","Una scuola materna in Comune, per la libertà di scelta vaccinale","post",1526301029,[],[],{"post_content":53},{"matched_tokens":54,"snippet":56,"value":57},[55],"supinamente","famiglie che non hanno adempiuto \u003Cmark>supinamente\u003C/mark> all'obbligo vaccinale e perciò hanno","Domani 15 maggio dalle 10 sotto il Comune di Torino i genitori Liberi Di Scegliere organizzano una scuola fai-da-te per i bambini delle famiglie che non hanno adempiuto \u003Cmark>supinamente\u003C/mark> all'obbligo vaccinale e perciò hanno ricevuto delle lettere di ammonimento dal Comune.\r\n\r\nAscolta la presentazione dell'iniziativa e le ragioni della libera scelta (che non vuol dire necessariamente \"no vax\"), con Silvia ai nostri microfoni:\r\n\r\nUnknown",[59],{"field":60,"matched_tokens":61,"snippet":56,"value":57},"post_content",[55],578730020285972600,{"best_field_score":64,"best_field_weight":65,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":37,"score":66,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":29},"1108041007104",14,"578730020285972593",{"document":68,"highlight":86,"highlights":91,"text_match":62,"text_match_info":94},{"cat_link":69,"category":70,"comment_count":37,"id":71,"is_sticky":37,"permalink":72,"post_author":40,"post_content":73,"post_date":74,"post_excerpt":43,"post_id":71,"post_modified":75,"post_thumbnail":76,"post_thumbnail_html":77,"post_title":78,"post_type":48,"sort_by_date":79,"tag_links":80,"tags":85},[34],[36],"26100","http://radioblackout.org/2014/11/terni-lotta-o-capitolazione/"," \r\n\r\nIl pessimo esito dell'incontro di ieri a Roma tra sindacato (Fiom) e azienda (Ast) presso il ministero dello Sviluppo Economico non ha trovato nel centro industriale umbro, caratterizzato da una cultura operaia che ha resistito alle ristrutturazioni di questi anni, la passività su cui il padronato si è comodamente adagiato negli ultimi anni.\r\n\r\nÈ così accaduto che eri sera, alcune tra le persone che si erano concentrate in viale Brin per conoscere l'esito dell'incontro ministeriale abbiano dato fuoco al portone di ingresso della Ilserv, ditta esterna coinvolta in una vertenza che tocca anche la Ast.\r\n\r\nLa giornata è poi continuata con un'altra decisa azione di lotta, espressione di una forza lavoro che non vuole accettare supinamente un destino già deciso altrove ed è quindi stata occupata l'autostrada. La decisione di invadere il casello di Orte ha fatto seguito all'assemblea dei lavoratori tenutasi dopo il diffondersi della notizia dell'inconcludente confronto tra vertici dell'Ast e le parti sociali.\r\n\r\nIl blocco ha causato code e rallentamenti per oltre 4 ore e per più di 9 chilometri ed è stato in seguito rimosso solo dopo la conferma di un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per domani. Se c'è una cosa che i lavoratori di Terni hanno dimostrato al resto del paese è che senza una disponibilità alla lotta, non si ottiene niente, perché l'attuale classe dirigente è pronta a rottamare tutto, a meno di vendere cara la pelle...\r\n\r\nIn mattinata, prima che i lavoratori prendessero la saggia decisione di occupare l'autostrada, abbiamo fatto una chiacchiuerata con Oreste Scalzone che si trova in queste settimane proprio a Terni, città in cui è nato\r\n\r\noreste_terni\r\n\r\n ","13 Novembre 2014","2014-11-14 16:10:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/160458602-d6cf1255-29e4-4da5-bd59-80f008b10047-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/160458602-d6cf1255-29e4-4da5-bd59-80f008b10047-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/160458602-d6cf1255-29e4-4da5-bd59-80f008b10047-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/160458602-d6cf1255-29e4-4da5-bd59-80f008b10047.jpg 560w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Terni: lotta o capitolazione",1415838727,[81,82,83,84],"http://radioblackout.org/tag/ast/","http://radioblackout.org/tag/operai/","http://radioblackout.org/tag/terni/","http://radioblackout.org/tag/thyssen/",[12,16,14,18],{"post_content":87},{"matched_tokens":88,"snippet":89,"value":90},[55],"lavoro che non vuole accettare \u003Cmark>supinamente\u003C/mark> un destino già deciso altrove"," \r\n\r\nIl pessimo esito dell'incontro di ieri a Roma tra sindacato (Fiom) e azienda (Ast) presso il ministero dello Sviluppo Economico non ha trovato nel centro industriale umbro, caratterizzato da una cultura operaia che ha resistito alle ristrutturazioni di questi anni, la passività su cui il padronato si è comodamente adagiato negli ultimi anni.\r\n\r\nÈ così accaduto che eri sera, alcune tra le persone che si erano concentrate in viale Brin per conoscere l'esito dell'incontro ministeriale abbiano dato fuoco al portone di ingresso della Ilserv, ditta esterna coinvolta in una vertenza che tocca anche la Ast.\r\n\r\nLa giornata è poi continuata con un'altra decisa azione di lotta, espressione di una forza lavoro che non vuole accettare \u003Cmark>supinamente\u003C/mark> un destino già deciso altrove ed è quindi stata occupata l'autostrada. 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Il governo teme che un forte movimento di lotta per la casa, un estendersi delle lotte nei settori della logistica e della grande distribuzione, una saldatura con le lotte ambientali e contro la predazione delle risorse possano fornire la scintilla per un’esplosione sociale dagli esiti difficilmente prevedibili.\r\nLa vittoria netta del partito democratico alle elezioni europee e la secca affermazione di Chiamparino alla guida della Regione Piemonte hanno dato al governo la forza di pigiare sul pedale dell'azione disciplinare contro i movimenti.\r\n\r\nIn questi anni abbiamo assistito al progressivo incrudirsi della repressione, senza neppure la necessità di fare leggi speciali: è stato sufficiente usare in modo speciale quelle che ci sono.\r\nChi disapprova le scelte del governo, delle istituzioni locali, delle organizzazioni padronali e dei sindacati di Stato rischia sempre più di incappare nelle maglie della magistratura, perché le tutele formali e materiali che davano qualche spazio al dire e al fare, sono state poco a poco annullate.\r\nReati da tempi di guerra come \"devastazione e saccheggio\", l'utilizzo di fattispecie come \"associazione sovversiva\", \"violenza privata\", “associazione a delinquere”, \"resistenza a pubblico ufficiale\", \"vilipendio\" della sacralità delle istituzioni sono le leve potenti utilizzate per colpire chi agisce per costruire relazioni all'insegna della partecipazione, dell'eguaglianza, della libertà.\r\nNon si contano più le operazioni della magistratura nei confronti dell’opposizione politica e sociale. Hanno tentato più volte, ma con scarso successo i reati associativi, per loro natura intrinsecamente politici. Le varie forme della famigerata famiglia 170, sono costruite per colpire chi si raggruppa per sovvertire l’ordine vigente, ma sfuggono ad una definizione chiara, e difficilmente sono applicabili e chi non si costituisce formalmente in associazione sovversiva o armata.\r\nHanno giocato la carta dell’associazione a delinquere applicata alle proteste sociali, ma non hanno portato a casa il risultato né a Torino né a Bologna.\r\nA Torino – da sempre laboratorio di repressione – hanno messo in campo processi contro decine di attivisti antirazzisti, nonostante la caduta del reato associativo.\r\nQuesto modello che ha portato all’apertura di due mega processi agli antirazzisti, in cui, senza alcun collante formale, hanno messo insieme tanti e diversi momenti di lotta, è il modello adottato da due PM, che non per caso, sono gli stessi di questa nuova inchiesta.\r\nMaggior successo hanno avuto le operazioni costruite intorno a reati come devastazione e saccheggio, fallite a Torino ma riuscite a Genova e Milano, dove semplici danneggiamenti si sono trasformati in un reato da tempi di guerra con condanne sino a 15 anni di reclusione.\r\nLa crudezza di queste operazioni giudiziarie ci da la chiara misura della democrazia nel suo funzionamento reale, un sistema che non ammette opposizione al di là della mera testimonianza al di là del mugugno al bar.\r\n\r\nSabato 14 si svolgerà un corteo di solidarietà a Torino.\r\nDi seguito alcuni stralci dall’appello per la giornata.\r\n“Quella che viene colpita in questa inchiesta è la lotta per la casa. Una lotta che si sta affermando in tutta Italia e che si esprime attraverso contestazioni, picchetti e occupazioni. (…) L'intento della procura torinese è quello di intimidire proprio coloro che non sono disposti ad accettare supinamente di essere cacciati dalla propria casa e si ostinano a resistere (…). In un periodo storico come questo, dove chi governa, il PD, non lascia margini di contrattazione, l'opposizione concreta e diretta è l'unico mezzo a disposizione di chi lotta.\r\n(…) oggi con questi arresti si vuole intimidire chiunque intenda bloccare le decisioni prese dall'alto. Non solo chi lotta contro gli sfratti ma anche chi con il picchetto interrompe i lavori di un cantiere, di un mercato generale o la circolazione nelle strade di una città.”\r\n\r\nL’appuntamento è sabato 14 maggio alle 15 in piazza Crispi\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gabrio, uno degli attivisti ai domiciliari dal 3 giugno.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ninchiesta_sfratti","11 Giugno 2014","2014-06-16 11:33:37","Arresti del 3 giugno. 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