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Gli attivisti fanno parte di due gruppi, Collettivo Rotte Balcaniche e No Name Kitchen, che da oltre un anno sostengono le persone in fuga con cibo, vestiti e prodotti per l'igiene .\r\n\r\nIl 14 ottobre, 5 attivisti hanno chiamato il 112 per richiedere assistenza medica per 17 persone provenienti dalla Siria, tra cui un bambino di 7 mesi e 12 minori, che si trovavano nella foresta da 3 giorni senza cibo, acqua e riparo. La polizia di frontiera è arrivata con il volto coperto da passamontagna e con i cani nel bagagliaio del veicolo. Immediatamente l'atteggiamento della polizia è stato aggressivo e razzista, mentre le persone erano terrorizzate di essere picchiate, morse dai cani e respinte in Turchia, come già accaduto loro in 4 precedenti respingimenti. Gli attivisti sono stati arrestati, ammanettati e portati alla stazione di polizia di frontiera di Elhovo insieme ai 17 siriani. Nessuno di loro ha ricevuto cure mediche.\r\n\r\nIl 20 ottobre, 3 attivisti, insieme a una giornalista e due registi, hanno chiamato il 112 per richiedere assistenza medica per 8 persone, siriani, egiziani e afghani, di cui 7 minori. Camminavano da tre giorni e avevano passato la notte nel bosco con 2 gradi centigradi,senza acqua e cibo. Quando la polizia è arrivata, ha preso i telefoni di tutte e 8 le persone affermando che erano in stato di arresto, senza fornire alcuna spiegazione. La polizia ha poi iniziato a essere aggressiva nei confronti degli attivisti, spingendo e schiaffeggiando uno di loro solo perché teneva il telefono in mano. Ha impedito che la giornalista potesse svolgere il suo lavoro, costringendola a mettere via la camera. Due attivisti sono stati spinti a terra, ammanettati e portati alla stazione di polizia di frontiera di Malko Tarnovo insieme al gruppo. Gli attivisti sono stati trattenuti per 24 ore con la falsa e pretestuosa accusa di resistenza a pubblico ufficiale.\r\n\r\nL'obiettivo di questi brutali arresti è quello di scoraggiare l'assistenza medica alle persone in movimento e di impedire il monitoraggio dei respingimenti in Turchia. Essi costituiscono una piccola parte della crescente repressione subita dagli attivisti e della sistematica violenza e disumanizzazione subita dalle persone in movimento. Tali pratiche illegali sono attuate dalle autorità bulgare su istruzione dell'Unione Europea, che finanzia sempre più il controllo violento e razzista delle frontiere\r\n\r\nAscoltiamo il contributo di Giovanni del Collettivo Rotte Balcaniche.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/info-rotta-balcanica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","28 Ottobre 2024","Rotta balcanica e respingimenti. 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A sette anni dall’uscita de “L’insurrezione che viene” e dopo l’esplosione in Francia del caso Tarnac, di cui ci siamo occupati nella precedente trasmissione, il Comitato invisibile è tornato con un nuovo testo, un documento politico, filosofico e quasi poetico, dal semplice titolo “À nos amis”, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice La fabrique alla fine di ottobre del 2014.\r\n\r\n“[…] Non c’è una «crisi» da cui bisognerebbe uscire. C’è una guerra che bisogna vincere. Una intelligenza condivisa della situazione non può nascere da un solo testo, ma da un dibattito internazionale. Ma perché un dibattito abbia luogo bisogna cominciare a mettere in circolo dei documenti. Eccone uno, quindi. Abbiamo sottoposto la tradizione e le posizioni rivoluzionarie al banco di prova della congiuntura storica e abbiamo provato a tranciare i mille fili ideali che tengono legato al suolo il Gulliver della rivoluzione. Abbiamo cercato a tastoni quali passaggi, quali gesti e quali pensieri potrebbero permettere di tirarci fuori dall’impasse del presente. Non c’è movimento rivoluzionario senza un linguaggio capace di esprimere allo stesso tempo la nostra condizione e il possibile che la incrina. Quanto segue è un contributo alla sua elaborazione. A tale scopo questo testo appare in otto lingue e in quattro continenti. Se siamo dappertutto, se siamo legioni, dobbiamo organizzarci mondialmente.”\r\n\r\nofficina letteraria 10","8 Marzo 2019","2019-03-09 00:54:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/pag-2-duka-200x110.jpg","Officina letteraria-8/3/19-Ai nostri amici-Comitato invisibile","podcast",1552081212,[149,150,151],"http://radioblackout.org/tag/ai-nostri-amici/","http://radioblackout.org/tag/comitato-invisibile/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[129,127,125],{"post_content":154},{"matched_tokens":155,"snippet":156,"value":157},[14],"l’esplosione in Francia del caso \u003Cmark>Tarn\u003C/mark>ac, di cui ci siamo occupati","Continua il viaggio esplorativo degli scritti del Comitato invisibile; oggi ne discutiamo con Adriano della redazione informativa di Radio Blackout. 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Il processo, che si svolse nel 2018 e che portò all'assoluzione di tutt*, vide i compagn* protagonisti per il loro porsi al di fuori del gioco delle parti. Andiamo infine a leggere insieme alcuni dei passaggi tratti dal libro \"reo\" L'insurrezione che viene, del Comitato Invisibile.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\nofficina letteraria 9","22 Febbraio 2019","2019-02-22 16:49:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/tarnac-200x110.jpeg","Officina letteraria-22/2/19-L'insurrezione che viene",1550853852,[150,174,151],"http://radioblackout.org/tag/linsurrezione-che-viene/",[127,131,125],{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[14],"dedicata al racconto del caso \u003Cmark>Tarn\u003C/mark>ac, Francia 2008/2018, ed al libro","Trasmissione dedicata al racconto del caso \u003Cmark>Tarn\u003C/mark>ac, Francia 2008/2018, ed al libro identificato come elemento scatenante quell'attacco repressivo che portò all'arresto in Francia con l'accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, istigazione a delinquere, ed altro, una ventina di compagni; gli arresti furono seguiti da un importante e determinante movimento di solidarietà, che consentì di decostruire la narrazione massmediatica. 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