","5 ottobre 2024: una lunga giornata di corrispondenze, cronaca e analisi dai microfoni di Radio Blackout.","post",1728248259,[61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/roma-5-ottobre/",[28,26,35],{"post_content":66,"post_title":71,"tags":76},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"Roma","di Solidarietà e Lotta di \u003Cmark>Roma\u003C/mark> per parlare di quanto avvenuto","Dalla mattina abbiamo monitorato i dispositivi repressivi volti a profilare impedire l’accesso alla piazza convocata contro il Genocidio del Popolo Palestinese: check points e filtri piazzati lungo le autostrade e alle stazioni ferroviarie, operazioni preventive da parte della polizia politica direttamente nei luoghi di partenza, la volontà – dichiarata da giorni – di mostrificare questa giornata per sterilizzarne il portato politico.\r\n\r\nLe testimonianze in diretta dalla piazza si sono unite a quelle di coloro a cui è stato impedito di raggiungerla e ai messaggi che ci riportavano la geografia repressiva attivatasi lungo le principali arterie che conducono alla capitale.\r\n\r\nQuindi l’evolversi dei rapporti di forza tra un apparato istituzionale (e mediatico) volto a comprimere la possibilità di scendere in strada contro il “genocidio in diretta più visibilizzato nella storia dell’umanità” e migliaia di persone che – nel corso della giornata - hanno stravolto il copione del Ministero e della Questura.\r\n\r\nOre 13.20 – Diretta con una compagna dell’Assemblea di Solidarietà e Lotta di \u003Cmark>Roma\u003C/mark> per parlare di quanto avvenuto nei pressi del carcere di Regina Coeli nella serata del 4 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> 2024 in solidarietà con le persone che in quella struttura si sono ammutinate e che hanno denunciato la rappresaglia violenta delle guardie. Un’iniziativa che ha attraversato le strade del centro della capitale in un contesto dove la stretta repressiva, rappresentata dal DDL 1660, vorrebbe cancellare tanto l’agibilità dell’autodifesa nelle carceri quanto quella del conflitto sociale sul territorio.\r\n\r\nA margine della corrispondenza, la conferma dell’utilizzo dei fogli di via da parte della Questura di \u003Cmark>Roma\u003C/mark> come strumento per impedire l’accesso alla manifestazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_1-reginacoeli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 15.15 – Un’operazione su larga scala: la testimonianza di un compagno di Bergamo ci racconta come i dispositivi di filtro repressivo si siano estesi sul territorio nazionale per impedire il raggiungimento della piazza di \u003Cmark>Roma\u003C/mark>; il sequestro dei/delle manifestanti sottraendo loro i documenti e l’utilizzo agile dei fogli di via.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_2-bergamo1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPiccola integrazione redazionale:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_2-bergamo1integrazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 15.30 – Una prima corrispondenza dalla piazza: uno sguardo sulla composizione e sulla quantità di persone che hanno infranto il divieto di manifestare contro il Genocidio.\r\n\r\nRiflessioni sulle meccaniche repressive funzionali al controllo e alla profilazione della folla di manifestanti, tra zone rosse e kettling.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-3-cecilia-carlo-prima.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 16.10 – Uno sguardo più esteso su questa giornata di mobilitazione in giro per l’Europa accompagnato da corrispondenze dalla piazza: il ruolo dei media di regime, la cornice del DDL 1660 e gli strumenti dissuasivi messi in campo in questa giornata, l’annuncio della possibilità di partire in corteo e le successive smentite.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-4-europa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 16.30 – In Val di Susa stanno per partire gli espropri dei terreni su cui sorge il presidio Sole e Baleno di San Giuliano. Grazie al contributo di un compagno No Tav cerchiamo di approfondire la dimensione tecnica e politica di queste mosse, contestualizzandole all’interno della cornice repressiva del DDL 1660 e di come questo – attraverso il terrore punitivo – cerchi di sopperire alla difficoltà di sostenere la prolungata militarizzazione dei territori coinvolti dalle grandi opere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-noTav-guido.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 17.20 – Corrispondenza dalla piazza su lancio di lacrimogeni e gestione della piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_5-lacrimogeni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 17.40 – Cariche e mezzi delle forze dell’ordine entrano in piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_5bis-camionette.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 18.00 – Corrispondenza successiva alle cariche: tentativo di ricostruire una cronologia parziale degli eventi fino al deflusso (sostanzialmente in corteo) fuori dalla piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-5-finaleMarghe.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 19.20 – Conclusione della mobilitazione a \u003Cmark>Roma\u003C/mark> e appello dalla resistenza No Tav in Val di Susa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_ultima-conclusioni-notav.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":75},[73,74],"5","ottobre","\u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> 2024: una lunga giornata di corrispondenze, cronaca e analisi dai microfoni di Radio Blackout.",[77,79,81],{"matched_tokens":78,"snippet":28},[],{"matched_tokens":80,"snippet":26},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[68,73,74],"\u003Cmark>Roma\u003C/mark> \u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark>",[85,90,93],{"field":36,"indices":86,"matched_tokens":87,"snippets":89},[32],[88],[68,73,74],[83],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":75,"value":75},"post_title",[73,74],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],1736172819517538300,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":48,"score":100,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538411",{"document":102,"highlight":125,"highlights":143,"text_match":96,"text_match_info":152},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":48,"id":105,"is_sticky":48,"permalink":106,"post_author":17,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":109,"post_id":105,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":58,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":120},[45],[47],"92404","http://radioblackout.org/2024/10/le-menzogne-mediatiche-e-la-realta-della-mobilitazione-di-piazza-a-sostegno-del-popolo-palestinese/","Proviamo a tracciare un bilancio della giornata di mobilitazione a sostegno del popolo palestinese che ha visto protagonista una piazza multiforme,numerosa e determinata il 5 ottobre scorso a Roma , nonostante i divieti ,le intimidazioni poliziesche,i blocchi dei pullman ,i fogli di via ,i fermi ,la denigratoria campagna mediatica contro le ragioni di chi critica la politica genocidaria dei macellai di Tel Aviv.\r\n\r\nNe parliamo con Bassam Saleh , attivista palestinese che vive in Italia da molti anni, con cui parliamo anche della colpevole ignavia dei regimi arabi rispetto alla sorte del popolo palestinese ,mentre le piazze continuano a riempirsi della solidarietà spontanea dei popoli del Maghreb e del mondo arabo . Parliamo anche del lavoro sporco che Israele sta facendo per conto degli Stati Uniti e dell'Europa ,costituendo con il ferro e con il fuoco le condizioni per un cambiamento degli equilibri medio orientali che favorisca l'emergere di un corridoio infrastrutturale in competizione con la \"road and belt\" cinese che utilizza invece il corridoio terrestre che passa per i territori dell'Asia centrale e l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/INFO-07102024-BASSAM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","7 Ottobre 2024","Bilancio della manifestazione del 5 ottobre.","2024-10-08 12:17:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PALESTINESE-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"198\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PALESTINESE-300x198.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PALESTINESE-300x198.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PALESTINESE-1024x676.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PALESTINESE-768x507.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PALESTINESE.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LE MENZOGNE MEDIATICHE E LA REALTA' DELLA MOBILITAZIONE DI PIAZZA A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE .",1728318531,[116,117,118,119,62,63],"http://radioblackout.org/tag/conflitto-israelopalestinese/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/hamas/",[121,122,123,124,26,35],"conflitto israelopalestinese","Gaza","guerra","hamas",{"post_content":126,"tags":130},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[73,74,68],"piazza multiforme,numerosa e determinata il \u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> scorso a \u003Cmark>Roma\u003C/mark> , nonostante i divieti ,le intimidazioni","Proviamo a tracciare un bilancio della giornata di mobilitazione a sostegno del popolo palestinese che ha visto protagonista una piazza multiforme,numerosa e determinata il \u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> scorso a \u003Cmark>Roma\u003C/mark> , nonostante i divieti ,le intimidazioni poliziesche,i blocchi dei pullman ,i fogli di via ,i fermi ,la denigratoria campagna mediatica contro le ragioni di chi critica la politica genocidaria dei macellai di Tel Aviv.\r\n\r\nNe parliamo con Bassam Saleh , attivista palestinese che vive in Italia da molti anni, con cui parliamo anche della colpevole ignavia dei regimi arabi rispetto alla sorte del popolo palestinese ,mentre le piazze continuano a riempirsi della solidarietà spontanea dei popoli del Maghreb e del mondo arabo . 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stabilisce pene pesanti e carcere per chi organizza o fa picchetti, per chi prende parte a manifestazioni contro la guerra, le basi militari, le “grandi opere”, i disastri ecologici, per chi per bisogno occupa case sfitte, per chi protesta nei centri per immigrati o nelle carceri contro condizioni insopportabili, perfino per chi ha in casa scritti che il governo considera “terroristi” – una legge da stato di polizia.\r\n\r\nQuesta legge-manganello serve al governo e allo stato per mettere a tacere chiunque si opponga all’economia di guerra, che sta spostando sempre più risorse dai salari e dalla spesa sociale e sanitaria alle enormi spese per le guerre in corso (Ucraina, Palestina) in cui l’Italia, con la NATO e l’Unione europea, è implicata, e per la preparazione di nuove guerre, fino a Taiwan.\r\n\r\nPer fermare questa corsa all’instaurazione di uno stato di polizia e ad una nuova guerra mondiale, dobbiamo mobilitarci nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle scuole. Il nostro nemico è qui! \r\n\r\nPER QUESTI OBIETTIVI TUTTI/E IN SCIOPERO IL 18 OTTOBRE, E PARTECIPIAMO IN MASSA ACCANTO AI LAVORATORI DELLA LOGISTICA ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI SABATO 19 A ROMA, ORE 14, Piazza Vittorio Emanuele!\r\n\r\nCi attende una stagione di lotte, cominciata bene con la prova di forza del 5 ottobre a Roma, e che – dopo il 18 e 19 – ci vedrà impegnati ancora a Napoli il 28 ottobre in solidarietà con i 43 disoccupati organizzati e solidali sotto processo, ed oltre, molto oltre.\r\n\r\nQuesto è un estratto dell’appello che la Rete Liberi/e di lottare sta facendo circolare. Clicca qui per leggere il testo completo e ascolta la diretta con un compagno della Rete Liberi/e di lottare ai microfoni di Radio Blackout sullo sciopero generale del 18 e sulla manifestazione del 19 ottobre:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/18ottobre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer aggiornarsi sulle iniziative organizzate dalla rete ” Liberi/e di lottare – Fermiamo il DDL 1660″ sul canale Telegram: https://t.me/liberidilottarefermiamoddl1660","14 Ottobre 2024","2024-10-14 19:41:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/lotta-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"113\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/lotta-300x113.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/lotta-300x113.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/lotta-690x262.png 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/lotta.png 693w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il 18 ottobre sciopero generale contro il DDL-sicurezza e contro l’economia di guerra!",1728933674,[211,212,213,214,215],"http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/decreto-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-generale/","http://radioblackout.org/tag/sicobas/",[24,217,218,219,220],"decreto sicurezza","sciopero","Sciopero Generale","sicobas",{"post_content":222,"post_title":226},{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":225},[73,74,68],"la prova di forza del \u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> a \u003Cmark>Roma\u003C/mark>, e che – dopo il 18","Il Parlamento sta per approvare una proposta di legge del governo Meloni che stabilisce pene pesanti e carcere per chi organizza o fa picchetti, per chi prende parte a manifestazioni contro la guerra, le basi militari, le “grandi opere”, i disastri ecologici, per chi per bisogno occupa case sfitte, per chi protesta nei centri per immigrati o nelle carceri contro condizioni insopportabili, perfino per chi ha in casa scritti che il governo considera “terroristi” – una legge da stato di polizia.\r\n\r\nQuesta legge-manganello serve al governo e allo stato per mettere a tacere chiunque si opponga all’economia di guerra, che sta spostando sempre più risorse dai salari e dalla spesa sociale e sanitaria alle enormi spese per le guerre in corso (Ucraina, Palestina) in cui l’Italia, con la NATO e l’Unione europea, è implicata, e per la preparazione di nuove guerre, fino a Taiwan.\r\n\r\nPer fermare questa corsa all’instaurazione di uno stato di polizia e ad una nuova guerra mondiale, dobbiamo mobilitarci nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle scuole. Il nostro nemico è qui! \r\n\r\nPER QUESTI OBIETTIVI TUTTI/E IN SCIOPERO IL 18 \u003Cmark>OTTOBRE\u003C/mark>, E PARTECIPIAMO IN MASSA ACCANTO AI LAVORATORI DELLA LOGISTICA ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI SABATO 19 A \u003Cmark>ROMA\u003C/mark>, ORE 14, Piazza Vittorio Emanuele!\r\n\r\nCi attende una stagione di lotte, cominciata bene con la prova di forza del \u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> a \u003Cmark>Roma\u003C/mark>, e che – dopo il 18 e 19 – ci vedrà impegnati ancora a Napoli il 28 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> in solidarietà con i 43 disoccupati organizzati e solidali sotto processo, ed oltre, molto oltre.\r\n\r\nQuesto è un estratto dell’appello che la Rete Liberi/e di lottare sta facendo circolare. Clicca qui per leggere il testo completo e ascolta la diretta con un compagno della Rete Liberi/e di lottare ai microfoni di Radio Blackout sullo sciopero generale del 18 e sulla manifestazione del 19 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark>:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/18ottobre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer aggiornarsi sulle iniziative organizzate dalla rete ” Liberi/e di lottare – Fermiamo il DDL 1660″ sul canale Telegram: https://t.me/liberidilottarefermiamoddl1660",{"matched_tokens":227,"snippet":228,"value":228},[74],"Il 18 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> sciopero generale contro il DDL-sicurezza e contro l’economia di guerra!",[230,232],{"field":94,"matched_tokens":231,"snippet":224,"value":225},[73,74,68],{"field":91,"matched_tokens":233,"snippet":228,"value":228},[74],{"best_field_score":194,"best_field_weight":235,"fields_matched":32,"num_tokens_dropped":48,"score":236,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},14,"1736172819382796402",{"document":238,"highlight":258,"highlights":263,"text_match":192,"text_match_info":266},{"cat_link":239,"category":240,"comment_count":48,"id":241,"is_sticky":48,"permalink":242,"post_author":17,"post_content":243,"post_date":244,"post_excerpt":162,"post_id":241,"post_modified":245,"post_thumbnail":246,"post_thumbnail_html":247,"post_title":248,"post_type":58,"sort_by_date":249,"tag_links":250,"tags":254},[45],[47],"97646","http://radioblackout.org/2025/05/tarek-libero/","Tarek è stato accusato nell'ambito della manifestazione che si è svolta a Roma il 5 ottobre del 2024, è stato arrestato nei giorni seguenti sulla base di alcuni video, gli è stata comminata una misura cautelare carceraria per aver lanciato alcuni oggetti, con resistenza aggravata (che, negli anni, è stata portata a un massimo di 15 anni, con l'aggravante di essere in più persone).\r\n\r\nSolitamente si riesce a contenere la pena con gli attenuanti, se non l'assoluzione. In questo caso invece, Tarek è stato condannato a 4 anni e 8 mesi, partendo da 7 anni, con anche il rammarico del giudice di non avergli potuto dare la recidiva. La sanzione è molto grave, nonostante le condotte per cui è perseguito non siano in alcun modo commensurate. Gli attribuiscono infatti, lanci di bottiglie, che fra l'altro nel punto del video che l'accusa porta, non ci sono, è accusato poi di aver dato dei colpi con un ombrello a degli agenti (e anche questo, non si vede nei video), e l'altra condotta che gli attribuiscono è che lui si taglierebbe con una lametta, ma nemmeno questo può essere considerato resistenza.\r\n\r\nLa nostra società ha un impronta classista, di cui i processi giudiziari sono massima espressione : una condanna così alta per un'ipotesi di resistenza non si è mai vista. Se questo può accadere è perché la macchina della repressione agisce con ancora più durezza su chi è ai margini della società, chi vive sulla propria pelle il colonialismo e razzismo.\r\n\r\nIl 22 maggio ci sarà un presidio fuori dalle mura del regina Coeli, andiamo a portare il nostro saluto e sostegno solidale a tutt3 l3 detenut3\r\n\r\nTarek libero\r\n\r\ntutti liberi\r\n\r\ntutte libere!\r\n\r\nSiamo al telefono con Leonardo Pompili avvocato di Tarek:\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2-pezzo.wav\"][/audio]\r\n\r\n ","8 Maggio 2025","2025-05-08 11:25:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Screenshot-2025-05-08-112200-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"114\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Screenshot-2025-05-08-112200-300x114.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Screenshot-2025-05-08-112200-300x114.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Screenshot-2025-05-08-112200-768x292.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Screenshot-2025-05-08-112200.png 792w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Tarek libero: contro ogni repressione e il razzismo giudiziario",1746701033,[251,252,253],"http://radioblackout.org/tag/roma5ottobre/","http://radioblackout.org/tag/tarek/","http://radioblackout.org/tag/tuttiliberi/",[255,256,257],"#roma5ottobre","#tarek","#tuttiliberi",{"post_content":259},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[68,73,74],"che si è svolta a \u003Cmark>Roma\u003C/mark> il \u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> del 2024, è stato arrestato nei","Tarek è stato accusato nell'ambito della manifestazione che si è svolta a \u003Cmark>Roma\u003C/mark> il \u003Cmark>5\u003C/mark> \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> del 2024, è stato arrestato nei giorni seguenti sulla base di alcuni video, gli è stata comminata una misura cautelare carceraria per aver lanciato alcuni oggetti, con resistenza aggravata (che, negli anni, è stata portata a un massimo di 15 anni, con l'aggravante di essere in più persone).\r\n\r\nSolitamente si riesce a contenere la pena con gli attenuanti, se non l'assoluzione. In questo caso invece, Tarek è stato condannato a 4 anni e 8 mesi, partendo da 7 anni, con anche il rammarico del giudice di non avergli potuto dare la recidiva. La sanzione è molto grave, nonostante le condotte per cui è perseguito non siano in alcun modo commensurate. Gli attribuiscono infatti, lanci di bottiglie, che fra l'altro nel punto del video che l'accusa porta, non ci sono, è accusato poi di aver dato dei colpi con un ombrello a degli agenti (e anche questo, non si vede nei video), e l'altra condotta che gli attribuiscono è che lui si taglierebbe con una lametta, ma nemmeno questo può essere considerato resistenza.\r\n\r\nLa nostra società ha un impronta classista, di cui i processi giudiziari sono massima espressione : una condanna così alta per un'ipotesi di resistenza non si è mai vista. 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Lo Sportello per il diritto alla casa di San Paolo ha partecipato all'iniziativa insieme alla popolazione solidale del quartiere. La corrispondenza con Laura. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/laura-picchetto-antisfratto.mp3\"] Scarica il file\n\t29/10/2010 Dopo la notte di cariche e fermi, questa mattina continua il presidio solidale fuori dal palazzo occupato di corso regina. Sentiamo la corrispondenza con Elisa [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/diretta-elisa-da-palazzo-occupato.mp3\"] Scarica il file\n\t28/10/2010 Torino. Questa mattina la polizia sfonda le porte del Palazzo Occupato per sgomberarlo. Otto occupanti riescono a salire sul tetto per resistere, ascolta la diretta con uno di loro (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-28102010-palazzo.mp3\"] Scarica il file (0.5 MB)\n\t28/10/2010 Torino. Ieri al Cie di corso Brunelleschi è scoppiata una rivolta che ha visto coinvolti i trenta reduci della rivolte di Elmas trasferiti a Torino. Per loro era stato predisposto un volo speciale per deportarli in Algeria. Ascolta il racconto dalla voce di un recluso (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-28102010-cie.mp3\"] Scarica il file (1 MB)\n\t27/10/2010 Le trivelle dei petrolieri tornano in Val di Noto: l'ultimo verdetto dei giudici è a loro favore. Diretta con Stefano Ciafani di Legambiente. (5 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/valdinoto_trivellazioni.mp3\"]. Scarica il file (0.9 MB)\n\t26/10/2010 Terzigno (NA). Vincenzo ci racconta gli ultimi aggiornamenti riguardo alle proteste contro la discarica, in particolare riguardo alle violente intimidazioni poliziesche contro la popolazione coinvolta nelle manifestazioni, sconfessando le allarmiste dichiarazioni del ministro Maroni e facendo chiarezza sulla reale composizione del movimento. (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/TERZIGNO_2010.10.261.mp3\"] Scarica il file (10 MB)\n\t26/10/2010 Torino. Secondo anniversario di Casa Bianca, occupazione per i diritti dei rifugiati autorganizzati: nell'intervista a Claudio un resoconto su questi due anni di esperienza di lotta e di autogestione. (8 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/torino_compleanno_casabianca_2010.10.26.mp3\"] Scarica il file (11 MB)\n\n\n\t22/10/2010 Ancora perquisizioni e arresti nei Paesi Baschi. Più di 14 giovani militanti indipendentisti arresti con l'accusa di appartenere all'organizzazione giovanile Segi. La corrispondenza con Nicola Latorre da Bilbao. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/nicolalatorre_euskadi1.mp3\"] Scarica il file\n\t20/10/2010 Carovana VivaPalestina. Finalmente la situazione si è sbloccata: le navi sono state imbarcate per l'Egitto, mentre i partecipanti viaggeranno per via aerea. Una veloce diretta telefonica con Darco, in procinto di partire (1 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-20102010-carovana.mp3\"] Scarica il file (0.3 MB)\n\t20/10/2010 Cagliari. Ieri violenti scontri tra polizia e pastori per le vie del centro. Occupato un ufficio della Regione, cariche, lacrimogeni, manifestanti feriti e fermati. Un racconto della giornata con un compagno di Cagliari (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-20102010-pastori.mp3\"] Scarica il file (1.7 MB)\n\t20/10/2010 Cile. Sullo sciopero della fame dei prigionieri Mapuche, le loro richieste, le loro ragioni, e uno sguardo sulla democrazia cilena che ancora si avvale delle leggi speciali di Pinochet. Ne parliamo con un compagno del Comitato Lavoratori Cileni Esiliati (15 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-20102010-chile.mp3\"] Scarica il file (3.6 MB)\n\t19/10/2010 Diretta con Alberto Perino dall'autoporto di Susa: si è appena conclusa la mattinata di contestazione No Tav a Virano e ad altri tecnici, amministratori e impresari che si volevano riunire per fare il punto della situazione sull'avanzamento del progetto TAV in Val Susa. In conclusione Perino saluta e porta la solidarietà di tutto il popolo valsusino ai presidianti di Terzigno. (5 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-perino.mp3\"] Scarica il file\n\t19/10/2010 Collegamento con Attilio dopo lo sgombero dell' \"Edera\" Occupata di Varese. (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-attilio.mp3\"] Scarica il file\n\t\n19/10/2010 Collegamento telefonico da Terzigno (NA) riguardo gli scontri fra polizia e presidianti anti-discarica avvenuti ieri (18/10) durante la mattinata (2 min)[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/terzigno-19-10-101.mp3\"] Scarica il file\n\t15/10/2010 Aggiornamento da Milano: la polizia allontana il presidio di solidali con gli occupanti di via Savona, che ancora resistono sul tetto (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-15102010-viasavona2.mp3\"] Scarica il file (0.7 MB)\n\t15/10/2010 Milano, la Bottiglieria occupata resiste! Una diretta dai tetti di via Savona, 18 (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-15102010-viasavona.mp3\"] Scarica il file (0.7 MB)\n\t15/10/2010 Torino. Una diretta con un recluso del Cie di corso Brunelleschi, nato in Marocco ma da 22 anni in Italia. Nonostante anche la sua famiglia viva qui, oggi sarà rimpatriato (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-15102010-brunelleschi.mp3\"] Scarica il file (0.8 MB)\n\t14/10/2010 Torino. La diretta dalla manifestazione anti-DDL Gelmini a Palazzo Nuovo. (5 min)[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-matilde.mp3\"] Scarica il file\n\t14/10/2010 Torino. Stefano, sindacalista CUB Scuola, racconta i motivi dello sciopero di domani (15/10) proclamato per tutta la giornata dal sindacalismo di base (CUB- Scuola e Università e COBAS -Scuola) per i lavoratori di scuola e università. Una buona occasione per entrare nello specifico di tutte le incongruenze e di tutti i danni portati dalla \"Controriforma\" Gelmini. (8 min)[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-stefano.mp3\"] Scarica il file\n\t\n14/10/2010 Torino. I rivoltosi del C.P.A. \"Elmas\" di Cagliari vengono trasferiti al C.I.E. di Corso Brunelleschi a Torino. All'aeroporto di Caselle un gruppo di antirazzisti manifesta solidarietà alla loro lotta e protesta contro la repressione delle forze dell'ordine e contro la deportazione dei ragazzi algerini e tunisini nel centro di detenzione torinese. L'intervista a Manu che ci racconta l'azione e le reazioni delle persone presenti. (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-manu.mp3\"] Scarica il file\n\t13/10/2010 Atene. I precari del Ministero della cultura occupano l'Acropoli. Ne parliamo con un compagno greco (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-grecia.mp3\"] Scarica il file (0.4 MB)\n\t13/10/2010 Torino. Gli studenti del Politecnico di Torino in piazza Castello per protestare contro l'approvazione del ddl Gelmini (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-politecnico-torino.mp3\"] Scarica il file (0.3 MB)\n\t13/10/2010 Dagli scontri di ieri a Genova tra polizia ultras Serbi, all'ingresso della Serbia in Europa, all'aggressione al Gay Pride di Belgrado dei giorni scorsi (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-serbia.mp3\"] Scarica il file (0.7 MB)\n\t13/10/2010 Un'intervista con uno studente di Scienze Politiche di Milano sulla mobilitazione contro il ddl Gelmini (8 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-scipol-milano.mp3\"] Scarica il file (1.3 MB) \n\n\t13/10/2010 Afghanistan. Un'intervista con Umberto De Giovannangeli de L'Unità sui recenti sviluppi: dai militari italiani morti alle bombe sui caccia (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-afghanistan.mp3\"] Scarica il file (1.2 MB)\n\t12/10/2010 Da Cagliari: ieri una rivolta nei reclusi del Centro di Prima Accoglienza ha bloccato per ore le piste dell'adiacente aereoporto di Elmas. Si tratta della terza rivolta in undici giorni: un centinaio di stranieri ha messo a soqquadro la struttura del Cpa, riuscendo anche a prenderne il controllo per un paio d'ore. Alcuni dei rivoltosi sono fuggiti dal centro raggiungendo la vicina pista dell'aeroporto civile «Mario Mameli», tanto che lo scalo è stato chiuso dalle per motivi di sicurezza. Gli agenti hanno effettuato una decina di arresti. Per le persone fermate l'accusa è quella di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. All'interno dell'aereoporto, intanto, manifestava un gruppo di solidali con gli immigrati in rivolta. Ascoltiamo il racconto della giornata dalla voce di Roberto (10 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-12102010-cagliari.mp3\"] Scarica il file (1.7 MB)\n\t12/10/2010 Da Torino. Nella giornata di ieri, un corteo spontaneo di studenti e ricercatori partito dal Politecnico ha raggiunto in corteo la Facoltà di Architettura, per protestare contro l'approvazione del Ddl Moratti sulla riforma scolastica, prevista per questo giovedì, 14 ottobre. Ascoltiamo il racconto di uno degli studenti (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/torino_corteo_spontaneo_universitari_nogelmini_12102010.mp3\"] Scarica il file (0.5 MB)\n\t12/10/2010 Condannato all'ergastolo Epaminondas Korkoneas, il poliziotto che uccise di proposito un ragazzo di quindici anni, Alexis Grigoropulos, nel distretto di Atene di Exarchia nel 2008. Il suo collega è stato condannato a una pena detentiva per complicità. Nei giorni immediatamente successivi all'omicidio di Alexis, Atene si sollevò in un moto di rabbia e rivolta. Le proteste si estesero presto ad altre città greche e durarono per settimane, contribuendo a far cadere il governo conservatore circa un anno dopo. Facciamo il punto della situazione a due anni di distanza dall'omicidio di Alexis con un compagno greco (14 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-12102010-atene.mp3\"] Scarica il file (2.5 MB)\n\t11/10/2010 A due giorni dalla morte di quattro alpini italiani in Afghanistan; un'intervista con Alessandro Dal Lago, sociologo genovese, autore nel 2010 del libro \"Le nostre guerre\". Una discussione su “guerra asimmetrica”, strategia geopolitica, scenari possibili. Un'analisi sulla cultura della guerra infinita come traino allo sviluppo di una egemonia economica occidentale che trova nella resistenza Afghana un ostacolo invalicabile. (17 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-11102010-dallago.mp3\"] Scarica il file (2.9 MB)\n\t08/10/2010 Domani, sabato 9 ottobre ci sarà una manifestazione a Torino per il salario, i diritti, la dignità e la speranza nel futuro. il corteo, organizzato dall'Unione Sindacale di Base, partirà dal cancello 5 della Fiat Mirafiori. Il collegamento con Luigi Casali dell'Usb (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-casati-usb.mp3\"] Scarica il file (0.6 MB)\n\t08/10/2010 Oggi i cortei studenteschi che si muovono in tutta Italia, da Palermo a Pisa, da Bologna a Torino e in moltissime altre città (più di 50 i cortei previsti) danno la cifra del movimento complessivo all'interno dei licei e degli istituti tecnici. Sarà quello di oggi un primo passaggio di lotta verso un autunno fondamentale sul terreno della formazione. In piazza anche il mondo dell'università e la protesta degli \"indisponibili\". La diretta dal corteo di Torino con Francesca (3 min) Scarica il file (0.4 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-torino.mp3\"]\nLa diretta dal corteo di Palermo con Giorgio (3 min) Scarica il file (0.5 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-palermo.mp3\"]\nLa diretta con Michele dal corteo di Bologna (2 min) Scarica il file (0.4 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-bologna.mp3\"]\nLa diretta dal corteo di Napoli con Luca (4 min) Scarica il file (0.7 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-napoli.mp3\"]\nLa diretta con Giorgio degli Atenei in rivolta di Roma (5 min) Scarica il file (0.8 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-roma.mp3\"]\n\t06/10/2010 Due appuntamenti al Tribunale di Milano. Domani si incontrano la resistenza rom di via Triboniano e la lotta dei facchini della cooperativa \"Papavero\" (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-06102010-processi-milano.mp3\"] Scarica il file (1.2 MB)\n\t06/10/2010 Carovana Vivapalestina. La partenza per l'Egitto è prevista per venerdì. Nel frattempo, alcune considerazioni e impressioni di viaggio di Vittorio Tradardi (10 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-06102010-tradardi-vivapalestina.mp3\"] Scarica il file (1.8 MB)\n\t06/10/2010 La carovana Vivapalestina è ancora ferma in Siria. Ascolta l'intervista con Dana (10 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/carovana-verso-gaza_dana_martedi_05102010.mp3\"] Scarica il file (1.8 MB)\n\t04/10/2010 Intervista con Yanos, fotografo freelance, al presidio di Terzigno (NA). Analisi e similitudini sulla gestione dell'emergenza a Terzigno e a L'Aquila (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/Terzigno-fotografo.mp3\"] Scarica il file (2.5 MB)\n\t03/10/2010 Blob di interviste raccolte nottetempo al presidio Antidiscarica di Terzigno (NA). I presidianti in tutta la loro diversità e determinazione ci parlano diffusamente dei danni ambientali, al turismo e all'agricoltura nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio (una delle più densamente abitate d'Italia). Ci raccontano anche dei danni alla salute e alla qualità della vita delle persone e delle tante violenze compiute in queste settimane dalle forze dell'ordine in un'area ormai totalmente militarizzata (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/Terzigno-completo014.mp3\"] Scarica il file (6 MB)","30 Settembre 2010","2025-09-24 22:01:19","Ottobre 2010",1285859183,[281,282,283,284],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/",[17,21,15,19],{"post_content":287,"post_title":291},{"matched_tokens":288,"snippet":289,"value":290},[68,73],"degli Atenei in rivolta di \u003Cmark>Roma\u003C/mark> (\u003Cmark>5\u003C/mark> min) Scarica il file (0.8","29/10/2010 Picchetto antisfratto questa mattina in Via Don Murialdo a Torino. Lo Sportello per il diritto alla casa di San Paolo ha partecipato all'iniziativa insieme alla popolazione solidale del quartiere. La corrispondenza con Laura. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/laura-picchetto-antisfratto.mp3\"] Scarica il file\n\t29/10/2010 Dopo la notte di cariche e fermi, questa mattina continua il presidio solidale fuori dal palazzo occupato di corso regina. Sentiamo la corrispondenza con Elisa [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/diretta-elisa-da-palazzo-occupato.mp3\"] Scarica il file\n\t28/10/2010 Torino. Questa mattina la polizia sfonda le porte del Palazzo Occupato per sgomberarlo. Otto occupanti riescono a salire sul tetto per resistere, ascolta la diretta con uno di loro (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-28102010-palazzo.mp3\"] Scarica il file (0.5 MB)\n\t28/10/2010 Torino. Ieri al Cie di corso Brunelleschi è scoppiata una rivolta che ha visto coinvolti i trenta reduci della rivolte di Elmas trasferiti a Torino. Per loro era stato predisposto un volo speciale per deportarli in Algeria. Ascolta il racconto dalla voce di un recluso (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-28102010-cie.mp3\"] Scarica il file (1 MB)\n\t27/10/2010 Le trivelle dei petrolieri tornano in Val di Noto: l'ultimo verdetto dei giudici è a loro favore. Diretta con Stefano Ciafani di Legambiente. (\u003Cmark>5\u003C/mark> min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/valdinoto_trivellazioni.mp3\"]. Scarica il file (0.9 MB)\n\t26/10/2010 Terzigno (NA). Vincenzo ci racconta gli ultimi aggiornamenti riguardo alle proteste contro la discarica, in particolare riguardo alle violente intimidazioni poliziesche contro la popolazione coinvolta nelle manifestazioni, sconfessando le allarmiste dichiarazioni del ministro Maroni e facendo chiarezza sulla reale composizione del movimento. (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/TERZIGNO_2010.10.261.mp3\"] Scarica il file (10 MB)\n\t26/10/2010 Torino. Secondo anniversario di Casa Bianca, occupazione per i diritti dei rifugiati autorganizzati: nell'intervista a Claudio un resoconto su questi due anni di esperienza di lotta e di autogestione. (8 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/torino_compleanno_casabianca_2010.10.26.mp3\"] Scarica il file (11 MB)\n\n\n\t22/10/2010 Ancora perquisizioni e arresti nei Paesi Baschi. Più di 14 giovani militanti indipendentisti arresti con l'accusa di appartenere all'organizzazione giovanile Segi. La corrispondenza con Nicola Latorre da Bilbao. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/nicolalatorre_euskadi1.mp3\"] Scarica il file\n\t20/10/2010 Carovana VivaPalestina. Finalmente la situazione si è sbloccata: le navi sono state imbarcate per l'Egitto, mentre i partecipanti viaggeranno per via aerea. Una veloce diretta telefonica con Darco, in procinto di partire (1 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-20102010-carovana.mp3\"] Scarica il file (0.3 MB)\n\t20/10/2010 Cagliari. Ieri violenti scontri tra polizia e pastori per le vie del centro. Occupato un ufficio della Regione, cariche, lacrimogeni, manifestanti feriti e fermati. Un racconto della giornata con un compagno di Cagliari (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-20102010-pastori.mp3\"] Scarica il file (1.7 MB)\n\t20/10/2010 Cile. Sullo sciopero della fame dei prigionieri Mapuche, le loro richieste, le loro ragioni, e uno sguardo sulla democrazia cilena che ancora si avvale delle leggi speciali di Pinochet. Ne parliamo con un compagno del Comitato Lavoratori Cileni Esiliati (15 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-20102010-chile.mp3\"] Scarica il file (3.6 MB)\n\t19/10/2010 Diretta con Alberto Perino dall'autoporto di Susa: si è appena conclusa la mattinata di contestazione No Tav a Virano e ad altri tecnici, amministratori e impresari che si volevano riunire per fare il punto della situazione sull'avanzamento del progetto TAV in Val Susa. In conclusione Perino saluta e porta la solidarietà di tutto il popolo valsusino ai presidianti di Terzigno. (\u003Cmark>5\u003C/mark> min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-perino.mp3\"] Scarica il file\n\t19/10/2010 Collegamento con Attilio dopo lo sgombero dell' \"Edera\" Occupata di Varese. (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-attilio.mp3\"] Scarica il file\n\t\n19/10/2010 Collegamento telefonico da Terzigno (NA) riguardo gli scontri fra polizia e presidianti anti-discarica avvenuti ieri (18/10) durante la mattinata (2 min)[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/terzigno-19-10-101.mp3\"] Scarica il file\n\t15/10/2010 Aggiornamento da Milano: la polizia allontana il presidio di solidali con gli occupanti di via Savona, che ancora resistono sul tetto (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-15102010-viasavona2.mp3\"] Scarica il file (0.7 MB)\n\t15/10/2010 Milano, la Bottiglieria occupata resiste! Una diretta dai tetti di via Savona, 18 (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-15102010-viasavona.mp3\"] Scarica il file (0.7 MB)\n\t15/10/2010 Torino. Una diretta con un recluso del Cie di corso Brunelleschi, nato in Marocco ma da 22 anni in Italia. Nonostante anche la sua famiglia viva qui, oggi sarà rimpatriato (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-15102010-brunelleschi.mp3\"] Scarica il file (0.8 MB)\n\t14/10/2010 Torino. La diretta dalla manifestazione anti-DDL Gelmini a Palazzo Nuovo. (\u003Cmark>5\u003C/mark> min)[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-matilde.mp3\"] Scarica il file\n\t14/10/2010 Torino. Stefano, sindacalista CUB Scuola, racconta i motivi dello sciopero di domani (15/10) proclamato per tutta la giornata dal sindacalismo di base (CUB- Scuola e Università e COBAS -Scuola) per i lavoratori di scuola e università. Una buona occasione per entrare nello specifico di tutte le incongruenze e di tutti i danni portati dalla \"Controriforma\" Gelmini. (8 min)[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-stefano.mp3\"] Scarica il file\n\t\n14/10/2010 Torino. I rivoltosi del C.P.A. \"Elmas\" di Cagliari vengono trasferiti al C.I.E. di Corso Brunelleschi a Torino. All'aeroporto di Caselle un gruppo di antirazzisti manifesta solidarietà alla loro lotta e protesta contro la repressione delle forze dell'ordine e contro la deportazione dei ragazzi algerini e tunisini nel centro di detenzione torinese. L'intervista a Manu che ci racconta l'azione e le reazioni delle persone presenti. (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/intervista-manu.mp3\"] Scarica il file\n\t13/10/2010 Atene. I precari del Ministero della cultura occupano l'Acropoli. Ne parliamo con un compagno greco (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-grecia.mp3\"] Scarica il file (0.4 MB)\n\t13/10/2010 Torino. Gli studenti del Politecnico di Torino in piazza Castello per protestare contro l'approvazione del ddl Gelmini (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-politecnico-torino.mp3\"] Scarica il file (0.3 MB)\n\t13/10/2010 Dagli scontri di ieri a Genova tra polizia ultras Serbi, all'ingresso della Serbia in Europa, all'aggressione al Gay Pride di Belgrado dei giorni scorsi (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-serbia.mp3\"] Scarica il file (0.7 MB)\n\t13/10/2010 Un'intervista con uno studente di Scienze Politiche di Milano sulla mobilitazione contro il ddl Gelmini (8 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-scipol-milano.mp3\"] Scarica il file (1.3 MB) \n\n\t13/10/2010 Afghanistan. Un'intervista con Umberto De Giovannangeli de L'Unità sui recenti sviluppi: dai militari italiani morti alle bombe sui caccia (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-13102010-afghanistan.mp3\"] Scarica il file (1.2 MB)\n\t12/10/2010 Da Cagliari: ieri una rivolta nei reclusi del Centro di Prima Accoglienza ha bloccato per ore le piste dell'adiacente aereoporto di Elmas. Si tratta della terza rivolta in undici giorni: un centinaio di stranieri ha messo a soqquadro la struttura del Cpa, riuscendo anche a prenderne il controllo per un paio d'ore. Alcuni dei rivoltosi sono fuggiti dal centro raggiungendo la vicina pista dell'aeroporto civile «Mario Mameli», tanto che lo scalo è stato chiuso dalle per motivi di sicurezza. Gli agenti hanno effettuato una decina di arresti. Per le persone fermate l'accusa è quella di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. All'interno dell'aereoporto, intanto, manifestava un gruppo di solidali con gli immigrati in rivolta. Ascoltiamo il racconto della giornata dalla voce di Roberto (10 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-12102010-cagliari.mp3\"] Scarica il file (1.7 MB)\n\t12/10/2010 Da Torino. Nella giornata di ieri, un corteo spontaneo di studenti e ricercatori partito dal Politecnico ha raggiunto in corteo la Facoltà di Architettura, per protestare contro l'approvazione del Ddl Moratti sulla riforma scolastica, prevista per questo giovedì, 14 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark>. Ascoltiamo il racconto di uno degli studenti (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/torino_corteo_spontaneo_universitari_nogelmini_12102010.mp3\"] Scarica il file (0.5 MB)\n\t12/10/2010 Condannato all'ergastolo Epaminondas Korkoneas, il poliziotto che uccise di proposito un ragazzo di quindici anni, Alexis Grigoropulos, nel distretto di Atene di Exarchia nel 2008. Il suo collega è stato condannato a una pena detentiva per complicità. Nei giorni immediatamente successivi all'omicidio di Alexis, Atene si sollevò in un moto di rabbia e rivolta. Le proteste si estesero presto ad altre città greche e durarono per settimane, contribuendo a far cadere il governo conservatore circa un anno dopo. Facciamo il punto della situazione a due anni di distanza dall'omicidio di Alexis con un compagno greco (14 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-12102010-atene.mp3\"] Scarica il file (2.5 MB)\n\t11/10/2010 A due giorni dalla morte di quattro alpini italiani in Afghanistan; un'intervista con Alessandro Dal Lago, sociologo genovese, autore nel 2010 del libro \"Le nostre guerre\". Una discussione su “guerra asimmetrica”, strategia geopolitica, scenari possibili. Un'analisi sulla cultura della guerra infinita come traino allo sviluppo di una egemonia economica occidentale che trova nella resistenza Afghana un ostacolo invalicabile. (17 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-11102010-dallago.mp3\"] Scarica il file (2.9 MB)\n\t08/10/2010 Domani, sabato 9 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> ci sarà una manifestazione a Torino per il salario, i diritti, la dignità e la speranza nel futuro. il corteo, organizzato dall'Unione Sindacale di Base, partirà dal cancello \u003Cmark>5\u003C/mark> della Fiat Mirafiori. Il collegamento con Luigi Casali dell'Usb (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-casati-usb.mp3\"] Scarica il file (0.6 MB)\n\t08/10/2010 Oggi i cortei studenteschi che si muovono in tutta Italia, da Palermo a Pisa, da Bologna a Torino e in moltissime altre città (più di 50 i cortei previsti) danno la cifra del movimento complessivo all'interno dei licei e degli istituti tecnici. Sarà quello di oggi un primo passaggio di lotta verso un autunno fondamentale sul terreno della formazione. In piazza anche il mondo dell'università e la protesta degli \"indisponibili\". La diretta dal corteo di Torino con Francesca (3 min) Scarica il file (0.4 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-torino.mp3\"]\nLa diretta dal corteo di Palermo con Giorgio (3 min) Scarica il file (0.5 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-palermo.mp3\"]\nLa diretta con Michele dal corteo di Bologna (2 min) Scarica il file (0.4 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-bologna.mp3\"]\nLa diretta dal corteo di Napoli con Luca (4 min) Scarica il file (0.7 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-napoli.mp3\"]\nLa diretta con Giorgio degli Atenei in rivolta di \u003Cmark>Roma\u003C/mark> (\u003Cmark>5\u003C/mark> min) Scarica il file (0.8 MB)\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-08102010-studenti-roma.mp3\"]\n\t06/10/2010 Due appuntamenti al Tribunale di Milano. Domani si incontrano la resistenza rom di via Triboniano e la lotta dei facchini della cooperativa \"Papavero\" (7 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-06102010-processi-milano.mp3\"] Scarica il file (1.2 MB)\n\t06/10/2010 Carovana Vivapalestina. La partenza per l'Egitto è prevista per venerdì. Nel frattempo, alcune considerazioni e impressioni di viaggio di Vittorio Tradardi (10 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/RBO-06102010-tradardi-vivapalestina.mp3\"] Scarica il file (1.8 MB)\n\t06/10/2010 La carovana Vivapalestina è ancora ferma in Siria. Ascolta l'intervista con Dana (10 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/carovana-verso-gaza_dana_martedi_05102010.mp3\"] Scarica il file (1.8 MB)\n\t04/10/2010 Intervista con Yanos, fotografo freelance, al presidio di Terzigno (NA). Analisi e similitudini sulla gestione dell'emergenza a Terzigno e a L'Aquila (3 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/Terzigno-fotografo.mp3\"] Scarica il file (2.5 MB)\n\t03/10/2010 Blob di interviste raccolte nottetempo al presidio Antidiscarica di Terzigno (NA). I presidianti in tutta la loro diversità e determinazione ci parlano diffusamente dei danni ambientali, al turismo e all'agricoltura nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio (una delle più densamente abitate d'Italia). Ci raccontano anche dei danni alla salute e alla qualità della vita delle persone e delle tante violenze compiute in queste settimane dalle forze dell'ordine in un'area ormai totalmente militarizzata (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/09/Terzigno-completo014.mp3\"] Scarica il file (6 MB)",{"matched_tokens":292,"snippet":293,"value":293},[181],"\u003Cmark>Ottobre\u003C/mark> 2010",[295,297],{"field":94,"matched_tokens":296,"snippet":289,"value":290},[68,73],{"field":91,"matched_tokens":298,"snippet":293,"value":293},[181],1733921019837546500,{"best_field_score":301,"best_field_weight":235,"fields_matched":32,"num_tokens_dropped":48,"score":302,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"2216192835584","1733921019837546610",6646,{"collection_name":58,"first_q":35,"per_page":14,"q":35},8,{"facet_counts":307,"found":345,"hits":346,"out_of":641,"page":267,"request_params":642,"search_cutoff":37,"search_time_ms":643},[308,321],{"counts":309,"field_name":318,"sampled":37,"stats":319},[310,312,314,316],{"count":32,"highlighted":311,"value":311},"frittura mista",{"count":32,"highlighted":313,"value":313},"Bello come una prigione che brucia",{"count":267,"highlighted":315,"value":315},"ACAB",{"count":267,"highlighted":317,"value":317},"anarres","podcastfilter",{"total_values":320},4,{"counts":322,"field_name":36,"sampled":37,"stats":343},[323,325,327,329,331,333,335,337,339,341],{"count":32,"highlighted":324,"value":324},"resistenza",{"count":32,"highlighted":326,"value":326},"Radio Blackout",{"count":32,"highlighted":328,"value":328},"frittura mista radio fabbrica",{"count":267,"highlighted":330,"value":330},"ivrea",{"count":267,"highlighted":332,"value":332},"prometeo",{"count":267,"highlighted":334,"value":334},"magliana",{"count":267,"highlighted":336,"value":336},"convegno",{"count":267,"highlighted":338,"value":338},"reggio emilia",{"count":267,"highlighted":340,"value":340},"anticarceraria",{"count":267,"highlighted":342,"value":342},"arditi del popolo",{"total_values":344},77,7,[347,497,524,555,580,611],{"document":348,"highlight":488,"highlights":493,"text_match":192,"text_match_info":496},{"comment_count":48,"id":349,"is_sticky":48,"permalink":350,"podcastfilter":351,"post_author":352,"post_content":353,"post_date":354,"post_excerpt":162,"post_id":349,"post_modified":355,"post_thumbnail":356,"post_title":357,"post_type":358,"sort_by_date":359,"tag_links":360,"tags":425},"94160","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-9-al-15-dicembre-2024/",[313],"harraga","Lunedì 9 ore 13,00 - American punk hc 80's - Washington, Oregon 75 minuti [Radio blackout, Radio Kebab]: Speciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/American-punk-hc-80s-Washington-Oregon_75.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 - Audiodocumentario Saharawi pt.3 26 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Audiodocumentario-Saharawi_3Tullio-Togni_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 - Report su AI e confini 22 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nEstratti dalle puntate del 17 e 24 luglio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\nSi è recentemente tenuto un incontro internazionale – curato da Statewatch e EuroMed Rights – sulle frontiere tecnologiche della Fortezza Europa.\r\n\r\nAscoltiamo alcuni contributi inviatici da Antonella Napolitano, curatrice del report Artificial intelligence: the new frontier of the EU’s border externalisation strategy nei quali si affronta la dimensione economica, tecnologica, ma anche di eccezione normativa e morale, che caratterizza le evoluzioni della War on Migrants.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/antonella-ai-border1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 - Podcast Franti pt.3 28 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-3_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 13,30 - Escartoun, la federazione delle libertà 23 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nItinerari di autonomia, eresia e resistenza nelle Alpi Occidentali.\r\n\r\nNel 1713 il Trattato di Utrecht pone fine alla vicenda storica della Confederazione degli Escartons. Formalmente nata nel 1343 con la Grande Charte des Libertès Briançonnaises, essa è in realtà il culmine di un’organizzazione secolare di comunità federate tra loro, eredi di una millenaria resistenza che oppone i montanari delle Alpi ai poteri che si sono susseguiti nei tentativi di “pacificare” e “normalizzare” un territorio ribelle, sempre in lotta a difesa della propria autonomia. 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Live @ Blackout Fest 2001 42 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBLACKOUT FA LA FESTA era il titolo che campeggiava sul manifesto blu della ennesima iniziativa a sostegno della nostra radio. Correva l’anno 2001, mancava poco più di un mese al G8 di Genova e molte energie e attenzioni erano calamitate da quell’evento. Eppure la ciurma dei centocinquedueecinquanta riuscì a mettere in piedi un programma fitto di serate musicali: una ska, due punk, una di folk occitano, una reggae dub, oltre a un mercoledì dedicato a teatro e performance, per finire l’ultimo sabato con altri concerti e i dischi Toretta Stile da Roma.\r\nL’esibizione di venerdì 15 dei canadesi DOA era un po’ l’asso nella manica di quelle giornate e in effetti il concerto andò benissimo, un sacco di persone e anche due interventi al microfono di qualcuno dal pubblico (con parole nobili e imperiture).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/D.O.A.-live-@-Blackout-Fest-2021_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 - Tutta colpa dei padroni? 5 8 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nPaghiamo imposte e contributi perché lo Stato garantisca servizi pubblici e previdenza sociale, giusto? In teoria sì, ma nella realtà più della metà delle nostre tasse finisce in tasca a padroni e banchieri.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.5_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 10,00 - Psychotronic Radio vol.5 35 minuti [Radio blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.5_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 - La perla di Labuan - Billy the kid pt.1 30 minuti [Radio Blackout, La perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato al leggendario Billy The Kid.\r\n\r\n[audio 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Live @ Blackout Fest 2001 42 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBLACKOUT FA LA FESTA era il titolo che campeggiava sul manifesto blu della ennesima iniziativa a sostegno della nostra radio. Correva l’anno 2001, mancava poco più di un mese al G8 di Genova e molte energie e attenzioni erano calamitate da quell’evento. Eppure la ciurma dei centocinquedueecinquanta riuscì a mettere in piedi un programma fitto di serate musicali: una ska, due punk, una di folk occitano, una reggae dub, oltre a un mercoledì dedicato a teatro e performance, per finire l’ultimo sabato con altri concerti e i dischi Toretta Stile da \u003Cmark>Roma\u003C/mark>.\r\nL’esibizione di venerdì 15 dei canadesi DOA era un po’ l’asso nella manica di quelle giornate e in effetti il concerto andò benissimo, un sacco di persone e anche due interventi al microfono di qualcuno dal pubblico (con parole nobili e imperiture).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/D.O.A.-live-@-Blackout-Fest-2021_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 - Tutta colpa dei padroni? 5 8 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nPaghiamo imposte e contributi perché lo Stato garantisca servizi pubblici e previdenza sociale, giusto? In teoria sì, ma nella realtà più della metà delle nostre tasse finisce in tasca a padroni e banchieri.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.5_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 10,00 - Psychotronic Radio vol.5 35 minuti [Radio blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.5_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 - La perla di Labuan - Billy the kid pt.1 30 minuti [Radio Blackout, La perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato al leggendario Billy The Kid.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/La-perla-di-Labuan-Billy-the-kid-pt.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[494],{"field":94,"matched_tokens":495,"snippet":491,"value":492},[73,74,68],{"best_field_score":194,"best_field_weight":235,"fields_matched":267,"num_tokens_dropped":48,"score":268,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},{"document":498,"highlight":512,"highlights":517,"text_match":520,"text_match_info":521},{"comment_count":48,"id":499,"is_sticky":48,"permalink":500,"podcastfilter":501,"post_author":502,"post_content":503,"post_date":504,"post_excerpt":162,"post_id":499,"post_modified":505,"post_thumbnail":506,"post_title":507,"post_type":358,"sort_by_date":508,"tag_links":509,"tags":511},"93069","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-22-10-2024/",[311],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Roberto dell’assemblea nazionale PdM/PdB (Personale di Macchina/Personale di Bordo nelle Ferrovie) sull'incontro de* lavoratrici e lavoratori dell'Assemblea Nazionale PdM/PdB a Roma il 18/10/2024 presso il Ministero del Lavoro per il tentativo di conciliazione seguito al rinnovo delle procedure di raffreddamento. L’assemblea PdM/PdB è un’assemblea autonoma di lavoratori delle ferrovie, eredita le iniziative e la direzione politica dell’assemblea CMC (Coordinamento Macchinisti Cargo) che grazie alle azioni di sciopero organizzate dal basso con adesioni molto alte è riuscita a sedersi al tavolo del Ministero del Lavoro.\r\nCon Roberto abbiamo fatto un bilancio del 6° sciopero di 24 ore dal 12/10/24 al 13/0/24 del personale di bordo e dei macchinisti e capitreno:\r\n\r\n\"I lavoratori hanno affrontato a testa alta le Istituzioni e il Gruppo FSI. L’ “indicazione” della Commissione di Garanzia, scritta su richiesta dell’azienda, è fallita di fronte alle giuste rivendicazioni di noi capitreno e macchinisti.\r\nOgni tentativo di fiaccare l’adesione dei scioperanti è andato a vuoto.\r\nNei notiziari nazionali si parla di oltre 70% di partecipazione e, a giudicare dai dati in nostro possesso, attestiamo un’adesione di circa l’80%, con punte del 90% in alcune regioni.\r\nUn’adesione grandiosa che manda un segnale chiaro: noi ci siamo.\r\nGli attacchi pretestuosi al diritto di sciopero – già compromesso da una delle\r\nleggi più restrittive d’Europa – si combattono praticando lo sciopero.\r\nAbbiamo tenuto la schiena dritta, dimostrando ancora una volta lucidità e coraggio.\r\nE ora avanti per ottenere un rinnovo del contratto che metta al centro SALUTE per macchinisti e capitreno, SICUREZZA del trasporto\r\nferroviario e il giusto adeguamento salariale.\r\nMentre l'incontro al ministero ha incontrato la chiusura dei vertici aziendali che non riconoscono l'assemblea nazionale PdM/PdB come interlocutore: \"“Le rivendicazioni non sono state accolte dalle parti al tavolo, come dimostrato dall'ampia partecipazione agli scioperi. Chiediamo che la piattaforma dell'Assemblea Nazionale PdM/PdB sia oggetto di immediata attuazione aziendale. Preso atto della posizione datoriale, siamo costretti a continuare la vertenza e imputiamo i prossimi eventuali disagi alla reiterata chiusura da parte di Agens”.\r\nSI ALLEGA QUI IL VERBALE DELL'INCONTRO\r\n\r\nAssemblea-Nazionale-PDM-PDB_Agens-Tentativo-di-conciliazione-di-cui-all’art.-1_-comma-4_-legge-n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_22_10_Roberto-assmblea-pdm-pdb-su-ultimo-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello della manifestazione nazionale tenutasi il 19 ottobre a Roma, lanciata dalla Rete liberi di lottare, contro l'approvazione del DDL 1660.\r\n\r\nCon i nostri microfoni abbiamo potuto registrare in presa diretta alcuni interventi durante il corteo in questione, un momento molto partecipato sia in termini di numeri che di determinazione e rabbia da moltissimi lavoratori, per lo più della logistica, e da altre realtà che hanno aderito alla rete. La manifestazione si è svolta il giorno dopo dello sciopero generale indetto dal SICobas a cui poi hanno aderito un gran numero di lavoratori anche da altri sindacati e svariati comparti, lanciato proprio in protesta a questo pacchetto di legge da Stato di polizia.\r\n\r\nSi è ovviamente parlato di repressione nei confronti di quelle pratiche, che proprio in tanti ambiti sono state decisive per strappare qualche risultato per lavoratrici e lavoratori in Italia negli ultimi anni. D'altro canto il ministro Piantedosi ha parlato chiaro in parlamento, la libertà d'impresa è messa a rischio da sindacati di base come il SiCobas che ha indetto da inizio anno, circa 180 sui 200 scioperi. A frotte di morti sul lavorat* si risponde ad ulteriore restringimento dello spazio di difesa di chi ancor vivo cerca di non farsi erodere la scarsa retribuzione con cui si mantiene e la propria salute, dalla classe padronale. Poi essendo stata il 5 ottobre, alla manifestazione a Roma in solidarietà alla Palestina, la prima uscita pubblica della Rete liberi di lottare, anche durante questa giornata si è ricordata l'intensità e le caratteristiche del massacro in atto in Palestina e non solo, ma soprattutto l'assordante silenzio alla richiesta di un cessate il fuoco.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PiazzaNoDDL166019ottbre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","28 Ottobre 2024","2024-10-28 23:25:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_2024-10-28_23-19-19-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 22/10/2024",1730157839,[510],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[328],{"post_content":513},{"matched_tokens":514,"snippet":515,"value":516},[73,74,68],"padronale. 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[…] Sarebbe occorsa, come scrisse Malatesta da vecchio insurrezionalista, una «resistenza energica, metodica, organizzata contro la violenza avversaria». […] Invece, di fronte a tale inedita sistematica aggressione prevalse una sorta di fuga dalla realtà: «erano tutti d’accordo – secondo le parole di Emilio Lussu - nel valutare la violenza fascista come antistorica: non bisognava dunque contrapporre ad essa un’altra violenza antistorica, ma attendere il crearsi dell’ambiente favorevole ad una violenza storica».\r\n[…] La direzione del Partito socialista aveva preso presto le distanze dagli Arditi del popolo, malgrado le sincere simpatie manifestate dalla base, quali risultavano dalle pagine dell’«Avanti!»; ma tale decisione politica si rivelò ancora più grave con l’accettazione del cosiddetto Patto di pacificazione che il 2 agosto, nello studio romano del presidente della Camera De Nicola, venne unitamente sottoscritto dal Partito socialista, dalla Confederazione generale del lavoro e dai Fasci, e condiviso dall’Associazione nazionale combattenti, dal Partito popolare e dalla direzione di quello repubblicano. Il cosiddetto patto di Roma, infatti, all’art. 5 recitava: «Il PSI dichiara di essere estraneo all’organizzazione e all’opera degli Arditi del popolo, come del resto risulta già dallo stesso convegno di questi che si proclamano al di fuori di tutti i partiti». A distanza di pochi anni, Nenni molto lucidamente definì il Trattato «un grave errore di valutazione» persino «grottesco se si pensa che il Partito nello stesso momento, rifiutava qualsiasi intesa coi gruppi antifascisti».\r\nAl contrario, l’organo dei Fasci poteva esprimere la propria soddisfazione: «gli arditi del popolo, i quali ormai sconfessati da repubblicani, da comunisti e dai socialisti, dovranno rapidamente concludere la loro breve ed ingloriosa carriera».\r\nQuattro giorni dopo la firma del Patto di pacificazione pure il Partito comunista, attraverso un comunicato dell’Esecutivo datato 7 agosto, si “chiamava fuori” minacciando i «più severi provvedimenti» per i militanti comunisti che avessero fatto parte degli Arditi del popolo, lasciando questi ultimi in un sempre più pesante isolamento, specie dopo la dissociazione del Partito repubblicano avvenuta alla fine di luglio.\r\n\r\nIl discorso è diverso per il movimento anarchico che, invece, respinse decisamente ogni ipotesi di pacificazione, continuando a sostenere gli Arditi del popolo. Sino ad allora, a differenza degli altri raggruppamenti politici, gli anarchici non avevano sentito l’esigenza di dare vita a proprie strutture di difesa, in quanto la loro prassi era già improntata ad una lunga consuetudine di azione diretta e organizzazione semi-legale; ma la comparsa dell’arditismo popolare rappresentava per loro un’occasione per dare impulso all’iniziativa rivoluzionaria.\r\n[…] Pur risultando l’unica realtà del movimento di classe ad appoggiare sino all’ultimo gli Arditi del popolo - come attestato dai comunicati dell’Associazione regolarmente ospitati sia su «Umanità Nova» che sulla stampa libertaria in genere - anche in seno all’anarchismo vi fu un dibattito in merito, a causa soprattutto della struttura militarista (disinvoltamente accettata da molti anarchici di tendenza individualista e antiorganizzatrice), ma anche per la sua composizione non esclusivamente proletaria (vista invece con diffidenza dai comunisti anarchici). L’esistenza di alcune divergenze teoriche si può intuire da un articolo pubblicato, in data 20 luglio 1921, su «Il Seme», settimanale livornese dell’Uniona anarchica italiana, di cui si riporta uno stralcio: «Chi sono cotesti Arditi del popolo? Sento già questa domanda affiorare alle labbra di qualcuno di quei compagni ingenui o forse troppo puritani, che vedono dappertutto l’incoerenza che nuoce ai principi della incorruttibile Anarchia nostra [...] La rivoluzione non si affretta leggendo filosofia o scrivendo articoli di giornale, ma scendendo sul terreno dell’azione. Ed era l’ora. Anche l’anarchismo divenuto troppo giornalaio minacciava di irretirsi di rinunce, e troppo lasciava correre imponendosi un pericoloso isolamento [...] Possiamo adunque pensare che gli Arditi del popolo, sorti dalla fraterna riconciliazione dei rivoluzionari romani, sono sangue del nostro sangue e carne della nostra carne. Dobbiamo aiutarli, incoraggiarli, imitarli». In un altro articolo, seppure favorevole agli AdP, pubblicato su «Il Libertario» del 21 luglio, veniva premesso che «Noi, lo si sa, non abbiamo troppe simpatie per l’apparato militaresco e per la sottomissione e disciplina che consegue all’organizzazione di questi eserciti proletari».\r\n\r\nNel 1922, a Roma, probabilmente per rafforzare la difesa delle proprie sedi e manifestazioni, i preesistenti Nuclei libertari «Arditi Anarchici» costituirono il 1° battaglione «Arditi Anarchici» e fu avviata la formazione del 2° e del 3°, come si apprende dagli articoli pubblicati nella cronaca romana di «Umanità Nova» del 21 e 28 ottobre. Da un fonogramma della questura di Roma al Ministero dell’Interno, in data 14 novembre, si apprende della perquisizione e dell’arresto di Raffaele De Angelis, ritenuto uno dei principali organizzatori dei «Nuclei giovanili arditi anarchici».\r\n[…] Numerosi furono i militanti anarchici, sia di tendenza individualista che comunista, promotori dell’organizzazione ardito-popolare e con responsabilità di comando in essa, ad iniziare dalla sezione romana con A. Paolinelli, A. Eluisi, V. Santarelli, R. Gentilezza, C. Mannarelli, G. Gallinella, A. Di Giacomo, N. Rita, A. Mastrosanti, U. Piermattei, S. Stagnetti, G. Luzzi e, in provincia, Del Prete a Genzano e V. De Fazi a Civitavecchia. Altri anarchici con ruoli dirigenti furono A. Del Sole a Orte (Vt); P. Ranieri a Tavernelle (Pu); A. Cieri a Parma; G. Tenaglia, P. Tripol, A. Poggiani e M. Camin a Trento; I. Margherita a Torino; M. Corona a Vercelli; N. Prina a Gattinara (Vc); E. Lelli a Bologna; E. Canzi a Piacenza; P. Binazzi a La Spezia; U. Marzocchi a La Spezia e a Savona; G. Del Freo e G. Raffaelli a Montignoso (Ms); R. Sarti e A. Raspini a Firenze; V. Mazzoni, O. Buoncristiani, R. Corucci e A. Fontana a Pisa; A. Consani, V. Recchi e L. Filippi a Livorno; T. Eschini a Pistoia; G. Lessi a Piombino (Li). Molti anche gli anarchici che, militando negli AdP, rimasero uccisi, tra i quali: A. Baldasseroni, F. Nardi e F. Filippetti a Livorno; S. Rossi a Castagneto Carducci (Li); L. Landi, A. Lucarelli, G. Morelli a Piombino (Li); C. Fava e A. Puzzarini a Parma; Nello Rossi a Rimini, F. Raffaelli a Terni (Pg); R. Semenzato a Dolo (Ve); G. Bonci a Spello (Pg); C. Comaschi a Cascina (Pi).\r\n[…] L’intransigenza dell’Unione sindacale italiana era nota allo stesso Mussolini che, nel 1920, commentando un progetto insurrezionale “dannunziano”, ebbe ad osservare: «Bisogna dunque fare il possibile perché la fulminea marcia su Roma non sia complicata da uno sciopero generale […] Ora, per evitare lo sciopero generale o analoghi movimenti di masse e per non essere costretti a reprimerli, occorre, se non convincere i capi, dividerli: il che disorienterà le masse stesse.\r\nNon si può contare sulla Unione sindacale italiana, ma si può contare, sino un certo punto, sulla Confederazione Generale del Lavoro».\r\nPer la sua attività l’USI subì innumerevoli distruzioni e l’uccisione di numerosi militanti: tra le Camere del lavoro e le sezioni dell’organizzazione “anarco-sindacalista” devastate od occupate dagli squadristi, in camicia nera o in uniforme, vi furono quelle di Milano, Varese, Suzzara, Monastero, Brescia, Crema, Mantova, Piacenza, Rovereto, Vicenza, Bologna, Ferrara, Imola, Parma, Modena, Genova, Sampierdarena, Sestri Ponente, Savona, La Spezia, Firenze, Arezzo, Pisa, Carrara, Lucca, Viareggio, Livorno, Pistoia, Piombino, San Giovanni Valdarno, Castelnuovo dei Sabbioni, Terni, Fano, Roma, Andria, Taranto, Cerignola, Minervino Murge, Iglesias, nonché quelle di Bari e Verona, da poco fuoriuscite dall’Unione.\r\nIl prefetto di Genova, legittimando l’invasione fascista della Camera del lavoro di Sestri Ponente, difesa anche dagli Arditi del popolo, sottolineò che questa «non è socialista ufficiale, ma sindacalista anarchica comunista ed ha sempre dato motivo a pericolo di disordini per suo carattere violento e rivoluzionario».\r\nIl 7 gennaio 1925 il prefetto di Milano decretò lo scioglimento definitivo dell’USI su tutto il territorio nazionale in quanto «organizzazione sovvertitrice e antinazionale», anche se poi questa avrebbe continuato a operare in clandestinità e all’estero.","23 Aprile 2012","Il prossimo 28 aprile si svolgerà a Reggio Emilia un convegno sugli Arditi del popolo.\r\n\r\nIl convegno si svolgerà in via Dom Minzoni dalle 15.\r\nInterverranno Luigi Balsamini, Antonio Zambonelli e Marco Rossi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco Rossi, autore di “Arditi non gendarmi!”\r\n\r\nAscolta l’approfondimento: \r\n\r\nDi seguito l’estratto di un articolo di Marco comparso su Arivista:\r\n\r\nLe battute d’arresto e i rovesci che i fascisti subirono avvennero quasi sempre in contesti urbani (Roma, Bari, Parma...) dove la moderna classe operaia, reduce dall’esperienza dell’occupazione delle fabbriche, e il combattentismo rivoluzionario poterono opporre “guerra alla guerra” trasformando le strade e i quartieri in campi trincerati, difesi da solidali moltitudini popolari, tanto che si dovette ricorrere alle artiglierie, alle autoblindo e persino agli aerei.\r\nPer questi motivi, l’isolamento e il controllo politico imposto agli Arditi del popolo dai partiti socialista, repubblicano e comunista, costituì oggettivamente un grave fattore di indebolimento dell’antifascismo, in quanto l’arditismo popolare era in grado di contrastare con efficacia - ossia in termini militari e di massa - «la più atroce e difficile guerriglia che classe operaia abbia mai dovuto combattere» (come ebbe a definirla Gramsci). 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Il cosiddetto patto di Roma, infatti, all’art. 5 recitava: «Il PSI dichiara di essere estraneo all’organizzazione e all’opera degli Arditi del popolo, come del resto risulta già dallo stesso convegno di questi che si proclamano al di fuori di tutti i partiti». 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Sino ad allora, a differenza degli altri raggruppamenti politici, gli anarchici non avevano sentito l’esigenza di dare vita a proprie strutture di difesa, in quanto la loro prassi era già improntata ad una lunga consuetudine di azione diretta e organizzazione semi-legale; ma la comparsa dell’arditismo popolare rappresentava per loro un’occasione per dare impulso all’iniziativa rivoluzionaria.\r\n[…] Pur risultando l’unica realtà del movimento di classe ad appoggiare sino all’ultimo gli Arditi del popolo - come attestato dai comunicati dell’Associazione regolarmente ospitati sia su «Umanità Nova» che sulla stampa libertaria in genere - anche in seno all’anarchismo vi fu un dibattito in merito, a causa soprattutto della struttura militarista (disinvoltamente accettata da molti anarchici di tendenza individualista e antiorganizzatrice), ma anche per la sua composizione non esclusivamente proletaria (vista invece con diffidenza dai comunisti anarchici). L’esistenza di alcune divergenze teoriche si può intuire da un articolo pubblicato, in data 20 luglio 1921, su «Il Seme», settimanale livornese dell’Uniona anarchica italiana, di cui si riporta uno stralcio: «Chi sono cotesti Arditi del popolo? Sento già questa domanda affiorare alle labbra di qualcuno di quei compagni ingenui o forse troppo puritani, che vedono dappertutto l’incoerenza che nuoce ai principi della incorruttibile Anarchia nostra [...] La rivoluzione non si affretta leggendo filosofia o scrivendo articoli di giornale, ma scendendo sul terreno dell’azione. Ed era l’ora. Anche l’anarchismo divenuto troppo giornalaio minacciava di irretirsi di rinunce, e troppo lasciava correre imponendosi un pericoloso isolamento [...] Possiamo adunque pensare che gli Arditi del popolo, sorti dalla fraterna riconciliazione dei rivoluzionari romani, sono sangue del nostro sangue e carne della nostra carne. Dobbiamo aiutarli, incoraggiarli, imitarli». In un altro articolo, seppure favorevole agli AdP, pubblicato su «Il Libertario» del 21 luglio, veniva premesso che «Noi, lo si sa, non abbiamo troppe simpatie per l’apparato militaresco e per la sottomissione e disciplina che consegue all’organizzazione di questi eserciti proletari».\r\n\r\nNel 1922, a Roma, probabilmente per rafforzare la difesa delle proprie sedi e manifestazioni, i preesistenti Nuclei libertari «Arditi Anarchici» costituirono il 1° battaglione «Arditi Anarchici» e fu avviata la formazione del 2° e del 3°, come si apprende dagli articoli pubblicati nella cronaca romana di «Umanità Nova» del 21 e 28 ottobre. Da un fonogramma della questura di Roma al Ministero dell’Interno, in data 14 novembre, si apprende della perquisizione e dell’arresto di Raffaele De Angelis, ritenuto uno dei principali organizzatori dei «Nuclei giovanili arditi anarchici».\r\n[…] Numerosi furono i militanti anarchici, sia di tendenza individualista che comunista, promotori dell’organizzazione ardito-popolare e con responsabilità di comando in essa, ad iniziare dalla sezione romana con A. Paolinelli, A. Eluisi, V. Santarelli, R. Gentilezza, C. Mannarelli, G. Gallinella, A. Di Giacomo, N. Rita, A. Mastrosanti, U. Piermattei, S. Stagnetti, G. Luzzi e, in provincia, Del Prete a Genzano e V. De Fazi a Civitavecchia. Altri anarchici con ruoli dirigenti furono A. Del Sole a Orte (Vt); P. Ranieri a Tavernelle (Pu); A. Cieri a Parma; G. Tenaglia, P. Tripol, A. Poggiani e M. Camin a Trento; I. Margherita a Torino; M. Corona a Vercelli; N. Prina a Gattinara (Vc); E. Lelli a Bologna; E. Canzi a Piacenza; P. Binazzi a La Spezia; U. Marzocchi a La Spezia e a Savona; G. Del Freo e G. Raffaelli a Montignoso (Ms); R. Sarti e A. Raspini a Firenze; V. Mazzoni, O. Buoncristiani, R. Corucci e A. Fontana a Pisa; A. Consani, V. Recchi e L. Filippi a Livorno; T. Eschini a Pistoia; G. Lessi a Piombino (Li). Molti anche gli anarchici che, militando negli AdP, rimasero uccisi, tra i quali: A. Baldasseroni, F. Nardi e F. Filippetti a Livorno; S. Rossi a Castagneto Carducci (Li); L. Landi, A. Lucarelli, G. Morelli a Piombino (Li); C. Fava e A. Puzzarini a Parma; Nello Rossi a Rimini, F. Raffaelli a Terni (Pg); R. Semenzato a Dolo (Ve); G. Bonci a Spello (Pg); C. Comaschi a Cascina (Pi).\r\n[…] L’intransigenza dell’Unione sindacale italiana era nota allo stesso Mussolini che, nel 1920, commentando un progetto insurrezionale “dannunziano”, ebbe ad osservare: «Bisogna dunque fare il possibile perché la fulminea marcia su Roma non sia complicata da uno sciopero generale […] Ora, per evitare lo sciopero generale o analoghi movimenti di masse e per non essere costretti a reprimerli, occorre, se non convincere i capi, dividerli: il che disorienterà le masse stesse.\r\nNon si può contare sulla Unione sindacale italiana, ma si può contare, sino un certo punto, sulla Confederazione Generale del Lavoro».\r\nPer la sua attività l’USI subì innumerevoli distruzioni e l’uccisione di numerosi militanti: tra le Camere del lavoro e le sezioni dell’organizzazione “anarco-sindacalista” devastate od occupate dagli squadristi, in camicia nera o in uniforme, vi furono quelle di Milano, Varese, Suzzara, Monastero, Brescia, Crema, Mantova, Piacenza, Rovereto, Vicenza, Bologna, Ferrara, Imola, Parma, Modena, Genova, Sampierdarena, Sestri Ponente, Savona, La Spezia, Firenze, Arezzo, Pisa, Carrara, Lucca, Viareggio, Livorno, Pistoia, Piombino, San Giovanni Valdarno, Castelnuovo dei Sabbioni, Terni, Fano, Roma, Andria, Taranto, Cerignola, Minervino Murge, Iglesias, nonché quelle di Bari e Verona, da poco fuoriuscite dall’Unione.\r\nIl prefetto di Genova, legittimando l’invasione fascista della Camera del lavoro di Sestri Ponente, difesa anche dagli Arditi del popolo, sottolineò che questa «non è socialista ufficiale, ma sindacalista anarchica comunista ed ha sempre dato motivo a pericolo di disordini per suo carattere violento e rivoluzionario».\r\nIl 7 gennaio 1925 il prefetto di Milano decretò lo scioglimento definitivo dell’USI su tutto il territorio nazionale in quanto «organizzazione sovvertitrice e antinazionale», anche se poi questa avrebbe continuato a operare in clandestinità e all’estero.\r\n","2018-10-17 22:11:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/arditi_28_04_2012-200x110.jpg","Siam del popolo gli arditi",1335177189,[537,538,539,540,406],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/arditi-del-popolo/","http://radioblackout.org/tag/convegno/","http://radioblackout.org/tag/reggio-emilia/",[542,342,336,338,324],"antifascismo",{"post_content":544},{"matched_tokens":545,"snippet":546,"value":547},[68,73],"repubblicano. 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[…] Sarebbe occorsa, come scrisse Malatesta da vecchio insurrezionalista, una «resistenza energica, metodica, organizzata contro la violenza avversaria». […] Invece, di fronte a tale inedita sistematica aggressione prevalse una sorta di fuga dalla realtà: «erano tutti d’accordo – secondo le parole di Emilio Lussu - nel valutare la violenza fascista come antistorica: non bisognava dunque contrapporre ad essa un’altra violenza antistorica, ma attendere il crearsi dell’ambiente favorevole ad una violenza storica».\r\n[…] La direzione del Partito socialista aveva preso presto le distanze dagli Arditi del popolo, malgrado le sincere simpatie manifestate dalla base, quali risultavano dalle pagine dell’«Avanti!»; ma tale decisione politica si rivelò ancora più grave con l’accettazione del cosiddetto Patto di pacificazione che il 2 agosto, nello studio romano del presidente della Camera De Nicola, venne unitamente sottoscritto dal Partito socialista, dalla Confederazione generale del lavoro e dai Fasci, e condiviso dall’Associazione nazionale combattenti, dal Partito popolare e dalla direzione di quello repubblicano. Il cosiddetto patto di \u003Cmark>Roma\u003C/mark>, infatti, all’art. \u003Cmark>5\u003C/mark> recitava: «Il PSI dichiara di essere estraneo all’organizzazione e all’opera degli Arditi del popolo, come del resto risulta già dallo stesso convegno di questi che si proclamano al di fuori di tutti i partiti». A distanza di pochi anni, Nenni molto lucidamente definì il Trattato «un grave errore di valutazione» persino «grottesco se si pensa che il Partito nello stesso momento, rifiutava qualsiasi intesa coi gruppi antifascisti».\r\nAl contrario, l’organo dei Fasci poteva esprimere la propria soddisfazione: «gli arditi del popolo, i quali ormai sconfessati da repubblicani, da comunisti e dai socialisti, dovranno rapidamente concludere la loro breve ed ingloriosa carriera».\r\nQuattro giorni dopo la firma del Patto di pacificazione pure il Partito comunista, attraverso un comunicato dell’Esecutivo datato 7 agosto, si “chiamava fuori” minacciando i «più severi provvedimenti» per i militanti comunisti che avessero fatto parte degli Arditi del popolo, lasciando questi ultimi in un sempre più pesante isolamento, specie dopo la dissociazione del Partito repubblicano avvenuta alla fine di luglio.\r\n\r\nIl discorso è diverso per il movimento anarchico che, invece, respinse decisamente ogni ipotesi di pacificazione, continuando a sostenere gli Arditi del popolo. Sino ad allora, a differenza degli altri raggruppamenti politici, gli anarchici non avevano sentito l’esigenza di dare vita a proprie strutture di difesa, in quanto la loro prassi era già improntata ad una lunga consuetudine di azione diretta e organizzazione semi-legale; ma la comparsa dell’arditismo popolare rappresentava per loro un’occasione per dare impulso all’iniziativa rivoluzionaria.\r\n[…] Pur risultando l’unica realtà del movimento di classe ad appoggiare sino all’ultimo gli Arditi del popolo - come attestato dai comunicati dell’Associazione regolarmente ospitati sia su «Umanità Nova» che sulla stampa libertaria in genere - anche in seno all’anarchismo vi fu un dibattito in merito, a causa soprattutto della struttura militarista (disinvoltamente accettata da molti anarchici di tendenza individualista e antiorganizzatrice), ma anche per la sua composizione non esclusivamente proletaria (vista invece con diffidenza dai comunisti anarchici). L’esistenza di alcune divergenze teoriche si può intuire da un articolo pubblicato, in data 20 luglio 1921, su «Il Seme», settimanale livornese dell’Uniona anarchica italiana, di cui si riporta uno stralcio: «Chi sono cotesti Arditi del popolo? Sento già questa domanda affiorare alle labbra di qualcuno di quei compagni ingenui o forse troppo puritani, che vedono dappertutto l’incoerenza che nuoce ai principi della incorruttibile Anarchia nostra [...] La rivoluzione non si affretta leggendo filosofia o scrivendo articoli di giornale, ma scendendo sul terreno dell’azione. Ed era l’ora. Anche l’anarchismo divenuto troppo giornalaio minacciava di irretirsi di rinunce, e troppo lasciava correre imponendosi un pericoloso isolamento [...] Possiamo adunque pensare che gli Arditi del popolo, sorti dalla fraterna riconciliazione dei rivoluzionari romani, sono sangue del nostro sangue e carne della nostra carne. Dobbiamo aiutarli, incoraggiarli, imitarli». In un altro articolo, seppure favorevole agli AdP, pubblicato su «Il Libertario» del 21 luglio, veniva premesso che «Noi, lo si sa, non abbiamo troppe simpatie per l’apparato militaresco e per la sottomissione e disciplina che consegue all’organizzazione di questi eserciti proletari».\r\n\r\nNel 1922, a \u003Cmark>Roma\u003C/mark>, probabilmente per rafforzare la difesa delle proprie sedi e manifestazioni, i preesistenti Nuclei libertari «Arditi Anarchici» costituirono il 1° battaglione «Arditi Anarchici» e fu avviata la formazione del 2° e del 3°, come si apprende dagli articoli pubblicati nella cronaca romana di «Umanità Nova» del 21 e 28 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark>. Da un fonogramma della questura di \u003Cmark>Roma\u003C/mark> al Ministero dell’Interno, in data 14 novembre, si apprende della perquisizione e dell’arresto di Raffaele De Angelis, ritenuto uno dei principali organizzatori dei «Nuclei giovanili arditi anarchici».\r\n[…] Numerosi furono i militanti anarchici, sia di tendenza individualista che comunista, promotori dell’organizzazione ardito-popolare e con responsabilità di comando in essa, ad iniziare dalla sezione romana con A. Paolinelli, A. Eluisi, V. Santarelli, R. Gentilezza, C. Mannarelli, G. Gallinella, A. Di Giacomo, N. Rita, A. Mastrosanti, U. Piermattei, S. Stagnetti, G. Luzzi e, in provincia, Del Prete a Genzano e V. De Fazi a Civitavecchia. Altri anarchici con ruoli dirigenti furono A. Del Sole a Orte (Vt); P. Ranieri a Tavernelle (Pu); A. Cieri a Parma; G. Tenaglia, P. Tripol, A. Poggiani e M. Camin a Trento; I. Margherita a Torino; M. Corona a Vercelli; N. Prina a Gattinara (Vc); E. Lelli a Bologna; E. Canzi a Piacenza; P. Binazzi a La Spezia; U. Marzocchi a La Spezia e a Savona; G. Del Freo e G. Raffaelli a Montignoso (Ms); R. Sarti e A. Raspini a Firenze; V. Mazzoni, O. Buoncristiani, R. Corucci e A. Fontana a Pisa; A. Consani, V. Recchi e L. Filippi a Livorno; T. Eschini a Pistoia; G. Lessi a Piombino (Li). Molti anche gli anarchici che, militando negli AdP, rimasero uccisi, tra i quali: A. Baldasseroni, F. Nardi e F. Filippetti a Livorno; S. Rossi a Castagneto Carducci (Li); L. Landi, A. Lucarelli, G. Morelli a Piombino (Li); C. Fava e A. Puzzarini a Parma; Nello Rossi a Rimini, F. Raffaelli a Terni (Pg); R. Semenzato a Dolo (Ve); G. Bonci a Spello (Pg); C. Comaschi a Cascina (Pi).\r\n[…] L’intransigenza dell’Unione sindacale italiana era nota allo stesso Mussolini che, nel 1920, commentando un progetto insurrezionale “dannunziano”, ebbe ad osservare: «Bisogna dunque fare il possibile perché la fulminea marcia su \u003Cmark>Roma\u003C/mark> non sia complicata da uno sciopero generale […] Ora, per evitare lo sciopero generale o analoghi movimenti di masse e per non essere costretti a reprimerli, occorre, se non convincere i capi, dividerli: il che disorienterà le masse stesse.\r\nNon si può contare sulla Unione sindacale italiana, ma si può contare, sino un certo punto, sulla Confederazione Generale del Lavoro».\r\nPer la sua attività l’USI subì innumerevoli distruzioni e l’uccisione di numerosi militanti: tra le Camere del lavoro e le sezioni dell’organizzazione “anarco-sindacalista” devastate od occupate dagli squadristi, in camicia nera o in uniforme, vi furono quelle di Milano, Varese, Suzzara, Monastero, Brescia, Crema, Mantova, Piacenza, Rovereto, Vicenza, Bologna, Ferrara, Imola, Parma, Modena, Genova, Sampierdarena, Sestri Ponente, Savona, La Spezia, Firenze, Arezzo, Pisa, Carrara, Lucca, Viareggio, Livorno, Pistoia, Piombino, San Giovanni Valdarno, Castelnuovo dei Sabbioni, Terni, Fano, \u003Cmark>Roma\u003C/mark>, Andria, Taranto, Cerignola, Minervino Murge, Iglesias, nonché quelle di Bari e Verona, da poco fuoriuscite dall’Unione.\r\nIl prefetto di Genova, legittimando l’invasione fascista della Camera del lavoro di Sestri Ponente, difesa anche dagli Arditi del popolo, sottolineò che questa «non è socialista ufficiale, ma sindacalista anarchica comunista ed ha sempre dato motivo a pericolo di disordini per suo carattere violento e rivoluzionario».\r\nIl 7 gennaio 1925 il prefetto di Milano decretò lo scioglimento definitivo dell’USI su tutto il territorio nazionale in quanto «organizzazione sovvertitrice e antinazionale», anche se poi questa avrebbe continuato a operare in clandestinità e all’estero.",[549],{"field":94,"matched_tokens":550,"snippet":546,"value":547},[68,73],1733921019569111000,{"best_field_score":553,"best_field_weight":235,"fields_matched":267,"num_tokens_dropped":48,"score":554,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"2216192704512","1733921019569111153",{"document":556,"highlight":568,"highlights":573,"text_match":576,"text_match_info":577},{"comment_count":48,"id":557,"is_sticky":48,"permalink":558,"podcastfilter":559,"post_author":502,"post_content":560,"post_date":561,"post_excerpt":162,"post_id":557,"post_modified":562,"post_thumbnail":563,"post_title":564,"post_type":358,"sort_by_date":565,"tag_links":566,"tags":567},"92562","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-8-10-2024/",[311]," \r\n\r\nIl primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Anna Belligero COBAS, scuola attualmente precaria, sulla manifestazione nazionale di sabato 12/10/24 a Roma: UN'ALTRA SCUOLA E' POSSIBILE - INSIEME CONTRO CHI CI VUOLE DIVISI.\r\nLa manifestazione è promossa da EPS (Educazione Senza Prezzo) assieme ad altre strutture autorganizzate di precari ed altri sindacati conflittuali nella scuola: \"vogliamo essere gli argini di questo furto di futuro e democrazia, vogliamo difendere e migliorare la scuola pubblica e dire basta al precariato dilagante e permanente. Una manifestazione immaginata per dare voce e spazio a molte delle rivendicazioni specifiche che stanno animando le lotte in questo periodo senza però mai perdere di vista l’orizzonte generale, ovvero quello di lottare per un’istruzione di qualità per tutti/e, per la dignità di chi lavora ogni giorno per continuare a costruirla, per il diritto delle future generazioni a un sapere laico, gratuito e di qualità.\"\r\n\r\nSi tratta del primo tentativo, dopo molto tempo, di riunire quello che il neoliberismo ha diviso, in particolare il vastissimo mondo del precariato indifeso. Un tentativo che ci lascia ben sperare. QUESTO è SOLO L'INIZIO.\r\n12 ottobre manifestazione nazionale a Roma (corteo da P. Esquilino/Santa Maria Maggiore, ore 15).\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_08_10_Anna-Belligero-COBAS-su-manifestazione-nazionale-insegnanti-precari-12-ottobre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della serata è stato quello delle lotte delle lavoratrici e lavoratori, operanti in subappalto alla Ferrero per confezionare prodotti dolciari. E' proprio grazie a questo famigerato sistema degli appalti che queste persone arrivano a prendere una paga di 5 euro l'ora, decisamente meno rispetto a chi come loro svolge la stessa mansione, ma direttamente assunto per la multinazionale cuneese. In collegamento telefonico con Vincenzo Lauricella , coordinatore nazionale lavoro privato USB, che sta seguendo questa vicenda, ci siamo fatti raccontare nei dettagli, sia in che modo si stanno organizzando i/le lavoratrici, prima contro la Proteco (la cooperativa in appalto) e poi contro la Ferrero, sia il lato più tecnico delle rivendicazioni di quest* operai*.\r\n\r\nInfatti scopriamo che non solo la Ferrero, per ora, si sta lavando totalmente le mani di questa faccenda, scaricando le responsabilità alla Proteco, ma che la complicata turnazione che vede queste persone lavorare per poche ore a settimana e alcuni mesi l'anno, è dovuto ad un contratto collettivo provinciale (firmato con i sindacati confederali) che sembra cucito ad hoc per le esigenze di stremo risparmio sulla forza lavoro in favore della famosissima multinazionale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_08_10_Vincenzo-Lauricella-USB-su-scioperi-e-presidi-lavoratrici-subappalto-Ferrero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Daniela e Rosa, due ricercatrici universitarie, che ci hanno parlato dell'assemblea che si era appena svolta in quel del Campus Luigi Einaudi di Torino. Con loro ci siamo addentrate nelle caratteristiche e soprattutto nelle implicazioni politiche portate dalla riforma della ministra Bernini, che con il suo DDL prospetta un'università sempre meno qualitativa per studenti e studentesse e sempre più precaria per chi ci lavora. Infatti con l'inserimento di nuove figure professionali, di fatto si allunga la trafila per chi vorrebbe entrare di ruolo come ricercatore/trice in università, dai possibili 11 anni, ai 15. Oltre a questo singolo dato, tutta la manovra sarà fatta praticamente senza copertura economica, insomma con questo governo, sono in arrivo tagli spietati per cultura e formazione pubblica. 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In collegamento telefonico con Vincenzo Lauricella , coordinatore nazionale lavoro privato USB, che sta seguendo questa vicenda, ci siamo fatti raccontare nei dettagli, sia in che modo si stanno organizzando i/le lavoratrici, prima contro la Proteco (la cooperativa in appalto) e poi contro la Ferrero, sia il lato più tecnico delle rivendicazioni di quest* operai*.\r\n\r\nInfatti scopriamo che non solo la Ferrero, per ora, si sta lavando totalmente le mani di questa faccenda, scaricando le responsabilità alla Proteco, ma che la complicata turnazione che vede queste persone lavorare per poche ore a settimana e alcuni mesi l'anno, è dovuto ad un contratto collettivo provinciale (firmato con i sindacati confederali) che sembra cucito ad hoc per le esigenze di stremo risparmio sulla forza lavoro in favore della famosissima multinazionale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_08_10_Vincenzo-Lauricella-USB-su-scioperi-e-presidi-lavoratrici-subappalto-Ferrero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Daniela e Rosa, due ricercatrici universitarie, che ci hanno parlato dell'assemblea che si era appena svolta in quel del Campus Luigi Einaudi di Torino. Con loro ci siamo addentrate nelle caratteristiche e soprattutto nelle implicazioni politiche portate dalla riforma della ministra Bernini, che con il suo DDL prospetta un'università sempre meno qualitativa per studenti e studentesse e sempre più precaria per chi ci lavora. Infatti con l'inserimento di nuove figure professionali, di fatto si allunga la trafila per chi vorrebbe entrare di ruolo come ricercatore/trice in università, dai possibili 11 anni, ai 15. Oltre a questo singolo dato, tutta la manovra sarà fatta praticamente senza copertura economica, insomma con questo governo, sono in arrivo tagli spietati per cultura e formazione pubblica. Le nostre intervistate però ci descrivono anche un buon fermento nazionale rispetto a questi temi, con assemblee e momenti di incontro che germinano lungo tutta la penisola e noi resteremo ad osservare le mobilitazioni di questo comparto che promette (e che dal lato studentesco, ha già mostrato) una calda stagione di lotte.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_08_10_Ricercatrici-universitarie-su-assemblea-contro-riforma-Bernini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[574],{"field":94,"matched_tokens":575,"snippet":571,"value":572},[74,68],1733921019434893300,{"best_field_score":578,"best_field_weight":235,"fields_matched":267,"num_tokens_dropped":48,"score":579,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"2216192638976","1733921019434893425",{"document":581,"highlight":599,"highlights":604,"text_match":607,"text_match_info":608},{"comment_count":48,"id":582,"is_sticky":48,"permalink":583,"podcastfilter":584,"post_author":585,"post_content":586,"post_date":587,"post_excerpt":162,"post_id":582,"post_modified":588,"post_thumbnail":589,"post_title":590,"post_type":358,"sort_by_date":591,"tag_links":592,"tags":597},"38505","http://radioblackout.org/podcast/bello-come-una-prigione-che-brucia-il-podcast-del-7-novembre-2016/",[313],"bellocome"," \r\n\r\nNella puntata di oggi alcune considerazioni sulla condizione carceraria in collegamento con Ivrea: il 14 ottobre scorso infatti, all'interno del carcere di Ivrea alcuni detenuti hanno protestato contro le condizioni di reclusione. I giornali locali hanno ridimensionato l'accaduto parlando di richieste per avere la televisione in cella mentre evidenziano le parole dei sindacati di polizia penitenziaria che lamentano carenze di organico. Come nella gran parte delle carceri italiane in cui si sta male e si muore, così anche nella struttura circondariale di Ivrea le pessime condizioni di reclusione erano già state più volte denunciate. Nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre scoppia la rivolta. La direttrice Assuntina Di Rienzo fa intervenire gli agenti pare con rinforzi provenienti dal carcere di Vercelli; il pestaggio viene denunciato grazie ad una lettera di un detenuto.\r\n\r\nAscolta la diretta: bello-come-7-nov\r\n\r\nA seguire gli aggiornamenti dal processone No Tav che vede imputati 53 attivisti per i fatti del 27 giugno e 3 luglio 2011; un processo d'appello ad alta velocità, di cui si attende la sentenza la prossima settimana.\r\n\r\nEd infine un collegamento con una compagna del centro sociale Macchia Rossa di Roma, per narrare in maniera esaustiva la giornata antifascista del 5 novembre nel quartiere Magliana.\r\n\r\nLa diretta bello-come-7-nov-2","8 Novembre 2016","2018-10-24 17:42:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/logo-200x110.jpeg","Bello come una prigione che brucia: il podcast del 7 novembre 2016",1478609143,[593,594,595,596,402],"http://radioblackout.org/tag/anticarceraria/","http://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","http://radioblackout.org/tag/ivrea/","http://radioblackout.org/tag/magliana/",[340,598,330,334,326],"bello come una prigione che brucia",{"post_content":600},{"matched_tokens":601,"snippet":602,"value":603},[68,73],"centro sociale Macchia Rossa di \u003Cmark>Roma\u003C/mark>, per narrare in maniera esaustiva la giornata antifascista del \u003Cmark>5\u003C/mark> novembre nel quartiere Magliana.\r\n\r\nLa"," \r\n\r\nNella puntata di oggi alcune considerazioni sulla condizione carceraria in collegamento con Ivrea: il 14 \u003Cmark>ottobre\u003C/mark> scorso infatti, all'interno del carcere di Ivrea alcuni detenuti hanno protestato contro le condizioni di reclusione. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-16-anarres-b.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 10 16 anarres\r\n\r\nAborto. Libere, senza legge\r\n\r\n5 anarchici del sud. Era la notte del 26 settembre 1970. A 58 chilometri da Roma, tra Ferentino e Frosinone, un’utilitaria con a bordo cinque anarchici provenienti da Reggio Calabria, venne travolta da un camion guidato da un dipendente di Valerio Junio Borghese, ex comandante della decima Mas, e promotore pochi mesi dopo di un fallito golpe. La borsa con i documenti sul deragliamento del “treno del sole” che i cinque compagni stavano portando a Roma non venne mai trovata.\r\nL’episodio, nonostante le numerose incongruenze, venne archiviato come incidente stradale. L'inchiesta della Polizia era affidata a Crescenzio Mezzina, a sua volta coinvolto nel fallito golpe.\r\nNe parliamo con Francesco\r\n\r\nUna giornata di lotta e solidarietà transfemminista al consolato polacco di Torino\r\n\r\nStoria della violenza. Genealogia del servizio d’ordine che controlla il Balon\r\n\r\nBrasile: terra bruciata. La deforestazione, gli incendi, di cui Bolsonaro accusa le popolazioni indigene che ne sono vittime, stanno distruggendo la foresta amazzonica e sterminando chi ci vive. Nel paese la pandemia miete vittime tra indios e abitanti delle baraccopoli. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nSabato 31 ottobre. Spese militari, missioni all’estero, guerra ai poveri.\r\nPunto info al Balon - dalle 10,30 alle 13,30\r\nLa metafora della guerra al virus, tanto cara al governo, ha un sapore agre di fronte alla strage di questi mesi. Decine di migliaia di morti. Quanti sarebbero ancora vivi se ci fossero state le strutture adatte ad affrontare l’epidemia? Quanti non si sarebbero infettati su autobus sovraffollati? Quanti non rischierebbero rinchiusi in aule pollaio?\r\nLe spese militari in Italia crescono da anni, così come i tagli alla sanità.\r\n\r\nLunedì 2 novembre. Armi, petrolio e buoni affari: la diplomazia in armi dell’ENI dalla Libia al Golfo di Guinea\r\nPunto info in via Po 16 dalle ore 16\r\n\r\nMercoledì 4 novembre\r\nore 17 in piazza Castello\r\nNessuna pace per chi fa guerra\r\nPresidio antimilitarista in contemporanea alla cerimonia militare per la “giornata delle forze armate”, nell’anniversario di quell’immane massacro nazionalista, che fu la prima guerra mondiale\r\n\r\nMercoledì 11 novembre\r\nLibere di scegliere. Fuori obiettori e integralisti cattolici dagli ospedali!\r\nLa giunta Cirio all’attacco della libertà delle donne. \r\nPunto informativo in via Po 16 dalle ore 15,30 \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nwww.anarresinfo.org – scrivi a: anarres@inventati.org","28 Ottobre 2020","2020-10-28 09:54:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/striscione-aborto-santanna-200x110.jpg","Anarres del 16 ottobre. Aborto. 5 anarchici del sud. Balon: guardie private fasciste. Solidali contro l’omofobia in Polonia. Brasile: terra bruciata…",1603878850,[],[],{"post_content":625,"post_title":629},{"matched_tokens":626,"snippet":627,"value":628},[73],"anarres\r\n\r\nAborto. Libere, senza legge\r\n\r\n\u003Cmark>5\u003C/mark> anarchici del sud. 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