","Onde Indopacifiche 08","post",1613235769,[59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73],"http://radioblackout.org/tag/biden/","http://radioblackout.org/tag/bytech/","http://radioblackout.org/tag/cluhouse/","http://radioblackout.org/tag/delhi/","http://radioblackout.org/tag/dharna/","http://radioblackout.org/tag/koo/","http://radioblackout.org/tag/modi/","http://radioblackout.org/tag/myanmar/","http://radioblackout.org/tag/naypyidaw/","http://radioblackout.org/tag/oms/","http://radioblackout.org/tag/tatmadaw/","http://radioblackout.org/tag/tencent/","http://radioblackout.org/tag/thailandia/","http://radioblackout.org/tag/xi-jinping/","http://radioblackout.org/tag/yangon/",[75,23,29,17,19,15,76,77,31,78,27,25,33,79,21],"biden","Modi","myanmar","oms","Xi Jinping",{"post_content":81,"tags":85},{"matched_tokens":82,"snippet":83,"value":84},[25],"per la vicenda dei social (\u003Cmark>Tencent\u003C/mark>, uno pseudo-twitter si era rifiutato","https://youtu.be/NYe_xO_F5Pk?t=3\r\n\r\nIl Tè al latte è il tema da cui prende le mosse la nutrita puntata dell'11 gennaio 2021 di Onde IndoPacifiche su Radio Blackout. Tè al latte è un'espressione che raggruppa i movimenti asiatici dove quella bevanda è caratteristica: Thailandia, Myanmar e anche Hong Kong. Il popolo birmano è ben diverso da quello della Rivoluzione zafferano, si tengono in contatto con la rete che allora non esisteva (e i generali stanno costruendo great firewalls con tecnici cinesi per richiudere nuovamente), dopo il cacerolazo della scorsa settimana, ora volano proiettili, muoiono ragazze, spruzzano gli idranti, ma si contano anche dei poliziotti che passano tra i dimostranti. E sono sempre le tre dita alzate a unire le proteste; significano nazione, religione, popolo: non proprio rivendicazioni rivoluzionarie. Infatti l'Occidente dovrebbe cercare di capire lo spirito nazionalista e tradizionale delle istanze e gli interessi anche personali di Tatmadaw che si contrappongono per ricalibrare l'esperimento ibrido democratico. E contemporaneamente va considerato pure quanto è conveniente la manodopera birmana per il vicino tailandese, dove riprende vigore il movimento a sostegno dei vicini birmani. Il problema è vedere chi manterrà gli investimenti in questi paesi; cominciano a serpeggiare voci di irritazione di Pechino, che considera deleterio per gli affari (che avrebbe potuto fare anche con Aung San Suu Kiy) tutto il polverone suscitato dal golpe.\r\n\r\nIl nazionalismo è la categoria che ci consente di passare all'India, lì il sovranismo hindu è alla base delle tensioni anche del mondo contadino, da dove ci è arrivato un contributo di alcuni compagni solidali con la lotta dei contadini (e due brani musicali di quella lotta) che ci hanno spiegato i molti aspetti per cui si sta tuttora assediando Delhi, i punti contrastati della riforma di Modi e anche in quale contesto si viene a innestare, oltre alla storia degli attacchi al sistema del \"mandi\", che consente ai piccoli contadini di sopravvivere. Questo va a completamento dell'articolo inviatoci da Chitra (https://ogzero.org/occhi-sull-india-agricoltori-uniti-contro-le-riforme-agricole/), che si aggiunge alla bella analisi svolta da Marina Forti (https://ogzero.org/assedio-a-delhi/). Oltre alla lunga parentesi sulla rivolta contadina, l'India è al centro di questa puntata anche per la vicenda dei social (\u003Cmark>Tencent\u003C/mark>, uno pseudo-twitter si era rifiutato di bloccare 12000 account) che il governo vorrebbe imbrigliare e allora l'establishment promuove il social Koo, autarchico.\r\n\r\nE questo ci porta in Cina attraverso Clubhouse, social esclusivo a cui si accede per invito, chiuso dopo poche settimane. Ma l'aspetto interessante è che attraverso quel social esclusivamente vocale ci si è accorti che quando riescono i cinesi parlano di politica, di uiguri (come dicevamo la scorsa settimana: \"Uiguri. Merce di scambio tra vaccini, petrolio e oppositori estradati\". ). Sempre in materia tech: ByteTech (compagnia proprietaria di Tik-Tok) che ha denunciato \u003Cmark>Tencent\u003C/mark> (WeChat) riguardo la proprietà dei dati.\r\n\r\nDa ultimo registriamo la chiamata tra Biden-Xi, che dimostra quanto sia importante l'IndoPacifico rispetto al Medio Oriente (infatti Biden non ha ancora chiamato Netanyahu (che se l'è presa per questo), commentando l'appiattimento dell'Oms sulla tesi cinese relativa alla diffusione del SarsCov2.\r\n\r\nin questa mezz’oretta di chiacchierata sulle onde dell’Indopacifico troverete tutto questo e anche altro con Sabrina Moles (“China Files”)\r\n\r\n\"08 \"Tè al latte\" sono definite le proteste del Sudest, ma si consuma anche nel dharna di Delhi\".",[86,88,90,92,94,96,98,100,102,104,106,108,111,113,115],{"matched_tokens":87,"snippet":75},[],{"matched_tokens":89,"snippet":23},[],{"matched_tokens":91,"snippet":29},[],{"matched_tokens":93,"snippet":17},[],{"matched_tokens":95,"snippet":19},[],{"matched_tokens":97,"snippet":15},[],{"matched_tokens":99,"snippet":76},[],{"matched_tokens":101,"snippet":77},[],{"matched_tokens":103,"snippet":31},[],{"matched_tokens":105,"snippet":78},[],{"matched_tokens":107,"snippet":27},[],{"matched_tokens":109,"snippet":110},[25],"\u003Cmark>Tencent\u003C/mark>",{"matched_tokens":112,"snippet":33},[],{"matched_tokens":114,"snippet":79},[],{"matched_tokens":116,"snippet":21},[],[118,124],{"field":34,"indices":119,"matched_tokens":121,"snippets":123},[120],11,[122],[25],[110],{"field":125,"matched_tokens":126,"snippet":83,"value":84},"post_content",[25],578730123365712000,{"best_field_score":129,"best_field_weight":130,"fields_matched":131,"num_tokens_dropped":45,"score":132,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",6645,{"collection_name":56,"first_q":25,"per_page":135,"q":25},6,{"facet_counts":137,"found":131,"hits":170,"out_of":262,"page":14,"request_params":263,"search_cutoff":35,"search_time_ms":264},[138,146],{"counts":139,"field_name":144,"sampled":35,"stats":145},[140,142],{"count":14,"highlighted":141,"value":141},"happy hour",{"count":14,"highlighted":143,"value":143},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":131},{"counts":147,"field_name":34,"sampled":35,"stats":168},[148,150,152,154,156,158,160,162,164,166],{"count":14,"highlighted":149,"value":149},"mostro",{"count":14,"highlighted":151,"value":151},"mitologia",{"count":14,"highlighted":153,"value":153},"immaginario",{"count":14,"highlighted":155,"value":155},"riproduzione",{"count":14,"highlighted":157,"value":157},"psicoanalisi",{"count":14,"highlighted":159,"value":159},"mostruosità",{"count":14,"highlighted":161,"value":161},"potere penale",{"count":14,"highlighted":163,"value":163},"margareth mead",{"count":14,"highlighted":165,"value":165},"michel foucault",{"count":14,"highlighted":167,"value":167},"istinto materno",{"total_values":169},24,[171,200],{"document":172,"highlight":186,"highlights":192,"text_match":195,"text_match_info":196},{"comment_count":45,"id":173,"is_sticky":45,"permalink":174,"podcastfilter":175,"post_author":176,"post_content":177,"post_date":178,"post_excerpt":51,"post_id":173,"post_modified":179,"post_thumbnail":180,"post_title":181,"post_type":182,"sort_by_date":183,"tag_links":184,"tags":185},"97199","http://radioblackout.org/podcast/taz_lacassa_pilloledihh/",[141],"ce","Pillola di Happy Hour_14.04.24\r\n\r\nA poche ore dalla promulgazione del decreto legge firmato da Mattarella, che recupera, attraverso un giro di vite legislativo, il contenuto del ddl 1660, l’apparato securitario dello Stato in guerra dispiega sfacciatamente la sua violenza contro i refrattari all'intruppamento generale e quindi nemici interni, siano questi incarnati da* manifestant* contro le politiche di riarmo europeo e solidali con la resistenza di Gaza, oppure da* partecipant* alla nuova stagione dei free party, una socialità non in linea con logiche del mercato e dell'ordine pubblico. In entrambi i casi la mano armata dello Stato si è espressa con cariche a freddo, non soltanto con l’intento contingente di intimidire e dissuadere espressioni disallineate nello spazio pubblico, che è sempre spazio della polizia, ma anche di alimentare un preciso immaginario dei rapporti di forza che questo nuovo decreto legge consolida.\r\n\r\nMentre a Torino le fabbriche riconvertono la produzione per il riarmo dell'Europa, la taz Mutazioni per qualche ora ha riconvertito in festa autogestita l'uso degli spazi abbandonati della fabbrica Kemia Tau. Le persone che, uscendo in corteo-carovana, hanno rifiutato il ricatto della Digos - consegnare organizzator* e sound in cambio del lasciapassare senza ripercussioni fisiche o legali; ricatto in cui trova posto non soltanto la consueta scriminatura tra buon gregge e cattivi pastori, ma anche la richiesta di un’offerta sacrificale in cambio della propria incolumità - sono state attaccate dalla celere. Una prima carica ha cercato di cacciare il corteo verso un fosso, poi, data la compattezza de* presenti, i reparti di Polizia e Carabinieri si sono accaniti sfondando a colpi di manganello i finestrini delle macchine che si muovevano a passo d’uomo, bucandone le ruote e inseguendo alcune persone a piedi in mezzo ai boschi.\r\n\r\nL’apparato repressivo non determina violenze disorganiche e non è certo questo il caso; la violenza poliziesca è sempre violenza di muta, di spirito di corpo, per sua natura tendente ad eccedere se stessa fino all’annientamento del nemico, cioè all’eliminazione del suo limite costitutivo. Se un qualche contegno sopraggiunge esso è conseguenza dei rapporti di forza guadagnati o delle contingenze del momento. 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Si tratta piuttosto di rappresentare la forza dell'ordine in un contesto di crescente disorganizzazione sociale, contro chiunque minacci - anche con la propria mera esistenza o per le proprie idee e, evidentemente, a basse soglie di conflittualità reale - di inceppare la mobilitazione bellica generale.\r\n\r\nNe parliamo in questa pillola di Happy Hour del 14.04.24:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/happy_hour_taz-la-kassa_12-04_.mp3\"][/audio]","15 Aprile 2025","2025-06-01 18:38:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/a712beae-7384-4f99-9818-43e5b606190f-200x110.jpeg","Taz a La Cassa(To): rappresentare la forza dell'ordine_pillolediHH","podcast",1744718681,[],[],{"post_content":187},{"matched_tokens":188,"snippet":190,"value":191},[189],"tendente","di corpo, per sua natura \u003Cmark>tendente\u003C/mark> ad eccedere se stessa fino","Pillola di Happy Hour_14.04.24\r\n\r\nA poche ore dalla promulgazione del decreto legge firmato da Mattarella, che recupera, attraverso un giro di vite legislativo, il contenuto del ddl 1660, l’apparato securitario dello Stato in guerra dispiega sfacciatamente la sua violenza contro i refrattari all'intruppamento generale e quindi nemici interni, siano questi incarnati da* manifestant* contro le politiche di riarmo europeo e solidali con la resistenza di Gaza, oppure da* partecipant* alla nuova stagione dei free party, una socialità non in linea con logiche del mercato e dell'ordine pubblico. 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Funzione riproduttiva e \"istinto materno\", costruzione dei ruoli e dei generi, maternità e infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione sociale...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (e del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi e psichiatri, del discorso della medicina e del discorso penale e del senso comune? Quale idea di donna e di madre è costruita culturalmente e socialmente? Come, quando, perchè e a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità e più in generale il genere è da sempre culturalmente e socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini e le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità e mostra quanto questo sia una costruzione sociale che è cambiata nel tempo così come il ruolo e la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: è l'esclusa insieme al barbaro e allo schiavo (la storia di Medea è paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali e non capitaliste o precapitaliste) è motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari e squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito e la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia e la scienza dell'epoca supportano e giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos sociale, il rifiuto dell'ordine sociale. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini e per le donne.\r\nLa psichiatria e la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, tendenti a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, è nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica e neofilantropica, per il controllo delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non è che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal sociale, psicologizzare il politico. La castrazione non è che il ripiegamento del sociale, dello storico, del politico sul familiare e sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso e temperamento\", 1929, che analizza il modello sociale di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi è ovviamente uno dei temi del \"dramma sociale\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (e differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare e del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata è un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh e i Mundugumor uomini e donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra psichiatria e potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni e civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti e la domanda implicita è – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato è sempre no, è sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini è l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione sociale di massa, e che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto e pubblicato da Foucault e la sua equipe nel '73, e che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière è uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex post, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto è che l'orribile è quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed è lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia è esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, e che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della psichiatria dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico e mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" e \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia e controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di controllo più molecolare, biopolitica e micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di controllo.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri e le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio e della contaminazione del guerriero con l'animalità e la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario e alla generazione di esclusione sociale...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio sociale e lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi e ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di sociale. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine sociale non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma è una pratica introiettata e automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi è invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda è totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità e segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed è in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile e dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (e quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile e del mostrabile, della vicinanza pornografica e della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze è giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico e cinefilo dallo sguardo ostinato. Ancora sempre Daney, che scriveva di quanto fosse necessario passare dall'atto di mostrare con il dito all'arte di fissare con lo sguardo, prendendo a esempio due movimenti di macchina da presa, che più distanti non si può, rivolti entrambi verso la morte e la guerra, il primo, “modello di abiezione” realizzato da Pontecorvo in Kapò e l'altro da Mizoguchi in Ugetsu Monogatari, il quale sceglie uno sguardo che fa finta di non vedere nulla, che preferirebbe non aver visto nulla e per questo scivola lentamente con una panoramica di fianco alla morte, rischiando di lasciarla addirittura fuori campo. Di contro l'abiezione del carrello in avanti di Kapò, che procede e avanza senza timore e senza tremore verso la morte, spettacolarizzandola.\r\nPer riascoltare la puntata del 22 dicembre 2014:\r\nil colpo della strega_22dic2014_primaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_secondaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_terzaparte\r\n\r\nil colpo della strega_22dic2014_quartaparte\r\n\r\nPer riascoltare la puntata del 12 gennaio 2015:\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_secondaparte","13 Gennaio 2015","2018-10-24 17:35:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","Madri e mostri: due puntate de Il colpo della strega dedicate al tema",1421155669,[213,214,215,216,217,218,219,220,221,222,223,224,225,226,227,228,229,230,231,232,233,234,235,236],"http://radioblackout.org/tag/cesare-lombroso/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/culturanatura/","http://radioblackout.org/tag/determinismo-biologico/","http://radioblackout.org/tag/donna-haraway/","http://radioblackout.org/tag/elisabeth-badinter/","http://radioblackout.org/tag/esclusione-sociale/","http://radioblackout.org/tag/femminile/","http://radioblackout.org/tag/funzione-riproduttiva/","http://radioblackout.org/tag/gender/","http://radioblackout.org/tag/genere/","http://radioblackout.org/tag/immaginario/","http://radioblackout.org/tag/istinto-materno/","http://radioblackout.org/tag/margareth-mead/","http://radioblackout.org/tag/maternita/","http://radioblackout.org/tag/michel-foucault/","http://radioblackout.org/tag/mitologia/","http://radioblackout.org/tag/mostro/","http://radioblackout.org/tag/mostruosita/","http://radioblackout.org/tag/potere-penale/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/psicoanalisi/","http://radioblackout.org/tag/riproduzione/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[238,239,240,241,242,243,244,245,246,247,248,153,167,163,249,165,151,149,159,161,250,157,155,251],"cesare lombroso","cinema","cultura/natura","determinismo biologico","donna haraway","elisabeth badinter","esclusione sociale","femminile","funzione riproduttiva","gender","genere","maternità","psichiatria","storie di donne",{"post_content":253},{"matched_tokens":254,"snippet":256,"value":257},[255],"tendenti","la struttura patriarcale della società, \u003Cmark>tendenti\u003C/mark> a patologizzare gli individui devianti,","DUE PUNTATE (22dic2014 - 12genn2015) INTERAMENTE DEDICATE AL TEMA CHE VI PROPONIAMO IN UN UNICO SPECIALE APPROFONDIMENTO.\r\nVisto il grande interesse suscitato, continuamo a parlare di maternità a partire dai recenti casi di madri accusate di aver ucciso il proprio figlio. Funzione riproduttiva e \"istinto materno\", costruzione dei ruoli e dei generi, maternità e infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione sociale...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (e del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi e psichiatri, del discorso della medicina e del discorso penale e del senso comune? Quale idea di donna e di madre è costruita culturalmente e socialmente? Come, quando, perchè e a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità e più in generale il genere è da sempre culturalmente e socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini e le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità e mostra quanto questo sia una costruzione sociale che è cambiata nel tempo così come il ruolo e la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: è l'esclusa insieme al barbaro e allo schiavo (la storia di Medea è paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali e non capitaliste o precapitaliste) è motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari e squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito e la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia e la scienza dell'epoca supportano e giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos sociale, il rifiuto dell'ordine sociale. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini e per le donne.\r\nLa psichiatria e la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, \u003Cmark>tendenti\u003C/mark> a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, è nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica e neofilantropica, per il controllo delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non è che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal sociale, psicologizzare il politico. La castrazione non è che il ripiegamento del sociale, dello storico, del politico sul familiare e sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso e temperamento\", 1929, che analizza il modello sociale di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi è ovviamente uno dei temi del \"dramma sociale\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (e differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare e del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata è un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh e i Mundugumor uomini e donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra psichiatria e potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni e civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti e la domanda implicita è – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato è sempre no, è sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini è l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione sociale di massa, e che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto e pubblicato da Foucault e la sua equipe nel '73, e che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière è uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex post, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto è che l'orribile è quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed è lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia è esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, e che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della psichiatria dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico e mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" e \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia e controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di controllo più molecolare, biopolitica e micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di controllo.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri e le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio e della contaminazione del guerriero con l'animalità e la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario e alla generazione di esclusione sociale...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio sociale e lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi e ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di sociale. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine sociale non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma è una pratica introiettata e automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi è invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda è totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità e segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed è in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile e dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (e quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile e del mostrabile, della vicinanza pornografica e della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze è giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico e cinefilo dallo sguardo ostinato. Ancora sempre Daney, che scriveva di quanto fosse necessario passare dall'atto di mostrare con il dito all'arte di fissare con lo sguardo, prendendo a esempio due movimenti di macchina da presa, che più distanti non si può, rivolti entrambi verso la morte e la guerra, il primo, “modello di abiezione” realizzato da Pontecorvo in Kapò e l'altro da Mizoguchi in Ugetsu Monogatari, il quale sceglie uno sguardo che fa finta di non vedere nulla, che preferirebbe non aver visto nulla e per questo scivola lentamente con una panoramica di fianco alla morte, rischiando di lasciarla addirittura fuori campo. Di contro l'abiezione del carrello in avanti di Kapò, che procede e avanza senza timore e senza tremore verso la morte, spettacolarizzandola.\r\nPer riascoltare la puntata del 22 dicembre 2014:\r\nil colpo della strega_22dic2014_primaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_secondaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_terzaparte\r\n\r\nil colpo della strega_22dic2014_quartaparte\r\n\r\nPer riascoltare la puntata del 12 gennaio 2015:\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_secondaparte",[259],{"field":125,"matched_tokens":260,"snippet":256,"value":257},[255],{"best_field_score":197,"best_field_weight":198,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":199,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":131},6636,{"collection_name":182,"first_q":25,"per_page":135,"q":25},8,["Reactive",266],{},["Set"],["ShallowReactive",269],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fuhnyCD99uiX7F12MrQNrfzkVzsN5YLxNkP2JloodS30":-1},true,"/search?query=Tencent"]