iniziative di mobilitazione, che in questi giorni coinvolgono anche il vicino complesso scolastico.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ",{"matched_tokens":192,"snippet":193,"value":193},[15],"Grugliasco, il sindaco Montà-tura in difficoltà su \u003Cmark>REMS\u003C/mark> e sgombero",[195,197,199,201,203],{"matched_tokens":196,"snippet":21},[],{"matched_tokens":198,"snippet":183},[],{"matched_tokens":200,"snippet":184},[],{"matched_tokens":202,"snippet":185},[],{"matched_tokens":204,"snippet":87},[15],[206,211,213],{"field":39,"indices":207,"matched_tokens":208,"snippets":210},[20],[209],[15],[87],{"field":97,"matched_tokens":212,"snippet":193,"value":193},[15],{"field":100,"matched_tokens":214,"snippet":189,"value":190},[15],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":51,"score":106,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},{"document":217,"highlight":241,"highlights":259,"text_match":102,"text_match_info":267},{"cat_link":218,"category":220,"comment_count":51,"id":222,"is_sticky":51,"permalink":223,"post_author":224,"post_content":225,"post_date":226,"post_excerpt":57,"post_id":222,"post_modified":227,"post_thumbnail":228,"post_thumbnail_html":229,"post_title":230,"post_type":62,"sort_by_date":231,"tag_links":232,"tags":237},[219],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[221],"Blackout Inside","81816","http://radioblackout.org/2023/05/la-retorica-dellemergenza-psichiatrica-per-il-controllo-sociale/","ricongiunzioni","Non è un caso se di psichiatria si parla sempre più spesso. Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori e delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come è successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di psichiatria nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un TSO, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro e non per ricordare che la psichiatria può uccidere; e neanche questo è un caso. Non lo è perché la psichiatria è sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza e a tutto ciò che è altro e che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del controllo sociale e della psichiatria, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione e sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità e al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia è un esito di queste tensioni, ed è importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non è andata così, la chiusura dei manicomi è il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi e con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. E sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in psichiatria viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura e contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi e le pratiche della psichiatria diventano sempre più vicini e simili a strumenti e istituzioni più esplicitamente punitivi e repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private e le comunità diventano più simili a carceri, e le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi e responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere e in psichiatria sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La psichiatria è tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non è mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate e ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la psichiatria).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della psichiatria e si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza psichiatria” diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle REMS, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), TSO più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto è avere più posti letto per i folli rei e per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza psichiatria non è nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” e che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista è interessata all’utilizzo della psichiatria nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come è già stato scritto e detto[4][5] e infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture e il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione è meno cura è la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica e privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, e nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario e assistenziale. Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita sociale. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/","1 Maggio 2023","2023-05-01 19:09:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1536x864.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1.png 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA RETORICA DELL’EMERGENZA PSICHIATRICA PER IL CONTROLLO SOCIALE",1682968174,[65,233,234,235,67,236],"http://radioblackout.org/tag/atsm/","http://radioblackout.org/tag/emergenza-psichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria-e-controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[18,238,239,240,15,28],"ATSM","emergenza psichiatrica","psichiatria e controllo sociale",{"post_content":242,"tags":246},{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":245},[15],"in breve: più posti nelle \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, sezioni di carcere speciali per","Non è un caso se di psichiatria si parla sempre più spesso. Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori e delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come è successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di psichiatria nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un TSO, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro e non per ricordare che la psichiatria può uccidere; e neanche questo è un caso. Non lo è perché la psichiatria è sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza e a tutto ciò che è altro e che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del controllo sociale e della psichiatria, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione e sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità e al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia è un esito di queste tensioni, ed è importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non è andata così, la chiusura dei manicomi è il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi e con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. E sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in psichiatria viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura e contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi e le pratiche della psichiatria diventano sempre più vicini e simili a strumenti e istituzioni più esplicitamente punitivi e repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private e le comunità diventano più simili a carceri, e le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi e responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere e in psichiatria sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La psichiatria è tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non è mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate e ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la psichiatria).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della psichiatria e si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza psichiatria” diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), TSO più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto è avere più posti letto per i folli rei e per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza psichiatria non è nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” e che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista è interessata all’utilizzo della psichiatria nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come è già stato scritto e detto[4][5] e infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture e il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione è meno cura è la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica e privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, e nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario e assistenziale. Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita sociale. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/",[247,249,251,253,255,257],{"matched_tokens":248,"snippet":18},[],{"matched_tokens":250,"snippet":238},[],{"matched_tokens":252,"snippet":239},[],{"matched_tokens":254,"snippet":240},[],{"matched_tokens":256,"snippet":87},[15],{"matched_tokens":258,"snippet":28},[],[260,265],{"field":39,"indices":261,"matched_tokens":262,"snippets":264},[20],[263],[15],[87],{"field":100,"matched_tokens":266,"snippet":244,"value":245},[15],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":51,"score":268,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},"578730123365711978",{"document":270,"highlight":300,"highlights":330,"text_match":102,"text_match_info":338},{"cat_link":271,"category":272,"comment_count":51,"id":273,"is_sticky":51,"permalink":274,"post_author":54,"post_content":275,"post_date":276,"post_excerpt":57,"post_id":273,"post_modified":277,"post_thumbnail":278,"post_thumbnail_html":279,"post_title":280,"post_type":62,"sort_by_date":281,"tag_links":282,"tags":292},[48],[50],"72057","http://radioblackout.org/2021/11/il-sestante-carcere-e-manicomio/","La recente denuncia dell’associazione Antigone sulle condizioni inumane di detenzione al Sestante, il repartino psichiatrico del carcere delle Vallette, ha riaperto la questione dei manicomi criminali, poi ospedali psichiatrici giudiziari, chiusi per far posto alle REMS – residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Formalmente, pur essendo strutture chiuse, le REMS non sono più carceri, perché la competenza è passata dal ministero di giustizia a quello della sanità.\r\nLa chiusura degli OPG e la nascita delle REMS non ha tuttavia reciso il legame tra psichiatria e reclusione. Anzi.\r\nI prigionieri delle REMS sono sedati chimicamente, non possono uscire, spesso sono legati ai letti.\r\nIn carcere, già prima della nascita delle REMS, sono stati aperti repartini dedicati alle persone psichiatrizzate. Veri e propri manicomi all’interno delle carceri. Come i vecchi manicomi criminali sono luoghi dove, ancor più che nei reparti “normali”, vige l’arbitrio e la violenza delle guardie. Celle buie, materassi marci, gabinetti intasati, persone incapaci di muoversi e parlare perché sedate con dosi massicce di psicofarmaci. La gabbia chimica e quella di mattoni si uniscono in questi nuovi manicomi. Il manicomio si è polverizzato in tante e diverse strutture più piccole, ma la reclusione psichiatrica resta l’orizzonte concreto per moltissime persone.\r\nOggi un detenuto su quattro è in terapia psichiatrica, nel 2020 c’erano 174 persone rinchiuse in carcere in attesa di venire imprigionate in una REMS.\r\nLa contenzione fisica, dentro e fuori dal carcere è aumentata, mentre si allunga l’elenco delle persone morte, dopo essere rimaste legate mani, piedi e spalle al letto. L’ultimo morto di cui si ha notizia è rimasto per quasi tre settimane crocefisso alla sua branda nel repartino dell’ospedale di Livorno. Due anni fa Elena Casetto, inchiodata da legacci al suo letto, morì atrocemente, bruciata viva, prima che qualcuno intervenisse. Per questa vicenda atroce sono indagati i vigili del fuoco: gli psichiatri non sono mai entrati nell’inchiesta.\r\nLa contenzione fisica, che, assieme alla gabbia chimica, è una vera forma di tortura, è stata abolita in numerosi paesi europei. In Italia solo 17 ospedali su 320 hanno deciso di buttare legacci e corde.\r\nNe abbiamo parlato con Alberto del Collettivo antipsichiatrico “Antonin Artaud” di Pisa\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-23-carcere-manicomio-alb.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Novembre 2021","2021-11-23 15:40:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/carcere-torino-sestante-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/carcere-torino-sestante-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/carcere-torino-sestante-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/carcere-torino-sestante-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/carcere-torino-sestante.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il Sestante. Carcere e manicomio",1637677483,[65,283,284,285,286,287,125,288,67,289,290,291],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/contenzione/","http://radioblackout.org/tag/manicomio/","http://radioblackout.org/tag/manicomio-criminale/","http://radioblackout.org/tag/opg/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/","http://radioblackout.org/tag/repartino/","http://radioblackout.org/tag/sestante/","http://radioblackout.org/tag/tortura/",[18,293,35,294,295,26,23,296,15,297,298,299],"carcere","manicomio","manicomio criminale","psicofarmaci","repartino","sestante","tortura",{"post_content":301,"tags":305},{"matched_tokens":302,"snippet":303,"value":304},[15],"chiusi per far posto alle \u003Cmark>REMS\u003C/mark> – residenze per l’esecuzione delle misure","La recente denuncia dell’associazione Antigone sulle condizioni inumane di detenzione al Sestante, il repartino psichiatrico del carcere delle Vallette, ha riaperto la questione dei manicomi criminali, poi ospedali psichiatrici giudiziari, chiusi per far posto alle \u003Cmark>REMS\u003C/mark> – residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Formalmente, pur essendo strutture chiuse, le \u003Cmark>REMS\u003C/mark> non sono più carceri, perché la competenza è passata dal ministero di giustizia a quello della sanità.\r\nLa chiusura degli OPG e la nascita delle \u003Cmark>REMS\u003C/mark> non ha tuttavia reciso il legame tra psichiatria e reclusione. Anzi.\r\nI prigionieri delle \u003Cmark>REMS\u003C/mark> sono sedati chimicamente, non possono uscire, spesso sono legati ai letti.\r\nIn carcere, già prima della nascita delle \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, sono stati aperti repartini dedicati alle persone psichiatrizzate. Veri e propri manicomi all’interno delle carceri. Come i vecchi manicomi criminali sono luoghi dove, ancor più che nei reparti “normali”, vige l’arbitrio e la violenza delle guardie. Celle buie, materassi marci, gabinetti intasati, persone incapaci di muoversi e parlare perché sedate con dosi massicce di psicofarmaci. La gabbia chimica e quella di mattoni si uniscono in questi nuovi manicomi. Il manicomio si è polverizzato in tante e diverse strutture più piccole, ma la reclusione psichiatrica resta l’orizzonte concreto per moltissime persone.\r\nOggi un detenuto su quattro è in terapia psichiatrica, nel 2020 c’erano 174 persone rinchiuse in carcere in attesa di venire imprigionate in una \u003Cmark>REMS\u003C/mark>.\r\nLa contenzione fisica, dentro e fuori dal carcere è aumentata, mentre si allunga l’elenco delle persone morte, dopo essere rimaste legate mani, piedi e spalle al letto. L’ultimo morto di cui si ha notizia è rimasto per quasi tre settimane crocefisso alla sua branda nel repartino dell’ospedale di Livorno. Due anni fa Elena Casetto, inchiodata da legacci al suo letto, morì atrocemente, bruciata viva, prima che qualcuno intervenisse. Per questa vicenda atroce sono indagati i vigili del fuoco: gli psichiatri non sono mai entrati nell’inchiesta.\r\nLa contenzione fisica, che, assieme alla gabbia chimica, è una vera forma di tortura, è stata abolita in numerosi paesi europei. In Italia solo 17 ospedali su 320 hanno deciso di buttare legacci e corde.\r\nNe abbiamo parlato con Alberto del Collettivo antipsichiatrico “Antonin Artaud” di Pisa\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-23-carcere-manicomio-alb.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[306,308,310,312,314,316,318,320,322,324,326,328],{"matched_tokens":307,"snippet":18},[],{"matched_tokens":309,"snippet":293},[],{"matched_tokens":311,"snippet":35},[],{"matched_tokens":313,"snippet":294},[],{"matched_tokens":315,"snippet":295},[],{"matched_tokens":317,"snippet":26},[],{"matched_tokens":319,"snippet":23},[],{"matched_tokens":321,"snippet":296},[],{"matched_tokens":323,"snippet":87},[15],{"matched_tokens":325,"snippet":297},[],{"matched_tokens":327,"snippet":298},[],{"matched_tokens":329,"snippet":299},[],[331,336],{"field":39,"indices":332,"matched_tokens":333,"snippets":335},[14],[334],[15],[87],{"field":100,"matched_tokens":337,"snippet":303,"value":304},[15],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":51,"score":268,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},{"document":340,"highlight":357,"highlights":371,"text_match":102,"text_match_info":379},{"cat_link":341,"category":342,"comment_count":51,"id":343,"is_sticky":51,"permalink":344,"post_author":54,"post_content":345,"post_date":346,"post_excerpt":57,"post_id":343,"post_modified":347,"post_thumbnail":348,"post_thumbnail_html":349,"post_title":350,"post_type":62,"sort_by_date":351,"tag_links":352,"tags":355},[48],[50],"31109","http://radioblackout.org/2015/08/il-barocchio-squat-di-torino-sotto-sgombero-state-agitati/","NESSUNO SGOMBERO! NESSUN NUOVO MANICOMIO!\r\n\r\nNonostante siano trascorsi circa 4 mesi dalla chiusura degli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), sancita dalla Legge 81/2014, ad oggi queste strutture sono ancora aperte e la maggior parte delle Regioni risultano essere ancora inadempienti per quanto riguarda i progetti di superamento degli ex manicomi criminali. La Regione Piemonte, dovendo dunque presentare in tutta fretta questi piani, pena il commissariamento e la - forse ancor più grave - perdita dei finanziamenti statali, ha pensato bene di prendere in carico gli \"internati\" attualmente rinchiusi nell'ex OPG di Castiglione delle Stiviere, concentrandosi in particolare sull'apertura di 2 REMS (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza), una in un ex SPDC in provincia di Biella e una presso la Comunità \"il Barocchio\" di Grugliasco. Si chiudono gli OPG, per aprire i \"miniOPG\", considerati il \"nuovo volto umano\" della psichiatria criminale, ma che sono frutto della stessa logica contenitiva ed escludente, basata sul dispositivo manicomiale della cura-custodia e sul concetto di pericolosità sociale, nostra pesante eredità lombrosiana e fascista (codice Rocco del 1930) per cui il \"folle\" era considerato incurabile, pericoloso, irresponsabile e quindi da isolare dalla società e da rinchiudere per sempre in un'istituzione manicomiale. Anche a detta degli stessi addetti ai lavori, nei fatti nulla cambia se non lo spostamento della gestione dal ministero di \"giustizia\" a quello della sanità e quindi direttamente alle amministrazioni regionali; l'unica novità pare essere la certezza della durata della reclusione (che dovrà corrispondere a quella prevista per il reato compiuto) ma anche questa è uno specchio per le allodole, visto che, finito di scontare la pena, i reclusi saranno costretti a seguire dei programmi terapeutico-riabilitativi individuali, attivati dai Dipartimenti di Salute Metale, che prevederanno il trasferimento in altre strutture psichiatriche e l'inizio di un processo di perenne assistenza psichiatrica territoriale e di reinserimento sociale infinito, promesso ma mai raggiunto, legato indissolubilmente a pratiche e percorsi coercitivi, obbligatori e contenitivi. Un cappio che è destinato a non allentarsi tanto facilmente! Per il Piemonte sono stati stanziati oltre 12 milioni di euro, che, visti i ritardi accumulati per la realizzazione di queste opere, sono stati in buona parte, circa 6 milioni, destinati a soluzioni temporanee, con voci di spesa delle più varie, che sicuramente soddisfano le esigenze personali di amministratori e imprenditori locali. Mancano all'appello 6 milioni, già stanziati nel 2012, da spendere per le opere definitive, di cui gli atti però paiono essere secretati, perché non se ne trova traccia nelle documentazioni istituzionali ufficiali. La clinica \"Barocchio\" di Grugliasco, di fianco all'omonima casa occupata, è stata scelta come futura REMS; funzionari pubblici fin troppo interessati e zelanti sperano di far partire i lavori già a settembre-ottobre. La versione ufficiale è che si inizi da piccoli lavori di adeguamento, ma la solidarietà verso una casa occupata da 23 anni è più forte dei segreti che volevano stravolgere l'iter democratico, in una cascata ministeri-sindaco-primario, e le bugie sono troppo grosse per rimanere chiuse in quattro uffici. Così il cerchio si chiude: esiste ed è reale l'intenzione di sgomberare il Barocchio Squat per fare spazio ad una struttura di coercizione e detenzione. Oltre al danno la beffa! La segretezza e la mancanza di trasparenza di quest'operazione sono un chiaro segnale di quanto stato, regione e comune siano consapevoli di rischiare per mettersi in tasca due picci in più. La città di Torino, da sempre punto caldo di conflitto sociale, saprà rispondere a dovere a questo affronto. La realizzazione dell'ennesima opera coercitiva non sarà ben accetta, a maggior ragione se dobbiamo perdere un'occupazione storica, fucina per 23 anni di attività delle più svariate, da eventi culturali e artistici a pratiche di autocostruzione e sperimentazione dell'autogestione, con nuovi paradigmi, che superano i rapporti dettati dal denaro e dall'autoritarismo, sempre comunque consapevoli che \"ognuno è pazzo a suo modo\". Siamo forti della certezza che con un affronto così non solo tutte le persone che hanno goduto di questa esperienza negli anni, che hanno coltivato le proprie lotte in questa casa e che sono ad essa sentimentalmente legate, ma anche tutte quelle che semplicemente preferiscono avere uno spazio di libertà in più ed un luogo di reclusione in meno saranno pronte ad ostacolare in ogni modo questi progetti!\r\n\r\nSTATE AGITATI\r\n\r\nBAROCCHIO SQUAT","11 Agosto 2015","2015-08-26 17:09:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/index-194x110.jpeg","\u003Cimg width=\"194\" height=\"259\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/index.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Il Barocchio Squat di Torino sotto sgombero? State agitati",1439302945,[178,67,353,354],"http://radioblackout.org/tag/squat/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[21,15,31,356],"torino",{"post_content":358,"tags":362},{"matched_tokens":359,"snippet":360,"value":361},[15],"in particolare sull'apertura di 2 \u003Cmark>REMS\u003C/mark> (Residenze per l'esecuzione delle misure","NESSUNO SGOMBERO! NESSUN NUOVO MANICOMIO!\r\n\r\nNonostante siano trascorsi circa 4 mesi dalla chiusura degli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), sancita dalla Legge 81/2014, ad oggi queste strutture sono ancora aperte e la maggior parte delle Regioni risultano essere ancora inadempienti per quanto riguarda i progetti di superamento degli ex manicomi criminali. La Regione Piemonte, dovendo dunque presentare in tutta fretta questi piani, pena il commissariamento e la - forse ancor più grave - perdita dei finanziamenti statali, ha pensato bene di prendere in carico gli \"internati\" attualmente rinchiusi nell'ex OPG di Castiglione delle Stiviere, concentrandosi in particolare sull'apertura di 2 \u003Cmark>REMS\u003C/mark> (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza), una in un ex SPDC in provincia di Biella e una presso la Comunità \"il Barocchio\" di Grugliasco. Si chiudono gli OPG, per aprire i \"miniOPG\", considerati il \"nuovo volto umano\" della psichiatria criminale, ma che sono frutto della stessa logica contenitiva ed escludente, basata sul dispositivo manicomiale della cura-custodia e sul concetto di pericolosità sociale, nostra pesante eredità lombrosiana e fascista (codice Rocco del 1930) per cui il \"folle\" era considerato incurabile, pericoloso, irresponsabile e quindi da isolare dalla società e da rinchiudere per sempre in un'istituzione manicomiale. Anche a detta degli stessi addetti ai lavori, nei fatti nulla cambia se non lo spostamento della gestione dal ministero di \"giustizia\" a quello della sanità e quindi direttamente alle amministrazioni regionali; l'unica novità pare essere la certezza della durata della reclusione (che dovrà corrispondere a quella prevista per il reato compiuto) ma anche questa è uno specchio per le allodole, visto che, finito di scontare la pena, i reclusi saranno costretti a seguire dei programmi terapeutico-riabilitativi individuali, attivati dai Dipartimenti di Salute Metale, che prevederanno il trasferimento in altre strutture psichiatriche e l'inizio di un processo di perenne assistenza psichiatrica territoriale e di reinserimento sociale infinito, promesso ma mai raggiunto, legato indissolubilmente a pratiche e percorsi coercitivi, obbligatori e contenitivi. Un cappio che è destinato a non allentarsi tanto facilmente! Per il Piemonte sono stati stanziati oltre 12 milioni di euro, che, visti i ritardi accumulati per la realizzazione di queste opere, sono stati in buona parte, circa 6 milioni, destinati a soluzioni temporanee, con voci di spesa delle più varie, che sicuramente soddisfano le esigenze personali di amministratori e imprenditori locali. Mancano all'appello 6 milioni, già stanziati nel 2012, da spendere per le opere definitive, di cui gli atti però paiono essere secretati, perché non se ne trova traccia nelle documentazioni istituzionali ufficiali. La clinica \"Barocchio\" di Grugliasco, di fianco all'omonima casa occupata, è stata scelta come futura \u003Cmark>REMS\u003C/mark>; funzionari pubblici fin troppo interessati e zelanti sperano di far partire i lavori già a settembre-ottobre. La versione ufficiale è che si inizi da piccoli lavori di adeguamento, ma la solidarietà verso una casa occupata da 23 anni è più forte dei segreti che volevano stravolgere l'iter democratico, in una cascata ministeri-sindaco-primario, e le bugie sono troppo grosse per rimanere chiuse in quattro uffici. Così il cerchio si chiude: esiste ed è reale l'intenzione di sgomberare il Barocchio Squat per fare spazio ad una struttura di coercizione e detenzione. Oltre al danno la beffa! La segretezza e la mancanza di trasparenza di quest'operazione sono un chiaro segnale di quanto stato, regione e comune siano consapevoli di rischiare per mettersi in tasca due picci in più. La città di Torino, da sempre punto caldo di conflitto sociale, saprà rispondere a dovere a questo affronto. La realizzazione dell'ennesima opera coercitiva non sarà ben accetta, a maggior ragione se dobbiamo perdere un'occupazione storica, fucina per 23 anni di attività delle più svariate, da eventi culturali e artistici a pratiche di autocostruzione e sperimentazione dell'autogestione, con nuovi paradigmi, che superano i rapporti dettati dal denaro e dall'autoritarismo, sempre comunque consapevoli che \"ognuno è pazzo a suo modo\". Siamo forti della certezza che con un affronto così non solo tutte le persone che hanno goduto di questa esperienza negli anni, che hanno coltivato le proprie lotte in questa casa e che sono ad essa sentimentalmente legate, ma anche tutte quelle che semplicemente preferiscono avere uno spazio di libertà in più ed un luogo di reclusione in meno saranno pronte ad ostacolare in ogni modo questi progetti!\r\n\r\nSTATE AGITATI\r\n\r\nBAROCCHIO SQUAT",[363,365,367,369],{"matched_tokens":364,"snippet":21},[],{"matched_tokens":366,"snippet":87},[15],{"matched_tokens":368,"snippet":31},[],{"matched_tokens":370,"snippet":356},[],[372,377],{"field":39,"indices":373,"matched_tokens":374,"snippets":376},[37],[375],[15],[87],{"field":100,"matched_tokens":378,"snippet":360,"value":361},[15],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":51,"score":268,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},6646,{"collection_name":62,"first_q":15,"per_page":17,"q":15},10,{"facet_counts":384,"found":418,"hits":419,"out_of":644,"page":37,"request_params":645,"search_cutoff":40,"search_time_ms":20},[385,397],{"counts":386,"field_name":395,"sampled":40,"stats":396},[387,389,391,393],{"count":25,"highlighted":388,"value":388},"anarres",{"count":25,"highlighted":390,"value":390},"congiunzioni",{"count":30,"highlighted":392,"value":392},"Bello come una prigione che brucia",{"count":37,"highlighted":394,"value":394},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":20},{"counts":398,"field_name":39,"sampled":40,"stats":416},[399,400,402,404,405,407,409,410,412,414],{"count":25,"highlighted":15,"value":15},{"count":30,"highlighted":401,"value":401},"8 marzo",{"count":30,"highlighted":403,"value":403},"femminismo",{"count":30,"highlighted":18,"value":18},{"count":30,"highlighted":406,"value":406},"autodifesa antipsichiatrica",{"count":37,"highlighted":408,"value":408},"vodafone",{"count":37,"highlighted":35,"value":35},{"count":37,"highlighted":411,"value":411},"manicomi criminali",{"count":37,"highlighted":413,"value":413},"rete antipsichiatrica",{"count":37,"highlighted":415,"value":415},"multinazionali farmaceutiche",{"total_values":417},32,9,[420,470,511,562,596,622],{"document":421,"highlight":440,"highlights":458,"text_match":102,"text_match_info":469},{"comment_count":51,"id":422,"is_sticky":51,"permalink":423,"podcastfilter":424,"post_author":425,"post_content":426,"post_date":427,"post_excerpt":57,"post_id":422,"post_modified":428,"post_thumbnail":429,"post_title":430,"post_type":431,"sort_by_date":432,"tag_links":433,"tags":437},"39028","http://radioblackout.org/podcast/bello-come-una-prigione-che-brucia-aspetti-giuridici-delle-rems/",[392],"bellocome","Trasmissione dedicata all'approfondimento degli aspetti giuridici relativi alle Rems; formalmente, sono passati 19 mesi dalla prevista chiusura degli Opg, ma continua incessante la limitazione della libertà personale di autori di reato (anche per fatti bagatellari) affetti da disturbi psichici, malgrado la legge 81 del 2014 preveda la presa in carico territoriale quale risposta primaria, ed il ricorso alle misure di sicurezza in Rems quale extrema ratio. Ne abbiamo parlato con l'avv.Michele Passione\r\n\r\nbelllo-come-21-nov-1\r\n\r\nNella seconda parte alcune suggestioni sull'ingresso di Vodafone Italia nelle carceri italiane\r\n\r\nbello-come-21-nov-2\r\n\r\n ","27 Novembre 2016","2018-10-24 17:42:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/index-2-200x110.jpeg","Bello come una prigione che brucia: aspetti giuridici delle Rems","podcast",1480266564,[434,435,67,436],"http://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/vodafone/",[438,439,15,408],"bello come una prigione che brucia","Radio Blackout",{"post_content":441,"post_title":446,"tags":449},{"matched_tokens":442,"snippet":444,"value":445},[443],"Rems","degli aspetti giuridici relativi alle \u003Cmark>Rems\u003C/mark>; formalmente, sono passati 19 mesi","Trasmissione dedicata all'approfondimento degli aspetti giuridici relativi alle \u003Cmark>Rems\u003C/mark>; formalmente, sono passati 19 mesi dalla prevista chiusura degli Opg, ma continua incessante la limitazione della libertà personale di autori di reato (anche per fatti bagatellari) affetti da disturbi psichici, malgrado la legge 81 del 2014 preveda la presa in carico territoriale quale risposta primaria, ed il ricorso alle misure di sicurezza in \u003Cmark>Rems\u003C/mark> quale extrema ratio. Ne abbiamo parlato con l'avv.Michele Passione\r\n\r\nbelllo-come-21-nov-1\r\n\r\nNella seconda parte alcune suggestioni sull'ingresso di Vodafone Italia nelle carceri italiane\r\n\r\nbello-come-21-nov-2\r\n\r\n ",{"matched_tokens":447,"snippet":448,"value":448},[443],"Bello come una prigione che brucia: aspetti giuridici delle \u003Cmark>Rems\u003C/mark>",[450,452,454,456],{"matched_tokens":451,"snippet":438,"value":438},[],{"matched_tokens":453,"snippet":439,"value":439},[],{"matched_tokens":455,"snippet":87,"value":87},[15],{"matched_tokens":457,"snippet":408,"value":408},[],[459,465,467],{"field":39,"indices":460,"matched_tokens":461,"snippets":463,"values":464},[30],[462],[15],[87],[87],{"field":97,"matched_tokens":466,"snippet":448,"value":448},[443],{"field":100,"matched_tokens":468,"snippet":444,"value":445},[443],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":51,"score":106,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},{"document":471,"highlight":486,"highlights":501,"text_match":102,"text_match_info":510},{"comment_count":51,"id":472,"is_sticky":51,"permalink":473,"podcastfilter":474,"post_author":224,"post_content":475,"post_date":476,"post_excerpt":57,"post_id":472,"post_modified":477,"post_thumbnail":478,"post_title":479,"post_type":431,"sort_by_date":480,"tag_links":481,"tags":484},"82423","http://radioblackout.org/podcast/rems-e-atsm-carcere-e-psichiatria-del-30-05-2023/",[390],"Con una breve introduzione aggiorniamo sulle ultime notizie che riguardano la pillola anticoncezionale e la sua gratuità. (Alcuni articoli per approfondire qui e qui)\r\n\r\nSegue la lettura del comunicato stampa che annuncia l'uscita del 29° rapporto di Antigone sulle condizioni detentive in Italia (qui)\r\n\r\nPrendendo spunto dalla sezione Carcere e salute mentale del 29° rapporto di Antigone (che potete trovare per esteso, in tutte le sue sezioni qui) cerchiamo di ricostruire quali sono le condizioni delle persone psichiatrizzate detenute nelle carceri italiane.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/ricongiunzioni-30052023.mp3\"][/audio]\r\n\r\nScarica qui -> ricongiunzioni-30052023\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Maggio 2023","2024-05-13 12:52:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/dark-4701054_1280-e1685479173110-200x110.jpg","REMS e ATSM: CARCERE E PSICHIATRIA DEL 30/05/2023",1685486941,[482,233,483,283,67],"http://radioblackout.org/tag/antigone/","http://radioblackout.org/tag/autodifesa-antipsichiatrica/",[485,238,406,293,15],"antigone",{"post_title":487,"tags":490},{"matched_tokens":488,"snippet":489,"value":489},[15],"\u003Cmark>REMS\u003C/mark> e ATSM: CARCERE E PSICHIATRIA DEL 30/05/2023",[491,493,495,497,499],{"matched_tokens":492,"snippet":485,"value":485},[],{"matched_tokens":494,"snippet":238,"value":238},[],{"matched_tokens":496,"snippet":406,"value":406},[],{"matched_tokens":498,"snippet":293,"value":293},[],{"matched_tokens":500,"snippet":87,"value":87},[15],[502,508],{"field":39,"indices":503,"matched_tokens":504,"snippets":506,"values":507},[20],[505],[15],[87],[87],{"field":97,"matched_tokens":509,"snippet":489,"value":489},[15],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":51,"score":268,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},{"document":512,"highlight":528,"highlights":552,"text_match":102,"text_match_info":561},{"comment_count":51,"id":513,"is_sticky":51,"permalink":514,"podcastfilter":515,"post_author":516,"post_content":517,"post_date":518,"post_excerpt":57,"post_id":513,"post_modified":519,"post_thumbnail":520,"post_title":521,"post_type":431,"sort_by_date":522,"tag_links":523,"tags":527},"28380","http://radioblackout.org/podcast/gabbie-e-loro-evoluzioni-restyling-passati-e-futuri-dei-manicomi-senza-cambiarne-la-sostanza/",[394],"liberationfront"," \r\nNella trasmissione di martedì 3 marzo, abbiamo ceduto i microfoni a due compagn* del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni. Il 31 marzo prossimo dovrebbe segnare la data di dismissione dei sei ospedali psichiatrici gudiziari presenti sul territorio italiano: gli OPG, ovvero i manicomi criminali.\r\nDovrebbe.\r\nUn po' di storia passata e ipotesi sul loro futuro, di chi vi è recluso e di come dovrebbe \"evolversi\" la situazione per chi dovrà passare attraverso le ipotetiche REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza).\r\nGabbie nelle gabbie, contenzione fisica sempre più connessa al restyling riformista in versione farmacologica.\r\nGabbie, sempre, comunque. Anche senza sbarre e magari senza cinghie.\r\n\r\nQui i files audio dell'estratto della puntata:\r\n\r\nantipsik1\r\nantipsik2\r\nantipsik3\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nCORTEO SABATO 28 MARZO a REGGIO EMILIA\r\n\r\nCHIUDIAMO TUTTI I MANICOMI! \r\nLIBERIAMOCI DALLA PSICHIATRIA!\r\n\r\nNO OPG, NO REMS, NO PSICHIATRIA!\r\n\r\nEsistono muri, a volte invisibili, che dividono la normalità dalla “follia”. Sono costruiti dal potere e rafforzati dal deserto che si trova al loro esterno.\r\n\r\nLa presunta, prorogata ormai da 4 anni, chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) lascerà spazio all’istituzione delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS). Cambia il nome, gli internati sono deportati, gli appalti assegnati e lo slancio riformista soddisfatto. Ma le nuove strutture conservano la medesima attitudine repressiva e il concetto stesso di manicomialità, perpetuandone lo stigma. Lungi dal rappresentare un indebolimento della detenzione senza fine e della psichiatria, ne sono la continuazione aggiornata, calibrata su modelli detentivi improntati a esternalizzazione e privatizzazione, come avvenuto per i CIE. (Centri di Identificazine ed Espulzione)\r\n\r\nDa questa prospettiva, si intravede un sistema detentivo sempre più articolato in cui i concetti arbitrari di “malattia mentale” e “pericolosità sociale” acquistano maggior rilievo, avallati da perizie mediche incontrastabili. È importante e urgente riconoscere il ruolo centrale che ricopre la psichiatria nella nostra società, come uno dei mezzi più violenti, invisibili, versatili e repressivi in mano al potere.\r\n\r\nA Reggio Emilia sono concentrati i principali organi repressivi e di detenzione quali: tribunale di Sorveglianza, Carcere, Opg, le Strutture ad Alta Sorveglianza Psichiatrica e sono già in costruzione le future Rems.\r\n\r\nLe mura possono essere di cemento o chimiche, possono essere utilizzate per punire o per prevenire. Non esistono compromessi: i corpi e le menti non si rinchiudono.\r\nDistruggiamo i manicomi, liberiamoci dalla psichiatria: perché i nostri pensieri siano sempre più pericolosi per chi li vorrebbe incatenati.\r\n\r\nCorteo nazionale a Reggio Emilia il 28 marzo \r\nconcentramento in Piazza San Prospero (Piazza dei Leoni) ore 14:30 \r\nal termine del corteo saluto sotto l'OPG\r\n\r\n\r\nRETE ANTIPSICHIATRICA\r\nper info: violazione@autistici.org","8 Marzo 2015","2019-01-31 12:54:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/310114_300DPI-200x110.jpeg","Gabbie e loro evoluzioni: restyling passati e futuri dei manicomi senza cambiarne la sostanza.",1425824145,[65,284,122,524,525,287,67,526,236],"http://radioblackout.org/tag/manicomi-criminali/","http://radioblackout.org/tag/multinazionali-farmaceutiche/","http://radioblackout.org/tag/rete-antipsichiatrica/",[18,35,128,411,415,26,15,413,28],{"post_content":529,"tags":533},{"matched_tokens":530,"snippet":531,"value":532},[15],"dovrà passare attraverso le ipotetiche \u003Cmark>REMS\u003C/mark> (Residenze per l’Esecuzione delle Misure"," \r\nNella trasmissione di martedì 3 marzo, abbiamo ceduto i microfoni a due compagn* del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni. Il 31 marzo prossimo dovrebbe segnare la data di dismissione dei sei ospedali psichiatrici gudiziari presenti sul territorio italiano: gli OPG, ovvero i manicomi criminali.\r\nDovrebbe.\r\nUn po' di storia passata e ipotesi sul loro futuro, di chi vi è recluso e di come dovrebbe \"evolversi\" la situazione per chi dovrà passare attraverso le ipotetiche \u003Cmark>REMS\u003C/mark> (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza).\r\nGabbie nelle gabbie, contenzione fisica sempre più connessa al restyling riformista in versione farmacologica.\r\nGabbie, sempre, comunque. Anche senza sbarre e magari senza cinghie.\r\n\r\nQui i files audio dell'estratto della puntata:\r\n\r\nantipsik1\r\nantipsik2\r\nantipsik3\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nCORTEO SABATO 28 MARZO a REGGIO EMILIA\r\n\r\nCHIUDIAMO TUTTI I MANICOMI! \r\nLIBERIAMOCI DALLA PSICHIATRIA!\r\n\r\nNO OPG, NO \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, NO PSICHIATRIA!\r\n\r\nEsistono muri, a volte invisibili, che dividono la normalità dalla “follia”. Sono costruiti dal potere e rafforzati dal deserto che si trova al loro esterno.\r\n\r\nLa presunta, prorogata ormai da 4 anni, chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) lascerà spazio all’istituzione delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (\u003Cmark>REMS\u003C/mark>). Cambia il nome, gli internati sono deportati, gli appalti assegnati e lo slancio riformista soddisfatto. Ma le nuove strutture conservano la medesima attitudine repressiva e il concetto stesso di manicomialità, perpetuandone lo stigma. Lungi dal rappresentare un indebolimento della detenzione senza fine e della psichiatria, ne sono la continuazione aggiornata, calibrata su modelli detentivi improntati a esternalizzazione e privatizzazione, come avvenuto per i CIE. (Centri di Identificazine ed Espulzione)\r\n\r\nDa questa prospettiva, si intravede un sistema detentivo sempre più articolato in cui i concetti arbitrari di “malattia mentale” e “pericolosità sociale” acquistano maggior rilievo, avallati da perizie mediche incontrastabili. È importante e urgente riconoscere il ruolo centrale che ricopre la psichiatria nella nostra società, come uno dei mezzi più violenti, invisibili, versatili e repressivi in mano al potere.\r\n\r\nA Reggio Emilia sono concentrati i principali organi repressivi e di detenzione quali: tribunale di Sorveglianza, Carcere, Opg, le Strutture ad Alta Sorveglianza Psichiatrica e sono già in costruzione le future \u003Cmark>Rems\u003C/mark>.\r\n\r\nLe mura possono essere di cemento o chimiche, possono essere utilizzate per punire o per prevenire. Non esistono compromessi: i corpi e le menti non si rinchiudono.\r\nDistruggiamo i manicomi, liberiamoci dalla psichiatria: perché i nostri pensieri siano sempre più pericolosi per chi li vorrebbe incatenati.\r\n\r\nCorteo nazionale a Reggio Emilia il 28 marzo \r\nconcentramento in Piazza San Prospero (Piazza dei Leoni) ore 14:30 \r\nal termine del corteo saluto sotto l'OPG\r\n\r\n\r\nRETE ANTIPSICHIATRICA\r\nper info: violazione@autistici.org",[534,536,538,540,542,544,546,548,550],{"matched_tokens":535,"snippet":18,"value":18},[],{"matched_tokens":537,"snippet":35,"value":35},[],{"matched_tokens":539,"snippet":128,"value":128},[],{"matched_tokens":541,"snippet":411,"value":411},[],{"matched_tokens":543,"snippet":415,"value":415},[],{"matched_tokens":545,"snippet":26,"value":26},[],{"matched_tokens":547,"snippet":87,"value":87},[15],{"matched_tokens":549,"snippet":413,"value":413},[],{"matched_tokens":551,"snippet":28,"value":28},[],[553,559],{"field":39,"indices":554,"matched_tokens":555,"snippets":557,"values":558},[17],[556],[15],[87],[87],{"field":100,"matched_tokens":560,"snippet":531,"value":532},[15],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":51,"score":268,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},{"document":563,"highlight":583,"highlights":588,"text_match":591,"text_match_info":592},{"comment_count":51,"id":564,"is_sticky":51,"permalink":565,"podcastfilter":566,"post_author":224,"post_content":567,"post_date":568,"post_excerpt":57,"post_id":564,"post_modified":569,"post_thumbnail":570,"post_title":571,"post_type":431,"sort_by_date":572,"tag_links":573,"tags":578},"96527","http://radioblackout.org/podcast/the-empire-strikes-back/",[390],"In questa puntata riflettiamo sulla riforma della psichiatria contenuta nel ddl Zaffini e di come il Male ritorni come grande discorso sulla follia. Lo spettro del folle pericoloso aleggia sullo stato sicuritario, mentre tante persone, muoiono di psichiatria gestita sempre più in maniera poliziesca. Il DDL Zaffini, con la scusa di riorganizzare i servizi legati alla salute mentale, vuole potenziare le misure repressive e di controllo nei confronti delle persone psichiatrizzate, fuori e dentro le carceri. Nel testo del decreto si parla di diagnosi precoci e soluzioni tempestive per ridurre \"il divario esistente tra le persone affette da disturbo mentale e le persone sane\", in caso di approvazione sono previsti l'aumento dei posti nelle REMS, il prolungamento della durata del TSO fino a 15 giorni e la creazioni di reparti psichiatrici all'intenro delle carceri (di fatto per rendere legale la pratica dei TSO in carcere,attualmente praticata illegalmente in più di 100 casi l'anno). Il DDL Zaffini formalizzerebbe un ritorno all'istituzionalizzazione all'interno di strutture e un uso ancora maggiore della contenzione e delle forze dell'ordine.\r\n\r\nSono questi solo alcuni dei tasselli che certificano il sodalizio tra psichiatria, apparato sicuritario e detenzione. Oltre e contro tutto ciò nasce la Assemblea Cura Comunitaria Torino, ospite di questa puntata\r\n\r\nA seguire, presentiamo l'opuscolo \"IL RUOLO DELLA PSICHIATRIA NELL’OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA\" - Autoproduzione Robin Book - Luglio 2024, per leggere criticamente la psichiatria come pilastro del sionismo, smantellare la visione strutturale occidentale della salute mentale e de-patologizzare la Resistenza. Ne parliamo con il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/zaffini.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDownload","18 Marzo 2025","2025-04-20 11:05:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/71GIsfAWLaL._SY445_-e1742319399475-200x110.jpg","The empire strikes back 18/03/2025",1742322823,[574,575,576,125,577],"http://radioblackout.org/tag/cura-comunitaria/","http://radioblackout.org/tag/ddl-zaffini/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/sionismo/",[579,580,581,23,582],"cura comunitaria","ddl Zaffini","palestina","sionismo",{"post_content":584},{"matched_tokens":585,"snippet":586,"value":587},[15],"previsti l'aumento dei posti nelle \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, il prolungamento della durata del","In questa puntata riflettiamo sulla riforma della psichiatria contenuta nel ddl Zaffini e di come il Male ritorni come grande discorso sulla follia. Lo spettro del folle pericoloso aleggia sullo stato sicuritario, mentre tante persone, muoiono di psichiatria gestita sempre più in maniera poliziesca. Il DDL Zaffini, con la scusa di riorganizzare i servizi legati alla salute mentale, vuole potenziare le misure repressive e di controllo nei confronti delle persone psichiatrizzate, fuori e dentro le carceri. Nel testo del decreto si parla di diagnosi precoci e soluzioni tempestive per ridurre \"il divario esistente tra le persone affette da disturbo mentale e le persone sane\", in caso di approvazione sono previsti l'aumento dei posti nelle \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, il prolungamento della durata del TSO fino a 15 giorni e la creazioni di reparti psichiatrici all'intenro delle carceri (di fatto per rendere legale la pratica dei TSO in carcere,attualmente praticata illegalmente in più di 100 casi l'anno). Il DDL Zaffini formalizzerebbe un ritorno all'istituzionalizzazione all'interno di strutture e un uso ancora maggiore della contenzione e delle forze dell'ordine.\r\n\r\nSono questi solo alcuni dei tasselli che certificano il sodalizio tra psichiatria, apparato sicuritario e detenzione. Oltre e contro tutto ciò nasce la Assemblea Cura Comunitaria Torino, ospite di questa puntata\r\n\r\nA seguire, presentiamo l'opuscolo \"IL RUOLO DELLA PSICHIATRIA NELL’OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA\" - Autoproduzione Robin Book - Luglio 2024, per leggere criticamente la psichiatria come pilastro del sionismo, smantellare la visione strutturale occidentale della salute mentale e de-patologizzare la Resistenza. Ne parliamo con il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/zaffini.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDownload",[589],{"field":100,"matched_tokens":590,"snippet":586,"value":587},[15],578730123365187700,{"best_field_score":593,"best_field_weight":594,"fields_matched":37,"num_tokens_dropped":51,"score":595,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":597,"highlight":613,"highlights":618,"text_match":591,"text_match_info":621},{"comment_count":51,"id":598,"is_sticky":51,"permalink":599,"podcastfilter":600,"post_author":224,"post_content":601,"post_date":602,"post_excerpt":57,"post_id":598,"post_modified":603,"post_thumbnail":604,"post_title":605,"post_type":431,"sort_by_date":606,"tag_links":607,"tags":610},"84218","http://radioblackout.org/podcast/i-morti-non-sono-tutti-uguali-del-10-10-2023/",[390],"Sono ormai passati alcuni mesi della morte della psichiatra Barbara Capovani ma solo pochi giorni da quando l'Assemblea Rete Antipsichiatrica ha deciso di esprimersi a tal proposito. Leggendo il loro comunicato, nella prima parte della puntata, abbiamo ripreso alcune delle riflessioni dell'anno scorso in cui abbiamo approfondito la questione della violenza psichiatrica nelle strutture ospedaliere - SPDC - e in quelle detentive - REMS, ATSM, CPR.\r\n\r\nLa morte della psichiatra è stata strumentalizzata. Molti dei sostenitori delle prassi sorvegliare e punire sono tornati a farsi sentire ri-pronendo pratiche che puzzano di manicomio.\r\n\r\nAnche il governo non si è fatto trovare impreparato e solo 3 giorni dopo la morte della psichiatra pisana ha proclamato l'apertura di un tavolo tecnico per la salute mentale (da notare che la prima sessione di questo, avvenuta il 3 maggio, è stata inaugurata da un \"pensiero in ricordo di Barbara Capovani\").\r\n\r\nAbbiamo commentato l'episodio assieme ad un compagno del collettivo pisano Antonine Artaud che ci ha aggiornato anche sulle ultime che riguardano il processo alla Stella Maris.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/ri-congiunzioni-10102023.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDownload qui ->ri-congiunzioni-10102023\r\n\r\n \r\n\r\nComunicati Assemblea Rete Antipsichiatrica:\r\n\r\n \thttps://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/post/2023/09/04/in-questo-paese-i-morti-non-sono-tutti-uguali/\r\n \thttps://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/post/2023/10/02/residenze-psichiatriche-abusi-maltrattamenti-e-uccisioni/","15 Ottobre 2023","2024-05-13 12:50:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/radio101023-200x110.png","I MORTI NON SONO TUTTI UGUALI DEL 10/10/2023",1697368493,[65,483,608,609],"http://radioblackout.org/tag/rete-assemblee-antipsichiatriche/","http://radioblackout.org/tag/stella-maris/",[18,406,611,612],"rete assemblee antipsichiatriche","stella maris",{"post_content":614},{"matched_tokens":615,"snippet":616,"value":617},[15],"SPDC - e in quelle detentive - \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, ATSM, CPR.\r\n\r\nLa morte della","Sono ormai passati alcuni mesi della morte della psichiatra Barbara Capovani ma solo pochi giorni da quando l'Assemblea Rete Antipsichiatrica ha deciso di esprimersi a tal proposito. Leggendo il loro comunicato, nella prima parte della puntata, abbiamo ripreso alcune delle riflessioni dell'anno scorso in cui abbiamo approfondito la questione della violenza psichiatrica nelle strutture ospedaliere - SPDC - e in quelle detentive - \u003Cmark>REMS\u003C/mark>, ATSM, CPR.\r\n\r\nLa morte della psichiatra è stata strumentalizzata. Molti dei sostenitori delle prassi sorvegliare e punire sono tornati a farsi sentire ri-pronendo pratiche che puzzano di manicomio.\r\n\r\nAnche il governo non si è fatto trovare impreparato e solo 3 giorni dopo la morte della psichiatra pisana ha proclamato l'apertura di un tavolo tecnico per la salute mentale (da notare che la prima sessione di questo, avvenuta il 3 maggio, è stata inaugurata da un \"pensiero in ricordo di Barbara Capovani\").\r\n\r\nAbbiamo commentato l'episodio assieme ad un compagno del collettivo pisano Antonine Artaud che ci ha aggiornato anche sulle ultime che riguardano il processo alla Stella Maris.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/ri-congiunzioni-10102023.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDownload qui ->ri-congiunzioni-10102023\r\n\r\n \r\n\r\nComunicati Assemblea Rete Antipsichiatrica:\r\n\r\n \thttps://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/post/2023/09/04/in-questo-paese-i-morti-non-sono-tutti-uguali/\r\n \thttps://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/post/2023/10/02/residenze-psichiatriche-abusi-maltrattamenti-e-uccisioni/",[619],{"field":100,"matched_tokens":620,"snippet":616,"value":617},[15],{"best_field_score":593,"best_field_weight":594,"fields_matched":37,"num_tokens_dropped":51,"score":595,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},{"document":623,"highlight":635,"highlights":640,"text_match":591,"text_match_info":643},{"comment_count":51,"id":624,"is_sticky":51,"permalink":625,"podcastfilter":626,"post_author":425,"post_content":627,"post_date":628,"post_excerpt":57,"post_id":624,"post_modified":629,"post_thumbnail":630,"post_title":631,"post_type":431,"sort_by_date":632,"tag_links":633,"tags":634},"66648","http://radioblackout.org/podcast/riots-in-chile-vaccini-in-carcere-violenze-a-foggia-slovenia-e-altro/",[392],"NOTIZIE BREVI DALL’APPARATO DETENTIVO\r\n\r\nIn apertura una veloce sintesi di quanto avvenuto nell’ultima settimana\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-brevi-8-2-20.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCHILE\r\n\r\nUn sergente dei carabineros ha ucciso Francisco Martinez, giocoliere e militante a fianco della lotta Mapuche molto conosciuto nell’area di Panguipulli, scatenando una rivolta che ha portato all’incendio di una decina di palazzi governativi. Andiamo ad approfondire e contestualizzare questo evento insieme ad Antonella.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-Panguipulli.mp3\"][/audio]\r\n\r\nProponiamo quindi un’intervista realizzata per via epistolare lo scorso dicembre con Publicacion Refractario sulla relazione tra movimenti anarchici anticarcerari e la rivolta generalizzata che ha attraversato il paese sudamericano nell’ultimo anno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-refractario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIDEN E CARCERI PRIVATE\r\n\r\nIl neo-insediato presidente americano ha emanato un ordine che termina i contratti tra il Dipartimento della Giustizia (DOJ) e le aziende della carcerazione privata; tuttavia mantiene il ricorso ai centri di detenzione per migranti di ICE e DHS gestiti dalle multinazionali della detenzione a scopo di lucro. Diamo uno sguardo ai recenti eventi e alle reazioni di alcune delle realtà che stanno promuovendo la progressiva decarcerizzazione della società statunitense.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-biden-private.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE E VACCINI\r\n\r\nLa popolazione detenuta è stata inserita all’interno di quei segmenti di popolazione la cui vaccinazione contro il Covid-19 viene ritenuta prioritaria dalle istituzioni. All’interno della sezione femminile del carcere di Trieste, alcune detenute stanno protestando contro la possibile obbligatorietà di questo vaccino e rispetto al fatto che questa soluzione tecno-medicale vada a imporsi rispetto ad altre forme di intervento quali l’indulto e la deflazione della popolazione detenuta. Insieme a un compagno dell’Assemblea Contro il Carcere e la Repressione andiamo ad approfondire le cause di questa mobilitazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-vaccini-stecco.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nREMS, COVID E NEUROPSICOFARMACOLOGIA\r\n\r\nPartiamo da una condanna da parte della CEDU nei confronti dell’Italia riguardante la detenzione in carcere di persone che, a causa di una diagnosi psichiatrica, avrebbero diritto ad accedere ad altre strutture (REMS e comunità terapeutiche).\r\n\r\nRestando alla sofferenza psichica e al soluzionismo tecno-medicale, un documento dal XXII Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia ci racconta come la migliore risposta alla depressione e all’ansia prodotte dalla pandemia sia la somministrazione di massa di psicofarmaci. A patto che siano prescritti dal medico, si raccomandano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-neurofarma.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLA RAPPRESAGLIA DOPO LA RIVOLTA NEL CARCERE DI FOGGIA\r\n\r\nInsieme a Sandra Berardi dell’associazione Yairaiha andiamo ad approfondire le testimonianze da loro raccolte sulla brutale rappresaglia messa in atto dalla polizia penitenziaria dopo la rivolta del 12 marzo 2020.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-Foggia-Yairaiha.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRIAMMISSIONI A CATENA\r\n\r\nInsieme a Duccio Facchini, direttore de L’AltraEconomia, andiamo a commentare la sentenza che ha condannato il Ministero degli Interni italiano per le cosiddette “riammissioni a catena”: il respingimento informale di migranti dal territorio italiano verso la Slovenia, fino all’inferno dei campi bosniaci.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-Facchini-Slovenia.mp3\"][/audio]","10 Febbraio 2021","2021-02-10 11:47:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-chile-200x110.jpg","Riots in Chile, vaccini in carcere, violenze a Foggia, Slovenia e altro",1612957670,[],[],{"post_content":636},{"matched_tokens":637,"snippet":638,"value":639},[15],"questa mobilitazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-vaccini-stecco.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>REMS\u003C/mark>, COVID E NEUROPSICOFARMACOLOGIA\r\n\r\nPartiamo da","NOTIZIE BREVI DALL’APPARATO DETENTIVO\r\n\r\nIn apertura una veloce sintesi di quanto avvenuto nell’ultima settimana\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-brevi-8-2-20.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCHILE\r\n\r\nUn sergente dei carabineros ha ucciso Francisco Martinez, giocoliere e militante a fianco della lotta Mapuche molto conosciuto nell’area di Panguipulli, scatenando una rivolta che ha portato all’incendio di una decina di palazzi governativi. Andiamo ad approfondire e contestualizzare questo evento insieme ad Antonella.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-Panguipulli.mp3\"][/audio]\r\n\r\nProponiamo quindi un’intervista realizzata per via epistolare lo scorso dicembre con Publicacion Refractario sulla relazione tra movimenti anarchici anticarcerari e la rivolta generalizzata che ha attraversato il paese sudamericano nell’ultimo anno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-refractario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIDEN E CARCERI PRIVATE\r\n\r\nIl neo-insediato presidente americano ha emanato un ordine che termina i contratti tra il Dipartimento della Giustizia (DOJ) e le aziende della carcerazione privata; tuttavia mantiene il ricorso ai centri di detenzione per migranti di ICE e DHS gestiti dalle multinazionali della detenzione a scopo di lucro. Diamo uno sguardo ai recenti eventi e alle reazioni di alcune delle realtà che stanno promuovendo la progressiva decarcerizzazione della società statunitense.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-biden-private.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE E VACCINI\r\n\r\nLa popolazione detenuta è stata inserita all’interno di quei segmenti di popolazione la cui vaccinazione contro il Covid-19 viene ritenuta prioritaria dalle istituzioni. All’interno della sezione femminile del carcere di Trieste, alcune detenute stanno protestando contro la possibile obbligatorietà di questo vaccino e rispetto al fatto che questa soluzione tecno-medicale vada a imporsi rispetto ad altre forme di intervento quali l’indulto e la deflazione della popolazione detenuta. Insieme a un compagno dell’Assemblea Contro il Carcere e la Repressione andiamo ad approfondire le cause di questa mobilitazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-vaccini-stecco.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>REMS\u003C/mark>, COVID E NEUROPSICOFARMACOLOGIA\r\n\r\nPartiamo da una condanna da parte della CEDU nei confronti dell’Italia riguardante la detenzione in carcere di persone che, a causa di una diagnosi psichiatrica, avrebbero diritto ad accedere ad altre strutture (\u003Cmark>REMS\u003C/mark> e comunità terapeutiche).\r\n\r\nRestando alla sofferenza psichica e al soluzionismo tecno-medicale, un documento dal XXII Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia ci racconta come la migliore risposta alla depressione e all’ansia prodotte dalla pandemia sia la somministrazione di massa di psicofarmaci. A patto che siano prescritti dal medico, si raccomandano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-neurofarma.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLA RAPPRESAGLIA DOPO LA RIVOLTA NEL CARCERE DI FOGGIA\r\n\r\nInsieme a Sandra Berardi dell’associazione Yairaiha andiamo ad approfondire le testimonianze da loro raccolte sulla brutale rappresaglia messa in atto dalla polizia penitenziaria dopo la rivolta del 12 marzo 2020.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-Foggia-Yairaiha.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRIAMMISSIONI A CATENA\r\n\r\nInsieme a Duccio Facchini, direttore de L’AltraEconomia, andiamo a commentare la sentenza che ha condannato il Ministero degli Interni italiano per le cosiddette “riammissioni a catena”: il respingimento informale di migranti dal territorio italiano verso la Slovenia, fino all’inferno dei campi bosniaci.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-Facchini-Slovenia.mp3\"][/audio]",[641],{"field":100,"matched_tokens":642,"snippet":638,"value":639},[15],{"best_field_score":593,"best_field_weight":594,"fields_matched":37,"num_tokens_dropped":51,"score":595,"tokens_matched":37,"typo_prefix_score":51},6637,{"collection_name":431,"first_q":15,"per_page":17,"q":15},["Reactive",647],{},["Set"],["ShallowReactive",650],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fnrw_PjExO5Usg_xrJZMV5lnKgOUglCgJ_w4Yhcxb8AM":-1},true,"/search?query=REMS"]