","Grazie signora Thatcher!!!","post",1365509096,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/neoliberismo/","http://radioblackout.org/tag/regno-unito/","http://radioblackout.org/tag/thatcher/",[64,65,25],"neoliberismo","regno unito",{"post_content":67,"post_title":71,"tags":74},{"matched_tokens":68,"snippet":69,"value":70},[25],"la politica di guerra della \u003Cmark>Thatcher\u003C/mark> contro operai, sepratisti Irlandesi e","A 87 si è finalmente spenta una delle protagoniste indiscusse della politica europea degli anni 80. Celebrata dalla stampa borghese come una grande modernizzatrice, la sua leadership si contraddistinse di sicuro per una vocazione alla guerra. Poco incline alle mediazioni attaccò ferocemente la classe operaia inglese, le sue organizzazioni, le sue conquiste sociali, considerandole residui di un passsato pernicioso, che soffocava da tempo il mercato e le libertà individuali. Condusse una vera guerra di classe che fece da vero e proprio modello in un'Europa da sempre restia alle politiche liberiste tout court. Cadde presto in disgrazia in un'Inghilterra piegata dalla disoccupazione e dalle sue stesse riforme. Eppure la guerra alle Malvinas, dando soddisfazione a una parte del Paese, per nulla insensibile alle sirene nazionaliste e alle velleità imperiali, le valse un ulteriore mandato. Ieri è spirata, proprio mentre le politiche di cui si fece promotrice mostrano i limiti e la follia di chi concepisce gli aggregati umani solo in termini di busisness o mercato. Pensava alla modernità ma ne era già una caricatura postmoderna. Così quelle potenze che ha contribuito a liberare, come succedeva anche in Italia negli stessi anni, si disfarono di lei una volta che ebbe esaurito il suo sporco lavoro. Abbiamo raggiunto al telefono Orsola Casagrande, giornalista, corrispondente del Manifesto, ha vissuto a Londra in anni cruciali, ci racconta la politica di guerra della \u003Cmark>Thatcher\u003C/mark> contro operai, sepratisti Irlandesi e Argentini.\r\n\r\nAscolta la diretta orsola",{"matched_tokens":72,"snippet":73,"value":73},[25],"Grazie signora \u003Cmark>Thatcher\u003C/mark>!!!",[75,77,79],{"matched_tokens":76,"snippet":64},[],{"matched_tokens":78,"snippet":65},[],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[25],"\u003Cmark>Thatcher\u003C/mark>",[83,89,92],{"field":34,"indices":84,"matched_tokens":86,"snippets":88},[85],2,[87],[25],[81],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":73,"value":73},"post_title",[25],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":69,"value":70},"post_content",[25],578730123365712000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":37,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":98,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008","578730123365711979",{"document":100,"highlight":125,"highlights":130,"text_match":133,"text_match_info":134},{"cat_link":101,"category":102,"comment_count":46,"id":103,"is_sticky":46,"permalink":104,"post_author":49,"post_content":105,"post_date":106,"post_excerpt":52,"post_id":103,"post_modified":107,"post_thumbnail":108,"post_thumbnail_html":109,"post_title":110,"post_type":57,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":123},[43],[45],"67199","http://radioblackout.org/2021/03/onde-indopacifiche-10/"," \r\n\r\nhttps://youtu.be/-j4LVcY7_zc\r\n\r\nHong Kong: solo i patrioti possono partecipare alle scelte politiche dell'ex protettorato britannico secondo Carrie Lam, la governatrice emanazione di Pechino: Ilaria Maria Sala spiega che è stato possibile arrivare a questo perché da quando il potere di Xi è andato sempre più consolidandosi nel resto della Cina. Carrie Lam poi ha sempre gestito la burocrazia in forma antidemocratica, congiungendo così le due strette dispotiche; a Hong Kong la piazza ha provato a contrapporsi, richiedendo tra le altre rivendicazioni il suffragio universale e contro le estradizioni... il movimento ormai è stato debellato con la forza (mai così tanti lacrimogeni sparati contro pacifici manifestanti e reclusioni per uno sproporzionato numero di anni, come per il Tav in Valsusa) e in molti stano meditando di lasciare il paese; ci si poteva avvalere di un passaporto britannico, ma la validità di questo sotterfugio per i nati prima del 1997 per sottrarsi all'abbraccio di Pechino è contorto. Ci si può recare in Gran Bretagna con un titolo di viaggio Bno (2 milioni su 7,5 milioni di cittadini di HK) e soggiornarvi per 5 anni, ma Pechino sta creando ostacoli togliendo la possibilità di avere doppia cittadinanza – come per altro non è riconosciuto in zone che non siano considerate speciali. La formula \"un paese, due sistemi\" di Deng Zhao Ping prevedeva un'eventuale continuazione se non si fosse raggiunta una completa integrazione, ma Thatcher e Deng non avevano previsto che un nuovo Timoniere avrebbe potuto cambiare unilateralmente gli accordi, giocando sul fatto che Xi considera i due sistemi esclusivamente come impianto economico (comunista l'uno e capitalista l'altro), tutto il resto invece viene uniformato alla struttura della Cina popolare: libertà d'informazione e giudiziaria sono diverse e quindi abbiamo chiesto a Ilaria Maria Sala se potrebbe estendersi questa richiesta di adesione a patria e partito per chi si candida a gestire il potere da cui avevamo iniziato anche ai corrispondenti e a tutti i media, locali o stranieri. E forse già si comincia ad avere difficoltà, perlomeno a organizzare interviste, che potrebbero produrre conseguenze spiacevoli all'intervistato. \r\n\r\nLasciando Ilaria Maria Sala si è poi parlato dello Xinjiang e di come Pechino cerchi di far passare la stretta in quella regione per opere volte al miglioramento della esistenza degli uiguri attraverso il benessere economico che precede e sovrasta le libertà individuali subordinate all'economia. Il discorso di Sabrina Moles trova spunto nei lavori del Consiglio per i Diritti umani dell'Onu in corso fino al 23 marzo.\r\n\r\nIn Myanmar mentre eravamo impegnati in trasmissione c'erano ondate di protesta civile e il 22 febbraio 2022 era declinato come \"i cinque 2\" che richiama nella cabala \"i quattro 8\" dell'8 agosto 1988 per unire idealmente lotte di liberazione dal giogo militare birmano. Non ha portato bene visto quello che è successo nel weekend successivo a questa registrazione, ma gli spari sulla folla da parte di Tatmadaw rievocano anch'essi le reazioni del potere militare nelle varie epoche di rivolta.\r\n\r\nSiamo poi andati in Nepal per cercare di approfondire cosa stava capitando nel paese governato da due partiti comunisti, il cui avvicendamento al vertice del governo come da accordi di inizio legislatura era messo in dubbio, come se fosse Tel Aviv. E sempre prendendo spunto dalla situazione mediorientale il comunista Nepal vorrebbe impedire alle donne di viaggiare senza autorizzazione di un maschio di famiglia, come in Arabia Saudita. Quindi il sessismo non è puramente religioso, ma la questione di genere forse è connaturata in certe forme di devianza culturale globale. Questo ci ha condotto a occuparci di \"zitelle\" trentenni (\"donne avanzo\") spinte ad andare in campagna a tappare i buchi lasciati dalla pianificazione di trent'anni fa che ha ridotto il numero di donne in campagna; ma l'interesse di Pechino è anche di decongestionare i concentramenti urbani (per tre quarti la Cina è quasi inabitata e la costa invece è congestionata dalla concentrazione demografica. Anche se ricorda tanto le deportazioni della Rivoluzione culturale.\r\n\r\nLa chiusura è affidata al Laos, appoggiata dalla Cina che sta investendo per farlo uscire dalla povertà e farlo entrare ancora di più nella sua orbita: quindi tante dighe sul Mekong e una railway tra Cina e Laos. Il Laos cerca di immunizzarsi e chiudersi a riccio rispetto al Milk-Tea Movement di Thailandia, Myanmar e Hong Kong, chiudendo così il cerchio della puntata.\r\n\r\n\"10 HK: 1 paese, 2 sistemi e un patriota unico e “5 volte 2\" moltiplicano i morti in Myanmar\".","1 Marzo 2021","2021-03-04 10:16:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/1sistema1paese-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/1sistema1paese-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/1sistema1paese-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/1sistema1paese-1024x538.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/1sistema1paese-768x403.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/1sistema1paese.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Onde indopacifiche 10",1614600326,[113,114,115,116,117,118,119,120,121,122],"http://radioblackout.org/tag/bno/","http://radioblackout.org/tag/carrielam/","http://radioblackout.org/tag/deng/","http://radioblackout.org/tag/fivetwos/","http://radioblackout.org/tag/hongkong/","http://radioblackout.org/tag/laos/","http://radioblackout.org/tag/patrioti/","http://radioblackout.org/tag/xi/","http://radioblackout.org/tag/myanmar/","http://radioblackout.org/tag/nepal/",[17,33,23,31,29,21,27,15,124,19],"myanmar",{"post_content":126},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[25],"raggiunta una completa integrazione, ma \u003Cmark>Thatcher\u003C/mark> e Deng non avevano previsto"," \r\n\r\nhttps://youtu.be/-j4LVcY7_zc\r\n\r\nHong Kong: solo i patrioti possono partecipare alle scelte politiche dell'ex protettorato britannico secondo Carrie Lam, la governatrice emanazione di Pechino: Ilaria Maria Sala spiega che è stato possibile arrivare a questo perché da quando il potere di Xi è andato sempre più consolidandosi nel resto della Cina. 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La neve che ha ricoperto lo stivale ha infatti messo fuori uso molte ferrovie, costringendo le aziende ferroviarie a cancellare un’ingente percentuale di servizio ferroviario, con conseguente disastrose per chi ogni giorno è costretto a muoversi da un territorio all’altro per recarsi sul luogo del lavoro. In più casi infatti si sono viste stazioni e ospedali pieni di pendolari in cerca di un riparo a causa dell’impossibilità di ritornare alle loro abitazioni. \r\n\r\nI fenomeni atmosferici si caratterizzano sempre di più come eccezionali, difficilmente prevenibili. Approfondendo l’argomento con un ferroviere appartenente alla Cub rail scopriamo però che la responsabilità deriva soprattutto dall’impostazione capitalistica del settore trasporti, impostazione denominata neoliberista, fenomeno che ha radici nella repressione thatcheriana delle lotte dei minatori degli anni Ottanta e che poi si sviluppa nello spacchettamento delle aziende di trasporto che da una parte accentua la competizione capitalista ma dall’altra rende più complesso il lavoro interdipendente tra differenti gestioni delle linee, tendenze che sono destinate a svilupparsi ancor di più con le innovazioni introdotte dal modello Industria 4.0.\r\n\r\nLa diretta prosegue con una panoramica sulle problematiche del settore ferroviario italiano, dal sistema chiuso dell’alta velocità, settore in cui si sono registrati i maggiori ritardi, a una panoramica sulla manutenzione, in cui si parla anche delle recentemente note scaldiglie.\r\n\r\nrsu","2 Marzo 2018","2018-03-05 12:30:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/trenini_innevati-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"275\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/trenini_innevati.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Ferrovie fuori uso, colpa della neve?",1519994379,[],[],{"post_content":154},{"matched_tokens":155,"snippet":157,"value":158},[156],"thatcher","che ha radici nella repressione \u003Cmark>thatcher\u003C/mark>iana delle lotte dei minatori degli","Il maltempo che ha interessato l’Italia intera negli ultimi giorni ha mostrato contraddizione insite nella società a partire dal sistema dei trasporti. 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vertice di Davos che rappresenta lo smarrimento delle cosidette élite capitaliste di fronte alla crisi epocale del modello neoliberista , Davos è l’emblema della peggiore globalizzazione, quella del neocapitalismo iperliberista il cui tramonto è inscritto nell'incapacità di proporre alternative da parte dei super ricchi riuniti in questo inutile summit ,l'aumento delle disuguaglianze ,l'iniqua distribuzione delle risorse e le goffe politiche di green washing da parte delle multinazionali e governi segnano la crisi strutturale del potere degli oligarchi della West Coast .La crisi del modello neoliberale e del suo fosco tramonto è plasticamente rappresentata dall'immagine della signora Tatcher e del suo pupillo Pinochet malato ,inseguito da un mandato di cattura e ospite della sua grande amica .\r\n\r\n\r\nCi sono i personaggi come Zelensky che fa il solito teatrino prima chiede un minuto di silenzio e poi altre armi; Greta reduce dall’arresto in Germania che dice “Il vertice di chi uccide il pianeta”… però forse è vero che con la crisi energetica viene meno il paravento del greenwashing,che nasconde investimenti legittimati dalla transizione energetica ma che di green hanno poco.\r\n\r\n\r\nGustavo Petro, tra i pochi presidenti a partecipare, propone di cancellare il debito per servizi\r\nambientali\r\nhttps://elpais.com/america-colombia/2023-01-18/petro-reta-a-la-elite-economica-de-davos-sonsu-propuesta-de-canjear-deuda-por-servicios-ambientales.html\r\ne insistendo per un capitalismo decarbonizzato\r\nhttps://www.eltiempo.com/politica/gobierno/gustavo-petro-insistio-en-davos-por-uncapitalismo-descarbonizado-734944\r\ne poi cancella impegni per la crisi di Jamundi\r\nhttps://www.semana.com/nacion/articulo/gustavo-petro-inicio-su-jornada-en-davos-atendiendoreunion-virtual-con-el-ministro-de-defensa-por-situacion-en-jamundi/202317/\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio 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rappresentata dall'immagine della signora \u003Cmark>Tatcher\u003C/mark> e del suo pupillo Pinochet","Bastioni di Orione in questa puntata parliamo con Alessandro De Pascale giornalista che scrive per il Manifesto e Atlante delle guerre che si è occupato spesso di armi ,sistemi bellici e traffici correlati , dell' invio di apparati bellici nel Myanmar a sostegno della giunta golpista, delle triangolazioni per eludere l'embargo,del ruolo dell'industria degli armamenti nel nuovo modello di sviluppo centrato sul riarmo ,delle implicazioni della guerra in Ucraina sul mercato delle armi,del potere dei conglomerati industriali in mano ai militari in molti paesi con governi autoritari ,del rapporto fra guerra e droga ,il caso captagon ,e dell'utilizzo dei droni da parte dei trafficanti.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://ilmanifesto.it/myanmar-ora-i-generali-si-fanno-le-armi-in-casa\r\n\r\nle simulazioni di Wargames\r\nhttps://www.atlanteguerre.it/war-games-la-guerra-sotto-traccia-per-taiwan/\r\n\r\ndalle guerre rese possibili dall’uso di droghe: Guerra&Droga\r\nai droni dei narcos\r\nhttps://www.atlanteguerre.it/la-guerra-coi-droni-dei-narcos-messicani/ \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BASTIONI-190123-DE-PASCALE-ARMI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Alfredo Somoza giornalista ed esperto di politica internazionale ,parliamo del vertice di Davos che rappresenta lo smarrimento delle cosidette élite capitaliste di fronte alla crisi epocale del modello neoliberista , Davos è l’emblema della peggiore globalizzazione, quella del neocapitalismo iperliberista il cui tramonto è inscritto nell'incapacità di proporre alternative da parte dei super ricchi riuniti in questo inutile summit ,l'aumento delle disuguaglianze ,l'iniqua distribuzione delle risorse e le goffe politiche di green washing da parte delle multinazionali e governi segnano la crisi strutturale del potere degli oligarchi della West Coast .La crisi del modello neoliberale e del suo fosco tramonto è plasticamente rappresentata dall'immagine della signora \u003Cmark>Tatcher\u003C/mark> e del suo pupillo Pinochet malato ,inseguito da un mandato di cattura e ospite della sua grande amica .\r\n\r\n\r\nCi sono i personaggi come Zelensky che fa il solito teatrino prima chiede un minuto di silenzio e poi altre armi; Greta reduce dall’arresto in Germania che dice “Il vertice di chi uccide il pianeta”… però forse è vero che con la crisi energetica viene meno il paravento del greenwashing,che nasconde investimenti legittimati dalla transizione energetica ma che di green hanno poco.\r\n\r\n\r\nGustavo Petro, tra i pochi presidenti a partecipare, propone di cancellare il debito per 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di incubo da cui non ci si sveglia. \r\nDal mondo le reazioni sono diverse. Da una parte si registra il ritardo e l’esitazione nel bloccare la vita economica degli stati-nazione, dall’altro le resistenze che cedono con l’avanzare del contagio. \r\nLa gamma delle reazioni politiche possibili sembra polarizzata tra la soluzione cinese e quella britannica. La prima imperniata sopra un’ideologia che vuole il paese come un corpo unico che come tale si difende. La seconda è l’incarnazione più coerente del darwinismo sociale, dove la società come diceva la Tatcher non esiste… non è che una somma di i individui con interessi divergenti in competizione tra loro e si valuta il lockdown come inaccettabile sotto il piano del rapporto costi (sterline) / benefici (vite umane).\r\nCosì, l’epidemia, come ogni momento straordinario, ha finito col distillare più verità su come funzionino le nostre società, di qualunque normalità. L’incubo del controllo digitale che è ormai la norma delle nostre comunicazioni, tutte mediate da piattaforme che tendono a schedare, quando va bene, le nostre abitudini di consumo… le carceri che esplodono mostrano che quelle discariche sociali sovraffollate sono uno dei massimi regolatori della nostra normalità, l’individuo che scopre nell’isolamento materiale di aver bisogno degli altri, che non ce la può fare da solo e contemporaneamente dagli altri è inesorabilmente separato, la politica che cerca di riprendersi il suo spazio a discapito dell’economico ma quello spazio, che potremmo dire istituzionale, è al momento disponibile solo per governare l’emergenza non certo per imporre alla cose un corso differente… quella sarà la partita, a partire da una nuova consapevolezza dei propri bisogni che contraddittoriamente emerge è che al momento è impossibilitata a diventare “sociale”.\r\nCi chiediamo cosa resterà dello shock emotivo e dei suoi effetti, resta un grande punto interrogativo sulla capacità di tenuta delle classi meno attrezzate. Sappiamo che sono molteplici oggi le categorie a risparmio 0. Quanto tempo può passare prima che emergano queste contraddizioni sotto il refrain abbastanza abusato della concordia e della solidarietà nazionale? Quanto tempo si può resistere senza lavorare, senza che entrino soldi in casa? A certi livelli della gerarchia sociale, lo sappiamo, molto poco.\r\nLa pandemia prosegue il suo corso inesorabile, si tratta solo di diluire il contagio più possibile e la retorica da “stato di guerra”, dovuto al rapido riempirsi degli ospedali e al possibile collasso delle terapie intensive, impedisce, in nome dell’unità e della mobilitazione totale, di levare la voce per dire che NON siamo di fronte a una catastrofe naturale inevitabile e che un mondo organizzato su altre priorità che non siano i profitti ad ogni costo avrebbe più chance di fronte ai nuovi virus, che tra l’altro sarebbero meno e circolerebbero meno facilmente, oltre che sulla risposta che siamo in grado di mettere in campo per salvare più vite possibile.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/voci_15a.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2020","2020-03-18 21:45:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/6756968419_4e0231b611_o-200x110.jpg","Dentro la pandemia – VOCI DALL’ANTROPOCENE #15 – 16/03/20",1584567929,[244],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[192],{"post_content":247},{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":250},[222],"la società come diceva la \u003Cmark>Tatcher\u003C/mark> non esiste… non è che","Mentre l’Italia è completamente bloccata da un’intera settimana e non si vede minimamente la fine di questa chiusura quasi totale ci pare utile sottolineare che siamo di fronte a un “fatto sociale totale” e che il contagio è diventato una sorta di incubo da cui non ci si sveglia. \r\nDal mondo le reazioni sono diverse. 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Sappiamo che sono molteplici oggi le categorie a risparmio 0. Quanto tempo può passare prima che emergano queste contraddizioni sotto il refrain abbastanza abusato della concordia e della solidarietà nazionale? Quanto tempo si può resistere senza lavorare, senza che entrino soldi in casa? A certi livelli della gerarchia sociale, lo sappiamo, molto poco.\r\nLa pandemia prosegue il suo corso inesorabile, si tratta solo di diluire il contagio più possibile e la retorica da “stato di guerra”, dovuto al rapido riempirsi degli ospedali e al possibile collasso delle terapie intensive, impedisce, in nome dell’unità e della mobilitazione totale, di levare la voce per dire che NON siamo di fronte a una catastrofe naturale inevitabile e che un mondo organizzato su altre priorità che non siano i profitti ad ogni costo avrebbe più chance di fronte ai nuovi virus, che tra l’altro sarebbero meno e circolerebbero meno facilmente, oltre che sulla risposta che siamo in grado di mettere in campo per salvare più vite possibile.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/voci_15a.mp3\"][/audio]",[252],{"field":93,"matched_tokens":253,"snippet":249,"value":250},[222],{"best_field_score":230,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":85},{"document":256,"highlight":269,"highlights":274,"text_match":228,"text_match_info":277},{"comment_count":46,"id":257,"is_sticky":46,"permalink":258,"podcastfilter":259,"post_author":260,"post_content":261,"post_date":262,"post_excerpt":52,"post_id":257,"post_modified":263,"post_thumbnail":264,"post_title":265,"post_type":214,"sort_by_date":266,"tag_links":267,"tags":268},"25424","http://radioblackout.org/podcast/come-ti-uccido-unidea-riflessioni-sulle-societa-malate-e-sui-nastri-in-cassetta/",[],"outsidermusic","Adoro le cassettine. Ogni volta che ne maneggio una, chissà perchè, penso a quel tempo (oramai un luogo della mente) in cui i nastri erano lo sfogatoio di una gioventù repressa e depressa, certo, ma mai addomesticata. Sento l'odore di cantine muffite, birra rancida, mal di testa per i fumi di una fotocopiatrice che stampigliava gl'incubi di una intera generazione.\r\nA testa alta e contro il rincoglionimento imposto dalle misure di rigore nell'europa della Tatcher, un esercito di giovani punk, mal vestiti, sboccati, poveri in canna ma soprattutto senza una minima idea di come farlo, ad un certo punto lo fece.\r\nNasceva una corrente sommersa destinata ad alimentare in continuo le fantasie degli adolescenti, in germania come in uk, in italia come in giappone. Qualcosa che oggi non riusciamo a concepire, immersi dentro spotify che ti prepara le playlist, oppure guidati come burattini ad un filo, dai nuovi gusti di qualche producer, di facebook o di google. Qualcosa che riguarda più la libertà da cliches, regole e convenzioni piuttosto che la musica in senso stretto.\r\nQuando l'ipnosi di internet e del cellulare non esisteva, ritrovarsi era necessario, ribadendo il senso di \"compagnia\" o \"gruppo musicale\" anche quando il protagonista era anche solo uno. DI una cosa sono convinto: anche nelle cantine più lercie di Bristol, persino nei bassifondi di Tokio tra tossici e spaventapasseri umani, 20 anni fa si viveva con un'idea più precisa di dove stare, cosa fare e perchè. La ricerca spasmodica di spazi d'aria garantiva autonomia di pensiero persino nelle più misere condizioni.\r\n\r\nLe grafiche disegnate in casa, il collage e la bassa qualità delle registrazioni erano l'artiglieria a disposizione del movimento. Un nemico grande come un leviatano stava pian piano distruggendo le coscienze. Ritagliare, fotocopiare e incollare, da una zine ad una tapes era un modo per sezionare questo mostruoso presente e rimontarlo, a seconda dei casi, per farlo sembrare grottesco, elefantiaco, stupido, esattamente com'era.\r\n\r\nFotti il potere prima che lui fotta te, costringendoti a fare la fila al supermercato, per la pensione od il sussidio, dietro a qualche super offerta per un mutuo.\r\nLa stagione delle tapes, (soprattutto in inghilterra ma non solo) fu un caso unico di fusione totale tra pensiero anarchico e comunitarismo, autogestione e creatività. Nacquero i Throbbing Gristle, un must per chiunque si sia mai approcciato con la musica sperimentale diy. Se avessi ascoltato Genesis P.Orridge non avrei neppure aperto il conto in banca, per Pseudo Code e Monte Cazazza mi sarei dovuto ritirare da qualche parte e non farmi vedere più. Avevano ragione.\r\nQuesto orgoglio del \"fatto in casa\" poi non aveva solo connotazioni politiche, seppure fossero evidentissime anche solo esteticamente. Pur non volendo tagliare paragoni con il coltello, posso dire che industrial, punk, elettronica da accatto, folk-low fi, muzak e chillout, battiti wave e rigurgiti noise, avevano in comune una sfiducia cieca nel progresso, una specie di astio generalizzato verso un futuro di macchine schermi e controllo remoto sulle vite, sulle coscienze; sullo sfondo il lavoro salariato come mezzo per irregimentare le masse \"rozze\" delle periferie, un nemico dichiarato per gli esseri liberi, la più subdola forma di ricatto a sfondo schiavistico mai percepita come tale ad un livello simile. L'idea per cui senza salario non potessi neppure permetterti un registratore a 4 piste era una vera e propria provocazione. Ma vorrei spingermi più in là: quello che veniva contestato attraverso la musica diy era il principio per cui se non hai un fottuto lavoro non avrai neppure una casa, uno stereo, figli e famiglia. Sarai ricompensato con il marchio d'infamia e con niente più della miseria.\r\nQuesta sfiducia mescolata al disprezzo puro per tali scenari, sarà la scintilla dell'hardcore (qui da noi), tanto per acomunare ciò di cui si parla con qualcosa di noto. Le profezie dei punk che stampavano tapes si sarebbero puntualmente verificate. Le villette a schiera sbiadite sulle copertine di Nocturnal Emissions sono la prova del nove. Il buon gusto irrancidito su nastro, il terrore per tutti gli allineati, i padri di famiglia, i lavoratori, i figli, le spose e le tradizioni.\r\n\r\nUna profezia da fantascienza malata alla quale ancora oggi si fatica a credere. Quello che ci dicevano era \"attenzione: sarà sempre peggio. Buttate la tecnologia, rifiutatela.\" Pochi li avrebbero ascoltati.\r\n\r\nL'industria musicale, la politica, i costumi e le abitudini della società \"giusta\" furono il peggior nemico del DIY e delle tapes. Questa rigida piramide di ruoli che è la nostra società mai ha digerito e mai digerirà l'autonomia degli individui. La pericolosità , parlo sempre dell'Inghilterra, di un movimento politico che sapesse comunicare graficamente e musicalmente, facendo tutto da solo senza dipendere da nessuno, fu intuita ben presto. A subire la normalizzazione saranno tutte (o quasi) queste produzioni messe in ginocchio da nuovi idoli preconfezionati per addomesticare le masse. Le offerte speciali, i ricatti del conformismo e la repressione faranno perdere terreno all'abitudine di riempirsi i nastri. Quello che fu un esperimento unico e irripetibile venne catalogato da una critica bigotta e conformista come una svomitazzata di muzak fatte da disadattati incapaci di venire a patti con regole e convenzioni. Fu ignorata la portata critica e venne rimarcato solo il lato estetico, deforme ed in certi casi persino vietato. La retorica futile su cosa significassero le copertine di Whitehouse e se lui fosse veramente nazista, fanno ridere. Suonano tristi, oggi che nuovi nazismi (questi veri però) avanzano e godono di vastissimi consensi. Il sogno (o l'incubo) sarà nuovamente chiuso in un cassetto.\r\nPiù che osservare il fenomeno come una manifestazione altra di una cultura ormai ridotta ai minimi dal consumismo e da nuovi miti di plastica amplificati dalla tele, il mondo istituzionale seppe soltanto spargere paura e discredito su \"un gregge di hippy drogati\", come li chiamava la Tatcher (dimostrando di non capire un cazzo), riducendo il tutto a \"spazzatura\" prodotta per l'appunto da \"rifiuti sociali\" incapaci di conformarsi e, come tutti, suonare per benino una maledetta chitarra con gli amici facendo cover beat.\r\n\r\nLa nascita (anche se il termine non indica proprio una gesatazione seguita da un parto, quanto più un fenomeno evanescente simile al poltergeist) della musica industriale estremizzerà questa reazione epidermica, concentrandosi su scenari ancora più neri e apocalittici, con frequenti richiami al genocidio nazista, alla segregazione delle minoranze, alle perversioni sessuali che non puoi raccontare, ad una società impazzita dove succedono bestialità inaudite, atrocità scomposte e sulla quale aleggia la violenza e la segregazione in tutte le sue forme.\r\n\r\nDa questi presupposti da un lato all'altro del Pacifico, sempre su un brulicante sottobosco di cassette carbonare, verranno partoriti mostri deformi che prendevano l'industrial e l'avanguardia per spingerla fino alla \"non musica\" od alla distruzione della musica. La società sarebbe diventata ancora più mostruosa, tentacolare, sicuritaria e malata di controllo. Andate a riprendervi qualche produzione di Wolf Eyes primi '90, Onsen Violent Geisha, Gerogerigege, Masonna ma solo se avete coraggio. Perchè la realtà supera di gran lunga la fantasia. Statevi accuorti.\r\n\r\nQualche tapes andata a male, tanto per capire di cosa si parla (molto è su youtube)\r\n\r\nMetamorphosis - Conception Live @ the Ad-Lib Club Nottingham (1982)\r\nUna ipotesi seriamente malata di funk bianco, con una voce tossica ed effettata che caracolla quà e là, sbandando nel verso animalesco. Un clichè industriale con la passione per una ipotesi di danza sotto effetto di droghe a buon mercato. Quando le periferie inglesi sognavano la techno ma sfogavano la rabbia atrraverso impianti audio di pessima qualità. (credo che anche la birra gli facesse cagare). Un must di un tempo che non tornerà mai più indietro.\r\n\r\nLifetones - For A reason (1983)\r\nCharles Bullen lasciera This Heat per una ipotesi di reggae bianco. Niente di strano, quella musica è diffusissima negli eighties albionici, quindi perchè no? Solo che Charles non è un tipo normale e figurati cosa ne è venuto fuori. Reggae, Dub e contorsioni timbriche accompagnate da quella voce nasale che non è difficile riconoscere. Se King Tubby si fosse ammalato di depressione, se i suoi strumenti avessero avuto quel tono vagamente \"in minore\", se avesse fatto musica per una (ipotetica) comunità di bianchi annoiati segregati in una casa occupata, Beh, avrebbe suonato così, o quasi. Capolavoro deforme, mi ha fatto capire che non è solo il rumore ad essere inascoltabile, questa è una cassetta capace di farci venire il rigurgito. Ma non è per lui, è per quella società deformata di cui questa tape è lo specchio.\r\n\r\nThis Heat - Made Available live @ Peel Session (1983)\r\nSchegge impazzite. Persino durante il live da Mr.Peel, uno che ne ha sentite tantissime, si intuisce come siamo fuori dalla \"norma\". Ammesso che sia mai esistita. La musica è un frullato di Math rock (che non era stato ancora inventato), prog furioso suonato da un dinamitardo, emissioni bavose di rumori colanti per macchine impazzite, momenti di puro divertissement avanguardista. Il tutto tenuto insieme da una compattezza musicale straordinaria, come a voler rimarcare, senza intellettualismi, che l'unica forma di rock della contemporaneità è questa miscela spezzata e sporca. Privo di termini di paragone, mi fermo qui dicendo solo che l'influenza di questa band (che per altro ha fatto anche dischi LP e non solo tapes) è infinita, solo che i fighetti non lo ammetteranno mai. fottetevi.\r\n\r\nDub Sonic Roots w Nerve Net Noise - Live at Uplink Factory (1997)\r\nDal Giappone e dove sennò. Una contaminazione tra il dub e il noise ma dimenticate Bill Laswell.\r\nQuesta è muzak, suono per gente obliterata al peggio ed oltre. Una vivisezione di un gusto che stava montando in Japan (quello per il reggae e il dub) fatta dal vivo, senza compromessi di sorta. Quando il dub incontra la nota marrone, in un inferno moderno di tubi luminescenti che sparano onde quadre ai limiti dell'ascoltabile. Se gli alieni suonassero dub nei giorni in cui gli viene la febbre: tu chiamale se vuoi, polluzioni. Immenso.\r\n\r\n ","9 Ottobre 2014","2018-10-17 22:09:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/R-1012462-1184077316-200x110.jpeg","Come ti uccido un'idea - riflessioni sulle società malate e sui nastri in cassetta",1412855498,[],[],{"post_content":270},{"matched_tokens":271,"snippet":272,"value":273},[222],"misure di rigore nell'europa della \u003Cmark>Tatcher\u003C/mark>, un esercito di giovani punk,","Adoro le cassettine. Ogni volta che ne maneggio una, chissà perchè, penso a quel tempo (oramai un luogo della mente) in cui i nastri erano lo sfogatoio di una gioventù repressa e depressa, certo, ma mai addomesticata. Sento l'odore di cantine muffite, birra rancida, mal di testa per i fumi di una fotocopiatrice che stampigliava gl'incubi di una intera generazione.\r\nA testa alta e contro il rincoglionimento imposto dalle misure di rigore nell'europa della \u003Cmark>Tatcher\u003C/mark>, un esercito di giovani punk, mal vestiti, sboccati, poveri in canna ma soprattutto senza una minima idea di come farlo, ad un certo punto lo fece.\r\nNasceva una corrente sommersa destinata ad alimentare in continuo le fantasie degli adolescenti, in germania come in uk, in italia come in giappone. Qualcosa che oggi non riusciamo a concepire, immersi dentro spotify che ti prepara le playlist, oppure guidati come burattini ad un filo, dai nuovi gusti di qualche producer, di facebook o di google. Qualcosa che riguarda più la libertà da cliches, regole e convenzioni piuttosto che la musica in senso stretto.\r\nQuando l'ipnosi di internet e del cellulare non esisteva, ritrovarsi era necessario, ribadendo il senso di \"compagnia\" o \"gruppo musicale\" anche quando il protagonista era anche solo uno. DI una cosa sono convinto: anche nelle cantine più lercie di Bristol, persino nei bassifondi di Tokio tra tossici e spaventapasseri umani, 20 anni fa si viveva con un'idea più precisa di dove stare, cosa fare e perchè. La ricerca spasmodica di spazi d'aria garantiva autonomia di pensiero persino nelle più misere condizioni.\r\n\r\nLe grafiche disegnate in casa, il collage e la bassa qualità delle registrazioni erano l'artiglieria a disposizione del movimento. Un nemico grande come un leviatano stava pian piano distruggendo le coscienze. Ritagliare, fotocopiare e incollare, da una zine ad una tapes era un modo per sezionare questo mostruoso presente e rimontarlo, a seconda dei casi, per farlo sembrare grottesco, elefantiaco, stupido, esattamente com'era.\r\n\r\nFotti il potere prima che lui fotta te, costringendoti a fare la fila al supermercato, per la pensione od il sussidio, dietro a qualche super offerta per un mutuo.\r\nLa stagione delle tapes, (soprattutto in inghilterra ma non solo) fu un caso unico di fusione totale tra pensiero anarchico e comunitarismo, autogestione e creatività. Nacquero i Throbbing Gristle, un must per chiunque si sia mai approcciato con la musica sperimentale diy. Se avessi ascoltato Genesis P.Orridge non avrei neppure aperto il conto in banca, per Pseudo Code e Monte Cazazza mi sarei dovuto ritirare da qualche parte e non farmi vedere più. Avevano ragione.\r\nQuesto orgoglio del \"fatto in casa\" poi non aveva solo connotazioni politiche, seppure fossero evidentissime anche solo esteticamente. Pur non volendo tagliare paragoni con il coltello, posso dire che industrial, punk, elettronica da accatto, folk-low fi, muzak e chillout, battiti wave e rigurgiti noise, avevano in comune una sfiducia cieca nel progresso, una specie di astio generalizzato verso un futuro di macchine schermi e controllo remoto sulle vite, sulle coscienze; sullo sfondo il lavoro salariato come mezzo per irregimentare le masse \"rozze\" delle periferie, un nemico dichiarato per gli esseri liberi, la più subdola forma di ricatto a sfondo schiavistico mai percepita come tale ad un livello simile. L'idea per cui senza salario non potessi neppure permetterti un registratore a 4 piste era una vera e propria provocazione. Ma vorrei spingermi più in là: quello che veniva contestato attraverso la musica diy era il principio per cui se non hai un fottuto lavoro non avrai neppure una casa, uno stereo, figli e famiglia. Sarai ricompensato con il marchio d'infamia e con niente più della miseria.\r\nQuesta sfiducia mescolata al disprezzo puro per tali scenari, sarà la scintilla dell'hardcore (qui da noi), tanto per acomunare ciò di cui si parla con qualcosa di noto. Le profezie dei punk che stampavano tapes si sarebbero puntualmente verificate. Le villette a schiera sbiadite sulle copertine di Nocturnal Emissions sono la prova del nove. Il buon gusto irrancidito su nastro, il terrore per tutti gli allineati, i padri di famiglia, i lavoratori, i figli, le spose e le tradizioni.\r\n\r\nUna profezia da fantascienza malata alla quale ancora oggi si fatica a credere. Quello che ci dicevano era \"attenzione: sarà sempre peggio. Buttate la tecnologia, rifiutatela.\" Pochi li avrebbero ascoltati.\r\n\r\nL'industria musicale, la politica, i costumi e le abitudini della società \"giusta\" furono il peggior nemico del DIY e delle tapes. Questa rigida piramide di ruoli che è la nostra società mai ha digerito e mai digerirà l'autonomia degli individui. La pericolosità , parlo sempre dell'Inghilterra, di un movimento politico che sapesse comunicare graficamente e musicalmente, facendo tutto da solo senza dipendere da nessuno, fu intuita ben presto. A subire la normalizzazione saranno tutte (o quasi) queste produzioni messe in ginocchio da nuovi idoli preconfezionati per addomesticare le masse. Le offerte speciali, i ricatti del conformismo e la repressione faranno perdere terreno all'abitudine di riempirsi i nastri. Quello che fu un esperimento unico e irripetibile venne catalogato da una critica bigotta e conformista come una svomitazzata di muzak fatte da disadattati incapaci di venire a patti con regole e convenzioni. Fu ignorata la portata critica e venne rimarcato solo il lato estetico, deforme ed in certi casi persino vietato. La retorica futile su cosa significassero le copertine di Whitehouse e se lui fosse veramente nazista, fanno ridere. Suonano tristi, oggi che nuovi nazismi (questi veri però) avanzano e godono di vastissimi consensi. Il sogno (o l'incubo) sarà nuovamente chiuso in un cassetto.\r\nPiù che osservare il fenomeno come una manifestazione altra di una cultura ormai ridotta ai minimi dal consumismo e da nuovi miti di plastica amplificati dalla tele, il mondo istituzionale seppe soltanto spargere paura e discredito su \"un gregge di hippy drogati\", come li chiamava la \u003Cmark>Tatcher\u003C/mark> (dimostrando di non capire un cazzo), riducendo il tutto a \"spazzatura\" prodotta per l'appunto da \"rifiuti sociali\" incapaci di conformarsi e, come tutti, suonare per benino una maledetta chitarra con gli amici facendo cover beat.\r\n\r\nLa nascita (anche se il termine non indica proprio una gesatazione seguita da un parto, quanto più un fenomeno evanescente simile al poltergeist) della musica industriale estremizzerà questa reazione epidermica, concentrandosi su scenari ancora più neri e apocalittici, con frequenti richiami al genocidio nazista, alla segregazione delle minoranze, alle perversioni sessuali che non puoi raccontare, ad una società impazzita dove succedono bestialità inaudite, atrocità scomposte e sulla quale aleggia la violenza e la segregazione in tutte le sue forme.\r\n\r\nDa questi presupposti da un lato all'altro del Pacifico, sempre su un brulicante sottobosco di cassette carbonare, verranno partoriti mostri deformi che prendevano l'industrial e l'avanguardia per spingerla fino alla \"non musica\" od alla distruzione della musica. La società sarebbe diventata ancora più mostruosa, tentacolare, sicuritaria e malata di controllo. Andate a riprendervi qualche produzione di Wolf Eyes primi '90, Onsen Violent Geisha, Gerogerigege, Masonna ma solo se avete coraggio. Perchè la realtà supera di gran lunga la fantasia. Statevi accuorti.\r\n\r\nQualche tapes andata a male, tanto per capire di cosa si parla (molto è su youtube)\r\n\r\nMetamorphosis - Conception Live @ the Ad-Lib Club Nottingham (1982)\r\nUna ipotesi seriamente malata di funk bianco, con una voce tossica ed effettata che caracolla quà e là, sbandando nel verso animalesco. Un clichè industriale con la passione per una ipotesi di danza sotto effetto di droghe a buon mercato. Quando le periferie inglesi sognavano la techno ma sfogavano la rabbia atrraverso impianti audio di pessima qualità. (credo che anche la birra gli facesse cagare). Un must di un tempo che non tornerà mai più indietro.\r\n\r\nLifetones - For A reason (1983)\r\nCharles Bullen lasciera This Heat per una ipotesi di reggae bianco. Niente di strano, quella musica è diffusissima negli eighties albionici, quindi perchè no? Solo che Charles non è un tipo normale e figurati cosa ne è venuto fuori. Reggae, Dub e contorsioni timbriche accompagnate da quella voce nasale che non è difficile riconoscere. Se King Tubby si fosse ammalato di depressione, se i suoi strumenti avessero avuto quel tono vagamente \"in minore\", se avesse fatto musica per una (ipotetica) comunità di bianchi annoiati segregati in una casa occupata, Beh, avrebbe suonato così, o quasi. Capolavoro deforme, mi ha fatto capire che non è solo il rumore ad essere inascoltabile, questa è una cassetta capace di farci venire il rigurgito. Ma non è per lui, è per quella società deformata di cui questa tape è lo specchio.\r\n\r\nThis Heat - Made Available live @ Peel Session (1983)\r\nSchegge impazzite. Persino durante il live da Mr.Peel, uno che ne ha sentite tantissime, si intuisce come siamo fuori dalla \"norma\". Ammesso che sia mai esistita. La musica è un frullato di Math rock (che non era stato ancora inventato), prog furioso suonato da un dinamitardo, emissioni bavose di rumori colanti per macchine impazzite, momenti di puro divertissement avanguardista. Il tutto tenuto insieme da una compattezza musicale straordinaria, come a voler rimarcare, senza intellettualismi, che l'unica forma di rock della contemporaneità è questa miscela spezzata e sporca. Privo di termini di paragone, mi fermo qui dicendo solo che l'influenza di questa band (che per altro ha fatto anche dischi LP e non solo tapes) è infinita, solo che i fighetti non lo ammetteranno mai. fottetevi.\r\n\r\nDub Sonic Roots w Nerve Net Noise - Live at Uplink Factory (1997)\r\nDal Giappone e dove sennò. Una contaminazione tra il dub e il noise ma dimenticate Bill Laswell.\r\nQuesta è muzak, suono per gente obliterata al peggio ed oltre. Una vivisezione di un gusto che stava montando in Japan (quello per il reggae e il dub) fatta dal vivo, senza compromessi di sorta. Quando il dub incontra la nota marrone, in un inferno moderno di tubi luminescenti che sparano onde quadre ai limiti dell'ascoltabile. Se gli alieni suonassero dub nei giorni in cui gli viene la febbre: tu chiamale se vuoi, polluzioni. Immenso.\r\n\r\n ",[275],{"field":93,"matched_tokens":276,"snippet":272,"value":273},[222],{"best_field_score":230,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":85},{"document":279,"highlight":298,"highlights":303,"text_match":228,"text_match_info":306},{"comment_count":46,"id":280,"is_sticky":46,"permalink":281,"podcastfilter":282,"post_author":283,"post_content":284,"post_date":285,"post_excerpt":52,"post_id":280,"post_modified":286,"post_thumbnail":287,"post_title":288,"post_type":214,"sort_by_date":289,"tag_links":290,"tags":297},"22403","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-de-il-colpo-della-strega-quarta-puntata-7-aprile-2014/",[174],"dj","Tema della quarta puntata il rapporto tra politica e immagine femminile, in particolare la strumentalizzazione di un certo tipo di donna in un contesto di forte e generale estetizzazione della politica. Siamo partite dalla Jeune Fille di Tiqqun per arrivare agli scritti di Benjamin su L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, passando per La società dello spettacolo di Guy Debord. Non dimenticando naturalmente esempi di attualità come le elezioni in Francia con il tentativo di dedemonizzazione dell'estrema destra attraverso l'immagine della figlia di Le Pen; la nuova ministra della difesa tedesca, moglie fedele, madre di 7 figli e super donna in carriera; la candidatura dell'avvocata sfregiata dall'acido da parte del PD; l'evoluzione del modello di donna vincente in politica, dalla Tatcher alla femminilità giovane o giovanile, oggi diventata un attributo fondamentale e imprescindibile. L'essere giovani e seduttive è obbligo non solo estetico ma quasi morale, tanto che la femminilità giovanile ha assunto un valore anche etico in quanto portatrice di novità, freschezza, pulizia, moralità. E ancora ci siamo confrontate sul sessismo usato come arma di distrazione di massa dai media mainstream ma anche dalla politica istituzionale stessa, orgogliosa di popolare il gossip che fotografa e scrive delle donne in quanto corpi, acconciature, montature di occhiali, perdita di peso, look e stile, spogliandole completamente delle loro competente. Un processo che sta investendo anche gli uomini, perchè la donna ancora una volta è laboratorio di pratiche che poi vengono estese e applicate a tutti.\r\n\r\nPer la rubrica \"Donne in arte\", la seconda puntata dell'approfondimento su Camille Claudel. Sul nostro blog www.medea.noblogs.org, potrete trovare anche il testo e i materiali a cui ci siamo ispirate.\r\n\r\nPer finire, la storia di Vera e Libera Arduino per la rubrica \"Storie di donne\".\r\n\r\nBuon ascolto...\r\n\r\nLa prima parte della trasmissione\r\n\r\nil colpo della strega_7aprile2014_prima parte\r\n\r\ne qui la seconda...\r\n\r\nil colpo della strega_7aprile2014_seconda parte","7 Aprile 2014","2018-10-24 17:36:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: quarta puntata (7 aprile 2014)",1396910411,[291,292,293,294,295,296],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/donne-e-politica/","http://radioblackout.org/tag/immagine-femminile/","http://radioblackout.org/tag/partigiane/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[188,194,196,186,184,190],{"post_content":299},{"matched_tokens":300,"snippet":301,"value":302},[222],"donna vincente in politica, dalla \u003Cmark>Tatcher\u003C/mark> alla femminilità giovane o giovanile,","Tema della quarta puntata il rapporto tra politica e immagine femminile, in particolare la strumentalizzazione di un certo tipo di donna in un contesto di forte e generale estetizzazione della politica. 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