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Tale assemblea è lo spazio in cui la società adempie i suoi doveri legali: approva l'agenda annuale e discute i piani per l'anno successivo; in altre parole, la condanna ad un altro anno di loschi affari, distruttivi per l'ambiente e repressivi per le persone, per mano del gigante petrolifero, in Olanda come oltreoceano. È il caso della Nigeria, dove dagli anni '90 \u003Cmark>Shell\u003C/mark>, con la complicità delle autorità locali, viola i diritti umani del popolo ogoni e reprime violentemente chiunque si opponga alla sua foga estrattivista e capitalista. \u003Cmark>Shell\u003C/mark> è direttamente coinvolta nelle uccisioni, negli stupri e nelle torture di cui si è reso responsabile il governo nigeriano nel tentativo di reprimere le proteste. Lo stato olandese, a sua volta, connivente.\r\nNell'Olanda del COVID-19 tutte le attività sono aperte, i centri commerciali pieni; alle/ai militanti di \u003Cmark>Shell\u003C/mark> Must Fall, però, è stata vietata all'ultimo minuto una manifestazione autorizzata volta a contestare il meeting annuale della compagnia petrolifera. Le/i manifestanti, divisi in presidi da 30 persone sparpagliati per tutte L'Aia e varie altre città del nord Europa, hanno comunque fatto sentire la loro voce, ricevendo come risposta la violenza della polizia.\r\n\r\nSu \u003Cmark>Shell\u003C/mark>, giustizia climatica e sulle azioni in Olanda, una chiacchierata con Nina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/diretta-shellmustfall-completa.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":78},[26],"\u003Cmark>Shell\u003C/mark> Must Fall",[80,82,84,86,89],{"matched_tokens":81,"snippet":68},[],{"matched_tokens":83,"snippet":69},[],{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],{"matched_tokens":87,"snippet":88},[26],"\u003Cmark>Shell\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":78},[26],[92,98,101],{"field":37,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":97},[17,14],[95,96],[26],[26],[88,78],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":78,"value":78},"post_title",[26],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":74,"value":75},"post_content",[26],578730123365712000,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":108,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":110,"highlight":128,"highlights":133,"text_match":136,"text_match_info":137},{"cat_link":111,"category":112,"comment_count":49,"id":113,"is_sticky":49,"permalink":114,"post_author":115,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":55,"post_id":113,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":59,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":127},[46],[48],"90144","http://radioblackout.org/2024/05/la-basilicata-schiacciata-dallo-sfruttamento-petrolifero/","info","E' chiamata il Texas d'Europa, la Basilicata è terra promessa per le grandi aziende degli idrocarburi fossili, Eni, Total, Shell e Mitsui. Dalla Valle del Sauro alla Val d’Agri si rinnovano le concessioni per la coltivazione di idrocarburi, in totale contrasto con gli obiettivi di decarbonizzazione imposti dall'Unione Europea e nonostante le ricadute ambientali e sociali sui territori e la popolazione. E i comitati ambientalisti a difesa del territorio dicono che i politici hanno venduto la Basilicata ai giganti del fossile. L'oro nero, venduto come soluzione alla povertà economica e sociale dei territori lucani, ha di fatto permesso una colonizzazione da parte dello Stato e delle aziende del petrolio, impoverendo e inquinando la Basilicata.\r\n\r\nLe proroghe per l'estrazione riguardano sia Tempa Rossa che la Val d'Agri, concedendo una coltivazione fino all'eventuale data del 2068.\r\n\r\nA tutto ciò si aggiungono i disastri ambientali prodotti dall'indotto petrolifero, come quello che vede il Centro oli Val d’Agri sotto processo per aver sversato 400 tonnellate di greggionell’ambiente nel 2017, fuoriuscite da fori presenti nelle mega cisterne.\r\n\r\nDi tutto ciò ce ne parla Linda Maggiori, giornalista freelance ed autrice di un articolo su questi temi. Ascolta la diretta su Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/basilicata.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nhttps://altreconomia.it/in-basilicata-lo-sfruttamento-petrolifero-continua-a-minacciare-gli-abitanti-e-lambiente/","29 Maggio 2024","2024-05-29 12:13:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368.jpg 660w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Basilicata schiacciata dallo sfruttamento petrolifero",1716984808,[124,125,126],"http://radioblackout.org/tag/basilicata/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/",[23,15,18],{"post_content":129},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[26],"degli idrocarburi fossili, Eni, Total, \u003Cmark>Shell\u003C/mark> e Mitsui. 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Israel dropped leaflets in Rafah advising residents to evacuate homes before a heavy bombing of targets. Many smugglers tunnels run from Rafah into Egypt. EPA/ABED RAHIM KHATIB ISRAEL OUT .[/caption]\r\n\r\nIsraele ha ammassato i suoi tank intorno a Rafah, ma per ora non ha ancora scatenato l’attacco. I media riferiscono delle consuete manfrine diplomatiche.\r\nLa situazione sembra essere di pericolosissimo stallo. Se dovesse partire l’offensiva il massacro sarebbe di proporzioni molto gravi. Il governo israeliano è sempre più isolato all’interno ed all’esterno, ma anche i governi palestinesi di Gaza e Cisgiordania paiono godere di scarso appoggio reale fuori dalla Palestina.\r\nGli Stati Uniti hanno comunicato al loro storico alleato in Medio Oriente che non avrebbero sostenuto l’attacco a Rafah, ma in questi mesi si è visto chiaramente che Biden e i suoi non hanno la capacità di controllare le mosse di Israele. Non solo. Lo stesso esercito israeliano, in alcuni settori direttamente controllato da sostenitori dei coloni fascisti, in più occasioni ha dato prova di non rispondere a pieno a governo: in alcune occasioni, come l’attacco alle ONG, pare che l’ordine gerarchico non sia stato rispettato\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-30-capello-israele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","30 Aprile 2024","2024-04-30 17:56:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rafah-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rafah-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rafah-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rafah-1024x685.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rafah-768x514.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rafah-1536x1027.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/rafah.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra Israele/Palestina. 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Un assoluzione che lascia sul terreno chi vive quei territori e pulisce la camicia dei dirigenti dell'azienda tentacolare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/info-eni-antonio-recommon.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Marzo 2021","2021-03-19 11:11:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/eni-descalzi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"166\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/eni-descalzi-300x166.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/eni-descalzi-300x166.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/eni-descalzi-768x426.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/eni-descalzi-1024x567.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/eni-descalzi-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/eni-descalzi.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Eni assolta nel \"processo del secolo\"",1616152289,[188,125,189],"http://radioblackout.org/tag/corruzione/","http://radioblackout.org/tag/nigeria/",[191,15,21],"corruzione",{"post_content":193},{"matched_tokens":194,"snippet":195,"value":196},[26],"maxi-tangente pagata da Eni e \u003Cmark>Shell\u003C/mark> per accaparrarsi il lotto petrolifero","Commentiamo con Antonio di recommon la clamorosa assoluzione in formula piena per la compagnia di bandiera italiana nel processo per la maxi-tangente pagata da Eni e \u003Cmark>Shell\u003C/mark> per accaparrarsi il lotto petrolifero OPL245 nel delta del Niger. 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Al tempo della crisi ambientale si sfoga nella speranza che dal cappello del soluzionismo tecnologico esca il magico coniglio salvifico che possa traghettare la carcassa della rivoluzione industriale verso un orizzonte tutto green e digitale. Il sottofondo di questo sogno è l'allegro motivetto del business as usual, una coperta troppo corta che ormai si è ridotta ad un fazzoletto logoro.\r\n\r\nQuesta promessa l'abbiamo conosciuta bene con la sbornia dei TAV, MOSE, TAP e tutto il caravan serraglio di grandi opere che avrebbero dovuto riportare l'Italia e l'Europa ad accarezzare il proprio passato coloniale.\r\n\r\nEd ecco che troviamo titoli nuovi come \"Stanno per arrivare i primi treni a idrogeno in Italia, saranno un orgoglio piemontese!\" al fianco dei soliti sospetti: Eni e Snam. La prima portata a processo insieme all’attuale amministratore delegato, Claudio Descalzi, e l’ex numero uno del gruppo, Paolo Scaroni. Cuore del processo una presunta tangente da 1,092 miliardi di dollari che sarebbe stata versata da Eni e Shell per aggiudicarsi la concessione da parte del governo della Nigeria dei diritti di esplorazione sul giacimento petrolifero offshore Opl24. La seconda, snam, vera protagonista della millantata corsa all'idrogeno in Italia.\r\n\r\nPer trovare una bussola tra queste storie vecchie e promesse nuove abbiamo intervistato Elena Gerebizza di Recommon che ha collaborato alla traduzione in italiano del rapporto \"La montatura dell'idrogeno: favola dell'industria del gas o racconto dell'orrore sul clima?\"\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/elena-gerebizza-idrogeno.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2021","2021-02-05 11:38:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-768x404.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La lobby del gas. 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E non si intenda che ora di abbandonare il fossile come principale fonte energetica nel globo, tutt'altro. Mentre le grandi aziende dell'automobile lanciano grandi proclami sui motori elettrici, per immaginare nuovi scenari dopo il coronavirus, diventa allo stesso tempo difficile immaginare un mondo che faccia a meno del fossile fossile come ora che il costo è ai minimi storici. A terminare è infatti la disponibilità di stoccaggio nei vari siti, al punto che l'ipotesi di interrompere l'estrazione sarebbe un'ipotesi al momento neanche troppo remota. \r\nLa soglia dei 10 dollari al barile è oramai prossima, ed è importante ricordare che i costi di estrazione per ogni singolo barile permangono intorno ai 60. 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Generi:\r\ndubstep, grime, UK garage, bassline e un pizzico di footwork e breakbeat. Dai classici bass-heavy a sperimentazioni più fresche.\r\n\r\n⚡️ Livello di energia:\r\nLa puntata parte subito forte con ritmi incisivi e bassi profondi, mantenendo un ritmo serrato. L'energia si intensifica con brani come 26 Basslines e Night di Benga, per poi stabilizzarsi su picchi più melodici e complessi con Dissociate e Wild Guide.\r\n\r\n? Atmosfera:\r\nOscura e sotterranea, ma con sprazzi di luce melodica. L'atmosfera è quella di un rave notturno in uno spazio industriale, con momenti che alternano tensione e rilascio, creando un viaggio sonoro ipnotico. Perfetto per chi ama perdersi nei bassi vibranti.\r\n\r\n? Mood:\r\nCarico e immersivo. Questa selezione ti porta dal combattimento interiore alla totale catarsi. 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Gerstein, Noisebrigade, Dr. Cancer, etc. che va in onda su Radio Blackout 105.250 il martedì dalle 23 fino a mezzanotte.\r\nPer un’ora verrete condotti attraverso un percorso trasversale fatto da sonorità che non si fermano ad un genere: si può passare dall’industrial alla wave, facendo una fermata nel punk, nel death metal, nell’electro oppure anche nel math rock.\r\nSeguiremo le storie di chi ha fatto dei suoni non convenzionali l’espressione della propria persona con ascolti ed alle volte con interviste.\r\nCi sarà uno spazio per le novità e per improvvisazioni varie.\r\nSpegnete la luce, la musica inizia…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/2023_12_05_MusickToPlayInTheDark.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPLAYLIST\r\n\r\n1) Elena M. 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La dipendenza dalle fonti fossili russe (solo per il gas la UE importa il 45% del suo fabbisogno dalla Russia, 25% la quota del petrolio), non è equamente divisa fra i 27 stati membri. Italia e soprattutto Germania ne dipendono in modo decisivo: l’Italia importa dalla Russia il 40% del gas, la Germania ne dipende per il 50%, mentre altri, ad esempio la Francia, non hanno significativi legami energetici con Mosca. Uno degli obiettivi strategici di Putin è quello di dividere l’Europa e l’arma energetica è quella più efficace.\r\nLa storia del Nord Stream2 – il più importante progetto di collegamento energetico tra Russia e Germania (temporaneamente sospeso nello scorso mese dal cancelliere Scholz) – ci offre un significativo quadro di come gli interessi del capitalismo europeo, e in particolare tedesco, non abbiano una posizione unitaria nei confronti di Mosca. Il gasdotto, sebbene di proprietà della società russa Gazprom (uno dei leader mondiali del settore fossile,) è stato finanziato da cinque società europee (Uniper, Wintershall Dea, Shell, Omv ed Engie) e rappresenta, sotto il profilo geopolitico, un saldo legame con Putin. In Germania è da tempo attiva una lobby del gas capitanata dall’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder che al giugno 2020 sedeva nei board della compagine petrolifera russa Rosneft e di Nord Stream AG, società che aveva costruito la prima pipeline Nord Stream1.\r\nQuelli sopra sono alcuni stralci di un articolo di Daniele Ratti, uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele per approfondire una questione cruciale nello scontro interimperialista in atto.\r\n\r\nNazisti buoni e nazisti cattivi. I paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina.\r\nI media main stream stanno sdoganando i nazisti del battaglione Azov, descrivendoli come nazionalisti, patrioti, amanti della filosofia. I mercenari russi della Wagner, a loro volta dichiaratamente nazisti, sono invece demonizzati. Niente di nuovo: in guerra i media arruolati travestono la propaganda sotto i panni dell’informazione.\r\nAbbiamo provato a capirne di più con Stefano Capello\r\n\r\nOrizzonti antimilitaristi\r\nCome si è modificato il paradigma bellico nel nostro paese: dalla guerra umanitaria, all’operazione di polizia internazionale, alla guerra imperialista. Un utile excursus sulle guerre dell’Italia e sui modi in cui vengono presentate. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 16 aprile\r\nmarcia contro la guerra e il Tav da Bussoleno a San Didero\r\nore 14 piazza del mercato\r\n\r\nLunedì 25 aprile\r\nDisertori di tutte le guerre\r\nPartigiani contro tutti gli Stati\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n\r\nDomenica Primo Maggio\r\nore 9\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Vittorio\r\nDopo il corteo pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini\r\n(per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com \r\n#disertiamolaguerra\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Aprile 2022","2022-04-14 11:43:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/06-200x110.jpg","Anarres del primo aprile. Guerra, energia, capitalismo. Nazisti buoni e nazisti cattivi. Come è cambiato il paradigma bellico in Italia...",1649936607,[],[],{"post_content":418},{"matched_tokens":419,"snippet":420,"value":421},[26],"società europee (Uniper, Wintershall Dea, \u003Cmark>Shell\u003C/mark>, Omv ed Engie) e rappresenta,","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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La rete nazionale Rise Up 4 Climate Justice ha lanciato una settimana di mobilitazione e di azioni dirette contro la multinazionale del fossile. Cinque appuntamenti in tutta la penisola per denunciare il ruolo dell’estrattivismo fossile nella crisi climatica e l’immobilità di ENI di fronte alle reali esigenze di transizione ecologica. A Milano, Ravenna, Stagno (LI), Presenzano (CE) e Licata (AG)\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con ALice Di RiseUp for ClimateJustice e Jacopo del collettivo Kasciavit di Milano\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/voci_36a.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nComunicato di Rise Up 4 Climate Justice \r\n\r\n12-20 maggio: #ManyAgainstENI – una settimana di mobilitazioni contro ENI in tutta Italia\r\n\r\nIl 12 maggio si terrà l’assemblea degli azionisti di ENI, in occasione della quale la rete nazionale Rise Up 4 Climate Justice (www.riseup4climatejustice.org) ha lanciato una settimana di mobilitazione e di azioni dirette contro la multinazionale del fossile. Cinque appuntamenti in tutta la penisola per denunciare il ruolo dell’estrattivismo fossile nella crisi climatica e l’immobilità di ENI di fronte alle reali esigenze di transizione ecologica. A Milano, Ravenna, Stagno (LI), Presenzano (CE) e Licata (AG) gli attivisti e le attiviste di Rise Up 4 Climate Justice hanno costruito cinque appuntamenti invitando Frid\r\n\r\nays For Future, Extinction Rebellion, Greenpeace e i comitati territoriali a partecipare alle mobilitazioni.\r\n\r\nLa pandemia da Covid ha messo a nudo la fragilità del sistema in cui viviamo e la (falsa) imprevedibilità delle forme in cui si concretizza la crisi ecologica: le battaglie che negli ultimi anni hanno attraversato i continenti per chiedere giustizia climatica sono più attuali e urgenti che mai. In questo momento si gioca una partita fondamentale: i fondi del Next Generation EU rappresentano un’occasione unica per il capitale di ristrutturarsi in chiave green. Per questo motivo, i movimenti per la giustizia climatica si mobilitano per invertire la rotta presa da governo e istituzioni ed impedire che i fondi del recovery fund siano assegnati alle stesse multinazionali che per decenni hanno operato impunite inquinando e distruggendo comunità ed ecosistemi. La transizione ecologica non può essere un greenwashing, ma un processo giusto ed equo che conduca non solo all’azzeramento di emissioni climalteranti, ma soprattutto a un mo\r\n\r\ndello di sviluppo realmente eco-sostenibile, a una vera giustizia climatica.\r\n\r\nL’iniziativa lanciata da Rise Up 4 Climate Justice si inserisce in un contesto globale di mobilitazioni. Insieme alle cinque città italiane tantissimi altri movimenti per la giustizia climatica protesteranno contro gli AGM di diverse multinazionali energetiche: in Colombia, Argentina, Mozambico, Congo e in tanti altri Paesi è stata lanciata la campagna #ShaleMustFall contro il fracking, mentre ad esempio in Olanda #ShellMustFall bloccherà l’AGM di Shell.\r\n\r\n ","12 Maggio 2021","2021-05-16 22:54:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/photo5816560998386088189-200x110.jpg","MANY AGAINST ENI – VOCI DALL’ANTROPOCENE – (ANNO II #18) – 10/05/21",1620859930,[439],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[441],"voci antropocene",{"post_content":443},{"matched_tokens":444,"snippet":445,"value":446},[26,26],"mentre ad esempio in Olanda #\u003Cmark>Shell\u003C/mark>MustFall bloccherà l’AGM di \u003Cmark>Shell\u003C/mark>.\r\n\r\n ","Il 12 maggio si terrà l’assemblea degli azionisti di ENI. 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L'incidenza dell'attività dell'Eni (ma anche di Shell e Total) sul luogo è devastante: inquinamento atmosferico e delle falde, consumo delle acque e del territorio, sversamento di petrolio come constatato nell'inchiesta che, a partire dal 2017, vede indagati i dirigenti del colosso petrolifero nostrano e che ha già preso tragici risvolti: oltre alle mazzette ai PM che indagavano sul caso s'aggiunge la misteriosa morte di Gianluca Griffa, ex responsabile della produzione del sito che, come testimoniano le sue mail, da anni denunciava ai suoi superiori lo stato d'abbandono e le perdite dei serbatoi del COVA. \r\n\r\nAnche in Basilicata Eni cerca di pulirsi la facciata con un progetto multimilionario di sostenibilità ambientale in cui si impegna a fornire i suoi dati alle agenzie di controllo del territorio e a sostenere progetti di economia circolare e riscoperta di prodotti agricoli. Un progetto, questo dell'Energy Valley, che non sostituisce il lavoro estrattivo dell'Eni, ma che lo rende più accettabile alla popolazione lucana, ormai delusa e scettica verso una classe politica che rappresenta solo gli interessi delle multinazionali del petrolio. Oltretutto gli impianti di pulizia delle acque e le centrali eoliche andranno a sostenere soltanto i centri d'estrazione. L'ultima beffa consiste nell'ingresso di rappresentati dell'Eni nelle scuole per parlare di ambiente e sostenibilità.\r\n\r\nLa forza di queste multinazionali per radicarsi nel territorio è il potere scientista, ovvero l'utilizzo di dottori, agronomi ed esperti che negano i segnali fisici della popolazione e assicurano la bontà della produzione sulla base dei limiti che loro hanno deciso. Altro capitolo sono le royalty che l'amministrazione usa nella spesa pubblica ordinaria invece che intervenire in progetti straordinari che la popolazione continua a vedersi negati.\r\n\r\nAnche in Nigeria le dinamiche di sfruttamento e corruzione vedono il cane a sei zampe sul banco degli imputati per essersi accaparrato il bando per l'estrazione di un enorme giacimento petrolifero al largo del delta del Niger pagando esclusivamente una tangente ai rappresentanti del governo, negando così al popolo nigeriano i proventi delle sue ricchezze naturali. Anche in questo caso il processo ha assunto tinte fosche col tentativo d'assassinio dell'autorità nigeriana anticorruzione.\r\n\r\nNe parliamo con Mimmo Nardozza autore del documentario \"maldagri\"\r\nmaldagri: https://www.youtube.com/watch?v=KDpnkQ6uL5A\r\nmaldagri 2019: https://www.youtube.com/watch?v=FCgLP7MbLz0\r\n\r\nper ascoltare il podcast della puntata clicca qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/maldagri.mp3\"][/audio]","4 Febbraio 2020","2020-02-18 18:48:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/malda-200x110.jpg","maldagri, le nefandezze dell'Eni in Basilicata",1580822333,[],[],{"post_content":466},{"matched_tokens":467,"snippet":468,"value":469},[26],"dell'attività dell'Eni (ma anche di \u003Cmark>Shell\u003C/mark> e Total) sul luogo è","la Val d'Agri ospita il più grande sito d'estrazione petrolifera su terraferma in Europa. 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