","Macedonia: scandali, risiko e rivoluzioni (colorate)","post",1461339064,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/confini/","http://radioblackout.org/tag/macedonia/","http://radioblackout.org/tag/questione-energetica/","http://radioblackout.org/tag/regime-change/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/soros/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[21,23,27,25,19,17,15],{"post_content":62,"tags":66},{"matched_tokens":63,"snippet":64,"value":65},[17],"colorate\" tanto care a George \u003Cmark>Soros\u003C/mark>. Le mire di destabilizzazione interna","Si infiamma nuovamente la crisi politica in Macedonia, sull'onda lunga delle proteste antigovernative a Skopjie risalenti al maggio 2015. La decisione del presidente della repubblica, Gjorge Ivanov, di graziare i politici coinvolti nelle indagini relative al cosiddetto “scandalo intercettazioni”, garantendo l'amnistia al primo ministro Nikola Gruevski (VMRO-DPMNE), ha recentemente portato nelle strade della capitale varie migliaia di manifestanti. Si tratta di un evento storico in un territorio abitato da 2 milioni di abitanti. Tra il 13 ed il 15 aprile non sono mancati scontri violenti: a suon di molotov i manifestanti hanno rotto le vetrate e dato fuoco ai mobili degli uffici della presidenza, chiedendo le dimissioni di Ivanov. La piattaforma civica Protestiram, anima delle proteste fin dall’anno scorso e le cui rivendicazioni sono per molti versi convergenti a quelle del partito di opposizione SDSM guidato da Zoran Zaev, ha annunciato che le mobilitazioni proseguiranno. In questo contesto, il 15 aprile sono state convocate le elezioni legislative per il 5 giugno, di fatto imposte dall'UE con il calcolo che saranno vinte dalle \"opposizioni democratiche\".\r\n\r\nIn realtà, lo \"scandalo intercettazioni\" non è che l'epifenomeno di ciò che molti considerano un tentativo di \"regime change\" di matrice euro-atlantica, analogamente a quanto avvenuto in altri paesi della regione, teatro delle cosiddette \"rivoluzioni colorate\" tanto care a George \u003Cmark>Soros\u003C/mark>. Le mire di destabilizzazione interna alla Macedonia da parte di Stati Uniti ed UE sono infatti in atto da tempo e sfruttano le profonde tensioni inter-etniche che attraversano la popolazione, per un quarto composta da una minoranza albanese. In proposito va ricordato un episodio avvenuto nel maggio scorso a Kumanovo, città di frontiera con il Kosovo ed a 30 km da Skopjie: un gruppo armato composto da miliziani albanesi, senza apparente storia politica, ha fronteggiato polizia ed esercito macedone, uccidendo otto militari e provando a costringere la popolazione locale a collaborare, ottenendo però un rifiuto. Tutto era pronto perché gli albanofoni inscenassero, il 17 maggio nella capitale, una manifestazione che si sarebbe trasformata in una “Maidan” sul modello di Kiev.\r\n\r\nGuardare alle trasformazioni ed alle mobilitazioni in atto sul territorio macedone è quanto mai urgente. Questo territorio si trova infatti, da un lato, nel mezzo del conflitto d’interessi tra l’Unione europea, spalleggiata dall’amministrazione Obama, e la Russia di Putin, relativamente alla costruzione del nuovo gasdotto \"Turkish stream\", che dovrebbe raggiungere l’Europa centrale passando non più per l’Ucraina, ma attraverso la Turchia, la Grecia e, appunto, la Macedonia. Dall'altro, si trova al centro della riconfigurazione dei confini europei e relative politiche di controllo e repressione, avendo rappresentato un corridoio di transito per milioni di profughi fino alla recente chiusura della frontiera con la Grecia, dove a Idomeni sono oggi bloccate migliaia di persone provenienti da Siria, Afghanistan, Pakistan e Iraq. E' di ieri la notizia che è stato ucciso Mohammed Josef, 39 anni, curdo siriano, colpito il 18 aprile alla testa da un mezzo della polizia che stava facendo manovra durante una delle tante operazioni repressive contro i migranti che hanno trasformato i binari della ferrovia tra i due Stati in una tendopoli di fortuna.\r\n\r\nAscolta la diretta con Milena, compagna che vive a Bologna:\r\n\r\nMacedonia",[67,69,71,73,75,77,80],{"matched_tokens":68,"snippet":21},[],{"matched_tokens":70,"snippet":23},[],{"matched_tokens":72,"snippet":27},[],{"matched_tokens":74,"snippet":25},[],{"matched_tokens":76,"snippet":19},[],{"matched_tokens":78,"snippet":79},[17],"\u003Cmark>Soros\u003C/mark>",{"matched_tokens":81,"snippet":15},[],[83,89],{"field":28,"indices":84,"matched_tokens":86,"snippets":88},[85],5,[87],[17],[79],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":64,"value":65},"post_content",[17],578730123365712000,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":39,"score":97,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":39},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",6645,{"collection_name":50,"first_q":17,"per_page":100,"q":17},6,3,{"facet_counts":103,"found":95,"hits":152,"out_of":322,"page":14,"request_params":323,"search_cutoff":29,"search_time_ms":31},[104,128],{"counts":105,"field_name":126,"sampled":29,"stats":127},[106,108,110,112,114,116,118,120,122,124],{"count":101,"highlighted":107,"value":107},"anarres",{"count":96,"highlighted":109,"value":109},"Healing frequencies",{"count":14,"highlighted":111,"value":111},"soul",{"count":14,"highlighted":113,"value":113},"Spot",{"count":14,"highlighted":115,"value":115},"fanky",{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"black in",{"count":14,"highlighted":119,"value":119},"afrobeat",{"count":14,"highlighted":121,"value":121},"world music",{"count":14,"highlighted":123,"value":123},"il colpo del strega",{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":95},{"counts":129,"field_name":28,"sampled":29,"stats":150},[130,132,134,136,138,140,142,144,146,148],{"count":14,"highlighted":131,"value":131},"stupro",{"count":14,"highlighted":133,"value":133},"AstronZa",{"count":14,"highlighted":135,"value":135},"femmicidio",{"count":14,"highlighted":137,"value":137},"autogestione",{"count":14,"highlighted":139,"value":139},"oroscopo 2017",{"count":14,"highlighted":141,"value":141},"rivolta sociale",{"count":14,"highlighted":143,"value":143},"violenza sessuale",{"count":14,"highlighted":145,"value":145},"violenza di genere",{"count":14,"highlighted":147,"value":147},"cabaret astrologico",{"count":14,"highlighted":149,"value":149},"violenza maschile sulle donne",{"total_values":151},21,[153,182,209,238,263,291],{"document":154,"highlight":168,"highlights":173,"text_match":177,"text_match_info":178},{"comment_count":39,"id":155,"is_sticky":39,"permalink":156,"podcastfilter":157,"post_author":158,"post_content":159,"post_date":160,"post_excerpt":45,"post_id":155,"post_modified":161,"post_thumbnail":162,"post_title":163,"post_type":164,"sort_by_date":165,"tag_links":166,"tags":167},"96150","http://radioblackout.org/podcast/puntata-44-universo-sonoso/",[119,115,111,121],"universo_sonoro"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nPodcsat # 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Concepite originariamente per un territorio di guerra, la loro finalità rimane quella di costruire degli spazi sicuri al movimento delle truppe e per le attività della popolazione collaborante (le cosiddette Green zone). La teoria delle zone rosse è quindi funzionale all’instaurarsi di una specifica dialettica tra spazi sicuri e spazi insicuri.\r\n\r\nLa loro adozione nelle procedure amministrative di pubblica sicurezza è diventata ormai legge e norma consolidata, svelando una concezione della città che non è più riassumibile semplicemente nello schema centro/periferia o nella divisione netta tra aree ricche e aree povere, ma è un campo poroso, talvolta puntiforme; in uno stesso quartiere, in uno stesso rione, nel giro di pochi isolati - proprio come nella città in guerra - possono coesistere punti di ricchezza, di nuovi cicli di investimento e poco più in là zone considerate di degrado, pericolose, da pattugliare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/macerie5maggio.mp3\"][/audio]","6 Maggio 2025","2025-05-06 11:31:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/redzone-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST 5/05/2025 - Urbano e zone rosse",1746531111,[],[],{"post_content":198},{"matched_tokens":199,"snippet":201,"value":202},[200],"poroso","povere, ma è un campo \u003Cmark>poroso\u003C/mark>, talvolta puntiforme; in uno stesso","Le zone rosse hanno oramai una loro lunga storia e sono diventate nel corso degli ultimi mesi la principale strategia di controllo e gestione delle parti cittadine ritenute \"difficili\".\r\n\r\nDa misure di prevenzione attuate per difendere i capi di stato durante i grandi summit come il G8, sono poi state utilizzate per difendere le zone di interesse strategico nazionale e negli anni hanno fatto capolino nei quartieri. 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Lomax affermò che la musica popolare italiana era \"la meno contaminata, la più vigorosa e la più varia di tutta l'europa occidentale\".\r\n\r\nVerso la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60, una serie di intellettuali comunisti creano diversi \"canzonieri\", dei gruppi che presentano un repertorio tra la musica popolare di protesta e i canti di lotta socialisti (onestamente ad ascoltarli oggi, niente di più noioso).\r\n\r\nNegli anni '70 giovani musicisti riscoprono i documenti sonori di Carpitella e Lomax, prendono tutta la tensione primordiale di quelle musiche e in un certo senso la innestano nella canzone di protesta degli ormai vecchi \"canzonieri\". Alcuni si spingono oltre, in una fusione selvaggia con le nuove musiche psichedeliche e il free jazz più molesto, altri rimangono più rigorosi nelle loro interpretazioni. In ogni caso, che si tratti di una ballata intima e disperata o una delirante cavalcata dove si incontrano tammurriata, free jazz e psichedelia, il risultato è sempre una musica emotivamente furiosa e dirompente.\r\n\r\nIl mix si chiude con una ballata di Gualtiero Bertelli, uno spaccato emotivo su una famiglia condannata all'ansia di vivere, un ansia causata dai soliti nemici...chiesa, lavoro, padroni di ogni sorta, famiglia patriarcale. Nemici che oggi, dopo mezzo secolo, ci si sente quasi in imbarazzo a nominare ancora con gli stessi nomi, tanto è rimasta costante e attuale la loro pressione inibitoria verso la libertà\r\n\r\nquesta è la traduzione dal dialetto veneto della ballata di Gualtiero Bertelli :\r\n\r\nNina, ti ricordi\r\nquanto ci abbiamo messo\r\nad andare su 'sto pezzo di letto\r\ninsieme a fare all'amore\r\n\r\nSei anni a fare i morosi,\r\na tirarla lira su lira,\r\ne io che ero stanco\r\nma non ti volevo toccare\r\n\r\nTua madre che brontolava,\r\nquand'è che ci sposiamo\r\ne il prete che raccomandava\r\nche non dovevamo peccare\r\n\r\nE dopo ci siamo sposati\r\nche quasi non ci credevamo\r\nti giuro che mi sembrava\r\npersino che fosse un peccato\r\n\r\nAdesso aspetti un figlio\r\ne oggi la vita è dura,\r\na volte mi prende paura\r\ndi aver dopo tanto sbagliato\r\n\r\nAmarsi non è, no, un peccato\r\nma oggi è un lusso di pochi\r\ne intanto tu Nina aspetti un figlio\r\ne io sono disoccupato.\r\n\r\n\r\n\r\nbrani extra\r\nHeroin in Tahiti - Casilina Tapes 2010-2017 LP (Boring Machines, 2018)\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nAlvin Curran - canti e vedute del giardino magnetico (1975) /Fiori Chiari, Fiori Oscuri (1976)\r\n\r\n\r\nMichèle Bokanowski - La Plage (1992)\r\nhttps://invisibilia.bandcamp.com/music\r\n \r\n\r\n\r\ndownload","14 Maggio 2021","2021-10-22 11:29:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/NCCP-front-e1620980530685-200x110.jpg","Quel che resta della notte - 09/05/2021 \"Noi Chiamammo Libertà\"",1620987760,[277,278],"http://radioblackout.org/tag/quel-che-resta-della-notte/","http://radioblackout.org/tag/radioblackout/",[280,281],"quel che resta della notte","radioblackout",{"post_content":283},{"matched_tokens":284,"snippet":285,"value":286},[256],"Sei anni a fare i \u003Cmark>morosi\u003C/mark>,\r\na tirarla lira su lira,\r","A mix by Andrea Penso\r\n\"Noi Chiamammo Libertà\"\r\nnuova compagnia canto popolare - jesce sole\r\nantonio infantino e i tarantolati - mattone su mattone\r\ntoni esposito rosso napoletano - rosso napoletano\r\nnuova compagnia canto popolare - sia maledetta ll'acqua\r\nmusicanova - ballo cantato per mandoloncello, violino e percussioni\r\nmusicanova - montanara\r\ngruppo operaio 'e zezi di pomigliano d'arco - tammurriata dell'alfasud\r\nantonio infantino e i tarantolati - Iatrana\r\ncanzoniere del lazio - nu gatto come nu lione\r\ngianni nebbiosi - ti ricordi nina\r\ngualtiero bertelli - nina\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/qcrdn-Noi-Chiamammo-Libertà.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nNel 1954 Alan Lomax arriva in italia. Lomax era un musicologo già relativamente conosciuto negli Stati Uniti per aver raccolto \"sul campo\" registrazioni fondamentali, specialmente del primo blues americano.\r\nIn Italia Lomax e l'etnomusicologo Diego Carpitella girano per mesi in lungo e in largo, registrando su nastro magnetico la musica tradizionale della penisola, una musica a quel tempo ancora viva, reale. Lomax affermò che la musica popolare italiana era \"la meno contaminata, la più vigorosa e la più varia di tutta l'europa occidentale\".\r\n\r\nVerso la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60, una serie di intellettuali comunisti creano diversi \"canzonieri\", dei gruppi che presentano un repertorio tra la musica popolare di protesta e i canti di lotta socialisti (onestamente ad ascoltarli oggi, niente di più noioso).\r\n\r\nNegli anni '70 giovani musicisti riscoprono i documenti sonori di Carpitella e Lomax, prendono tutta la tensione primordiale di quelle musiche e in un certo senso la innestano nella canzone di protesta degli ormai vecchi \"canzonieri\". Alcuni si spingono oltre, in una fusione selvaggia con le nuove musiche psichedeliche e il free jazz più molesto, altri rimangono più rigorosi nelle loro interpretazioni. In ogni caso, che si tratti di una ballata intima e disperata o una delirante cavalcata dove si incontrano tammurriata, free jazz e psichedelia, il risultato è sempre una musica emotivamente furiosa e dirompente.\r\n\r\nIl mix si chiude con una ballata di Gualtiero Bertelli, uno spaccato emotivo su una famiglia condannata all'ansia di vivere, un ansia causata dai soliti nemici...chiesa, lavoro, padroni di ogni sorta, famiglia patriarcale. Nemici che oggi, dopo mezzo secolo, ci si sente quasi in imbarazzo a nominare ancora con gli stessi nomi, tanto è rimasta costante e attuale la loro pressione inibitoria verso la libertà\r\n\r\nquesta è la traduzione dal dialetto veneto della ballata di Gualtiero Bertelli :\r\n\r\nNina, ti ricordi\r\nquanto ci abbiamo messo\r\nad andare su 'sto pezzo di letto\r\ninsieme a fare all'amore\r\n\r\nSei anni a fare i \u003Cmark>morosi\u003C/mark>,\r\na tirarla lira su lira,\r\ne io che ero stanco\r\nma non ti volevo toccare\r\n\r\nTua madre che brontolava,\r\nquand'è che ci sposiamo\r\ne il prete che raccomandava\r\nche non dovevamo peccare\r\n\r\nE dopo ci siamo sposati\r\nche quasi non ci credevamo\r\nti giuro che mi sembrava\r\npersino che fosse un peccato\r\n\r\nAdesso aspetti un figlio\r\ne oggi la vita è dura,\r\na volte mi prende paura\r\ndi aver dopo tanto sbagliato\r\n\r\nAmarsi non è, no, un peccato\r\nma oggi è un lusso di pochi\r\ne intanto tu Nina aspetti un figlio\r\ne io sono disoccupato.\r\n\r\n\r\n\r\nbrani extra\r\nHeroin in Tahiti - Casilina Tapes 2010-2017 LP (Boring Machines, 2018)\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nAlvin Curran - canti e vedute del giardino magnetico (1975) /Fiori Chiari, Fiori Oscuri (1976)\r\n\r\n\r\nMichèle Bokanowski - La Plage (1992)\r\nhttps://invisibilia.bandcamp.com/music\r\n \r\n\r\n\r\ndownload",[288],{"field":90,"matched_tokens":289,"snippet":285,"value":286},[256],{"best_field_score":179,"best_field_weight":207,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":39,"score":208,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":96},{"document":292,"highlight":313,"highlights":318,"text_match":177,"text_match_info":321},{"comment_count":39,"id":293,"is_sticky":39,"permalink":294,"podcastfilter":295,"post_author":42,"post_content":296,"post_date":297,"post_excerpt":298,"post_id":293,"post_modified":299,"post_thumbnail":300,"post_title":301,"post_type":164,"sort_by_date":302,"tag_links":303,"tags":309},"6672","http://radioblackout.org/podcast/rivolta-sociale-in-grecia/",[107],"In Grecia continuano le iniziative di lotta contro le misure del governo Papademos, approvate dal parlamento il 12 febbraio, mentre ad Atene e in numerose altre città greche scoppiava la rivolta popolare. Nella capitale gli scontri sono andati avanti per ore, mentre la popolazione in lotta applaudiva gli anarchici che rispondevano con forza agli attacchi della polizia. In quella giornata ci sono stati oltre cento arresti con accuse molto gravi come resistenza, attacco incendiario, lesioni.\r\nMolto intenso è anche il dibattito sulle prospettive per l’immediato futuro, poiché in tanti sta crescendo la consapevolezza della necessità di un esodo conflittuale dall’istituito. I primi segni ci sono: dal rifiuto dei lavoratori dell’azienda elettrica a staccare la luce ai morosi, all’autogestione di un ospedale a Kirkis.\r\n\r\nAscolta l'intervista rilasciata a radio Blackout da un compagno greco, Georgios: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/2012-02-19-grecia-Georgios.mp3|titles=2012 02 19 grecia Georgios]\r\n\r\nscarica il file\r\n\r\nAscolta l'intervista della scorsa settimana a Massimo Varengo sulla situazione politica e sociale in Grecia\r\n\r\nDi seguito un documento sulla giornata del 12 febbraio del gruppo comunista libertario di Atene, di cui Georgios fa parte:\r\nSiamo stati “misurati” ancora una volta... e le nuove misure di austerità sono ormai un fatto.\r\nIeri sera (domenica 12 febbraio, NdR), un ex presidente del parlamento, ha elencato tutti i mali che avrebbero colpito il popolo greco se non fosse stata approvata la nuova legge: fame, miseria e freddo. Secondo lui non ci saranno i soldi per importare cibo e petrolio, guerra (con la Turchia), “flagellum dei”.\r\nUn giornalista ha scritto che l'unica cosa che non hanno annunciato è l'alba dei morti viventi.\r\nUn’altra cosa che non hanno annunciato sono le botte ed i lacrimogeni, perche quelli ci sarebbero stati comunque, approvata o no la legge.\r\nSolo che, stavolta, la gente ha reagito.\r\nE per la prima volta, il bilancio dei feriti, almeno quello “ufficiale” e quasi alla pari.\r\nMerito anche della polizia; nella manifestazione di ieri sera c’era tantissima gente per strada (forse più di 250.000 persone) e la polizia ha cercato prestissimo di evacuare piazza Syntagma con il risultato di “imbottigliare” la gente nel centro di Atene gomito a gomito e quindi forzarla a reagire dato che non poteva ritirarsi, cosa che ha creato scontri in più di 20 fronti contemporaneamente.\r\nOrmai qua la gente è abituata agli scontri con la polizia durante le manifestazioni: la reazione è stata molto tenace. Anche la tecnica degli scontri sta facendo grandi passi avanti: In un caso 5 moto della polizia che caricavano i manifestanti sono andate contro una corda tirata tra due pali a mo’ di trappola. Naturalmente i motociclisti sono caduti, e le hanno prese di santa ragione.\r\nNaturalmente, grazie ai mass media (che nulla dicevano delle cariche della polizia e della gente, ma che ripetevano continuamente un delirio sulla povera Atene distrutta dai vandali), oggi di nuovo si sentono cori di vari idioti “indignati” per via delle 50 banche bruciate (stronzate del tipo “chissà quanta povera gente che lavorava in quei negozi - nessuno parla di banche - ha perso il lavoro”, senza pero dire che con le nuove misure di austerità il lavoro lo perderà comunque tantissima gente).\r\nMa la realtà, trova la sua strada spontaneamente, si sa: nel mezzo del dilemma “memorandum” o “non memorandum”, “prestito” o “fallimento”, nascono da sole le vere alternative. I problemi veri, quelli della gente, e non i falsi ideologici dei politici che secondo l'orientamento politico vorrebbero fare della Grecia un paradiso speculativo oppure una Cuba del mediterraneo, costringono la gente ad organizzare la sua vita in un altro modo.\r\n\r\nPer la prima volta nella storia della Grecia moderna, l'autogestione non è una novità. Nessuno si stupisce ormai di niente:\r\n“- L΄emittente radio della chiesa ortodossa per poco non veniva occupata…\r\n- Sai che novità... l'emittente televisiva ALTER è occupata e autogestita dai lavoratori. L'ospedale di Kilkis è occupato e sotto il diretto controllo dei lavoratori., nessuno sa quante aziende si trovano in sciopero oppure sono state occupate.”\r\nDal sito dei comunisti libertari di Atene\r\n\r\n ","21 Febbraio 2012","In Grecia continuano le iniziative di lotta contro le misure del governo Papademos, approvate dal parlamento il 12 febbraio, mentre ad Atene e in numerose altre città greche scoppiava la rivolta popolare. Nella capitale gli scontri sono andati avanti per ore, mentre la popolazione in lotta applaudiva gli anarchici che rispondevano con forza agli attacchi della polizia. In quella giornata ci sono stati oltre cento arresti con accuse molto gravi come resistenza, attacco incendiario, lesioni.\r\nMolto intenso è anche il dibattito sulle prospettive per l’immediato futuro, poiché in tanti sta crescendo la consapevolezza della necessità di un esodo conflittuale dall’istituito. I primi segni ci sono: dal rifiuto dei lavoratori dell’azienda elettrica a staccare la luce ai morosi, all’autogestione di un ospedale a Kirkis.\r\nNe abbiamo parlato con un compagno greco, Georgios\r\n","2018-10-17 23:00:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/Grecia1-200x110.jpg","Rivolta sociale in Grecia",1329845317,[304,305,306,307,308],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/autogestione/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/rivolta-sociale/",[310,311,137,312,141],"anarchici","arresti","grecia",{"post_content":314},{"matched_tokens":315,"snippet":316,"value":317},[256],"a staccare la luce ai \u003Cmark>morosi\u003C/mark>, all’autogestione di un ospedale a","In Grecia continuano le iniziative di lotta contro le misure del governo Papademos, approvate dal parlamento il 12 febbraio, mentre ad Atene e in numerose altre città greche scoppiava la rivolta popolare. Nella capitale gli scontri sono andati avanti per ore, mentre la popolazione in lotta applaudiva gli anarchici che rispondevano con forza agli attacchi della polizia. In quella giornata ci sono stati oltre cento arresti con accuse molto gravi come resistenza, attacco incendiario, lesioni.\r\nMolto intenso è anche il dibattito sulle prospettive per l’immediato futuro, poiché in tanti sta crescendo la consapevolezza della necessità di un esodo conflittuale dall’istituito. 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Secondo lui non ci saranno i soldi per importare cibo e petrolio, guerra (con la Turchia), “flagellum dei”.\r\nUn giornalista ha scritto che l'unica cosa che non hanno annunciato è l'alba dei morti viventi.\r\nUn’altra cosa che non hanno annunciato sono le botte ed i lacrimogeni, perche quelli ci sarebbero stati comunque, approvata o no la legge.\r\nSolo che, stavolta, la gente ha reagito.\r\nE per la prima volta, il bilancio dei feriti, almeno quello “ufficiale” e quasi alla pari.\r\nMerito anche della polizia; nella manifestazione di ieri sera c’era tantissima gente per strada (forse più di 250.000 persone) e la polizia ha cercato prestissimo di evacuare piazza Syntagma con il risultato di “imbottigliare” la gente nel centro di Atene gomito a gomito e quindi forzarla a reagire dato che non poteva ritirarsi, cosa che ha creato scontri in più di 20 fronti contemporaneamente.\r\nOrmai qua la gente è abituata agli scontri con la polizia durante le manifestazioni: la reazione è stata molto tenace. Anche la tecnica degli scontri sta facendo grandi passi avanti: In un caso 5 moto della polizia che caricavano i manifestanti sono andate contro una corda tirata tra due pali a mo’ di trappola. Naturalmente i motociclisti sono caduti, e le hanno prese di santa ragione.\r\nNaturalmente, grazie ai mass media (che nulla dicevano delle cariche della polizia e della gente, ma che ripetevano continuamente un delirio sulla povera Atene distrutta dai vandali), oggi di nuovo si sentono cori di vari idioti “indignati” per via delle 50 banche bruciate (stronzate del tipo “chissà quanta povera gente che lavorava in quei negozi - nessuno parla di banche - ha perso il lavoro”, senza pero dire che con le nuove misure di austerità il lavoro lo perderà comunque tantissima gente).\r\nMa la realtà, trova la sua strada spontaneamente, si sa: nel mezzo del dilemma “memorandum” o “non memorandum”, “prestito” o “fallimento”, nascono da sole le vere alternative. I problemi veri, quelli della gente, e non i falsi ideologici dei politici che secondo l'orientamento politico vorrebbero fare della Grecia un paradiso speculativo oppure una Cuba del mediterraneo, costringono la gente ad organizzare la sua vita in un altro modo.\r\n\r\nPer la prima volta nella storia della Grecia moderna, l'autogestione non è una novità. Nessuno si stupisce ormai di niente:\r\n“- L΄emittente radio della chiesa ortodossa per poco non veniva occupata…\r\n- Sai che novità... l'emittente televisiva ALTER è occupata e autogestita dai lavoratori. 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