","Sur: svolta autoritaria dei leader izquierdisti in America latina?","post",1443102814,[60,61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/guatemala/","http://radioblackout.org/tag/ley-de-aguas/","http://radioblackout.org/tag/ley-de-tierras/","http://radioblackout.org/tag/magna-carta/","http://radioblackout.org/tag/rafael-correa/","http://radioblackout.org/tag/sudamerica/","http://radioblackout.org/tag/yasuni/",[15,69,28,32,26,30,24,20],"guatemala",{"post_content":71,"tags":76},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Correa","caso dell'Ecuador, dove il presidente \u003Cmark>Correa\u003C/mark> tenta di cambiare la Costituzione","L'America latina si è affrancata da protezioni pericolose degli yanqui e dalle intrusioni dei servizi segreti statunitensi degli anni delle operazoini Condor e dele dittature militari con la contemporanea conquista del potere in molte nazioni da parte delle forze progressite, sulla scorta di promesse di emancipazione e riforme strutturali, di redistribuzione di terre e ricchezze, di sfruttamento alternativo delle risorse, di stato sociale e rispetto delle popolazioni indigene. Ora sembrano un po' tutte in sofferenza perché molte promesse non sono state mantenute e i cittadini ne chiedono conto, le risorse non consentono più proventi sufficienti per mantenere uno stato sociale decente e le pressioni del capitale straniero (oltre alla corruzione interna, come dimostrato dagli scandali brasiliani) mutano i rapporti con i cittadini che cominciano a protestare. Emblematico è il caso dell'Ecuador, dove il presidente \u003Cmark>Correa\u003C/mark> tenta di cambiare la Costituzione per potersi ricandidare a un terzo mandato, perpetuando il proprio potere e da alcuni anni ha inasprito la repressione dei moti di piazza contro il suo governo. Ultimamente la polizia ha trasceso caricando pesantemente il 13 agosto scorso un'imponente manifestazoine, facendo molti feriti e arrestando centinaia di persone. Ora cominciano a raccogliersi le testimonianze.\r\nNon tanto diverso è il caso del Guatemala, dove non c'è un leader bolivariano o di centrosinistra al potere, ma i metodi sono simili a quelli che connotano le sparizioni e gli assassini di attivisti che sostengono le ribellioni delle popolazioni indigene vessate, sfruttate, cacciate dalle loro terre, anche in Brasile, patria dell'ex presidente leader dei Sem Terra Lula: proprio nella federazoine carioca si registra il maggior numero di omicidi di militanti (29 l'anno scorso quelli documentati da Global Witness) della giustizia ambientale. Infatti proprio nell'ambito della difesa ecologica si registrano i soprusi maggiori: \"si comincia a criminalizzare le proteste, limitare le libertà, modificare (o ignorare) le normative sulla protezione ambientale ignorando i diritti di chi dovrà sfollare per fare posto a una diga, o miniera, o piantagione industriale – o di chi si trova acqua e terra contaminate\", così scrive Marina Forti nel suo articolo che prende spunto dala morte dell'attivista ambientale guatemalteco Rigoberto Lima Choc, maestro di scuola, che aveva denunciato l'inquinamento del fiume La Pasiòn da parte di Repsa (produttore di olio di palma), affamando un intero villaggio di pescatori .\r\n\r\nTutti questi episodi non fanno che corroborare il tentativo papale di riconquistare il subcontinente latino (uno dei motivi del viaggio statunitense di questi giorni: trovare un alleato interessato a ricontrollare il cortile di casa), dove è alle prese con l'emorragia di fedeli attirati da santeria e soprattutto evangelici e sette di vario tipo: di qui abbiamo preso le mosse con Marina Forti, giornalista e blogger (www.terraterraonline.org/), per analizzare i modi e i motivi della svolta autoritaria dei governi izquierdisti al potere da una dozzina di anni in America latina:\r\n\r\nUnknown",[77,79,81,83,85,87,91,93],{"matched_tokens":78,"snippet":15},[],{"matched_tokens":80,"snippet":69},[],{"matched_tokens":82,"snippet":28},[],{"matched_tokens":84,"snippet":32},[],{"matched_tokens":86,"snippet":26},[],{"matched_tokens":88,"snippet":90},[89,73],"Rafael","\u003Cmark>Rafael\u003C/mark> \u003Cmark>Correa\u003C/mark>",{"matched_tokens":92,"snippet":24},[],{"matched_tokens":94,"snippet":20},[],[96,102],{"field":35,"indices":97,"matched_tokens":99,"snippets":101},[98],5,[100],[89,73],[90],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],1157451471441625000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":46,"score":110,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",{"document":112,"highlight":133,"highlights":148,"text_match":156,"text_match_info":157},{"cat_link":113,"category":115,"comment_count":46,"id":117,"is_sticky":46,"permalink":118,"post_author":49,"post_content":119,"post_date":120,"post_excerpt":52,"post_id":117,"post_modified":121,"post_thumbnail":122,"post_thumbnail_html":123,"post_title":124,"post_type":57,"sort_by_date":125,"tag_links":126,"tags":130},[114],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[116],"Blackout Inside","59198","http://radioblackout.org/2020/04/in-ecuador-la-la-nuova-pandemia-si-interseca-con-vecchie-disuguaglianze-e-lotte/","E' di ieri la notizia che l’ex presidente dell'Ecuador Rafael Correa, al potere dal 2007 al 2017, è stato condannato in primo grado a otto anni di prigione per corruzione e altre diciassette persone, tra cui l’ex vicepresidente Jorge Glas, sono state condannate alla stessa pena. Si tratta di una sentenza farsa, dal momento che Correa nel frattempo è riparato in Belgio. Ben più reale è l'emergenza sanitaria provocata dal coronavirus, che sta duramente colpendo i territori. L’epicentro del contagio è a Guayaquil, dove i cadaveri non vengono ritirati e la popolazione è costretta a trascinarli fuori dalle case per paura del contagio, mentre a chi è vivo e povero non si fanno i tamponi, perché il sistema sanitario è analogo a quello statunitense e la sanità pubblica ha pochissime risorse.\r\n\r\nQuali sono le caratteristiche socio-economiche della regione del Guyas, dove si trova Guayaquil? Come stanno vivendo la situazione le popolazioni indigene, sterminate nella storia da virus come il vaiolo, il morbillo e l'influenza e ora colpite da questa nuova pandemia? Cosa sta succedendo rispetto al debito che lo stato sta continuando a pagare al FMI? Mentre nel resto del mondo si parla del rischio collasso della rete internet, in Ecuador si affronta il problema dell'accesso all'acqua, piuttosto che dell'assenza di rete elettrica: quali sono le risposte che la popolazione sta cercando in autonomia rispetto alla scontata inaffidabilità del governo?\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Francesco:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/ecuador.mp3\"][/audio]","9 Aprile 2020","2020-04-09 13:44:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"229\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-300x229.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-300x229.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas-768x587.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/indigenas.jpg 1004w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","In Ecuador la nuova pandemia si interseca con vecchie disuguaglianze e lotte",1586439824,[127,128,60,129],"http://radioblackout.org/tag/correa/","http://radioblackout.org/tag/covid19/","http://radioblackout.org/tag/popolazioni-indigene/",[73,131,15,132],"covid19","popolazioni indigene",{"post_content":134,"tags":138},{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":137},[89,73],"notizia che l’ex presidente dell'Ecuador \u003Cmark>Rafael\u003C/mark> \u003Cmark>Correa\u003C/mark>, al potere dal 2007 al","E' di ieri la notizia che l’ex presidente dell'Ecuador \u003Cmark>Rafael\u003C/mark> \u003Cmark>Correa\u003C/mark>, al potere dal 2007 al 2017, è stato condannato in primo grado a otto anni di prigione per corruzione e altre diciassette persone, tra cui l’ex vicepresidente Jorge Glas, sono state condannate alla stessa pena. 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Nonostante tutto Milei è in vantaggio nei sondaggi sopratutto fra le fasce giovanili anche meno abbienti ed è circondato da una pletora di nostalgici della dittatura militare .I peronisti presentano come candidato il ministro dell'economia Massa maggiore responsabile del fallimento economico del paese che è flagellato da un inflazione del 138 % su base annua e una povertà in aumento come testimoniano le file degli indigenti in pieno centro di Buenos Aires in Plaza de Mayo ,in attesa di qualcosa da mangiare davanti alla Croce Rossa.\r\n\r\nIl presidente fantasma Fernandez testimonia la crisi strutturale del peronismo e il ritorno di un menemismo con venature di estrema destra incarnato da Milei ,la campagna elettorale è stata caratterizzata anche dal tema della sicurezza cavalcato da Patricia Bullrich che i sondaggi collocano al terzo posto e che ha posizioni destrorse ed era sostenuta dall’ex presidente Mauricio Macri.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-191023-SOMOZA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParliamo di Palestina e informazione con Farid Adly scrittore e giornalista direttore di Anbamed ,sito di informazione sull'area medio orientale ,che ci parla della manipolazione informativa e della costruzione del nemico ,della necessità della verifica delle fonti e della propaganda filo israeliana.\r\n\r\nAffrontiamo anche la questione dell'aggressione israeliana a Gaza ,della vacuità delle proposte di dialogo ,della volontà israeliana di dividere la Palestina ,il peso del mancato riconoscimento internazionale dello stato di Palestina,la corruzione all'interno dell'ANP, la mancanza di una leadership capace di unificare il fronte di lotta e il tema della rappresentanza delle istanze del popolo palestinese che Farid attribuisce all'OLP e alle sue organizzazioni .\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-PALESTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine Davide Matrone prova a raccontarci l'esito delle elezioni presidenziali in Ecuador ,ma i problemi di collegamento da Quito penalizzano il suo intervento ,comunque emerge che la vittoria di Noboa , giovane neo presidente è figlio di Alvaro Noboa l'uomo più ricco dell'Ecuador che per cinque volte ha tentato di candidarsi alla massima carica dello Stato, è anche frutto di una egemonia del neoliberalismo che controlla l'informazione .\r\n\r\nIl nuovo presidente avrà poco margine di manovra in quanto rimarrà in carica appena 16 mesi dopo che l'ultimo presidente, Guillermo Lasso, ha sciolto il parlamento invocando la clausola della \"muerte cruzada\" (morte reciproca) e indetto le elezioni lampo per sfuggire all'impeachment che lo avrebbe visto accusato di corruzione e appropriazione indebita. Nel 2025 si tornerà al voto per un mandato regolare.\r\n\r\nLa campagna elettorale in Ecuador è stata segnata da violenze nei confronti dei candidati, culminate nell'omicidio di Fernando Villavicencio, che lottava contro la corruzione dilagante, ucciso a colpi di arma da fuoco al termine di un comizio.\r\n\r\nNoboa ha sconfitto quella che sembrava essere la favorita in queste elezioni, l'erede di Rafael Correa, Luisa Gonzalez candidata con il partito di sinistra Revolucion Ciudadana.\r\n\r\nIn Ecuador si sta vivendo una crescita della violenza in quanto il paese è diventato un crocevia dei traffici di droga dall'America Latina verso i mercati europei e nordamericani con l'ingresso dei cartelli messicani che si sono alleati con le organizzazioni locali e si scontrano per il controllo del mercato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Ottobre 2023","2023-10-21 19:01:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/10/2023- ARGENTINA AL VOTO FINE DEL CICLO PERONISTA ?- PALESTINA: LA PROPAGANDA FILO ISRAELIANA AGITA IL RICATTO DELLA MEMORIA COME DETERRENTE CONTRO QUALSIASI CRITICA-ECUADOR DOPO UN BANCHIERE IL RAMPOLLO DELL'OLIGARCHIA LATIFONDISTA.","podcast",1697914890,[241],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[221],{"post_content":244},{"matched_tokens":245,"snippet":246,"value":247},[89,73],"in queste elezioni, l'erede di \u003Cmark>Rafael\u003C/mark> \u003Cmark>Correa\u003C/mark>, Luisa Gonzalez candidata con il","Bastioni di Orione racconta la vigilia delle elezioni argentine che si terranno questa domenica con Alfredo Somoza giornalista ed economista argentino che ci parla della figura di Javier Milei ,il canditato populista di estrema destra che rischia di vincere queste elezioni con parole d'ordine che parlano alla pancia di un paese piegato dalla crisi economica,l'inflazione e la corruzione.\r\n\r\nProposte quelle di Milei irricevibili quali la libertà di armarsi per tutti i cittadini,la dollarizzazione dell'economia argentina,la chiusura della banca centrale ,la privatizzazione selvaggia dell'apparato pubblico ,la cancellazione del servizio sanitario e altre amenità . Nonostante tutto Milei è in vantaggio nei sondaggi sopratutto fra le fasce giovanili anche meno abbienti ed è circondato da una pletora di nostalgici della dittatura militare .I peronisti presentano come candidato il ministro dell'economia Massa maggiore responsabile del fallimento economico del paese che è flagellato da un inflazione del 138 % su base annua e una povertà in aumento come testimoniano le file degli indigenti in pieno centro di Buenos Aires in Plaza de Mayo ,in attesa di qualcosa da mangiare davanti alla Croce Rossa.\r\n\r\nIl presidente fantasma Fernandez testimonia la crisi strutturale del peronismo e il ritorno di un menemismo con venature di estrema destra incarnato da Milei ,la campagna elettorale è stata caratterizzata anche dal tema della sicurezza cavalcato da Patricia Bullrich che i sondaggi collocano al terzo posto e che ha posizioni destrorse ed era sostenuta dall’ex presidente Mauricio Macri.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-191023-SOMOZA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParliamo di Palestina e informazione con Farid Adly scrittore e giornalista direttore di Anbamed ,sito di informazione sull'area medio orientale ,che ci parla della manipolazione informativa e della costruzione del nemico ,della necessità della verifica delle fonti e della propaganda filo israeliana.\r\n\r\nAffrontiamo anche la questione dell'aggressione israeliana a Gaza ,della vacuità delle proposte di dialogo ,della volontà israeliana di dividere la Palestina ,il peso del mancato riconoscimento internazionale dello stato di Palestina,la corruzione all'interno dell'ANP, la mancanza di una leadership capace di unificare il fronte di lotta e il tema della rappresentanza delle istanze del popolo palestinese che Farid attribuisce all'OLP e alle sue organizzazioni .\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-PALESTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine Davide Matrone prova a raccontarci l'esito delle elezioni presidenziali in Ecuador ,ma i problemi di collegamento da Quito penalizzano il suo intervento ,comunque emerge che la vittoria di Noboa , giovane neo presidente è figlio di Alvaro Noboa l'uomo più ricco dell'Ecuador che per cinque volte ha tentato di candidarsi alla massima carica dello Stato, è anche frutto di una egemonia del neoliberalismo che controlla l'informazione .\r\n\r\nIl nuovo presidente avrà poco margine di manovra in quanto rimarrà in carica appena 16 mesi dopo che l'ultimo presidente, Guillermo Lasso, ha sciolto il parlamento invocando la clausola della \"muerte cruzada\" (morte reciproca) e indetto le elezioni lampo per sfuggire all'impeachment che lo avrebbe visto accusato di corruzione e appropriazione indebita. Nel 2025 si tornerà al voto per un mandato regolare.\r\n\r\nLa campagna elettorale in Ecuador è stata segnata da violenze nei confronti dei candidati, culminate nell'omicidio di Fernando Villavicencio, che lottava contro la corruzione dilagante, ucciso a colpi di arma da fuoco al termine di un comizio.\r\n\r\nNoboa ha sconfitto quella che sembrava essere la favorita in queste elezioni, l'erede di \u003Cmark>Rafael\u003C/mark> \u003Cmark>Correa\u003C/mark>, Luisa Gonzalez candidata con il partito di sinistra Revolucion Ciudadana.\r\n\r\nIn Ecuador si sta vivendo una crescita della violenza in quanto il paese è diventato un crocevia dei traffici di droga dall'America Latina verso i mercati europei e nordamericani con l'ingresso dei cartelli messicani che si sono alleati con le organizzazioni locali e si scontrano per il controllo del mercato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[249],{"field":103,"matched_tokens":250,"snippet":246,"value":247},[89,73],{"best_field_score":158,"best_field_weight":159,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":193,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":46},{"document":253,"highlight":271,"highlights":276,"text_match":279,"text_match_info":280},{"comment_count":46,"id":254,"is_sticky":46,"permalink":255,"podcastfilter":256,"post_author":203,"post_content":257,"post_date":258,"post_excerpt":52,"post_id":254,"post_modified":259,"post_thumbnail":260,"post_title":261,"post_type":238,"sort_by_date":262,"tag_links":263,"tags":270},"20588","http://radioblackout.org/podcast/marijuana-tu-vuo-fa-lamericano/",[203],"La decisione del Colorado di liberalizzare la marijuana ha riaperto anche nel nostro paese il dibattito sulle droghe leggere, che, in base alla legge in vigore, la \"Fini-Giovanardi\", sono illegali allo stesso modo di quelle pesanti: chi coltiva, regala vende la cannabis o l'eroina rischia lunghe pene detentive, chi le usa incorre in sanzioni amministrative altrettanto pesanti.\r\nIn questi giorni qualcosa si è mosso in parlamento, ma difficilmente sarà possibile che deputati e senatori raggiungano un accordo, soddisfacente. Forse a togliere le castagne dal fuoco al governo, dove è ministro Carlo Giovanardi, ci penserà ancora una volta la Consulta, che potrebbe dichiarare incostituzionale l'equiparazione tra le droghe leggere e quelle pesanti, cancellando così una parte della normativa vigente ed attenuandone il rigore.\r\nTuttavia tra l'Italia è il Colorado c'é ancora di mezzo un vasto oceano.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Robertino Barbieri, storico antiproibizionista pisano, tra gli animatori della street parade \"canapisa\".\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 01 16 robertino cannabis\r\n\r\nDi seguito diversi stralci di un suo articolo appena uscito sul settimanale Umanità Nova.\r\n\r\nNegli USA alle otto in punto del primo gennaio il Colorado ha dato il via alla vendita di marijuana per scopi ricreativi e le file davanti ai 'coffee shop' si sono formate fin dalle prime luci del giorno. 2012 gli elettori del Colorado avevano approvato l’Amendment 64, che stabilisce che: i consumatori possono possedere fino a un’oncia di marijuana, cioè 28 grammi, crescere sei piante per uso personale o comprarla nei negozi specializzati. Meglio che in Olanda, dove nei coffee shop si possono acquistare al massimo 5 grammi di sostanza e dove comunque la marijuana a scopo ricreativo è tollerata ma non legalizzata. Dopo una serie di dichiarazioni contraddittorie, anche la Casa Bianca ha accettato il risultato del referendum, ponendo come unico limite che l’erba può essere venduta anche ai non residenti, ma deve restare in Colorado ed essere consumata sul posto.\r\nPioniera nella legalizzazione della cannabis era stata nel 1996 la California, ma solo per usi medici e con la ricetta (che comunque si ottiene anche per un mal di testa, senza troppe difficoltà). Altri ventuno stati hanno legalizzato la cannabis terapeutica, ma adesso in Colorado si può comprare la ganja anche senza ricetta: basta avere più di 21 anni (l'età in cui negli USA si diventa maggiorenni). In primavera anche nello stato di Washington (dove sempre nel 2012 si è tenuto un referendum analogo a quello del Colorado) sarà possibile comprare legalmente la cannabis e i suoi derivati.\r\nIl sistema proibizionista non scricchiola solo negli Stati Uniti (che, peraltro, fino ad ora sono stati i maggiori sponsor a livello mondiale della War On Drugs). Il 10 dicembre tutti i media avevano dato la notizia che l’Uruguay è diventato il primo Stato al mondo ad aver regolamentato la produzione e la vendita di cannabis, con una legge fortemente voluta dal presidente José Mujica, il leader del “Frente Amplio” coalizione di sinistra al potere dal 2005, che ha dato il via anche a riforme liberali (non solo sulla cannabis, ma anche sull'aborto e le unioni omosessuali) a differenza degli altri caudillos populisti sudamericani tutti ferocemente reazionari sui diritti civili, in particolare, il boliviano Evo Morales e l'equadoriano Rafael Correa, antiabortisti di ferro.\r\nDai prossimi mesi, in Uruguay saranno possibili la coltivazione domestica (fino a sei piante con un massimo di produzione di 480 grammi all’anno), la costituzione di associazioni di consumatori sullo stile dei cannabis social club (con un massimo di 45 soci e 99 piante), nonché la vendita della cannabis in farmacia ad un prezzo che, per essere competitivo col mercato nero, è stato fissato ad 1 dollaro al grammo (circa 0,75 euro).\r\nIn Italia è dai tempi di Carosone che tutti vogliono \"fa' gli americani\" e così, appena iniziano a girare sui tg e su Internet le immagini degli hemp shops del Colorado che sembrano negozi di articoli sportivi con tanto di commessi figaccioni e \"di tendenza\", sul carro dell'erba libera, nel grande Circo Barnum della politica, ci saltano tutti. In prima fila ci sono SEL e PRC che, per essere onesti, moderatamente antiproibizionisti lo erano anche prima, anche se così moderatamente che non se n'era accorto quasi nessuno. Poi, naturalmente, i radicali che da quarant'anni sono impegnati senza sosta nello sciacallaggio mediatico di tutte le battaglie per i diritti civili. A favore dell'erba libera si schierano anche molti esponenti del PD e persino qualcuno della Lega e di Forza Italia, cioè di due partiti che hanno partorito l'abominio giuridico della Fini-Giovanardi, l'unica legge antidroga che in Europa mette sullo stesso piano droghe leggere e droghe pesanti. A difendere la guerra alla cannabis ci rimangono solo Giovanardi e qualche altro ultrà di destra tra cui il direttore del Dipartimento Politico Antidroga Giovanni Serpelloni (che dovrebbe essere una specie di esperto, ma che ciancia di marijuana assassina col 55% di THC che non si trova nemmeno nel più spericolato coffee shop di Amsterdam) e il senatore del NCD Antonio Gentile, la cui storia di personaggio considerato vicino alla 'ndragheta e più volte oggetto di indagini chiarisce senza se e senza ma che i più accaniti avversari di una svolta liberale sulle droghe sono i narcotrafficanti che temono per le sorti dei loro imperi economici fondati sulle leggi proibizioniste. \r\nTacciono soltanto Grillo, Casalegno e i loro seguaci, timorosi di scontentare le pulsioni forcaiole degli elettori che alle urne hanno fatto le fortune del PSIR, il Partito degli Sfigati Ignoranti e Rancorosi che ufficialmente si fa chiamare Movimento Cinque Stelle. Sfavillano le luci della politica, ma nel mondo reale le cose vanno diversamente. Mentre i TG fanno i servizi sullo stato di New York che ha legalizzato la cannabis terapeutica, qui in Italia il Dott. Fabrizio Cinquini è stato condannato a 6 anni e 30.000 euro di multa per aver coltivato delle piante di canapa dal Tribunale di Lucca che non ha minimamente preso in considerazione le attività di ricerca del medico pioniere nel campo della cannabis terapeutica ed ha anche respinto la richiesta dei difensori di sospensione del giudizio in attesa del pronunciamento sulla incostituzionalità della Fini-Giovanardi. \u2028Il 28 gennaio del 2013, infatti, la Terza Corte di Appello di Roma ha emesso un’ordinanza nella quale, si inviava alla Corte Costituzionale la Fini/Giovanardi per presunta incostituzionalità e veniva sospeso il processo a carico di due ragazze, fermate con pochi grammi d’erba; nei mesi successivi in tutto il paese numerosi altri tribunali, tra cui due corti di Cassazione, hanno fatto lo stesso, e quindi la Corte Costituzionale discuterà la questione l’11 febbraio prossimo.\r\n\r\n(...) Otto anni di Fini/Giovanardi hanno prodotto decine di migliaia di arresti, millenni di galera per la somma delle condanne, sovraffollamento delle carceri, costi esorbitanti per la macchina repressiva e giudiziaria e crescita dei profitti delle narcomafie. Nessun altro paese europeo ha così tanti detenuti per reati connessi alle sostanze illegali. \r\n\r\nPer l'8 febbraio, in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale, le reti antiproibizioniste presenti sul territorio italiano hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma.","17 Gennaio 2014","2018-10-17 22:59:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/tu-vo-fa-lamericano-200x110.jpg","Marijuana. 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Forse a togliere le castagne dal fuoco al governo, dove è ministro Carlo Giovanardi, ci penserà ancora una volta la Consulta, che potrebbe dichiarare incostituzionale l'equiparazione tra le droghe leggere e quelle pesanti, cancellando così una parte della normativa vigente ed attenuandone il rigore.\r\nTuttavia tra l'Italia è il Colorado c'é ancora di mezzo un vasto oceano.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Robertino Barbieri, storico antiproibizionista pisano, tra gli animatori della street parade \"canapisa\".\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 01 16 robertino cannabis\r\n\r\nDi seguito diversi stralci di un suo articolo appena uscito sul settimanale Umanità Nova.\r\n\r\nNegli USA alle otto in punto del primo gennaio il Colorado ha dato il via alla vendita di marijuana per scopi ricreativi e le file davanti ai 'coffee shop' si sono formate fin dalle prime luci del giorno. 2012 gli elettori del Colorado avevano approvato l’Amendment 64, che stabilisce che: i consumatori possono possedere fino a un’oncia di marijuana, cioè 28 grammi, crescere sei piante per uso personale o comprarla nei negozi specializzati. Meglio che in Olanda, dove nei coffee shop si possono acquistare al massimo 5 grammi di sostanza e dove comunque la marijuana a scopo ricreativo è tollerata ma non legalizzata. Dopo una serie di dichiarazioni contraddittorie, anche la Casa Bianca ha accettato il risultato del referendum, ponendo come unico limite che l’erba può essere venduta anche ai non residenti, ma deve restare in Colorado ed essere consumata sul posto.\r\nPioniera nella legalizzazione della cannabis era stata nel 1996 la California, ma solo per usi medici e con la ricetta (che comunque si ottiene anche per un mal di testa, senza troppe difficoltà). Altri ventuno stati hanno legalizzato la cannabis terapeutica, ma adesso in Colorado si può comprare la ganja anche senza ricetta: basta avere più di 21 anni (l'età in cui negli USA si diventa maggiorenni). In primavera anche nello stato di Washington (dove sempre nel 2012 si è tenuto un referendum analogo a quello del Colorado) sarà possibile comprare legalmente la cannabis e i suoi derivati.\r\nIl sistema proibizionista non scricchiola solo negli Stati Uniti (che, peraltro, fino ad ora sono stati i maggiori sponsor a livello mondiale della War On Drugs). Il 10 dicembre tutti i media avevano dato la notizia che l’Uruguay è diventato il primo Stato al mondo ad aver regolamentato la produzione e la vendita di cannabis, con una legge fortemente voluta dal presidente José Mujica, il leader del “Frente Amplio” coalizione di sinistra al potere dal 2005, che ha dato il via anche a riforme liberali (non solo sulla cannabis, ma anche sull'aborto e le unioni omosessuali) a differenza degli altri caudillos populisti sudamericani tutti ferocemente reazionari sui diritti civili, in particolare, il boliviano Evo Morales e l'equadoriano \u003Cmark>Rafael\u003C/mark> \u003Cmark>Correa\u003C/mark>, antiabortisti di ferro.\r\nDai prossimi mesi, in Uruguay saranno possibili la coltivazione domestica (fino a sei piante con un massimo di produzione di 480 grammi all’anno), la costituzione di associazioni di consumatori sullo stile dei cannabis social club (con un massimo di 45 soci e 99 piante), nonché la vendita della cannabis in farmacia ad un prezzo che, per essere competitivo col mercato nero, è stato fissato ad 1 dollaro al grammo (circa 0,75 euro).\r\nIn Italia è dai tempi di Carosone che tutti vogliono \"fa' gli americani\" e così, appena iniziano a girare sui tg e su Internet le immagini degli hemp shops del Colorado che sembrano negozi di articoli sportivi con tanto di commessi figaccioni e \"di tendenza\", sul carro dell'erba libera, nel grande Circo Barnum della politica, ci saltano tutti. In prima fila ci sono SEL e PRC che, per essere onesti, moderatamente antiproibizionisti lo erano anche prima, anche se così moderatamente che non se n'era accorto quasi nessuno. Poi, naturalmente, i radicali che da quarant'anni sono impegnati senza sosta nello sciacallaggio mediatico di tutte le battaglie per i diritti civili. A favore dell'erba libera si schierano anche molti esponenti del PD e persino qualcuno della Lega e di Forza Italia, cioè di due partiti che hanno partorito l'abominio giuridico della Fini-Giovanardi, l'unica legge antidroga che in Europa mette sullo stesso piano droghe leggere e droghe pesanti. A difendere la guerra alla cannabis ci rimangono solo Giovanardi e qualche altro ultrà di destra tra cui il direttore del Dipartimento Politico Antidroga Giovanni Serpelloni (che dovrebbe essere una specie di esperto, ma che ciancia di marijuana assassina col 55% di THC che non si trova nemmeno nel più spericolato coffee shop di Amsterdam) e il senatore del NCD Antonio Gentile, la cui storia di personaggio considerato vicino alla 'ndragheta e più volte oggetto di indagini chiarisce senza se e senza ma che i più accaniti avversari di una svolta liberale sulle droghe sono i narcotrafficanti che temono per le sorti dei loro imperi economici fondati sulle leggi proibizioniste. \r\nTacciono soltanto Grillo, Casalegno e i loro seguaci, timorosi di scontentare le pulsioni forcaiole degli elettori che alle urne hanno fatto le fortune del PSIR, il Partito degli Sfigati Ignoranti e Rancorosi che ufficialmente si fa chiamare Movimento Cinque Stelle. Sfavillano le luci della politica, ma nel mondo reale le cose vanno diversamente. Mentre i TG fanno i servizi sullo stato di New York che ha legalizzato la cannabis terapeutica, qui in Italia il Dott. Fabrizio Cinquini è stato condannato a 6 anni e 30.000 euro di multa per aver coltivato delle piante di canapa dal Tribunale di Lucca che non ha minimamente preso in considerazione le attività di ricerca del medico pioniere nel campo della cannabis terapeutica ed ha anche respinto la richiesta dei difensori di sospensione del giudizio in attesa del pronunciamento sulla incostituzionalità della Fini-Giovanardi. \u2028Il 28 gennaio del 2013, infatti, la Terza Corte di Appello di Roma ha emesso un’ordinanza nella quale, si inviava alla Corte Costituzionale la Fini/Giovanardi per presunta incostituzionalità e veniva sospeso il processo a carico di due ragazze, fermate con pochi grammi d’erba; nei mesi successivi in tutto il paese numerosi altri tribunali, tra cui due corti di Cassazione, hanno fatto lo stesso, e quindi la Corte Costituzionale discuterà la questione l’11 febbraio prossimo.\r\n\r\n(...) Otto anni di Fini/Giovanardi hanno prodotto decine di migliaia di arresti, millenni di galera per la somma delle condanne, sovraffollamento delle carceri, costi esorbitanti per la macchina repressiva e giudiziaria e crescita dei profitti delle narcomafie. 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