","TUNISIA, DEPORTAZIONI ARRESTI E MOTOVEDETTE.","post",1716214845,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/aggressioni-a-migranti/","http://radioblackout.org/tag/guardia-nazionale-tunisina/","http://radioblackout.org/tag/saied/","http://radioblackout.org/tag/tunisia/",[67,35,23,15],"aggressioni a migranti",{"post_content":69,"tags":73},{"matched_tokens":70,"snippet":71,"value":72},[23],"asilo, confermata anche dal presidente \u003Cmark>Saied\u003C/mark> durante un consiglio nazionale. I","Nell’ultima settimana la società civile tunisina ha denunciato la deportazione di 400 persone migranti e richiedenti asilo, confermata anche dal presidente \u003Cmark>Saied\u003C/mark> durante un consiglio nazionale. I rastrellamenti sono partiti dai campi allestiti nella capitale, due dei quali si trovano davanti alle sedi delle agenzie delle Nazioni Unite per i rifugiati e per le migrazioni; le persone sono state successivamente trasportate e abbandonate in zone desertiche al confine con l’Algeria e la Libia, prive di cibo e acqua. \u003Cmark>Saied\u003C/mark> ha fatto nuovamente riferimento ad un supposto piano di sostituzione etnica per giustificare la deportazione dei migranti , una dichiarazione in linea con la campagna razzista e xenofoba lanciata nel febbraio 2023 che ha dato il via a un'ondata di arresti e violenze contro le persone di origine sub-sahariana .\r\n\r\nContinuano le intimidazioni e minacce a danno di attivisti e organizzazioni della società civile: tra il 3 e il 6 maggio scorso sono stati registrati numerosi fermi e arresti arbitrari e l'avvocata e opinionista Sonia Dahmani è stata arrestata da uomini a volto coperto entrati all'interno della camera penale di Tunisi mentre erano in corso delle riprese del canale televisivo France24. \u003Cmark>Saied\u003C/mark> gode del pieno sostegno dell'Unione europea come dimostra il Memorandum della scorsa estate tra l’UE e la Tunisia, che prevede il finanziamento di 105 milioni di euro prevalentemente per il controllo della migrazione, le numerose visite della Presidente Meloni hanno consolidato il rapporto tra Tunisia e Italia finalizzato all'esternalizzazione delle frontiere e al controllo dei flussi di migranti.\r\n\r\nA questo scopo sono state cedute altre 6 motovedette da parte del ministero dell'interno italiano alla Guardia nazionale tunisina che si è distinta ,al pari della Guardia costiera libica, in comportamenti vessatori e brutali contro i migranti in mare.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo Figoni di Actionaid\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/INFO-200524-TUNISIA.mp3\"][/audio]",[74,76,78,81],{"matched_tokens":75,"snippet":67},[],{"matched_tokens":77,"snippet":35},[],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[23],"\u003Cmark>Saied\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],[84,89],{"field":36,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[17],[87],[23],[80],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":71,"value":72},"post_content",[23],578730123365712000,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":96,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":98,"highlight":117,"highlights":125,"text_match":131,"text_match_info":132},{"cat_link":99,"category":100,"comment_count":48,"id":101,"is_sticky":48,"permalink":102,"post_author":51,"post_content":103,"post_date":104,"post_excerpt":105,"post_id":101,"post_modified":106,"post_thumbnail":107,"post_thumbnail_html":108,"post_title":109,"post_type":59,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":115},[45],[47],"82127","http://radioblackout.org/2023/05/la-politica-razzista-di-saied-protegge-i-finanziamenti-italiani-alla-tunisia/","In questo venerdì informativo siamo tornati in Tunisia con Valentina Lomaglio, tirocinante presso FTDES (forum tunisino per i diritti economici e sociali) abbiamo ripercorso la lotta dei rifugiati subsahariani e non, a partire dal sit-in iniziato a Febbraio del 2022 a Zarzis successivamente sgomberato e spostatosi a Tunisi dove già si denunciava il clima di razzismo che si andava facendo sempre più sistemico, prima delle dichiarazioni di Kais Saied sulle teorie di sostituzione etnica. Teorie degne dei nostri esponenti di governo le cui linee politiche sembrano sempre più convergere con quelle dell'esecutivo tunisino, anche in forza dell'ultima disposizione della Farnesina che concede all'esecutivo di Saied ulteriori 10 milioni di euro di cui 6 per forniture e manutenzione per l'equipaggiamento che serve al contrasto al traffico di esseri umani e lo snellimento delle pratiche di rimpatrio (finanziamenti raccontati dall'inchiesta di Irpimedia \"The big wall\"). La Garde Nationale è logicamente l'organo militare che se ne accaparra la maggior parte, con consequente aumento dell'intercettazione,del mancato soccorso e provocato affondamento alle imbarcazioni che attraversano il mare; tutte pratiche ampiamente documentate e pubblicate nella \"dichiarazione congiunta delle organizzazioni della società civile di ricerca e soccorso in mare e delle reti di solidarietà verso le persone migranti\" pubblicata da Alarmphone il 17 Aprile 2023.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/vale-tunsi.mp3\"][/audio]","15 Maggio 2023","","2023-05-15 18:40:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/immagine-tunisia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/immagine-tunisia-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/immagine-tunisia-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/immagine-tunisia.jpg 602w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La politica razzista di Saied protegge i finanziamenti italiani alla Tunisia.",1684176048,[112,113,114,65],"http://radioblackout.org/tag/finanziamenti-italiani/","http://radioblackout.org/tag/ftdes/","http://radioblackout.org/tag/migrazioni/",[33,25,116,15],"migrazioni",{"post_content":118,"post_title":122},{"matched_tokens":119,"snippet":120,"value":121},[23],"prima delle dichiarazioni di Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark> sulle teorie di sostituzione etnica.","In questo venerdì informativo siamo tornati in Tunisia con Valentina Lomaglio, tirocinante presso FTDES (forum tunisino per i diritti economici e sociali) abbiamo ripercorso la lotta dei rifugiati subsahariani e non, a partire dal sit-in iniziato a Febbraio del 2022 a Zarzis successivamente sgomberato e spostatosi a Tunisi dove già si denunciava il clima di razzismo che si andava facendo sempre più sistemico, prima delle dichiarazioni di Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark> sulle teorie di sostituzione etnica. 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Il risultato non è per nulla sorprendente: Saied partecipava contro due candidati che non avevano alcuna possibilità di vincere e la campagna elettorale è stata caratterizzata da brogli e abusi di potere. L'opposizione sarebbe stata rappresentata da Ayachi Zammel, un imprenditore agricolo che a settembre è stato condannato per frode in un processo che molti ritengono politicamente motivato. Dal carcere, Zammel non ha potuto fare campagna elettorale. C'è stata una manifestazione lo scorso venerdì 4 ottobre, meno partecipata delle precedenti, anche perché il movimento contro Saied è diviso. La repressione, come abbiamo già raccontato (https://radioblackout.org/2024/09/la-tunisia-verso-le-elezioni-fra-repressione-del-dissenso-e-finanziamenti-ue/), non colpisce tanto durante le manifestazioni, ma è quotidiana e strisciante: chi partecipa alle manifestazioni o chi manifesta il proprio dissenso è osservat*, ripres* e registrat* dalla polizia, in seguito subisce, a diversi livelli, misure repressive. C'è stata, però, una manifestazione il 7 ottobre per la Palestina con un episodio degno di nota: un gruppo dei manifestanti per la Palestina si è recato davanti all'ambasciata francese e lì è stato caricato e violentemente represso. Contro coloro che si sono resi protagonisti di questi fatti, dal giorno dopo è partita una campagna di arresti.\r\n\r\nSi constata un timore crescente e nelle prossime settimane sarà sempre più difficile cercare di opporsi alle politiche e alla stretta repressiva di Saied.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto al telefono dalla Tunisia, Matteo Garavoglia, giornalista freelance del Centro di giornalismo permanente\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/TUNISIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","9 Ottobre 2024","2024-10-09 13:46:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tunis-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"163\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tunis-2-300x163.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tunis-2-300x163.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tunis-2-1024x557.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tunis-2-768x418.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tunis-2-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tunis-2.jpg 1503w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Tunisia: elezioni e repressione II",1728481569,[152,153,65],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-tunisia/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[31,20,15],{"post_content":156},{"matched_tokens":157,"snippet":158,"value":159},[23],"stato del 27% confermando Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark> come presidente della Tunisia con","Il tasso di partecipazione alle elezioni tunisine della scorsa domenica è stato del 27% confermando Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark> come presidente della Tunisia con 90, 7% dei voti. 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La portata simbolica di quanto successo, le contestazioni aperte contro il presidente Kais Saied che è stato chiamato dittatore, che è stato accusato di volere boicottare le elezioni in programma per il prossimo mese e di star impedendo ai politici dell’opposizione di candidarsi è grandissima. Le contestazioni sono arrivate prevalentemente nella capitale Tunisi, sono le più grandi proteste che abbiano interessato la Tunisia negli ultimi due anni. La repressione di Saied, però, continua e bisogna aspettare le prossime settimane per capire se queste manifestazioni possono durare o se verranno represse con arresti e limitazioni. \r\n\r\nIl paese è incluso nel decreto ministeriale che elenca i paesi «sicuri». A maggio di quest’anno il governo Meloni lo ha esteso a 22 Stati. Tra loro compaiono Egitto e Tunisia. Quest’ultima è molto rilevante sia per il numero di sbarchi nel 2024, quasi 6.200 su un totale di 44.767,\r\nche per ragioni politiche: il regime di Kais Saied è al centro della strategia italo-europea di contenimento delle partenze.\r\n\r\nTunisia paese sicuro? Macché. L'Unione Europea finanzia la Tunisia dal 2011, anno della rivoluzione, prevalentemente nei settori della sicurezza e della giustizia, ma mentre inizialmente vi erano programmi di riforme per allinearsi al diritto internazionale e per promuovere un miglioramento economico e sociale in Tunisia, oggi non restano che programmi (per più di 140 milioni di euro) in materia di rafforzamento delle frontiere, perché la Tunisia serve a bloccare l'arrivo dei migranti in Europa, senza nessun cenno a tutti gli abusi commessi per portare a termine questo obiettivo.\r\n\r\n\r\nNe parliamo con Matteo Garavoglia, giornalista freelance del Centro di giornalismo permanente\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/matteo-garavoglia.mp3\"][/audio]","18 Settembre 2024","2024-09-18 16:01:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/tunis-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"282\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/tunis-282x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/tunis-282x300.jpg 282w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/tunis-962x1024.jpg 962w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/tunis-768x818.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/tunis-1443x1536.jpg 1443w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/tunis.jpg 1503w\" sizes=\"auto, (max-width: 282px) 100vw, 282px\" />","La Tunisia verso le elezioni, fra repressione del dissenso e finanziamenti UE",1726675308,[180,153,65],"http://radioblackout.org/tag/frontiere-europa/",[29,20,15],{"post_content":183},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":186},[23],"contestare apertamente le politiche di \u003Cmark>Saied\u003C/mark>, che si appresta ad essere","Tunisia \r\n\r\n\r\nMigliaia di persone sono scese in piazza venerdì scorso a Tunisi, prima manifestazione che dopo tanto tempo torna a contestare apertamente le politiche di \u003Cmark>Saied\u003C/mark>, che si appresta ad essere rieletto fra poco più di due settimane. 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La securizzazione del paese è crescente dalla messa in fuga di Ben Ali nel 2011 e la repressione si fa sentire sempre più violenta. Nonostante un percorso di transizione democratica durato quasi dieci anni e il tentativo di riformare i settori della sicurezza e della giustizia in un paese che non è mai riuscito a garantire processi equi per tutti, oggi quello che si mormora nelle strade è che la Tunisia era e rimane «uno Stato di polizia». La vita quotidiana è controllata, ingiustizie e abusi della polizia non possono essere denunciati e nelle carceri tunisine ci sono decine di attivisti, esponenti politici e giornalisti accusati di complotto contro la sicurezza dello Stato, che rischiano diversi anni di condanna.\r\nIl governo di Giorgia Meloni e la Commissione europea portano avanti una collaborazione sempre più stretta con la Tunisia per instaurare, dicono, una logica non predatoria e anticoloniale nei confronti della sponda sud del Mediterraneo, ma non si può fare a meno di notare come l'appoggio di Roma e Bruxelles sia in verità fondamentale nel rafforzare le capacità di intervento di questo apparato securitario. Il settore della sicurezza e il settore della giustizia sono stati finanziati con 570 milioni di euro dall'Unione Europea, a fronte di un appoggio totale di 3,4 mld giustificati dalla tutela dei diritti umani, ma questi programmi sono tramontati, e quello che rimane oggi è l'appoggio securitario. \r\n\r\n\r\nDopo la firma del memorandum d'intesa del 16 luglio, che prevede diversi ambiti di collaborazione, Meloni ha visitato diverse volte il paese, ultima la visita lampo del 18 aprile dove con una conferenza stampa (non conferenza in realtà perché i giornalisti non hanno potuto accedervi), è stato presentato un accordo di 100 milioni all'interno del Piano Mattei a favore delle imprese e degli scambi universitari, ma il cui obiettivo principale è in ambito migratorio: è fondamentale che la Tunisia continui a fermare, incarcerare e mettere ai confini del deserto tutti i migranti che arrivano in Tunisia per raggiungere l'Europa. Le condizioni dei migranti subsahariani (e non solo) sono pessime, deportati nelle zone desertiche di Libia e Algeria,subiscono abusi e violenze col benestare dell'Europa.\r\n\r\nNe parliamo durante l'info di radio blackout con Matteo Garavoglia, giornalista freelance, fa parte del Centro di Giornalismo Permanente, si occupa di Tunisia e Nord Africa per testate italiane e internazionali. Introduce la diretta Dima Dima (l'Estaca) - Emel Mathlouthi & Yasser Jera.\r\nhttps://ilmanifesto.it/tunisia-stato-di-polizia-caro-alleuropa\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024_05_07_2024.05.07-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2024","2024-05-09 10:35:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-300x195.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-300x195.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-1024x667.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-768x500.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-1536x1001.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Tunisia stato di polizia?",1715250904,[205,206,65],"http://radioblackout.org/tag/noborder/","http://radioblackout.org/tag/pianomattei/",[18,208,15],"pianomattei",{"post_content":210},{"matched_tokens":211,"snippet":212,"value":213},[23],"colpo di stato di Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark> nel 2021, alla crisi strutturale","A partire dal colpo di stato di Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark> nel 2021, alla crisi strutturale della Tunisia si è aggiunta una stretta autoritaria sempre più dura i cui primi passi sono il congelamento del parlamento, l'imposizione di una nuova costituzione di stampo presidenziale e lo scioglimento del consiglio superiore della magistratura. La securizzazione del paese è crescente dalla messa in fuga di Ben Ali nel 2011 e la repressione si fa sentire sempre più violenta. Nonostante un percorso di transizione democratica durato quasi dieci anni e il tentativo di riformare i settori della sicurezza e della giustizia in un paese che non è mai riuscito a garantire processi equi per tutti, oggi quello che si mormora nelle strade è che la Tunisia era e rimane «uno Stato di polizia». La vita quotidiana è controllata, ingiustizie e abusi della polizia non possono essere denunciati e nelle carceri tunisine ci sono decine di attivisti, esponenti politici e giornalisti accusati di complotto contro la sicurezza dello Stato, che rischiano diversi anni di condanna.\r\nIl governo di Giorgia Meloni e la Commissione europea portano avanti una collaborazione sempre più stretta con la Tunisia per instaurare, dicono, una logica non predatoria e anticoloniale nei confronti della sponda sud del Mediterraneo, ma non si può fare a meno di notare come l'appoggio di Roma e Bruxelles sia in verità fondamentale nel rafforzare le capacità di intervento di questo apparato securitario. Il settore della sicurezza e il settore della giustizia sono stati finanziati con 570 milioni di euro dall'Unione Europea, a fronte di un appoggio totale di 3,4 mld giustificati dalla tutela dei diritti umani, ma questi programmi sono tramontati, e quello che rimane oggi è l'appoggio securitario. \r\n\r\n\r\nDopo la firma del memorandum d'intesa del 16 luglio, che prevede diversi ambiti di collaborazione, Meloni ha visitato diverse volte il paese, ultima la visita lampo del 18 aprile dove con una conferenza stampa (non conferenza in realtà perché i giornalisti non hanno potuto accedervi), è stato presentato un accordo di 100 milioni all'interno del Piano Mattei a favore delle imprese e degli scambi universitari, ma il cui obiettivo principale è in ambito migratorio: è fondamentale che la Tunisia continui a fermare, incarcerare e mettere ai confini del deserto tutti i migranti che arrivano in Tunisia per raggiungere l'Europa. 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Nel distretto di LAC 1, un conglomerato di residenze turistiche e palazzi moderni schiacciato tra il lato est dell’aeroporto Tunis Carthage e il mare, c'è un inferno a cielo aperto. Qui ci sono due uffici, uno dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), il cui servizio sono i cosiddetti “rimpatri volontari”, l’altro dell’organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Tutt'attorno, un accampamento di centinaia di persone divise in due parti: da un lato, quelle provenienti da paesi subsahariani; dall’altro, principalmente persone sudanesi. Le persone sono divise su base etnica e linguistica: le persone francofone (probabilmente subsahariane) vengono deportate verso l’Algeria, le altre - dallo scoppio della guerra in Sudan, in gran parte sudanesi - insieme a molte altre somale, eritree ed etiopi, vengono deportate invece verso la Libia. Dalle parole delle persone a Lac 1, questo è un posto in un cui si muore, com'è successo ad una ragazza a dicembre, di polmonite, perché le ambulanze non arrivano mai, nemmeno per emergenze che riguardano i bambini. Per molti altri, le violenze ricevute dalla guardia nazionale tunisina a seguito di intercettazioni in mare, sono causa di ferite che secondo le norme attuali emanate dal governo, non possono essere curate poiché nessuno, ad eccezione della Croce Rossa tunisina, può fornire assistenza medica. Molti di loro guardano con sgomento ai memorandum d’intesa che l’UE e l’Italia, dietro falsi obiettivi, continuano a ratificare con il governo di Kais Saied, perché ne discende lo stanziamento di denaro arriva direttamente nelle mani del sistema di polizia tunisino. Polizia che agisce senza alcun limite, dopo che nel 2021 il presidente ha proclamato lo stato di emergenza che lo ha portato ad attribuirsi pieni poteri politici. La solidarietà tra chi vive qui è assoluta, non avendo niente non possono fare altro che condividere tutto. Ad iniziare dalle informazioni, condivise su gruppi whatsapp o simili, ed è proprio grazie a questo tipo di gruppi che vengono raccolte molte notizie di quello che succede qui e lungo tutti i luoghi di stanziamento e trasferimento forzato.\r\n\r\nAbbiamo intervistato ai microfoni dell'informazione di radio blackout un compagno che si trova ora in Tunisia e che scrive dei reportage su questo argomento per http://Melting Pot\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Tunisia-LAC1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Aprile 2024","2024-04-23 18:34:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4128056798_6e264cbb55_h-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4128056798_6e264cbb55_h-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4128056798_6e264cbb55_h-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4128056798_6e264cbb55_h-1024x679.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4128056798_6e264cbb55_h-768x509.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4128056798_6e264cbb55_h-1536x1018.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4128056798_6e264cbb55_h.jpg 1545w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'inferno dei migranti bloccati in Tunisia",1713897287,[232,205,65],"http://radioblackout.org/tag/frontiere/",[234,18,15],"frontiere",{"post_content":236},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[23],"con il governo di Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark>, perché ne discende lo stanziamento","La Tunisia è diventata nel corso degli anni uno dei principali punti di passaggio dei flussi migratori che si originano in Africa Occidentale (Camerun, Guinea Conakry, Costa d’Avorio, Sierra Leone, Gambia, Mali, Burkina Faso, Togo ed altri) ed è proprio nelle vicinanze della sua capitale Tunisi che da quasi un anno i migranti che provano a partire da Tunisi vivono una condizione di ulteriore privazione di libertà, non potendo lasciare il paese se non rischiando la vita. 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Quanto spende e come spende l'Italia e l'Europa per l'apparato di sicurezza sulla sponda sud del Mediterraneo? Come influenza la politica interna tunisina questo continuo flusso di denaro? Mentre si scopre le forze militari tunisine sono coinvolte in incidenti in mare e sulla terra ferma, il presidente Kais Saied capitalizza la legittimazione dei governi europei reinstaurando di fatto la dittatura nel paese. Ne abbiamo parlato con Walid Falleh, documentarista e attivista e Matteo Garavoglia, giornalista basato a Tunisi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/fantasmagorija3_tunisia-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\ndownload:fantasmagorija3_tunisia\r\n\r\nMateriali utili:\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=52gdSSg6b3I\r\n\r\nhttps://www.thebigwall.org/approfondimento/tunisia-il-muro-della-guardia-costiera/\r\n\r\nhttps://inkyfada.com/fr/2023/12/18/elamra-sfax-migrants-garde-nationale-tunisie/\r\n\r\nhttps://www.asgi.it/asilo-e-protezione-internazionale/tunisia-naufragi/","16 Gennaio 2024","2024-01-18 22:51:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/07_Bizerte_0822-1024x683-1-200x110.png","I FANTASMI DELL'EUROPA",1705439075,[352,353,354,114,65,355],"http://radioblackout.org/tag/fantasmagorija/","http://radioblackout.org/tag/frontiera/","http://radioblackout.org/tag/guardia-costiera/","http://radioblackout.org/tag/zarzis/",[275,272,279,116,15,265],{"post_content":358},{"matched_tokens":359,"snippet":360,"value":361},[23],"terra ferma, il presidente Kais \u003Cmark>Saied\u003C/mark> capitalizza la legittimazione dei governi","Torniamo ad occuparci di frontiere, questa volta approfondendo le politiche di esternalizzazione della frontiera in Tunisia. 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equilibrismi del presidente serbo Vucic amico degli occidentali che fa affari con i cinesi ,compra armi alle fiere degli armamenti, favorisce investimenti miliardari a Belgrado da parte degli emiratini ,si accorda per un riconoscimento non ufficiale con il Kosovo .La crescita esponenziale del budget serbo per le spese militari viene giustificato con la necessità di protezione da eventuali aggressori, a detrimento degli investimenti nel welfare nonostante i malumori della società serba che nonostante la mobilitazione non trova un espressione politica organizzata , sullo sfondo le tensioni mai sopite con il Kosovo indipendente .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-2032023-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAndiamo nel Maghreb parlando di Tunisia e Algeria rispettivamente con Arianna Poletti studiosa che vive a Tunisi e Karim Metref giornalista algerino .Da una parte in Tunisia la torsione autoritaria del presidente Saied si innerva di razzismo con le sconsiderate dichiarazioni a proposito del tentativo di sostituzione etnica in atto in Tunisia ,classica manovra per nascondere gli effetti di una crisi economica devastante. In Algeria il governo voluto dai militari approfitta del contesto di crisi del movimento di contestazione \"hirak\" e dell'importanza strategica delle risorse energetiche del paese per accentuare la repressione e le restrizioni della libertà di manovra per l'opposizione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.lemonde.fr/afrique/article/2023/03/03/la-question-tres-taboue-du-racisme-en-tunisie-n-a-jamais-fait-l-objet-d-un-debat-national_6163975_3212.html\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-02032023-ALGERIA-TUNISIA.mp3\"][/audio]","5 Marzo 2023","2023-03-05 22:09:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 02/03/2023-SERBIA : L'EQUILIBRISTA VUCIC AL SUPERMARKET DELLE ARMI SI PREPARA ALLA PROSSIMA GUERRA - TUNISIA E ALGERIA PER LA STESSA CRISI I SOLITI RIMEDI: L'ODIO CONTRO I MIGRANTI E LA STRETTA AUTORITARIA.",1678054086,[298],[263],{"post_content":427},{"matched_tokens":428,"snippet":429,"value":430},[23],"la torsione autoritaria del presidente \u003Cmark>Saied\u003C/mark> si innerva di razzismo con","Bastioni di Orione in questa puntata analizza la situazione della Serbia e dei Balcani con Marco Siragusa studioso dell'area balcanica che ci racconta degli equilibrismi del presidente serbo Vucic amico degli occidentali che fa affari con i cinesi ,compra armi alle fiere degli armamenti, favorisce investimenti miliardari a Belgrado da parte degli emiratini ,si accorda per un riconoscimento non ufficiale con il Kosovo .La crescita esponenziale del budget serbo per le spese militari viene giustificato con la necessità di protezione da eventuali aggressori, a detrimento degli investimenti nel welfare nonostante i malumori della società serba che nonostante la mobilitazione non trova un espressione politica organizzata , sullo sfondo le tensioni mai sopite con il Kosovo indipendente .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-2032023-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAndiamo nel Maghreb parlando di Tunisia e Algeria rispettivamente con Arianna Poletti studiosa che vive a Tunisi e Karim Metref giornalista algerino .Da una parte in Tunisia la torsione autoritaria del presidente \u003Cmark>Saied\u003C/mark> si innerva di razzismo con le sconsiderate dichiarazioni a proposito del tentativo di sostituzione etnica in atto in Tunisia ,classica manovra per nascondere gli effetti di una crisi economica devastante. In Algeria il governo voluto dai militari approfitta del contesto di crisi del movimento di contestazione \"hirak\" e dell'importanza strategica delle risorse energetiche del paese per accentuare la repressione e le restrizioni della libertà di manovra per l'opposizione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.lemonde.fr/afrique/article/2023/03/03/la-question-tres-taboue-du-racisme-en-tunisie-n-a-jamais-fait-l-objet-d-un-debat-national_6163975_3212.html\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-02032023-ALGERIA-TUNISIA.mp3\"][/audio]",[432],{"field":90,"matched_tokens":433,"snippet":429,"value":430},[23],{"best_field_score":133,"best_field_weight":164,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":165,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":295,"first_q":23,"per_page":246,"q":23},4,["Reactive",439],{},["Set"],["ShallowReactive",442],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fxKXfkrkkvHMx8OG2x0R5m9B3oaxPABsIw-Oy-Ib7nQk":-1},true,"/search?query=Saied"]