","Hong Kong, sguardo privilegiato su accordi indo-pacifici e laboratorio “patriottico”","post",1605831249,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/hong-kong/","http://radioblackout.org/tag/indo-pacifico/","http://radioblackout.org/tag/rcep/",[64,30,15],"Hong Kong",{"post_content":66,"tags":70},{"matched_tokens":67,"snippet":68,"value":69},[15],"che ormai i firmatari del \u003Cmark>Rcep\u003C/mark> (che hanno lasciato comunque aperto","Mentre nel resto del mondo si cerca di uscire con dignità dall’epidemia la Cina ha avuto modo di convincere della propria affidabilità commerciale e come realizzatore di vie di comunicazione, di apertura di mercati e produzione-diffusione di merci, le clausole che consentono una provenienza tale dei beni esportati che i beni intermedi possono originare da uno qualunque dei sottoscrittori, al punto che al sistema messo in piedi – nell’assenza dell’America trumpiana – nello scacchiere pacifico hanno aderito tutti gli stati dell’Indo-pacifico a parte l’India, unico bottino statunitense per scelta di Modi dell’alleato potente più lontano e non confinante e perché si immagina come potenza equivalente a quella cinese.\r\n\r\nPersino Australia, Giappone e Corea del Sud hanno aderito al Regional Comprehensive Economic Partnership, che rappresenterebbe un terzo del pil mondiale; una volta a regime, tra due anni... ma ecco appunto le prime cautele. Per ora si tratta di un accordo appena ratificato e non si sa ancora come potrà dipanarsi questo flusso e cosa significa la semplificazione doganale e l’estensione a servizi, investimenti, e-commerce di quello che però non si configura solo come un libero scambio tradizionale, inserendosi nell’idea del multilateralismo abbandonata dalla politica aggressiva dei dazi suprematisti, che ha affossato il Tpp di Bush e Obama che poteva contrastare lo strapotere cinese sull’oceano. Se Biden probabilmente cercherà di ritessere la trama del vecchio Tpp, è un dato di fatto che ormai i firmatari del \u003Cmark>Rcep\u003C/mark> (che hanno lasciato comunque aperto l’uscio per un ingresso anche dell’India) sono tali che ne fanno un interlocutore imprescindibile per tutte le economie. Anche se non è ancora un’area regolamentata come l’Unione Europea, si propone come una potenza con cui bisogna fare i conti.\r\n\r\n\r\n\r\nL’oltraggio all’inno e la guerra tecnologica in funzione politica\r\n\r\nLeggi sempre più liberticide si impongono in particolare per ridurre alla ragione Hong Kong, manifestazioni sono state disperse, parlamentari sospesi o autodimissionari; si è giunti a una calma apparente a HK, perché si è imposto il timore continentale. Una linea dura che intende sbarazzarsi dell’opposizione. La strategia è brutale e complessa nella sua elementare applicazione.\r\n\r\nSu entrambi gli argomenti abbiamo sentito da Hong Kong Ilaria Maria Sala (sua la foto del luogo da cui si è tenuta la corrispondenza)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/2020_11_19-Rcep-e-sospensione-libertà-a-HK.mp3\"][/audio]",[71,73,75],{"matched_tokens":72,"snippet":64},[],{"matched_tokens":74,"snippet":30},[],{"matched_tokens":76,"snippet":77},[15],"\u003Cmark>Rcep\u003C/mark>",[79,84],{"field":35,"indices":80,"matched_tokens":81,"snippets":83},[14],[82],[15],[77],{"field":85,"matched_tokens":86,"snippet":68,"value":69},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":89,"best_field_weight":90,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":91,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":93,"highlight":133,"highlights":171,"text_match":87,"text_match_info":178},{"cat_link":94,"category":95,"comment_count":46,"id":96,"is_sticky":46,"permalink":97,"post_author":49,"post_content":98,"post_date":99,"post_excerpt":52,"post_id":96,"post_modified":100,"post_thumbnail":101,"post_thumbnail_html":102,"post_title":103,"post_type":57,"sort_by_date":104,"tag_links":105,"tags":123},[43],[45],"69034","http://radioblackout.org/2021/05/onde-indopacifiche-19/","https://www.youtube.com/watch?v=p0ZoBoAezak\r\nPreludio alla creazione di un medioevo birmano, fatto di \"principati\" controllati etnicamente... o da narcomilizie?\r\nPiù nessuna tentazione modernista come i pericolosi social, tutto sarà sotto controllo e imbalsamato per la gioia di turisti d'accatto e affaristi che potranno riprendere a fare affari attraversando un territorio la cui vocazione è da sempre fare cerniera tra il mondo cinese e il golfo del Bengala.\r\nVero è che i militari non hanno considerato che – appunto – non si è più nel 1988 e con la diffusione dell'informazione attuale dovevano aspettarsi che ci sarebbe stata una rivolta unanime e capace di farsi sentire anche all'estero, tanto che è paradossale come l'assenza di inchiostro possa mettere in ginocchio un'economia che all'asfissia – e incapace di pagare la truppa – vorrebbe rispondere stampando moneta, ma non ha l'inchiostro per farlo... e questo funziona più di molti embarghi globali.\r\nNasce una forza armata del governo ombra che dovrebbe ergersi a difesa del popolo birmano: a parte la disparità delle forze, anche considerando tutti gli eserciti etnici, che ora sembrano diventati il sogno del mondo occidentale che non si rende conto delle rivalità, degli interessi divergenti e della mentalità diversa, bisogna comunque considerare l'importanza della Cina nella regione, che è l'unica vera potenza della regione e perciò non trae vantaggio da queste tensioni che possono ostacolare gli affari (petrolio off shore lavorato da Total, a cui si accede pagando il pizzo ai generali, come si legge nell'articolo di Marina Forti, tratto da \"terraterra\"), anzi aveva siglato decine di importanti contratti, primo dei quali quello del porto di Kyaukpyu, terminale di pipeline e possibile porto militare per sottomarini nucleari cinesi... L'unica potenza che può ottenere nuove prese di posizione è la Russia, che infatti sostiene anche pubblicamente Tatmadaw, che ha una potenza enorme e pronto a fare stragi. Max Morello è molto scettico che si possa trovare una sintesi nelle migliaia di sigle e associazioni diverse; dal suo osservatorio la sensazione è che ciascuno stia cercando una visibilità, un modo per trovare un ruolo spendibile, uno strapuntino vicino a una forma di potere. E che Aung San Suu Kyi venga relegata ai domiciliari o in esilio, ormai senza alcun ruolo, delegittimata dall'Occidente soprattutto usando la leva rohingya e così tutto è stato sbilanciato verso la Cina.\r\nCambia un po' nelle zone etniche il divario di forze rispetto alle città: karen, wa, shan, kachin hanno esercite, non milizie smadrappate. I karen hanno anche conquistato postazioni di Tatmadaw e potrebbero riuscire a mantenere il controllo di quelli che si possono considerare loro territori. Ancora maggiori possibilità possono avere wa e shan, che hanno alle spalle i cinesi. Ma chi comanda realmente in una sorta di cln fatto da narcotrafficanti, contrabbandieri... comunque sottomessi agli interessi cinesi fatti di giada, terre rare, petrolio?\r\nAung San Suu Kyi è anziana non ha lasciato spazio ai giovani e non si era abbastanza spesa – per gli organi occidentali – per quei rohingya che ora sono ancora più perseguitati, dunque è destinata ad essere accantonata; e far spazio a una Birmania destinata a tornare a essere com'era. E il covid sta facilitando le manovre reazionarie di ogni stato, a maggior ragione nell'area indo-pacifica, e contemporaneamente è una cartina al tornasole che dimostra come Modi in India o Prayut in Thailandia scontano la cattiva gestione della pandemia; ma così anche l'alternativa indiana a Pechino viene indebolita dalla gestione della pandemia... e con lei il Quad o il sistema inventato per contrastare lo strapotere cinese nell'area.\r\nAsean auspica... ma Asean legittima Tatmadaw, invitando Liang e non gli oppositori (o finti tali, come il Dottor Sasa)... addirittura i legaioli nostrani impongono sanzioni ai coltivatori di riso birmani perché sono sottoposti a un regime dittatoriale: sciacallaggio... Total che continua a fare affari, o la finanziaria Posco: nessuno si sacrifica per la Birmania. E oltretutto sarebbe anche rischioso tirare la corda in un contesto simile, che potrebbe portare a un conflitto nucleare. ☢️\r\nLa corposa puntata prosegue prendendo in considerazione gli accordi sfumati – sospesi, per ora, ma in pratica accantonati – tra Cina e parlamento europeo che avviene quasi contemporaneamente alla stigmatizzazione da parte dei G7 del comportamento (non definito però \"genocidio\") han nello Xinjiang; ma l'Europa deve fare i conti con quei prodotti per i quali è dipendente dalla produzione straniera, per metà di queste 5500 merci d'importazione (semiconduttori, farmaci, tecnologie per la transizione ecologica) la provenienza è cinese e dunque è stata definita una priorità la diversificazione della loro provenienza. Tutti segnali espliciti della accelerazione della scelta di campo europea. Un fenomeno di cui si occupa Sabrina Moles in finale di puntata è la diminuzione di migranti interni alla Cina, che sarebbero 500 milioni in meno verso la costa del Pacifico rispetto a prima della crisi, con un riflusso verso l'Ovest del paese.\r\nInfine ci sono stati gli scontri, quasi \"medievali\" anche questi per modalità, motivazioni e intrecci tribali di territori contesi, che hanno avuto una fiammata di una settimana al confine molto poroso tra Tagikistan e Kirghizistan, in particolare nei pressi dell'enclave di Vorukh nella regione di Batken. I morti sono stati una trentina.\r\nQui l'intera puntata di Onde indopacifiche con l'intervento di Massimo Morello:\r\n\r\n\"19 Dal medioevo distopico di Burma Blue all'antica disputa medievale per l'acqua tra kirghizi e tajiki\".\r\n\r\nhttps://youtu.be/LfCNs5vs5Y4","9 Maggio 2021","2021-05-09 11:06:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/repressione_myanmar-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/repressione_myanmar-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/repressione_myanmar-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/repressione_myanmar-1024x683.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/repressione_myanmar-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/repressione_myanmar-1536x1025.jpeg 1536w, 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Overjoy 227 [S20E10]\r\n\r\nCovo Delle Bisce per iniziare e poi subito mega tributo a Cocoa Tea (RIEP), prima della sigla e il consueto roots per incominciare con Heptones e Naggo Morris, The Mighty Diamonds; Mark Wonder precede le due nuove pubblicazioni per King Shiloh Music con la musica di Jah Rej e gli african singer Tiger Simeon & Brada Jahziel e Lavosti. Poi nuovissimo album Vibronics con Joseph Lalibela, e ancora Slimmah Sound con Afrikan Simba, e poi Jah Warrior con Prince Alla e Jah Mason. Rimaniamo in Europa con Dub Foundry e Tom Spirals, Cultural Warriors con Ras Iyah e doppietta per Aisha. Il programma odierno si chiude con una traccia di Naphtali (RIEP) e una strumentale di Dub Syndicate.\r\n\r\nAncient breeze","21 Marzo 2025","2025-03-21 14:32:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Screenshot-2025-03-21-at-14.25.17-e1742563952405-200x110.png","Overjoy 227","podcast",1742567573,[249,250,251],"http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/reggae/","http://radioblackout.org/tag/roots/",[213,217,215],{"post_content":254},{"matched_tokens":255,"snippet":257,"value":258},[256],"RIEP","mega tributo a Cocoa Tea (\u003Cmark>RIEP\u003C/mark>), prima della sigla e il","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025.03.18-16.00-oj227-escopost.mp3\"][/audio]\r\nDOWNLOAD\r\nMartedì 18 Marzo 2025, Overjoy 227 [S20E10]\r\n\r\nCovo Delle Bisce per iniziare e poi subito mega tributo a Cocoa Tea (\u003Cmark>RIEP\u003C/mark>), prima della sigla e il consueto roots per incominciare con Heptones e Naggo Morris, The Mighty Diamonds; Mark Wonder precede le due nuove pubblicazioni per King Shiloh Music con la musica di Jah Rej e gli african singer Tiger Simeon & Brada Jahziel e Lavosti. 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Chrisman\r\n\r\nMax Bass - Papa J\r\n\r\nBlessed (Instrumental) - DJ Haram\r\n\r\nThe Tower - WaqWaq Kingdom\r\n\r\nMusic Gene - Simo Cell & Abdullah Miniawy\r\n\r\nClodhopper - An Avrin\r\n\r\nAnd Eats Itself And Eats Itself And Eats Itself - aya\r\n\r\nCut & Run (Flore Version) - Flore & Only Now\r\n\r\nNonbinary - Arca\r\n\r\nHard Body - Elpac\r\n\r\nRoep - Leese\r\n\r\nMineral Drop - Bladeblanc\r\n\r\nTachyon Particles - Amor Satyr & Siu Mata\r\n\r\nDragon Tattoo - Fatima Al Qadiri","4 Novembre 2024","2024-11-04 15:28:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Podcast-Sito-guest-200x110.png","Imballata w/ANSSS - guest - ep. 08",1730732425,[303,304,305,306],"http://radioblackout.org/tag/bass/","http://radioblackout.org/tag/deconstructed-club/","http://radioblackout.org/tag/imballata/","http://radioblackout.org/tag/leftfield/",[308,309,310,311],"Bass","Deconstructed Club","Imballata","Leftfield",{"post_content":313},{"matched_tokens":314,"snippet":316,"value":317},[315],"Roep","Nonbinary - Arca\r\n\r\nHard Body - Elpac\r\n\r\n\u003Cmark>Roep\u003C/mark> - Leese\r\n\r\nMineral Drop - Bladeblanc\r\n\r\nTachyon","Oggi prima puntata con ospite per Imballata. Vorrei dedicare d'ora in poi almeno una puntata al mese per dare spazio ai microfoni e alla consolle a donne e identità non binarie che dedicano tempo e passione a selezionare e creare musica.\r\n\r\nQuesta prima puntata la facciamo in compagnia di ANS! Buon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024_10_31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nSegui ANSSS su SoundCloud\r\n\r\nTRACKLIST\r\n\r\nMe Chama de Puta - KUPALUA\r\n\r\nTract for Valerie Solanas - Matmos\r\n\r\n1000 Tooth Smile - Maoupa Mazzocchetti w/ Phillip Jondo\r\n\r\ncareless - FKA twigs ft. Daniel Caesar\r\n\r\nFour Corners - Ratigan Era ft. 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Questa è partita nel suo iter, come proposta di legge di \"iniziativa popolare\", il virgolettato è d'obbligo perchè stiamo parlando di uno storico cavallo di battaglia della CISL e approvata letteralmente in tempi record. Basti pensare che dal 1980 ad oggi solo 3 su 262 di queste proposte sono passate come leggi, il che indica quanto in realtà questa misura sia stata solo una regalo per Stato e padroni. Con il nostro ospite siamo entrati nei dettagli dei diversi articoli che compongono la legge, che di fatto dà la possibilita di partecipazione ai rappresentanti dei lavoratori negli organismi direttivi dell’azienda, in funzione di sorveglianza, quasi scontato dire che ovviamente non avranno voce in capitolo rispetto alla gestione della gestione economica, ma che soprattutto vengono scelti dai datori di lavoro. Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD COBAS, lo Strike Days Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei picchetti da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. Sei operai pakistani della Z Production chiedono il riconoscimento del loro vero datore di lavoro: Pelletteria Richemont Firenze, società del colosso del lusso Richemont (proprietaria del marchio Montblanc).\r\n\r\n\r\nIl cuore della causa? Dimostrare che quello che sembrava un appalto era in realtà lavoro subordinato mascherato. Se il Tribunale darà loro ragione, potrebbe essere la svolta per migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati nelle filiere del Made in Italy.\r\n\r\n\r\nDietro il lusso, turni massacranti, falsi contratti, lavoro nero, 3 euro l’ora. Una realtà denunciata da anni, e ora finalmente messa sotto processo. Questo causa non riguarda solo sei persone. Riguarda un intero sistema che dovrà iniziare a rispondere.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Francesca-Sudd-Cobas-su-Strike-days-vol.3-e-vertenza-Montblanc-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","5 Luglio 2025","2025-07-05 02:45:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/512678791_1243359340914472_6822456555099716444_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 01/07/2025",1751683461,[336],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[338],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":340},{"matched_tokens":341,"snippet":343,"value":344},[342],"rece","ad un rinnovo che non \u003Cmark>rece\u003C/mark>pisce nulla di ciò per cui","Il primo argomento della puntata lo abbiamo trattato in compagnia telefonica di Federico Giusti delegato CUB, ovvero la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. 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Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. 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Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei picchetti da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. 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La nozione di paese “sicuro” è il grimaldello che viene usato per scardinare definitivamente la cassaforte in cui sarebbero custoditi i cosiddetti “diritti universali”. L’universale torna a restringersi senza essere mai stato realmente tale.\r\nIl Nuovo Patto si basa su dieci leggi. C’è una modifica radicale nei percorsi di richiesta di asilo. Ne sono possibili solo due: la procedura tradizionale, che di solito richiede diversi mesi per essere completata, o una procedura accelerata che avviene alla frontiera e che dovrebbe durare al massimo 12 settimane, durante le quali le persone migranti saranno trattenuti in strutture apposite.\r\nI richiedenti asilo non possono scegliere quale dei due percorsi seguire, ma vengono divisi in base al loro profilo, stilato attraverso un nuovo e uniforme regolamento di screening. Questo regolamento esclude l’esame delle singole posizioni, perché prevede che questa “procedura di frontiera” venga usata principalmente per i richiedenti asilo considerati un “pericolo” per i paesi dell’Unione, per coloro che provengono dai paesi considerati “sicuri” e per chi proviene da paesi che, anche per altri motivi, hanno un tasso molto basso (sotto il 20 per cento) di domande d’asilo accolte.\r\nSe la loro richiesta verrà rifiutata, come è molto probabile in questi casi, i migranti dovranno essere espulsi verso il loro paese d’origine o un cosiddetto “paese terzo”, fra cui ci sono anche quelli da cui spesso partono per raggiungere i paesi europei: Tunisia, Libia, Turchia.\r\nI paesi dell’UE hanno due anni per recepire nella loro legislazione le nuove norme UE.\r\nUn nuovo capitolo della guerra ai migranti è stato scritto.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele\r\n\r\nGrecia. Prigione amministrativa ed espulsione per chi lotta\r\nIn questi anni tanti europei si sono trasferiti ad Atene per vivere, studiare, lavorare. Alcuni di loro partecipano attivamente alle lotte politiche e sociali del paese.\r\nDopo lo sgombero delle università occupate per cercare di porre un freno all’invasione di Rafah, una settantina di attivisti sono stati fermati e portati in questura. Tutti gli occupanti sono stati denunciati a piede libero. I greci sono stati tutti rilasciati, 9 compagn* di varie nazionalità europee sono stati rinchiusi in un centro di detenzione per stranieri a 50 chilometri da Atene. Hanno cinque giorni per fare ricorso prima di essere espulsi.\r\nNei loro confronti è stata applicata una misura di carattere amministrativo, in base ad una generica rilevazione di “pericolosità sociale”.\r\nDa qualche tempo, la detenzione amministrativa e l’espulsione degli indesiderabili, non è solo applicata ai non europei, ma si estende anche ai cittadini dell’UE.\r\nEsempi simili si sono registrati di recente in Francia. In Italia nel mirino sono finiti rom con cittadinanza rumena.\r\nL’esclusione dai diritti universali riservati ai “cittadini” progressivamente si sta estendendo anche a chi ha le “carte in regola” per muoversi e risiedere in Europa.\r\nDa decenni assistiamo all’estensione del concetto di nemico, che non è solo il soldato che indossa la divisa di un altro paese, ma è il civile straniero privo di permessi, e, passo dopo passo, anche il cittadino europeo, che si batte contro le regole di un mondo diviso in sommersi e salvati.\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nIl prossimo venerdì ci sarà un incontro sugli scenari di guerra globale che rischiano di deflagrare in un conflitto dalle conseguenze devastanti.\r\nAd introdurre l’incontro del 24 maggio ci sarà Stefano Capello, che con cui abbiamo anticipato alcuni dei temi che affronteremo. \r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSenzapatria \r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia (se piove in piazza Crispi)\r\nDistro, interventi, musica, giri per il quartiere militarizzato.\r\nAlba e Carenza 503 nel canzoniere antimilitarista, la Clown Army pattuglierà l’area per l’intera giornata. \r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","23 Maggio 2024","2024-05-23 19:51:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/EUtrippingrefugee-200x110.jpg","Anarres del 17 maggio. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-17-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa Fortezza Europa: muri più alti\r\nIl nuovo accordo sulle migrazioni, dopo mesi di trattative e l’opposizione di Polonia e Ungheria, è arrivato in porto.\r\nIl vecchio trattato di Dublino va in soffitta sostituito da norme ancora più restrittive di quelle precedenti.\r\nIn sintesi, il patto prevede norme sull’accoglienza più severe soprattutto per le persone migranti che arrivano in Europa dai paesi considerati “sicuri”: sono le persone che già oggi hanno meno possibilità che la loro richiesta di protezione internazionale sia approvata. Con il nuovo patto sarà ancora più facile espellerle. La nozione di paese “sicuro” è il grimaldello che viene usato per scardinare definitivamente la cassaforte in cui sarebbero custoditi i cosiddetti “diritti universali”. L’universale torna a restringersi senza essere mai stato realmente tale.\r\nIl Nuovo Patto si basa su dieci leggi. C’è una modifica radicale nei percorsi di richiesta di asilo. Ne sono possibili solo due: la procedura tradizionale, che di solito richiede diversi mesi per essere completata, o una procedura accelerata che avviene alla frontiera e che dovrebbe durare al massimo 12 settimane, durante le quali le persone migranti saranno trattenuti in strutture apposite.\r\nI richiedenti asilo non possono scegliere quale dei due percorsi seguire, ma vengono divisi in base al loro profilo, stilato attraverso un nuovo e uniforme regolamento di screening. 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Prigione amministrativa ed espulsione per chi lotta\r\nIn questi anni tanti europei si sono trasferiti ad Atene per vivere, studiare, lavorare. Alcuni di loro partecipano attivamente alle lotte politiche e sociali del paese.\r\nDopo lo sgombero delle università occupate per cercare di porre un freno all’invasione di Rafah, una settantina di attivisti sono stati fermati e portati in questura. Tutti gli occupanti sono stati denunciati a piede libero. I greci sono stati tutti rilasciati, 9 compagn* di varie nazionalità europee sono stati rinchiusi in un centro di detenzione per stranieri a 50 chilometri da Atene. 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La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSenzapatria \r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia (se piove in piazza Crispi)\r\nDistro, interventi, musica, giri per il quartiere militarizzato.\r\nAlba e Carenza 503 nel canzoniere antimilitarista, la Clown Army pattuglierà l’area per l’intera giornata. \r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[372],{"field":85,"matched_tokens":373,"snippet":369,"value":370},[342],{"best_field_score":350,"best_field_weight":265,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":351,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":352},{"document":376,"highlight":399,"highlights":404,"text_match":348,"text_match_info":407},{"comment_count":46,"id":377,"is_sticky":46,"permalink":378,"podcastfilter":379,"post_author":381,"post_content":382,"post_date":383,"post_excerpt":52,"post_id":377,"post_modified":384,"post_thumbnail":385,"post_title":386,"post_type":246,"sort_by_date":387,"tag_links":388,"tags":394},"83962","http://radioblackout.org/podcast/il-tribunale-di-torino-e-le-torture-in-carcere/",[380],"Bello come una prigione che brucia","bellocome","Estratti dalla puntata del 25 settembre 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nSi chiude la prima tranche del processo sulle violenze ai danni delle persone detenute (e le relative coperture operate dalla catena di comando) avvenute nel carcere di Torino tra il 2017 e il 2019.\r\n\r\nIl secondino identificato come principale responsabile delle violenze ha visto il proprio capo di imputazione trasformarsi da “tortura” in “abuso di autorità contro arrestati o detenuti - Art 608 del 1930 - Codice Rocco” che a differenza di altri reati da dittatura (come quello di Devastazione e Saccheggio, i reati associativi o di opinione ancora vigenti), garantisce la permanenza in servizio e condanne lievi.\r\n\r\nI pestaggi reiterati, le umiliazioni punitive, il ripetersi delle condotte abusanti prolungato nel tempo, non sono elementi sufficienti per qualificare il “reato di Tortura”? O forse si sta diffondendo una consuetudine giurisprudenziale che porta alla sua derubricazione in “abuso di autorità”?\r\n\r\nAnche la connivenza della catena di comando viene decisamente tutelata: l’allora direttore del carcere, Domenico Minervini, per avere omesso di denunciare le violenze se l’è cavata con una multa da 360 euro.\r\n\r\nLa principali forze politiche della compagine di governo non hanno mai nascosto la loro ostilità verso il recepimento – seppur blando e snaturato – del reato di Tortura nell’ordinamento italiano; che le infami richieste di una sua abolizione e le esplicite pressioni politiche abbiano prodotto un effetto concreto sulla sua non-applicazione?\r\n\r\nDopo le grigliate celebrative nel carcere di Biella, si sta ufficializzando un’era di esplicita tutela dei torturatori in divisa?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BCUPCB_torino-no-tortura_2023.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nA margine un’interessante segnalazione sopraggiunta via messaggio: la nomina di Felice Maurizio D’Ettore come “Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale”; un membro di Fratelli d’Italia come figura che dovrebbe monitorare le condizioni di carceri, strutture psichiatriche e centri di detenzione per migranti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BCUPCB_messaggio-garantedettore.mp3\"][/audio]","27 Settembre 2023","2023-09-27 11:15:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/bcupcb_processotorturetorino-200x110.jpg","IL TRIBUNALE DI TORINO E LE TORTURE IN CARCERE",1695813352,[389,390,391,392,393],"http://radioblackout.org/tag/biella/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/carcere-delle-vallette/","http://radioblackout.org/tag/codice-rocco/","http://radioblackout.org/tag/reato-tortura/",[395,396,397,229,398],"biella","carcere","carcere delle vallette","reato tortura",{"post_content":400},{"matched_tokens":401,"snippet":402,"value":403},[342],"la loro ostilità verso il \u003Cmark>rece\u003C/mark>pimento – seppur blando e snaturato – del","Estratti dalla puntata del 25 settembre 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nSi chiude la prima tranche del processo sulle violenze ai danni delle persone detenute (e le relative coperture operate dalla catena di comando) avvenute nel carcere di Torino tra il 2017 e il 2019.\r\n\r\nIl secondino identificato come principale responsabile delle violenze ha visto il proprio capo di imputazione trasformarsi da “tortura” in “abuso di autorità contro arrestati o detenuti - Art 608 del 1930 - Codice Rocco” che a differenza di altri reati da dittatura (come quello di Devastazione e Saccheggio, i reati associativi o di opinione ancora vigenti), garantisce la permanenza in servizio e condanne lievi.\r\n\r\nI pestaggi reiterati, le umiliazioni punitive, il ripetersi delle condotte abusanti prolungato nel tempo, non sono elementi sufficienti per qualificare il “reato di Tortura”? 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