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Questo nuovo fronte potrebbe costare molto ad Israele.\r\nSul piano interno si moltiplica il numero dei refusenik alla guerra a Gaza e rischia di aprirsi una stagione di turbolenze dopo la decisione di obbligare anche gli hassidici a fare il militare.\r\nNe abbiamo parlato con Lollo\r\n\r\nAutonomia differenziata o centralismo autoritario?\r\nPremessa. Non ci sono dubbi che la legge sull’autonomia differenziata favorirà le regioni ricche a discapito delle altre, una prospettiva decisamente poco allettante L’elogio dello stato madre e nutrice, padre e tutore, lo stato “etico” tipico dell’approccio della sinistra autoritaria non è certo una prospettiva seducente. Il classico salto dalla padella alla brace.\r\nProveremo ad affrontare la questione da un altro punto di vista: quello del federalismo anarchico\r\nNe abbiamo parlato con Francesco\r\n\r\nCpr in Albania e nelle aree militari\r\nNell’estate appena iniziata potrebbero condensarsi molte delle iniziative governative in materia di detenzione amministrativa. 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Il consumismo musicale digitale è diventato insopportabile.\r\nUn esercizio può aiutarci a capire: ogni mese outsider music trasmette 4 volte. Ogni volta per preparare una puntata sono davanti ad un bivio esistenziale. Già perchè due ore di ascolti possono far uscire, se sei fortunato, una cassettina, o nella migliore delle ipotesi una vecchia ristampa. Il processo creativo ha subito - diciamo - una forma di sclerotizzazione delle estremità. Le cose buone sono sotterrate e insondabili ma appena più sopra puoi sguazzare nella normalità più assoluta - divertendoci anche, per carità - ma ci vuole ben altro. Come posso abbeverare la mia anima assetata?\r\nIl quarto millennio ha abolito il centro, la prospettiva e le normali tre dimensioni. Sono questioni che possono fare impazzire un appassionato vero di musica. Personalmento mi sento stritolato da questa contro-rivoluzione.\r\nPer non sbollirmi di seghe mentali ho deciso di agire. Il mare è largo ma non ho paura e levo gli ormeggi. L'unico contatto con il reale arriverà dopo mesi di prove digitali.\r\nUn giro rapido, come al solito. Da pistolero, con gesto sicuro apro tre schede (simbolo dell'immaterialità precaria della vita, condizionata da meccanismi digitali che entrano dentro, bucando la pelle, nelle abitudini \"famigliari\") forced exposure, a-musik e waxydermy, ne ho fatto uno zaino e sono partito per il mare.\r\nQuesto è l'antefatto, sotto forma di monologo domestico, prendetelo come uno sfogo, di quelli che Celine faceva al pappagallo che teneva in casa. Forse anche io sto diventando un vecchio reazionario, sempre pronto a puntare il dito, per scovare la carie che corrode da dentro la moralità della musica (che non è evidentemente mai esistita).\r\nMa come sempre turandosi il naso si può immergere il braccio nella massa densa ma senza forma, anche a rischio di farsi azzannare da blog cannibali e trendsetter, o di finire sequestrati in qualche nuovo fenomeno di costume. 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Per i fan della outsider music più casereccia e confidenziale e per quelli che credono che non ci si debba necessariamente sempre prendere sul serio questo sarà sicuramente must.\r\n\r\nCarla Bozulich - Boy [Constellation 2014] Sicuramente uno dei best so far. La Bozulich più scheletrica e drogata di sempre rasa via ogni orpello, per una musica che più notturna e lasciva non si può. Ma è anche il disco più soul della acidissima Carla. Soul nero, come i polmoni intossicati della Ruhr, intasato di strumenti che strascicano e graffiano, striscia come un serpente prima di morderti al collo. Con una scrittura potentissima e ritmiche tribali (il nostro Andrea Belfi) la Bozulich è una musa nera, meno strillona di Lydia Lunch, più dark di e wave di Christina Carter. Un'altra spina nel mio cuore.\r\n\r\nCharlemagne Palestine & Z'Ev [Sub Rosa 2013]\r\nE' successo. Provo un amore incondizionato verso Charlemagne Palestine, lo sento uno della famiglia, come se fosse un vecchio zio amante della musica microtonale e del brandy. Fin da giovanissimo Palestine ha studiato il volo degli uccelli, il suono delle campane, la ripetizione casuale dei timbri. L'incontro con il percussionista americano Z'ev è un disco tombale, capace di mettere la parola fine sul nascere a molte esperienze con-simili. La grazia del suono dei bicchieri, i pupazzi sul Bosendorfer Grand piano, l'aria che sembra promanare dalle percussioni di Stefan Weisser: tutto è uno e Charles Martin è una misura del divino, manifestato in forma popolare. Queste musiche hanno il sigillo del sacro. Una esperienza extra-corporale.\r\n\r\nAkira Sakata & Giovanni di Domenico - Iruman [Mbari 2014]\r\nHaiku. Un antro riparato dal caos, due uomini, età diversissime, si incontrano. Uno è giapponese. Si chiama Akira Sakata ed è nato nel 1945 a Hiroshima, sei mesi prima che Little Boy riducesse la città ad un mucchio di ceneri radioattive. Con il suo sax ha squarciato a metà il sipario nel trio di Yosuke Yamashita. L'incontro con questo giovane pianista di origini italiane, l'altro, è un riassunto della lunghissima carriera del primo. Di Domenico si siede al piano e segue fedele le traiettorie del sax di Sakata, tutto qui. Come il maestro zen con il suo allievo, seduti all'ombra della storia, i due guardano passare il film di una vita, narrato attraverso rapidi gesti di pennello, come ideogrammi. Splendido.\r\n\r\nPeter Walker - has Anybody seen our freedoms? [Delmore 2013]\r\nPeter partecipava regolarmente ai test del dott. Timoty Leary. Ma non si trattava di valutare il q.i o di misurare la coda ai pesci. Venivano distribuiti graziosi bicchierini con lo smile che contenevano aranciata e acido lisergico,.\r\nWalker in un angolo, con la sua chitarra improvvisa questi 8 micro-raga di denuncia, aprendo una prima, significativa crepa nell'ottimismo del flower power. E i presupposti c'erano tutti. Tanto per la cronaca le liberta di cui si domanda Walker non le ha più viste nessuno.\r\n\r\nstay free!","13 Marzo 2014","2018-10-17 22:10:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/large_MichaelYonkers_MLY_SM-200x110.jpg","Il braccio nella massa densa",1394715208,[],[],{"post_content":183},{"matched_tokens":184,"snippet":186,"value":187},[185],"sotterrate","estremità. Le cose buone sono \u003Cmark>sotterrate\u003C/mark> e insondabili ma appena più","Saturazione e permeabilità. Il consumismo musicale digitale è diventato insopportabile.\r\nUn esercizio può aiutarci a capire: ogni mese outsider music trasmette 4 volte. 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Una storia lunghissima con due ingredienti base che si è riprodotta attraverso scansioni mutanti lungo tutta la storia della musica popolare.\r\nQueste due coordinate base sono indispensabili per orientarsi in un corpus minuscolo, caldo e domestico. \"I am the Center, private issue new age music in America 1950-1990\", raccoglie sotto la preziosa Light In the Attic, 20 esercizi casalinghi di composizione, incentrati su un suono inesistente, che molti anni più tardi abbiamo conosciuto, appunto, con il nome di new age music o music for relaxation.\r\nI pezzi qui presentati, salvo rare e comunque ben sotterrate eccezioni (su tutte l'incredibile collaboratore di Brian Eno, Larajii), sono tassativamente provenienti da stampe private, realizzate in pochissime copie, per il beneficio, chissà di amici e affezionati a cui il disco confezionato tra le pareti domestiche in un buco di culo d'America, avrebbe dato un piacere persino maggiore di quelli licenziati dalle case discografiche. C'è sicuramente anche questo senso di dipendenza da relazioni di prossimità tra musicista e ascoltatore, oltre ad una sconvolgente capacità compositiva anche con mezzi di fortuna dietro alle storie di cui parliamo. Sono melodie telecomandate, corde e tasti dolcemente premuti per una amata o per un caro amico lontano. Le più fortunate sono diventate musiche da film o mangime per collezionisti visa-oro, quelle più sfigate sono state dimenticate in un reel-to-reel in qualche cantina. Ma il postmoderno non dimentica e soprattutto non rifiuta, dando a tutti una seconda chance. In questi anni di sconvolgente riscoperta di certi suoni (la stagione vapor-wave, new cosmic e hauntologica che ci beviamo continuamente), queste canzoni sembrano di accecante contemporaneità. Light in the Attic, trendsetter underground capace di indirizzare financo il taglio dei capelli ai giovani indie americani, anzichè lasciarle in mano ad un mercato di ricchissimi collezionisti, li fa rientrare dalla finestra in edizione economica. Rinforzando così il progetto originario di queste composizioni. Quando ancora non si chiamava new age, era musica per terapie spirituali, capace di raccontare dejavù attraverso i suoni.\r\nDove si respira aria così rarefatta, non si può che stare meglio, insomma, una boccata inebriante, uno spazio libero, per continuare a muoversi nei meandri delle now music. E poi sembra ancora \"fatta su misura per te\": vi è mai capitato di pensarlo magari mentre ve ne stavate in gioventù sdraiati per terra ad ascoltare Celestial Journeys o Inner Sanctum?\r\ngrande colpo, quindi. Vaporize!","4 Dicembre 2013","2018-10-17 22:10:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/homepage_large.81095621-200x110.jpg","New Age Music: stampe private ritornano alla luce",1386170212,[],[],{"post_content":206},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[185],"salvo rare e comunque ben \u003Cmark>sotterrate\u003C/mark> eccezioni (su tutte l'incredibile collaboratore","Musica illegale, segreta, nascosta. Prodotta fuori da ogni canale commerciale, senza etichetta o produttore, semplicemente realizzata. E musicisti, anonimi e non professionisti. Una storia lunghissima con due ingredienti base che si è riprodotta attraverso scansioni mutanti lungo tutta la storia della musica popolare.\r\nQueste due coordinate base sono indispensabili per orientarsi in un corpus minuscolo, caldo e domestico. \"I am the Center, private issue new age music in America 1950-1990\", raccoglie sotto la preziosa Light In the Attic, 20 esercizi casalinghi di composizione, incentrati su un suono inesistente, che molti anni più tardi abbiamo conosciuto, appunto, con il nome di new age music o music for relaxation.\r\nI pezzi qui presentati, salvo rare e comunque ben \u003Cmark>sotterrate\u003C/mark> eccezioni (su tutte l'incredibile collaboratore di Brian Eno, Larajii), sono tassativamente provenienti da stampe private, realizzate in pochissime copie, per il beneficio, chissà di amici e affezionati a cui il disco confezionato tra le pareti domestiche in un buco di culo d'America, avrebbe dato un piacere persino maggiore di quelli licenziati dalle case discografiche. C'è sicuramente anche questo senso di dipendenza da relazioni di prossimità tra musicista e ascoltatore, oltre ad una sconvolgente capacità compositiva anche con mezzi di fortuna dietro alle storie di cui parliamo. Sono melodie telecomandate, corde e tasti dolcemente premuti per una amata o per un caro amico lontano. Le più fortunate sono diventate musiche da film o mangime per collezionisti visa-oro, quelle più sfigate sono state dimenticate in un reel-to-reel in qualche cantina. Ma il postmoderno non dimentica e soprattutto non rifiuta, dando a tutti una seconda chance. In questi anni di sconvolgente riscoperta di certi suoni (la stagione vapor-wave, new cosmic e hauntologica che ci beviamo continuamente), queste canzoni sembrano di accecante contemporaneità. Light in the Attic, trendsetter underground capace di indirizzare financo il taglio dei capelli ai giovani indie americani, anzichè lasciarle in mano ad un mercato di ricchissimi collezionisti, li fa rientrare dalla finestra in edizione economica. Rinforzando così il progetto originario di queste composizioni. Quando ancora non si chiamava new age, era musica per terapie spirituali, capace di raccontare dejavù attraverso i suoni.\r\nDove si respira aria così rarefatta, non si può che stare meglio, insomma, una boccata inebriante, uno spazio libero, per continuare a muoversi nei meandri delle now music. E poi sembra ancora \"fatta su misura per te\": vi è mai capitato di pensarlo magari mentre ve ne stavate in gioventù sdraiati per terra ad ascoltare Celestial Journeys o Inner Sanctum?\r\ngrande colpo, quindi. 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Il loro è un gesto estremo, in quanto rimarranno in questo luogo per settimane, senza luce del sole e in difficili condizioni in cui resistere, vedendosi inoltre chiudere la via d’uscita in superficie da un enorme masso. Come si è arrivati a questa impegnativa situazione? Ce lo spiegano i compagni e le compagne che da tempo si battono contro la Provence Granulat, azienda di estrazione di roccia che vorrebbe espropriare e sfruttare la zona della vecchia miniera. Il progetto estrattivo produrrebbe enormi danni ecologici ad una zona di alto valore ambientale, crolli e rischi geologici dovuti all’instabilità della zona e l’inquinamento della falda acquifera lì situata. I lavori di estrazione prevedono l’uso di grosse quantità di esplosivo, ancora più rischiose essendo utilizzate nei pressi di una zona dichiarata ad Alto Rischio Seveso2, quindi molto pericolosa in caso di incidenti. Ci siamo fatti raccontare la storia e le strategie di questa lotta ai microfoni di Liberation Front:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/zad-sotterranea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","11 Gennaio 2022","2022-01-11 22:13:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/1200x680_capture_31-200x110.jpg","La ZAD sotterranea e la lotta contro la miniera di Mazaugues",1641938574,[],[],{"post_content":229,"post_title":234},{"matched_tokens":230,"snippet":232,"value":233},[231],"sotterranea","di occupare una vecchia miniera \u003Cmark>sotterranea\u003C/mark> di bauxite situata a Mazaugues,","Nel giugno 2021 alcuni attivisti decidono di occupare una vecchia miniera \u003Cmark>sotterranea\u003C/mark> di bauxite situata a Mazaugues, nel sud della Francia, dando vita alla prima Zone à Defendre situata sotto il livello del suolo. 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Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 05 ore 08,30 – CRAIM: centro per la sorveglianza multimediale della polizia italiana 37 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]: CRAIM (acronimo di Centro di Ricerca per l’Analisi delle Informazioni Multimediali della Polizia di Stato) è una struttura dell’apparato repressivo e sorvegliante italiano decisamente invisibilizzata.\r\n\r\nCRAIM raccoglie, conserva ed elabora file di immagine, video, registrazioni vocali e testi raccolti online con funzioni di indagine e di intelligence.\r\n\r\nApprofondimento di Bello Come Una Prigione Che Brucia con Riccardo Coluccini\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 06 ore 08,30 – Amadeu Casellas, Robin Hood spagnolo 38 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAmadeu Casellas ha passato più di un quarto di secolo nelle carceri spagnole per aver commesso qualche decina di rapine durante gli anni Settanta e Ottanta. 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Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio Vallée de la Lézarde]: Ultima trasmissione di questo format in onda su Radio Vallèe de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione di questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni Sotterranee + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni Sotterranee, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, di nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni Sotterranee e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia Teatro Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. Ricordi e storie realmente accadute che legano inevitabilmente sconfitte e vittorie: dai morti nelle trincee alle fughe sulla montagna; dai campi di concentramento alle vittorie in armi delle Resistenze; dall’alienazione e le nevrosi della Fabbrica-Metropoli ai sogni di liberazione degli anni ’70. Dalle successive sconfitte alle rinascite future passando per Genova 2001…Ci sono momenti in cui un sogno sembra tramontare…ma verrà ancora una nuova Alba… Ciò che precede l’azione… per l’indissolubilità di un sogno…\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 02 ore 13,30 – La profezia del popolo Yanomami 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. 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Parole di uno sciamano yanomami.","6 Febbraio 2025","2025-02-06 23:44:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 3 al 9 Febbraio 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Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 05 ore 08,30 – CRAIM: centro per la sorveglianza multimediale della polizia italiana 37 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]: CRAIM (acronimo di Centro di Ricerca per l’Analisi delle Informazioni Multimediali della Polizia di Stato) è una struttura dell’apparato repressivo e sorvegliante italiano decisamente invisibilizzata.\r\n\r\nCRAIM raccoglie, conserva ed elabora file di immagine, video, registrazioni vocali e testi raccolti online con funzioni di indagine e di intelligence.\r\n\r\nApprofondimento di Bello Come Una Prigione Che Brucia con Riccardo Coluccini\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 06 ore 08,30 – Amadeu Casellas, Robin Hood spagnolo 38 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAmadeu Casellas ha passato più di un quarto di secolo nelle carceri spagnole per aver commesso qualche decina di rapine durante gli anni Settanta e Ottanta. In prigione ha preso parte alla diversificazione delle forme di lotta dei detenuti e a una serie impressionante di scioperi della fame, l’ultimo dei quali – messo in atto per ottenere la revisione delle proprie condanne – vide un’ampia ondata di mobilitazioni e solidarietà in suo favore in Spagna e a livello internazionale. Rilasciato definitivamente nel 2010, ha scritto un libro (Un reflejo de la sociedad. Crónica de una experiencia en las cárceles de la democracia, El Grillo Libertario, Barcelona, 2014) insieme autobiografico e di analisi delle attuali condizioni dell’imprigionamento in Spagna.\r\n\r\nIn questa conversazione ripercorre alcuni momenti della sua esperienza, a partire dalla formazione dei “gruppi autonomi” nella prima metà degli anni Settanta.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 08,30 – Frank Zappa pt.5 25 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUltima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 20,30 – The vacuum 32 minuti [Arsider sound lab]:\r\n\r\nThe world with which we engage politically is outside our heads; our perceptions, ideas, and actions in the political sphere must rely on images of reality provided by others. The type of images transmitted, who selects them, who decides what to say and what not to say, and how to say it are therefore crucial for the functioning of democracies, for the selection of politicians through elections, and subsequently in holding them accountable to the electorate.\r\n\r\nIn Italy, this phenomenon is glaring: since the early 2000s, Israel has become a model, a laboratory that the European and Italian right has increasingly looked to with interest. This trend emerged at the same time as the global right incorporated the fight against Palestinian terrorism into the broader scenario of the war on terror sparked by the events of September 11, the invasion of Iraq, and Afghanistan. In this context, the state of Israel was elevated to the front line of a war defending the West against Islamic extremism. 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Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio Vallée de la Lézarde]: Ultima trasmissione di questo format in onda su Radio Vallèe de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione di questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni \u003Cmark>Sotterranee\u003C/mark> + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni \u003Cmark>Sotterranee\u003C/mark>, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, di nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni \u003Cmark>Sotterranee\u003C/mark> e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia Teatro Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. Ricordi e storie realmente accadute che legano inevitabilmente sconfitte e vittorie: dai morti nelle trincee alle fughe sulla montagna; dai campi di concentramento alle vittorie in armi delle Resistenze; dall’alienazione e le nevrosi della Fabbrica-Metropoli ai sogni di liberazione degli anni ’70. Dalle successive sconfitte alle rinascite future passando per Genova 2001…Ci sono momenti in cui un sogno sembra tramontare…ma verrà ancora una nuova Alba… Ciò che precede l’azione… per l’indissolubilità di un sogno…\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 02 ore 13,30 – La profezia del popolo Yanomami 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole di uno sciamano yanomami.",[433,435,437,439,441,443,445,447,449,451,453,455,457,459,461,463,465,467,469,473,475,477,479,481,483,485,487,489,491,493,495,497,499,501,503,505,507,509,511,513,515,517,519,521,523,525,527,529,531,533,535,537,539,541,543,545,547,549,551,553,555,557,559,561,563,565,567,569,571,573,575,577,579,581,583,585,587,589,591,593,595,597,599,601],{"matched_tokens":434,"snippet":345,"value":345},[],{"matched_tokens":436,"snippet":346,"value":346},[],{"matched_tokens":438,"snippet":347,"value":347},[],{"matched_tokens":440,"snippet":348,"value":348},[],{"matched_tokens":442,"snippet":349,"value":349},[],{"matched_tokens":444,"snippet":350,"value":350},[],{"matched_tokens":446,"snippet":351,"value":351},[],{"matched_tokens":448,"snippet":352,"value":352},[],{"matched_tokens":450,"snippet":353,"value":353},[],{"matched_tokens":452,"snippet":354,"value":354},[],{"matched_tokens":454,"snippet":17,"value":17},[],{"matched_tokens":456,"snippet":355,"value":355},[],{"matched_tokens":458,"snippet":356,"value":356},[],{"matched_tokens":460,"snippet":357,"value":357},[],{"matched_tokens":462,"snippet":358,"value":358},[],{"matched_tokens":464,"snippet":359,"value":359},[],{"matched_tokens":466,"snippet":360,"value":360},[],{"matched_tokens":468,"snippet":361,"value":361},[],{"matched_tokens":470,"snippet":472,"value":472},[471],"sotterranee","crac 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Hour. Pillole sintetiche dal mondo-guerra.\r\n1.7 (12.05.25)\r\n\r\nIn termini militari contraltare delle zone verdi, le zone rosse si riferiscono ad aree in cui le forze nemiche sono attive o a zone che sono percepite come insicure e devono quindi essere isolate o evitate. Nei termini della \"governance dei disastri\", le zone rosse sono impiegate per designare spazi colpiti da rifiuti tossici, da disastri o da epidemie. Basti pensare alla creazione della \"zone rouge\" a Verdun, in Francia, dopo la prima guerra mondiale, per indicare un'area con mine inesplose, materiali pericolosi e reti di tunnel sotterranei, dichiarata inagibile fino ad oggi. Prima del COVID-19, poi, erano state istituite zone rosse per controllare altri virus, come l'influenza aviaria e l'Ebola. Nel campo della governance urbana, le zone rosse indicano restrizioni mirate che intervengono tanto su spazi da proteggere (mega-eventi, summit strategici) quanto su spazi di insicurezza su cui far intervenire le forze di polizia contro i \"nemici interni\". Riguardano più ampiamente le pratiche governamentali di esclusione di alcuni abitanti da aree specifiche della città e di contenimento in altre aree designate. Si pensi alla pratica del \"redlining\" negli Stati Uniti negli anni tra le due guerre, tramite cui il governo federale assegnava un livello di rischio sugli investimenti immobiliari ai diversi quartieri. Le zone in rosso erano quelle a maggioranza afroamericana, ispanica o di altre minoranze.\r\n\r\nNonostante le zone rosse vengano impiegate da chi governa sia per istituire spazi da proteggere, che spazi di contenimento, esse sono più generalmente il riflesso delle logiche coloniali e militari dell'ordine securitario contemporaneo, in cui circolano e si riadattano su scale diverse molte strategie di fortificazione e polizia.\r\n\r\nUna delle 7 zone rosse istituite internamente al perimetro urbano di Torino, recentemente prorogate dal Prefetto per controllare e allontanare una parte degli abitanti della città, si trova in San Salvario, a pochi passi da un importante sito di produzione militare, la Collins Aerospace (ex-Microtecnica), la cui componentistica - tra sistemi radar, missilistici e droni - trova applicazione dal bombardamento aereo alla sorveglianza urbana. Da un lato, in Piazza Graf, un sito strategico per i ricchi affari dell'economia di guerra esterna e interna, fortificato da decine di dispositivi di videosorveglianza, dall'altro, oltre corso Marconi, stretta in mezzo ad un altro sito strategico, la Stazione ferroviaria di Porta Nuova, una parte di umanità ridotta ad \"eccesso\", fuori dai circuiti della produzione, del consumo, della legalità e quindi intrinsecamente minacciosa per l'ordine costituito, da controllare militarmente o eventualmente eliminare con le retate.\r\n\r\nConsapevoli del ruolo della città in cui viviamo come campo di battaglia, sappiamo che in un contesto di filiere produttive di guerra frammentate, incepparne una piccola parte può significare incepparle nella loro interezza, e che rompere la normalità dei meccanismi di pacificazione urbana è il primo passo per rifiutarci di servire da masse di manovra. Appuntamento giovedì 15 maggio alle ore 12.30, in piazza Graf (San Salvario, fermata del 18), per un presidio contro Collins Aerospace e Zone Rosse.\r\n\r\nDopo un breve mash-up sul nesso tra guerra spaziale interna ed esterna - dalla spazio urbano a quello aereo - Marco, insegnante di storia e antimilitarista, ripercorre la storia di Microtecnica, storica fabbrica torinese votata alla produzione militare sin dalle sue origini nel 1929 e oggi importante tassello del comparto aerospaziale. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/happyhour12maggio2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","13 Maggio 2025","2025-06-13 14:03:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/15maggio-200x110.png","Sorveglianza Spaziale: la città come campo di battaglia.",1747135713,[151],[115],{"post_content":630},{"matched_tokens":631,"snippet":633,"value":634},[632],"sotterranei","pericolosi e reti di tunnel \u003Cmark>sotterranei\u003C/mark>, dichiarata inagibile fino ad oggi.","Happy Hour. 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